lunedì 31 maggio 2010

La prima guerra mondiale

Col 1915 e la prima guerra mondiale, si spegne il calcio a Palermo. E' il febbraio del 1920 che un comitato di giovani universitari, con alcuni sportivi del tempo ricostituiscono il Palermo F.C. con a presidente il barone Sergio.
L'attività è costituita da gare amichevoli con gli inglesi, allo stadio Ranchibile, orietativamente dalle parti di via San Polo; piazza Don Bosco, proprio mentre in città stava crescendo una seconda società, la "Libertas" del presidente Mongiovì.
Il primo derby si gioco nel dicembre del 1920, il risultato fù 7 a 0 per il Palermo, che continuò a giocare tornei federali fino al 1922, quando in Italia si avverte la necessità di un campionato nazionale, la cosidetta riforma Pozzo, e per i forti contrasti tra le società per motivi finanziari, si crearono due tornei, uno del nord e uno del sud.
Il Palermo vince il girone regionale ma esce nelle fasi interregionali, così in finale approda la Fortutudo per il meridione che perde con la Pro Vercelli squadra del raggruppamento nord.
E' il periodo delle fusioni a causa delle difficoltà finanziarie, e il Palermo che nel frattempo si era indebitato, nel 1923 si fonde con l'U.S. Leoni, un gruppo di giovani di piazza leoni guidati dal gelataio Momo Petrolo.
Ma nel frattempo anche la Libertas ha problemi economici e nel 1924, si fonde con il Palermo, la squadra rafforzatasi vince il torneo regionale, ma nella fase finale di lega sud poi viene eliminata.
Il 1924 è l'anno in cui nasce il calciomercato, e il Palermo cede per la cifra record di 800 000 lire Pino Pirandello, ma nonostante tutti questi tentativi di rimpinguare le casse, nel 1927 arriva il primo fallmento, con il presidente Colombo che è costretto a ritirare la squadra.
Nel giugno del 1928 dal G.S. Vigor del famosissimo Presidente Totò Vilardo, nasce il Palermo Sport Club, ormai unica compagine cittadina, con a presidente, il barone Bordonaro di Gebbiarossa, la squadra si iscrive alla 2^ divisione, l'attuale serie C, alla fine di un grande camionato, gioca lo spareggio per la B con il Lecce, è il 22 luglio 1929 sul neutro di Napoli e il Lecce vince 1 a 0.
Il 1929 segna la rivoluzione dei campionati, di questo e del primo anno di serie A del Palermo vi parlo la prossima volta.

venerdì 28 maggio 2010

Storia del Palermo

Il football arriva a Palermo nel 1897, grazie ai marinai dei mercantili Inglesi di Sua Maestà il Re d'Inghilterra, che ingaggiano vere e proprie sfide con i portuali nel fangoso spiazzo del porto, tanto che nell'Aprile del 1898, viene ufficializzata la nascita dell'Anglo Panormitan Foot Ball Club.
A presiedere fu chiamato il console Giuseppe Whitaker, nato a Palermo nel 1850, e vengono adottati i colori rosso e blu.
La storia del Palermo inizia nel novembre 1900, grazie a Ignazio Majo Pagano, che trasforma l'Anglo Panormitan Foot Ball Club, in Anglo Panormitan Athletic and Football Club.
Ben presto il nome cambia in Palermo Football and Criket Club, giocando nelle serie interregionali dove vince alcune competizioni limitate al sud Italia, come la Coppa Lipton.
Nel 1907 si scelsero i colori rosa e nero, a causa di una lettera inviata da Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e l'amaro, causa dei risultati alterni.
Nel 1920 la società si affilia alla F.I.G.C. e cambia ancora i colori sociali in bianco e blu, diventando Unione Sportiva Palermo, e nel 1929 parte dalla terza divisione, l'equivalente alla attuale serie C, ovvero da qualche anno prima divisione, arrivando in pochi anni in serie A, esattamente nel 1932, rimanendovi alcuni anni.
Nel dopoguerra fa la spola tra A eB, e negli anni settanta arriva a giocare due finali di Coppa Italia, con Bologna e Juventus.
Ma ne corso della sua storia ha conosciuto tre fallimenti: il primo nel 1927; il secondo nel 1940 e il terzo nel 1986, nei primi due casi furono società minori locali ad assumerne l'eredità, l'ultima volta fu rifondata ex novo, dopo un anno di inattività.

Il prossimo articolo parlerà del fallimento del 1927.

Il Mister

domenica 23 maggio 2010

Palermo. Il nome e lo stemma della rosa.













Rinasce il Palermo dopo la radiazione.

Nel 1987 in occasione della rinascita del Palermo, del presidente Lagumina, si torna allo scudo con una testa d'aquila bianca che dovrebbe simboleggiare la purezza.

