lunedì 30 dicembre 2013

....e che il 2014 ci riporti sù.

Nonostante la smentita (che nel calcio sono come una conferma) di Silvio Berlusconi,  sulle continue voci di una possibile cessione di Balotelli, il Milan intanto cerca di non farsi trovare impreparato, prima ha provato a capire le difficoltà per portare Suarez ai navigli, ma sembra essere una trattativa complicata e poi il ritorno di fiamma per Dzeko, che ha il contratto in scadenza nel 2015 ed ha dato segnali di volere andare via, Dzeko era già stato vicinissimo al Milan nel 2009.
Dopo l'indisponibilità fino a marzo del "Faraone", Saponara dovrebbe diventare il sostituto di Honda e Kakà, quindi per arrivare a D'Ambrosio già a gennaio, il Milan ha pensato a Kevin Constant, come contropartita ed eventuale sostituto del torinista, gradita dal direttore sportivo del Toro Petrachi.
Per Radja Nainggolan l'accordo pare già definito: 7 milioni di euro più la compropietà di Cristante per la metà del belga, così come diventa sempre più insistente la voce di uno scambio, Matri - Kuzmanovic con l'Inter, mentre in uscita, Nocerino andrà via se arriva Kuzmanovic, Vergara lascierà numericamente il posto a Ramì, resterà uno tra Saponara o Robinho, visto che Riccardo è più gradito al Torino nell'affare D'Ambrosio, che farebbe partire , più Zaccardo che Constant .
Tanti auguri per il nuovo anno che arriva.
Foto tratte dal web.

martedì 24 dicembre 2013

A natale avremo un'altra classifica.

A Natale avremo un’altra classifica, ma non era specificato bene, se verso l'alto o verso il basso, era questa la frase che ripeteva Allegri quando la squadra andava male, onestamente non si capiva su quali basi, articolasse il suo pensiero, giocava male ed ha continuato a farlo, ha dato segni di risveglio, in occasione delle due vittorie contro Celtic e Catania, ma si trattava di atti quasi dovuti, vista la pochezza degli avversari.
E comunque, anche senza giocare bene si sarebbe potuto vincere e giustificare tanto entusiasmo, ma il Milan non ha saputo più vincere e il derby non l’ha vinto l’Inter, lo ha perso il Milan e allora Allegri di cosa stava parlando? su quali basi un allenatore sfiduciato da tutti (tranne da Galliani, in pratica il suo peccato originale) può dire queste parole? forse oltre che scarso è anche scemo?
13° posto in classifica con 19 punti, che fare? e questa la domanda che bisogna porsi e agire di conseguenza, non si può aspettare il miracolo (almeno arrivasse), sarà pure una stagione interlocutoria, ma può portarsi avanti così con mesta rassegnazione? una prova bisogna farla e se non va bene farne un'altra, dov'è lo spirito di conservazione che ha portato "l'uomo" avanti nella vita.
Riprendendo le parole di Durante, Barbara Berlusconi non ha tutti i torti nelle critiche che ha fatto, il Milan deve svecchiarsi, deve darsi una struttura "agile e snella", ovvero agire e scrollarsi dei pesi morti, intraprendere strade più moderne, fare scouting e non affidarsi più a due-tre procuratori che non fanno altro che i loro interessi, tornare a fare il Milan e non a farselo fare, il Milan deve cambiare e andare su forze nuove e perché aspettare.
La finestra di mercato invernale, non dovrà servire a rattoppare questa squadra con parametri zero, dovrà avviare la ristrutturazione della squadra che a giugno, a quanto pare al 99 % sarà allenata da Seedorf, io continuo a non essere d'accordo e sposo la tesi di Boban, che boccia il possibile arrivo di Seedorf sulla panchina, anche lui come me non lo vede pronto per questo compito e come dice Cerruti, tra Prandelli e Seedorf, anch'io sceglierei Prandelli, è un allenatore e non uno da sperimentare ed ha esperienza, quella che serve per ricostruire come ha fatto in Nazionale, se il Milan pensa di risolvere i suoi problemi con Seedorf, anche per me sbaglia.
Comunque Nainggolan non è un "rattoppo", potrebbe essere il primo pezzo della ristrutturazione, domanda e offerta sono ancora distanti ma è un affare che si può fare, è giovane ed unisce qualità a quantità e se non dovesse essere lui il rinforzo adesso, io ci riproverei a giugno e intanto vedrei se ci possono essere le condizioni per prendere almeno Hernanes.
Ma estinguiamo il discorso mercato e parliamo del derby, un derby che non vale più lo scudetto ma che vale comunque tanto, specie per il Milan e non poteva finire peggio il 2013 dei rossoneri, il Milan è tagliato fuori da tempo dal terzo posto e adesso anche dall'Europa Legue, questa squadra così com'è, non è in grado di nessuna impresa, troppi gol subiti e un gioco che latita, l'unica cosa su cui aggrapparsi è la qualificazione agli ottavi di Champions e la coppa Italia.
Il Milan ha cominciato nella maniera giusta la sfida contro l' Inter che si è difesa per un'ora, dallo sterile tichi taca dei rossoneri, solo che i padroni di casa ci hanno creduto fino alla fine, non è stato un grande derby e se vogliamo neanche una bella partita, i rossoneri, dopo un buon primo tempo, hanno mostrato nella ripresa i soliti limiti, soffrendo e non poco nella mezz'ora finale i neroazzurri, fino a subire la rete di Palacio, che decide il derby con un gol di tacco.
La classifica è deprimente, troppi giocatori sono sottotono, il Milan precipita, ormai è un disastro dopo l’altro, un campionato fallimentare, occorre che avvenga il cambiamento, ma non in modo radicale, perchè Galliani servirà a fare crescere Sogliano, gennaio sarà decisivo per la seconda parte della stagione, per provare a centrare almeno l'Europa dei poveri, anche se i soli arrivi di Honda e Rami, e probabilmente Nainggolan, sicuramente non basteranno se non cambierà la mentalità e l'approccio.
Foto tratte dal web.


 

domenica 22 dicembre 2013

Buon Compleanno.

Ci scusiamo per il ritardo, ma per una momentanea mancanza del "mezzo di diffusione" non è stato possibile pubblicare il post già pronto e che quanto prima verrà pubblicato di seguito.
Il 16 Dicembre di 114 anni fa nasceva il Milan e proprio nella stessa giornata il clima di festa era arricchito dal sorteggio per gli ottavi di champions e per la buona prova disputata contro la Roma, una partita piena d’insidie e che alla fine poteva pure vincere, pur avendo ben 19 punti di differenza in classifica.
Il Milan fatica a fare quel salto di qualità che occorre per la risalita, anche se contro la Roma ha giocato una buona gara ed evidenziato notevoli progressi sotto il profilo del gioco e della determinazione, risultando più o meno sullo stesso piano di una Roma, ancora imbattuta e principale rivale della Juventus per lo scudetto, ma ancora non decolla, non riuscendo a trovare la continuità della scorsa stagione.

