giovedì 28 gennaio 2016

Ancora male.

Il Milan ha salvato la faccia e sicuramente la finale, ma non la brutta figura, grazie a un rigore netto per fallo su Antonelli, che lo specialista Balotelli ha trasformato, è vero che il Milan ha avuto anche altre occasioni per segnare, ma sinceramente la differenza di due categorie, non si è notata per nulla, merito dell'Alessandria di sicuro, ma soprattutto demerito dei giocatori rossoneri.
Mihajlovic ha provato pur sapendo di rischiare, a ridare fiducia alle "seconde" linee che quest'anno sono state utilizzate molto poco e che comunque hanno deluso ancora una volta, sarà una banalità, ma l'unica cosa di positivo, resta un risultato che avvicina sempre più alla finale di Coppa Italia.
La vittoria con il minimo scarto, lascia ancora teoricamente aperto il discorso qualificazione per i grigi, che si sono rivelati, un avversario organizzato e compatto, ma chiude definitivamente alle velleità di alcuni giocatori rossoneri, che hanno dimostrato di non potere appartenere a questo mondo.
Mihajlovic era consapevole dei rischi che correva, ma in vista dell'ultima settimana di mercato era doveroso dipanare alcuni nodi, quindi nonostante il quasi Milan2, le motivazioni e il tasso tecnico dei rossoneri, doveva lasciare supporre un dominio totale del Milan e invece così non è stato.
l'Alessandria si è confermata squadra organizzata e capace di esprimere un buon calcio, mandando il Milan in evidente difficoltà, che ha faticato come sempre a produrre gioco, come e più del Milan1, non c'è intesa tra i reparti e tra i giocatori, Josè Mauri si vede pochissimo, Poli non è un play-maker, Boateng è fuori ruolo, e Luiz Adriano sembra rimasto in Cina.
Così bisogna affidarsi alla spinta sulle fasce di Antonelli, per mettere in difficoltà l'Alessandria ed è proprio da lui che partono le poche occasioni del Milan e tutte per Balotelli, per il resto è un Milan lento e prevedibile, che porta a casa la vittoria, grazie allo spunto di Antonelli, che viene bloccato fallosamente in area e al conseguente rigore, trasformato con freddezza da Balotelli, l'unica dote per cui si fa apprezzare.

Il Milan attacca senza convinzione, l'Alessandria non si limita solo a difendersi e così ne viene fuori una partita molto equilibrata, sul finire grazie a Montolivo che da un po d'ordine in campo e a Niang che da vivacità e si rende pericoloso in un paio di contropiedi, i rossoneri legittimano il risultato, per una prestazione per nulla convincente. 
La qualificazione del Milan comunque è tutt'altro che blindata e nonostante tutto, non si può essere soddisfatti solo per la vittoria, se questa partita qualcosa doveva dire l'ha detta, Mihajlovic ha gli uomini contanti su cui puntare, che siano da Milan o no ma sono in pochi, quindi non occorre solo completare l'11 titolare, bisogna anche dare al tecnico le alternative.
Josè Mauri non ha convinto, anzi ha deluso e con lui tanti altri, vero che non ci sono soldi, ma una sistemata magari a cambiali, a questa squadra si deve dare, se non possiamo vendere Luiz Adriano, rimandiamo almeno indietro Balotelli, questo Balotelli al Milan non serve, mandiamo a maturare Josè Mauri e Calabria, giocando così poco, non cresceranno mai.
Infine, forse non saranno giocatori da Milan, ma saranno sicuramente meglio di chi c'è in organico adesso, prendiamo questo Susic ed El Ghazi con dei pagherò e perchè no, De Maiò e Pavoletti sfruttando l'amico Preziosi, ci liberiamo di tutta la zavorra, anche rescindendo con i vari Nocerino, De Jong e Mexes e proviamo ad ottenere almeno l'Europa dei piccoli.
Foto tratte dal web

mercoledì 27 gennaio 2016

Palermo scoppiettante.

Il 4 a 1 tra Palermo ed Udinese, ha messo in evidenza per i rosa, un'improvvisa facilità di creare gioco e divertire, che nel Palermo non si vedeva dalla passata stagione, finalmente si è visto una squadra scendere in campo con un'idea tattica e di gioco ben precisa, una squadra che finalmente si muoveva senza palla, dettava gli inserimenti e con un'identità precisa. 
Certo è presto per dire che finalmente si vede il vero Palermo, per poterlo asserire servirà vedere cosa succederà nelle prossime partite e se quindi, l'avvento di Schelotto, abbia veramente inciso nella testa dei rosanero, a cominciare da un trasformato e ritrovato Hiljemark.
Un 4 a 1 tutto merito di Schelotto, ancora non lo sappiamo, ma le idee cominciano ad esserci, squadra corta ed aggressiva, votata all'attacco e che ha offerto una prestazione convincente, nonostante la difesa abbia traballato ancora e menomale che Sorrentino riesce a metterci sempre una pezza in almeno un paio di occasioni.
Una vittoria che ci permette di fare un enorme passo verso la salvezza e che cosa ancora più importante, da fiducia e autostima a tutto l'ambiente, specie in vista della delicatissima partita contro il Carpi, una squadra in grande forma e decisa a restare in A a qualsiasi costo e con cui dobbiamo provare a mantenere i sei punti di distanza attuali e quindi dal terzultimo posto.

