mercoledì 6 ottobre 2010

Per i visitatori.

Le discussioni del "con il nastro rosa" continuano sul sito: palermocalcio.org (sito non ufficiale), dove il forum si divide in due parti, una dedicata ai cenni di storia, in relazione alla partita successiva; l'altra dedicata al motivo della gara successiva, in virtù della classifica, o di altre cose, come ad esempio; gli ex.

mercoledì 8 settembre 2010

Nel segno di Miccoli.

Il post di oggi parla dell'ultimo anno della storia del Palermo, dal prossimo verranno analizzate le successive partite di campionato, sotto il profilo "storico", e dei personaggi, recenti e del passato che l'hanno caratterizzato.
A tale proposito questo blog "Con il nastro rosa", sarà visibile fra qualche settimana, anche sul sito: Palermo calcio.org, (sito non ufficiale), insieme ad una pagina di approfondimento, sul Palermo, e il calcio nazionale in generale, la pagina si chiama: La testa nel pallone, "riscursi i cafè"
La stagione 2009-2010, fa subito storcere il muso ai tifosi palermitani, dopo che c'eravamo fatti la bocca buona con Ballardini, non c'eravamo ancora ripresi dallo spavento per le sue dimissioni, che Zamparini ci dà il colpo di grazia, affida la squadra a Zenga, simpatico ed istrionico da giocatore, antipatico e supponente da tecnico, il clone di Mourinho, per non dimenticare i suoi recenti trascorsi con il Catania, e le ultime due sconfitte che ci procurò, non ultima il 4 a 0 alla favorita, per cui c'è ancora gente che non esce da casa.

Miccoli in una amichevole in ritiro si infortuna, anche sè alla prima gara ufficiale in coppa italia con la Spal, mette a segno una doppietta.
Il campionato comincia come sempre, bene dentro e mele fuori, cinque partite senza vittoria, 6 soli punti, ma grazie a tre vittorie di fila, il Palermo si porta al quarto posto, i proclami di scudetto lanciati da Zenga durante la presentazione sembrano avverarsi, per la prima volta il Palermo si presenta con la stessa squadra all'inizio del campionato successivo, con l'unica novità Rubinho in porta al posto di Amelia, e poi tante giovani promesse tra cui: Sirigu e Pastore.
Dopo avere battuto in casa la Juventus, con il Palermo 4° arriva l'Inter alla favorita e perdiamo 5 a 3, e poi due soli punti nelle prossime tre partite, l'ultimo 1 a 1 a Catania, Zamparini decide di esonerare Zenga e dare la squadra a Delio Rossi.


Rossi si presenta con una serie di vittorie, tra cui un 2 a 0 al Milan a San Siro, e Miccoli e Cavani cominciano a diventare sempre più determinanti.
Il Palermo abbandona la coppa italia sconfitto dalla Lazio, tra i tanti ex Ballardini ha la meglio su Rossi e Sabatini, però vince in campionato con la Fiorentina, mattatore il beby Hernandez, il Palermo in questo periodo, inanella 7 risultati utili consecutivi, 5 vittorie e 2 pari, la migliore serie utile in serie a per il Palermo dal 2004.
Qualche sconfitta e poi tanti punti, altri 3 a Torino con la Juve e di nuovo 4° posto, che il Palermo manterrà per ben 8 giornate, fino al 2 a 2 con il Genoa, (vittoria per 2 a 1 fino al 98° e in nove, e poi il 2 a 2 subito su rigore).
Con la seconda vittoria di stagione con il Milan 3 a 1, il Palermo raggiunge con 3 giornate d'anticipo, la qualificazione alle coppe Europee, dopo 3 anni di assenza, arrivando allo scontro diretto alla penultima di campionato, 5° contro la Samp 4°, per entrare in Champios e nalla storia, ma un pareggio lascia tutto così, con il terzo 5° posto nella storia dei rosa.


Miccoli protagonista di una stagione strepitosa, così come lo è stata quella del Palermo, a testimoniarla, le 18 reti segnate, che hanno stracciato il suo precedente record personale di 12 in serie a in una stagione, capitano a furor di popolo e di Zamparini, forse l'infortunio nel finale del campionato, gli ha precluso una convocazione in Nazionale, ma non ha evitato che una squadra inglese gli facesse una proposta faraonica, che lui ha rifiutato per riprovare con Rossi e Pastore, a portarci in Champions.


lunedì 6 settembre 2010

Questa è vera rivoluzione.

Dopo la deludente stagione 2007-2008, il Palermo inizia la ricostruzione dalle fondamenta, via Amauri, Zaccardo e Barzagli, chiamati da grandi club per confrontarsi in Champions, arrivano comunque: Amelia, Nocerino e Liverani, tutti con trascorsi in azzurro, ma si parla di fondamenta,


cioè anche parte della dirigenza, così Foschi fa la campagna acquisti e cessioni. e poi passa la mano a Walter Sabatini, ormai ai ferri corti con Lotito.
Con Foschi va via pure qualche suo collaboratore come: Schio, Castagnini (poi capo degli osservatori Juventus) e Pasquale Sensibile (attualmente D.S. del Novara).

Con Sabatini arriva una vecchia conoscenza dei tifosi Federic Massara, osservatore per il settore giovanile, e l'ingresso all'ECA, che gli permetterà di ricevere degli indennizzi dall'UEFA, per i calciatori utilizzati dalla nazionale, ricevendo già 121.837 euro di rimborso.
Agosto diventa movimentatissimo, sconfitta in coppa italia, Sabatini "taglia" Melo (preso da Foschi), e lo sostituisce con Succi, mattatore in coppa con il Ravenna, Jankovic va in prestito a Genoa, e alla prima di campionato (seconda sconfitta in due gare), viene esonerato pure Colantuono, sostituito da Ballardini, questo l'ultimo atto della rivoluzione di Zamparini.

