sabato 23 aprile 2022

Il Milan non vince la Coppa Italia dal 2003.

È stata un’altra partita dove il Milan ha confermato tutti i suoi limiti e la difficoltà ad andare in gol, nonostante e in maniera confusa, i rossoneri hanno creato diverse occasioni, ma senza la necessaria lucidità e la cattiveria giusta per metterla dentro, c'è tanta delusione perché il risultato dell’andata faceva ben sperare e perché adesso si teme il contraccolpo psicologico, per continuare a lottare per lo scudetto.

Adesso bisognerà dimostrare quella maturità che fin qui non c’è stata, Pioli è chiamato a far reagire subito la squadra, perché adesso non possiamo più assolutamente sbagliare, bisogna stringere i denti, lottare fino alla fine e concentrarsi sullo scudetto, mancano 5 gare (6 per l’Inter) e nonostante i 2 punti in più in classifica, non tutto dipende dai rossoneri, l'Inter ha il destino nelle proprie mani, ma le vie degli arbitri sono infinite, non si sa mai.

Cosa ha detto questo derby per il Milan, che ha evidenziato tutti i suoi limiti, compresi quelli offensivi, la squadra di Pioli non è certo nel momento migliore della stagione ed è costretta ad affrontare problemi strutturali, di assenze e di una mancanza di proposta di gioco convincente, l’Inter ha vinto con merito e per quanto visto in campo, il Milan ha perso forse in maniera un po’ troppo severa.

Adesso bisognerà vedere, se questo 3 a 0 avrà una ricaduta sul campionato e sulla preoccupante sterilità in attacco, inoltre è preoccupante l’apatia mostrata nei primi minuti di gioco, con uscite con i tempi sbagliati e scalate molto pigre, Theo Hernandez ha lasciato libero Darmian di alzare la testa e crossare per Lautaro e l’argentino libero di calciare in mezzo a cinque difensori del Milan fermi.

Il Milan a quel punto ha dovuto cambiare strategia, limitandosi però al lancio lungo verso Giroud e scontrandosi però con la mancanza di qualità e precisione di Leao, Saelemaekers e Messias, ne Diaz prima e ne Kessiè dopo, come trequartisti fanno della creatività il loro punto di forza, purtroppo il Milan è prevedibile, quando attaccare contro la difesa schierata e questo recentemente capita molto spesso.

Il Milan riesce a superare i limiti tecnici con l’intensità, ma anche questa ultimamente si è vista poco e poi è un Milan impreciso nonostante il dominio, ammirevole la vitalità messa in campo dai rossoneri dopo lo svantaggio, però continua sistematicamente ad attaccare centralmente e trova intasato, non gioca quasi mai sugli esterni e non hanno combinato molto, neanche con tutta quella serie di cross da calci da fermo.

Il Milan viene da una coda lunga di prestazioni un po’ così, si è dimostrato più volenteroso, ma ha confermato i suoi limiti offensivi, un problema che il Milan si porta dietro da tempo ed è stato spesso bravo a superarlo con il gioco verticale, nascondendo una preoccupante mancanza di alternative, che potevano essere recuperate sul mercato di gennaio.

Già a fine anno alcuni limiti nell’organico erano apparsi evidenti e un po' lo sta pagando in queste ultime partite, Pioli dovrà essere bravo (ne è capace?) a trasformare l’energia e la rabbia del derby, in una forza positiva per dare il meglio di sé in questo sprint finale, tornando a giocare con leggerezza e convinzione.

Intanto è notizia dell’altro giorno, che il Manchester United si affiderà per la panchina dalla prossima stagione e fino al 2025 a Erik ten Hag , con opzione per un'ulteriore stagione, Ten Hag prima di passare all'Ajax nel 2017, ha lavorato al fianco di Pep Guardiola al Bayern Monaco e questo è quanto dire, con l’Ajax ha ottenuto il riconoscimento internazionale di un gioco divertente, offensivo e prolifico, la semifinale di Champions League nel 2019 e due scudetti olandesi

Anche lui è bravo a lavorare con i giovani e lo cito visto che le scorse settimane avevo parlato di Pioli e di un suo possibile sostituto, uno si è già accasato e quindi meno concorrenza per Stefano, ma è preoccupante anche la primavera di Giunti, dopo la lezione di calcio subita contro la Sampdoria, il Milan riesce a perdere contro il Pescara già retrocessa, sconfitta pesantissima, che ora lo costringe a guardarsi le spalle per evitare i playout, un’altra batosta.

I dirigenti farebbero bene se rivedessero anche qua, qualcosa per il futuro e in vista fra l’altro di un altro cambio epocale, la trattativa tra Investcorp ed Elliott sembra proseguire spedita, tra gli obiettivi della probabile nuova proprietà, oltre al miglioramento della squadra, alla costruzione del nuovo stadio, alla valorizzazione e sviluppo dell’immagine del club nel mondo, ci sarebbe anche il potenziamento delle strutture legate al settore giovanile, il Milan vanta strutture avanzate a livello tecnologico, anche lontane dal top delle squadre europee ed americane.

La proprietà del Golfo però, vorrebbe investire anche nel lungo periodo e quindi sul settore giovanile, investimenti milionari in questo ramo, sono fonte di plusvalenza certa, una mentalità di progresso necessaria ed inevitabile, per la crescita della società e per la ripartenza del calcio italiano.

Tornando a chi pensa di risolvere i problemi del calcio italiano, con l’uomo contro uomo, con il singolo che spicca sul collettivo, rispondo come dice Ghirelli, il calcio è di fronte a un problema profondo, bisogna essere un passo avanti rispetto agli altri e noi oggi siamo più di un passo indietro invece, serve una profonda riforma dei vivai, di un progetto di crescita rapido e di innovazione, un progetto come quello del City e a quanto pare, Ghirelli ne ha presentato uno simile sugli NFT. 

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