domenica 30 dicembre 2012

Dalla "magia" brasiliana.......

Con le sicure cessioni di Pato e Robinho scompare la "magia" brasiliana da milanello e prende sempre più corpo il ritorno alla "campagna d'Olanda", Galliani in Brasile però non sta solo trattando le due cessioni eccellenti, ma se si presentasse l'occasione potrebbe arruolare ancora qualche giovane brasiliano, mentre il taccuino di Braida è già pieno di soluzioni "orange" interessanti, senza per questo trascurare i "saldi" di Cellino su territorio Italiano. 
Il capitolo portieri da qui a giugno va rivisitato e riprogrammato, il giovane brasiliano Gabriel dovrebbe andar via a fare esperienza e così il Milan si troverebbe con 3 portieri ultra trentenni; Amelia, Abbiati e Coppola, la ristrutturazione dovrebbe cominciare già a gennaio ed è da tempo che il Milan segue con interesse Rafael portirere del Santos, ma rientrerebbe nell'affare Robinho e a quel punto mancherebbero i soldini per Drogba o Balotelli.
Anche Consigli dell'Atalanta è una pista interessante, ma anche qua occorrono un pò di soldini e non è possibile dare in cambio nessuno dei tre portieri attualmente in forza (tutti in scadenza 2013), così la "campagna Olandese" potrebbe arricchirsi di un altro tassello, Stekelenburg non vuole fare il dodicesimo a Roma per via dei mondiali e così potrebbe costituire la soluzione immediata e per i prossimi 4/5 anni.
In difesa se si presenta l'occasione qualcosa il Milan la vuole fare, Bonera, Mexes e Yepes hanno superato la trentina anche loro e sono pure in scadenza, si guarda ad Astori ma c'è la concorrenza della Juventus che deve sostituire Lucio e del Napoli che deve sostituire Cannavaro, mentre "la campagna olandese" indica Martins Indi, il difensore mancino del Feyenoord può giocare sulla fascia o da centrale, mentre per l'estate c'è già un piano per far rientrare alla base Rodrigo Ely e Marco Fossati, se continueranno a migliorare.
Sempre dal Santos arrivano note positive per il centrocampista Adriano e il trequartista Felipe Anderson, ma il problema è sempre lo stesso e quindi, spendere per spendere allora meglio l'Olandese Strootman, provando ad abbassare la richiesta degli olandesi (valutazione 10 milioni di euro),  con Nainggolan in seconda fila per la concorrenza del Napoli.
Ma in Olanda oltre al famoso e costoso Strootman ci sono altri obiettivi interssanti, il regista del Feyenoord Jordy Clasie e il nuovo "Davids", Georginio Wijnaldum compagno di reparto di  Strootman con grande qualità realizzative (in questa stagione tra campionato ed Europa League ha segnato 13 reti in 24 presenze).
In attacco il nome giovane su cui puntare è quello dell’islandese Alfred Finnbogason, attaccante dell’Heerenveen allenato da Marco Van Basten, che potrebbe arrivare solo nel caso partisse uno tra Robinho e Pato, in modo da permettergli un ambientamento tranquillo, ma se partono come pare entrambi, in avanti serve "una bestia".
A tutti gli amici del Milan un augurio di un buon 2013 e al Milan il terzo posto in classifica.

sabato 22 dicembre 2012

La profezia del falso "9".