Possiamo così tranquillamente dire di avere preso un buon punto per la salvezza, per potere preparare il derby che chiude l’anno solare e ci proietta direttamente sul mercato, ricco di speranze e povero di soldi, magari alcuni  acquisti in alcuni ruoli verranno rimandati a giugno, ma adesso due / tre acquisti bisogna farli e possibilmente a costo zero.
Dopo Kakà ultimo arrivo a 'costo zero' e il prossimo arrivo del trequartista giapponese Honda, un altro colpo a parametro zero sembra essere Danilo D'Ambrosio del Torino, il terzino a quanto pare già blindato fin da ora per il prossimo giugno, andrebbe a rinforzare la fascia destra dietro ad Abate, con De Sciglio ad agire sull’ altra fascia.
Il passaggio agli ottavi è stata una spinta importante e insieme all’ introito economico che ne è derivato, il Milan ha trovato nuove energie per presentarsi all'impegno Europeo contro l'Atletico Madrid, ma adesso bisognerà operare con almeno un rinforzo per reparto, per rendere la squadra più competitiva in Italia e in Europa.
Dati per scontati gli arrivi di Honda e Ramì, sono due i nomi di giocatori che potrebbero indossare la maglia del  Milan nell’ immediato e sono due centrocampisti, Parolo e Hernanes sono i giocatori di categoria che potrebbero essere utilizzabili anche in Europa e quindi questo è un indizio importante, per la metà del cartellino del giocatore del Parma è stata proposta la metà del cartellino di Niang, ma gli emiliani senza un grosso conguaglio economico, non intendono trattare.
Per Hernanes la richiesta è alta, anche se in questa prima parte il brasiliano non ha di certo brillato, finendo spesso in panchina, qualcosa si è rotto e questo potrebbe favorire i rossoneri, la Lazio cerca una prima punta di spessore, uno tra Quagliarella, Pazzini o Matri, l'ipotesi più probabile è lo scambio Matri-Hernanes più parte economica alla Lazio, ma resta comunque un affare complicato.
Sono ormai prossimi alla partenza, Saponara, Cristante e Niang, tutti giocatori che non hanno trovato spazio e hanno bisogno di continuità per crescere e poi bisogna creare spazio per i nuovi arrivi, così anche Nocerino ha le valigie pronte e il Torino potrebbe essere un’ottima destinazione, per il calciatore  e per il Milan, che potrebbe avere D’ Ambrosio subito, senza aspettare giugno.

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giovedì 12 dicembre 2013

Passa la peggiore.

Il Milan soffre le pene dell'inferno, ma elimina l'Ajax in una partita che diventa subito proibitiva per l'espulsione di Montolivo, un tempo e mezzo di sacrificio e palpitazione, alla fine la qualificazione agli ottavi arriva dopo una estenuante partita difensiva e con la difesa del Milan è quanto dire, però è l'unica squadra italiana, la peggiore fra l'altro a proseguire il cammino in Champions League, diciamo che è tutta una questione di DNA.
La squadra è stata brava a difendersi con ordine, a non concedere spazi all'avversario ed essenzialmente a non lasciarsi andare alle solite amnesie,l'Ajax ci ha provato con il gioco, assediando i rossoneri, ma un Milan concentrato nonostante l'inferiorità numerica, più di così non poteva fare, hanno difeso tutti, mentre Balotelli (eccezionale) ha provato a tenere palla il più possibile e il più
lontano possibile.
Il Milan ritrova De Sciglio e Bonera che a questo  punto potrebbero aggiungersi a Ramì e ad Abate appena rientra, continuo a non essere soddisfatto di Muntari e a preferirgli Poli, mi spiace per Kakà ed El Shaarawy, che per motivi diversi non ho potuto ammirare, ma ho visto però un altro Balotelli.
L'Ajax può recriminare per un palo di Poulsen in parità numerica, ma in superiorità il calcio totale proposto da De Boer, fatto di pressing, possesso palla e azioni avvolgenti, non mette mai in grosse difficoltà la squadra di Allegri che soffre meno di quando era in undici e non lascia azioni pericolose all'Ajax.
Il Milan non fatica a difendersi perchè è compatto e gioca con intensità, nel dominio sterile dei lanceri solo un'azione pericolosa, con Abbiati che si oppone di piede ad una conclusione di Klaassen, l'assalto dell'Ajax è continuo e il pensiero che da un momento all'altro gli avversari possano segnare e mandarci in Europa League e sempre più ricorrente, finisce anche il lungo recupero e il Milan può fare festa per una qualificazione sofferta e tuttosommato meritata, io non ci credo ancora, ci crederò quando risentirò la musichetta della champions degli ottavi.
 
Indubbiamente grande soddisfazione per l'obiettivo raggiunto in questa prima parte di stagione, con questa rosa, in questo clima e con questo allenatore, essere l'unica squadra italiana a passare (ma solo per Conte, Agnelli e De Laurentis), per la loro arroganza ho una grande soddisfazione, ora bisogna fare di più, riprenderci un posto per la prossima champions league.

Foto tratte dal web:

sabato 7 dicembre 2013

Rivoluzione tecnica subito.

