Ci ha messo un po' di tempo, magari prima
si è confrontato con Elliott e finalmente Gazidis ha condiviso la dichiarazione
di Maldini, sottolineando a Rangnick di non avere gradito
l’ultima sua esternazione, facendogli sapere che non è disposto più a
tollerare altre dichiarazioni ingiustificate, il
tecnico e il suo agente hanno provato a scusarsi e a mettere fine alla vicenda.
Una “reazione” attesa ma
inaspettata conoscendo Gazidis, anche questa per me questa sua uscita ha due
modi di lettura, quello di placare le discussioni fino alla fine, oppure quella
di difendere Maldini in quanto DT anche per la prossima stagione, se no non
avrebbe senso il tentativo di incontrare Ibra, se Maldini non fa parte del
progetto stimolante che chiede Raiola e che lo svedese indica nei suoi messaggi
criptati.
Da Londra, continuano a ripetere che
“Rangnick è una delle ipotesi per il futuro e che ogni decisione verrà presa a
fine campionato, anche se le indiscrezioni che girano, sono quelle che Rangnick
vada in giro per l’Europa a fare proposte a società, ad agenti e forse anche ai
calciatori a nome del Milan, confermate dal presidente Scaroni che parlando del
prossimo Milan ha detto, che praticherà un calcio veloce e spettacolare.
Questa frase anche se inopportuna, si
riferisce senza dubbio allo scontato cambio dell’allenatore e dei metodi di
preparazione atletica e tattica, confermando l’arrivo di un nuovo tecnico con un
identikit simile a Rangnick, che sarà al centro del progetto futuro, ma non
conferma che farà anche il Direttore tecnico-sportivo.
Chi lo conosce bene, dice che il suo
staff deve essere un punto centrale e che vuole collaboratori fedeli alla
sua filosofia, ma non dice che farà il mercato, io in questo caso sono
un’inguaribile ottimista, per me Rangnick è stato invitato a tenere un profilo
basso, non solo per il momento non adatto, ma anche per le sue future
competenze.
Pare che le perplessità di Elliott siano
aumentate, però sembra certo che stanno preparando un importante campagna
acquisti-cessioni, magari pianificata da Rangnick, che sta provando con gli
agenti e i giocatori a fargli scegliere il Milan, ma che non prenderà in mano la
direzione sportiva.
Di contro, così come
dice qualcuno, il Milan oggi non ha il grande allenatore e non ce ne sono in
vista, rischia quindi di trascinarsi così per altri 5; 6; forse sette anni, in
questa situazione serve un “sergente di ferro”, uno che abbia una grande
personalità e si imponga come fa Conte, che non per questo prevarica Marotta,
serve un allenatore che faccia saltare in aria i tavolini, che non giustifichi
sempre Suso o che si prenda lui tutta la colpa.
Serve un allenatore che
porti stimoli nuovi, che faccia venire a tutti (calciatori compresi) la “voglia
di Milan”, che se proprio dobbiamo perdere, facciamolo almeno divertendoci,
sono d’accordo con Ancelotti, non possiamo continuare a prendere allenatori
mediocri, solo per non provare lo straniero (anche se in Italia hanno sempre
fallito), dobbiamo uscire da queste sabbie mobili e aprire ad una nuova era,
come è stato con Sacchi prima e con Capello poi, due illustri sconosciuti della
panchina, diventati tra i più forti al modo.
In fondo come dice
Borghi, Rangnick è una figura interessante, che nella sua carriera ha fatto
cose significative, magari potrà essere un po’ rischioso e per questo deve
essere un po' limitato nel potere, è tedesco, parla senza filtri, ma è molto
convinto di quello che fa, se non lo rendiamo troppo invadente e aspettiamo a giudicarlo,
è possibile che per una volta abbia ragione Gazidis.
E’ fuori di dubbio che
stiamo ripartendo da zero e che non abbiamo al momento niente da perdere, anche Brambati parla di Rangnick e della
sua organizzazione vincente, della sua competenza, ha valorizzato tanti
giocatori e poi l’allenatore deve sempre poter scegliere il progetto tecnico,
anche Terrazzino giocatore della Dinamo Dresda, che lo ha avuto come allenatore
l'Hoffenheim, dice di Rangick che come allenatore non c’è nulla da dire, è bravissimo,
è un professore, conosceva gli avversari a memoria, è un fissato della tattica
e del gioco in contropiede (vedi Klop), ma sul piano umano…
Va bene è una persona fredda, un
calcolatore (è un tedesco), però con lui una squadra può crescere, deve
adattarsi alla mentalità italiana, magari tra pizza e mandolino lo rendiamo più
umano, quello che deve capire Gazidis e che deve fare capire a Rangnick, che deve
studiare pure i modi all’italiana, quelli da Milan e per questo ha bisogno di
Maldini e di Ibra.
Nessun commento:
Posta un commento