La partita tra Roma e Milan si disputa come serale, è l'ultima gara della giornata, quindi si gioca dopo avere conosciuto i risultati e la classifica delle altre e la classifica dice che oltre all'imprendibile Juventus, il secondo posto, quello della Lazio è a soli 9 punti e che la vittoria contro la Roma, avrebbe messo la truppa di Allegri, a soli 6 punti addirittura dalla Champions sicura e a 5 dai preliminari.
Questo non è stato di stimolo per il Milan, anzi li ha deconcentrati convinti di avere già battuto una Roma che notoriamente lascia tanti spazi in difesa, dove gli attaccanti milanisti sarebbe andati a nozze, invece i rossoneri non avevano in testa quella carica necessaria per fare "grandi cose" e così è la tanta criticata Roma, che ha un organico di basso livello, a portarsi lei a 4 punti dalla Champins sicura.
Una Roma che..... e  non me ne vogliano i romanisti, non può definire: Bradley, Tachdsidis, Goicoechea, Piris o altri di valore internazionale, pero ha l'allenatore di "scuola" internazionale, c'è il modello "Barcellona", c'è la filofia di "Van Gal" e la scuola di "Zeman", anche Allegri ha la sua scuola, ma ci va per copiare perchè lui una sua "identità" di calcio non c'è l'ha, deve scimiottare il Barcellona con il falso "9", ma lui non è Guardiola, il Milan non è il Barcellona e Boateng non è neanche lontamente Fabregas.
Come dicevo il tecnico del Milan sceglie la formula d'attacco senza centravanti "di peso", con il tridente Robinho-El Shaarawy-Boateng, che poi non è un tridente, perchè ha un rifinitore dietro ad un attacco largo; in difesa Yepes e Mexes i due centrali e per il resto la solita formazione senza De Jong, quella che nelle ultime partite ha portato il Milan nella scia della Roma, ma non con la stessa concentrazione e determinazione.
Il Milan parte bene e prova a fare la partita: squadra alta, pressing e velocità, le stesse armi della Roma e mette sempre la palla dietro la linea alta dei difensori romani tanto da portare subito al tiro El Shaarawy, ed a un paio di fuorigioco negli inserimenti di Nocerino, ma a centrocampo i rossoneri lasciano troppi spazi alle ripartenze in massa dei giallorossi, un pericolo da non sottovalutare contro avversari che quando attaccano, fanno male.
Amelia (non ha grandi colpe, ma quando para lui i tiri sono sempre imparabili ?) evita subito con una spettacolare parata volante su tiro di Osvaldo, il vantaggio giallorosso,ma il gol arriva lo stesso con la solita palla inattiva (possibile che con Nesta o con Thiago, con Ancelotti o con Allegri è sempre la stessa cosa), colpo di testa di Burdisso che fulmina Amelia, un avvio di gara allucinante, perchè l'inerzia della partita era dei rossoneri e invece, la squadra di Allegri si ritrova sotto, lasciando ancora più spazi agli uomini di Zeman.
Il Milan ha quasi subito l'occasione per pareggiare, ma è la dimostrazione che non c'è la concentrazione giusta, anche l'implacabile El Shaarawy, cincischia troppo davanti a Goicoechea e invece di fulminarlo, tenta un dribbling che consente al portiere di intervenire, niente di scandaloso se non fosse perchè da quel momento i rossoneri escono dalla partita e vi entrano prepotentemente i giallorossi, con un grande calcio giocato in velocità che manda al tappeto il Milan.
Così prima Osvaldo e poi Lamela e dopo mezz'ora il Milan è già K.O. la partita è chiusa e i rossoneri continuano a giocarla senza mordente e con le gambe molli, mentre la Roma non molla la presa e rischia di dilagare, l'unica speranza è la solita metamorfosi nella ripresa e l'eventuale rimonta come già successo altre volte (come con il Napoli o con il Palermo), ma recuperare tre gol a questa Roma e con questo Milan è un'impresa.
Ma anche Allegri non era concentrato e la rivoluzione di formazione e modulo nell'intervallo (a Palermo e Napoli, ad esempio), innescando la reazione non c'è, lascia tutto invariato e invariato rimane anche il rendimento della squadra, devono passare altri 10 minuti e Totti che si divora il quarto gol, per mandare in campo finalmente Pazzini, sbilanciando però la squadra che dopo cinque minuti subisce il quarto gol.
La Roma si può rilassare, lasciando un po' di spazio ai rossoneri che ne approfittano e creano qualche occasione per segnare il gol della bandiera, ma sono imprecisi e sfortunati, visto che il pallone esce sempre di poco o trova sulla sua strada un insuperabile Goicoechea, che respinge tutto, a volte in modo quasi miracoloso, Allegri manda in campo anche l'ex Bojan al posto di Robinho (uno dei meno negativi e, forse, alla sua ultima apparizione in rossonero) e Muntari al posto di capitan Ambrosini e la Roma rimane in dieci per l'espulsione di Marquinhos, che interrompe con un ingenuo fallo di mano uno dei rari guizzi di El Shaarawy, lanciato verso la porta.
I gol rossoneri arrivano nel finale e in rapida successione: prima è Pazzini a guadagnarsi e realizzare il rigore (fallo di Goicoechea in uscita), poi è Bojan a segnare l'inutile gol dell'ex; la reazione questa volta è tardiva, il Milan prova a crederci per qualche minuto, ma la Roma non si fa più sorprendere e porta a casa una vittoria meritata, mentre i rossoneri devono meditare su una sconfitta che è un lungo passo indietro rispetto ai progressi dell'ultimo mese e avranno tempo per farlo, a patto di non essere troppo impegnati con le vacanze...
Si chiude così in modo negativo un anno tribolato e difficile e ora l'appuntamento è al nuovo anno solare, quindi proviamo a dimenticare in fretta questa delusione e a far festa lo stesso: buon Natale a tutti i tifosi del Milan dal profondo del cuore rossonero!

giovedì 20 dicembre 2012

In bocca al lupo Tito.

