sabato 9 maggio 2020

Bisogna aspettare ancora.


La possibile ripresa dei campionati con il riscontro di alcuni positivi, si è fatta ancora più delicata ed incerta, non riuscendo a pianificare una precisa ripresa, la Serie A non fa altro che approntare calendari eventuali per la ripartenza, tutti diversi tra di loro a seconda della data del via (13 giugno o 20 giugno) e adesso se ne aggiunge un altro che prevede la ripartenza addirittura il 27 giugno.
Si tratterebbe di un calendario con partite da disputarsi ogni 72 ore e in tutti i giorni della settimana, una affannosa corsa contro il tempo per portare a termine la stagione entro il 2 agosto e consentire alle coppe europee di ripartire per completarsi, intanto alla ripartenza sono stati trovati giocatori positivi al Covid19 alla Sampdoria, alla Fiorentina, in Bundesliga e a quanto pare pure al Milan.
Ce ne saranno di sicuro altri in altre squadre, non so come e se si ripartirà, la sottosegretaria al ministero della salute al contrario di Spatafora è estremamente positiva ma staremo a vedere, del resto più di tanto non possiamo fare, quindi torniamo al Milan e alla nuova idea di calcio di Gazidis, come si dice, una squadra moderna ed europea.
Ma il Milan moderno ed europeo è quello del calcio d’avanguardia di Rangnick, che passa anche da una società affiatata, da un silenzio produttivo, da un progetto chiaro e ben definito e dal rispetto dei ruoli, dopo la scoppola Boban, bisogna ripartire con un’altra mentalità diversa, dimostrando di avere capito la lezione, specialmente in questo momento senza precedenti, allora sì che si potrà riavere il Milan moderno ed europeo.
Grandissimo rispetto per Pioli, per il suo lavoro e per come dovrà affrontare questa ripresa in questo contesto, ma questo clima di incertezza non giova a nessuno, che il campionato si finisca o no siamo già a maggio e a settembre dovrebbe ricominciare la nuova stagione, quindi è adesso che si deve sapere se si va avanti con Pioli o si comincia a lavorare già con Rangnick, per programmare la prossima campagna acquisti e cessioni.
Più passa il tempo e più Rangnick viene allo scoperto, ammettendo che Boban aveva ragione e che il contatto c’è stato, Rangnick ha parlato della trattativa con il Milan e che l'avventura gli piace, la società di contro non ha mai detto che non sarà lui l’allenatore del Milan da settembre 2020.
Rangnick comunque è sempre più a un passo dall'accettare la panchina del Milan, di un Milan che sarà rivoluzionato, proprio in questo lungo periodo i dirigenti del Milan hanno lavorato in silenzio, in “smart working”, per tornare a vincere bisogna avere le idee chiare oltre ai grandi giocatori, sarà difficile tornare grandi in breve tempo se si lasciano partire i migliori le idee sono: Szoboszlai promettente centrocampista ungherese del Salisburgo (circa 20 milioni), il centrocampista dell'Udinese Mandragora di proprietà della Juventus (circa 30 milioni) e dell'attaccante del Real Madrid Jovic (40/50 milioni).
Altre idee ma un po' meno chiare, sono i più "stagionati" Gotze e Thiago Silva a causa della loro poca “rapidità”, il Milan sta cercando di cambiare la tendenza delle squadre italiane poco rapide e veloci, l’arrivo di Rangnick al Milan dovrebbe rivoluzione la mentalità e il lavoro, introducendo un calcio rapido e un pressing costante.
Nonostante due mesi di sosta forzata, nessuno sa se e quando riprenderà il campionato e soprattutto se poi finirà, la prossima serie A cambierà sicuramente format passando a 18 squadre e pure la serie B si adeguerà, parlano di una B divisa in due gironi da 20, in modo da avere in futuro calendari più “umani”.
Io sono d’accordo sulla serie A a 18 squadre e non per la serie B praticamente a 40 squadre, ci sono società di serie B che non potevano già sostenere prima gli alti costi, figuriamoci adesso dopo il Codiv-19, per non parlare della serie C che io proporrei come campionato dilettantistico, del resto i dilettanti della serie D è come se fossero professionisti, perché nessuno di loro ha un lavoro extra calcio e praticamente giocano a calcio perché no trovano un lavoro.
Dobbiamo renderci conto che le cose sono radicalmente cambiate e dobbiamo imparare a cambiare il nostro modo di intendere la vita, per me 20 squadre in serie B bastano e avanzano, piuttosto cambierei la formula della coppa Italia, limitandola solo a serie A e B, con tutte le squadre che non partecipano alle competizioni europee.
In pratica una prima parte a gironi, a classifica e con partite di andata e ritorno tipo i gironi delle coppe europee, in concomitanza con Champions e EL, magari martedì Champions, mercoledì coppa Italia e giovedì Europa League, nella seconda parte le prime due di ogni girone passano e affrontano le 8 squadre che fanno le coppe, in un tabellone a eliminazione tipo tennis.
In questo modo si disputeranno più partite (per le televisioni) e si dà maggiore interesse ai due campionati e alla stessa coppa Italia, aprendo ai diritti TV in proporzione anche per la serie B, la serie C dovrebbe restare a 3 girone e la D (interregionale) a 9 gironi, per il resto bisognerà vedere quante società sopravviveranno e di conseguenza, ogni comitato regionale organizzerà poi le serie e i gironi, capisco che non si possono cambiare le regole in corso , ma siamo in uno stato di estrema emergenza.

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