domenica 27 maggio 2012

I mal di pancia di Ibra.

Quando Ibrahimovic parla di molte idee e pochi soldi non sta dicendo nessuna bugia e che a lui era stata promessa una squadra competitiva per vincere la champions è pure vero, così come è pure vero che molta colpa di un mancato bis dello scudetto è di Allegri che non stima per niente (ha sbagliato le partite con Fiorentina e Bologna oltre a non avere dato un gioco e per certi versi un anima alla squadra), finendo con il fatto che i nomi che si fanno (perchè a costo zero) indebolirebbero il Milan anzicchè migliorarlo.
E allora a questo punto forse sarà meglio vendere Ibra, per non avere un giocatore scontento e per avviare la definitiva rivoluzione partendo da molti giovani talenti, Ogbonna, Verratti, Criscito e così via.
Certo la cessione di Ibra comporterebbe al di là di chi verrebbe a sostituirlo, un'organizzazione di gioco che possa supplire alla carenza di campionissimi, e oggi su questo ho i miei dubbi perchè non riesco a pensare ad un Allegri capace di modellare il Milan ruggente e voglioso, così come Juventus, Napoli e Udinese per intenderci.
Con questo non voglio dire che quelli che sono rimasti al Milan non sono buoni, voglio dire che occorrerà un impegno, un'attenzione e una voglia eccezzionali, perchè Cassano, Boateng (meglio sulla linea dei centrocampisti), Montolivo, Thiago Silva, Abate e per certi versi lo stesso Pato  che potrebbe finalmente tornare ad essere quel campione che aspettiamo da qualche anno, costituisco una buonissima base su cui costruire, con l'aggiunta di campioni emergenti.
Abbiati, Abate, Thiago Silva, Ogbonna e Criscito; Boateng, Verratti e Muntari o Nocerino; Montolivo; Pato o Dzeko e Cassano non è il massimo della libidine, ma potrà arrivare ugualmente seconda e poi tranne Abbiati, Cassano e Montolivo che superano i 25 anni tutti gli altri sono da 25 anni in giù e tutti nazionali.
Qualcuno avrà notato che come punta in sostituzione di Ibra io ho messo Dzeko, credo che sia la meno costosa e quel giocatore d'aria che manca al Milan, è sotto i 25 anni e non rompe le scatole per il caratteraccio, cosa che invece farebbero senza Ibra e Gattuso, i vari Tevez e Balotelli.
I giocatori di cui ho parlato sono giàstati contattati e seguiti dal Milan che dovrebbe solo accellerare le operazioni per la realizzazione di un programma di rilancio, continuando ad improntarlo sul rigore finanziario, Aquilani e Maxi Lopez non verranno riscattati e pare siano finiti nel mirino della "nuova" Fiorentina di Pradè.
Anche Sahin il turco del Real Madrid è giovane, capace e con una buona esperienza anche internazionale e potrebbe rappresentare il mediano davanti la difesa al posto di Verratti, mentre nel frattempo è arrivato il terzo portiere che prenderà il posto di Flavio Roma ed è un giovane brasiliano.

venerdì 18 maggio 2012

Tra rinnovi e riscatti.

La consueta settimana di consultazioni con i fine contratto è passata e non in modo indolore ma la vita, e così anche il calcio vanno avanti e bisogna pensare che domani è un altro giorno, proprio come diceva Rossella O'Hara nel film "Via col vento".
Ha rinnovato Ambrosini e sta per farlo Flaminì, ora occorre passare al riscatto delle compropietà e tra queste Aquilani e Maxi Lopez due uomini, due storie ma entrambe con un comune denominatore, RISPARMIARE.
Per Aquilani non c'è più nessun obbligo di riscatto e così si sta provando a limare sia con il Liverpool per ridurre le pretese, che con il giocatore per portare l'ingaggio dai 4 annui degli inglesi ai 2,3 dell'appena trascorsa stagione, che poi è quanto il Milan ha dato a Montolivo, più o meno la stessa cosa vale per Maxi Lopez ed in comune hanno pure il fatto di non rappresentare per Allegri delle prime scelte, tanto che Braida resta alla finestra per Forlan nel caso si liberasse a paramentro zero, perchè verrebbe preferito a Lopez con un risparmio minimo di 6 milioni di euro.
Sistemati a centrocampo Traorè e Montolivo altereghi di Ambrosini e Muntari, con Flaminì sostituto di Nocerino e dietro le punte Boateng ed Emanuelson, in questo reparto occorre solo il colpo d'occasione (Marco Rigoni del Novara per esempio a parametro zero) o anche Aquilani a pochi spiccioli, dove il Milan invece deve impegnarsi è in difesa e forse in attacco se veramente Ibrahimovic è insofferente ad Allegri.
Ma uno alla volta per carità, Natali pare che resti a Firenze e poi comunque ci sarebbero le attenzioni del Torino che potrebbe liberarsi più facilmente di Ogbonna, per Acerbi e Astori non c'è la totale convinzione che in difesa possano essere determinanti, così approfittando dei rumors che arrivano da Palermo, Silvestre diventa un difensore papabilissimo, se non fosse per la solita concorrenza dell'Inter.
IL MERCATO DELLE ALTRE

