martedì 29 marzo 2016

Cosa c'è dentro l'uovo di Pasqua

Anche sè il campionato non ha ancora emesso i suoi verdetti, Aprile è e resta il mese per la programmazione della stagione successiva e per prima cosa si pensa a chi poi, il mercato lo dovrà fare, ovvero i direttori sportivi.
Con l'annunciato dell'addio di Sabatini dalla Roma, parte il giro d'orizzonti per la sua sostituzione,Carli sembra essere il sostituto più accreditato, poi sembra che anche Corvino, sia a un passo da salutare Bologna, per lui si profila l'ipotesi di un ritorno a Firenze, il nome che è tra i possibili e papabili candidati per il Bologna è quello di Rocco Maiorino, attualmente direttore sportivo del Milan.
Un primo cerchio si chiuderebbe, con l'ipotetico arrivo di Sabatini al Milan, mentre per il Verona dopo l'addio il dg Gardini passato all'Inter, si sta valutando Bigon, resterebbero in attesa di un contratto al momento Pradè e Sensibile.
Per la panchina, il Milan non si metterà nella mani del suo DS, quel rebus è di esclusiva pertinenza della coppia, Galliani-Berlusconi, sembra proprio che ci sia un dopo Mihajlovic e sembra pure che il Sassuolo abbia blindato Di Francesco, salgono per la panchina a questo punto le quotazioni di Montella ed Emery.
Già da gennaio, il Milan tiene d’occhio con grande interesse El Ghazi, l'attaccante esterno dell’Ajax sarebbe dovuto sbarcare a Milanello a gennaio, ma i rossoneri che non sono riusciti a piazzare Luiz Adriano in Cina, non hanno avuto la disponibilità economica necessaria, quei 10 milioni di euro da versare ai lancieri, per portarlo portarlo in Italia.
ll trequartista dietro le punte se non sarà El Ghazi, potrebbe essere Ben Arfa sicuramente un affare più conveniente, visto che ha il contratto in scadenza a giugno 2016, ma come sempre c'è anche l'Inter sul giocatore del Nizza, un altro derby come per Kondogbia, El Ghazi o Ben Arfa, prenderebbero il posto di Menez, che andrà via quasi sicuramente.
Quindi torna il tormentone del trequartista dietro le due punte, l'unico sicuro in attacco è Bacca, tranne sè dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile tra 35 e 40 milioni, da Bayern Monaco e Arsenal, Balotelli tornerà al Liverpool, Menez e Luiz Adriano dovrebbero essere ceduti, quindi bisognerà fare acquisti nel reparto offensivo.
Il primo nome per rinforzare l’attacco è il 27enne Pavoletti, forse al momento non è da Milan, ma potrebbe magari diventarlo, visto che sta facendo una grandissima stagione, su di lui la Lazio e la solita rompi dell'Inter, il rapporto tra Milan e Genoa potrebbe privilegiare la società milanista, che inserirebbe alcune contropartite tecniche che piacciono molto al Grifone: tra questi Suso (attualmente in prestito proprio al Genoa) e Josè Mauri.
Berlusconi non ha mai nascosto la volontà di creare una formazione con tanti giocatori italiani e Pavoletti lo è, il reparto offensivo oltre che di Menez e Luiz Adriano, si priverà anche di Balotelli, destinato a tornare al Liverpool, il suo posto dovrebbe essere preso da Matri, che è in prestito alla Lazio e potrebbe tornare a giugno.
A giugno sarà un giocatore del Milan il 28enne del River Plate Vangioni, il terzino arriverà a parametro zero, in difesa sicure le partenze di Alex e Mexes, non è ancora chiara la situazione di Zapata ed Ely, con l'arrivo di Vangioni, andrà via uno tra Calabria e De Sciglio, mentre al Milan quasi sicuramente tornerà Paletta, che è in prestito all'Atalanta e potrebbe completare il quintetto di difesa.
Foto tratte dal web

mercoledì 23 marzo 2016

E' un Milan mediocre.

Il Milan ha deluso ancora una volta, mancano otto giornate alla fine del terzo anno, che se non è proprio fallimentare ci va molto vicino, il Milan ha perso slancio, smalto e lucidità, quelle poche cose che lo avevano "alimentato" nella corsa al terzo posto, il sesto posto pare sia l'unico posto che gli compete, grazie anche a chi sta dietro che riesce a fare anche peggio. 
I rossoneri avrebbero avuto l’opportunità, di accorciare sul quarto e quinto posto, dopo i pareggi di Inter e Fiorentina, invece non sono andati oltre l’1 a 1, è un campionato ormai destinato a chiudersi con un piazzamento mediocre, che gli consentirebbe solo di rientrare in Europa, senza mai riuscire a fare il salto di qualità. 
Contro la Lazio, la squadra ha commesso i soliti errori ed ha avuto le solite difficoltà, i due pali colpiti o i due eventuali rigori negati, non possono costituire un alibi per una prestazione tutt'altro che soddisfacente e che ha riportato i fischi a San Siro, in uno stadio desolato e mezzo vuoto.
Sicuramente il sesto posto fotografa il valore effettivo del Milan e nessuno contesta la posizione per carità, penso che si può essere sesti in classifica, giocando a calcio però, come fa il Sassuolo, invece il Milan non riesce ad avere la meglio, neanche nel finale con l'espulsione di Lulic, tanto che nessuno se ne accorge, anzi, sono stati i giocatori della Lazio a rendersi pericolosi.