Le due vittorie consecutive non rappresentavano la svolta che tutti avevamo sperato, sono solo i colpi di coda di una squadra in agonia, anche a Livorno si è costruito pochissimo nonostante in vantaggio da subito, permettendo al Livorno di prendere fiducia, venire nella metà campo rossonera e rendersi pericoloso.
Con il pareggio poi le cose si sono complicate e si è visto un Milan incapace di riprendere in mano la partita, come sempre da cui era uscito troppo presto e non è bastato nemmeno il vantaggio del Livorno nella ripresa per scuotere i rossoneri, che anche con Balotelli, Kakà, El Shaarawy e Niang in campo non riuscivano a tirare in porta.
Meno male che con tutte le sue pecche c'è Balotelli, che strappa letteralmente la palla dalle mani a Kakà e con una magistrale punizione, riporta il Milan in parità, SuperMario poteva fare pure la tripletta ma la cannonata, scagliata da notevole distanza va a sbattere sulla traversa e al Milan rimane solo il rammarico di avere perso l'ennesima occasione per la rimonta in classifica.
Oramai il destino di questa squadra è segnato, perché arrivi a dicembre e in tutte la partite rinunci presto a giocare, commetti sempre i soliti errori difensivi, non riesci mai ad imporre il proprio gioco, vuol dire che è l'anno zero e allora è il momento della "rivoluzione tecnica".
Il Milan parte bene e riesce a segnare subito, invece di insistere e chiudere la partita il Milan frena, arretra e smette di attaccare e così il Livorno prendere coraggio e pareggia, evidenziando ancora una volta, l'inadeguatezza della difesa rossonera, con Siligardi indisturbato, senza nessuno che lo contrasta, tira e segna a fil di palo, ad un Gabriel poco reattivo e non serve nemmeno l'ingresso di El Shaarawy nel finale di tempo.
Allegri sperava nella voglia del Faraone di tornare protagonista dopo tanti mesi, ma neanche lui riesce a velocizzare l'azione e dovrà passare circa un ora per vedere un altro tiro in porta, è sempre di Balotelli, ma sul tiro forte e preciso è bravo Bardi a deviare sopra la traversa.
Il Livorno si difende facile e mette in difficoltà la difesa rossonera, tanto che arriva il vantaggio livornese con Paulinho che fulmina Gabriel ancora poco reattivo e Livorno che pregusta la vittoria, visto che il Milan rimane totalmente assente sotto porta, pur giocando il finale di partita con il 4-2-4 , è Balotelli, che salva il Milan dalla sconfitta e con la meravigliosa punizione che si insacca nel sette e poi la traversa già raccontata.
Ci sarebbe anche un rigore per una trattenuta di Lambrughi su Niang, ma sarebbe stato un premio immeritato per questo Milan, adesso contro l'Ajax, ci sarà davvero da preoccuparsi anche se la "musichetta" della Champions, come per magia da le motivazioni e la determinazione necessarie. Prestazioni individuali sconfortanti, solo Balotelli si è salvato, ormai anche le esigue speranze di un Milan di alta classifica si sono vanificate e così non resta che il mercato.
Dopo il Chelsea anche il PSG sembrerebbe interessato a Balotelli per il quale oltre ad un conguaglio economico di circa 15 milioni di euro, aggiungerebbe anche Menez, in scadenza a giugno, visto che il giocatore stenta a maturare anche nel suo ambiente ideale, che Raiola quanto prima lo porterà da un'altra parte e che abbiamo Pazzini e Matri, io lo farei, Menez è giovane e bravo, i 15 milioni sono più o meno quanto lo abbiamo pagato e li potremo spendere per Song in vendita dal Barcellona e qualche altro.
Sulla convivenza tra Galliani e Barbara Berlusconi pare ci siano segnali positivi, sembra difatti condivisa la scelta sull'erede di Braida che dovrebbe essere Sogliano, certo se pensiamo che è in lizza per un posto al Milan, con gente del calibro di Pradè, Leonardi, Bigon e Sabatini, non si capisce come mai Zamparini lo abbia fatto fuori in un mese.
Rami e Honda sono i primi rinforzi per il mercato di gennaio, ma ci saranno delle "sorprese", che non riguarderanno sicuramente la retroguardia, composta da: Bonera, Mexes, Silvestre, Zapata e Ramì, Vergara sarà ceduto in prestito per fare esperienza, stesso discorso vale per Niang sostituito da Honda nel nuovo 4-3-2-1, Parma e genoa se lo contendono, il mercato potrà portare a uno scambio, più  Kucka che Lodi, un rinforzo per la mediana dove sono in pochi.

Foto prese dal web.

domenica 1 dicembre 2013

Prima la sede, poi l'A.D.

Adriano Galliani saluta il Milan, lo fa con amarezza e delusione, l’uomo che più di tutti, ha contribuito a scrivere la storia degli ultimi trent'anni rossoneri, paga per l'ostinata difesa di Allegri.
Il suo posto nella dirigenza rossonera, pare dovrebbe essere preso da Paolo Maldini, che a detta del papà Cesare, avrebbe già accettato l’incarico proposto da Barbara, che sempre secondo quanto si ventila, oltre a Paolo Maldini potrebbe tornare a casa base anche Albertini, attualmente dirigente in FIGC.
I ruoli che ricoprirebbero chiaramente non sono ancora noti, l'ufficialità potrebbe arrivare in concomitanza con le dimissioni di Galliani e cioè dopo la partita con L'Ajax, per il ruolo amministrativo si parla di Fenucci della Roma, mentre il direttore sportivo potrebbe essere uno tra Sogliano del Verona e Bigon del Napoli.
Questa la situazione che il presidente Berlusconi si è affrettato a congelare almeno fino ad Aprile, Galliani dovrà fare il mercato di gennaio, accompagnare la squadra più in alto possibile in Champions e in campionato, passando dal controllo della gestione tecnica, con Allegri o con un altro, ad aprile quando si programma, passerà il testimone ad una dirigenza che nel frattempo si sarà ambientata.
Quindi Galliani resta, ma con uno staff di collaboratori giovani, il primo a lasciare il Milan sarà Braida, per la sua sostituzione bisognerà aspettare la fine del campionato, in quanto tutti i papabili sono sotto contratto, ma ne capiremo sempre più con il passare del tempo, così come vedremo se Catania ha confermato la tanta attesa svolta.
E' il solito Milan incerottato e svogliato, il solito Milan che ha uno snervante, stucchevole e improduttivo possesso palla, senza gioco e senza nervo, lo scorso anno c'era Balotelli, quest'anno c'è Kakà, lo scorso anno si è salvato con le sorprese De Sciglio, El Shaarawy, Costant e Niagh, quest' anno ?
Ci prova con Poli adattandolo terzino a causa delle assenze di Abate e De Sciglio, potrà tornare utile ma non è una soluzione, come non è Gabriel la soluzione al dopo Abbiati, ancora troppo incerto per giocare da titolare, forse senza Champions, magari si, senza infamia e senza lode gli altri rincalzi; Bonera, Silvestre, Nocerino, Birsa, ed Emanuelsson.
I titolari invece sono andati meglio, Montolivo e De Jong in mezzo al campo e Balotelli la davanti, ma l'uomo in più di questo Milan è Kakà, segna e illumina i compagni, ma tutto è solo effimero, non c'è nessuna certezza di niente, anzi c'è una grande confusione, Ramì prenderà il posto di Zapata ? quando svuoteremo definitivamente l'infermeria ? Honda e kakà giocheranno dietro Balotelli ? il faraone resta o va via e Pazzini ?
Una cosa è certa non ci siamo liberati di Allegri, neanche stavolta

mercoledì 27 novembre 2013

Quella sera io c'ero.

