La possibile
ripresa dei campionati con il riscontro di alcuni positivi, si è fatta ancora
più delicata ed incerta, non riuscendo a pianificare una precisa ripresa, la
Serie A non fa altro che approntare calendari eventuali per la ripartenza,
tutti diversi tra di loro a seconda della data del via (13 giugno o 20 giugno)
e adesso se ne aggiunge un altro che prevede la ripartenza addirittura il 27
giugno.
Si tratterebbe di un
calendario con partite da disputarsi ogni 72 ore e in tutti i giorni della
settimana, una affannosa corsa contro il tempo per portare a termine la
stagione entro il 2 agosto e consentire alle coppe europee di ripartire per
completarsi, intanto alla ripartenza sono stati
trovati giocatori positivi al Covid19 alla Sampdoria, alla Fiorentina, in
Bundesliga e a quanto pare pure al Milan.
Ce ne saranno di sicuro altri in altre
squadre, non so come e se si ripartirà, la sottosegretaria al ministero della
salute al contrario di Spatafora è estremamente positiva ma staremo a vedere,
del resto più di tanto non possiamo fare, quindi torniamo
al Milan e alla nuova idea di calcio di Gazidis, come si dice, una squadra
moderna ed europea.
Ma il Milan moderno ed europeo
è quello del calcio d’avanguardia di Rangnick, che passa anche da una società affiatata,
da un silenzio produttivo, da un progetto chiaro e ben definito e dal rispetto
dei ruoli, dopo la scoppola Boban, bisogna ripartire con un’altra mentalità
diversa, dimostrando di avere capito la lezione, specialmente in questo momento
senza precedenti, allora sì che si potrà riavere il Milan moderno ed europeo.
Grandissimo rispetto per
Pioli, per il suo lavoro e per come dovrà affrontare questa ripresa in questo
contesto, ma questo clima di incertezza non giova a nessuno, che il campionato
si finisca o no siamo già a maggio e a settembre dovrebbe ricominciare la nuova
stagione, quindi è adesso che si deve sapere se si va avanti con Pioli o si comincia
a lavorare già con Rangnick, per programmare la prossima campagna acquisti e
cessioni.
Più passa il tempo e più
Rangnick viene allo scoperto, ammettendo che Boban aveva ragione e che il contatto
c’è stato, Rangnick ha parlato della trattativa con il Milan e che l'avventura
gli piace, la società di contro non ha mai detto che non sarà lui l’allenatore
del Milan da settembre 2020.
Rangnick comunque è sempre più a un
passo dall'accettare la panchina del Milan, di un Milan che sarà
rivoluzionato, proprio in questo lungo periodo i
dirigenti del Milan hanno lavorato in silenzio, in “smart working”, per tornare
a vincere bisogna avere le idee chiare oltre ai grandi giocatori, sarà difficile
tornare grandi in breve tempo se si lasciano partire i migliori le idee sono: Szoboszlai
promettente centrocampista ungherese del Salisburgo (circa 20 milioni), il
centrocampista dell'Udinese Mandragora di proprietà della Juventus (circa
30 milioni) e dell'attaccante del Real Madrid Jovic (40/50 milioni).
Altre idee ma un po' meno chiare, sono i più
"stagionati" Gotze e Thiago Silva a causa della loro poca “rapidità”,
il Milan sta cercando di cambiare la tendenza delle squadre italiane poco
rapide e veloci, l’arrivo di Rangnick al Milan dovrebbe rivoluzione la mentalità e il lavoro, introducendo un calcio rapido e un pressing costante.
Nonostante
due mesi di sosta forzata, nessuno sa se e quando riprenderà il campionato e
soprattutto se poi finirà, la prossima serie A cambierà sicuramente format
passando a 18 squadre e pure la serie B si adeguerà, parlano di una B divisa
in due gironi da 20, in modo da avere in futuro calendari più “umani”.
Io sono d’accordo sulla serie A a 18 squadre
e non per la serie B praticamente a 40 squadre, ci sono società di serie B che
non potevano già sostenere prima gli alti costi, figuriamoci adesso dopo il
Codiv-19, per non parlare della serie C che io proporrei come campionato
dilettantistico, del resto i dilettanti della serie D è come se fossero
professionisti, perché nessuno di loro ha un lavoro extra calcio e praticamente
giocano a calcio perché no trovano un lavoro.
Dobbiamo renderci conto che le cose sono
radicalmente cambiate e dobbiamo imparare a cambiare il nostro modo di
intendere la vita, per me 20 squadre in serie B bastano e avanzano, piuttosto
cambierei la formula della coppa Italia, limitandola solo a serie A e B, con
tutte le squadre che non partecipano alle competizioni europee.
In pratica una prima parte a gironi, a
classifica e con partite di andata e ritorno tipo i gironi delle coppe europee,
in concomitanza con Champions e EL, magari martedì Champions, mercoledì coppa
Italia e giovedì Europa League, nella seconda parte le prime due di ogni girone
passano e affrontano le 8 squadre che fanno le coppe, in un tabellone a eliminazione
tipo tennis.
In questo modo si disputeranno più
partite (per le televisioni) e si dà maggiore interesse ai due campionati e
alla stessa coppa Italia, aprendo ai diritti TV in proporzione anche per la
serie B, la serie C dovrebbe restare a 3 girone e la D (interregionale) a 9
gironi, per il resto bisognerà vedere quante società sopravviveranno e di
conseguenza, ogni comitato regionale organizzerà poi le serie e i gironi, capisco
che non si possono cambiare le regole in corso , ma siamo in uno stato di
estrema emergenza.
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