Adesso che non vado più ad allenare, che non mi faccio
praticamente le quattro trasferte a settimana, visto che allenavo a trenta
chilometri da casa e non posso più nemmeno andare in giro per supermercati, uffici
postali e farmacie, non mi resta che stare davanti al PC a commentare con più
frequenza quello che si dice in giro.
Allora: dato per scontato che Singer ha incontrato due
volte Rangnick a Londra e che dopo questi incontri c’è stato l’accordo sottoscritto
o meno; dato che Rangnick dovrebbe allenare il Milan nella prossima stagione a
prescindere dalla classifica; assodato che almeno a parole e anche per opportunismo,
nell’eventualità di un possibile tentennamento del tedesco, è stata rafforzata
la posizione di Pioli, non ci resta altro che attendere l’evoluzione dei fatti.
Per la proprietà Rangnick è ancora comunque la prima
scelta, Pioli è il paletto dietro la porta, al tedesco non convince il budget a
disposizione per il mercato, però non ha ancora mollato del tutto, in molti
vorrebbero vedere Pioli all’opera dal primo giorno di ritiro, io non ho nulla
contro di lui, il mio problema resta il suo secondo anno in un club e comunque
il Milan 2020 è venuto fuori con l’arrivo di Ibra, senza Zlatan sarebbe rimasto
un “Milaniccchio”.
Ibra ha dato una scossa a tutti e a
tutto, sia sotto l’aspetto morale che sotto l’aspetto agonistico e del gioco, ma
la componente Ibra la prossima stagione non ci sarà e renderà difficile il
lavoro di chiunque allenerà il Milan, Pioli compreso, quindi i quesiti sono
due: meglio Pioli che ha già “navigato” in questo mare, o qualcuno che in
panchina può fare quella differenza che senza Ibra non ci sarà più?
Adesso non so chi resterà e chi
andrà via dei giocatori, ma i risultati si sono visti con l’arrivo di Ibra e questo
Milan non ha i punti che dovrebbe avere, dovrebbe averne almeno 4 o 5 punti in
più, per i motivi favorevoli che conosciamo, anche perché adesso si è visto il
vero valore dell’organico, per carità il lavoro di Pioli è stato un buon lavoro,
ma solo dopo l’arrivo di Ibra.
Il Milan deve tornare a imporre il
suo gioco agli avversari, al momento non abbiamo il fuoriclasse su cui
costruire la squadra giovane, come è successo a gennaio e le indicazione al momento sono quelle di abbassare
del 30% monte ingaggi e acquisto dei cartellini, vero è che dopo questa
pandemia il momento economico mondiale sarà notevolmente diverso, ma credo che
sarà difficile anche per Elliott acquistare Messi per 25/30 milioni e dargli un
ingaggio tra i 2 e 2,5 milioni a stagione.
Sicuramente i prezzi dei cartellini si abbasseranno,
torneranno ad avere finalmente le valutazioni normali, ma anche Donnarumma e
Romagnoli saranno “vittime” di questa svalutazione, con il Milan che ha
comprato Leao a 35 e adesso lo vende 18 o meglio, nessuno più pagherà
Donnarumma 60 milioni, ma Raiola per il suo portiere ne vorrà sempre 10
d’ingaggio.
Il bilancio del Milan già precario, ne risentirà
notevolmente e se non si tirano fuori i soldi, sarà un mercato al risparmio
peggio degli ultimi, ecco perché credo che diventa importante prendere un
tecnico che abbia grandissime capacità, quasi miracolose, che voglia
ricominciare dal “basso” e non abbia grandi pretese economiche.
Spalletti per me ha grandissime capacità, antipatico e
spigoloso se volete, ma capace, solo che non credo sia disposto a grossi
sacrifici economici, un altro che a me piace tanto e lo sapete è Emery, già alla sua prima esperienza da allenatore
con il Lorca, subentrato a gennaio 2005, a
fine stagione ha portato la squadra alla promozione e la stagione successiva è
stato la rivelazione del campionato.
Passato all'Almería la porta alla promozione in Liga (la seconda in
tre anni di carriera) e l’anno dopo da neopromossa la porta all’ottavo posto,
risultando uno dei tecnici rivelazione della stagione, cosa che gli permette di
andare al Valencia e porta la squadra in Champions per due anni di fila con
due terzi posti e la semifinali di Europa League e Coppa del Re.
Al Siviglia vince l'Europa League per tre volte
consecutive e nello stesso anno perde la finale di Coppa del Re, con il Paris
Saint-Germain, vince: un campionato, due Coppe di
Francia, due coppe di lega e
due Supercoppe francesi, certo li è molto facile vincere anche se i risultati
europei non sono all'altezza delle aspettative.
Nel 2018 passa all'Arsenal arrivando quinto
in campionato e l'anno successivo in Europa League perde la
finale con il Chelsea di Sarri, tutto questo non è solo per
presentare un tecnico che non ha bisogno di presentazione, ma perché è stato
Gazidis a portarlo all'Arsenal, ora: è libero, il Milan si è interessato a lui già
nel 2016 prima di scegliere Montella, vince e fa crescere i giovani come
Gasperini, ma non credo che costi poco.
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