Chiaramente oggi la questione più attuale è quella di sistemare le panchine, dopo che ha lasciato pure Reja e non ha ceduto ai richiami di Lotito, Di Matteo sembra il candidato numero uno alla sua successione, con Capello che tornerebbe ad allenare a tempo pieno ma il Chelsea.
Mentre a Napoli Bigon resta non è sicuro che Mazzari faccia la stessa cosa e Reja è pronto a subentrargli, Montella sempre più verso Roma, così come Lo Monaco (Oriali ha declinato) e Zeman sempre più verso Firenze, con Del Neri sempre più sulla sponda Genoa, visto che la prima scelta Sannino si accaserà a Palermo.
Restano in sella anzi in panchina Colantuono con l'Atalanta, Pioli con il Bologna, Di Carlo con il Chievo, Stramaccioni con l'Inter, Conte alla Juventus, Allegri al Milan, Donadoni al Parma e Guidolin all'Udinese.
Dei 17 club rimasti in serie A (scommesse a parte) Siena, Catania e Cagliari sono quelle con le panchine ancora in alto mare, ovvero dove si succedono giorno per giorno nomi sempre nuovi e diversi, ad esempio per il Siena è spuntato il nome di Dionigi, mentre a Catania Paquale Marino sembrava avercela fatta e invece.....Delio Rossi ? così come a Cagliari che si è parlato di Piero Braglia qualche mese fa, poi più nulla.

lunedì 14 maggio 2012

Si chiude un'altra epoca.

Cala il sipario sul campionato di calcio 2011-2012 e sancisce la chiusura di un'altra epoca quella di Carlo Ancelotti, un decennio ricco di vittorie e soddisfazioni e per certi versi forse irripetibile, il ricambio generazionale impone un doloroso e necessario "divorzio".
Hanno lasciato Nesta, Gattuso, Inzaghi (ma è possibilista) e i meno "vecchi" come militanza, Zambrotta, Van Bommel e Roma, altri sono indecisi come Seedorf (300 con la maglia rossonera come superpippo) e Flaminì, mentre Ambrosini e Yepes continueranno ancora per un anno, e a questi si uniranno i nuovi Montolivo e Traorè.
Uno svecchiamento così massiccio impone un rafforzamento importante per mantenere la squadra ad alti livelli e pare che sarà proprio l'attacco nonostante i 99 gol in questa stagione, il reparto che più di tutti verrà "rivisitato" anche se all'insegna di tagli e risparmio.
Dovrebbe essere quindi Robinho la cessione importante per "capitalizzare" ed investire sul pallino di gennaio Carlitos Tevez, Maxy Lopez non sarà riscattato perchè ad Allegri non piace e così con l'eventuale arrivo di Tevez, l'attacco sarà composto da:Ibrahimovic, Cassano, Tevez, El Saaravy e Pato.
Bakaye Traorè prenderà il posto di Van Bommel e Montolivo quello di Seedorf, Ambrosini si alternarà a Traorè, Muntari a Montolivo e solo dopo un forte sconto Aquilani si alternerà a Nocerino, con Emanuelson e Boateng dietro le punte, completeranno il centrocampo i giovani Merkel e Strasser oppure qualche parametro zero dell'ultimo minuto.
In difesa de Sciglio sarà la riserva di Abate, e poi Acerbi e Astori le prime riserve di Mexes (che potrebbe pure partire) e Thiago Silva, con il solito Bonera buono per tutte la stagioni e a sinistra ? si vedrà.
Passando alla partita come sempre il Milan ha giocato un pessimo primo tempo tanto da andare negli spogliatoi sotto di un gol, il primo tempo lo ha giocato solo il Novara che voleva congedarsi dalla serie A con un'altra impresa come quella con l'Inter, l'infortunio a Boateng dopo 7 minuti danno la dimensione esatta della stagione costellata da infortuni e che tra gli addii vedrà anche la partenza di Tognaccini come capo dei preparatori atletici, al suo posto sarà promosso Folletti. 
Il Milan nel primo tempo non ha fatto un tiro in porta, poi nella ripresa un altro Milan ed arriva il pareggio di Flaminì sul solito assist di Cassano, poi il boato all'ingresso di Pippo che vuole salutare con un gol, tutti smettono di cerare Ibrahimovic e danno tutti i palloni a Inzaghi, solito scatto dietro la linea difensiva del Novara, Seedorf pennella un pallonetto che Pippo stoppa di petto a seguire e di destro incrocia, il Milan vince ed è sempre per Inzaghi.
Vanno via uomini che hanno fatto la storia del Milan anche se pare che Gattuso (non andrà all'Inter e ne alla Juventus ma ai Rangers) potrebbe tornare tra un anno da dirigente e intanto comincia a studiare da allenatore,  Van Bommel che finirà con il PSV dice che tornerà al Milan come allenatore.
Vecchi e nuovi si vedranno a Milanello il 9 luglio per poi partire una quindicina di giorni dopo  per gli Stati Uniti dove come al solito faranno una serie di amichevoli per tornare l'8 agosto, Trofeo Berlusconi e poi campionato.