Ora che l'ambiente si è un po rasserenato, serve trovare continuità di risultati, di prestazioni e di guida tecnica, certo al momento è un Palermo difficile da giudicare, come è difficile capire quanto Schelotto e il suo staff, impiegheranno ad adattarsi al nostro campionato, per quello che ci hanno fatto vedere in questi pochi giorni, sembrano persone competenti e di esperienza.
Speriamo che Zamparini gli dia il tempo per lavorare, Schelotto più di altri avrà bisogno di tempo, sia per conoscere al meglio i suoi ragazzi, che per fare assimilare a loro stessi, tecniche ed idee diverse, per fare in modo che come è successo con l'Udinese, il Palermo faccia sempre la partita. 
Quella contro i friulani è stata la migliore partita della stagione, una come quelle belle fatte lo scorso anno con Jachini, i rosa dopo i primi venti minuti di studio degli avversari, hanno preso in mano la partita, sfoderando una prova straordinaria, da parte di tutta la squadra, senza mai mettere in dubbio il risultato finale.
I ragazzi di Bosi-Schelotto, nonostante la settimana turbolenta, sono riusciti ad andare in campo con la giusta cattiveria agonistica, commettendo poche sbavature, buona la prova di tutta la squadra, che ha ritrovato gente come Quaison o come Chochev, bella la prova di Gilardino al servizio dei compagni e di Sorrentino "imbattibile", ma quello che si è elevato su tutti, è stato Hiljemark.
Bellissima la rete di Trajkovski, che appena entrato, dopo pochi secondi, al suo primo pallone toccato, si è sparato un gol alla Del Piero, una palla a giro dal limite dell'area, sul palo opposto a quello di tiro, questo testimonia una condizione psicologica ritrovata per i calciatori rosa, dopo tutta quella serie di eventi non proprio positivi.
Adesso il Carpi che potrebbe essere una trasferta importante, per chiudere quasi definitivamente il discorso retrocessione e poi per i dirigenti, che potrebbero approfittare degli ultimi giorni di mercato, per completare l'organico, perchè questa vittoria non deve e non può farci stare tranquilli, anche perchè il mercato non riapre, se e quando ne abbiamo di bisogno.
Quindi qualcosa bisogna fare, manca sempre il terzino desto e il sostituto a sinistra, una mezz'ala che si alterni con Chochev e un altro attaccante esterno, magari in quel ruolo anche il ritorno di un prestito, forse più Bentivegna che Embalo, migliore occasione non c'è per vedere all'opera Mijatovic ex d.s. del Real Madrid.
Il Serbo è un grande conoscitore di calcio e del calcio Italiano, una figura importante come quella di Mijatovic deve far si che le cose adesso vadano per il verso giusto, dopo la vittoria con l'Udinese, che è servita a riportare entusiasmo e a dare vita, ad un periodo di serenità con questo nuovo corso. 
Per la fascia sinistra si sta pensando seriamente al classe '89 dell'Hajduk di Spalato Milic, visti i nuovo rapporti che si sono creati tra le due società, con il rosa Arteaga mandato in prestito da loro e sostituito da un più pronto Balogh, mentre per completare l'attacco si sta provando con Fagundez.
Lo so, non stiamo parlando di nomi altisonanti, ma da anni Zamparini è alla ricerca di calciatori che potrebbero rivelarsi in futuro dei campioni, servirebbe qualche calciatore che sia in grado di fare la differenza, ma non se ne parla nemmeno.
Augustinsson difensore del Copenhagen che milita anche in Nazionale, non vuole venire a fare la riserva a Lazaar, Cassini è stato ceduto all’Inter Zapresic, squadra di prima divisione croata, da dove arriva il giovane portiere Posavec già del Palermo e in prestito ai croati, rientra per sostituire Colombi passato al Carpi.

Dal Portimonense è arrivato Ze Maria, ala destra portoghese classe ‘99 ed è in dirittura d'arrivo anche il rientro dal prestito dal Como, Bentivegna, infine viste le difficoltà riscontrate da Schelotto per il patentino, che Viviani non è piaciuto a Zamparini e che Bosi deve tornare a fare bene con la Primavera, il nuovo allenatore sarà Giovanni Tedesco, con Schelotto dirigente accompagnatore.
Foto tratte dal web

domenica 24 gennaio 2016

Il Milan è tornato ....

Dopo la vittoria con la Fiorentina, il Milan era tornato in corsa per l’Europa, la squadra stava attraversando un buon momento, almeno per quanto riguardava gli equilibri in campo, a questo punto non bisognava rovinare tutto perdendo punti ad Empoli, ma come è successo già tante altre volte, dopo una vittoria convincente, uno stop deludente.
2 a 2 ad Empoli e nessuno può essere soddisfatto di questa prestazione poco convincente, che cancella di fatto ogni piccola illusione di rimonta, si è rivista la squadra che fatica a fare gioco, è stato fatto di nuovo un passo indietro sul piano della costruzione del gioco, mostrando ancora errori individuali e di squadra, limiti tecnici e caratteriali.
E' stato un Milan come sempre, lento e farraginoso, in ritardo su ogni chiusura e sulle seconde palle, non ha mai anticipato l'azione e non ha mai fatto un taglio di campo, ostinandosi a giocare sulla linea del fallo laterale, per regalare sistematicamente, il "fuori" all'avversario, con le catene che non osano mai la sovrapposizione.
Questa partita bisognava vincerla, non dimentichiamo che il Milan è andato in vantaggio per due volte e sarà pure vero, che giocavamo con un avversario che ha gli stessi punti nostri e che gioca un bel calcio, ma non ha speso 80 milioni quest'estate, anzi è stata saccheggiata, squadra nuova, allenatore nuovo, guadagni un decimo e gioca a calcio.
Va bene, non abbiamo una squadra da primi cinque posti, ma neanche l'Empoli c'è l'ha, eppure riescono a fare gioco e che gioco, noi abbiamo segnato due gol e nemmeno tanto "limpidi" e poi il loro portiere non è mai stato messo in difficoltà, i nostri attaccanti fanno un tiro a testa a partita e questo non può bastare.
Merito dell'Empoli che sta ripetendo un campionato strepitoso e demerito del Milan che ha un rendimento di gran lunga inferiore per l'organico in possesso, che conti alla mano è di gran lunga superiore ai toscani e non è servito nemmeno giocare da provinciale, con umiltà, lasciando la palla agli avversari per chiudersi e ripartire.
E' un Milan rinunciatario, che non è capace di chiudere una partita, dove è stato per due volte in vantaggio, impacciato e senza idee, che preoccupa in vista di una settimana dove, prima c'è la semifinale di Coppa Italia contro l'Alessandria e poi il derby domenica prossima, una settimana dove si rischia di vanificare quel poco che si stava facendo.
La paura è perchè il Milan visto contro l'Empoli è nuovamente una squadra che si distrae, commette errori, si lascia infilare in velocità, che soffre l'avversario e senza continuità, così non si può andare lontano, intanto si aspettano rinforzi sul mercato e al di la di un piazzamento europeo, servono almeno un paio di ritocchi importanti.
La squadra non è pronta per occupare i primi tre posti della classifica, ma con qualche ritocco mirato, può provare a giocarsela per arrivare al quinto e forse andrebbe bene anche il sesto posto, Mihajlovic ha senza dubbio le sue colpe, ma ora però bisogna intervenire sul mercato. 
L’allenatore sta facendo bene o no, resterà o ne verrà un altro, ma la società deve per forza migliorare la squadra, per il bene del Milan bisogna rinforzare l'organico, ora che sono andati via Cerci ed El Shaarawy, bisogna tuffarsi su El Ghazi dell’Ajax, il classe 95 che piace tantissimo, pare non sia adatto nel 4-4-2, bene non ci sono soldi e la Juve vuole De Sciglio, scambio di prestiti De Sciglio-Cuadrato.
Siamo rimasti con Bonaventura e Honda, quest'ultimo pur essendo molto diligente, a me non piace e comunque non abbiamo i loro sostituti, a gennaio potrebbe arrivare Vangioni e Antonelli potrebbe diventare il sostituto di Bonaventura, ma serve sempre un uomo a destra e comunque lascerei partire Calabria in prestito per farlo andare a giocare, come farei con Josè Mauri.
La Fiorentina insiste per Cigarini e l'Atalanta cerca un centrocampista, si raffredda la pista Nocerino, ma si torna a parlare di Josè Mauri, noi diamo all'Atalanta i giocatori (Patagna, Paletta) e loro quelli buoni li vendono a gli altri, come funziona ?
Diego Lopez non ha accettato l’offerta dal Besiktas e Mexes aspetta i "comodi" della Fiorentina, i dirigenti dell'Antalyaspor proveranno a convincere sia Zapata che Nocerino ad accettare il trasferimento, mentre Ranocchia stufo di aspettare si sta accasando alla Samp, mentre per Susic, centrocampista moderno di 23 anni, che l'Hajduk valuta 4-5 milioni e che ha richieste dal West Ham e dalla Turchia, il Milan comunque sembra in vantaggio, dopo il trasferimento in prestito del difensore Simic.
Foto tratte dal web