Ballardini si presenta subito vincente, battendo Roma, Genoa e Juventus, e convincente, finalmente il Palermo gioca per vincere, imponendo il proprio gioco anche fuori casa, e avendo finalmente un gioco, la stagione 2008-2009 vede la squadra lanciata verso i primi posti, vittorie con Milan e Sampdoria, ma un finale un poco incerto però non consente al Palermo di classificarsi per le coppe.
Foschi ormai è un gradito ricordo, che ci ha regalato prima di andare via Kjaer, Cassani, Balzaretti e Cavani, ora siamo una SQUADRA, con un suo gioco, con un allenatore, capace di imporre il suo gioco con chiunque, questo è il vero "voltare pagina".
Ma non tutto è bene quel chè finisce bene, Zamparini ci resta male per la mancata ammissione alle coppe e lo "esterna" a Ballardini, che se lo lega al dito e accetta il contratto con la Lazio.
Il presidente è un grande, ma perchè non sta zitto ogni tanto, abbiamo guastato quanto di buono si era fatto, tanto decide lui, e così fa un altro errore per sostituire Ballardini si affida a Zenga.


venerdì 3 settembre 2010

Va in scena la grande farsa.

Con l'arrivo in rosanero di Colantuono, vengono acquistati: Migliaccio, Ujkani, Jankovic e Miccoli.
Per certi versi si è voluto chiudere un ciclo, Foschi parlava apertamente di rivoluzione, così rotolarono molte teste, il Capitano storico Corini, Di Michele e Caracciolo, l'inizio fù altalenante, si passò dalla vittoria sui campioni d'Europa del Milan, alla sconfitta in coppa con il modesto Mlada, e solita contestazione per il tecnico, che dopo la sonora sconfitta per 5 a 0 contro la juventus, venne esonerato, a favore di un ennesimo ritorno di Guidolin.
Ma neanche con lui le cose cambiarono, oltre ad una sconfitta 3 a 0 con la Sampdoria arrivò pure l'eliminazione in coppa Italia, ad opera dell'Udinese, e la sconfitta col Siena.
Zamparini non si perde d'animo e mette mani al portafogli, Foschi è un bravo direttore sportivo, però forse, in tutti questi movimenti di mercato, lui ............ si cambia tanto in questa squadra, troppo, così a gennaio arriva Balzaretti, e partono: Pisano, Diana, e l'ultimo rappresentante

storico della rinascita, Franco Brienza, che ha vissuto la scalata dalla C1 alla A, passando dai campi di Battipagliese e Savoia, a quelli di Roma e Milano, ceduto alla Reggina.
Alla terza di ritorno, il Palermo perde a Torino, con i goal degli ex Diana e di Michele, nonostante la 17^ rete di Amauri.
A marzo dopo altre tre sconfitte consecutive, Inter, Parma, e Genoa, viene esonerato ancora Guidolin, e al suo posto viene richiamato Colantuono, consumando la più tragica delle farse.


Il ritorno di Colantuono è scandito da vittorie (3 a 2 alla juve), e sconfitte, finisce undicesimo, con la sola consolazione di avere battuto Milan e Juventus, e avere pareggiato con la corazzata Inter.

Il calcio non ha riconoscenza, i tifosi non voglio più vedere Guidolin allenare il Palermo, non credono più ai cavalli di ritorno, e anche Zamparini, stavolta la rivoluzione si farà sul serio e il primo a cambiare e proprio Foschi.


mercoledì 1 settembre 2010

Il ritorno di Guidolin.

Nonostante il grande spezzone di campionato svolto da Papadopulo, e le lusinghe di una riconferma, Zamparini, forse suggerito dal fido Foschi, riprende Guidolin, arrivano Diana, Bresciano, Simplicio, ma essenzialmente Amauri, anche sè va via il neo campione del mondo Grosso.
L'inizio è scoppiettante, e dopo solo 3 giornate, il Palermo per la prima volta nella storia è primo da solo nella classifica di serie A a punteggio pieno. Nello stesso anno stabilì la migliore striscia di vittorie consecutive in A, = 5, rimanendo in testa alla classifica appaiata con l'Inter per 11 giornate con 27 punti, sui 33 disponibili.
Qui cominciò il periodo nero, due sconfitte e due pareggi consecutivi, e nell'ultimo di Siena, perse per infortunio Amauri, e dopo la sconfitta di Roma, collezionò ancora 3 vittorie, finendo terzo alla fine del girone d'andata, mentre fù eliminato nella fase a gironi della coppa uefa.

In seguito ai gravi incidentidel 2 febbraio 2007, di Catania-Palermo, e la morte dell'Ispettore Raciti, tutte le competizioni dalla serie A, al settore giovanile, sono state sospese fino a nuova determinazione.
Alla ripresa del campionato, complice la lunga assenza di Amauri, per il Palermo iniziò, una terribile crisi di gioco e di risultati, che portarono la squadra dal terzo posto (Champions), con 15 punti di vantaggio sulla quinta, al quinto.
Esonerato Guidolin, fù rimpiazzato dalla coppia Gobbo (che era il secondo) - Pergolizzi (allenatore della primavera), il cambio non portò il cambio di rotta sperato, si perse in casa anche con l'Ascoli ultimo e già retrocesso, e con la squadra ormai settima, Zamparini richiamò Guidolin per le ultime due gare, per provare almeno a rientrare in Europa, con la coppa Uefa.
Grazie a due vittorie il Palermo arrivò quinto e si qualificò per la terza volta consecutiva alla coppa Uefa, conquistando il record di punti in serie A (58), poi superato nel 2010, dallo strepitoso nonostante parziale campionato di Delio Rossi, con 63 punti.
Il rapporto con Guidolin si era incrinato, e non sono bastati i 58 punti e la terza europa consecutiva, per farlo rimanere, e per la stagione 2007-2008 assume Colantuono.

martedì 31 agosto 2010

La serie A

La formazione del Palermo 2004-2005

L'arrivo in serie A, porta Zamparini a migliorare un organico già forte, arrivano: Barzagli, Barone, Mariano Gonzalez, e Zaccardo.

