domenica 29 novembre 2020

Milan-Fiorentina, tra rinnovi e mercato.

Il Milan non ha ancora archiviato l'uno a uno con il Lille, che deve pensare subito al campionato e alla prossima partita con la Fiorentina, dopo la sconfitta del Sassuolo e dall’Atalanta e il pareggio della Juventus, la partita contro i viola può diventare un’occasione per provare ad allungare in classifica, approfittando anche del difficile impegno di Roma e Napoli.

L’assenza di Ibra è sicuramente pesantissima, ha dimostrato di essere determinante alla pari di Lewandowski, di Cristiano Ronaldo e di Messi, non so le altre, forse la Juventus senza Ronaldo si inceppa un po', ma il Milan fino ad adesso ha dimostrato di essere squadra anche senza il suo leader, se pur con qualche piccolo limite.

Ribadisco! Non si sta parlando di scudetto, almeno non adesso, il Milan deve mettere fieno in cascina (mancano ancora 58 punti per il terzo/quarto posto) ed essenzialmente deve prendere un bel margine di vantaggio adesso che le cose vanno bene, per potere gestire senza stress un possibile momento di difficoltà, siamo ancora nella prima parte della stagione e ci sono 30 partite da giocare (la media di 2 punti a partita per un posto Champions).

Certo vincendo anche oggi il Milan lancerebbe un messaggio forte per lo scudetto, ma io credo che il Milan abbia già lanciato un messaggio forte al suo campionato, questa vittoria sarebbe l’ennesimo anche agli altri, ma non siamo interessati ad essere la meteora del 2020, noi abbiamo bene in mente il percorso del Liverpool quando è arrivato Klopp, una crescita continua e costante, il traguardo dipenderà poi dalle altre.

Lo scorso anno Atalanta e Lazio ha dovuto fare “78” punti per arrivare quarti, mentre l’anno prima ne sono bastati ad Atalanta ed Inter “69”, dieci in meno, morale della favola, che con 80 punti presunti potremmo arrivare quarti (credo con certezza in Champions), come potrebbero non bastare per un punto (Milan 18/19) oppure potrebbero essere ottimi per vincere lo scudetto sul filo di lana.

Per cui, non è per fare i falsi modesti, ma il calcio è questo, vincere non è mai facile e se vuoi ottenere il minimo devi sempre puntare al massimo, quindi possiamo riassumere che il Milan sta puntando allo scudetto (il massimo) per ottenere la Champions (il minimo), non viviamo alla giornata, ma lavoriamo per tappe, le prossime sono: provare a vincere con la Fiorentina e recuperare prima possibile, Zlatan e anche Leao.

Ma alla luce di tutto questo, a gennaio dobbiamo intervenire sul mercato, anche se il Milan ha dimostrato di essere squadra, non si può prescindere da un vice Ibrahimovic, da uno che uno che lo possa sostituire nelle sue assenze e che lo faccia rifiatare all'occorrenza, stesso discorso vale per il difensore centrale, Kjaer gioca sempre e ad alti livelli, se dovesse mancare anche per qualche spezzone, la difesa andrebbe in apnea.

Avere anche qua una valida alternativa sarebbe importante, specie nei momenti in cui c’è qualche assenza, perché in fin dei conti, oltre a Kjaer di affidabile e non completamente, restano solo Gabbia e Romagnoli e poi l’alternativa a Kessie a centrocampo, poteva essere Bakajokò ma è andata come andata, allora si che il Milan potrebbe dichiarare apertamente:” Signori, per lo scudetto ci siamo pure noi!”

E poi c’è “l’equivoco” Calhanoglu, intanto il fatto di essere andato a Torino per salutare Demiral, violando la zona rossa lascia basiti, è stato un comportamento deprecabile, non credo che fosse andato a Torino per accordarsi con la Juventus, perché la vecchia signora non avrebbe permesso tanta pubblicità e decidere di rendere pubblico questo incontro, senza nemmeno la mascherina, non capisco a che motivo lo abbia fatto.

Che il turco sia tentato dalla Juventus non è una novità, ma ripeto troppo sfacciato, credo che la pista più accreditata resti il Manchester United e forse l’Atletico Madrid, non so come andrà finire, ma sicuramente è lontanissimo dal Milan, anche se Suma si sbilancia profetizzando che Calhanoglu rinnoverà, non metto in dubbio che è un gran professionista, un ragazzo delizioso e che è un ottimo giocatore, ma secondo me l’avventura con il Milan per Calhanoglu finisce a gennaio.

Il rinnovo sarebbe sicuramente una buonissima cosa, per il gruppo, per la dedizione e tante altre cose, ma al giusto prezzo, sia Suma che Giovanni Branchini hanno parlato del mercato di gennaio, che in pratica ricalcherà quello estivo, si cercheranno molti scambi e prestiti, pochissime società dispongono di liquidità, il Barcellona ha quasi dimezzato gli stipendi, qualche squadra italiana (Lazio e Napoli mi pare) invece sono in arretrato con gli stipendi ed è improponibile un ingaggio di sette milioni per Calhanoglu.