E' un Milan mediocre che non sa più vincere e che delude, meglio provare a blindare almeno il sesto posto, preziosissimo in chiave europea, anche se non è l'europa che volevamo e a cui siamo abituati ed è un 'europa che non salva Mihajlovic, anche se i rossoneri non sono da champions.
E' chiaro che a questo punto tiene banco ancora di più la panchina di Mihajlovic, olandesi o no, giocatori da Milan o no, il gioco dei rossoneri non piace a nessuno, questo sarà la discriminante affinchè Berlusconi a fine stagione, si affiderà ad un altro tecnico che potrebbe essere Di Francesco.
Di contro tutte le stilettate del presidente e il disagio che il tecnico ha vissuto in questa stagione, ha fatto decidere Mihajlovic, di lasciare a fine anno nonostante un altro anno di contratto, destinazione più Lazio che Torino.
Mancano quindi oramai otto partite e una finale di coppa italia per finire la stagione e poi sarà ancora mezza rivoluzione, perchè fin qui si è sempre "sistemato il mondo con una ginocchiata", niente cambi radicali, nessun progetto preciso, solo convenienze e simpatie, tutto dettato dalla mancanza della più piccola liquidità, che non giustifica però il susseguirsi di fallimenti.
Via Mihajlovic quindi che non piace, via anche molti giocatori, sia che arrivino offerte o no, ma ci sarà anche da mettere mani all'assetto societario e specialmente all’ingresso di nuovi soci e di conseguenza di nuovi, freschi e cospicui capitali, sarà un’altra estate molto movimentata, che dovrà girare però attorno ad un progetto credibile e di media-rapida attuazione.
A maggio in casa Milan potrebbe e dovrebbe arrivare finalmente e nuovamente un direttore sportivo, che affiancherà in questa estate movimentata Galliani, il nome nuovo e l'unico al momento è quello di Sabatini, ma non servirà solamente mettere a libro paga l'ex D.S. di Roma e Palermo per risolvere i problemi, servirà concordare un programma, mettergli a disposizione un ragguardevole capitale da investire e condividerne le scelte.
Foto tratte dal web.

lunedì 21 marzo 2016

Buona idea ma....