Era la stagione 68/69, nei quarti di finale della allora Coppa dei Campioni, i rossoneri sono ospiti del forte Celtic, che appena due anni prima aveva vinto il trofeo, l'andata si gioca a Milano su un campo ricoperto di neve e in parte ghiacciato e il risultato non si schioda dallo 0-0 iniziale.
Il Celtic è imbattuto in casa da parecchi anni e la gara di ritorno diventa una missione impossibile, il Milan arroccato in difesa trova nel "ragno nero", il suo portiere Fabio Cudicini, papà dell'attuale Carlo, un muro impossibile da valicare, al 12° del primo tempo, Rivera raccoglie una respinta della nostra difesa al limite dell'area e lancia Pierino Prati in un veloce contropiede che regala la rete della qualificazione ai rossoneri.
Il Milan si difende strenuamente per tutti i 78 minuti restanti, resistono all'assedio fino alla fine e poi sarà vittoria finale proprio contro l'Ajax che adesso ci contende il passaggio agli ottavi. 
Che gli scozzesi erano poca cosa lo si sapeva, ma anche Verona, Torino, Bologna e Genoa lo erano, eppure...., la sfida di per se era comunque insidiosa, ambiente caldissimo e avversario ostico, che si giocava le ultime residue speranze di passare il turno, invece è il Milan con questo 3 a 0 ad un passo dagli ottavi.
E' la prima vittoria in trasferta della stagione, ora il Milan deve almeno pareggiare in casa contro l'Ajax, un'altra prova d'orgoglio e personalità, bene incarnati nel nuovo leader dei rossoneri Kakà, entusiasmante per un'ora, un Kakà che è lo stesso di quello che è andato (venduto) nel 2009.
Una vittoria bella, sofferta e importante come quella del "69", con una squadra che continua a mostrare limiti difensivi pazzeschi e distrazioni paurose, che si salva spesso per il rotto della cuffia e se nel "69" trionfò il catenaccio di Rocco, ieri sera Allegri ha idealizzato la classica partita all'italiana, attesa e contropiede. 
Kakà segna, ispira, conduce, lotta e recupera, lo segue Abbiati, che prima chiude lo specchio a Mulgrew che gli tira addosso e poi respingendo un destro a volo di Dijk, ma i corsi e i ricorsi storici si ripetono, stavolta nella ripresa, il capitano Montolivo (allora Rivera) lancia splendidamente Balotelli (allora Prati), che come allora di forza resiste ai difensori, segnando con precisione.
Invito gli amici del Milan che non hanno la mia età, a cercare e vedere quel gol, quello di allora, vedranno quanto di quel gol c'è in questo, anche allora il Milan era il parente povero della Coppa Campioni e poi la vinse e se si ripetesse anche stavolta ? del resto il Milan non ha mai vinto la finale da favorita.
Con Kakà e Abbiati, sono degni di mensione: Balotelli, tutto un altro giocato (e pensare che era svogliato in allenamento), si prende i falli e si rialza, senza protestare e poi Poli, Montolivo e quel Bonera, appena recuperato e protagonista, lui che non è mai stato da Milan ma da qualche anno è la difesa del Milan, l'unico che non sarà mai da Milan è Allegri, prima andrà via e prima ce ne saremo dimenticati.

sabato 23 novembre 2013

....vedrete, lo terranno anche in serie B.

Siamo arrivati, allenatore e giocatori contestati (non succedeva dal 1998) dalla curva, non è un viatico rossonero, il tifoso milanista accetta e capisce, anche la serie B, ma sa anche quando è il momento di fare qualcosa e non la si fa, ci sono atleti che non onorare la maglia, perché è impossibile che sia così cambiato il loro rendimento nel giro di un'estate.
Il Milan non vince da 5 partite in campionato, quella contro il Barcellona non conta, non è riuscito a vincere neanche con il Chievo ultimo e con  il Genoa in 10 per più di un'ora di gioco, un impressionante possesso palla e una quantità di tiri non sfruttati, il tifoso con striscioni e cori adesso contesta i problemi di questa squadra, perchè il Milan deve veramente guardarsi alle spalle, mentre la società continua ad ignorare la drammatica situazione e intanto conferma Allegri.
Il pareggio in casa con un Genoa in 10, è la goccia che ha fa traboccare il vaso, la situazione è
compromessa e martedì c'è la trasferta di Glasgow, sicuramente non è decisiva per la Champions, ma con il solo Kakà ..... il brasiliano è stato il migliore in campo e l'unico a onorare la maglia, festeggiando la duecentesima presenza in serie A con il gol, ma siccome la vittoria manca da più di un mese, la pazienza, la sopportazione è finita.
Quattordici punti in tredici partite è media da retrocessione, tanto che adesso bisogna guardare ai risultati che arrivano da Genova e Torino, dove giocano Sampdoria e Catania, distanti solo 4 punti e potrebbero avvicinarsi, l'ultimatum di Galliani è stato: "Allegri deve rialzarsi in campionato, superare il turno in Champions e andare avanti in Coppa Italia", un compitino da niente per uno che non sa come si allena una squadra, visto che i primi 2 anni ci ha pensato Ibra. 
L'esonero pare appeso alla gara con il Celtic, se dovesse andare male verrebbe promosso Inzaghi a traghettare la squadra all' ennesima rivoluzione degli ultimi 3 anni, nella mani competenti di Leonardi (Parma) che non prescinderà sicuramente da Donadoni, sicuramente cresciuto e poi come vuole Barbara, il Milan ai milanisti.
  

martedì 19 novembre 2013

Kakà come Pirlo ?

Già lo scorso anno quando si pensava di riportare Kakà al Milan e poi non se ne fece più nulla, Allegri sosteneva di potere arretrare Kakà, poi non è arrivato e davanti alla difesa è arrivato De Jong, adesso per scelta anche di Ricardo, questa soluzione potrebbe diventare possibile, in previsione del rientro di El Shaarawy e dell’arrivo di Honda, che con Balotelli dovrebbero costituire il trio d'attacco.
L’arretramento di Kakà e se poi porterà l'effetto sperato, metterà in discussione De Jong, che però con Montolivo diventerebbero sicuramente le due mezzeali a fianco del brasiliano, con conseguente meno spazio per Poli e Muntari, mentre per Nocerino la cessione diventa sempre più inevitabile, magari al Napoli in uno scambio con Cannavaro.
Io sono sempre dall'idea di sperimentare un nuovo allenatore, ma siccome scrivere significa commentare quanto accade, per il momento devo condividere il tentativo di sperimentare i giocatori, per provare a trovare una via d’uscita, il Milan gioca male e non vince, cos'altro ci può capitare ancora ?
Pare che addirittura sabato contro il Genoa potrebbe essere avviato l'esperimento di Kakà come fu per Pirlo più di dieci anni fa, ma non è solo l'aspetto tattico su cui si deve lavorare, ma anche su quello motivazionale e quali meglio di quelle che hanno Saponara e Cristante, il secondo (un "95" richiestissimo senza avere mai giocato in prima squadra, figuriamoci le sue potenzialità), hanno fatto vedere di poter meritare più spazio.
Vista la situazione i giovani vanno provati e inseriti, tanto chi gioca al loro posto fa la differenza in negativo, la gente promettente così come può giocare in prestito in altre squadre di serie A, può farlo in questo Milan e De Sciglio ed El Shaarawy insegnano, se il Milan deve ricostruire, meglio che lo faccia con i giovani del proprio vivaio, a parametro zero, con ingaggi bassi e dal futuro se non certo, almeno "potenziale", non dobbiamo dimenticare per esempio Astori e Matri, finiti in nazionale partendo dal vivaio, se si è deciso di svecchiare o come volete ringiovanire la rosa, facciamolo con i nostri "gioiellini", tanto peggio di così .....
Mercato: gli obiettivi sono un po' sempre gli stessi, Astori e Murru, il primo è un vecchio pallino e in scadenza nel 2015, valutazione 10 milioni di euro, l'alternativa è Burdisso ma ha 32 anni, poi Murru, il terzino del 94, sarebbe un ottimo investimento per giugno, mentre Santon del Newcastle arriverebbe a Milanello a gennaio, ma solo in caso di cessione di Abate.

sabato 16 novembre 2013

Il cambio è necessario.