Speravamo che Maldini in questa sosta del campionato, avrebbe risolto i tre più tre nodi dei rinnovi (Donnarumma, Ibrahimovic e Calhanoglu, più Romagnoli, Kessie e Calabria), priorità sicuramente a Donnarumma e Ibra, perché con altri (Kessie, Kjaer, Bennaser e Hernandez) sono imprescindibili, Calhanoglu ha un agente molto pretenzioso, non sono esclusi nuovi contatti tra l'agente e il Milan, ma se non abbasserà la sue richieste, sarà molto complicato arrivare ad un accordo.

Credo che il Milan e giustamente, non si muoverà dai 3 e mezzo/4 milioni, anche perché l’altra priorità sarà Kessiè, un altro di pari valore di Calhanoglu si può trovare, uno come Kessiè non saprei, ecco perché si torna a parlare con insistenza di Szoboszlai, che cambierà sicuramente squadra a gennaio per via della clausola, ma sembrerebbe già del Lipsia e poi ci sarebbe la pista Thauvin, ma è un’ala ed è tutta un’altra storia. 

venerdì 27 novembre 2020

Addio Diego, campione senza tempo.

 

Credo che ogni altra parola davanti alla morte e all’immensità del campione, sia solo retorica, addio Diego.  

Il Milan torna in Europa per il ritorno dell’Europa League, a Lille si presenta con qualche assenza e con il solito turnover e di nuovo senza Ibrahimovic.

Il Milan ha già fatto a meno di lui in un altro paio di circostanze, non ha mai deluso e non ha mai perso, così come non ha deluso e non ha perso neanche stavolta, senza Ibrahimovic la squadra è costretta a cambiare le sue caratteristiche di gioco, ma l’idea di calcio rimane sempre la stessa, perché il Milan oramai ha creato “l’appartenenza" e anche se non ha il suo “riferimento” cambia poco.

Purtroppo fallisce il tentativo di sorpasso in classifica e il rimpianto è quello di avere subito ancora una volta un gol evitabilissimo, dopo avere sprecato la possibilità del raddoppio con un contropiede di Hauge e sempre lui in maniera ancor più clamorosa, in superiorità numerica ha tardato a servire Rebic tutto solo in area e pronto a battere a botta sicura, che vogliamo farci, sono giovani e cresceranno.

La cosa importante è che il Milan a Lille, comunque ha fatto una buona partita, se non fosse stato per l’ennesima distrazione, potevamo definirla anche una “buonissima” partita, peccato, perché stavolta si è visto tutto un altro Milan rispetto all'andata e poi, viste le assenze e la situazione del girone, la vittoria ci avrebbe reso più comodo il passaggio del turno, attenzione, andava bene il pareggio già alla vigilia e anche se un po' stretto, va bene il pareggio anche adesso.

Quello che doveva dirci questa partita, era la conferma “dell'identità” di squadra senza Ibra e quella come abbiamo visto orami c’è, il Milan doveva dimostrare di essere squadra, di avere uno spirito di gruppo, il senso di partecipazione da parte di tutti, la voglia di aiutarsi uno con l’altro, di sentirsi tutti importanti e facenti parti di un progetto a lunga durata e questo il Milan lo ha dimostrato.

Sicuramente non è stato un bel primo tempo, perché siamo stati un po' imprecisi, slegati, spesso abbiamo sofferto il palleggio e il pressing del Lille, ma siamo riusciti a costruire anche un paio di azioni, Ibrahimovic è un giocatore troppo importante per questa squadra, ma il gruppo è riuscito a sopperire comunque alla sua assenza, mantenendo lo stesso spirito di squadra, con o senza di lui, ha gestito pur senza brillare, una partita che tutto sommato ha portato un punto pesante in classifica, peccato veramente per il risultato, che lascia qualche rimpianto.

In questa partita il Milan ha confermato che l’andata con il Lille è stato un momento di “appagamento”, che in un gruppo giovane ci può stare, archiviato quell’episodio, poi la squadra ha continuato sulla sua strada, Verona, Napoli e ora Lille lo hanno dimostrato, senza dimenticare che questa squadra è in testa alla classifica di serie A ed ha un’età media bassissima.

Addirittura contro il Lille, quando sono usciti anche Rebic e Calhanoglu, l’età media in campo sfiorava i 23 anni, una squadra di ragazzi giovani, esuberanti e di qualità, con qualche elemento di esperienza come Kjaer, Ibra e Calhanoglu, che ci sta dando grossissime soddisfazioni, del resto in questi nove anni bui, non abbiamo chiesto mai di vincere lo scudetto, sempre e a tutti i costi, ma di essere dignitosi, di stare la su con Inter, Juventus,  Roma, Napoli, Atalanta, Sassuolo e Lazio, proprio come stiamo facendo quest’anno.

Poi lo scudetto lo vince solo una squadra, ma non potevamo continuare a sperare che qualcuno la davanti “fallisse”, per raccattare una partecipazione ai preliminari di Europa League, siamo contenti di avere una squadra giovane, che ha un futuro davanti e non quelle senza futuro e senza anima che abbiamo avuto negli ultimi nove anni, anche se devo dire, che se solo avessimo avuto qualche allenatore migliore, anche con quelle squadre avremmo potuto dire la nostra.