martedì 19 gennaio 2016

Conte sempre meno azzurro.

Il Milan deve dare una svolta al suo campionato, sarà per le voci che si susseguono di Lippi o di Conte, sarà per gli 80 milioni spesi, sarà proprio perchè tutti parlano un gran bene di Mihajlovic, ma il girone di ritorno è senza attenuanti, il Milan deve imitare la Juventus e fare partire una rincorsa importante, battere le medio-piccole per bravura e le grandi per fortuna, ma ce la deve fare.
Battuta la Fiorentina che gioca un bel calcio e diverte, Mihajlovic deve dimostrare di valere il Milan e come Paulo Sousa, deve riuscire a farsi capire e trasferire quello che vuole ai giocatori, il Milan deve avere una filosofia di gioco ben precisa, che fino ad adesso non si è vista.
Finalmente arriva una vittoria contro una delle prime cinque della classifica e dopo il pareggio con la Roma, questa vittoria  può dare entusiasmo e serenità a tutto l'ambiente e lo si è notato a fine partita, dai volti raggianti e i sorrisi a trentadue denti, dei protagonisti.
Pareggio quindi con la Roma, vittoria con annesso passaggio del turno con il Carpi, vittoria con la Fiorentina, finalmente si vede un Milan continuo e costante per tutta la prestazione, pur non essendo spettacolare e ne tanto meno brillante, ha mantenuto la stessa intensità per tutti i due tempi e concedendo poco, ad un avversario che ha il secondo attacco della serie A.
Il Milan stavolta ha giocato con grinta, pressando alto, sfruttando nello spazio le qualità tecniche dei suoi attaccanti, ha vinto e per certi versi ha convinto, ha giocato con sacrifico, da provinciale e se non proprio dal punto di vista del gioco, almeno ha convinto per quanto riguarda il carattere e la personalità, lasciando il possesso palla all'avversario e agendo di rimessa. 

Particolare interessante è il fatto che, nelle ultime quattro stagioni nessuno ha fatto meglio alla 20esima giornata, il tempo dirà se le cose al Milan sono cambiate, ma se non altro sono risaliti al sesto posto, aspettando il recupero del Sassuolo e tornano in corsa per l'Europa, a prescindere dalla coppa Italia.
Il Milan sembra che abbia finalmente capito che per innescare Bacca e Niang, basta lanciarli oltre la difesa e infatti il colombiano segna uno splendido gol e finalmente riesce a mettere in pratica i principali dettami del gioco del calcio, squadra corta e ordinata, pressing alto e con Niang, Bonaventura e Honda che si sacrificano in copertura.
Gli esterni fanno anche i terzini e creano compattezza, quando si tratta di difendersi e coprirsi, anche se poi non riesce a rendersi molto pericoloso in avanti e a creare molte occasioni, ma è più importante concedere poco agli avversari e poi provare a crearsi i presupposti per attaccare.
Il Milan adesso sembra potere essere una squadra competitiva, sono arrivati tre dei 9/7 punti che i rossoneri devono prendere in queste prime tre gare del girone di ritorno, in virtù di un ritrovato entusiasmo ed autostima.
Una vittoria non risolve tutti i problemi, ma alcuni progressi si vedono, almeno sul piano caratteriale e della personalità, ora sistemato Cerci al Genoa, si attende il passaggio di El Shaarawy alla Roma, legato alla partenza quasi imminente di Gervinho per la Cina, con i soldi della cessione del "faraone", dovrebbe arrivare a milanello, il 20enne esterno offensivo dell'Ajax El Ghazi, per una cifra intorno ai 10 milioni di euro. 
Il ragazzo ha il gradimento degli addetti ai lavori di mezza Europa, l'Ajax però non vorrebbe privarsene a gennaio, stesso discorso per Vangioni, il terzino sinistro del River Plate in scadenza di contratto, è un acquisto per giugno, ma potrebbe anche essere anticipato a gennaio con un indennizzo.
Sul fronte entrate e per quanto riguarda il difensore centrale, Ranocchia e il Milan, sono disposti per il prestito con diritto di riscatto, mentre l’Inter pretende l’obbligo, certo forse sarà un caso, ma il giocatore è sempre piaciuto a Conte, le parti paiono lontane, ma è un obiettivo di mercato.
Al Milan serve un nuovo centrale, visto lo stop Ely e la possibile cessione di Mexes, l’Inter si fa forte per l’offerta della Sampdoria (prestito semplice), ma Ranocchia che ha già rifiutato molte destinazioni (Bologna, Liverpool, Norwich), gradirebbe molto, eventualmente quella rossonera.
Foto tratte dal web.

