Della situazione Maldini-Rangnick il
solito grande silenzio, nessun commento ufficiale da parte di nessuno, Maldini
si presenta a Milanello mentre Rangnick rilancia, non so a questo punto se sia
meglio il silenzio assordante, ma una grande società come il Milan, deve avere
un gruppo dirigenziale all’altezza del suo blasone, fino ad ora non è riuscito
ad avere gente all’altezza della situazione, e i risultati ne sono lo specchio
fedele.
Senza una linea d’azione comune, senza un
programma condiviso, finché si remerà ognuno nella propria direzione e i pareri
saranno discordanti, non si avvierà mai la ricostruzione, ora e in questo caso
non so chi ha torto e chi ha ragione ma una cosa è certa, la catena di comando (del
Milan in questo caso) deve essere ancora più snella, per ridurre i discordanti
pareri decisionali.
È vero che per litigare basta essere in
due, allora vuol dire che Gazidis (che è l’unico che non può andare via) deve
essere l’unico a comandare, circondato da tanti obbedienti collaboratori (non
dirigenti) come Moncada e Almstadt e un unico esecutore di fiducia, scelto e
condiviso che è Rangnick, quel manager all’inglese con forte influenza sul
mercato, che all’Arsenal è stato impersonato da Wenger.
Tutto riporta all’Arsenal, forse Gazidis
sta perdendo tempo nel tentativo invano di clonare quello stereotipo, prendendo
l’Atalanta, il Salisburgo e il Lipsia come esempio di fattibilità, tentativo
che fino ad ora è fallito perché il “progetto” Arsenal è irripetibile in Italia?
O perché le persone chiamate a realizzarlo non erano proprio adatte? Lo
scenario sarà più chiaro la prossima stagione.
Una nuova rivoluzione, ma stavolta come
dicono ad Oxford sono cazzi sua, di Gazidis intendo, perché con tutte le
attenuanti, le scelte sono le loro (Gazidis-Elliott) e fin qui hanno con queste
scelte contribuito all’avvicendarsi dei fallimenti, il prossimo sarà un Milan senza
le bandiere, ogni scelta sarà di Gazidis e di Rangnick, così finalmente capiremo
o capiranno, se le strategie “britanniche” saranno quelle giuste, diversamente
continueremo a soffrire in silenzio, in pieno stile Gazidis.
Intanto tra una bomba e uno scossone, il
campionato sembra che stia per ripartire, allenamenti collettivi dal 18 maggio,
più libertà di movimento e intensificazione delle trattative di mercato, apro
una parentesi dicendo che sicuramente abbiamo un ottima squadra di osservatori,
tutti i giocatori in procinto di finire al Milan: Todibo, Emerson, Werner, sono
stati considerati degli azzardi, che però ora che potrebbero andare all’Inter
sono delle contropartite eccezionali, chiusa parentesi.
Come dicevo si stanno intensificando i
contatti con agenti e direttori sportivi e in questo momento di confusione
totale, il protagonista del mercato è Moncada, che porta avanti con decisione alcune
trattative, una a cui sta lavorando con grande interesse è l’operazione
Szoboszlai del Salisburgo, considerato perfetto per il nuovo Milan di Rangnick,
costo 25 milioni e per il quale la concorrenza è agguerrita.
Calciatore
richiesto da Rangnick, giovane ma già dotato di un certo bagaglio di esperienza,
visto che il diciannovenne ha già esordito in Champions League, come è noto il centrocampo sarà il reparto più interessato alla
ristrutturazione, oltre a Biglia e Bonaventura, anche Paquetà potrebbe lasciare
il Milan in direzione Fiorentina.
La
richiesta è alta ma si potrebbe intavolare uno scambio, i rossoneri vorrebbero
inserire Castrovilli (graditissimo) la Fiorentina però ha già detto di no, visto che tutti i terzini attenzionati dal Milan, sono
diventati oggetti del desiderio anche delle altre, spunta il nome del 24enne Dumfries terzino del PSV Eindhoven, anche lui con
esperienza in Champions League da titolare.
Nel frattempo l'Assemblea della Lega
Serie A, con tutte le Società presenti in video conferenza, per quanto riguarda
la ripresa del campionato è stata indicata la data del 13 giugno.
Nessun commento:
Posta un commento