Come due anni fa per esempio, invece abbiamo sempre preso allenatori giovani, alle prime esperienze, che hanno fatto la gavetta al Milan, quando invece dovevano arrivare da noi già “sgamati” e a proposito di gavetta, aspettiamo con pazienza Tonali, lui deve fare il suo percorso e non dobbiamo mettergli fretta, deve crescere con calma come ha fatto Bennacer, anche lui proveniva da un ambiente diverso ed è cresciuto moltissimo.

Guardiamo con fiducia al futuro, per cui abbiamo solamente l’obbligo di un posto in Champions, poi tutto il resto è oro, certo non avrebbe senso buttare via tutti i sacrifici fatti e non passare il turno in Europa League, quindi ora dobbiamo vincere le prossime due gare.

Intanto domenica c’è la Fiorentina e bisogna subito recuperare le energie, adesso le partite cominciano ad essere troppo importanti, la Fiorentina ha intrapreso il nuovo corso con Prandelli e poi con loro gioca il difensore centrale dei nostri desideri, vediamo di affascinarlo e speriamo che a gennaio possa decidere di venire da noi.

Con il difensore centrale, serve un mediano che faccia da vice Kessie e un vice Ibra, per rinforzare e completare l’organico, i nomi che circola per l’attacco sono i soliti Jovic e Thuram, sempre per il mercato, il Celtic sta pensando di trasformare il prestito secco senza diritto o obbligo di riscatto di Laxalt, in acquisto a titolo definitivo, chiaramente bisogna intavolare una nuova trattativa per la cessione e il Celtic ha Ajer che interessa i rossoneri.

mercoledì 25 novembre 2020

Questa non ci voleva.

Il Milan è stato padrone incontrastato per tutti i primi 25 minuti,  poi ha sofferto e ha sofferto da squadra, da grande squadra, ma concesso qual cosina di troppo al Napoli, grande Donnarumma che è stato bravo e a tenuto in partita i rossoneri, che sono arrivati al raddoppio ancora con Ibra e poi per un errore in uscita di Kessie, che ha propiziato il gol di Mertens, il Napoli ci ha messo paura fino a quando è arrivato gol di Hauge.

Il Milan ha sofferto e ha saputo controllare la partita da squadra, da grande squadra grazie ad un intramontabile campione di nome Zlatan Ibrahimovic, a 39 anni è ancora più forte di prima e secondo me il più forte di tutti e quando è uscito per infortunio, ci ha creato un’ansia indicibile.

Ansia per il risultato e anche per il futuro di una squadra, che con lui ha grande qualità e gli permette di affrontare qualsiasi tipo di avversario da squadra, giocando sempre per vincere e amministrando con saggezza i momenti difficili della gara, dimostrato di saper superare le innumerevoli difficoltà, in questa stagione.

20 risultati utili consecutivi non si fanno per caso, ma ora il Milan è ad un momento cruciale del suo percorso, deve capire quanto siano cresciuti i ragazzi e quanto non siano più Ibrahimovic dipendenti, la lesione al flessore della coscia sinistra, terrà Zlatan fuori per circa tre settimane e in questo periodo il Milan giocherà tre partite di campionato e tre di coppa, dando per forza di cose, un orientamento ben preciso al suo campionato.

Oltre a lui, mancherà anche Saelemaekers che si è fatto male alla caviglia sinistra e già giovedì c’è la partita importante con il Lille, per il passaggio del girone di Europa League e poi la Fiorentina in campionato, per continuare la corsa da un posto Champions, perché l’obbiettivo dichiarato è e resta quello, senza comunque fare lo stesso un pensierino alla possibilità di scudetto.

Se la Juve ingrana o continua a tallonarci e poi a gennaio fa i cambi che deve fare, insieme all’Inter hanno l’organico più forte e più completo, ma se dovessimo continuare ad essere squadra anche senza Ibra e riuscissimo a completare anche noi l’organico, allora il pensierino allo scudetto sarebbe più lecito e più che concreto.

Quali possono essere le possibili soluzioni, senza dimenticare che anche Leao è ancora indisponibile, il Milan le soluzioni ce li ha, bisogna vedere quanto sono cresciute e quanto possono giocare senza Ibra, ovvero siano capaci di mutare il loro modo di giocare, il loro modo di approcciarsi alla partita, con compiti più da leader e meno da gregari.

Una cosa è certa e inevitabile, lo slittamento di Rebic come prima punta, Colombo anche se è entrato bene, se è senza paura, è ancora giovane e poi un attaccante di riserva in panchina dobbiamo tenerlo, è nel trio dei trequartisti che bisogna intervenire, confermato Calhanoglu, Hauge e Brahim Diaz dovrebbero essere gli esterni, tranne se non sarà riproposto Castillejo a destra (pur non essendo nelle migliori condizioni), con Diaz e Hauge (a Milanello sta impressionando tantissimo), che si giocano una maglia come esterno sinistro.