Dopo il primo tempo contro lo Young Boys, con gli svizzeri in vantaggio per 1 a 0, sembrava dovesse essere l'ennesimo flop, poi nel secondo tempo i gol di Kakà, Cristante e Saponara, hanno reso la partita un test interessante, perché ha testato in maniera abbastanza attendibile oltre ai già citati, anche Ramì e Niag.
Paradossalmente le indicazioni positive arrivano proprio da chi sta trovando poco spazio, Kakà sta attraversando un momento veramente felice e poi anche dal nuovo acquisto Rami, che dopo un primo tempo così così, nella ripresa ha fatto molto meglio, per tutti un primo tempo da cancellare, la solita prestazione imbarazzante, nella ripresa non solo sono riusciti a raddrizzare il risultato, ma a mettersi discretamente in mostra.
La squadra non ha cambiato il suo atteggiamento in campo, forse Cristante e Saponara e anche Niang se utilizzati di più, potrebbero cambiare qualcosa in questo Milan  che non ha più idee, così come in difesa potrebbe essere veramente utile, l'innesto di Rami, resta ancora tanto da lavorare e non sarebbero questi soli innesti che potrebbero rendere la squadra competitiva. 
Occorre principalmente cambiare atteggiamento e li è compito dell'allenatore, che dubito ne abbia le capacità, il solo Kakà, che pur è stato autore di una grande prova, non potrà bastare e neanche Honda o chi altri, bisogna trovare il giusto atteggiamento il presto possibile, se no si lotterà per non retrocedere, altro che europa.

domenica 10 novembre 2013

Sciopero.

Allegri resta !? bene io faccio sciopero e non scrivo, ma di cosa dovrei scrivere, non posso scrivere di una vittoria (e quando vincono), non posso scrivere del gioco (ma hanno un gioco ?), non posso scrivere del mercato (con quali soldi), non posso scrivere del cambio del tecnico (è aggrappato alla panchina come i politici), allora di cosa posso scrivere ?
Come è possibile dovendo vincere per provare ad uscire dalla crisi e salvare la panchina, giocare con l'ultima in classifica e mettere in campo un 4-4-1-1, dando vita ad un'altra prestazione straziante, tant'è che il primo tiro in porta lo abbiamo fatto al 58°, di seguito riporto alcune righe di un articolo di "Tuttomercatoweb".
- I tifosi sono arrabbiati, come giusto che sia, e la frattura si sta ampliando sempre di più e uno dei punti di rottura tra il pubblico e il Milan è da ricercarsi nella conferma di Allegri sulla panchina rossonera. I supporters sono imbufaliti, il partito di chi vuole la testa dell’allenatore livornese aumenta, ma salvo decisioni impreviste, Allegri terminerà la stagione al suo posto.  
Dopo il chiarimento Berlusconi - Galliani, occorre fare anche chiarezza sulla guida tecnica e non potrà sicuramente essere un pareggio con il Chievo, che può dare la giusta dimensione di quanto sta accadendo al Milan, significa prendere atto di quanto poco feeling abbiano tra loro allenatore, giocatori, società e dare messaggi concreti, Allegri non è più il traghettatore giusto, se mai lo fosse stato, adesso occorre l'uomo giusto più che un allenatore.
Tra i tanti nomi ricorrenti in questo periodo, Trapattoni potrebbe essere l’uomo giusto, in questo momento al Milan non c’è bisogno di un allenatore tecnico, bensì di un uomo che ricostruisca l’ambiente e che riporti la voglia di vincere, bisogna rimettere in piedi lo spogliatoio, tutto qua e Allegri non lo ha più sotto controllo.
Poi se deve essere il Milan dei giovani, che lo sia davvero con tutti i rischi del caso, tanto più rischi di così, se non altro almeno avremo la speranza di un futuro e poi sicuramente non potranno essere peggio di tanti che occupa al momento il loro ruolo.
Allora ci rivediamo quando succede qualcosa.

mercoledì 6 novembre 2013

Dirigenza giovane e moderna ?

Sconfitta scontata e messa già in preventivo dal giorno del sorteggio, che grazie alla vittoria dell'ultima del girone (Ajax) sulla terza (Celtic), il Milan continua ad essere secondo, lasciando apertissimo il discorso qualificazione, dovendosela giocare con squadre, almeno sulla carta alla sua portata.
Il Barcellona si è confermata squadra di categoria superiore, il Milan ha giocato un discreto primo tempo, anche se con una tattica troppo attendista che personalmente non ho condiviso e che gli ha permesso se pur con molti affanni, di chiudere molti spazi ai blaugrana andati comunque al riposo in vantaggio, su calcio di rigore di Messi e punizione deviata in rete di testa da Busquets.
I due gol sicuramente discutibili (il rigore molto generoso e Busquets in fuorigioco), non sminuiscono comunque la forza del Barcellona, che senza strafare ha avuto ragione di un Milan in crisi ma in grado secondo me, di conquistare un posto negli ottavi di finale, trascinato da un Kakà che pur non essendo quello dei tempi migliori, è l'unico ad avere la rabbia giusta per reagire a questa vergogna.
Nel secondo tempo si è visto un Milan più intraprendente e convinto, con un Balotelli in più e io non capisco perché ha scelto Robinho la davanti a fare reparto, comunque finirà l'era Allegri prima o poi, dicevo....ah ! si, ma appena il Barcellona ha ripreso a premere sull'acceleratore ed è tornato al tiki taka, coincidente anche con una stanchezza generale dei rossoneri, Messi ha chiuso la partita e Abbiati ha evitato un passivo ancor più pesante.
Dopo le pesanti accuse fatte in settimana da Barbara a Galliani i due siedono in tribuna uno accanto all'altra e si scambiano spesso impressioni sulla partita, ma è solo una situazione molto formale, Barcellona-Milan è un appuntamento prestigioso e bisognava dare un'immagine forte all'esterno, basta rivedere la faccia inespressiva di Galliani (quando mai), come chi profondamente colpito, è costretto a fare buon viso a cattivo gioco.
Chi mangia fa molliche e poi quando non hai i soldi .....può capitare di prendere qualche bidone, se il Milan non avesse dovuto prima vendere Boateng per comprare un attaccante, avremmo preso Tevez, l'unica colpa che mi sento di imputare a Galliani, è il fatto di avere convinto Berlusconi a confermare Allegri, forse in attesa di Prandelli si poteva scegliere un altro traghettatore, più convincente di Seedorf però.
Mi trovo pure d'accordo con Barbara che il Milan deve darsi una più nuova e moderna dirigenza, per esempio dico: ma Braida che cosa fa ? sono d'accordo per Pradè uomo mercato e Albertini direttore generale, mi piacerebbe avere anche Maldini in società ma non è detto che possa avere un ruolo importate, avete visto Baresi ? ma qualunque cosa sia, bisogna essere convinti di quello che si fa e comunque bisogna farlo in fretta. 
Tornando alla partita, si è visto il solito Barcellona, il solito possesso palla, il solito dominio territoriale, sicuramente meno bello da vedere ma ugualmente efficace, dall'altra parte il solito Allegri che rinuncia a giocare, la solita dormita della difesa su cross in area, il solito gol subìto su pallone alto spiovente e il solito invisibile Robinho. 
Il Milan migliore è quello più determinato e convinto del secondo tempo, quello che non si difende più, quello che prova a giocarsela e a pareggiare e per una ventina di minuti si vede un buon Milan, con coraggio e personalità, Balotelli sembra tornare SuperMario, ma  appena il Barcellona torna a fare sul serio, la partita cambia nuovamente, i blaugrana tornano a dominare, con Abbiati che compie un paio di parate, che tengono in partita il Milan.
Il momento negativo prosegue, ma non era certo la partita con il Barcellona l'occasione migliore per tornare alla vittoria e uscire dalla crisi, visto il valore dell'avversario e il divario attuale fra le due squadre, ora bisogna cambiare marcia, anche se non credo che senza uno scossone si possa realizzare, arriviamo così fino a domenica, poi ci sarà la sosta, è in quella sosta deve succedere qualcosa, io preferirei che succedesse tutto, a livello tecnico e dirigenziale, troppe cose sono attaccate ad un filo e se si rompe "so cazzi".

sabato 2 novembre 2013

......e adesso ?