lunedì 18 gennaio 2016

Parola di presidente

Finalmente dopo un po di "rumore", il presidente in videoconferenza ci ha spiegato un po di cose, anche se non tutto è poi così chiaro, come vorrebbe che sia e alla fine è arrivato anche il quarto allenatore della stagione (5 nella stagione della retrocessione), Guglielmo Barros Schelotto.
Schelotto è stato proposto da un gruppo di imprenditori, che potrebbero entrare in società, Argentino di 42 anni è alla prima esperienza in Italia ed è anche il primo allenatore straniero dell'era Zamaprini, comincia ad allenare nel 2012 con il Lanus, nella massima divisione argentina, conquistando nel 2013 la Copa Sudamericana, l'equivalente dell' Europa League. 
Viviani che ha allenato la squadra solo per una settimana (si poteva fare anche prima di Verona), poi affiancherà Schelotto, che comunque ha il fratello come secondo, una novità dietro l'altra, un allenatore dietro l'altro, questa a detta del presidente, dovrebbe essere la migliore soluzione, speriamo che non sia come quella di Ballardini. 
Zamaprini parla di un nuovo "progetto", intanto finalmente si parla di progetto, ma no di uno nuovo, perchè di progetti a Palermo non c'è ne sono mai stati, motivo proprio di molte critiche e chiaramente si parla di innesti, per consentire al Palermo il prossimo anno, un campionato di livello superiore, speriamo ancora in A.
Quindi il progetto che doveva partire a giugno, è stato per motivi ovvi anticipato a gennaio, Schelotto vuole conoscere e farsi conoscere nel calcio italiano ed europeo, per poi approdare in una grande squadra, così oltre a lanciare giovani calciatori, adesso lanciamo anche allenatori.
Comunque....l'allenatore argentino è arrivato venerdì e dovrebbe cominciare la sua avventura in panchina contro l’Udinese, intanto a Genova ha preso conoscenza della squadra, che ha fatto una pessima prestazione, un secco 4 a 0 al di là dell'espulsione e con gli uomini di Viviani (Schelotto), che non sono mai stati pericolosi, soffrendo per tutta la gara.
Quattro reti al passivo ed una prestazione da dimenticare, il Palermo ha avuto alcune occasioni da rete, ma come è successo spessissimo quest'anno, non c'è stata un'idea di gioco precisa, a questo bisogna aggiungere poi e sottolineare, gli ormai cronici sbandamenti difensivi. 
Uscire sconfitti contro il Genoa, alla fine non è una tragedia, a patto che Schelotto riesca a dare un'idea di gioco a questa squadra e non si perda in concetti sud americani indigesti, perchè specialmente il Carpi non è ancora retrocesso e 21 punti sono ancora pochi.
E' chiaro che vedere una squadra senza gioco, senza un'identità precisa, che va in campo confusa, portata avanti dai singoli e dalla fortuna più che da una tattica, e con le avversarie in lotta per non retrocedere ancora vive, mettono tanta paura.
Schelotto presente a Marassi, ha notato sicuramente una squadra priva di idee e che ha commesso molti errori elementari, toccherà a lui dare a questa squadra determinazione e cattiveria, per un modulo di gioco più offensivo, per cui servono uomini che si adattano meglio ai nuovi schemi. 
Adesso ci sono gli ultimi quindici giorni di mercato, il Palermo si sta muovendo per soddisfare alcune richieste dell'allenatore, tra cui Gustavo Gomez e Fabian Monserrat, il primo è un 93' difensore centrale del Lanus, il secondo come successore di Vazquez, ma non vorrei che come nell'anno della retrocessione, che avere tanta gente che si deve ambientare, compreso il nuovo allenatore, sia controproducente.

Domenica c'è l'Udinese e Schelotto farà il suo esordio al Barbera, circondato da un alone di curiosità, per l'allenatore e per le scelte che farà, per il futuro e per la salvezza e intanto parliamo di mercato.
Dopo Cristante è arrivato Balogh, l'attaccante ungherese pagato 5 milioni di euro e considerato dal presidente "la prossima punta di diamante", ha esordito per pochi minuti a Genoa, giusto per fargli prendere confidenza con il nostro calcio, così come il giovane Pezzella.
Nel 4-3-3 di Schelotto, non dovrebbe più servire un altro difensore centrale, visto l'arrivo di Thiago Cionek, ma un altro centrocampista si, potrebbe essere Marrone del Carpi ma di proprietà della Juventus e poi un esterno sinistro che si alterni a Lazaar, Augustinsson con cui c'è una trattativa in corso, se non si vuole puntare su Pezzella.
Foto tratte dal web.

giovedì 14 gennaio 2016

Spalletti libera Conte.