Come ho già detto, Castillejo lo vedo lontano dal progetto Milan, certo, capisco che si proverà comunque a valorizzarlo, ma Hauge, per quelle poche volte che è entrato, ha lottato come un leone e ha quasi sempre segnato, ad oggi per me lui è la migliore soluzione sulla fascia sinistra.

Il tour de force è già iniziato e le difficoltà causate dall’organico incompleto sono tornare ad emergere, da questo tour de force si potrà capire dove può arrivare questo Milan, il campionato è ancora lungo e in pratica è appena cominciato, le situazioni possono ancora cambiare radicalmente, specialmente se il Milan non farà qualcosa sul prossimo mercato, per consolidarsi a certi livelli come abbiamo sempre detto.

Ha bisogno di prendere un difensore centrale e un altro centrocampista del tipo Kessie, il Celtic è molto soddisfatto di Laxalt e sta già prendendo in considerazione di acquistare nel mercato di gennaio e siccome al Milan piace Ajer, si potrebbe riprendere l’operazione, con l’inserimento di Laxalt, per il centrocampo serve un infaticabile lottatore, Tonali può sostituire Bennacer e poi va fatto crescere con calma, comunque va aspettato.

La scorsa settimana, si è scatenato il dibattito su Locatelli e su quanto fosse un rimpianto per il Milan, oggi sicuramente sì, ma quando è stato ceduto nel 2018 no, il ragazzo ha voluto lui andare a giocare e in quel momento non era ancora ancora pronto per farlo nel Milan, ma l‘errore è stato di Leonardo e dello stesso Gattuso, che lo hanno mandato via senza mantenerne il controllo, come fatto per Pobega.

Chiaramente la vicenda ci insegna, che con i giovani bisogna avere pazienza e saperli aspettare, devono inserirsi e abituarsi a indossare maglia prestigiose e in contesto diversi dai quali si proviene, come lo scorso anno di questi tempi era successo a Bennacer, Colombo come sta succedendo per Pobega, ha bisogno di una occasione per andare a giocare, quindi al di là della necessità di avere un vice Ibra, i giovani devono giocare e quindi sarebbe meglio se Colombo andasse a giocare.

Quindi c’è da capire se le varie combinazioni d’attacco, possono essere sufficienti nel caso sempre più probabile, che manchi Ibra, il gruppo è compatto, l’impianto di gioco funziona, ma deve continuare a funzionare anche senza il supportato dello svedese, solo allora potremo parlare di scudetto e solo allora capiremo quale è il futuro del Milan.

Tra i giocatori indiziati per rinforzare l’attacco, c’è l'esterno francese campione del mondo Thauvin, il 27enne in scadenza con il Marsiglia, non è intenzionato a rinnovare, il Milan ha già fatto un’offerta al Marsiglia e una al giocatore, si tratta di un quadriennale a 3 milioni a stagione, ma non è l’unica offerta che il francese dovrà valutare, il giocatore dice di avere dato la precedenza a Maldini, se così fosse, accrescerebbe notevolmente la qualità in attacco, ma non sarebbe il sostituto di Ibra.

Il possibile sostituto di Ibra nel mercato di gennaio, è un’ipotesi che non può e non deve essere scartata, il candidato potrebbe essere uno tra: Mandzukic che è un parametro zero, ma si tratterebbe di un calciatore praticamente fermo o comunque non proprio pronto, oppure sempre d’esperienza ma non a zero, Giroud del Chelsea (il mio preferito), De Jong del Siviglia, Llorente del Napoli e Pellè dello Shandong Luneng.

Oppure da ricercare in un giovane di talento che abbia un prezzo accessibile, uno di questi potrebbe essere il 21enne attaccante olandese Malen, di proprietà del PSV Eindhoven e della scuderia di Raiola, praticamente due botteghe care, per cui diventa difficile che si possa concretizzare a gennaio, così come è complicata anche la pista Jovic, tranne se non dovesse arrivare in prestito e non sarebbe una soluzione da scartare.

Molto difficile invece, sarebbe arrivare a giovani bomber come Scamacca del Genoa o Pinamonti dell’Inter e per gennaio non si muove neanche Milik, torna a farsi nuovamente il nome di Mariano Diaz del Real Madrid, che non sta trovando spazio e che il Milan segue fin dalla scorsa estate.

Un infortunio muscolare è molto difficile da smaltire, sicuramente e lo speriamo tutti, Ibra tornerà in forma e sarà ancora decisivo, ma il centravanti di scorta serve, perché Leao e Rebic anche se possono giocare al centro dell’attacco, sono sempre delle soluzioni di ripiego, senza contare che vanno a sguarnire il loro reparto.

Per finire il capitolo Calhanoglu, all'inizio l'idea di perderlo spaventava tutti, dopo che il suo agente ha continuato ad impuntarsi su cifre fuori mercato, adesso si riflette su come sostituirlo, anche se si tratta di una separazione dolorosa, la dirigenza di contro sta aumentando il pressing su Szoboszlai del Salisburgo, in estate era stato ritenuto ancora acerbo e per questo non era stato fatto l'investimento, adesso invece, per quanto fatto vedere con il Salisburgo e la Nazionale, è diventato appetibile a molti, c’è molta concorrenza, ma potrebbe scegliere il Milan come destinazione giusta. 

domenica 22 novembre 2020

Bilanci nell'anno del Covid.

