venerdì 30 ottobre 2015

Punto e a capo.

Finisce con una sconfitta la trasferta di Napoli, fermando di fatto il processo di rilancio cominciato dopo il ritiro di Gradisca, certo una sconfitta contro la squadra che è la più in forma del campionato, ci può stare, è che si è fatto un passo indietro, che non ci può stare. 
Si poteva perdere, anzi la partita non aveva altro esito, ma 5 a 0 (perchè quello era il risultato al netto dei pali e della prestazione) e senza mai essere stati minimamente pericolosi, quello no, siamo stati lenti e con poche idee, Vazquez continua ad essere solo, perchè Gilardino è un attaccante che dà profondità e non è il compagno ideale per dialogare.
Franco ha bisogno di un giocatore su cui appoggiarsi, con cui scambiare il pallone nello stretto, credo che l'unico poteva essere Trajkovski, ma è sparito dai radar a vantaggio del 3-5-2, anche perchè, pur tornando a 3, la difesa è il reparto più preoccupante,vero è che non siamo riusciti a sviluppare gioco, potevamo almeno però incentrare la partita su una difesa all'ultimo sangue.
Così non ci si può sempre affidare ad uno strepitoso Sorrentino, il Napoli ha realizzato due gol, ha colpito tre pali e creato diverse occasioni da rete, ma non possiamo sperare di essere sempre così fortunati ed uscire dal campo contro le grandi, con soli due gol subiti. 
In questa difesa o meglio in questa fase difensiva, anche i giocatori migliori, finiscono per naufragare, Gonzalez che sembrava recuperato è stato un lontano parente di quello dello scorso anno, gli altri difensori hanno confermato i loro limiti e cioè, che non possono giocare titolari in serie A, una difesa che è la penultima, davanti solo al Carpi (per me già retrocesso), non eviterà al Palermo la retrocessione. 
Iachini sicuramente ha qualche colpa, Brugman è una e Goldaniga la seconda, forse deve trovare un modulo che non faccia solo ampiezza con i 5 a centrocampo, ma un modulo che dia compattezza (3-4-2-1), il mister con questa rosa difficilmente potrà correre ai ripari, l'unico che lo può fare è Zamparini, ma forse dovremo aspettare gennaio, sperando di essere sempre fortunati.
Dalla sconfitta di Napoli, oltre alla conferma di Sorrentino, la nota lieta è data dal tanto atteso Brugman, il regista è stato utilizzato nel secondo tempo e la sua prestazione è stata più che buona, giocate semplici è in verticale, senso della posizione, un vero regista e come ho sempre sostenuto, il sostituto di Maresca potrebbe essere proprio Gaston, che in fin dei conti è stato preso per questo.
Ora cosa c'è da fare ? che cosa resta da fare ? la squadra adesso non si può cambiare, il tecnico nemmeno perchè non so in quanti riuscirebbero a fare molto meglio, il presidente tranne qualche svincolato, deve aspettare gennaio per mettere mano al portafoglio, quindi ! non ci resta che pensare alla partita di lunedì sera al Barbera contro l'Empoli, che è una delle dirette concorrenti per la lotta alla retrocessione, dove dobbiamo conquistare a tutti i costi la piena posta in palio.
Palermo al tredicesimo posto con 11 punti in compagnia di Genoa, Empoli e Udinese, a soli cinque punti dal Bologna terz' ultimo, la squadra aveva raccolto 7 punti nelle prime 3 giornate, nelle successive 7 dove però ha incontrato tra le altre: Milan, Roma, Inter e Napoli e se vogliamo anche Torino e Sassuolo, ha preso solo 4 punti. 
Ora il Palermo ha l'opportunità di dare una svolta al campionato, le prossime due partite saranno in casa con Empoli e Chievo, due partite fondamentali per migliorare la classifica e dare serenità in vista della doppia sfida con Lazio e Juventus. 
Foto tratte dal web.

