La situazione d'emergenza legata al Coronavirus,
anche nel calcio è in continua evoluzione, capisco che se si è giocato domenica
per concludere le giornate di campionato con le partite rinviate, anche le
partite europee si dovevano giocare per completare il turno, il fatto è che per
il momento la UEFA non sta pensando al rinvio delle competizioni, si parla di
decisioni che verranno prese nelle prossime settimane, dipende dal propagarsi o
meno del virus in Europa, ma intanto ci sono lavoratori del pallone che in
Italia stanno provando a contenere il virus e altri invece che devono
allenarsi, magari veicolandolo.
Anche in questo caso l’Europa da una pessima
immagine di sé, l’Unione europea dimostra anche attraverso le sue istituzioni,
di essere l’unione di pochi stati (due) e la disunione con tutti gli altri, stiamo vivendo una situazione di grande emergenza e il calcio, deve
essere solidale con il paese che si trova in difficoltà e non andare in contraddizione
con le disposizioni italiane.
Se in Italia si decide di non giocare perché la situazione è
gravissima, l’Uefa si deve allineare perché contrariamente impone alle squadre
italiane delle competizioni europee di allenarsi, mettendoli a contatto e in
una situazione che potrebbe allargare il contagio, magari rendendo vani i
grossi sforzi che si stanno facendo da noi per limitarlo, a parte il fatto che
il Corona virus non è solo in Italia, ma è un problema europeo e anche mondiale.
In Italia
fino al 20 marzo non ci sarà nessuna attività sportiva e allenamenti anche in
Lega Pro, per i provvedimenti assunti dal Presidente del Consiglio dei Ministri
che recita più o meno: “atteso il divieto di ogni forma di assembramento di
persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, in tale periodo i tesserati
interessati saranno chiamati ad osservare le restrizioni imposte dai DPCM del
08/03/2020 e del 09/03/2020.”, quindi per non disattendere il provvedimento
e per rispettare la propria salute e quella degli altri, nel corso della
sosta non saranno consentite attività sportive e allenamenti.
Tanto che la Fiorentina sospenderà tutti gli
allenamenti fino a data da destinarsi, il Centro sportivo rimarrà chiuso e
tutti i dipendenti lavoreranno da casa, anche il Cagliari a sospeso gli allenamenti
e a Milanello sono sospese le attività, per tutte c’è
un ipotetico ritorno ad allenarsi tra sabato 14 e domenica 15 marzo, salvo
nuove indicazioni, ma cosa importante è che durante il periodo di stop forzato,
i giocatori sono invitati a rimenare a casa e ognuno potrà allenarsi in maniera
facoltativa, nessun obbligo, perché non può essere così per le squadre che
giocano in Europa?
Al
termine del consiglio federale sono state fatte delle proposte per affrontare
con le idee più chiare la fine del campionato, partendo giustamente dall'esigenza
che si possano recuperare le competizioni sportive (tutte), tutto dipenderà
dalla lunghezza dell'emergenza e una volta terminata, la speranza è che si
possa riprendere il campionato e per tanto la prima ipotesi trattandosi di
tempi brevi, sarebbe quella di recupere le giornate di campionato, facendo
ricorso allo slittamento del calendario.
Poi si è
pure ipotizzato un piano B nel caso il campionato non potrebbe ripartire,
veramente non si tratta di un piano ben preciso, ma diverse ipotesi che
verranno votate al momento, una potrebbe
essere la non assegnazione dello scudetto e la consolidazione delle posizioni
in classifica di quel momento, oppure l'introduzione dei playoff e dei playout,
tenuto conto dell'esigenza di comunicare le squadre che hanno diritto a
partecipare alle competizioni internazionali, io propenderei per questa
soluzione, ma speriamo che Aprile ci liberi da questo virus e ci riporti alla
vita.
Su questa
soluzione è d’accordo anche Arrigo Sacchi, giusto per provare a dare un senso
all’attuale campionato, anche se fosse stato meno combattuto e anche Marco
Bellinazzo, sempre se non si riuscisse a completare la Serie A nei tempi, anche
Costacurta e Brambati sono d’accordo, la cosa importante oltre a quella che
finisca presto questa maledetta storia del virus, è che niente venga assegnato
a tavolino, che se lo giocassero a carte o a bocce, che facessero come gli Orazi
e i Curiazi, ma niente a tavolino.
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