Già da tempo si parla di ingaggi dei calciatori che spingono le società di calcio sull’orlo del fallimento, io ho sempre pensato che l’UEFA potesse intervenire, non solo sul FPF, ma anche sugli ingaggi (stipendi) dei giocati, perché non puoi chiedere ad una società di contenere le spese e poi dall’altra parte non dai a tutte lo stesso potere d’acquisto e mi riferisco non tanto a chi può permettersi Messi o Ronaldo, ma chi non può pagare Calhanoglu sette milioni netti l’anno e non è un discorso di parte.

Premesso che il discorso vale anche per Icardi o per qualche altro, riporto di seguito il significato di ingaggio, così come è scritto: [in-gàg-gio] s.m. (pl. -gi); 1) Assunzione di un qualcuno, per una somma pattuita: di un calciatore, di un atleta; reclutamento: di mercenari || premio d'ingaggio: somma di denaro che un atleta riceve quando firma un contratto con una società sportiva; 2) estensione: Somma corrisposta a chi viene ingaggiato: modesto, buon i.

Sicuramente io non sono uno scienziato, però, guardando al significato etimologico della parola ingaggio, non mi sbaglio se dico che si tratta: della somma pattuita per il reclutamento di mercenari”, chiaramente nella migliore espressione del termine, nel senso che è gente che gioca per i soldi e non per la maglia, perché questo è.

Ma le cifre d’ingaggio “sproporzionate”, secondo me possono avere valore solo su determinati calciatori e così come esiste ai sensi della vigente normativa, una tabella che si riferisce ai calciatori professionisti e al loro ‘minimo' di stipendio, dovrebbe esserci una tabella che si riferisca anche ad un loro massimo, perché si deve tenere conto del contesto economico, dell’età del calciatore e di tutti quei fattori che li rendono “soldati stipendiati” di una società.

Il concetto deve essere quello di salvaguardare il lavoratore con uno stipendio minimo e allo stesso tempo quello di creare società si calcio virtuose, capaci di “mantenersi” da sole, ma se il primo Pinamonti di turno o lo stesso Donnarumma di qualche anno fa (guarda caso hanno lo stesso procuratore), sparano cifre insostenibili, come si può chiedere alle società di restare dentro il FPF.

Gli eserciti hanno dei soldati, con ordini e gradi diversi, ma ognuno guadagna in funzione del proprio grado, poi se l’esercito vuole vincere la guerra, “assolda”, ingaggia dei mercenari che fanno la “differenza”, Calhanoglu ed altri non fanno la differenza e come secondo il CIES o chi per loro, fa le valutazioni dei calciatori, a questo valore deve corrispondere il valore massimo dello “stipendio”.

Come in tutte le cose del calcio e non solo, si predica bene e si razzola male, si chiede al Milan, ma anche all’Inter, alla Roma e così via di rientrare nel FPF e poi non si tutelano, il Milan, ma anche le altre, hanno dovuto rinunciare a partecipare alle coppe, provare ad arrivare ai proventi europei, acquistando giocatori giovani e modesti (a tanti soldi) e quando possono cominciare a reggersi da sole, i giocatori sparano cifre fuori mercato.

Prendo sempre il caso del Milan così non si offende nessuno, ancora non siamo rientrati nel FPF e se poi, dovremmo essere costretti a dare a tutti i calciatori, sette milioni a stagione se no vanno via a zero e per giunta, in questo modo, quando riusciremo a rientrare nel FPF, saremo andati prima in fallimento e poi, perché un giocatore ogni anno che passa, viene iscritto a bilancio con una cifra giustamente sempre inferiore, ma al momento di andare via va via a zero e non alla cifra per cui è iscritto a bilancio?

Per me il parametro zero non dovrebbe esistere, il giocatore a scadenza di contratto, va via al parametro dell’iscrizione a bilancio, perché se adesso il Milan non può e per certi versi non deve rinnovare tutti i suoi calciatori a sette milioni a stagione, anche per questioni di bilancio cosa fa? li perde tutti a zero e deve andare a comprare venti schiappe a prezzi proibitivi? E poi con il FPF come fa?

Senza dimenticare che in questo periodo particolare, dove c’è bisogno di ristori ovunque, anche il calcio sta avendo evidenti perdite, dalla pubblicità, dagli sponsor, dagli introiti dello stadio, come ha ben sottolineato Marotta, i giocatori percepiscano troppo rispetto a quanto fatturato dalle società e sulla stessa lunghezza d’onda è stato anche il presidente Dal Pino.

Sembrava che questa pandemia dovesse funzionare da calmiere, si ipotizzava una normalizzazione economica e invece, si permette ancora ai giocatori (procuratoti) di mettere ancora di più la serie A in ginocchio, quasi tutte le squadre sono in un rosso profondissimo e stride sentire lamentare Marotta, quando poi è pronto a dare lui, i sette milioni a stagione a Calhanoglu.

