Senza ombra di
dubbio la vittoria dell’Inter è meritata, ma il Milan ha fatto un gran secondo
tempo e se avesse pareggiato, non avrebbe rubato nulla ai cugini interisti, io
pur essendo tifoso, come la maggior parte degli allenatori, per distorsione
professionale, seguo la partita con un occhio diverso, più attento, più
tecnico, guardo i movimenti, l’impostazione e i giocatori al netto della loro
prestazione.
È chiaro che
nonostante l’impegno e le occasioni avute dal Milan, nel secondo tempo e anche
alla fine della primo, sono soddisfatto da tifoso, ma scuoto la testa da
tecnico, da tecnico esigente tra l’altro come sono, sento dire che bisogna
tornare all’uno contro uno, a mettere l’individualità davanti al collettivo, ma
sarà perché ho vinto con il collettivo o perché sono un fissato per l’organizzazione
del gioco, ma il Milan del secondo tempo e dell’ultimo anno, mi pare che si sia
affidato di più al singolo e non mi pare migliorato.
Le ritengo
dichiarazioni estemporanee, figlie della seconda esclusione dell’Italia dal
mondiale, ma i problemi della nazionale e del calcio italiano sono altri e
abbiamo visto che fine ha fatto l’album delle figurine del PSG, le squadre
devono essere dei collettivi, è nella parola stessa si squadra, devono essere
organizzate, unite e compatte, devono muoversi insieme, a distanza di dieci
metri tra loro e tra i reparti, poi se dentro a questo meccanismo, c’è pure chi
sa giocare a calcio, meglio.
Guardo il
City, il Liverpool ed altre, la storia è così, se vuoi vincere a tutti i
livelli, bisogna fare così, il Milan è stato timido fin dall’inizio, ha fatto
il calcolo giustamente, che era l’Inter a dovere fare la partita e gli ha permesso
di passare subito in
vantaggio, mettendola nella condizione migliore, di puntare sul contropiede, tutto
giusto, se non fosse per l’atteggiamento poco aggressivo e per il fatto che si
sono persi Lautaro, chi lo marcava?
Il Milan è stato troppo timido
e troppo disattento, i rossoneri hanno migliorato notevolmente la fase
difensiva, ma solo questo non basta più se fai fatica a segnare, non basta
avere Calabria, Tomori, Kalulu, Hernandez e Maignan, se non segni, o meglio se
Calabria e Hernandez non ti mettono in condizione di segnare, poi diventa
difficile anche recuperare, Giroud è stato servito poco e male, con l’Inter il
Milan non ha giocato da squadra, così come nell’ultimo periodo, ci sono stati tanti
singoli e poco squadra.
La difesa è buona, ma è
la fase difensiva che non è buona, se si torna a giocare di squadra e si aggiusta
anche qualcosa là davanti, il Milan può ancora vincerle tutte ed arrivare al
titolo, ma adesso la vedo molto dura, l’Inter è avvantaggiata perché può
sfruttare la partita in più e la maggiore esperienza, il Milan ci ha stupiti
quando ha giocato da squadra, quando faceva il pressing organizzato e
recuperava palla alta, quando c’era l’organizzazione tra i reparti e tra i singoli,
adesso i rossoneri mostrano tutti i loro limiti.
Nel Milan di oggi non c’è compattezza i giocatori non si muovono collegati tra loro, spesso, molto spesso non sanno a chi dare la palla e non tengono le distanze, che sono fondamentali nel calcio moderno e vanno rispettate, motivo per cui io qualche settimana fa ho lasciato la squadra che allenavo, questo è il problema, se non riesci ad ottenere quello che serve dalla squadra, tanto vale andare via, invece di stare lì a lamentarti per l’ennesimo errore arbitrale, si! Perché di errore arbitrale si tratta.
Se l’arbitro convalida
il gol, così come doveva, sicuramente il Milan non avrebbe pareggiato, con
tutti i limiti che ha dimostrato non lo avrebbe fatto, ma il gol non doveva essere
annullato e intanto mancano 25 minuti più recupero alla fine, certo, una
squadra che attacca e sbaglia tante palle gol, non segna neanche se il gol gli
e lo regali.
Il
fuorigioco è passivo e non geografico come ci hanno detto a Napoli, quando
parte il tiro, Kalulu si muove dall’altra parte allontanandosi e quindi si
disinteressa della palla e si sposta dalla visuale di Handanovic, che ha la
linea di visione ostruita già da quattro suoi compagni, regolamento alla mano: “un
calciatore è in posizione di fuorigioco, nel momento in cui il pallone viene
giocato o toccato da un suo compagno e deve essere punito soltanto se viene
coinvolto nel gioco attivo”.
Kalulu
non interferisce con un avversario, impedendogli di giocare il pallone e non ostruisce
“chiaramente” la linea di visione di Handanovic, ma solo “parzialmente”, il
regolamento è molto chiaro: “il gol deve essere annullato se il giocatore
ostruisce chiaramente la linea di visione e non è “chiaramente”, quindi
questa rete non andava annullata, è di questo avviso anche l’ex arbitro Bergonzi: “Kalulu
fa un movimento ad allontanarsi dalla traiettoria. Chi disturba la visuale sono
i giocatori dell'Inter e non Kalulu".
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