Una prestazione disastrosa e un clima teso attorno alla squadra, una partita finita con la contestazione ed i fischi, ormai è crisi nera e può servire a poco ricordare che proprio un anno fa alla dodicesima giornata (adesso siamo alla undicesima), il Milan aveva quattordici punti in classifica e se dovesse vincere la prossima contro il Chievo, potrebbe ritrovarsi con quindici punti dopo dodici giornate, uno in più rispetto alla scorsa stagione, ma pensare che si possa realizzare un'altra rimonta è una cosa veramente impossibile.
Questo Milan sprofonda sempre più e non mi sembra il caso di guardare verso l'alto, c'è da ricostruire una squadra, nel gioco e nel morale per uscire dal momento negativo e non credo che con la gestione Allegri ci si possa riuscire, è un Milan che non ha tirato in porta, non ha aggredito l'avversario, che non ha cercato quella famosa svolta, questo Milan non ne verrà mai fuori.
Il Milan sprofonda proprio davanti ad un vecchio amico, l'ex capitano Ambrosini che ha fatto la storia del club, ricordato dai tifosi con uno striscione, per i suoi 18 anni di gloriosa carriera, poi inizia la partita che porta il Milan verso la crisi profonda, la situazione comincia a precipitare quando Vargas batte una punizione da quasi trenta metri, la barriera si apre come a Parma e Muntari devia involontariamente spiazzando Gabriel.
Così la Fiorentina è in vantaggio al primo tiro in porta e con il minimo sforzo , a conferma che quando le cose vanno male, spesso vieni punito anche oltre i propri demeriti ed è proprio quello che preoccupa di più per l'appunto e poi quando vedi che la reazione (timida in verità) avviene in modo disordinato e poco concreto e che il Milan comincia a giocare in modo davvero imbarazzante, allora capisci che qualcosa bisogna fare. 
La pazienza e la sopportazione sono già finite, qualche giocatore, con Montolivo in testa da vero capitano, ci mette la faccia, sarà veramente difficile uscire dal questo momento delicato, perchè questa squadra ormai è un vero disastro, arranca contro qualunque avversario e non mi trovo d'accordo di rinviare l'esonero di Allegri.
Si rinviare, perché non doveva neanche cominciarlo il campionato e un' altra stagione come quella scorsa, non capita un'altra volta, via prima il dente e via prima il dolore, anche se adesso le soluzioni per la sostituzione sono indecifrabili, Inzaghi pare non sia ancora pronto e non lo si vuole bruciare, a spasso non c'è nessuno che valga veramente la pena..... e adesso ?
Io proverei (cosa difficile) a contrattualizare Prandelli subito, per la nazionale un C.T. si trova (c'è il Trap) o Spalletti (in russia il campionato sta per finire) o perché no, Frank Rijkaard attualmente libero, uno che conosce l'ambiente rossonero e che non è proprio mediocre, visto fra l'altro che ha guidato compagini come: l'Ajax, la nazionale Olandese, il Barcellona e il Galatasaray.
Un obiettivo del Milan per il mercato di gennaio è Faouzi Ghoulam del Saint-Etienne,  il terzino ventiduenne franco-algerino, seguito in estate da Torino, Liverpool e Queens Park Rangers, non ha solo i rossoneri sulle sue tracce, ma anche il Manchester United, che deve sostituire Patrice Evra possibile partente a parametro zero in estate, a quel punto il Milan avrebbe pensato anche a Lulic della Lazio, Lotito permettendo.

giovedì 31 ottobre 2013

Tu chiamale se vuoi .... illusioni.

A quanto pare la svolta non è ancora arrivata e forse è lontana, come lontano appare ormai anche il terzo posto, questo è quello che alla fine sancisce la partita con la Lazio, una partita che i rossoneri hanno dominato per tutto il primo tempo, senza trovare il guizzo giusto davanti alla porta avversaria e pur senza fare tirare in porta mai.....una Lazio troppo rinunciataria, nella ripresa sembrava fatta dopo il bellissimo gol di Kakà, che impreziosiva ancora di più una prestazione già sontuosa, ma l'ennesima amnesia difensiva fermava, svolta e rimonta.
Come al solito la difesa rossonera si fa beffare su un pallone spiovente in area, si dimentica sempre l' avversario che in questo caso era Ciani e a quel punto il Milan, non è più riuscito a creare i presupposti per la vittoria, rischiando pure nel finale.
Un pareggio che serve a poco per una squadra che gioca a ritmi bassi e fatica tremendamente a costruire azioni efficaci, Balotelli assente ingiustificato si contrappone ad un sontuoso Kakà, che ha trascinato la squadra ed è stato l'attaccante più pericoloso, risultando un vero esempio per tutti.
Il Milan ritrova De Sciglio ma perde Silvestre e l'emergenza centrali si fa sempre più marcata, Zaccardo fa coppia con Zapata, mentre a centrocampo Allegri insiste con Muntari e con un centrocampo muscolare è chiaro che si fa fatica a costruire azioni efficaci, buono per una squadra che non deve perdere e non per il Milan che partita dopo partita, deve assolutamente trovare la vittoria.
Il Milan parte bene, spinge, pressa alto e mantiene il possesso palla, Balotelli sembra motivato ed è sua la prima conclusione verso Marchetti, con un rasoterra angolato, deviato a mano aperta e poi, piano piano lievita anche la prestazione di Kakà, il protagonista assoluto.
Riccardo tira per ben tre volte verso la porta laziale, il primo centrale parato da Marchetti, il secondo alto sopra la traversa e poi un diagonale rasoterra che sfiora il palo lontano; tutto nel giro di pochi minuti, per un Kakà tornato protagonista, mentre la Lazio combina pochissimo in avanti chiudendo con ordine un Milan che domina, ma che fa fatica a trovare la via della porta.
A Kakà fanno compagnia nella prestazione, De Jong e Montolivo, poi attorno a loro il deserto, il primo tempo si chiude senza gol ed è un peccato, perchè il Milan avrebbe meritato qualcosa in più, la Lazio cambia invece un po' l'atteggiamento e comincia a farsi vedere in area avversaria, il Milan va in vantaggio con Kakà, un destro a giro che si infila all'incrocio, la Lazio non reagisce e il Milan non chiude la partita, c'è un po' di stanchezza e meno lucidità così, il solito pallone alto spiovente in area e tutto da rifare.
A quel punto escono l'anonimo Birsa e il pasticcione Muntari (fischiato dal pubblico) ed entrano Poli (non si capisce perché Allegri gli preferisca Muntari) e Matri, ma il Milan è poco lucido e stanco, è addirittura la Lazio ad andare più vicina al gol vittoria con Klose e Floccari, una sconfitta sarebbe stata un disastro per un Milan fischiato dai suoi tifosi, ma sarebbe servita per dare gli otto giorni ad Allegri.

martedì 29 ottobre 2013

Un passo avanti e due indietro.

