sabato 25 luglio 2020

Oggi il Milan è una squadra.


Oggi il Milan è una squadra che ha delle potenzialità da migliorare e comunque è da completare, con 2 o 3 rinforzi giusti nell’undici titolare, l'anno prossimo può ambire ad un posto nella zona Champions e portarla prima possibile tra le squadre da podio, oltre ai 2 o 3 titolari, serve anche sostituire i partenti e completare la panchina.
Contro l’Atalanta il Milan si presenta rimareggiato da squalifiche ed infortuni, quella più colpita è la difesa con le contemporanee assenze di Conti, Romagnoli e Theo Hernandez, Kjaer non sta benissimo e stringe i denti, ma l’altra assenza pesantissima è quella di Bennacer a centrocampo, sostituito nel ruolo da Biglia che ha fatto male, suo l’intervento fuori da ogni logica che porta al rigore e poi è molle nel contrasto anche in occasione del gol che porta al pareggio di Zapata.
Sicuramente Biglia non ha fatto una bella prova, tanto da costringere Pioli ad arretrare Ibrahimovic, a dare una grande mano in una partita di sacrificio, il Milan comunque gioca bene e forse meriterebbe anche la vittoria, chissà come sarebbe finita se in campo ci fossero stati anche Conti, Romagnoli, Theo Hernandez e Bennacer.
Peccato, perché il Milan non riesce ad andare al di là del pareggio, resta comunque un’altra buona prestazione, stavolta più da squadra navigata, che è riuscito a tenere testa all’Atalanta, che resta la squadra più brillante del campionato, un 1 a 1 che però serve pochissimo ai rossoneri
Tutto sommato, il pareggio è un risultato positivo, perché ottenuto con l’Atalanta, perché ottenuto giocando nonostante le assenze e che ci consente di continuare a restare imbattuti e di infilare il decimo risultato utile consecutivo in campionato, ma potrebbe complicare (credo che l’abbia già fatto) la corsa al quinto posto, dovremmo adesso sperare che la Fiorentina batta la Roma, in modo da mantenere il punto di distanza e giocarsi tutto nelle ultime due partite che restano.
Resta comunque la soddisfazione di essersela giocata alla pari e di non avere ripetuto il vergognoso tonfo pesantissimo e bruciante dell’andata, certo, quel maledetto risultato ha sicuramente influito positivamente su quanto sta accadendo oggi, il Milan a gennaio si è convinto a lasciare partire alcuni calciatori che erano d’impaccio e frenavano la “ristrutturazione” del Milan, rinato a nuova vita, in un crescendo di risultati e prestazioni sempre più soddisfacenti.
Un girone dopo Pioli può ritenersi soddisfatto, al ritorno nonostante le defezioni ha giocato alla pari dei nerazzurri, costruendo le occasioni migliori e avendo anche qualche rimpianto (il palo di Bonaventura) che gli avrebbero possibilmente evitato i tre turni preliminari di Europa League, il Milan ha sofferto il grande pressing dell'Atalanta, Biglia è stato disastroso, Ibra ha disputato forse una delle migliori partite per continuità e utilità per la squadra, l’ha aiutata proteggendo palla e facendola salire e anche con le sponde.
Ibra ha perso qualcosa in fase di conclusione a rete, ma le palle di testa sono state tutte sue, anche quelle in difesa, Laxalt, Gabbia e Calabria hanno fatto molto bene, il Milan ha costruito di più, tirato di più e cercato di vincere di più, commovente è stato vedere Ibrahimovic sacrificarsi per amore del Milan, si vede che lui vuole restare.
Adesso a Maldini e Pioli va data all’interno del budget, la possibilità di muoversi sul mercato senza veti e senza paletti particolari, specialmente quelli relativi all’anagrafe, giusto avere uno stadio nuovo e i conti a posto, ma bisogna tornare a vincere come stiamo facendo adesso e risalire le posizioni in Italia e in Europa.
Pioli non ha perso tempo (in effetti  ce ne poco) e appena riconfermato ha iniziato a parlare con la società di mercato e per sua stessa ammissione, la prima richiesta è stata la conferma di  Ibrahimovic, Pioli sa che non dipenderà solo dal Milan, ma dalle pretese molto importanti di Ibra, sia dal punto di vista sportivo (una squadra che si qualifichi per la Champions)  che economico. 
Ci sono tutti i presupposti per restare, ma la sua permanenza non è scontata, Maldini e Massara così stanno valutando anche delle alternative, oltre ad un altro attaccante (possibilmente una punta centrale), stanno vagliando anche le possibilità di arrivare ad un attaccante di esperienza, che possa fare da punto di riferimento in l'attacco e per i giovani attaccanti milanisti e tra i nomi ci sono: Mandzukic, Giroud e Dzeko.
Arrivare a questi attaccanti 34enni, comunque non sarà semplice, io se dovessi sostituire Ibra, opterei per il centravanti relativamente giovane (Belotti) e per un grande esterno destro a parametro zero, in attacco oltre i 30 anni prenderei solo Ibra, la sua eventuale permanenza o il suo addio cambieranno le strategia di mercato: se dovesse restare, il Milan cercherà una sola punta (giovane da fare crescere), mentre se andrà via sarà costretto a prendere due attaccanti, uno di esperienza (non vecchissimo) e uno più giovane.

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