venerdì 22 maggio 2020

Nel 2021 ci sarà la terza coppa europea.


l’UEFA sulla nascita della Europa Conference League (la terza coppa europea) nonostante tutto non ha dubbi, sarà varata nel 2021 (perché è stata eliminata allora la coppa delle coppe?) ma ancora non si capisce chi ci parteciperà, nel frattempo il Consiglio Federale ha deliberato la ripresa dei campionati di serie A, B, C e serie A femminile (prima sospesi),
Se la ripresa non dovesse essere possibile o dovessero essere definitivamente interrotti, sarà individuato un format di playoff e playout (ancora da definire), per assegnare i posti in Europa, le promozioni e le retrocessioni, per la definizione dell’eventuale format, si potrebbe ricorrere a criteri o meriti sportivi ancora da individuare.
La data per completare i quattro maggiori campionati, è stato fissato per il 20 agosto, al fine di permettere il completamento delle coppe europee e delle coppe nazionali, prima del riavvio della nuova stagione agonistica 2020/2021, che avrà inizio il prossimo 1° settembre, per quanto riguarda i dilettanti compresa la serie B femminile, son state interrotte definitivamente tutte le competizioni, lasciando fissato al 30 giugno il termine contabile dell'attuale stagione.
Si sposta ancora quindi la data d’inizio, che ci proietta sempre più ad un campionato lungo quasi due, o meglio uno e mezzo, perché ammesso che si possa finire il 20 agosto e nei dieci giorni successivi si giochino le coppe, il 1° settembre si andrà in campo solo dopo 10 giorni per la nuova stagione e senza preparazione, è vero che la preparazione fisica non servirà ma quella tecnico-tattica sì.
Immaginiamo il 20 agosto l’ultima partita del Milan, lasciando perdere la coppa Italia o la Juventus cha ha pure a Champions, il 21 mattina a Milanello si incontreranno i giocatori e il tecnico che vanno via con i giocatori e il tecnico che arrivano, non si saprà nemmeno in quanti saranno, ma avranno soli 10 giorni per preparare la prima partita, anche se dal 20 a chi sa quando, ci sarà un via vai di giocatori che arriveranno e giocatori che se ne vanno.
In mezzo a tutto questo c’è Rangnick, in altri tempi una scelta certamente positiva, perché rappresenta una svolta assoluta, necessaria, epocale, ma in questo momento particolare che potrebbe diventare storico, condividere le nuove strategie senza contrastarle, diventa una cosa indispensabile, mettendo da parte i paragoni e gli accostamenti tra Rangnick e Sacchi, perché non funzionerebbero, altri tempi e altre difficoltà.
Mi auguro solo che la storia si ripeta, che si possa rivedere un nuovo Milan più veloce e spettacolare di quello visto negli ultimi dieci anni, dopo tutto Rangnick ha sicuramente l’esperienza e trascorsi in Champions League, che non hanno Pioli, Giampaolo, Gattuso, Inzaghi, Montella, Brocchi e via discorrendo, non conosce il nostro calcio e né la nostra lingua è vero, ma in questi primi momenti di inevitabile e grossa difficoltà, deve essere difeso dalla società.
Inizialmente doveva essere una vera e propria rivoluzione, adesso con gli effetti del virus sarà solo una grande riforma, Elliott e Rangnick hanno capito l'importanza di avere un “cuore” rossonero nel gruppo di lavoro, per riuscire ad inserirsi velocemente in una realtà per tanti versi è molto diversa ed è per questo che Rangnick vuole dare un’anima italiana al suo Milan, ha ridotto il suo staff “personale” da venti a otto e sembra possano rimanere: Turci (preparatore dei portieri), il Dott. Mazzoni e la squadra medica, Bonera o Tassotti come viceallenatore, Massaro con un incarico dirigenziale e il D.S. Massara.
La scelta di Rangnick come allenatore-manager, è da considerare innovativa, autorità, potere decisionale sul mercato, controllo dei costi e delle risorse, un progetto così “rivoluzionario” per il calcio italiano, dovrà essere accettato con pazienza e dovrà avere una durata pluriennale, quindi non ci saranno esoneri lampo o revisione dei programmi in tempi brevi, magari nelle prime stagioni Rangnick farà l'allenatore-manager, per poi lasciare come ha fatto a Lipsia la panchina ad un suo allievo (Nagelsmann o Rose).
Molti dubbi sono invece legati al settore giovanile, il lavoro di Carbone come responsabile è stato molto apprezzato, ma Rangnick vorrebbe adottare il metodo “Lipsia” con alcuni suoi uomini di fiducia.

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