Quella con il Parma doveva essere la partita della svolta, dare continuità di risultati e di prestazioni per tentare un'altra improbabile rimonta verso l'alta classifica, invece il Milan subisce la quarta sconfitta di questo campionato, con un totale di sedici gol subiti, di cui tredici in trasferta, con l'obiettivo qualificazione alla prossima Champions, oramai quasi impossibile, visto che ci sarebbe da recuperare undici punti a Juventus o Napoli.
Giocando in questo modo, il Milan (che non si capisce che fine abbia fatto quello concentrato e determinato che ha sofferto pochissimo contro il Barcellona) è completamente tagliato fuori da ogni possibilità europea, ha commesso errori e ingenuità impressionanti, ha giocato spesso sotto ritmo e ha costruito poco e niente, soprattutto per un evidente e inaccettabile mancanza di motivazioni, perchè non si può fare i leoni contro il Barcellona e i co.......... contro le altre, in campo bisogna avere sempre le stesse motivazioni in ogni partita e contro ogni avversario.
Appare chiaro che continuando così neanche i rientri degli ultimi infortunati possono cambiare le cose, se non cambierà l'approccio mentale di tutti i calciatori alle partite, come sempre i rossoneri giocato con intensità sempre e solo la ripresa e non si può regalare un tempo e due gol a qualsiasi avversario, il Milan in due minuti ha segnato due gol, quello visto contro il Barcellona avrebbe chiuso la pratica Parma in un battibaleno ed è ormai evidente che c'è qualcosa che non va a livello motivazionale.
Va sottolineato l'importanza della partita per il prosieguo del campionato e per questo ci si attende le risposte e una grande prestazione, la prima vittoria in trasferta di questo campionato, invece la squadra fa scena muta per un intero tempo, non per pochi minuti, si dimostra lenta, impacciata, distratta (come ormai negli ultimi 4 / 5 anni), la difesa rossonera va per tutto il primo tempo in tilt (quale è la novità), consentendo ai giocatori del Parma di fare tutto quello che vogliono in area con una facilità impressionante, gol di Parolo compreso.
Una disattenzione difensiva ci può stare, ma il Milan visto contro il Barcellona non ha concesso tanta libertà a Messi e compagni e poi impiegano troppo tempo prima di reagire, ammesso che siano loro a reagire e non gli avversari a calare, tanto che nel primo tempo si registra solo una triangolazione di Poli che sfiora il palo lontano, con Balotelli (senza cresta e orecchini) non pervenuto.
Il Milan chiude sotto di ben 2 gol il primo tempo, peggio di una provinciale qualsiasi, è notte fonda per il Milan e l'intervallo arriva a proposito, per permettere ad Allegri di modificare la formazione e, soprattutto, l'atteggiamento in campo dei suoi giocatori, così ad inizio di ripresa ti aspetti l'ingresso di Matri e Kakà che si sono scaldati per tutto l'intervallo, invece torna in campo la stessa formazione, allora pensi comunque ad una reazione, invece è tutto lo stesso ed arriva pure la traversa di Gargano .
Ma se i giocatori del Milan giocasse senza allenatore, c'è né accorgeremmo ? penso proprio di no, comunque finalmente il Milan riveduto da Allegri torna in partita, entrano Matri e Kakà, escono Poli (uno dei migliori) e Balotelli, su una palla persa banalmente dal Parma, Matri segna il suo primo gol in maglia rossonera, con un bel diagonale, ma quello che è incredibile il pareggio dopo due minuti di Silvestre che ribadire in rete la respinta della traversa, roba da non crederci.
La partita ora è in mano ai rossoneri, Kakà ha la palla del 3 a 2 sparando su Mirante in uscita, magari non ha segnato ma ha cambiato il volto della squadra, tutti hanno giocato meglio rispetto al primo tempo, nel finale esordio di Saponara per provare a vincere, ma a trenta secondi dalla fine Parolo su punizione da 30 metri batte Gabriel poco reattivo e con la barriera che si apre, gol beffa e sconfitta.
Il Milan regala ancora un tempo all'avversario, giocando decentemente solo una ventina di minuti, il 2-2 avrebbe portato solo un punto ma un po' di fiducia e autostima, serve una svolta per evitare un campionato anonimo (speriamo solo anonimo e niente altro), ma prima di tutto nella testa dei giocatori, perchè è inconcepibile che il Milan giochi alla pari con il Barcellona e poi affondi a Parma.

mercoledì 23 ottobre 2013

La classe non è acqua, è Kakà.

Finalmente una partita da Milan, finalmente una vera partita con un Milan concentrato ed aggressivo, nell'ennesima sfida contro il Barcellona, 8 partite in 24 mesi con i blaugrana come ricorda Galliani, un pareggio per tanti versi positivo anche se in casa, intanto per la caratura dell'avversario e poi per l'atteggiamento avuto per tutta la partita.
Ieri sera è stato significante il risultato positivo, per dare continuità di risultati e di crescita tecnico-tattico, una squadra piaciuta per l'umiltà, l'aggressività, il sacrificio e l'attenzione, tutte prerogative necessarie insieme alla classe di Kakà, per tornare a sperare a quel terzo posto, minimo sindacale.
Si Kakà che ha dimostrato di non essere un giocatore finito, forse acciaccato, ma ancora di grande livello e che ha corso come un pazzo su tutta la fascia sinistra, facendo spesso anche il terzino, mettendosi in maniera esemplare a disposizione dei compagni, come solo i fuoriclasse sanno fare, un Kakà più maturo, più completo, speriamo non mi stia sbagliando.
Il Milan ha sfoderato una buona prestazione e particolare da non trascurare, la solidità del Milan coincide con il ritorno al 4-3-3, un modulo che esalta tutta la squadra e la fa rendere al meglio, chi sa se Kakà, Balotelli ed El Shaarawy, possa essere il tridente giusto.
E' un Milan combattivo che si esprime meglio con il 4-3-3, Allegri dice che il risultato è merito di Silvio, grazie ai suoi suggerimenti tattici, adesso c'è da pensare che Berlusconi ha capito di avere sbagliato in estate a pretendere un ritorno al 4-3-1-2, anche con Kakà si può giocare con tre in avanti, l'unica cosa che bisogna capire è che Balotelli non è un punta d'aria, poi tutto il resto viene da sé.
Al sorteggio dei gironi, le sconfitte nelle due gare con il Barcellona, erano state messe in preventivo e intanto per passare come secondi nel girone (l'obiettivo primario), questo punto diventa fondamentale, ora bisognerà vedere Kakà e Balotelli insieme, se saranno capaci di rilanciare questo Milan.
Kakà è tornato con grande modestia, emulato da tutta la squadra che ha affrontato i catalani, mantenendo alta la concentrazione, la determinazione e lo spirito di sacrificio, sarà la partita della svolta ? c'è lo auguriamo, pare ci si trovi davanti ad un ritrovato spirito di squadra, cose intraviste solo in rare occasioni e con avversari di spessore.
Ora ci sono: Parma, Lazio, Fiorentina e Chievo prima della sosta, questi sono gli appuntamenti per capire se il Milan a cominciato la rincorsa verso il terzo posto, in virtù anche dei ritorni di: De Sciglio, El Shaarawy e Pazzini, speriamo di essere tornati a divertirci e di potere riprendere il gusto di vedere giocare il Milan, in poche parole di tornare nuovamente forti e competitivi.

sabato 19 ottobre 2013

Milan, classe operaia.