Questa è stata una stagione esaltante, raramente si è vista una matricola approdare in europa, accarezzando fino ad una decina di partite dalla fine, il sogno di una qualificazione Champions, sfumato per avere raccolto nelle restanti ultime otto partite, solo 6 pareggi e 2 sconfitte.

Alla fine si classificò sesta, approdando per la prima volta in Coppa UEFA, i soliti dissidi tra Guidolin e Zamparini, sancirono l'addio del tecnico nonostante ancora qualche anno di contratto.

L'eredità passò a Del Neri, il tecnico del miracolo Chievo, che però veniva da due esoneri di due paizze importanti, Porto e Roma, fu accontentato Toni, ceduto alla Fiorentina, e arrivaronoDi Michele, Makinwa e Giovanni Tedesco.

L'inizio fù dei migliori, vittoria sull'Inter 3 a 2, doppia vittoria con l'Anorthosis, vittoria della fase a gironi di UEFA con passaggio ai sedicesimi, ma in campionato il Palermo non faceva bene, così a gennaio 2006, Del Neri lasciò il posto a Papadopulo, che subito si presentò con una vittoria, 3 a 0 col Milan, portanto per la terza volta il Palermo in semifinale di coppa Italia.

Presto però arrivarono le sconfitte con la Roma (eliminazione dalla coppa italia), e con lo Schalke 04 (eliminazione dagli ottavi di uefa, migliore piazzamento in europa), in campionato si riuscì a recuperare dall'undicesimo, all'ottavo posto, diventato poi quinto posto grazie alle famose vicissitudini di calciopoli, ripartecipando alla coppa UEFA, sfiorando ancora il sogno Champions, materializzatosi per il Chievo, anche sè nella sentenza di primo grado, era quarta, perchè era stato escluso il Milan, poi riammesso e quindi il Palermo finì quinto.




mercoledì 25 agosto 2010

2002 comincia l'era Zamparini.

L'ultima stagione fallimentare è stata quella del 1999-2000, il Palermo perse la classifica avulsa con l'Arezzo, e restò ancora in serie C, nell'estate del 2000 Franco Sensi presidente della Roma, acquistò la società, e nella stagione successiva il Palermo conquistò la serie B, ma con un brivido finale a causa della rimonta del Messina, che costò il posto a Sonzogni a due giornate dalla fine, e lo sostituì Sella.
Il primo anno di B, 2001-2002 si è concluso con una tranquilla salvezza, e a fine stagione nell'estate del 2002, dopo solo due anni, Sensi vendette il Palermo a Zamparini, che prima di vendere il Venezia di cui era proprietario, travasò numerosi giocatori di quella squadra (tra questi Igor Budan), compreso l'allenatore Ezio Glerean, che nei due anni precedenti al Cittadella, aveva messo in mostra un modulo spregiudicato e divertente, il 4-2-4; che affascinò Zamparini.
Zamparini arriva a Palermo con la nomea di inprenditore facoltoso e lo dimostra subito, spendendo 20 milioni di euro per rilevare il Palermo, e altrettanti per rinforzarlo nonostante il travaso, ma anche di presidente mangia allenatori, ed anche questo lo dimostra subito, esonerando Glerean alla prima giornata, dopo la prima sconfitta.
Al suo posto fu chiamato Daniele Arrigoni, a sua volta esonerato anche lui all'inizio del girone di ritorno, lo sostituì Nedo Sonetti, che fù artefice di una grande rimonta, che si concluse proprio all'ultima giornata a Lecce dove il Palermo perse 3 a 0, classificandosi quarto e lasciando al Lecce di Delio Rossi la gioia di andare in A, al nostro posto.
Nonostante i risultati Sonetti non fu confermato, e al suo posto, arrivò Silvio Baldini, uno che ad Empoli aveva fatto benissimo, e che rappresentava un lusso per allenare una squadra di B, anche sè ambiziosissima.
Zamparini lo abbiamo detto, è ambizioso e non bada a spese, anche sè in B, ad un grande allenatore affida una grande squadra, e così con gli acquisti di: Toni, Zauli, Corini, Pepe, e Gasbarroni (tutti provenieti dalla serie A), fà diventare il Palermo una corazzata, una squadra da mettà classifica, anche in serie A.
Il Palermo a gennaio 2004 era primo in classifica, ma nonostante la strapotenza, dava segnali di scricchiolamento, Zamparini non ci pensa due volte e rinforza ancora la squadra, vuole la serie a tutti i costi, così arrivano: Grosso, i fratelli Filippini e Jeda, anche questi dalla serie A.
Una sconfitta in casa con la Salernitana, e una provocatoria risposta di Baldini al Presidente, gli costarono l'esonero, al suo posto arrivò Franceso Guidolin, considerato tra i primi cinque allenatori italiani.
Il Palermo vince la serie B alla grande, tornando in A dopo 31 anni, con le 30 reti di Toni, e con Vasari che era ritornato a Palermo, per riportarlo in A, giuramento che aveva fatto al padre in punto di morte.