E' successo quello che mi aspettavo, il Palermo risucchiato tra le ultime 3 e terz'ultimo per via della differenza reti -23 contro i -18 del Carpi, se il campionato finisse oggi o se dovesse restare così fino alla fine saremmo in Serie B.
Dopo la vittoria del Carpi per 2-1 in casa del Verona, gli unici spacciati sembrano oramai proprio gli scaligeri, mentre si è formato un trio di agonizzanti, con Carpi e Palermo a 28 punti e il Frosinone a 27 mentre nelle zone basse guadagnano punti Atalanta a quota 33 e Udinese a quota 31.
In altri momenti il punto ottenuto dal Palermo in casa dell'Empoli, sarebbe stato ottimo, ma con l'incalzare di Carpi e Frosinone per niente dome, un punto fuori casa diventa niente e se poi pensiamo che noi andiamo ancora in trasferta, in casa di un Chievo in grande salute e che il Carpi gioca in casa con il Sassuolo, mentre il Frosinone va fuori con il Genoa, c'è da preoccuparsi.
Ottimo sarebbe vincere contro il Chievo, per non farsi risucchiare ancora di più in fondo alla classifica, ma per fare questo, non si può fare a meno di una vera punta di ruolo, l'unico per noi è Gilardino, che non può fare il falso nove come Vazquez e qui la buona idea, senza due attaccanti esterni che abbiano dimestichezza con il gol, non è più realizzabile.
Purtroppo al Palermo serve chi mette la palla in rete, non si può pretendere di vincere le partite senza punte, con al suo posto il rifinitore, specialmente in considerazione della buona prova fatta dai rosa contro l'Empoli, che fa ben sperare, ma che ha un organico fatto per giocare in tutt'altra maniera e non c'è molto tempo a disposizione per lavorarci.
Buona la prova dei rosa, sotto il profilo della concentrazione e dell'ordine tattico, diciamo che la squadra era messa bene in campo, ma di spettacolo praticamente nulla da parte di tutte e due le squadre, con il Palermo che addirittura ha creato senza tirare mai in porta, più dell' Empoli.
Il nuovo modulo 4-1-4-1 mi è sembrato una buona idea, squadra corta e compatta, fase difensiva più efficace del solito, sempre male Struna ed Andelkovic a cui stavolta si è aggiunto anche Pezzella, centrocampo duttile e di qualità, ma ..... sotto porta zero, Vazquez come falso nove ha senso, nella misura in cui gli esterni di centrocampo, siano due attaccanti e non due "adattati", quelli non servono.
Confortante il ritorno in campo di Lazaar e si rimane in attesa del ritorno di Goldaniga che dovrebbe sistemare meglio la difesa, ma bisognerebbe convincere Zamparini, che prima delle ripicche anti Jachini (Vitiello e Rispoli) o delle esigenze del suo amico procuratore, viene la salvezza del Palermo, che non passa sicuramente dai piedi di Struna o di Chochev.
Punto quasi inutile e vittoria del Carpi, che dal punto di vista morale, può essere una mazzata incredibile, con Frosinone e Carpi che giocano con il sangue agli occhi, il momento era già critico prima ed adesso lo è diventato ancora di più, le annate storte si vedono subito e questa sembra così.
La squadra continua a migliorare, ma è altrettanto vero che continua a precipitare, è una squadra che prima la porta la vedeva poco, ora non la vede quasi mai e se ancora non ci è stato assegnato un rigore, è perchè dentro l'area ci arriviamo poco e con poca gente, non siamo mai pericolosi al punto tale.
La nuova impostazione tattica, sotto l'aspetto della sostanza nell'area avversaria, non ha portato gran chè e pensare che l'Empoli è già in vacanza, non avendo altro da chiedere al campionato, credo che per la tipologia dei giocatori in organico, questo modulo non lo rivedremo più, Vazquez trequartista dietro due punte è l'unica, senza inventarsi un'altra soluzione.
Tra le soluzioni la seconda punta da affiancare a Gilardino potrebbe essere Bentivegna, che in quei 10 minuti giocati contro l'Empoli, ha fatto sorgere tre interrogativi: come mai non giocava quasi mai nel Como ultimo in serie B; perchè andare a comprare i Cassini, gli Arteaga o i Balogh con Bentivegna in casa e perchè gioca così poco o quasi niente anche nel Palermo, con tutta la classe e la tecnica che ha mostrato.
Ora se dobbiamo continuare a far giocare i "brocchi" perchè il loro procuratore e Zamaparini devono "monetizzare" va bene così, ma ricordiamoci che non siamo ancora salvi, anzi e che gli avversari ci stanno col fiato sul collo e che la serie B, diventa ogni giorno che passa sempre più concreta.
Foto tratte dal web.

martedì 15 marzo 2016

Quanti intrecci

Per un Novellino che arriva accolto all'aeroporto e allo stadio da nessuno, un Jachini invece accompagnato e salutato dai tifosi, per il suo volo verso casa, in questa occasione i tifosi rosanero, hanno dimostrato di meritarsi un presidente come Zamparini, giusto salutare e ringraziare, il tecnico della promozione prima e della salvezza poi, ma qual'è la colpa di Novellino per ricevere tanta indifferenza ?
Siamo andati in massa all'aeroporto ad accogliere degli emeriti sconosciuti e per Novellino non c'era nessuno, credo che un signore di 62 anni, con un grande passato da calciatore e da allenatore, anche se negli ultimi due anni non è stato vincente e al quale ci aggrappiamo con tutte le nostre forze per non retrocedere, andava accolto e incoraggiato.
Speriamo che lo facciano almeno i giocatori e non facciano pagare a lui come a Ballardini, questo giusto ma poco opportuno attaccamento a Jachini, Novellino nel 1995 ha allenato il perugia in serie B, la squadra arrivò terza e fu promossa in A, anche se lui fu esonerato e fu Galeone a portarla nella massima serie.
Di quella squadra facevano parte: Allegri, Gattuso, Atzori, Materazzi e Salvatore Tedesco, fratello di Giovanni oggi nei quadri tecnici del Palermo, è stato allenatore di Iachini nel Venezia e poi nel 2001 allenatore del Piacenza con Iachini suo vice, tra le altre curiosità c'è una convocazione in nazionale, è stato ex calciatore del Catania ed ex allenatore del Napoli, con cui ha vinto una serie B e contro la quale farà il suo esordio sulla panchina del Palermo.
Sicuramente in questo poco tempo, non ha svolto un grande lavoro sul piano tattico, in questi tre giorni ha curato principalmente l'aspetto psicologico, contro il Napoli il tecnico si è avvalso più dei consigli del presidente, che della relazione di Jachini, diversamente sarebbe stato esonero prima ancora di cominciare.
La difesa a 4 è una prerogativa del tecnico, la presenza di Struna a destra un caldo consiglio del presidente, così come Andelkovic in coppia con Gonzalez, Novellino pur avendo avuto Cionek alle proprie dipendenze a Modena e considerato che Andelkovic per me è un "infiltrato" per la serie A, ha vinto il ballottaggio.
In mediana con Hiljemark, Jajalo e Chochev, anche queste scelte caldeggiate dal presidente, perchè non si capisce come mai Jajalo, se in rosa ci sono Maresca e Cristante e poi Chochev che quest'anno una partita sufficiente non l'ha mai fatta ed è rimasto in campo anche ammonito, boh !?.
Davanti con Gilardino punta centrale, Vazquez e Quaison ad agire come trequartisti, nonostante abbiamo giocato in 9 (buone le prestazioni di Struna e Andelkovic), per le assenze ingiustificate di Jajalo e Chochev, a livello mentale, della volontà e dell' ordine, è stata una buona prova.
L'esperienza di Novellino, è senza ombra di dubbio quella giusta per tentare di far uscire la squadra da questo tunnel, anche se la strada è in salita, contro il Napoli avere perso per 1-0 con un calcio di rigore molto dubbio e con una prestazione tutto sommato per niente malvagia, è stato un buon punto di partenza in vista delle trasferte di Empoli e Chievo.
Questo ennesimo Palermo, ha fatto vedere delle buone cose, fatto salvo la differenza notevole di valori tra le due squadre, Novellino nonostante l'indifferenza con cui è stato accolto, ha portato una ventata di ottimismo, che servirà moltissimo per il lavoro dei prossimi mesi.
Novellino durante la partita ha cambiato più volte modulo, arrivando a quel 4-4-2 che il tecnico preferisce e che mi è sembrato intrigante, con Quaison esterno alto a destra (il suo ruolo) e Djurdjevic esterno alto a sinistra, per niente male, certo poi occorrerebbero due centrali di qualità e quantità, sicuramente non Jajalo e Chiochev.
Per le due punte con Wazquez, io ci vedo bene sempre Gilardino, poi Balogh o Trajkovshi a secondo di quello che si vuole o dalle partite, la difesa a 4 sarà con Goldaniga e Gonzalez centrali, Lazaar a sinistra e Struna a destra, che se giocasse sempre così, potrebbe essere accettabile.
Adesso, noi e Zamparini dobbiamo dare a Novellino il tempo di aggiustare gli errori e di poter conoscere meglio i giocatori a disposizione, per dargli la convinzione dei propri mezzi e la giusta cattiveria agonistica, per ottenere i punti che servono per la salvezza, a cominciare già dalle prossime due partite, sicuramente alla portata del Palermo.
Foto tratte dal web.

