mercoledì 22 luglio 2020

La vittoria di Pioli e Maldini.


Alla fine il Milan ha deciso di non cambiare e tenersi Pioli, devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso, nonostante era quello che predicavo da giorni, pensavo veramente che la società fosse così impegnata con Rangnick, da non poter tornare indietro, i buoni risultati numerici e di gioco, hanno portato la società a fare le mie stesse riflessioni sul prolungamento di contratto per Pioli.
Negli ultimi contatti avuti con Ramgnick, sicuramente la proprietà dopo un’attenta valutazione della situazione, gli avrà proposto di rivedere i termini del contratto e che era loro intenzione, affidargli la sola carica di direttore tecnico, perché avrebbero continuato con Pioli allenatore, dal depotenziamento della sua figura al Milan è nata la rottura (che a questo punto la società auspicava) e l'arrivo di Rangnick al Milan è saltato, quasi incredibilmente. 
E’ successo tutto velocemente e inaspettatamente, che mette tutto in discussione, Maldini e Massara resteranno al loro posto (a questo punto vanno verso la conferma nei loro incarichi), Pioli aveva detto che dopo la gara col Sassuolo sarebbero arrivate delle comunicazioni, sapeva del suo prolungamento e sa se restano (si) Massara e Maldini (e anche loro), forse nessuno sa se resta Ibrahimovic, di certo non tornerà Boban, il cui posto secondo me potrebbe essere preso da Braida, ammesso che ce ne sia veramente la necessità (snellire anche l’organico dirigenziale non sarebbe male).
Una decisione incredibile, che fa saltare mesi di dialoghi e programmazione con Rangnick e si affida a Pioli, ma sicurissimamente anche a Maldini e a Massara, che a sua volta hanno convinto con il loro lavoro, anche perché sono stati loro più de i risultati, a convincere Gazidis a non decidere sulla base delle recenti vittorie, ma sul modo in cui è stato costruito lo spirito di squadra e di appartenenza ai colori rossoneri, il modo in cui ha migliorato le prestazioni dei singoli e del collettivo, per come ha interpretato l’idea di Milan che i dirigenti stavano cercando e l’ha messa in opera.
Una riconferma fino al 2022, ottenuta grazie ad un calcio entusiasmante, moderno e appassionato (parole di Gazidis), una squadra di successo, giovane e affamata di vittorie (le parole di Maldini) e non credo che Paolo pronunci queste parole, se ha deciso di andare via, del resto ha dimostrato di avere fatto bene e ha ottenuto la programmazione della squadra giovane con qualche giocatore d’esperienza come voleva.
Quindi Ibra? Da quando è arrivato le cose sono cambiate per tutti, ha fatto svoltare i compagni, ha messo un po’ di pepe nella dirigenza e ha aiutato Pioli, non solo con la squadra in campo e fuori, ma proprio facendogli acquisire quella maturità di tecnico, che oltre alla riconferma, potrebbe lanciarlo definitivamente come un grande allenatore, fossi io non mi privarmi di Ibra il prossimo anno, è troppo importante per questa squadra e per il lavoro di Pioli, tranne se non lo si sostituisce con Messi, perché anche con Higuain abbiamo visto che non è la stessa cosa.
Al Mapei Stadium, il Milan con la settima vittoria (e due pareggi) in nove partite, ipoteca la qualificazione in Europa League, proprio quando Pioli viene confermato e Donnarumma festeggia le 200 presenze con il Milan, terminando la gara con la fascia di capitano al braccio, Calhanoglu si è confermato in grande forma, e si aprono nuovi scenari anche sul futuro di Zlatan al Milan, ma! dobbiamo restare concentrati e determinati fino alla fine, per provare a “saltare” i preliminari.
A questo punto tutto torna in gioco e tutto ciò che sembrava certo non lo è più, Maldini rimane sicuramente, mentre Ibra potrebbe rimanere, si apre così un nuovo capitolo, non più una rivoluzione totale (troppo grossa da attuare in poco tempo con Rangnick), perché oggi il Milan è una squadra che può crescere tanto, e può avere una prospettiva importante per le prossime stagioni.
Pioli continua a macinare risultati che hanno portato il Milan in Europa League, confermato il problema muscolare per Romagnoli che lo terrà fuori fino al termine della stagione, sarà sostituito da Gabbia, che anche nelle sue piccole apparizioni, ha sempre messo in mostra le sue doti di lettura difensiva, contro l’Atalanta non si sa se mancherà anche Conti, mentre Kjaer guiderà il reparto arretrato con la sua solita personalità.
Kessie e Bennacer (mancherà anche lui con l’Atalanta e sarà sostituito da Biglia), oramai sono una coppia affiatatissima e a questo punto saranno i titolari del prossimo anno, con Pobega (pronta una bozza di rinnovo fino al 2025) che sarà valutato se è pronto per fare il vice Kessie, Calhanoglu sarà confermato dietro le punte a dispensare assist e a segnare, mentre qualche problemino con la Fiorentina, impedisce di chiudere la trattativa Rebic, ma alla fine si farà lo scambio alla pari con Andrè Silva, infine Ibrahimovic: l’asse con Calhanoglu funziona alla grande, non si può cominciare il prossimo campionato senza di lui.

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