Bande trasversali rosanero con in alto la nuova denominazione sociale: Unione Sportiva Palermo.


Nel 1991 il presidente Ferrara modificò il logo che divenne, un aquila con le ali spiegate, che mostrasse grinta, ispirandosi a modelli inglesi e scozzesi.


Ed ecco che il nuovo marchio: l'aquila che sembra decollare ma anche appoggiarsi sul gagliardetto con i colori rosanero.


Nel 1994 si torna all'antico cambia nuovamente il logo e sopratutto cambia la denominazione sociale.

L'aquila ha di nuovo le ali rivolte verso il basso. La ridenominazione in U.S. Città di Palermo in virtù della sponsorizzazione stipulata con il comune.

Infine l'ultimo stemma cambiato nel 2000 sotto la presidenza Sensi, e ormai quello dell'era Zamparini per intenderci, che stilizza un'aquila ancora ad ali spiegate.

Ora nel 1994 in virtù della sponsorizzazione del comune, l'U.S. Palermo si trasformò in U.S. Città di Palermo, e anche se può sembrare un dettaglio secondario, questo nome è inviso e si vorrebbe tornare al passato.

La vecchia denominazione U.S. Palermo è stata acquisita da una società dilettantistica e quindi non più disponibile, ma due gloriose denominazioni sono ancora disponibili, S.S. Calcio Palermo che contrassegnò il periodo della presidenza di Renzo Barbera, e quella di Palermo F.B.C. che addirittura ci riporterebbe all'origine.

Per il sindaco Cammarata non c'è nessuna obiezione al cambio e non dovrebbero sussistere nemmeno problemi tecnici o legali, vedremo.

Con il logo e la denominazione abbiamo concluso, appuntamento ad altre curiosità Rosa e Nero.

Il Mister

venerdì 21 maggio 2010

Palermo. Il nome e lo stemma della rosa.







Il 1932 è il primo campionato di serie A, e sullo stemma del Palermo compare L'aquila.
Con la presidenza di Francesco Paolo Barresi, il rombo sostituito da un'aquila che tenava tra gli artigli un ramoscello d'ulivo, simbolo di pace.

L'Aquila fu scelta anche perchè simbolo della città, donatala intorno al 1150 da Guglielmo I°.
Lo stemma al centro indica il passaggio da Palermo FootBall Club a Unione Sportiva Palermo, con un notevole rivoluzione del logo.
E' il 1947 ad opera del presidente, barone Stefano La Motta, l'aquila si cinge di una corona, le ali si abbassano e tra gli artigli anzicchè l'ulivo stringe la scritta: Senatus Populus Que Panormitanus (S.P.Q.P).
Nel 1982 si passa agli stemmi stilizzati e compare per la prima volta "l'aquilotto", il presidente Roberto Parisi rinnova lo stemma precedente durato per oltre 30 anni (furono gli anni della promozione in serie A e della finali di coppa Italia con presidente Renzo Barbera), si ritorna al rombo famelico con al centro una testa d'aquila corvina con collare rosanero.
Il logo cambierà ancora altre 4 volte, la prima della quattro nel 1987, ma sarà discussione del prossimo post.

mercoledì 19 maggio 2010

CON IL NASTRO ROSA



Questa è la terza pagina del blog dei Delfini, che io personalmente vorrei gestire, in versione "Rosanero", ovvero come una rubrica sul Palermo, di ieri e di oggi con qualche divagazione sul calcio nazionale in genarale.
Oggi per inaugurare il primo "post" della rubrica: "Con il nastro Rosa", volevo regalare ai futuri lettori, un articolo:

PALERMO- Il nome e lo stemma della rosa.

Il primo marchio è del 1920, la nuova società viene affiliata alla figc e Valentino Colombo, allora presidente dell'Ente Provinciale Sportivo, creò lo scudo metà bianco e metà blu, ovvero i colori del Racing FBC, società ceduta dall'onorevole Zito nel 1919 al presidente Colombo.
Sullo scudo viene applicata la scritta trasversale "Palermo F.B.C." quindi FootBall Club è stata la prima denominazione della società Rosa.



Passano quasi due anni e Colombo, pressato anche dagli sportivi palermitani, ormai innamorati di quelle maglie, decise di cambiare i colori dello stemma da bianco e blu in quelli che poi faranno la storia: rosanero. Una scelta azzeccata.

Nel dicembre del 1921 quindi si passa al rosanero, mentre nel 1929 si passa al logo futuristico.
Il barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa, presidente, contatta un pittore futurista dell'epoca, Giuseppe Rizzo: nasce il nuovo stemma .
Un rombo orizzontale inscritto in un cerchio che rappresentava il pallone di cuoio.

Nel 1932 nel primo anno della serie A, compare l'Aquila, di questo periodo parleremo nel prossimo appuntamento.