lunedì 14 marzo 2016

Il Milan si è spento.

La sconfitta contro il Sassuolo di domenica scorsa, sembra aver spento il Milan che oramai si sente fuori definitivamente dalla corsa alla Champions, forse però i rossoneri sono arrivati alla gara contro gli emiliani già spenti, magari sarà stato per le contemporanee assenze di Niang e Montolivo, che hanno scricato mentalmente la squadra, ma il Milan non deve e non può assolutamente mollare.
Restano ancora da giocarsi molte partite, resta ancora da conquistare almeno il sesto posto, bisogna tenere alta la concentrazione in campionato, che servirà poi per la finale di Coppa Italia, ci sono ancora tre obiettivi da raggiungere: la vittoria in coppa italia, il sesto posto e la riconferma di tecnico e calciatori.
I rossoneri non vincono un trofeo dal 2011, la Supercoppa italiana a Pechino contro l’Inter e una volta in finale di coppa italia, non ci si può accontentare solo di esserci arrivati, il 21 maggio il Milan deve provare a portare a casa la Coppa Italia e il posto in Europa League, vincere contro la Juventus non sarà facile, per questo i rossoneri devono assolutamente centrare il sesto posto, che è l’Europa.
Certo sarebbe meglio arrivare quarti o quinti, per evitare di fare due turni preliminari per arrivare al tabellone principale della competizione, quindi perchè il Milan ha mollato ? Sassuolo e Chievo dovevano essere due partite che dovevano confermare il ritorno del diavolo tra le grandi, invece è arrivato un solo punto senza gol segnati, addio sogni di Champions e addio al tecnico, che si è dovuto arrendere all'evidenza che non si può fare di più. 
Io resto sempre dall'idea però, che questo Milan pur essendo da sesto posto, non può fare queste brutte prestazioni contro Sassuolo e Chievo, prove deludenti, gioco stagnante e pensare che tutto era cominciato, con i primi 20 minuti eccezionali del Mapei Stadium, ma il Milan non può permettersi tanto nervosismo, tanti punti persi e magari da perdere ancora, perchè c'è da guardarsi anche alle spalle.
Il Milan ora dovrà stare attento al Sassuolo a -4, che non ha mollato come i rossoneri, che sembrano essere tornati quelli prima: limiti strutturali, un pizzico di sfortuna e carenza di alternative, il Milan è tornato a regalare un tempo intero all'avversario, sbagliando sempre l'approccio alla partita, non so adesso se Mihajlovic ha fallito e se è anche colpa sua, ma il cambio di guardia è scontato.
A Verona si è rivista la squadra senz'anima incapace di lottare, una squadra che fa il compitino e che non va più avanti di tanto, slegata e incapace d'incidere, una squadra con gli uomini contati, che senza Kucka, Niang e Montolivo (che non sono fuoriclasse), diventa una squadra da lotta per non retrocedere.
E' tornata ad essere una squadra lenta nelle ripartenze e nel giro palla, gli esterni giocano troppo sulla linea laterale e non riescono mai ad organizzare un uno contro uno puntando l'uomo, agli attaccanti non arriva mai la palla e le giocate sono sempre ad imbucarsi centrale dove è alta la presenza degli avversari.
Il migliore in campo è Abbiati e questo non è mai un buon segnale, il Milan continua a deludere senza mai tirare in porta, a parte i due pali, Bizzarri ha fatto solo una parata a terra in anticipo su Bacca, sarà colpa dell'allenatore, sarà colpa dei giocatori o, ma questo è assodato è colpa della società, è il momento di cambiare rotta.
A cominciare da questo finale di stagione, che vede una squadra nuovamente in difficoltà e poco tranquilla, che non gli permette di andare oltre i propri limiti e sè riacciuffare qualcuno là davanti in classifica è oramai impossibile, almeno non far rientrare nessuno nella corsa al sesto posto è fondamentale.
Mihajlovic smentisce ma ha capito che Berlusconi non lo avrebbe mai riconfermato, nonostante tutti gli altri e così a cominciato a guardarsi attorno, maturando tra le tante possibilità quella di andare alla Lazio, al Milan le piste possibili dovrebbero essere tre, Emery, Donadoni e Di Francesco, di quest' ultimo le quotazioni sono in rialzo ora dopo ora, la scelta potrebbe cadere su Di Francesco proprio per il gioco brillante, come quello che piace al presidente, la scelta non è stata ancora fatta, ma di certo non ci sarà Mihajlovic.
In casa rossonera si guarda già al futuro, speriamo però che lo facciano bene e che abbiano in testa un progetto preciso, quindi non solo la panchina ma anche il campo, intanto serve un vero regista in grado di dare qualità e dettare i tempi alla manovra e qui Biglia della Lazio è il nome più ricorrente, senza dimenticare che in ballo c'è il riscatto di Matri con i biancocelesti.
Foto tratte dal web.