La partita contro l'Udinese in pratica è stata come quella contro la Sampdoria, una partita brutta e con poche emozioni, in cui si è visto poco Milan contro un avversario quasi completamente non pervenuto, di buono solo: i tre punti, il gol di Birsa, una bella parata di Gabriel su punizione di Di Natale e le prove di Poli e Birsa, due che avevano fatto storcere il muso ai tifosi in estate.
Come ho sempre sostenuto, in questi momenti è impossibile che non si riescano a fare punti con le seconde linee, non è importante come si ottengono, ma in attesa del recupero degli infortunati, la classe operaria se ben allenata, può vincere gare contro Torino o Bologna e così via, proprio come ha fatto con Samp e Udinese, certo ora c'è la Champions, il Barcellona mette tanta apprensione, ma tanto la sconfitta era in programma anche con le stelle.
Il Milan recupera Birsa, Silvestre e Kakà, ma perde Balotelli e Abbiati, in porta debutta Gabriel, Silvestre fa l'esordio in coppia con Zapata (che ha un fastidio alla coscia), Birsa fa il trequartista e Kakà va in panchina, la squadra dà il meglio di sé, la vittoria è arrivata, l'impegno c'è stato, ma per il bel gioco e lo spettacolo se ne parlerà un'altra volta.  
Nel primo tempo solo un rasoterra fuori di Robinho e un Birsa pimpante che mette costantemente in difficoltà la difesa avversaria, lo sloveno toglie le castagne dal fuoco con lo splendido gol che sblocca il risultato a metà tempo e che poi risulterà decisivo: parte palla al piede dalla metà campo, serve Robinho che al limite dell'area non trova spazio e gli restituisce il pallone, non ci pensa su due volte e scaraventa il pallone in rete con un bel tiro a girare che si insacca all'angolino alto, della porta di Kelava.
Ancora Birsa con un traversone basso insidioso che Kelava smanaccia fuori dall'area e il conseguente tiro di Poli alto, è tutto qua il Milan del primo tempo, l'Udinese fa ancora meno, solo un tiro sballato di Gabriel Silva, la difesa rossonera tiene bene, ma forse per la pochezza degli avversari e così anche la ripresa, entra Muriel per provare a mettere in difficoltà la difesa del Milan, in un Milan dove Matri tira una sola volta, fuori, in tutta la partita.
Arriva anche il momento per giudicare Gabriel, blocca a terra un tiro non molto insidioso di Di Natale, poi vola a deviare sulla traversa una punizione di Di Natale destinata all'angolino, in molti cominciano a sperare che il Milan abbia trovato un portiere affidabile per il futuro, Gabriel ha mostrato sicurezza anche nelle uscite e si è comportato egregiamente, pur avendo svolto poco lavoro, ultima occasione per il Milan con Poli, anche se l'ultimo brivido lo creano Di Natale-Muriel, quest'ultimo recuperato provvidenziale da Abate, una vittoria importante che porta tre punti vitali per il Milan, un brodino per tentare una rimonta clamorosa come quella della scorsa stagione.

lunedì 7 ottobre 2013

....e se si lottasse per la salvezza ?

Il Milan contro la Juventus, ha perso la terza partita di questo primo scorcio di campionato, pur giocando una discreta partita, evidenziando però tutti i limiti del suo gioco e del suo modulo, eppure il Milan aveva iniziato bene, segnando alla prima azione e questo anzi che spianargli la strada, ha scatenato la reazione della Juve, che il Milan per un quarto d'ora non ha saputo arginare, fino ad arrivare al pareggio.
A quel punto la partita si è riequilibrata, il Milan ha potuto gestire la palla, fino a quando la Juventus non ha deciso di vincere la partita, i rossoneri sono sprofondati tranne a provare con il solito finale a mettere le cose a posto e stava per riuscirci, all'ultima azione con un colpo di testa di Zapata, ma non avrebbe dato la giusta dimensione dei rossoneri.
E' una stagione negativa, otto punti in sette gare sono veramente pochi, sarà una stagione sofferta, dopo appena un mese il Milan è fuori dalla lotta per lo scudetto e lontanissimo dal terzo posto "fondamentalissimo", ma con gli uomini o con il lavoro bisognerà sistemare la difesa, che ha già subito 13 gol, come Sampdoria e Chievo in piena lotta per la retrocessione e con gli allenatori appesi ad un filo.
Ora arriverà la sosta e torneranno alcuni giocatori (speriamo che lo staff di preparatori non li rompa prima di cominciare), speriamo di invertire la rotta, anche se in questo momento è veramente difficile, ieri si è percepito una sensazione di inferiorità, proprio per l'incapacità a correggere errori ormai cronici.
Il Milan la scorsa stagione era riuscito a costruire una base solida di rilancio, grazie al modulo (4-3-3) che risultava funzionale e tirava il massimo dai giocatori in rosa, sarebbero bastati 1 difensore, un centrocampista, 1 attaccante e 1 portiere, per renderlo ancora più efficace e continuare a dare soddisfazioni, invece senza alcun motivo preciso, si è dovuto cambiare, ripartendo da zero e con uomini inadatti.
Quella di ieri era considerata una grande classica del calcio italiano, se continuiamo così diventerà presto una sfida testa-coda, difesa da retrocessione e atteggiamento da provinciale, con la reazione del tutto per tutto nei minuti finali, tipico di chi non ha più niente da perdere.
Quando la Juve ha pareggiato e quindi ha un pò mollato il pressing, il Milan ha fatto una buona mezz'ora, con personalità, possedendo la palla e rischiando poco, ma in avanti Matri è impalpabile e Robinho ogni tanto risponde presente, fin qui è una squadra da 0 a 0, poi quando Zapata e Mexes cominciano a dare di testa è finita.
Domenica con la sicura squalifica del francese toccherà a Vergara ? se dobbiamo prendere 3 gol a partita facciamolo con i giovani, anche Gabriel ? e perché no ! tanto tutte le squadre in lotta per non retrocedere sono piene di giovani di grossi club da fare maturare, noi perché dovremmo essere diversi, De Sciglio, Niang ed El Shaarawy insegnano.