mercoledì 18 agosto 2010

Ritorna il calcio a Palermo

Ritorna il calcio a Palermo, grazie ad una sottoscrizione dei tifosi, e di alcuni esponenti politici, e la presidenza viene affidata a Salvino Lagumina, rimasto presidente per un solo anno, in C2 dove la squadra guidata magistralmente da Pino Caramanno, vinse il girone e approda in C1.
E' il 1989 e per il ritorno del Palermo in C1, viene nominato presidente: Ferrara, e vice presidente Polizzi, il Palermo tra miseria e povertà, riesce dopo 3 anni nel 1992, ad arrivare in serie B, ma l'anno successivo nel 1993 torna ancora in C1.
In quella squadra è arrivato un biondo e riccioluto giovanotto milanese, di nome Biffi, diventerà capitano, e sarà il giocatore con più presenze con la maglia rosanero, 321, quella squadra comunque torna in serie B, nel 1993-94, e grazie al Palermo dei picciotti, guidato da Ignazio Arcoleo, si ritorna ad assaporare il gusto di lottare per la serie A.
Il Palermo sembrava ormai avere trovato la formula giusta per una società senza soldi, il Palermo fatto in casa, con i "picciotti" di Palermo, e invece l'anno successivo fù serie C1.
Le difficolatà economiche erano veramente "importanti", e la squadra che ci si aspettava potesse tornare, nuovamente in serie B, invece si ridusse ai play out, persi addirittura con la Battipagliese, era il 1998 e il Palermo era tornato in C2.
Solo un miracolo poteva salvare il Palermo da un altro fallimento, il miracolo si chiama fallimento dell'ischia, che libera un posto per il ripescaggio del Palermo in C1.
Scampato il pericolo, il Palermo provò per 4 anni a ritornare in B, vincendo anche una coppa Italia di serie C nel 1993, dopo 3 finali, solo grazie a D'antoni che convinse Franco Sensi a rilevare la società da Ferrara e Polizzi, nel 2000 il Palermo torna in serie B, la squadra e la società si consolidano per la serie cadetta, ma non è ancora una società economicamente indipendente, ai Sensi non interessa, così Miccicchè, l'attuale vice presidente, sapendo che Zamparini vuole lasciare il Venezia e acquistare il Napoli, gli propone l'acquisto del Palermo, e così in due anni è stato dinuovo serie A, dopo 31 anni.

lunedì 9 agosto 2010

Il Palermo e la coppa

L'incombere dello spareggio di Europa league cin il Maribor, mi porta a saltare nella storia del Palermo l'ultimo periodo riguardante proprio l'era Zamparini, per parlare delle partecipazioni alle coppe.
Dopo le saltuarie partecipazioni alla Mitropa Cup del 60 e del 69, nel 2004-2005 il Palermo si qualifica per la prima volta alla Coppa UEFA, al primo anno dopo il ritorno in A.
Il primo avversario di coppa che conta è l'Anorthosis, la prima vittoria è per 2 a 1, e il primo goal è di Corini, così come è di Corini il primo goal su punizione in coppa, e di Brienza il primo goal su rigore in coppa, mentre il primo goal su azione è di Caracciolo, così come è sua la prima doppietta in coppa.
Le prime 3 gare furono 3 vittorie, 2 a 1 in casa e 4 a 0 fuori con l'Anorthosis, e poi fuori 2 a 1 con Petah, seguirono due pareggi 0 a 0 con la Lokomotiv Mosca e 1 a 1 con l'Espanyol, e infine la quarta vittoria con il Brondby.
La prima sconfitta dopo 6 gare imbattuti, ad opera dello Slavia Praga.

Al primo anno di Coppe "vero" il Palermo si qualifica agli ottavi dove incontrano lo Schalke 04, vittoria in casa 1 a 0 e sconfitta fuori 3 a 0 dopo l'espulsione di Corini, resterà comunque il miglior piazzamento.
Nel 2006-2007 per il secondo anno consecutivo in Coppa UEFA, vittoria di prestigio 1 a 0 a Londra contro il West Ham, e ritorno vittoria per 3 a 0, si passa alla fase a gironi altra vittoria 2 a 1 con L'Eintracht e poi le sconfitte con Newcastle 1 a 0 e Fenerbahce 3 a 0, l'1 a 1 con il Celta Vigo chiude mestamente la seconda avventura europea.
Terzo anno consecutivo in Coppa UEFA, vince 1 a 0 con il Mladà Boleslav in trsferta, e poi perde in casa 1 a 0 con un goal in fuorigioco e nei minuti di recupero, Cavani e Caserta con gli errori nella fase ai rigori ci condannano all'eliminazione al primo turno, peggiore piazzamento in Europa.
Dopo 3 anni di assenza dalle coppe si vuole tornare alla grande, sperando di arrivare oltre gli ottavi, perchè no in finale.

giovedì 8 luglio 2010

Gli anni bui, rosa nero.

I funerali del Presidente Parisi.
Finita l'era Barbera, non solo finisce il grande calcio a Palermo, ma addirittura anni tragici per la storia rosa nero.
A Barbera succedette Gambino, uno dei personaggi ambigui che caratterizzeranno questi anni, ma la sua presidenza durò per fortuna solo una stagione (1981-82), dopo di lui arrivò Parisi, presidente di un Palermo anonimo in serie B e che addirittura nel 1983-84, retrocedette in C1, segnando l'inizio della fine.
Nel Maggio del 1985, Parisi fù ucciso dalla mafia, e presidente diventò l'avvocata Matta, dirigente competente, legato alla politica, ed economicamente non adatto.
Nonostante la morte di Parisi e le prospettive solo nere senza rosa, Tom Rosati riuscì a portare il Palermo in serie B, ma a fine della stagione successiva (1985-86), avviene il momento più tragico della storia del Palermo, la radiazione dai campionati federali, nel settembre 1986, la società veniva radiata per la terza volta nella sua storia.
Fù quella una una radiazione politica, per una serie di vicende il Palermo non potè iscriversi al campionato e fù cancellato dalla serie B, costringendo la Palermo calcistica senza calcio per un anno, nel gennaio del 1987, nasce l'U.S. Palermo, presidente Salvino Lagumina, che chiese l'iscrizione ai campionati professionistici per la stagione 87-88.
La neonata U.S. Palermo cambiò subito e opportunamente la denominazione in "Unione Sportiva Città di Palermo", denominazione che possiede tuttora, e grazie all'importanza della tifoseria, il blasone, e il bacino d'utenza, gli fù risparmiata l'umiliante iscrizione in Eccellenza, concedendogli il privileggio di ripartire dalla C2, cosa poi avvenuta anche con la Fiorentina nel 2002, e comunque grazie al presidente della lega Matarrese, pentitosi di avere contribuito alla radiazione nel 1986.

lunedì 5 luglio 2010

La zona dove sono iniziati i lavori dello stadio

Il nuovo stadio sorgerà nella zona delimitata tra la via Ludovico Bianchini, che in pratica delimita lo Z.E.N., la via Giuseppe Lanza di Scalea, in pratica il tratto a doppio senso senza spartitraffico, esattamente difronte al centro commerciale, L'Albero delle idee, la via Faraone e la via San Nicola.
Lo stadio guardandolo dalla via Lanza di Scalea, ha sulla destra la Villa Raffo che da il nome al fondo su cui sorgerà lo stadio, a sinistra la Villa Scalea e dietro il Palasport di via Castelforte.