giovedì 29 ottobre 2015

Cambio modulo

Già contro Torino e Sassuolo, si erano visti piccoli segnali di miglioramento della fase difensiva, coincidenti con il passaggio al 4-3-3, un cambiamento che ha portato nelle ultime tre gare, 7 punti (e potevano essere 9) su 9 a disposizione e che dopo tanta bufera, servono per rialzare il morale e a scalare la classifica. 
La partita ha messo in luce alcune note positive, specialmente nel secondo tempo e ai tanti contestati acquisti estivi, Romagnoli è sempre più sicuro in difesa, Bertolacci sta tornando quello dello scorso anno, Cerci si dimostra calciatore in crescendo, Donnarumma portiere determinante e Kucka centrocampista di spessore.
Dal Sassuolo al Chievo, è passato troppo poco tempo per aspettarsi grossi passi in avanti, sotto l'aspetto tecnico-tattico, anche stavolta contava vincere e solo vincere, la vittoria è stata ottenuta con il minimo sforzo, ancora un pessimo primo tempo, è un Milan sempre troppo lento, macchinoso e troppo distante dall'area avversaria.
Il gol arrivato nei primi minuti del secondo tempo, ha sbloccato il Milan che ha giocato meglio, con più ritmo e più velocità, creando qualcosa in più e sprecando sempre troppo, tanto che nel finale ha pure rischiato la beffa, su un fallo ai danni di Donnarumma.
Dal Milan però ci si attende molto di più, non possono bastare i primi venti minuti con niente da segnalare, di un colpo di testa alto di Bertolacci e di un tiro a giro di Cerci che finisce largo, nell'arco dei primi 45 minuti e con l'occasione più peric
olosa creata dal Chievo, nel colpo di testa di Pellissier sul quale Donnarumma si oppone bene.
E nemmeno una ripresa diversa e più divertente può bastare, il Milan si dimostra comunque pasticcione, impreciso, sprecone e maldestro e rischia ancora con l'ex Paloschi solo davanti a Donnarumma, in posizione defilata, con "Gigio" che salva ancora il risultato.
Terzo risultato utile consecutivo, porta finalmente inviolata e classifica migliorata, il gioco però ancora non si vede, si ripartirà comunque da un Milan che ha voglia e carattere, in attesa di Niang e Balotelli per cambiare modulo, per la difficile ed importante trasferta contro la Lazio, dove servirà un Milan diverso per provare a fare risultato.
Mihajlovic ha ormai archiviato il 4-3-1-2 per l'assenza di un vero trequartista, il 4-3-3 è solo un modulo temporaneo, in attesa di recuperare gli attaccanti infortunati e passare definitivamente al 4-4-2, per il prossimo futuro, una svolta che predico da tempo e di cui a quanto pare adesso anche Mihajlovic se ne convinto, dichiarandolo anche in conferenza stampa e sperando sia il modulo migliore.
Il 4-4-2 potrebbe risultare più congeniale per Cerci e Bertolacci, l'ex genoano con il nuovo modulo avrà la possibilità di giocare nella sua posizione di centrocampista centrale, in coppia con Montolivo, con Cerci o Boateng a destra e Bonaventura a sinistra, con un inevitabile sovraffollamento e le conseguenti cessioni di gennaio. 
Con la riapertura del mercato a gennaio, quasi sicuramente verrà tesserato Boateng, nella lista dei partenti ci sono: Nocerino, Honda, De Jong che però pare intenzionato ad aspettare fino a giugno, Mauri e Suso, Poli e Kucka dovrebbero restare come sostituti di Bonaventura e Montolivo, poi il ritorno di Menez potrebbe determinare il rientro anticipato di Balotelli al Liverpool e la consacrazione di Donnarumma, quella di Diego Lopez.
Foto tratte dal web.