Credo di potere interpretare il sentimento di tutti gli allenatori professionisti, di noi allenatori dilettanti, della gente di sport e non solo, nell' inviare a nome di tutti un grande imbocca al lupo all'allenatore del Barcellona Tito Vilanova e per noi "amici del Milan", un "....ti aspettiamo in panchina il 20 febbraio 3013 a San Siro", sarà una grande festa di calcio, in tuo onore.
Ma passiamo a cose più frivole ovvero alle ultime di calcio mercato, pare che le trattative per riportare in Brasile Pato e Robinho, siano forti e concrete, certo alla fine vista la concorrenza per Binho è possibile che si arrivi ai famosi 10 milioni di euro ipotizzati dal Milan, per Pato invece passare dai 40 o 50 dello scorso gennaio, non ricordo bene, ai 15 ipotizzati in questa sessione è un pò una beffa, ma queste cessioni faranno il meglio per i due giocatori e anche per la società.
La girandola dei nomi che dovrebbero sostituire l' ultima colonia brasiliana, va da Weiss del Pescara (che però ha fallito domenica a San Siro), a Balotelli, Pastore e Drogba, nessuno di questi vestirà il rossonero a gennaio e per diversi motivi, arriverà sicuramente un attaccante di livello, ma non sarà un tpo player, piuttosto con i brasiliani dovrebbero partire anche: Didac Vilà con destinazione Spagna, Mesbah quasi sicuramente al Palermo e infine Traorè che tornerà in Francia.
Al solito Galliani smentisce tutti i possibili arrivi, ma una "occasione" per reparto la faranno di sicuro, specie a centrocampo.
Il Palermo ha già pianificato da tempo i suoi rinforzi (con Lo Monaco non può essere diversamente), potrebbe andare in porto Sorrentino (unico portiere che può arrivare), mentre è già stato contrattualizzato Aronica (finalmente), che con Bovo e Munoz dovrebbero costituire la nuova difesa a 3, dove Von Berger e Garzia saranno le riserve.
Nei 4 a centrocampo Jonathan è la prima scelta a destra, eventualmente e in ordine si proverà a prendere Cassani o Zaccardo, Donati tornerà al suo posto e sarà affiancato da Kurtic e Guido Pizarro, completerà il reparto, Mesbah più che Molinaro, in avanti sicuro Immobile e posibilmente anche il "Burrito" Martinez come trequartista, per poi arrivare in estate (magari acquisendoli già adesso), Carraglio o Fenes Mori.

martedì 18 dicembre 2012

Festeggiati i 113 anni.