Le gru a lavoro sul Fondo Raffo.

La Villa Raffo con a sinistra una delle gru.


venerdì 2 luglio 2010

le prime immagini del nuovo stadio




Immagini tratte da: MobilitaPalermo.

Sono già partiti i lavori per il mega centro commerciale di Zamparini al Fondo Raffo, allo Z.E.N. dove insiste la villa Raffo, sulla piana dei Colli, tutti i permessi sono stati rilasciati, mancano gli ultimi nulla osta per far partire la realizzazione dell'imponente opera.
Le immagini del progetto danno la dimensione dell'opera, che ospiterà diverse attività commerciali e una multisala con 12 sale cinematografiche, un museo dello sport, bar, ristoranti e Sky box, considerata seconda solo al Teatro Massimo e al Teatro Politeama.
Spero quanto prima di aggiungere a questo qualche foto dell'area con l'inizio dei lavori.
Il Mister.

lunedì 28 giugno 2010

Lo scandalo scommesse del 1980.


Guido Magherini calciatore del Palermo per cui avrà 5 punti di penalità.
Lo scandolo scommesse del 1980, nasce da comportamenti illeciti tenuti sistematicamente da calciatori di serie A e B in Italia verso la fine degli anni settanta.
Era abitudine scommettere direttamente o tramite, somme di denaro, sui risultati degli incontri ai quali avrebbero preso parte, tutto questo è vietatissimo dalle norme sportive, per ovvi motivi.
Il fenomeno aveva raggiunto livelli rilevanti, finchè un grossista di ortofrutta, Massimo Cruciani, presentò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, per essere stato truffato.
Fù tramite Alvaro Trinca, ristoratore di cui era fornitore Cruciani, che venuto a contatto con alcuni giocatori della Lazio, lo avevano indotto a scommettere su alcune partite di serie A che erano combinate.
Tuttavia i risultati concordati non si verificarono, e Cruciani perse centinaia di milioni di lire, portando Cruciani e Trinca alla denuncia, i calciatori furono arrestati proprio mentre usciva dal campo a fine gara, restando in carcere dal 23 Marzo 1980, al 23 Dicembre 1980, a livello penale non venne riconosciuta nessuna truffa, in ambito calcistico invece vennero accusati di illecito.
Lazio e Milan furono retrocessi in serie B, 5 punti di penalità da scontare nel campionato 80/81 per Avellino, Bologna e Perugia, mentre in B 5 punti per Palermo e Taranto.
Squalifica a vita per Colombo presidente del Milan e 1 anno a Fabbretti presidente del Bologna.
Questi i giocatori puniti:
Pellegrini 6 anni; Cacciatori e Della Martira 5 anni; Albertosi 4 anni; Giordano, Manfredonia, Petrini, Savoldi e Magherini 3 anni e mezzo.
Wilson, Zecchini e Massimelli 3 anni; Paolo Rossi 2 anni; Cordova 1 anno e 2 mesi; Merlo 1 anno; giorgio Morini 11 mesi; Chiodi 6 mesi; Montesi 4 mesi; Colomba e Damiani 3 mesi.
Girardi, Casarsa e Dossena sono stati scaggionati.
Rossi inizialmte fu condannato a 3 anni poi ridotti a due, che gli permisero nel 1982 di partecipare e vincere Mondiale e migliore realizzatore a Spagna 82, questa vittoria consentì ai calciatori allora squalificati una amministia di 2 anni, tranne per Colombo che era un dirigente.
Il Palermo va verso un altro fallimento, e questo ve lo racconto alla prossima, il Mister.

mercoledì 23 giugno 2010

il periodo Barbera.