martedì 27 ottobre 2015

Mihajlovic, inferno andata e ritorno

Ancora una volta la "bestia nera" Sassuolo, stava per fare saltare la panchina del Milan, Mihajlovic doveva solo vincere e non importava come, il pareggio interno con gli avversari in dieci, aveva già decretato la sorte del tecnico rossonero, Galliani aspettava solo il fischio dell'arbitro, per ufficializzare l'esonero.
Invece i tre punti sono arrivati a pochi minuti dal termine e Sinisa così ha potuto risedersi in panchina e guardare al futuro con un po' più di serenità, sperando che il gol nel finale di Luiz Adriano possa fare invertire la rotta, ad una squadra in palese difficoltà anche contro il Sassuolo e per quasi un ora con l'uomo in più.
Ancora una volta il Milan ha faticato a gestire la partita, nonostante in vantaggio di un gol e con un'ora da giocare in superiorità numerica, si è fatto raggiungere quasi subito, reagendo con generosa volontà, ma in modo confusionario.
Dopo anni la situazione non è cambiata, nonostante i tanti cambi di allenatori e giocatori, nonostante finalmente i soldi sul mercato si sono spesi, si assiste ad un Milan messo sempre peggio, il Milan fatica a fare gioco e a costruire azioni pericolose, poi ad un tratto l'episodio che cambia volto alla partita, il fallo di Consigli su Bacca, il rigore con l'espulsione del portiere. 
A velocità normale è sembrato subito rigore, l'espulsione è eccessiva e il regolamento va modificato, al rallentatore il contatto non si vede, ma l'uscita di Consigli sbilancia Bacca, che sarebbe arrivato comunque sulla palla, per me è rigore, ma senza contatto l'arbitro poteva anche non darlo.
Li, il Milan deve chiudere la partita, ma abbiamo visto che non è capace di gestirla, di imporsi con personalità, non ha la necessaria tranquillità e serenità, per aggiudicarsi la vittoria in qualsiasi modo e così si fa recuperare.
Il pari arriva su punizione calciata da Berardi, che batte il giovane Donnarumma all'esordio assoluto in serie A, proprio sul suo palo, ma "Gigio" forse un piccolo errore sul gol lo commette, anche se il tiro dell'attaccante del Sassuolo sarebbe comunque stato difficile da parare.
Il gol subito ha un effetto devastante sui giocatori rossoneri, il Sassuolo gioca e governa la partita a proprio piacimento, il Milan reagisce con fatica e anche se in confusione si getta in avanti, Mihajlovic vede concretizzarsi l'esonero e manda in campo Luiz Adriano, nel tentativo disperato di salvare la panchina e poi pure Bertolacci.
Il Milan attacca con generosità, ma con poca lucidità, commette molti errori anche banali ma ci mette volontà, il colpo di testa di Luiz Adriano regala tre punti al suo tecnico, che ne aveva assolutamente bisogno, ma ci vuole ben altro, questa vittoria da sola non può bastare, fra tre giorni si torna in campo in casa con il Chievo, il Milan e il suo tecnico hanno la possibilità di consolidare panchina e classifica, per una squadra che finalmente vince ma ancora non convince.
Il Milan almeno però questa volta non si è arreso e i segnali positivi arrivati da Donnarumma, Romagnoli, Bertolacci, Bacca e Bonaventura e dal convincente 4-4-2 (da quanto tempo lo predico !?), che Mihajlovic ha varato nel secondo tempo, fa ben sperare per una guarigione, ma mercoledì contro il Chievo, bisognerà vincere assolutamente per proseguire la risalita.
Infine una notizia di cronaca che riguarda Balotelli, il giocatore è in prestito fino a giugno dal Liverpool, che potrebbe riabbracciarlo nuovamente presto, visto che Klopp neo tecnico dei Reds, rivorrebbe SuperMario in terra inglese.
Foto tratte dal web.

Un centrocampo che mi piace.