Nonostante gli ultimi risultati positivi, Mihajlovic resta in bilico, non ha passi falsi da giocarsi, il Milan nelle prossime settimane, è atteso da tre gare difficilissime, contro Fiorentina, Empoli e Inter, di cui due in casa e fuori ad Empoli, il massimo sarebbe racimolare 9 punti da queste gare. ma penso che anche 7 potrebbero bastare.
Solo un filotto di buoni risultati, insieme a prestazioni confortanti, permetterebbero al tecnico di lavorare senza "fantasmi" al suo fianco, come dice lo stesso Mihajlovic, è dalla seconda partita di campionato che rischia il posto e sarà così fino a fine stagione e anche dopo, visto che, la scelta della Roma di prendere Spalletti, ha di fatto rafforzato il Milan nella corsa a Conte. 
Ottenuta la qualificazione alla semifinale, non c’è neanche il tempo per festeggiare, ché già domenica si rischia ancora contro la Fiorentina, un’altra partita che non si può sbagliare e sicuramente non basterà la mezz'ora fatta con il Carpi, per avere ragione dei viola, visto che i rossoneri non riescono a giocare tutta la partita con la stessa intensità.
Ancora un Milan a due facce, che stavolta però ha approcciato bene la partita, giocando se pur in maniera farraginosa, una buona mezz'ora, dopo di che si sono rivisti i vecchi limiti, i vecchi difetti e se vogliamo una novità, ovvero, finalmente le due punte sono state "servite" sulla corsa e nello spazio, così come è nelle loro caratteristiche.
Quindi, chiaramente, almeno in queste tre partite, servirà un Milan diverso rispetto a quello visto ieri sera, per fare risultato nelle prossime tre gare di campionato, per quanto riguarda la Coppa Italia invece, il cammino verso la finale continua, superato il non irresistibile Carpi, la semifinale gli riserva uno tra Spezia o Alessandria, in teoria ancora più abbordabile.
Se i rossoneri non scivoleranno sulla tradizionale buccia di banana, la finale della Coppa Italia dovrebbe essere a portata di mano, è l'obbiettivo primario, di una stagione che vede presso chè compromesso, il fatidico terzo posto in campionato. 
Il Milan deve partire sempre con questo l'approccio alla partita, come quello con il Carpi, con il piede sull'acceleratore, forse il fatto di sapere che non si può sbagliare, che bisogna assolutamente vincere, innesca un processo particolare, per questi motivi magari si potrà ottenere il massimo, dalle prossime partite di campionato.
Il Milan vince, ma fra luci ed ombre, buono  l'avvio e poi un calo progressivo, non tutte le prestazioni individuali sono state positive, questa squadra non riesce ancora ad entusiasmare e a coinvolgere in pieno, occorre rituffarsi in campionato, con maggior convinzione, per provare a cancellare le prestazioni mediocri e risultati altalenanti.
Intanto vuoi o non vuoi, c'è da pensare al mercato, Galliani ha sempre detto che se non esce nessuno non entra nessuno, è andato via Suso ed è arrivato Boateng, adesso la cessione di Luiz Adriano per circa 14 milioni e 500 milan euro, danno la possibilità anche economica, di fare entrare il centrocampista che manca e che necessita.
Tre gli uomini prescelti, Fellaini, Witsel e Banega. Fellaini non arriverà con la formula del prestito e per  Witsel ci vogliono molti soldini, Banega è il giocatore a cui il Milan può arrivare più facilmente, mentre se dovesse arrivare il si del fondo del Quatar, per Cerci al Genoa, liberebbe il posto per El Shaarawy, che potrebbe trovare una sistemazione in squadra. 
La cessione di Luiz Adriano, che io avevo previsto qualche articolo fa, era l'unica possibile per reperire i soldi che servono per il centrocampista, visto che con l'arrivo di Boateng e i ritorni di Balotelli e Menez, in attacco si è rimasti in cinque per due maglie, stesso discorso per Cerci ed El Shaarawy, il Milan si troverebbe così un rinforzo a costo zero.
Foto tratte dal web.

lunedì 11 gennaio 2016

Tutto sulla coppa.

A Roma un pareggio che salva momentaneamente la panchina di Mihajlovic, il Milan nei primi 15 minuti poteva prendere una imbarcata di gol, forse la Roma si è fermata e così i rossoneri hanno equilibrato la gara, poi nel secondo tempo e coincidente con l'entrata di Boateng, il Milan è stato padrone della partita.
Il Ghanese ha avuto un grande impatto sulla gara, è entrato con la voglia di fare bene, di dimostrare e se gioca così, con questo spirito, può essere molto utile, personalmente credo che bisogna ringraziare Boateng per il pareggio ottenuto nella ripresa.
Ottimo secondo tempo del Milan, ma ha evidenziato un calcio disorganizzato in difesa e improvvisato davanti, certo se tutto continuasse così, ci si potrebbe anche accontentare, lo vedremo subito contro il Carpi in Coppa Italia, Berlusconi ha dovuto rinviare ogni decisione sul tecnico, a causa di questo Milan tutto anima, cuore e personalità, a cui non si può dire nulla,
E' il Milan di un tempo o si è svoltato ? Mihajlovic rimane comunque sotto osservazione, Berlusconi e Galliani avevano deciso di esonerare Sinisa, anche in caso di pareggio contro la Roma, ma il presidente ha poi cambiato idea, grazie al buon secondo tempo della squadra, ma mercoledì sera c'è il Carpi e il Milan deve vincere a tutti costi.
La Coppa Italia può e ad oggi resta, l'unico modo per tornare in Europa, può servire a salvare la panchina di Mihajlovic e la stagione del Milan, i rossoneri possono tornare in Europa dopo due anni, grazie alla finale di coppa italia, mercoledì quindi non si può assolutamente sbagliare.
Mihajlovic deve portare a casa i risultati e oltre al Carpi, il mese di gennaio sarà decisivo per tutta la stagione, il Milan difatti è atteso da impegni molto importanti, dovrà affrontare Fiorentina, Empoli e Inter e non sarà semplice, il passaggio del turno di Coppa Italia, potrebbe dare però la spinta giusta per la risalita in campionato.
Ottima la scelta di Kucka, che ha in tutti i sensi salvato Sinisa, per non dimenticare Donnarumma, che solo dopo 15 secondi, compie il primo miracolo su Sadiq e poi evita il raddoppio su Rudiger, tenendo a galla il Milan e puntellando la panchina del tecnico.
Trasformazione rossonera durante l'intervallo, il Milan come al solito ha avuto un approccio sbagliato alla partita, nella ripresa la situazione si è capovolta, aiutati dal pareggio arrivato subito, hanno avuto poi la possibilità di vincere, forse complice anche un avversario disorientato.
Il risultato tutto sommato è giusto, ma mancano ancora i 3 punti con il Bologna, i 2 con il Carpi e i 2 con il Verona, se veramente i rossoneri avessero risolto (come per incanto), i tanti problemi, tecnici, tattici, di personalità e di equilibrio, questo punto si può accettare, diversamente .... sono dolori.
Bocciato Montolivo e sostituito da Kucka ( ma è necessario rinnovargli il contratto), il Milan stenta e soffre, ancora un approccio discutibile alla gara, come al solito c'è poca intensità, poco carattere, piano piano la squadra prova a reagire, si accorcia e si compatta, alza il baricentro ed entra in partita.
La squadra torna in campo trasformata, trova subito il gol del pareggio e si galvanizza fino a dominare, grazie anche al contributo di Boateng, il Milan sembra più convinto dei propri mezzi, finalmente è un Milan determinato ed efficace.
Un punto non risolve i problemi dei rossoneri, ma la reazione, il carattere e la determinazione della ripresa, possono far ben sperare, si tratta di capire se il merito è del Milan o è demerito della Roma, al momento una cosa è certa, non si può essere soddisfatti in generale e della classifica in particolare. 
Per il momento prendiamo per buono questo punto e proviamo a vedere cosa succede in Coppa Italia, ormai l'obiettivo stagionale più concreto e se un eventuale passaggio, riesca a dare coraggio, entusiasmo, nuovi stimoli e magari nuovi innesti, ovvero quei 2/3 calciatori più funzionali al progetto.
Cerci, rimasto fuori per scelta tecnica, in realtà sarà quanto prima un ex, in quanto c'è l'accordo totale con il Genoa e manca solo l'ok dell'Atletico Madrid proprietario del cartellino, Cerci prenderà il posto di Perotti, candidato ad andare alla Roma. 
In materia di mercato, Mihajlovic ha chiesto dei centrocampisti di qualità, i nomi che si rincorrono sono oramai sempre gli stessi, Fellaini e si riaccende la pista Soriano, poi potrebbe arrivare un altro esterno, Galliani sta spingendo El Shaarawy alla Roma, in modo da arrivare a Perotti.
Le voci di mercato delle ultime ore, vorrebbero il Milan interessato al terzino sinistro trentunenne del Lione Bedimo, con contratto in scadenza a giugno e seguito anche da West Bromwich e Besiktas, di Vangioni, altro terzino sinistro e Susic , centrocampista bosniaco dell'Hajduk Spalato e della nazionale bosniaca.
Foto tratte dal web.