La gestione Barbera comincia con una sorpresa.
Barbera rileva il Palermo nel Marzo del 1970, con i rosa ormai destinati alla serie B, dopo la retrocessione, si pensa alla riorganizzazione e come in tutti i casi dove non ci sono montagne di soldi, si comincia con un campionato di transizione, per fare assestare squadra e società con la stagione 70/71 la prima del presidentissimo, all'undicesimo posto una tranquilla salvezza.
Smaltite le tossine della retrocessione, Barbera impone un drastico taglio alle spese e agli stipendi, partendo già dalla base della stagione precedente con un solo innesto: Erminio Favalli, e un allenatore cresciuto in casa che costava poco, per l'obiettivo minimo un campionato tranquillo.
Un Palermo "formichina" capace di raccoglie tanto nel girone d'andata, per affrontare al meglio i periodi di magra, e grazie alle 12 reti segnate dal trasformato terzino Ferrari, la gestione Barbara comincia con una sorpresa, la settima (e per 35 anni anche l'ultima) promozione in serie A.
Barbera con la sua gestione "familiare" due anni dopo la promozione, ci regala un grande sogno, nonostante fossimo tornati a giocare in serie B, la finale di coppa Italia.
Si gioca all'olimpico di Roma con 15 000 tifosi al seguito, il Palermo può conquistare la coppa, mai vinta da una squadra di serie B, e mentre tutti aspettano il Bologna, i rosa col "gioco corto" di Viciani impartiscono lezioni di calcio, passano in vantaggio con Magistrelli, che sciupa pure tante occasioni senza chiudere il match.
Il sogno si sta per concretizzare, è già passato il novantesimo minuto, siamo già al minuto 92, attendiamo il fischio finale, quando accade l'incredibile: l'arbitro concede un rigore per fallo in area di Arcoleo su Bulgarelli, pareggio e tempi supplementari.
Il risultato non cambia e si va ai rigori, tira Bulgarelli e sbaglia, l'arbitro Gonella fa ripetere, poi gli errori di Vullo e Favalli e addio sogni, niente coppa e niete Europa.
Da quel giorno nel vocabolario Italiano fù sostituita la parola "Cornuto" con un sinonimo "arbitro Gonella".
Ma il presidentissimo non riuscendo più a regalarci la serie A, riprova a regalarci un altro sogno, ancora la finale di coppa Italia, e stavolta contro la Juventus a Napoli, stavolta con 20 000 tifosi al seguito.
Anche stavolta il Palermo va in vantaggio, subito al 1° minuto con Vito Chimenti L'attaccante della "bicicletta", anche stavolta la pertita sta per finire, siamo all'83simo minuto, Brio pareggia e finiamo ai supplementari.
Passano solo 3 minuti e Causio segna, la coppa ai bianconeri e gli onori della cronaca ai ragazzi di Veneranda.
La stagione successiva 1979-80 il Palermo si classificò al nono posto, l'esposizione economica personale di Barbara in questo decennio, cominciava a pesare sul patrimonio personale, erano a rischio le finanze della famiglia, e l'ultimo "Gattopardo" comincio a pensare di lasciare anche se a malincuore il Palermo, e alla fine della stagione 80-81, dopo lo scandalo del "totonero" e i 5 punti di penalità, Barbera passò la mano a Gaspare Gambino, il Palermo si salvò per un punto, ma segnò anche la fine del grande calcio a Palermo, e l'inizio del tracollo.
Cominciano adesso le pagine amare, ma io uso dire che non si possono apprezzare le cose belle se non si sperimentano quelle brutte, alla prossima il Mister.

Gli anni 60 e 70, il Palermo ascensore.

Il Palermo 60-61 con Mattrel, Burgnich, Fernando e Vernazza.

Con la morte del principe Lanza di Trabia, il Palermo passa nelle mani di Ernesto Pivetti, e comincia l'era del sali e scendi dalla A alla B, proprio in serie B il Palermo detiene un singolare recodr, quello delle presenze nella categoria 40, seguito da Vicenza e Monza con 38.

In questo sali e scendi negli anni 50, spicca Ghito Vernazza, capocannoniere del palermo per 4 stagioni consecutive, dal 1956 al 1960, ancora oggi considerato il più grande cannoniere che il Palermo abbia mai avuto.

In questo periodo si ricordano altri due personaggi che fecero grandi cose per il Palermo, il presidente Casimiro Vizzini, papà dell'attuale senatore opinionista di TRM, e il segretario Salvatore Vilardo, la volpe del calcio mercato degno successore di Lanza e una specie di Moggi di quei tempi, tanto che con una manciata di milioni fù allestito il Palermo-miracolo, dove spiccavano i nomi di: Mattrel, Burgnich e Fernando.
Vilardo rovinò la sua storia rosanero venendo squalificato a vita, per una "combine" all'ultima partita con il Bari, per vendergli Fernando, che accettava il trsferimento solo sè il Bari fosse andato in A.
Gli anni 70 ebbero come protagonista Renzo Barbera, il "presidentissimo", la tifoseria si innamorò del personaggio, e nacque il mito "dell'ultimo Gattopardo".
Nel 1970 Barbera subentra a Pergolizzi, ma alcontrario dei presidenti precedenti, non fù un presidente politico, e con l'incarico si espose in prima persons (allora non c'erano le società per azioni), mettendo in ballo il suo patrimonio rischiando persino le finanze della propria famiglia , non a caso gli è stato intitolato lo stadio della favorita.
Con Barbera arriva l'ultima promozione in serie A, nel 1973 e le due finali di coppa Italia del 1974 e del 1979 perse entrambe.
Di questo parleremo nel prossimo post, il Mister.

venerdì 18 giugno 2010

Il secondo fallimento, e le retrocessioni.

Il Genoa 1939/1940
La primavera del 1936 segna il declino della compagine rosa, con la retrocessione dalla A alla B, e poi nel 1940 dalla B alla C, con la conseguente radiazione per problemi economici. Per la seconda volta Palermo si trova senza calcio, la guerra era già nell'aria, dopo un anno di inattività, nella stagione 41-42 gioca in serie C col nome di juventina Palermo, vincendo il campionato e passa in serie B, cambia il colore della maglia da rosa nero a giallo rossa e cambia il nome dello stadio da Littorio, a Marrone.
Dopo il conflitto bellico, un gruppo di nobili capeggiati da Lanza di Trabia e da La Motta, presero la società e la fecero grande, era il 1945. Nel 1947 -48 vince la serie B, e nel 48-49 ritorna in A, erano gli anni del 2 a 2 con il grande Torino di Bacigaluppo e Mazzola, gli anni di Vycpalek e l'arrivo di Gipo Viani, con cui brillarono: Broneè, Gimona e De Grandi.
Nel 1951-52 il Palermo stupì l'Italia intera per la sua marcia inaspettata verso lo scudetto che poi non vinse, grazie al suo presidente il Principe Lanza di Trabia (che fù l'inventore del calcio mercato, che dal "Gallia" Hotel di Milano, riceveva e telefonava pilotando le contrattazioni), riesce per 6 anni di fila a stare in serie A (dal 1948-49 al 1953-54 record battuto quest'anno da Zamparini che raggiunge il settimo anno consecutivo, dal 2004-05 al 2010-2011), fino al 1954 in coincidenza del suicidio nel Gennaio dello stesso anno, del Principe Lanza.
Alla prossima parleremo degli anni 60 e 70, gli anni del Palermo "ascensore"

venerdì 11 giugno 2010

Il girone Unico, serie A e nuovo stadio.