Il Palermo si trova ad affrontare l’Inter terza in classifica, con ritrovata fiducia ed entusiasmo dopo la vittoria di Bologna, serviva per tanti versi un risultato positivo, che oltre a far muovere la classifica, possa dare la determinazione, per affrontare con uno spirito importante il lanciatissimo Napoli.
Intanto la speranza è che il momento peggiore della stagione sia veramente passato, anche se il calendario certamente non aiuta, visto che nelle prossime quattro partite, i rosa affronteranno Napoli, Empoli, Chievo e Lazio, tutti avversari che godono di ottima salute.
A Bologna si è rivista finalmente un’idea di gioco e un Vazquez più ispirato, contro l'Inter si è visto il gioco, cosa importante e che fa ben sperare per il futuro, il Palermo era chiamato a ritrovare grinta, carattere e gioco di squadra, che ne hanno caratterizzato il cammino dello scorso campionato e così è stato.
Alla "Favorita" si presenta un Palermo rigenerato dal ritiro di Gradisca d’Isonzo e dalla vittoria di Bologna, le buone notizie arrivano anche dalla difesa, dove oltre alla conferma di Andelkovic (così bene non era andato mai), è riuscito a piacermi persino Struna, un pò meno nella ripresa, ma nel primo tempo è stato impeccabile.
Rigoni-Hiljemark-Maresca è un centrocampo che mi piace, lo svedese non ha fatto una partita delle sue, è apparso un po sottotono, ma è oramai una certezza, Maresca è tornato a dare ordine alla squadra e poi c'è un Rigoni un po meno goleador ma con molta sostanza, come è nel suo stile.
Anche sulle fasce  Lazaar e Rispoli sembrano cambiati, confezionano cross in maniera più continua e fanno una discreta fase difensiva e poi Vazquez che è tornato a fare il Vazquez finalmente e Gilardino che oltre alla forma, sembra avere ritrovato la via del gol, i presupposti per mettere le lancette dell'orologio allo scorso anno ci sono tutti, al campo l'ultima parola.
Contro l'Inter è arrivato un punto, a fine di una gara giocata in maniera ottimale, giusto il pareggio ma il Palermo poteva anche vincere e non avrebbe rubato nulla, specie nel primo dove i rosa hanno quasi annullato i loro avversari, una bella partita per i continui capovolgimenti di fronte, anche se si è tirato poco in porta, con i rosa degni avversari della regina del mercato estivo.
Ora tocca a Napoli ed Empoli e qui il palermo è chiamato a dimostrare di aver trovato la giusta compattezza dopo la cura Zamparini e dare continuità di risultati dopo la vittoria contro il Bologna ed il pareggio contro l'Inter, ma anche e principalmente, continuità di gioco, di prestazioni come quella contro i nerazzurri.
Il Palermo è tornato a fornire prestazioni super, con i ritrovati Vazquez, Gilardino e Maresca e il grande capitano Sorrentino, tutti protagonisti senza dimenticare il grande lavoro fatto sulle fasce da Rispoli e Lazaar, i rosa avrebbero meritato sicuramente nel primo tempo di chiuderlo in vantaggio, stranamente come succede spesso in questi casi, è l'Inter che nel finale in 10, ha fatto la partita e meritato qualcosina in più per vincere.
Il Palermo è tornato ad essere padrone del campo, ma deve essere più cinico e concreto sotto porta, Gilardino sta piano piano ritrovando la forma e la squadra si sta abituando al nuovo modo di attaccare e quindi dovremmo risolvere anche questo lato oscuro della squadra.
Giusto fare ogni tanto il punto sulla serie che ci ospita e che vorremmo mantenere ancora, anche quest'anno, in serie A la Fiorentina alla seconda sconfitta consecutiva, ha lasciato il primo posto alla Roma che l'ha battuta proprio al Franchi, mentre con 5 vittorie in 5 partite in casa, la Lazio ha battuto nettamente il Torino per 3 a 0, sistemandosi in seconda posizione, in compagnia di Napoli, Inter e Fiorentina. 