La verità è che il fair play finanziario fa ridere, i club spendono molto più di quanto dovrebbero, pensando di rimandare i problemi diluendoli in più anni, ma senza avere nessuna certezza sul domani, quasi tutte le società vivono al di sopra delle proprie possibilità, grazie agli artifici contabili, sulla carta però, perché di liquidità non ce ne.

Artifici leciti per carità, si parla sempre di un mercato impoverito, ma non è così e la crisi va avanti, è oramai una crisi strutturale, tutti fanno debiti, plusvalenze (anche esagerate) e non si pensa mai a mettere un punto, fare una bella riforma e ripartire, il calcio deve smetterla di spendere molto più di quanto guadagna, il calcio è in una discesa senza freni, ha accresciuto sempre più i propri debiti.

Il Milan non guadagna più di quanto guadagnava dieci anni fa, eppure ha triplicato le uscite, continuando così, il Milan pur essendo al 94% di Elliott, non potrà arrestare il suo declino, il Milan ha fatto segnare a bilancio in 10 anni, un -924 milioni, la cassa è vuota quasi per tutti e mi diventa difficile pensare che si possano assumere impegni quinquennali come quelli di Calhanoglu, per lui e per tanti altri. 

giovedì 19 novembre 2020

Vicini alla fumata bianca per Gigio.

È noto a tutti che se pur trapeli pochissimo, il Milan sta trattando alcuni rinnovi di contratto importanti, tra i più spinosi quelli di Gigio Donnarumma e Calhanoglu, si sa che i contatti con Mino Raiola sono costanti e che le parti stanno cercando di trovare il punto di incontro per il nuovo accordo, che dovrebbe attestarsi a metà strada tra i sei milioni percepiti e i dieci richiesti.

Si tratterebbe quindi di un contratto a circa 8 milioni di euro a stagione per tre anni e con scadenza 30 giugno 2024, di sicuro verrà attiverà una clausola rescissoria (Raiola la chiede da anni) attorno ai 35 milioni, valida sia per Italia che per l’estero, ma solo, nel caso in cui il Milan non vada in Champions League, sembrerebbe quindi che a breve limati gli ultimi dettagli, si potrà arrivare alla fumata bianca e con lui anche per il fratello Antonio, ma con cifre diametralmente opposte.

Sempre con Raiola si sta parlando di Romagnoli, difensore classe 1995 e in scadenza nel 2022, per cui l’agente non si è limitato a chiedere la conferma dei 3,5 milioni di ingaggio a stagione, ma ne ha richiesti 5 all’anno, anche qui ci si incontrerà a metà, anche se non ho visto in Romagnoli questa crescita, che possa giustificare un aumento d’ingaggio e poi a dirla tutta, per il suo rendimento neanche Romagnoli è indispensabile.

Sembra appunto, che al momento il Milan non sia disposto a concedere a Romagnoli la cifra richiesta, è vero che in passato è stato cercato dal Chelsea e mi pare pure dal Real, ma da allora il ragazzo non è cresciuto ed è cresciuta la sua età, era lanciatissimo in nazionale e adesso a perso il posto, l’unica cosa che c’è di buono in questa trattativa , è che Romagnoli vuole restare (forse sa anche lui che non avrebbe dove andare).

Una trattativa per la quale io ci metto già una pietra sopra è quella di Calhanoglu, sta facendo bene anche in nazionale, sta distribuendo assist e creando occasioni da gol, ma continuo a ritenere troppo alte le richiesta per il rinnovo, il Milan per me fa bene a non schiodarsi dalla sua offerta (per me congrua) e a pensare al suo sostituto, la riconoscenza nel calcio non esiste, l’attaccamento alla maglia sì.

Io oramai lo considero un ex, ma non per questo smetterò di apprezzarlo, forse un po' meno se andrà alla Juventus, anche se non è l’unica società che vive di parametri zero, dall’Inter, dalla Spagna e dall’Inghilterra, potrebbero arrivare i sette milioni richiesti e per questo si fanno tante ipotesi, la mia è che Calhanoglu resterà al Milan fino all’ultimo giorno del contratto, profondendo il massimo impegno, anche se a febbraio avrà firmato con un’altra squadra.

L’unica cosa che mi dispiacerà, sarà quella di sentire gli stessi che oggi sono d’accordo a non dare 7 milioni al turco, fare prediche e tacciarci di inettitudine, romperanno le palle per chi sa quanto tempo, come hanno cominciato a fare con Locatelli, l’attuale calciatore del Sassuolo quand’era la Milan, non lasciava intravedere grossi margini di miglioramento, Locatelli come il Milan, ha fatto un buon post lockdown e per quanto riguarda la nazionale ci sono andati un po' tutti.

Ma parliamo del post Calhanoglu, i nomi che circolano sono tanti, il più degno a raccogliere la maglia (10) del turco è Szoboszlai, ne ho parlato per un anno intero e avevo ragione, merita tanta attenzione, anche se per acquisirlo non possiamo competere con gli altri, questo è il momento di pagare la clausola e portarlo a casa, come ha fatto il Dortmund con Holland, prima che le quotazioni crescano in fretta.