L'Ambrosiana (Inter) campione d'italia 1929-30
La stagione 1929-30 segna l'inizio della rivoluzione dei tornei, viene istituito il girone unico per la serie A e B.
Il Palermo viene inserito in prima divisione, vince il torneo con 58 reti in 28 gare e solo 18 reti subite, e va in serie B.
Nella stagione 1930-31, il Palermo sfiora la promozione ancora protagonista il bomber Carlo Radice così come l'anno prima, e nel 1931-32 invece vince il campionato di serie B, con ancora Radice Capocannoniere della serie B.
Il 24 Gennaio 1932 viene inaugurato il nuovo stadio denominato "Littorio" con una capienza di 15 mila spettatori, contro l'Atalanta e il Palermo vinse 5 a 1, ma nel 1936 fu rinominato "Michele Marrone" in onore del soldato siciliano medaglia d'oro, morto nella guerra civile spagnola.
Nel 1948 lo stadio viene ristrutturato, va via la pista da corsa e vengono erette due curve che porta la capienza a 30 mila posti e fu chiamato "Favorita"
Nel 1984 fu ancora allargato a 55 mila posti, e nel 90 in occasione del mondiale, con l'aggiunta dei sedili la capienza fu portata a 36 422 posti, costringendo il Palermo a giocare le partite in casa a Trapani, e durante i lavori nell 89 morirono 5 operai per la caduta di un traliccio.
Nel 2002 lo stadio è stato titolato a "Barbera", famoso presidente degli anni 70.
Comunque quanto prima il "Barbera" nato "-Littorio", andrà in pensione per il nuovo stadio "della Sicilia" che Zamparini costruirà allo Z.E.N. e dove son previsti: multisale, palestre, ristoranti, una clinica, skybox, attività commerciali ed un museo dello sport, con 34 mila posti di circa 80 centimetri quadrati previsti per spettatore.
Dopo 4 anni di serie A (raggiunto il miglior piazzamento, il 7° posto del 1934-35), torna in serie B, fino alla seconda guerra mondiale.
Durante il fascismo i colori del Palermo furono cambiati in giallo e rosso, per tornare rosa e nero nel 1947.
Nel prossimo post parleremo della retrocessione in C, e della radiazione del 40.

lunedì 31 maggio 2010

La prima guerra mondiale

Col 1915 e la prima guerra mondiale, si spegne il calcio a Palermo. E' il febbraio del 1920 che un comitato di giovani universitari, con alcuni sportivi del tempo ricostituiscono il Palermo F.C. con a presidente il barone Sergio.
L'attività è costituita da gare amichevoli con gli inglesi, allo stadio Ranchibile, orietativamente dalle parti di via San Polo; piazza Don Bosco, proprio mentre in città stava crescendo una seconda società, la "Libertas" del presidente Mongiovì.
Il primo derby si gioco nel dicembre del 1920, il risultato fù 7 a 0 per il Palermo, che continuò a giocare tornei federali fino al 1922, quando in Italia si avverte la necessità di un campionato nazionale, la cosidetta riforma Pozzo, e per i forti contrasti tra le società per motivi finanziari, si crearono due tornei, uno del nord e uno del sud.
Il Palermo vince il girone regionale ma esce nelle fasi interregionali, così in finale approda la Fortutudo per il meridione che perde con la Pro Vercelli squadra del raggruppamento nord.
E' il periodo delle fusioni a causa delle difficoltà finanziarie, e il Palermo che nel frattempo si era indebitato, nel 1923 si fonde con l'U.S. Leoni, un gruppo di giovani di piazza leoni guidati dal gelataio Momo Petrolo.
Ma nel frattempo anche la Libertas ha problemi economici e nel 1924, si fonde con il Palermo, la squadra rafforzatasi vince il torneo regionale, ma nella fase finale di lega sud poi viene eliminata.
Il 1924 è l'anno in cui nasce il calciomercato, e il Palermo cede per la cifra record di 800 000 lire Pino Pirandello, ma nonostante tutti questi tentativi di rimpinguare le casse, nel 1927 arriva il primo fallmento, con il presidente Colombo che è costretto a ritirare la squadra.
Nel giugno del 1928 dal G.S. Vigor del famosissimo Presidente Totò Vilardo, nasce il Palermo Sport Club, ormai unica compagine cittadina, con a presidente, il barone Bordonaro di Gebbiarossa, la squadra si iscrive alla 2^ divisione, l'attuale serie C, alla fine di un grande camionato, gioca lo spareggio per la B con il Lecce, è il 22 luglio 1929 sul neutro di Napoli e il Lecce vince 1 a 0.
Il 1929 segna la rivoluzione dei campionati, di questo e del primo anno di serie A del Palermo vi parlo la prossima volta.

venerdì 28 maggio 2010

Storia del Palermo

Il football arriva a Palermo nel 1897, grazie ai marinai dei mercantili Inglesi di Sua Maestà il Re d'Inghilterra, che ingaggiano vere e proprie sfide con i portuali nel fangoso spiazzo del porto, tanto che nell'Aprile del 1898, viene ufficializzata la nascita dell'Anglo Panormitan Foot Ball Club.
A presiedere fu chiamato il console Giuseppe Whitaker, nato a Palermo nel 1850, e vengono adottati i colori rosso e blu.
La storia del Palermo inizia nel novembre 1900, grazie a Ignazio Majo Pagano, che trasforma l'Anglo Panormitan Foot Ball Club, in Anglo Panormitan Athletic and Football Club.
Ben presto il nome cambia in Palermo Football and Criket Club, giocando nelle serie interregionali dove vince alcune competizioni limitate al sud Italia, come la Coppa Lipton.
Nel 1907 si scelsero i colori rosa e nero, a causa di una lettera inviata da Giuseppe Airoldi a Giosuè Whitaker, convincendolo a cambiare i colori sociali in rosa e nero, come metafora del dolce e l'amaro, causa dei risultati alterni.
Nel 1920 la società si affilia alla F.I.G.C. e cambia ancora i colori sociali in bianco e blu, diventando Unione Sportiva Palermo, e nel 1929 parte dalla terza divisione, l'equivalente alla attuale serie C, ovvero da qualche anno prima divisione, arrivando in pochi anni in serie A, esattamente nel 1932, rimanendovi alcuni anni.
Nel dopoguerra fa la spola tra A eB, e negli anni settanta arriva a giocare due finali di Coppa Italia, con Bologna e Juventus.
Ma ne corso della sua storia ha conosciuto tre fallimenti: il primo nel 1927; il secondo nel 1940 e il terzo nel 1986, nei primi due casi furono società minori locali ad assumerne l'eredità, l'ultima volta fu rifondata ex novo, dopo un anno di inattività.