giovedì 10 marzo 2016

Sembra tutto un sogno.

Non ho esperienze dirette degli altri campionati, ma almeno per quello che trapela, i presidenti di calcio degli altri paesi, proprio per la diversità di cultura, mi pare che non mostrino tutta questa onnipotenza, che invece è predominante nel presidente di calcio italiano, con Zamparini il suo interprete migliore e sotto questo aspetto è un vero fuori classe.
Il fatto che il presidente ci metta i soldi e che magari è pure un profondo conoscitore di calcio, non deve significare per nessunissima ragione, che deve entrare dentro il lavoro del tecnico e ne tanto meno può criticarlo così aspramente e sempre in pubblico, capisco che alcune volte o magari in alcune situazioni, le cose possano sfuggire, ma sempre e con tutti no.
La competenza di un presidente, deve servire per giudicare e fare le scelte con oculatezza, ma il rispetto dei ruoli è e deve restare fondamentale nella gestione di una squadra, il presidente non può essere quello che sa tutto, che organizza tutto e che sa pure allenare, in Italia siamo tutti allenatori, ma credetemi io lo faccio da 35 anni nei dilettanti, allenare non è cosa semplice, è di una difficoltà pazzesca.
Questo però non deve costituire un alibi, perchè come dicono dalle mie parti, ogni figlio che viene al mondo la mamma lo fa allenatore, anche tra gli allenatori c'è molta supponenza e pressapochismo, il fatto di avere giocato a calcio, non significa che si hanno qualità strategiche, o comunicative, non significa che si abbia la giusta elasticità mentale, che si sappiano leggere le partite, o che si abbia il carisma per allenare.
Zamparini ha  fatto sicuramente bene in passato, ma lui stesso dovrebbe sapere che nel calcio si vive alla giornata, che ogni domenica bisogna sempre mettersi in gioco e dimostrare tanto, nel calcio non esiste la riconoscenza e tanto meno si può vivere di rendita, magari il più delle volte Zamparini ha ragione, ma non si dirige così una società di calcio.
La mancanza del bel gioco è vero, ma chi in Italia pratica del bel gioco ? saranno in 3 o 4 ed è giusto pure pretenderlo, ma non è con questi continui cambi e continui sputtanamenti, che si costruisce il bel gioco, la onniscenza di un presidente deve servire proprio a capire a quale tecnico affidarsi e a metterlo nelle condizioni migliori per lavorare e tenerlo a lungo, al di là dei risultati.
Adesso pare che arrivi Novellino, sembra che manchino gli ultimi dettagli, a quanto pare bisogna risolvere le questioni con il Modena, con lui ci sarà il suo vice storico De Gradi, quindi si aspetta solo l'ufficialità per il nuovo tecnico, che si legherà al Palermo per questi ultimi mesi e con un opzione per il prossimo.
Novellino dopo l'ultima esperienza con il Modena, torna alle dipendenze di Zamparini, dopo essere stato al Venezia dal 1997 al 1999, nel 1998 ha conquistato la promozione in Serie A e la stagione successiva, la salvezza, Novellino è l'unico allenatore che può vantare, di non essere mai stato esonerato da Zamparini, anche lui come Jachini ha fama di tecnico esperto in promozioni in Serie A.
Foto tratte dal web

martedì 8 marzo 2016

Le genovesi scappano.