Szoboszlai lascerà sicuramente il Salisburgo, c’è solamente da capire se lo farà già a gennaio o giugno, da quando Calahnoglu ha sparato alto per il suo ingaggio, il Milan lo messo in testa alla lista della spesa, anche perché rientra nei parametri Elliott, allo stato attuale il giocatore ha una clausola da 25 milioni, praticamente niente in confronto al rendimento altissimo mostrato in questa stagione, cosa che ha fatto muovere oltre al Milan, anche Arsenal, Bayern e Lipsia, molto più interessanti di noi.

A mio avviso il Milan deve provare a prenderlo indipendentemente dal rinnovo di Calhanoglu (tanto non resta), anche se numericamnete l’organico è al completo, si può cedere Krunic o Castillejo per fargli posto e si può cambiare anche assetto tattico, il Milan se vuole migliorarsi, lo deve fare con questo tipo di giocatore, investendo ogni anno per un paio di loro (per quest’anno Szoboszlai e Kabak).

Nel frattempo il Milan sarà impegnato nella difficile trasferta di Napoli, per molti è considerata la vera sfida scudetto di questa stagione, perché entrambe le squadre hanno dimostrato di poter puntare a un posto Champions e approfittando del momento no di Inter e Juventus, possono candidarsi anche per qualcosa di più.

In questa particolare sfida mancherà Pioli bloccato dal virus e anche il suo “vice” Murelli, alla fine se non succede ancora niente, in panchina ci andrà Bonera teleguidato da Pioli, così come aveva fatto Mancini con Evani e per come ha allenato la squadra in questi giorni il tecnico dei rossoneri,  con la speranza che in campo i ragazzi non risentano dell’assenza dell’allenatore, le sue idee ormai sono state perfettamente metabolizzare e poi nella difficoltà contiamo sull’allenatore in campo che è Ibra.

Pioli molto probabilmente mancherà anche contro il Lille, è un peccato che in un momento cruciale della stagione, quando il Milan dovrà disputare 10 partite in un mese, 7 di campionato e 3 in Europa, venga a mancare proprio chi queste partite le deve preparare, perché poi se la partita è stata preparata bene, la domenica è relativo chi va in panchina.

lunedì 16 novembre 2020

E' tempo di rinnovare l'organico

 

Penso che Calhanoglu abbia già un accordo con un’altra società, ha sparato alto proprio per non trovare l’accordo con il Milan, ma a sette milioni a stagione il Milan non lo rinnova e forse neanche a 5, perché anche il Milan ha capito che non ci sono margini e sta già pensando ad un Milan senza il turco, Serafini parlava di Tonali come suo sostituto, conosco poco Tonali per capire se può giocare nei 3 dietro la punta, per me no e vedo meglio in quel ruolo Bennacer.

Il Milan sta pensando al sostituto di Calhanoglu, ma non si è ancora rassegnato a perderlo a costo zero, ad alimentare la speranza di racimolare qualcosa sono (i giornali) la Juve, l’Inter e il Napoli, ognuno per battere la concorrenza vorrebbe fare uno scambio con un loro esubero, questo permetterebbe al Milan di ottenere in “indennizzo”, che anche se non è in moneta sonate, può comunque essere iscritto a bilancio.

Si dice che l’agente di Calhanoglu lo stia proponendo un po’ in giro per l’Europa e principalmente a Juventus e Inter, i cugini potrebbero essere interessati, ma dovrebbero vendere Eriksen, perché è un esubero del genere non darebbero mai al Milan, anche perché, Eriksen si collocherebbe bene nello scacchiere dei rossoneri, ma tra le due in vantaggio sarebbe la Juve, che vorrebbe anticipare i tempi e portarlo a Torino già a gennaio.

La possibilità quindi che il Milan ottenga una specie di indennizzo, sarebbe quella di cedere Calhanoglu a gennaio, in quel caso la Juventus potrebbe cedere al Milan il cartellino di Bernardeschi, anche lui potrebbe collocarsi bene nell’impianto di gioco milanista, sicuramente meglio Eriksen, ma ottenere un indennizzo di quel tipo (Bernadeschi), diciamo che sarebbe un indennizzo insperato, non sarebbe male e comunque potrebbe giocare sulla fascia al posto di Castillejo.

L’indiscrezione acquisterebbe concretezza, perché Bernardeschi verrebbe a giocare titolare e si rivaluterebbe, non ha un ingaggio proibitivo e non è vecchio, diciamo che è giustamente esperto, senza dimenticare che Castillejo non sta facendo il campionato che ci si aspettava, secondo me è oramai fuori progetto e avrebbe pure delle richieste dalla Spagna, l’arrivo di Bernardeschi a maggior ragione allontanerebbe Castillejo dal Milan.