Il prossimo articolo parlerà del fallimento del 1927.

Il Mister

domenica 23 maggio 2010

Palermo. Il nome e lo stemma della rosa.













Rinasce il Palermo dopo la radiazione.

Nel 1987 in occasione della rinascita del Palermo, del presidente Lagumina, si torna allo scudo con una testa d'aquila bianca che dovrebbe simboleggiare la purezza.

Bande trasversali rosanero con in alto la nuova denominazione sociale: Unione Sportiva Palermo.


Nel 1991 il presidente Ferrara modificò il logo che divenne, un aquila con le ali spiegate, che mostrasse grinta, ispirandosi a modelli inglesi e scozzesi.


Ed ecco che il nuovo marchio: l'aquila che sembra decollare ma anche appoggiarsi sul gagliardetto con i colori rosanero.


Nel 1994 si torna all'antico cambia nuovamente il logo e sopratutto cambia la denominazione sociale.

L'aquila ha di nuovo le ali rivolte verso il basso. La ridenominazione in U.S. Città di Palermo in virtù della sponsorizzazione stipulata con il comune.

Infine l'ultimo stemma cambiato nel 2000 sotto la presidenza Sensi, e ormai quello dell'era Zamparini per intenderci, che stilizza un'aquila ancora ad ali spiegate.

Ora nel 1994 in virtù della sponsorizzazione del comune, l'U.S. Palermo si trasformò in U.S. Città di Palermo, e anche se può sembrare un dettaglio secondario, questo nome è inviso e si vorrebbe tornare al passato.

La vecchia denominazione U.S. Palermo è stata acquisita da una società dilettantistica e quindi non più disponibile, ma due gloriose denominazioni sono ancora disponibili, S.S. Calcio Palermo che contrassegnò il periodo della presidenza di Renzo Barbera, e quella di Palermo F.B.C. che addirittura ci riporterebbe all'origine.

Per il sindaco Cammarata non c'è nessuna obiezione al cambio e non dovrebbero sussistere nemmeno problemi tecnici o legali, vedremo.

Con il logo e la denominazione abbiamo concluso, appuntamento ad altre curiosità Rosa e Nero.

Il Mister

venerdì 21 maggio 2010

Palermo. Il nome e lo stemma della rosa.







Il 1932 è il primo campionato di serie A, e sullo stemma del Palermo compare L'aquila.
Con la presidenza di Francesco Paolo Barresi, il rombo sostituito da un'aquila che tenava tra gli artigli un ramoscello d'ulivo, simbolo di pace.

L'Aquila fu scelta anche perchè simbolo della città, donatala intorno al 1150 da Guglielmo I°.
Lo stemma al centro indica il passaggio da Palermo FootBall Club a Unione Sportiva Palermo, con un notevole rivoluzione del logo.
E' il 1947 ad opera del presidente, barone Stefano La Motta, l'aquila si cinge di una corona, le ali si abbassano e tra gli artigli anzicchè l'ulivo stringe la scritta: Senatus Populus Que Panormitanus (S.P.Q.P).
Nel 1982 si passa agli stemmi stilizzati e compare per la prima volta "l'aquilotto", il presidente Roberto Parisi rinnova lo stemma precedente durato per oltre 30 anni (furono gli anni della promozione in serie A e della finali di coppa Italia con presidente Renzo Barbera), si ritorna al rombo famelico con al centro una testa d'aquila corvina con collare rosanero.
Il logo cambierà ancora altre 4 volte, la prima della quattro nel 1987, ma sarà discussione del prossimo post.

mercoledì 19 maggio 2010

CON IL NASTRO ROSA



Questa è la terza pagina del blog dei Delfini, che io personalmente vorrei gestire, in versione "Rosanero", ovvero come una rubrica sul Palermo, di ieri e di oggi con qualche divagazione sul calcio nazionale in genarale.
Oggi per inaugurare il primo "post" della rubrica: "Con il nastro Rosa", volevo regalare ai futuri lettori, un articolo:

PALERMO- Il nome e lo stemma della rosa.

Il primo marchio è del 1920, la nuova società viene affiliata alla figc e Valentino Colombo, allora presidente dell'Ente Provinciale Sportivo, creò lo scudo metà bianco e metà blu, ovvero i colori del Racing FBC, società ceduta dall'onorevole Zito nel 1919 al presidente Colombo.
Sullo scudo viene applicata la scritta trasversale "Palermo F.B.C." quindi FootBall Club è stata la prima denominazione della società Rosa.



Passano quasi due anni e Colombo, pressato anche dagli sportivi palermitani, ormai innamorati di quelle maglie, decise di cambiare i colori dello stemma da bianco e blu in quelli che poi faranno la storia: rosanero. Una scelta azzeccata.

Nel dicembre del 1921 quindi si passa al rosanero, mentre nel 1929 si passa al logo futuristico.
Il barone Luigi Bordonaro di Gebbiarossa, presidente, contatta un pittore futurista dell'epoca, Giuseppe Rizzo: nasce il nuovo stemma .
Un rombo orizzontale inscritto in un cerchio che rappresentava il pallone di cuoio.

Nel 1932 nel primo anno della serie A, compare l'Aquila, di questo periodo parleremo nel prossimo appuntamento.