domenica 10 gennaio 2016

Al peggio non c'è mai fine.

Il vaso trabocca stranamente alla fine di Palermo-Fiorentina, la situazione che si crea è imbarazzante e non te l'aspetti in una squadra di Serie A, presidente che impone la formazione, allenatore che sotto di 2 gol fa a modo suo e viene esonerato, allenatore precedente che viene richiamato, ma per le frizioni esistenti con il presidente non ritorna e infine viene richiamato Ballardini.
Una situazione assurda, è vero che alcuni giocatori importanti spalleggiano Iachini, che non hanno mai accettato Ballardini e gli hanno sempre giocato contro, ma sono cose da dilettanti e poi non si può tenere in panchina un allenatore sfiduciato, specie se non è mai stato gradito dai veterani, in che condizioni può allenare ? 
Ballardini è a rischio esonero, già dalla seconda partita e che i giocatori non si comportavano da professionisti, si è visto alla terza partita, quando volutamente si sono fatti eliminare da coppa Italia, comportamento evidenziato dal presidente, che ha messo fuori rosa quattro dei 7/8 "dissidenti".
Doveva essere Zamparini, davanti all'atteggiamento di parte della squadra, ad intervenire, creare ed imporre, le condizioni di fiducia verso il suo allenatore, certo di fosse stata la presenza, almeno di un direttore sportivo e invece il tecnico è stato sempre messo in discussione, sfiduciato e confermato.
Le polemiche del post Verona di Sorrentino, non fanno altro che evidenziare, come il presidente si sia servito dei giocatori, per esonerare per due volte in tre giorni Ballardini, il presidente cade sempre in piedi, non doveva richiamare Ballardini e non doveva  contattare Jachini, affidava la squadra a Viviani e poi con calma avrebbe scelto.
Hanno giocato da soli, ha detto il capitano, "non abbiamo preparato la partita, non abbiamo visto l'allenatore né prima né dopo, abbiamo vinto senza di lui" ed è proprio questo quello che hanno fatto in questo mese e mezzo con Ballardini, non hanno voluto vincere con lui e quindi non è come dicono, che non hanno remato contro.
Ma quello che dispiace, è che il presidente si presta a queste farse, ha confermato Ballardini e poi gli ha ordinato di fare giocare Sorrentino, ma voi, se foste stati esonerati e sorvolo sulle imposizioni tecniche e poi richiamati dopo poche ore, solo perchè il vostro sostituto non ha accettato, che avreste fatto ?
Io non mi sarei sentito più il responsabile tecnico del Palermo, non avrei preparato la partita, tanto cosa conto adesso in questa in questa squadra, non avrei detto niente all'inizio, alla fine e in mezzo, tanto si fa come volete voi e il presidente e se "punisco" qualcuno per il loro comportamento, pago io, allora......
Allora, mi faccio esonerare e mi becco il contratto, perchè essere signori e dare le dimissioni, con chi signore non è ? certo che il momento è delicato, oramai Ballardini è sfiduciato dalla squadra e ridicolizzato dal presidente, non resta che affidare la squadra a Viviani, aspettando le decisioni di Iachini.
Se dovesse arrivare l'esonero di Ballardini, che arriverà e se Iachini, non vorrà tornare sulla panchina del Palermo, pare che si stia pensando a Novellino, che ha già lavorato a Venezia con Zamparini, ed è l'unico allenatore che il presidente non ha esonerato.
In tutto questo casino, c'è di buono, che si sono portati a casa tre punti d'oro, una vittoria importante per il proseguo del campionato, con questi 3 punti, si dovrà cercare di trovare la giusta concentrazione e tranquillità, per la prossima partita a Genova, domenica alle 12:30, un altro scontro nella lotta per non retrocedere e trovare un trend di risultati positivi, in questo mese fondamentale, per potere risalire in classifica.
Intanto con o senza Jachini, si aspettano rinforzi di valore per poter completare l'organico, "radio mercato" parla di Augustinsson, un terzino classe '94, del Copenhagen, ben strutturato fisicamente sul 1.80 m, capace di fare bene la fase difensiva e quella offensiva, rapido palla al piede e dotato di un ottimo mancino.
A detta di chi lo conosce è un giocatore molto interessante ed è pronto per la serie A, è tra i convocati della nazionale maggiore, tatticamente attento e difficile da superare nell'uno contro uno, affidabile, costante e ordinato, sempre per la fascia sinistra in sostituzione di Daprelà, il Palermo starebbe pensando anche a Milic.
Esordio anche se per pochi minuti per Cristante, che arriva dopo la cessione di Rigoni, a centrocampo però il Palermo vuole e deve fare ancora qualcosa, Cigarini sembra destinato a non muoversi  da Bergamo, almeno fino a giugno, così perso Senzi, gli occhi del Palermo sono puntati su Birama Touré, giocatore del Nantes. 
Per il ventitrenne maliano, sarebbero stati offerti 1,5 milioni di euro, tutto confermato dal padre del giocatore, mentre Norbert Balogh ieri era a Verona per vedere la partita dei suoi nuovi compagni, con i quali tornerà a Palermo, il classe '96, è stato acquistato a titolo definitivo per 1.5 miloni dal Debrecen.
Anche Ilija Nestorovski è ormai virtualmente un nuovo giocatore del Palermo, raggiungerà la squadra a luglio al termine della sua esperienza con l'Inter Zapresic, il macedone capocannoniere della massima serie croata, è stato scoperto, nell'occasione  in cui si seguiva la crescita del portiere Posavec.
Fin qui solo giovani, promettenti e sconosciuti, ma di calciatori esperti e di valore, neanche l'ombra, certo con questo caos, è ancora peggio, chi vivrà, vedrà.
Foto tratte dal web.

venerdì 8 gennaio 2016

La svolta non c'è stata.

