È stata un’altra partita dove il Milan ha confermato tutti i suoi limiti e la difficoltà ad andare in gol, nonostante e in maniera confusa, i rossoneri hanno creato diverse occasioni, ma senza la necessaria lucidità e la cattiveria giusta per metterla dentro, c'è tanta delusione perché il risultato dell’andata faceva ben sperare e perché adesso si teme il contraccolpo psicologico, per continuare a lottare per lo scudetto.
Adesso bisognerà dimostrare quella
maturità che fin qui non c’è stata, Pioli è chiamato a far reagire subito la
squadra, perché adesso non possiamo più assolutamente sbagliare, bisogna
stringere i denti, lottare fino alla fine e concentrarsi sullo scudetto, mancano
5 gare (6 per l’Inter) e nonostante i 2 punti in più in classifica, non tutto
dipende dai rossoneri, l'Inter ha il destino nelle proprie mani, ma le vie
degli arbitri sono infinite, non si sa mai.
Cosa ha detto questo derby per
il Milan, che ha evidenziato tutti i suoi limiti, compresi quelli offensivi, la squadra
di Pioli non è certo nel momento migliore della
stagione ed è costretta ad affrontare problemi strutturali, di assenze e di una
mancanza di proposta di gioco convincente, l’Inter ha vinto con merito e per
quanto visto in campo, il Milan ha perso forse in maniera un po’ troppo severa.
Adesso bisognerà vedere, se questo 3 a 0
avrà una ricaduta sul campionato e sulla preoccupante sterilità in attacco,
inoltre è preoccupante l’apatia mostrata nei primi minuti di gioco, con uscite
con i tempi sbagliati e scalate molto pigre, Theo Hernandez ha lasciato libero Darmian
di alzare la testa e crossare per Lautaro e l’argentino libero di calciare in
mezzo a cinque difensori del Milan fermi.
Il Milan a quel punto ha dovuto cambiare
strategia, limitandosi però al lancio lungo verso Giroud e scontrandosi però con
la mancanza di qualità e precisione di Leao, Saelemaekers e Messias, ne Diaz
prima e ne Kessiè dopo, come trequartisti fanno della creatività il loro punto
di forza, purtroppo il Milan è prevedibile, quando attaccare contro la difesa schierata
e questo recentemente capita molto spesso.
Il Milan riesce a superare i limiti
tecnici con l’intensità, ma anche questa ultimamente si è vista poco e poi è
un Milan impreciso nonostante il dominio, ammirevole la vitalità messa
in campo dai rossoneri dopo lo svantaggio, però continua sistematicamente ad
attaccare centralmente e trova intasato, non gioca quasi mai sugli esterni e
non hanno combinato molto, neanche con tutta quella serie di cross da calci da
fermo.
Il Milan viene da una coda lunga di
prestazioni un po’ così, si è dimostrato più volenteroso, ma ha confermato i
suoi limiti offensivi, un problema che il Milan si porta dietro da tempo ed è
stato spesso bravo a superarlo con il gioco verticale, nascondendo una
preoccupante mancanza di alternative, che potevano essere recuperate sul
mercato di gennaio.
Già a fine anno alcuni limiti
nell’organico erano apparsi evidenti e un po' lo sta pagando in queste ultime
partite, Pioli dovrà essere bravo (ne è capace?) a trasformare l’energia e la
rabbia del derby, in una forza positiva per dare il meglio di sé in questo
sprint finale, tornando a giocare con leggerezza e convinzione.
Intanto è notizia dell’altro giorno, che il Manchester United si affiderà per la panchina dalla prossima stagione e fino al 2025 a Erik ten Hag , con opzione per un'ulteriore stagione, Ten Hag prima di passare all'Ajax nel 2017, ha lavorato al fianco di Pep Guardiola al Bayern Monaco e questo è quanto dire, con l’Ajax ha ottenuto il riconoscimento internazionale di un gioco divertente, offensivo e prolifico, la semifinale di Champions League nel 2019 e due scudetti olandesi
Anche lui è bravo a lavorare con i
giovani e lo cito visto che le scorse settimane avevo parlato di Pioli e di un
suo possibile sostituto, uno si è già accasato e quindi meno concorrenza per
Stefano, ma è preoccupante anche la primavera
di Giunti, dopo la lezione di calcio
subita contro la Sampdoria, il Milan riesce a perdere contro il Pescara già
retrocessa, sconfitta pesantissima, che ora lo costringe a guardarsi le spalle
per evitare i playout, un’altra batosta.
I dirigenti farebbero
bene se rivedessero anche qua, qualcosa per il futuro e in vista fra l’altro di
un altro cambio epocale, la
trattativa tra Investcorp ed Elliott sembra proseguire
spedita, tra gli obiettivi della probabile nuova proprietà, oltre al
miglioramento della squadra, alla costruzione del nuovo stadio, alla
valorizzazione e sviluppo dell’immagine del club nel mondo, ci sarebbe anche il
potenziamento delle strutture legate al settore giovanile, il Milan vanta
strutture avanzate a livello tecnologico, anche lontane dal top delle squadre
europee ed americane.
La proprietà del Golfo però, vorrebbe investire
anche nel lungo periodo e quindi sul settore giovanile, investimenti milionari
in questo ramo, sono fonte di plusvalenza certa, una mentalità di progresso
necessaria ed inevitabile, per la crescita della società e per la ripartenza
del calcio italiano.
Tornando a chi pensa di risolvere i problemi del calcio italiano, con l’uomo contro uomo, con il singolo che spicca sul collettivo, rispondo come dice Ghirelli, il calcio è di fronte a un problema profondo, bisogna essere un passo avanti rispetto agli altri e noi oggi siamo più di un passo indietro invece, serve una profonda riforma dei vivai, di un progetto di crescita rapido e di innovazione, un progetto come quello del City e a quanto pare, Ghirelli ne ha presentato uno simile sugli NFT.
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