Dopo i festeggiamenti per i 113 anni dalla nascita del club, a cui ha partecipato sostanziosamente il Pescara, segnando addirittura 2 gol per i rossoneri, il Milan ora spera di potersi fare un gran bel regalo di Natale, battere la Roma (non è cosa scontata) e regalarsi il sesto posto che varrebbe l' Europa di serie B, ma pur sempre l'Europa per una squadra che è tra le più titolate e prestigose al mondo.
In vantaggio con Nocerino (al secondo gol consecutivo) dopo soli 35 secondi, il Milan ha spadroneggiato in largo e in lungo, mettendo in evidenza un pressing alto, organizzato, tenace ed efficace, che al Milan non si vedeva dai tempi di Sacchi, ciò nonostante il primo tempo si è concluso sull'1 a 0 con Perin chiamato solo all'ordinaria amministarzione.
Il ritorno in campo nel secondo tempo, evidenzia un Pescara aggrssivo e motivato e di contro un Milan appagato da quanto aveva fatto nel primo tempo e convinto di avere già ottenuto i 3 punti, come se Boskov non ci avesse insegnato niente con il suo famoso "partita finisce quando arbitro fischia", complice anche il doppio vantaggio arrivato dopo 5 minuti, su un tiro di Robinho (pare alla sua ultima gara al Meazza) deviato in rete da Abbruscato, per la prima autorete.
Il Pescara è vivo e si rimette in partita dopo circa 7/8 minuti, prima con il gol di Terlizzi (solita dormita sui calci piazzati per il Milan) e poi con il palo di Balzano che dalla trequarti sorprende Amelia (diventato intanto titolare), la spinta e le idee del primo tempo di Montolivo nel frattempo si sono esaurite e il Milan ha cominciato a sbandare.
Ci pensa il solito El Shaarawy a rimettere le cose a posto, suo il tiro per la seconda autorete, di Jonathas stavolta, e Milan sul 3 a 1 taglia le gambe ad un Pescara che nel secondo tempo non era dispiacuto, ancora Stefan per i 4 a 1 che corona l'ennesima ottima prestazione, appoggiando in rete senza sbagliare, un pallone servitogli da Pazzini.
Una vittoria che proietta la squadra verso l'appuntamento di Roma, inpensabile qualche mese fa, poi Allegri ha fatto l'allenatore, uscendo dagli alibi del mercato estivo e la squadra si sta posizionando nella sua classifica, che non è da primi posti (se avesse fatto l'allenatore prima però) ma da seconda fascia si, anche se la fase difensiva è ancora lacunosa, e Allegri sa che per diventare grandi bisogna ancora migliorarsi.
Vincere a Roma sicuramente non sarà la svolta, occorre dare continuità di risultati e prestazioni, e il mercato di gennaio può aiutare, c'è di bisogno in attacco nonostante i 32 gol fatti di cui 14 dal Faraone che ha una media superiore addirittura ad Ibra, piace Destro ma la Roma dopo i soldi spesi non se ne priverà, Pastore ha un ingaggio troppo alto, Weiss non è ancora pronto, così il cerchio si chiude attorno a Matri, Drogba, Biabiany e anche Barrientos.
In uscita Robinho e Pato direzione Brasile, occorre sempre sostituire De Jong, Galliani ha ripensato a Tymoschuk mentre Allegri ha dato il suo assenzo per uno tra; Bjernason 24 anni del Pescara e Arevalo Rios 31 anni del Palermo, in difesa invece Vlad Chiriches (23), difensore in forza alla Steaua Bucarest, rifiutato il  prestito senza garanzia di monetizzare, si sta pensando ad un prestito con obbligo di riscatto fissato a 6 milioni.

venerdì 14 dicembre 2012

Passaggio obligato.

Doveva essere ed è stato un passaggio obligato per raggiungere i quarti di una competizione che mai come quest'anno potrebbe dare sostanza all' anno zero della ricostruzione, è stato un Milan a due facce male nel
primo tempo e meglio nella ripresa, forse perchè Allegri dev'essersi fatto sentire e parecchio durante l'intervallo, così dopo un primo tempo giocato a ritmi eccessivamente bassi, il Milan sbriga la pratica con la Reggina nella ripresa, calando il tris con Yepes, Niang (prima gol italiano per lui) e Pazzini. 
Rossoneri decisamente superiori nella ripresa, soprattutto dopo l’uscita di un deludente Robinho (prenditi i soldi del Santos e scappa) che non è mai entrato in partita, ed è grazie a questo secondo tempo che il Milan stacca il pass per i quarti di finale di Tim Cup, dove troverà la Juventus, ma adesso bisogna concentrarsi sul Pescara per portare avanti il "progetto" quarto posto, anche se la questione più incombente resta il mercato.
Un centrocampista il Milan lo cercava da prima dell'infortunio di De Jong e la preferenza di Allegri è sempre stato Nainggolan, per il quale il Cagliari però vuole monetizzare e tanto, senza alcuna contropartita tecnica, quindi trattativa difficile perché il Milan non ha intenzione di sborsare troppi soldi per il mediano, ecco così che spunta il nome di Momo Sissoko, l'ex juventino in questa stagione ha trovato pochissimo spazio al Psg e  Galliani potrebbe chiederlo il prestito, altro nome è Kucka il più facile da acquisire per i rapporti con Preziosi, ma non entusiasma Allegri.
A proposito di prendi i soldi e scappa, il Milan ha rifiutato i 6 milioni di euro offerti dal Santos per Robinho che ma non è incedibile, Galliani chiede 10 milioni però la sensazione è che a 8-9 si può chiudere, dovesse concretizzarsi l'operazione, Galliani busserebbe alle porte del City per Balotelli con la formula del prestito con diritto di riscatto.
Dopo ieri sera e vista la costante indisponibilità di Pato, l'alternativa a Pazzini sarà il giovane Niang che non si è fatto sfuggire l' opportunità, entrando in campo determinato a dimostrare di essere da Milan, Niang ha segnato il primo gol in rossonero, proprio all'esordio a San Siro dopo due assaggi di campionato italiano, a Bologna e a Napoli. 
Il francesino ha sfruttato a pieno la grande chance concessa da Allegri, doveva mettersi in mostra e lo ha fatto, diventando subito l'uomo serata, contro la Reggina Niang si è giocato bene le sue carte, in 40 minuti Niang a messo a segno un gol, una media straordinaria e soprattutto va considerato che l'ex Caen non ha ancora compiuto 18 anni. 
Finalmente si sono viste le qualità del giocatore che per una volta non è finito in prima pagina per le vicende di gossip, ma per le sue doti da giocatore, facendo vedere di avere buona personalità, grazie ai parecchi spunti prima e dopo la rete del 2-0, ed utilizza entrambi i piedi, certo bisognarà lavorare molto sulla testa, perchè ha una carattere che lo porta spesso ad esagerare (Balotelli 2), ma il Milan ha in casa l'attacco del futuro, e se saprà coltivarlo bene facendolo migliorare gradualmente per i prossimi dieci anni con El Shaarawy potrà costituire una coppia da fare invidia.