Sono tornati i fischi a San Siro al termine della sfida contro il Bologna persa per 1 a 0, è passato un anno e la storia non è cambiata, prima partita dell'anno in casa e prima sconfitta, prestazione disastrosa, squadra malinconicamente allo sbando, tecnico sfiduciato e un'altra stagione fallimentare.
Punto e a capo, il Milan è allo stesso punto di partenza dello scorso anno, sono passati 365 giorni e 86 milioni di euro, ma non è cambiato nulla, doveva essere a gara della svolta e invece i rossoneri hanno sbagliato ancora una volta, perdendo clamorosamente e senza mettere in mostra un gioco ragionato, ma invece la cronica mancanza di personalità e carattere.
Ancora un estenuante, stupido, inconcludente e palloso possesso palla, che sfocia in un gioco lento e prevedibile, senza idee ne fantasia, per non parlare che a livello tattico, i due centrali non si danno mai copertura e non stringono mai la marcatura, che Abate e Cerci non fanno la diagonale e quest'ultimo non fa nemmeno un gol facilissimo.
Continuiamo a giocare sempre con gli esterni invertiti e poi cambiamo ruolo per ruolo, mai un ritorno a 3 davanti e tanto meno mai neanche a 3 dietro, non ci si inventa niente per cambiare le cose, vero che Mirante ha parato tutto, ma era sulla traiettoria, troppi palloni "imbucati" in un area affollata, pochi tiri da fuori e calci d'angolo da brivido.
Poi non ci si può stupire se a Berlusconi viene la voglia di esonero del tecnico, cosa che si sarebbe materializzata, se sabato non si doveva giocare contro la Roma, se ci fosse stata una settimana di tempo con la prossima gara, Mihajlovic sarebbe stato già esonerato.
Roma diventa quindi l'ultima spiaggia, per conto mio non gli basterà neanche il pareggio, Berlusconi vuole la champions a tutti i costi e a Roma bisogna recuperare i punti persi con il Bologna, quindi credo che contro il Carpi troveremo Brocchi in panchina, con Lippi o da solo si vedrà, il destino di Mihajlovic sembra essere già scritto e comunque a fine stagione ci sarà l’addio. 
Personalmente penso che in caso di esonero, sarebbe opportuno già da adesso, buttare le basi per il prossimo anno, quindi affidarsi all'allenatore della prossima stagione e non ad un traghettatore, dico questo perchè, non verrà Conte e nemmeno Montella, per non parlare di Emery, Klop, Ancelotti o Di Francesco, l'allenatore è e deve essere Spalletti, allora, via ogni indugio e squadra all'ex Zenit.
L’ipotesi più probabile comunque in caso di esonero resta il tandem Brocchi-Lippi, ma più che a Spalletti, il Milan pensa a Prandelli, Mihajlovic comunque è uno che ci ha sempre messo la faccia, adesso tocca a giocatori e dirigenti.
Chi non è da Milan tolga il disturbo e se ne vada, basta nascondersi, è arrivato il momento delle decisione, il momento di agire, cambiare il tecnico che ha tanti meriti e tra questi, quello di avere riportato serietà e intensità in allenamento e con coraggio lanciato i giovani, ma non è riuscito a dare gioco e personalità, solo non basta, devono salutare anche alcuni dirigenti e molti giocatori.
Via le lamentose prime donne, Cerci, Honda e compagnia cantando, e chi non rientra più nel progetto, come De Jong, Diego Lopez e tutti i difensori centrali, d'accordo, non ci sono soldi, l'Inter insegna, prendo oggi in prestito e pagherò (forse) domani, allora via al prestito con diritto di riscatto di Fellaini o di Witsel o di Banega o Capoue del Watford, ma facciamolo.
Capoue è il  nome nuovo, il Milan è rimasto colpito dalle sue prestazioni in questa stagione e vorrebbero portarlo a Milanello, possibilmente già a gennaio, la società di Pozzo sarebbe disponibile all'operazione, se nella trattativa e come parziale contropartita, il Milan inserisse De Jong.
Foto tratte dal web

giovedì 7 gennaio 2016

Regalato un tempo ai viola.

Il 2016 si riparte per il Palermo, con il 16° posto e 18 punti in classifica, a soli 4 lunghezze dal Frosinone, terz’ ultimo, si apre con un forte desiderio di voltare pagina e in attesa di sistemare l'organico con il mercato di gennaio, alla Favorita è di scena la spettacolare Fiorentina.
Il risultato finale della gara con i viola era in preventivo, la speranza invece era quella di riuscire a raggiungere un pareggio, grazie ai miglioramenti sotto il profilo del gioco, visti con l'avvento di Ballardini, invece il tecnico ci ha messo del suo, presentando nel primo tempo una squadra senza attaccanti.
Io mi professo seguace di Ballardini e per questo magari sono di parte, ma onestamente non si può mandare in campo una squadra senza punte, è vero che l'organico dei rosa ha poca qualità, ma se hai Gilardino devi metterlo dentro in qualsiasi condizione e quando è entrato, un segnale di risveglio c'è stato.
La squadra nel secondo tempo, ha espresso un'idea di gioco, facendosi preferire alla Fiorentina nonostante i grossi limiti di organico e appunto non si capisce la scelta della prima frazione di gioco, di regalare un tempo ai viola e di continuare ad insistere con Struna.

