sabato 28 marzo 2020

Calcio d’estate.


Torniamo a parlare di Rangnick, perché più andiamo avanti in questa situazione di virus e più conviene pensare al prossimo campionato, il tedesco dovrebbe arrivare comunque, ma non si sa ancora con quale compito, per me Gazidis che lo conosce, lo sente molto spesso, discutono e si aggiornano continuamente, ma finché il campionato non sarà dichiarato finito, non sapremo mai che ruolo avrà Rangnick nel Milan 20/21.
Rangnick intanto continua ad avere rassicurazioni sul budget a disposizione per il mercato, la proprietà lo considera ancora l’uomo giusto per dare la svolta, ma questa situazione di Corona virus ha raffreddato il tedesco, c’erano degli accordi che prevedevano penali da una parte e dall'altra, queste hanno tenuto in vita il rapporto, ma più passa il tempo e non si sa come finirà questa stagione e più è possibile che non se faccia niente.
Ultimamente il tedesco ha scelto di fare il direttore tecnico, mettendo in panchina Nagelsmann e Hasenhüttl, cosa che potrebbe accadere anche in Italia, se il prossimo campionato non partisse in maniera normale, Pioli, Spalletti, Marcellino o Emery, oppure proprio uno dei due suoi allievi, Nagelsmann e Hasenhüttl, anche se si è tornati a parlare di Campos come direttore sportivo, segno che Rangnick se riuscisse a liberarsi dalle penali resterebbe al Lipsia e qui cambierebbero gli scenari.
Resterebbe comunque la politica di squadra giovane, con cartellini “abbordabili” e salario basso, sarebbe comunque giustificato il riscatto di Kjaer e la cessione di Romagnoli con l’acquisto di Smalling, Donnarumma andrebbe via e io più che Meret (troppo caro per Calabria e Suso), credo che la possibilità di affidare a Plizzari la porta rossonera è sempre più elevata, Plizzari e Pobega, attualmente in prestito a Livorno e Pordenone, sono due profili che potrebbero far parte dell’organico del Milan per la prossima stagione.
Sembrerebbe che il Milan abbia deciso di monetizzare con Donnarumma e Romagnoli, con l’addio quasi certo di Ibrahimovic, sarà Theo Hernandez il pilastro da cui partire per rifondare la squadra, perché è uno dei pochi giocatori considerati incedibili, è intoccabile ed è un punto fermo del gruppo della prossima stagione.
Tutto però potrà essere più chiaro quando si conoscerà la conclusione del campionato, tra le tante conclusioni ne era stata ipotizzata anche una a mio avviso “pittoresca”, con la Serie A a 22 squadre, sono cose inconcepibili e senza logica, non capisco perché cristallizzando la classifica, si possono assegnare gli scudetti, i posti nelle coppe e non si possano decretare le retrocessioni, che cosa non si farebbe per quattro soldi, già viviamo in una serie A indebitata all'inverosimile, che uscirà da questa pandemia con le ossa rotte e invece di ridurre le squadre in serie A che sono già troppe si aumentano?
Non ho mai visto presidenti così attaccati ai soldi e poco attenti alle vicende del paese, Gravina ha escluso questa possibilità e mi auguro che resista nel suo intento, auspico invece che si pensi a ridurle in un prossimo futuro, la cosa importante è invece trovare la possibilità per concludere i campionati, l’Uefa sembra stia pensando a due possibilità per la loro conclusione.
Una darebbe priorità alla conclusione dei campionati e a seguire si giocherebbero gli ultimi turni delle coppe europee, l’altra invece sarebbe quella di ripartire portando avanti contemporaneamente campionati, Champions e l'Europa League, in entrambi i casi comunque si giocherebbe d'estate, magari fino ad agosto con tutto quello che ne segue, come un maxi mercato fino a dicembre.
Io non sono per i mercati lunghi, non ne vedo i benefici, anzi per me è destabilizzante, con giocatori che si allenano aspettando di andare via e allenatori che vedono entrare e uscire i giocatori senza riuscire a portare avanti il lavoro, qualcuno dice: per rilanciare il calcio, credo che per rilanciare il calcio servono altre cose, come per esempio cambiare pochi giocatori, scegliere dei buoni allenatori e mantenerli negli anni.
Oggi voglio chiudere questo post, rivolgendo un pensiero particolare alla popolazione di Villafrati in provincia di Palermo, che è stata dichiarata zona rossa, ho allenato la loro squadra in eccellenza nel 1996, mi hanno accolto benissimo e mi hanno sempre dimostrato tanto affetto, affetto che voglio ricambiare alle tante persone che soffrono e che sicuramente si ricorderanno ancora di Mister Crisà.

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