lunedì 10 dicembre 2012

Obiettivo quarto posto.

Il Milan rilanciato al settimo posto in classifica da una serie di 4 risultati utili, continua la rimonta in campionato per un posto in Europa, magari quella minore l'Europa League , ma un posto che nonostante la "ristrutturazione" è sicuramente in linea con il suo blasone e la qualità di questa rosa che non è cosi scarsa come si diceva, anzi ed è proprio adesso che serve continuità per arrivare alla sfida con la Roma, per provare (se riusciamo a recuperare 3 dei 5 punti di svantaggio) a scavalcarla in classifica.
In classifica, con lo "sprint" della Roma che sabato ha centrato la quarta vittoria consecutiva, le cose si fanno più difficili, ma il Milan visto contro il Torino, capace di soffrire nel primo tempo per poi dominare nella ripresa, è un Milan che continua a fornire prestazioni "maiuscole" e sicuramente è una squadra che può e deve puntare al quarto posto, che gli darebbe l'Europa senza dovere passare dai preliminare, no per paura di non passare, ma per evitare una preparzione anticipata.
Gli avversari sono ancora lontani, - 5 da Roma, Fiorentina e Lazio (quest'ultima però deve ancora giocare a Bologna), ma la strada è quella giusta, il Milan visto a Torino è una squadra che ha una buona trasmissione della palla e che magari spinge poco, ma appena punta sull'orgoglio (era stato così anche a Napoli) si trasforma e la sua supriorità viene fuori in maniera poderosa, con Yepes e Mexes (anche se commettono qualche errore), De Sciglio (bravo anche a sinistra), Pazzini (un gol e un palo) ed El Shaarawy (non brillante come al solito ma al 13° gol in campionato).
La festa in campo e sugli spalti (in tribuna c'era Mister Liu) però è rovinata dal grave infortunio a De Jong, la rottura del tendine di Achille costringerà l'Olandese a restare fuori per il resto del campionato (proprio adesso che si era inserito) e il Milan a rivedere il mercato di gennaio, che se è vero che qualcosa si farà a gennaio e il resto la prossima estate, tra le priorità di gennaio adesso c'è pure il centrocampo ed il sostituto di De Jong.
Il Milan che in estate cambierà completamente volto (prenderà un portiere, un attaccante e due centrali difensivi), adesso oltre al difensore di fascia sinistra (pare che alla fine si stia puntando su Armero con cui c'è già un accordo con l'Udinese), occorrerà aumentare il numero dei centrocampisti, Muntari è pronto al rientro e già da domenica dovrebbe prendere posto accanto a Nocerino e uno tra Montolivo o Emanuelson e poi in attesa  c'è sempre Ambrosini. 
Sicuramente è troppo presto per conoscere la rosa dei nomi in cui pescare il sostituto dell'Olandese, ma a questo punto forse sarà il caso di rompere gli indugi e anticipare i tempi, portando a Milanello un altro Olandese, Kevin Strootman il 22enne centrocampista del PSV e della nazionale Arancione, caldeggiato e persuaso da Van Bommel e poi utilizzabile in Champions, costerebbe 15 milioni ma è un Under 23 come chiede il presidente e chissà che non sia il regalo di Natale di Berlusconi alla squadra e ai tifosi.
Intanto la prossima settimana sarà una settimana importante, il Milan avrà una serie di incontri con Liu Jong Zhuo, proprietario del club Cinese del Guangzhou (in tribuna a Torino con Galliani), per individuare la possibilità di avviare rapporti commerciali con i rossoneri, con Liu e Galliani ci saranno anche Marcello e Davide Lippi, ed è previsto anche una visita alla sede e a Milanello, è possibile che da questi incontri si possa arrivare ad una entrata di capitali, per la campagna acquisti estiva, con tanti "Strootman" al prossimo raduno estivo, magari per preparare un preliminare di Champions.