Sconfitta preventivata del Palermo in casa dell'Inter, quella che non era preventivata e che rende sempre più in salita la strada della salvezza, è stata la vittoria del Frosinone contro l' Udinese che ora si trova a 26 punti, ad una sola lunghezza dai rosanero e immancabilmente, il presidente del Palermo torna a tuonare contro il tecnico.
Dice di non approvare la maniera di giocare di Jachini, non piace neanche a me, lo aveva mandato via, perchè lo ha ripreso ? perchè non ha preso un tecnico di spessore, invece di affidarsi un pò a questo e un pò a quello ? e perchè comunque a gennaio non ha aumentato il tasso tecnico e di esperienza della squadra, cacciando qualche soldino ?
"Il Palermo deve giocare a calcio e non lo sta facendo", la pura verità, ma Jachini non è mai stato un allenatore "propositivo" di spettacolo e lo sapeva il presidente e tutti quelli che non sono tifosi accaniti, intendo quelli che si legano al personaggio, ma con questi giocatori e un presidente che non ti lascia lavorare, quale allenatore che fa spettacolo o fa "gioco" è disposto a venire a Palermo ?
Poi accosta il monte stipendi dei suoi giocatori, con quello di Frosinone e Carpi, 5/6 milioni per le neo promosse e 35 per il Palermo, adesso non entro nel merito dei guadagni dei singoli, perchè non li conosco, ma Andelkovic, Struna Chochev, Balongh e Quaison, giusto per fare qualche nome, il contratto a questi chi gli e lo ha fatto ? di una cosa sono certo, guadagnano il doppio di Ciofani, Paganini o Sanmarco e non sono migliori.

Anche in questo caso per fare qualche nome, chi li compra questi giocatori e perchè li prendiamo all'estero, quando ce ne sono di uguali e se non migliori in italia, al Palermo serve gente affamata e che non venga di passaggio, bandiere alla Magnanelli, gente che si lega alla maglia per 8/10 anni.
Molti giocatori del Palermo sono sopravalutati, sono tutti: i nuovi Dybala, i nuovi Pastore e i nuovi Cavani, poi finiscono per giocare in lega pro, ma nel frattempo si beccano un ricco quadriennale  con il Palermo, che invece si potrebbe fare ad un giocatore "navigato", Sorrentino ne è l'esempio pratico, certo con un direttore sportivo, questo non accadrebbe.
Poi dice che il Palermo, "Se non vende alcuni giocatori, avrà altri 16-17 milioni di perdite. E' assurdo. Purtroppo siamo andati fuori dai parametri". e ancora: "Per me la Juventus è Dybala". Allora saremo costretti a vita a vendere senza mai costruire nulla e poi su Dybala, è verissimo, è la Juventus, ma era anche il Palermo lo scorso anno, senza di lui servivano altri giocatori e un altro tecnico, adesso la frittata è fatta.
Su un'altra cosa però sono d' accordo con lui, questa squadra non può giocare col 3-5-2, era un modulo fatto per Dybala, adesso non è più buono, bisogna scegliere i migliori undici e fare un modulo apposta per loro, ma Jachini sa fare solo quello, se gli dici di cambiare si perde, ma intanto è necessario cambiare rotta, altrimenti la serie B diventerà sempre più reale. 
Serve maggiore determinazione e maggiore cattiveria agonistica, contro i nerazzurri di cui sette di loro avevano nelle gambe i 120 minuti giocato contro la Juventus, è sembrata una sgambatura infrasettimanale, tra l' Inter e una squadretta d'eccellenza, i neroazzurri non hanno mai schiacciato il piede sull'acceleratore e noi li abbiamo affrontati quasi in punta di piedi. 
I 26 punti del Frosinone e con lo scontro diretto al Matusa, adesso fanno paura, servono punti e Napoli prima, Empoli e Chievo dopo, non lasciano molte speranze e pensare che pensavamo quest'anno di puntare all'europa league, il Frosinone ha sfruttato il turno casalingo, battendo per 2 a 0 l'Udinese, cosa che il Palermo non ha fatto con il Torino.
I gialloblu hanno ancora diverse sfide proibitive (Fiorentina e Inter in casa, Milan e Napoli fuori casa), ma hanno anche diversi scontri diretti, a cominciare da domenica contro il Carpi e poi quella interna con il Palermo alla 35a. 
Il 3-5-2 non è il modulo ideale per questa squadra e a maggior ragione per Gilardino, che viene sistematicamente dato in pasto ai centrali difensivi e quei pochi cross imprecisi che arrivano, sono per i difensori avversari o per nessun altro, Gilardino deve giocare con una seconda punta affianco e Vazquez dietro a rifinire e se proprio si vuole mantenere la difesa a tre, perchè non provare Cionek. 
A questo punto il centrocampo a 4, sarebbe formato da Morganella o Rispoli sulla destra e Lazaar a sinistra, Hiljemark e Jajalo o Cristante i centrali, lasciando in panchina Chochev, che come Andelkovic, non sono giocatori di serie A.
Foto tratte dal web.

