Con una netta affermazione per 2 a 0 a Castellammare di Stabia, il Palermo ha superato anche il secondo turno dei play-off dei gironi ed è passato alla prima fase nazionale, dove il sorteggio gli ha messo difronte un’altra squadra dello stesso girone, quell’Avellino che in campionato ci ha già battuto due volte, ma era anche un altro Palermo.
Il Palermo di Filippi,
pur restando una squadra discreta, niente di particolare, adesso è una squadra
compatta, determinata e che sa stare in campo, è una squadra che ha trovato
continuità di risultati (nelle ultime dieci partite ha perso solo una volta e
ne ha vinte sette) e di rendimento in tutti i suoi uomini, ha riportato
protagonisti come Floriano, a lungo dimenticati da Boscaglia.
Ancora una grande prova
di carattere e di maturità da parte dei rosanero e in particolare di Floriano,
Valente, Lancini, Marconi e De Rose, i ragazzi allenati da Filippi, hanno
meritato ampiamente di superare il turno, senza se e senza ma, perché hanno
giocato bene una gara, che non li hanno visti mai in particolare difficoltà e
la vittoria non è mai stata messa dubbio.
Con esperienza e
maturità hanno saputo gestire il gioco, le energie e il doppio vantaggio, bene
anche la gestione dei cambi, nei tempi e negli uomini giusti, Filippi sembra
avere imparato la lezione di Bari e sembra si sia conquistato la riconferma, al
di là della categoria o della eventuale nuova proprietà, non è l’allenatore per
il mio progetto ideale, ma non si può negare che sta facendo bene.
In campo si vedono calciatori rinati
e in ottima forma, i gol di Valente e di Saraniti ne sono l’emblema, il Palermo
ora è chiamato a ricompattare le forze, perché come dice Filippi adesso
comincia davvero un altro campionato, dove tutto può succedere e dove i rosa
hanno bisogno di recuperare più elementi possibili.
Filippi sta facendo davvero un
ottimo lavoro, è riuscito a far rendere al massimo ogni giocatore e a cambiare
squadra di partita in partita, mettendo in campo sempre la migliore formazione,
senza che si notasse il cambiamento, ha dato la giusta umiltà di sacrificarsi e
la convinzione, che si può provare a compiere l'impresa finale, lui ci crede e
sembra che ci credano anche i ragazzi.
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