mercoledì 5 dicembre 2012

Un Milan sperimentale.


Era prevedibile visto l'inutilità della gara, che il Milan già qualificato nel girone di Champions, facessse riposare chi ha tirato la carretta in questi mesi e desse a chi ha giocato poco la possibilità di dimostrare la loro crescita e l'occasione contro lo Zenit San Pietroburgo, era quella giusta.
Il Milan aveva già raggiunto l'Europa che conta due settimane fa a Bruxelles, quindi si è potuto permettere una serata tranquilla, con i "rincalzi" che potevano fare così una partita serena, dimostrare il loro valore senza patemi d'animo o tensioni, certo sarebbe stato meglio non perdere e poi c'era in ballo un milioncino di euro da guadagnare, ma per Mexes, El Shaarawy, De Jong, Montolivo e qualche altro, era importante staccare per un attimo la spina dopo tanti impegni importanti.
Allegri ha pensato bene che sarebbe stato meglio rischiare di perdere una partita "inutile" come quella con lo Zenit ed invece risparmiare i "titolari" per una gara ben più importante per la risalita in campionato, come quella che attende i rossoneri domenica prossima a Torino contro i granata. 
Allegri ha fatto riposare i più impiegati e ha fatto giocare chi lo ha fatto di meno ed ha avuto anche buone risposte, perchè la squadra ha giocato in scioltezza e abbastanza bene, meritando almeno il pareggio e confermando che senza El Shaarawy là davanti c'è il buio totale, tanto che quando è entrato a dieci minuti dalla fine, ha avuto proprio lui l'occasione più pericolosa.
A San Siro in Champions solo due pareggi e una sconfitta, è vero che la cosa importante era qualificarsi, ma i tifosi avrebbero voluto vedre anche qualche vittoria, certamente l'importante era la qualificazione cosa in cui in estate non credeva nessuno.
Un Milan in formazione sperimentale per testare Abbiati dopo i problemi alla schiena e con una difesa inedita e con poca esperienza internazionale, con De Sciglio, Acerbi e Zapata coppia centrale e sulla sinistra Mesbah, al rientro dopo un infortunio e sicuro partente a gennaio; a centrocampo Ambrosini al posto di De Jong, con affianco Emanuelson e Flamini, mentre i 3 in avanti sono Bojan, Boateng e Pazzini, quest'ultimo chiamato a convincere Allegri a puntare anche e più spesso su di lui.
E' un buon Milan quello del primo tempo, gioca senza troppo impegno ma mette lo stesso in difficoltà lo Zenit che non si rende mai pericoloso; anzi è il Milan che reclama un rigore su Pazzini, affondato in area da Bruno Alves, l'arbitro non concede un rigore che avrebbe cambiato di certo la partita, di un Milan che ha il possesso palla e dominia sulle fasce.
Ma arriva la solita disattenzione in difesa, con tutti a guardare e lo Zenit va in vantaggio, anche se i rossoneri hanno fatto la partita, certo non si sono dannati l'anima, ma il possesso palla è sempre stato rossonero, sterile sicuramente, ma del Milan che continua ad attaccare e manca il pareggio con Robinho ed el Shaarawy.
Lo Zenit trova più spazi, ma i difensori sono sempre attenti, anche se l'ultima occasione è dei Russi che si presentano nell'area di un Milan sbilanciato con tre uomini, prima Ambrosini in scivolata, poi è Abbiati con una respinta evitano il 2 a 0, troppo per un buon Milan che alla fine riceve gli applausi per la qualificazione, in attesa della seconda fase ad eliminazione diretta, magari con l'arrivo in rossonero di Balotelli e Naijngolan.