lunedì 7 maggio 2012

Milan zseru tituli.

Al Milan non basta il primato di Ibrahimovic per bissare lo scudetto, nell'era Berlusconi solo Capello (il prossimo tecnico ?) lo ha fatto perchè nè Sacchi e nè Ancelotti che pure al Milan sono stati per diverse stagioni ci sono riusciti e nemmeno Zaccheroni che come Allegri ha vinto inaspettatamente lo scudetto a primo anno si è poi confermato.
Dicevamo, a Zlatan non basta la sua migliore stagione per contiunuare ad essere "l'uomo scudetto" interrompendo il suo personalissimo record di vittorie consecutive di scudetto all'ottavo, eppure con un'altra gara a disposizione può vincere la classifica marcatori e risultare l'unico in serie A ad averlo fatto con due squadre differenti.
Sono già 35 i gol in stagione con cui supera il record di Shevchenko e con ancora un'altra partita a disposizione (in casa con il Novara), potrebbe anche avvicinarsi se non eguagliare il record di 38 reti in stagione di Nordahl del 50-51, resta comunque un primato amaro per un Milan che non ha vinto niente ed ha fatto solo un passo in più in Champions, se vogliamo una consolazione relativa.
Fin qui 28 gol sono un ottimo contributo alla causa scudetto, purtroppo sono venuti a mancare i gol dei compagni di reparto e non solo per assenza fisica (Pato e Cassano), anche per colpe di Allegri che non si è mai avvalso delle prestazioni di Lopez e Inzaghi e per un Robinho (ieri ne è stata l'ennesima dimostrazione) che ha fornito prove giocate si intensamente, ma sbagliando molti palloni.
Lo Svedese milanista anche ieri si è dato parecchio da fare ma non ha la spalla ideale, non si può giocare senza una punta che dialoghi con Ibra ed è questa la condizione che porta il Milan in sofferenza, meno male che Nocerino e Muntari si sono spesso buttati negli spazi, ma resta sempre un Milan che in tanti, troppi momenti del campionato ha fatto errori individuali che poi ha pagato a caro prezzo, meno male che nonostante lo scudetto sia sfuggito così malamente di mano, le continue promesse d'amore dello svedese fanno ben sperare affichè resti in rossonero almeno ancora per un anno.
Ibra migliore in campo anche contro Julio Cesar, il portiere prova a fargli perdere la concentrazione pronosticandogli l'esito del rigore: "tiri fuori", lui tira un rigore perfetto, sfida con lo sguardo la sua ex curva e poi al portiere dice: "mi pare sia dentro !"
La Juventus ha vinto meritatamente uno scudetto che qualche mese fa era saldamente nelle mani nel Milan e che ha letteralmente buttato via, i bianconeri sono stati protagonisti di un campionato regolare ed esaltante, senza perdere per ben 37 gare e non è finita, poi gli episodi si compensano sempre più o meno, fermo restando la scarsezza dei direttori di gara, tra Rizzoli e Gervasoni come diciamo noi "mi sono arricriato".
Il Milan perde il secondo derby in stagione e tante, quasi tutte le doppie sfide che contano rimarcando la necessità di ricostrire una squadra che ha comunque una buona ossatura, saranno sicuramente inseriti dei nuovi giocatori da Milan per sostituire molti dei 10 giocatori in scadenza, tra cui Nesta che pare vada a chiudere la sua carriera in America, Seedorf in Brasile, Van Bommel in Olanda e poi Zambrotta, Yepes e Inzaghi.
Da vedere le situazioni di Gattuso, Flaminì, Ambrosini e Roma in scadenza e i riscatti di Aquilani, Maxi Lopez e Taiwo, perchè pare che Merkel, El Shaaravy siano già del Milan, come del Milan pare siano già Montolivo, Natali e Acerbi, proprio lui mercoledì scorso era al Meazza in occasione della partita con l'Atalanta in compagnia di alcuni giocatori del Milan (i suoi nuovi compagni ?), visto che il Chievo aveva giocato il giorno prima.
Con Ibra ottime le prestazioni di Abbiati che fa una grande parata sul gol-non gol di Cambiasso (per me è totalmente entrata come il gol di Robinho a Catania) e di De Sciglio che anche se schierato a sinistra e a freddo trova subito la giusta posizione senza soffrire Maicon (nel gol è già infortunato) stando in campo con personalità, altre prove decisamente sufficienti quelle di Amelia (niente da fare sui gol) e di Boateng che si dimostra in crescendo e irresistibile quando accellera.
 