In quel caso per sostituire Calhanoglu, il Milan potrebbe prendere uno tra i tanti profili che sta seguendo e tra questi c’è Susic in forza al Salisburgo, la stessa squadra nella quale gioca anche Szoboszlai, il candidato numero uno per la sostituzione del turco e per il quale pare ci sia pure già un accordo di massima, frutto del precedente interesse da parte di Rangnick.

In Germania danno per scontato il passaggio di Szoboszlai al Lipsia, ma per l’ungherese credo il mercato sia ancora aperto (City, Barcellona, Real e PSG) come ha dichiarato il suo agente, ecco perché molto più verosimilmente il Milan possa andare su Susic, il Milan sembra sempre più convinto a prolungare Ibra per un altro anno ancora, ma vuole portare il suo erede (naturalmente giovane) a Milanello già da gennaio.

Il nome nuovo per l’attacco è Marcus Thuram, nazionale francese nato a Parma, milanista di 23 anni e figlio del grande Lilian, è considerato uno degli esterni d’attacco più interessanti nel panorama europeo, anche se con il suo strapotere fisico può giocare pure da centravanti (un giovane Lukaku), può ricoprire tutti e tre i ruoli d’attacco, essendo molto veloce e abile con entrambi i piedi, oltre ad avere un ottimo senso del gol.

Thuram è molto forte fisicamente (192 cm), ma ha nella fantasia il proprio punto di forza (ottimo per sostituire l’attuale Ibra), forte nell’uno contro uno a fronte di una grande velocità, è bravo nel dribbling e sotto porta sa essere freddo, il suo valore al momento è di 32 milioni, il Milan ha già avviato i contatti e verrebbe inizialmente a sostituire Castillejo, dato per partente.

Il Milan aveva puntato tutto su Thauvin che lascerà il Marsiglia a parametro zero, ma la pista si è fatta complicata (troppa concorrenza e ingaggio da 5 milioni), ecco perché il Milan si è portato su Thuram del Borussia Mönchengladbach, l’unico neo è il fatto che faccia parte della scuderia di Mino Raiola e la cosa lo rende meno appetibile, ma in questo mercato di gennaio ci sarà anche l’ennesimo attacco ai due serbi della Fiorentina, Milenkovic e Vlahovic. 

E poi c’è l’interesse apertamente dichiarato per Lovato, come vi avevo detto nel post precedente, contro Leao non è che sia stato trascendentale e si trattava di Leao, è pure vero che in una partita non si può giudicare un calciatore e poi dicono che sia stato seguito ed è considerato già pronto per la serie A, mi fido di quello che dice e che fa Maldini, ma non resto molto convinto, nel senso che oggi dobbiamo intervenire per migliorare questa squadra e non solo per allungare l’organico.

Continuo a ripetere che a meravigliarmi invece come difensore centrale è stato Magnani, che poi non è che sia così vecchio, visto che ha compiuto a ottobre 24 anni, a gennaio comunque il Milan ha bisogno in difesa di un centrale “navigato”, non dico come Kjaer, ma uno come Milenkovic o Skriniar, che sono giovani e con una buona esperienza (meglio anche internazionale), senza trascurare la loro stazza fisica, che al momento è quello che manca alla difesa del Milan (uno dei difetti sui calci piazzati sono i duelli in quota).

Maldini sta trattando anche il rinnovo di Antonio Donnarumma, ma separandolo dal fratello per ovvi motivi, che magari non saranno molto chiari a Raiola e anche i 5 giocatori con scadenza nel 2022, tra questi ci sono Romagnoli, Kessie, Calabria, Conti e Kjaer, tutti (escluso Conti per via dei ricorrenti infortuni) diventati leader importanti nella squadra e qualcuno anche negli spogliatoi.

Kessie con Kjaer è uno di questi, l’ivoriano ha un ottimo rapporto con Pioli (cosa che non aveva con Gattuso) e con Ibrahimovic, è diventato uno dei senatori e il Milan ha la volontà di trattenerlo a lungo, con un rinnovo a cifre ragionevolmente più alte, lui al Milan si trova bene e la sensazione è che si dovrebbe trovare un accordo, lo stesso discorso può valere per Kjaer, sa bene che lui ha un ruolo importante e vuole chiudere la sua carriera al Milan, non avrà nessun problema a rinnovare.

Per il capitano rossonero la trattativa si presenta più spigolosa a causa di Raiola, Romagnoli non ha mai manifestato la volontà di andare via, ma sotto l’aspetto economico per il rinnovo, diventa importante il suo rendimento futuro, Conti: la sua carriera è stata condizionata dai vari infortuni, sta incrementando la sua forma fisica per tornare a giocarsi il posto da titolare a destra, molto dipenderà da Dalot e dalle offerte che saranno ritenute congrue.

Calabria ha ritrovato la serenità che al momento manca ad Hernandez, le ottime prestazioni gli sono valse anche la convocazione in nazionale, vuole continuare fare bene e vuole restare, non è rappresentato da Raiola e nemmeno da Gordon Stipic, dovrebbe rinnovare senza problemi e poi c’è in scadenza il prossimo 30 giugno anche Musacchio, per l’argentino non sembrano esserci margini per restare ancora in rossonero.