lunedì 7 marzo 2016

Lasciate ogni speranza

La maledizione Sassuolo a Reggio Emilia, colpisce ancora inesorabilmente il Milan, la sfida da tre anni si gioca nel girone di ritorno, quando il Milan sembra in ripresa e invece gli uomini di Di Francesco mettono a nudo tutte le lacune tecniche e gestionali dei rossoneri, sancendo di fatto la fine del rapporto con il tecnico di turno.
Due anni fa il 4 a 3 costò immediatamente la panchina ad Allegri, che fu esonerato e gli subentrò Seedorf, il 3 a 2 dello scorso anno decretò di fatto il licenziamento di Inzaghi a fine stagione, il 2 a 0 di quest'anno, segna l'addio ai sogni Champions, la mancata riconferma di Mihajlovic, possibilmente se non a favore di Donadoni, magari proprio a favore di Di Francesco e forse l'addio anche all' Europa League.
Il Milan gioca per i primi dieci minuti, in maniera eccezionale, con un approccio alla gara di alto livello, procurandosi tante occasioni e diversi tiri in porta, un dominio territoriale imponente, fosse andato in gol, magari staremmo parlando di altro, poi la partita si è equilibrata e la rete di Duncan a metà del primo tempo, ha segnato la fine del "nuovo" Milan.
Da lì in poi i rossoneri sono stati incapaci di reagire e di riequilibrare la partita, ad eccezione di cinque minuti immediatamente dopo l'ingresso di Menez nel secondo tempo, non è riuscito più a giocare almeno alla pari con il Sassuolo, neanche quando i neroverdi sono rimasti in 10, anzi, sono stati loro a mantenere il pallino del gioco sino alla fine.
Una battuta d'arresto se vogliamo prevedibile, il Milan non è il Napoli e nè tanto meno la Juventus, aveva già infilato nove risultati utili consecutivi e prima o poi doveva succedere, solo che una sconfitta avrebbe vanificato tutto il lavoro come è stato e cancellato definitivamente ogni speranza di rincorsa al terzo posto. 
A dieci giornate dalla fine e a -9 dalla Roma, il Milan chiude qua il discorso Champions, troppi i punti persi nel girone d'andata, bisognava cominciare prima, senza dimenticare la differenza abissale che c'è con questa Roma, che non è ancora detto non lotti per lo scudetto, in questo campionato il Milan può solo provare ad agganciare un posto in europa, difendendolo dall'Inter davanti 4 punti e dal Sassuolo dietro a tre lunghezze e con gli scontri diretti a favore degli emiliani.
La sconfitta è tutta merito del valore del Sassuolo, ripeto se avesse sbloccato la partita nei minuti iniziali, forse non avrebbe perso, però si è visto un Milan legato troppo alle assenze, in pratica i rossoneri sono in undici contati, quando manca qualcuno si vede, se poi mancano tutti insieme, Abate, Montolivo e Niang, il sottilissimo equilibrio tattico faticosamente trovato, va a farsi benedire. 
Montolivo e Niang pur non essendo dei fuori classe, garantiscono l' equilibrio in mezzo al campo, risultando giocatori fondamentali per il 4-4-2, rincorrono l'avversario, difendono e si propongono per i compagni, che hanno sempre qualcuno vicino a cui affidare la palla, per uscire dalla difficoltà e se per Montolivo è una questione di giorni, per Niang il problema è più grande, perchè oggi al Milan non c'è una punta in condizione.
Adriano fermo ai box, Balotelli e Menez lontanissimi e forse non lo saranno mai, dal mettersi al servizio della squadra, forse adesso è il caso di tornare al 4-3-3, con Bonaventura, Bacca e Honda in prima linea, Kucka, Montolivo e Bertolacci a centrocampo e ripartire per il Sinisa quater e forse ultimo in tutti i sensi.
Il Milan ha interrotto il suo processo di crescita o ha solamente fatto un passo falso ? tornerà almeno il Milan visto fino a ieri o ha invertito la tendenza, tornando indietro alle vecchie prestazioni ? sono tornati i limiti tecnici e caratteriali e la mancanza di personalità ?
Nel secondo tempo il Milan non ha praticamente mai tirato in porta, neanche quando si è ritrovato in superiorità numerica, un Sassuolo scatenato che lo ha dominato anche in inferiorità, sfruttando l'occasione di vincere lo scontro diretto, che lo ha portato a soli tre punti dai rossoneri, insidiando pericolosamente al diavolo, l' ambizioso traguardo dell' Europa League.
Il Milan torna alla sconfitta esattamente due mesi dopo, l'ultima è stata il 6 gennaio contro il Bologna, ora bisogna ripartire ancora, se non da zero quasi, perchè bisognerà ricostruire anche il morale, visto che l'obiettivo è sfumato e speriamo che la squadra tutto ad un tratto non si sia smarrita e possano affiorare di nuovo le ansie e le paure del girone d'andata, perchè quello che fa preoccupare maggiormente, sono le prestazioni individuali, tornate in maniera preoccupante indietro di un girone.
Foto tratte dal web

mercoledì 2 marzo 2016

Una finale lunga 13 anni.

