domenica 12 luglio 2020

Finisce pari lo scontro diretto

Napoli-Milan era da considerare un vero e proprio scontro diretto per il quinto posto, una questione di prestigio per il Napoli e Gattuso che sono già qualificati per l'Europa League, ma che a inizio stagione avevano ben altri risultati a cui ambire, mentre per Milan il quinto posto servirebbe ad evitare il triplo preliminare, con l'aggravante che dietro Sassuolo, Verona e Bologna spingono e il settimo posto non è ancora conquistato.

Il Napoli sale a quota 52 e si porta a -2 dalla Roma che è quinta, mentre il Milan si porta a 50 punti, a -4 quindi dall'obiettivo, con il Sassuolo a quota 46, il Verona a 44, il Bologna 42 e giusto per dovere di cronaca Cagliari 41 e Parma 40, ma credo che solo Sassuolo e Verona possono fare un pensierino concreto per l'Europa.

Dieci punti su dodici disponibili contro Roma, Lazio, Juventus e Napoli ha dell’incredibile, il Milan che negli ultimi anni non riusciva a battere le squadre che gli stavano davanti in classifica, ora si riscopre tornato "big" da grandi partite, anche se contro il Napoli non ha mostrato una grande condizione.

Il Milan esce rafforzato dal San Paolo, ma anche da questo ciclo terribile di cinque partite proibitive, dove l'unico peccato è stato non riuscire a portare a casa i tre punti da Ferrara e ora si appresta ad affrontare la parte finale del campionato (non meno delicata del ciclo precedente) con maggiore consapevolezza nei propri mezzi, pur restando ai molti (calciatori e allenatori del Milan compresi) l'interrogativo: "come si fa a cambiare di nuovo tutto con la squadra che va così bene?"

Resto sinceramente incredulo che poi alla fine si vada a cambiare tutto, capisco la voglia di tirarsi fuori dalla mediocrità e possibilmente Rangnick è l'uomo giusto ed è giusto provare, fra l'altro Gazidis si è assunto degli impegni e intende mantenerli, ma tornare indietro su alcuni calciatori, evitando di svenderli e magari di andare a spendere degli altri soldi solo perché oramai si era deciso di cambiare o perché non piacciono al tedesco, non mi convince pienamente.

Non credo proprio ad un possibile "ribaltone", ma sono sicuro che la rivoluzione totale annunciata, alla fine sarà una piccola rivoluzione riveduta e corretta, perché mi trovo d'accordo sul fatto che da qualsiasi posizione si parta, un nuovo programma "triennale" in questo caso è lecito e che i risultati attualmente raggiunti, sono frutto di un momento e condizioni straordinarie, magari ripetibili, ma difficilmente migliorabili.

Fuori da ogni dubbio, a Pioli, Maldini, Massara e a tutto lo staff, va riconosciuto di avere fatto un grande lavoro, insieme alla squadra, quello che non è successo al Napoli di Ancelotti, perché ieri in campo c'era il Napoli di Sarri, ai calciatori azzurri non andava proprio di cambiare e se lo sono giocato, Gattuso è stato bravo a ricompattare una signora squadra, ma non è il suo gioco, non lo ha nelle sue corde, quei movimenti automatici che si sono visto ieri in campo e che sono il marchio di fabbrica di Sarri.

Torniamo al Milan, la squadra ha supportato e sostenuto Pioli e il suo staff nonostante tutto, stanno facendo bene per loro, per i tecnici e per i dirigenti, per la loro dignità e professionalità, per portarsi dietro il merito della qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League, però non devono ubriacarsi adesso per quanto di eccezionale stanno facendo, devono restare lucidi, concreti e concentrati, perché se con la grandi ha retto bene il colpo, con le piccole come abbiamo visto, gli errori dei singoli si pagano a caro prezzo.

Il cammino adesso potrebbe sembrare in discesa, ma Parma, Bologna e Sassuolo sono all'ultimo treno e una vittoria per loro varrebbe 6 punti, con l'obiettivo Europa League sempre più concreto, non va sciupato quanto di buono fatto nel post lockdown, questa potrà essere una grande base di partenza per il Milan del futuro, del resto questa squadra era destinata a questi risultati, bisognava cominciare con il piede giusto e non lo è stato.

La settimana che entra potrebbe essere quella dell’incontro tra il Milan e Raiola per il rinnovo di Gigio, le parti, dopo i contatti delle scorse settimane, si dovranno trovare per definire i dettagli e ci sono tutti i presupposti affinché tutto vada a buon fine, le altre trattative a tenere banco sono: lo scambio Rebic-André Silva e quella impellente per Szoboszlai, prima che ci arrivino gli altri.

Restando sul mercato, il Milan è pronto a presentare alla Fiorentina una offerta per Milenkovic, che è valutato 35 milioni, ma nell'operazione potrebbe essere inserito Paquetà, che piace molto ai viola, mentre sta accelerando per acquistare definitivamente Rebic, con l’Eintracht il dialogo è  apertissimo, anche per il riscatto di Andrè  Silva e sembra si sia giunti ad una reciproca valutazione di 25 milioni, per non avere un esborso economico e per ottenere una plusvalenza.

Come sappiamo il nuovo corso rossonero prevede investimenti sui giovani interessanti, in attacco l’obiettivo è Jovic, ma la difficoltà maggiore è l’ingaggio molto elevato, piace Schick del Lipsia e anche Vlahovic della Fiorentina, un altro giocatore della lista di Rangnick è Azmoun dello Zenit San Pietroburgo e poi c'è da riscattare Kjaer.
Se posso permettermi, so che i vertici arbitrali starebbero pensando di lasciare fuori Fabbri fino al termine della stagione, considero Fabbri e Pairetto non all'altezza di arbitrare in serie A e per tanto, più  che lasciarli fuori per un periodo, io li manderei a casa, come e stato mandato a casa Saia, che non era raccomandato e che era molto più  bravo di loro, se non sono all'altezza, non aspettiamo che arrivino a fine carriera.



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