giovedì 3 maggio 2012

Troppo tardi

Lo scivolone della Juventus anche sè non totale è arrivato troppo tardi per poterne approfittare, se mai dovesse succedere che in queste due partite con Cagliari e Atalanta, i bianconeri dovessero perdere altri 2 punti, significherebbe regalare al Milan uno scudetto che il Milan gli ha regalato quando ha giocato con il Bologna, perchè dopo avere perso in casa con la Fiorentina non poteva pareggiare sempre in casa con il Bologna. 
Stavolta non è uno scherzo come il pareggio del Cesena, il pareggio del Lecce è sul tabellone e il Milan al quel punto ci crede davvero, raccoglie le ultime forze psicofisiche e prova a chiudere la partita per evitare di non potere approfittare di un regalo ormai insperato.
Il Milan come sempre parte forte e per i primi 10 minuti si esibisce in un asfissiante tiro a segno che si conclude con la rete di Muntari, che non solo segna il vantaggio ma anche la fine dell'assedio e della partita giocata, che si trascinerà stancamente fino al pareggio del Lecce.
Col Siena si era rivisto il gioco e le stelle di prima grandezza, contro l'Atalanta dopo i minuti iniziali Cassano ha accusato la stanchezza della seconda gara in pochi giorni, limitandosi a cercare solo Ibrahimovic che è tornato quello dell'ultimo periodo, abulico e nervoso e Boateng partito sparato si è spento piano piano.
A questo punto è toccato all'usato sicuro Ambrosini, allo "scarcerato" Mexes e all'incoscenza del giovane De Sciglio, il capitano che rientrava dopo un mese ha tenuto in piedi la baracca dando equilibrio e sostanza in mezzo al campo, il francese che ha scontato la punizione per gli errori di Barcellona e Fiorentina, mette da parte i "giochetti" e bada al sodo, mentre De Sciglio sempre più disinvolto sulla fascia si inserisce con coraggio e puntualità.
Ma nonostante le buone prove di Muntari e Ambrosini il gioco è come spesso accade, il grande assente e neanche il debutto stagionale di Flaminì partito dalla panchina è riuscito a dare senso e vivacità alla squadra più forte d'Italia, poi adesso sono anche sfiduciati da come si sono messe le cose, perchè il fatto che dicano di potere ancora vincere lo scudetto, non significa poi che ci credono.
Ecco intanto per non avere rimpianti (e finiamola con il gol di Muntari) occorre che il Milan vinca queste due ultime partite che gli rimangono, ma sicuramente giocando un calcio di "qualità" pieno di idee e non con una squadra che con la palla al piede è incapace di creare azioni veloci perchè non ce movimento senza palla e non riesce a fare un pressing dignitoso.
Allegri nel Milan ha fatto tante cose buona, ha riportato la squadra a grandi livelli, ha rigenerato tutta la rosa, ha puntato forte sui giovani, ma è rimasto "provinciale", non ha il giusto coraggio di chi deve vincere sempre e si vede che esclude sempre la "qualità" a favore della "quantità", sempre a "fare chiacchere" e sappiamo che chi grida lo fa solo perchè non ha argomenti pratici e infine la gestione del vantaggio sulla Juventus che ha "bocciato" come allenatore di un grande Club.
Si sente parlare di rivoluzione e tutto dipenderà dallo scudetto, via sicuramente Robinho, Zambrotta e Seedorf, per gli altri si vedrà ma credetemi nonostante le assicurazioni, anche con lo scudetto Berlusconi ha già deciso che il ciclo Allegri è finito.