Sono passati 13 anni dall'ultima finale di Coppa Italia disputata dal Milan, quest'anno a Roma ha la possibilità dopo cinque anni di alzare un trofeo, l'ultimo è stata la Supercoppa italiana nel 2011 a Pechino contro l'Inter.
Milan in finale con la possibilità di conquistare la coppa e di conseguenza un posto in Europa League, cosa che ad inizio stagione era solo una speranza, certo le piccole di A, B e lega pro gli hanno fatto il lavoro sporco, eliminando tutte le contendenti più accreditate, spianando la strada verso la finale.
Vincere ed entrare nella storia, vale per i giocatori (alcuni non hanno vinto mai nulla) e vale per Mihajlovic, un ex interista che al primo anno al Milan, partendo dalla ricostruzione vince una coppa, sarebbe una gran bella soddisfazione, anche se lo è già per tutti giocare dopo 13 anni questa finale.
in attesa di disputare quanto prima, una finale di Champions.
Ricordo i tempi di Rocco, al primo anno dopo il ritorno dal Torino (1966/67), vinse la coppa Italia e l'anno successivo (67/68) il nono scudetto e la prima coppa delle coppe, quello successivo (68/69) la seconda coppa dei campioni (entrambe vinte con Rocco) e poi la coppa intercontinentale nel 69/70, auguro a Mihajlovic e al Milan, di ripetere le gesta del "Paron", anche se i tempi sono diversi e forse ci vorrà più tempo, sicuramente altri giocatori e un'altra programmazione.
Una gran bella Alessandria, che a San Siro ha fatto la sua bella figura, giocando a viso aperto e a testa alta, tignosa e sgusciante come il trio di attaccanti, che nei primi minuti hanno messo in difficoltà la retroguardia rossonera, sfiorando per due volte il vantaggio, salvo a cedere nella seconda parte del primo tempo, sotto i colpi impietosi di Menez e Romagnoli.
Marras con la sua mobilità, ha messo in difficoltà ripetutamente, Antonelli e Romagnoli, Fischnaller è stato il più pericoloso ed ha sfiorato la rete in un paio di occasioni, mettendo a dura prova il ritrovato Zapata e la sua velocità e in fine Jocolano che si è molto sacrificato, dando corpo ad entrambe le fasi.
Per il Milan iniziare a ricostruire attraverso le vittorie è fondamentale, il Milan che torna a giocare una finale, è il giusto punto da cui ricominciare, questa finale rappresenta un grosso passo in avanti, sulla strada della ricostruzione.
Intanto con il 5 a 0 sull'Alessandria, il Milan ha trovato la sesta vittoria consecutiva in Coppa Italia e i numeri non mentono, l'ultima volta che il Milan ha vinto sei gare di fila in questa competizione in una edizione singola, risale alla stagione 1966/67, l'anno in cui vinse la sua prima coppa italia, che poi diede il via ai grandi trionfi di Rocco.
Ma mettiamo fine ai festeggiamenti e ricordiamoci che c’è ancora da sognare il terzo posto, mancano undici partite alla fine e ci sono 6 punti di distacco da recuperare, siccome sognare non costa nulla, sarebbe da sciocchi non provarci, al momento gli obiettivi che si potevano perseguire ad inizio anno, sono tutti ancora raggiungibili. 
Mihajlovic si sta giocando il terzo posto e la Coppa Italia, ma principalmente la conferma per la prossima stagione, la eventuale vittoria della Coppa Italia poi, permetterebbe al Milan di ritornare in Europa, visto che chi vince la Tim Cup si qualifica direttamente in Europa League.
Il Milan ora deve riportare l’attenzione sul campionato, le prossime due trasferte contro Sassuolo e Chievo saranno difficili e importanti, per recuperare punti alle concorrenti, per l'agognato terzo posto con Roma nel destino, che potrebbe concretizzarsi il 15 maggio contro i giallorossi. 
Poi solo 6 giorni dopo, il 21 maggio a Roma la finale di Coppa Italia, c'è ancora tempo per una settimana di maggio, che potrebbe riportarci grandi o darci la più grande delusione degli ultimi anni, intanto godiamoci la classifica a confronto con la scorsa stagione, saldo positivo per Roma (+ 3); Napoli (+12), Inter (+11), Fiorentina (+8) e Milan (+12). 
Foto tratte dal web.