martedì 12 maggio 2020

Salvo clamorosi ribaltoni.


Non ho avuto nemmeno il tempo di finire di pronunciare la frase, che Rangnick e Maldini si sono mandati al quel paese, creando il primo “ribaltone” e facendo frantumare tutte le mie teorie sulla loro reciproca coesistenza, dettata e imposta da Gazids ed Elliott, che a mio avviso non avrebbero voluto perdere né l’uno e né l’altro, mentre adesso si trovano costretti a fare delle scelte.
Perché delle scelte? Per me Maldini non è ancora fuori, mentre Rangnick ha sparigliato proprio perché non è ancora dentro, o per lo meno non è dentro come vuole lui, il bivio in realtà non è per Elliott e Gazidis, perché su quel bivio potrebbero anche non trovarsi, se solo Rangnick non accettasse, salutasse la compagnia e restasse al Lipsia, a quel punto il bivio non ci sarebbe più.
Resterebbe comunque l’altro possibile “ribaltone” in campionato, nei piani della Lega di Serie A, la ripresa del campionato dovrebbe avvenire tra il 7 e il 14 giugno, ma a frenare la ripartenza c'è sempre la questione dei positivi che potrebbero essere trovati quando si tornerà a giocare, infatti, in quel caso finirà in quarantena non solo il positivo, ma anche tutti i suoi compagni di squadra ed eventualmente pure la formazione avversaria se il contagio dovesse avvenire a ridosso di una partita, in soldoni campionato finito.
Finito perché non ci sarebbero i tempi per recuperare le eventuali partite rinviate per mancanza di avversari, il Sottosegretario alla Salute intanto al contrario del Ministro Spatafora, apre ad una soluzione per la ripresa della Serie A, lasciando trapelare grande ottimismo, il punto di mediazione sarebbe quello che si continua fino a quando non si trova il positivo e a quel punto aggiungo io, campionato finito.
Però si deve provare, poi se le cose vanno per il verso giusto tanto di guadagnato, diversamente alla prima avvisaglia chiudiamo tutto, si piò provare tenendo in sicurezza atleti, allenatori e tutto il gruppo squadra, tutti testati con i tamponi e una volta negativi, questo è il grande ottimismo del sottosegretario, “ci sarebbe il passaggio in ritiro”, per non farlo entrare in contatto con persone che possono essere portatori di virus.
Mi sembra troppo ottimistico, perché sappiamo dei tempi di incubazione della malattia e così non funziona, pur rifacendosi al fatto, che questo percorso permetterebbe di fare attività sportiva, è ben diversa dal contatto ravvicinato che c’è nel calcio e il Ministro comunque dovrà dare ancora il via libera al protocollo, che metta i giocatori nelle condizioni di poter rispettare le regole per non causare contagi tra loro, ma fin qui parliamo di allenamenti e le partite le giochiamo con le mascherine?
Quello che è successo negli ultimi giorni certamente non aiuta, i contagi in alcune squadre non fanno ben sperare, ci sono ancora troppi contagiati in giro, io propendo per la ripresa del campionato a settembre con maggiori condizioni di sicurezza, al momento ci sono ancora molte condizioni di rischio, per ora quindi non si gioca, ma nel Milan il clima è diventato rovente più di una finale di Champions.
È tempo adesso che Gazidis esca dai suoi lunghi silenzi e che con i dei due rappresentanti del fondo Elliott, prendano la parola per spiegare e tranquillizzare l’ambiente, perché comunque c’è gente che si sta allenando e sta rischiando in prima persona, per mantenere viva la poca dignità rimasta in casa Milan e non possono continuare a farlo in queste condizioni.
Non si può andare avanti così, la proprietà deve prendere una posizione e deve vigilare affinché tutti rispettino le regole e i ruoli, che intervenga a chiarire una volta e per tutte i programmi e le scelte, con l'arrivo probabile di Rangnick, perché continuare ad “illudere” Maldini? Visto che fra l’altro in questo momento è Moncada che si sta occupando del prossimo mercato?

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