Conoscendo Ballardini, mi aspettavo che scendesse in campo con Gilardino e Djurjevic e no senza vere punte di ruolo, lo stupore è stato da parte di tutti e suppongo anche di Zamparini, che dopo l'ingresso in campo di Gilardino e Morganella e con i rosa che hanno fatto bene rispetto ad un primo tempo impalpabile e in balia dell'avversario, si sarà giustamente "incazzato".
Io non sono per questi continui esoneri, se hai preso un allenatore, per rimediare ad una eventuale scelta sbagliata, si suppone che sia ponderata e quindi va difesa con convinzione fino alla fine e a maggior ragione, non condivido l'eventuale richiamo di Iachini e ancora meno la conferma di Ballardini, solo per il no di Beppe, se Jachini e Ballardini non vanno, non vanno sempre e non a seconda delle circostanze. 
Questo denuncia come il nostro presidente agisca d'istinto e senza ragionare, confermato dagli acquisti di questi primi giorni di gennaio, ha preso tre giovani promesse provenienti da campionati esteri, che prima devono ambientarsi e poi devono crescere e comunque non fanno al caso del Palermo, che ha bisogna di gente pronta.
Struna ha toppato clamorosamente ancora un'altra volta, non spinge con costrutto, è impacciato e resta un mistero il suo continuo impiego, Andelkovic le prende di santa ragione come sempre, viene ridicolizzato dagli avversari.
Poi c'è il centrocampo, Hiljemarrk continua il suo trend negativo degli ultimi mesi, si perde nella stessa mediocrità di Jajalo, vero anello debole della squadra, il peggiore in campo ogni partita, un altro mistero è poi Chochev, non pervenuto, imbarazzante.
Deludente Vazquez, è lui che deve prendere per mano la squadra ed invece continua a cadere nell'anonimato più assoluto, si salvano Brugman, Lazaar e Goldaniga, inspiegabile la panchina per Gilardino e Morganella, che entrati nella ripresa, hanno cambiato il Palermo e la partita, con il loro apporto.
E' vero che il materiale umano a disposizione di Ballardini è quello che è, ma il tecnico non doveva schierare un Palermo senza punte di ruolo, un Palermo risultato poi scarsamente motivato e palesemente rinunciatario e a quel punto, non ci si può meravigliare se poi arriva l'esonero, certo non con un sms.
Così Ballardini è rimasto per tre-quattro ore esonerato, con al suo posto il ritorno di Iachini, caldeggiato a quanto pare da un inequivocabile atteggiamento di qualche giocatore della squadra, a lui particolarmente legato, invece pare che Iachini non sia d'accordo con il mercato del Presidente e per tanto ha rinunciato.
A questo punto Zamparini richiama Ballardini ed io mi chiedo al di là dei demeriti degli allenatori, se è questa la maniera di "dirigere" una società di calcio, ora visto che dal mercato non arriveranno che solo probabili promesse, speriamo che almeno dal campo già domenica contro il Verona, arrivino quelle risposte (i punti) che ci aspettiamo.
La squadra comunque ha dei limiti e ha bisogno di rinforzi, serve a poco far recapitare un foglio con la formazione da mandare in campo, magari con Struna, Chochev e Jajalo in evidenza, certo non è facile per un allenatore lavorare così e con l'esonero sempre dietro l'angolo.
Oggi classifica alla mano, il Palermo non sarebbero retrocesso, ma se il Genoa che lotta per lo stesso obiettivo, si rinforza con Rigoni e Suso e possibilmente con Giuseppe Rossi o El Shaarawy e altri, noi non possiamo risponde con Arteaga, Balogh. e Cristante, ma con rinforzi di valore e di esperienza. Contro il Verona, con o senza rinforzi si dovranno ottenere i tre punti, altrimenti la serie B diventa sempre più concreta, la squadra andrà in ritiro a Brescia, dove si unirà Cristante, il giovane mediano si appresta ad iniziare la nuova avventura con la maglia numero 24 del Palermo, in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni.
Quindi caccia ai rinforzi, sono almeno cinque i giocatori da acquistare, per rendere il Palermo un po' più competitivo, è già arrivato Arteaga, ma è una giovane promessa e poi dovrà adattarsi al nostro campionato, Gerolin anche senza grossi poteri decisionali e aiutato dal direttore "ombra" Rino Foschi, proverà a completare l'organico rosa.
Nonostante l'arrivo di Cristante, la priorità è a centrocampo, si segue Cigarini, ma a quanto pare l'Atalanta non è ben disposta con i rosa, il Palermo così ha deciso di anticipare tutti e puntare forte su Sensi del Cesena con cui c'è l'intesa, entro lunedì il Cesena vorrebbe cedere il calciatore e la Juventus potrebbe formulare un'offerta, inserendo Magnusson e forse anche Pasquato.
Si pensa anche ad un altro rinforzo in attacco, dove già sono arrivati Arteaga e dal Debrecen, Balogh attaccante classe 96. ma serve un altro attaccante d'esperienza, per dare manforte a Gilardino, così in attesa dell'arrivo a giugno del capocannoniere del campionato croato, il classe 90 Ilija Nestorovski dell'Inter Zapresic, si sta provando a puntare su uno tra Karelis, Piatti o Djuric. 
Poi il Palermo sembra abbia individuato come terzino destro, l'interista D'ambrosio, con i nerazzurri ci sarebbero già stati dei contatti ed avrebbero proposto Dodò, il giocatore non convince per i vari problemi fisici, ma si starebbe parlando di Danilo e si attende il sì del giocatore.
Pare che Atalanta e  Palermo comunque sarebbero vicini a chiudere per il terzino sinistro Brivio, i rosa pare avrebbero trovato un accordo con l'Atalanta per il trasferimento, che potrebbe avvenire nelle prossime ore, per sostituire Daprelà finito al Carpi e si cerca anche un centrale che prenda il posto di El Kaoutari, a cui sono interessate Genoa, Marsiglia, Bordeaux e Montpellier.
Una sola vittoria, un pareggio, e poi solo sconfitte, con dietro una zona retrocessione pericolosa, non sono una bella cosa, una mentalità offensiva e la ricerca del bel gioco invece, sono il punto da cui bisognerà ripartire, con gente motivata e di qualità, Ballardini proverà a regalaci la salvezza, Zamparini provi a regalare al tecnico quei 4/5 rinforzi che servono.
Foto tratte dal web.