Al secondo posto anche l'Inter ancora senza un gioco, la Fiorentina dimostratasi bella ed ingenua e il Napoli al quarto successo consecutivo, in casa di un ostico Chievo e che mercoledì ci ospiterà al San Paolo, guidato da capocannoniere Higuain (con Eder), al sesto posto dopo le grandi e quindi al confine con l'europa, il Sassuolo penalizzato in casa del Milan e ancora una delle più belle squadre della serie A.
Al settimo posto l'Atalanta che ha regalato il secondo successo casalingo alla Juventus, la Sampdoria che ha strapazzato il Verona e salvato la panchina di Zenga e il Torino sommerso dalla Lazio, chiude il lato sinistro della classifica, un sempre più deludente Milan tornato alla vittoria, la squadra di Mihajlovic in superiorità numerica per un'ora, ha avuto la meglio del Sassuolo solo nel finale, grazie a un colpo di testa vincente di Luiz Adriano.
Chievo in discesa e Juventus si dividono il 12° posto, con Dybala che si prende la Juve e sconfessa Allegri, suffragando le parole di Zamparini, che con il suo ritrovato Palermo sale al 12° posto, in coabitazione con l'Udinese, in zone più tranquille e con un gioco più rassicurante, dietro i rosa la bagarre, con Empoli e Genoa ancora un tantino distanti da Frosinone 19°, Bologna 20° e Verona, l'unica ancora senza vittorie e all'ultimo posto a pari punti col Carpi.
LA CLASSIFICA - Roma 20; Lazio 18; Inter 18; Fiorentina 18; Napoli 18; Sassuolo 15; Sampdoria 14; Torino 14; Atalanta 14; Milan 13; Chievo Verona 12; Juventus 12; Palermo 11; Udinese 11; Empoli 10; Genoa 10; Frosinone 7; Bologna 6; Hellas Verona 5; Carpi 5. 
Foto tratte dal web.

giovedì 22 ottobre 2015

Delusione e sconcerto.

Al Milan manca l’anima, è una squadra emotivamente debole, tanto volenterosa quanto incapace di gestire la gara, tanto possesso palla, comanda magari pure la partita, ma non ha un gioco e in avanti è sterile, a parte che si fa sempre recuperare, ha mostrato segnali di ripresa è vero, ma ha pure confermato la mancanza di personalità.
Dopo il trofeo Berlusconi, ora avrà un doppio impegno casalingo, con Sassuolo e Chievo, due gare da non fallire per tentare la rimonta verso il terzo posto e diciamocelo chiaramente, per salvare la panchina del tecnico, perchè il Milan che si è visto al Berlusconi è stato sconcertante, si sono salvati solo Boateng, Ely e Calabria, tre che non giocano.
Le aspettative medie erano comunque superiori, così è a rischio la Champions e anche l'Europa League, il 4-3-3 è apparso più solido e sicuro rispetto al 4-3-1-2, un 4-3-3 ordinato ma che continua a sviluppare poche azioni da gol, concede poco all'avversario, solo che in difesa specialmente, vanno sempre in bambola.
E' chiaramente un problema di personalità, mancanza di giocatori di personalità, vanno quindi prima scelti i giocatori migliori e poi va deciso un modulo, De Jong è l'unico giocatore con una spiccata personalità e deve giocare, o a centrocampo insieme a Montolivo, o in difesa insieme a Romagnoli.
Servono giocatori di spessore che forse non ci sono ed io comunque continuo a indicare nel 4-4-2 lo schieramento migliore, dove le coppie di reparto che ci sono al Milan, possono rendere al meglio, oramai e in questa situazione, siamo una squadra che deve provare a salvarsi tranquillamente, abbiamo un organico da Sampdoria, un allenatore da Sampdoria (senza offesa nel senso di provinciale di lusso), fuori, via tutti questi pezzi da museo, giovani e vecchi da combattimento, almeno salviamo la faccia.
Se io ieri fossi stato l'allenatore del Milan ieri, a parte il fatto che avrei dato le dimissioni, ma dovendo puntare su una squadra per domenica, avrei convocato solo: Diego Lopez, Donnarumma incolpevole sul gol, bene nelle uscite e sulla conclusione di Delgado; Abate, Romagnoli, Ely, Calabria, Montolivo e Bonaventura l'unica fonte di luce, De Jong davanti alla difesa in copertura, Bertolacci se starà bene e Bacca, poi tutti primavera, nessun altro merita la maglia.
Boateng avrà sicuramente delle motivazioni in più rispetto agli altri, a me il Boateng che andato via non piaceva e poi ieri sera ha fatto il centravanti, quindi bisogna vedere pure dove può essere impiegato e comunque ha fatto bene, sicuramente a gennaio lo prenderanno e se è un nuovo Boateng potrà servire, non potrà essere un titolare o per lo meno, non sarà lui a farci fare il salto di qualità.
So cosa state pensando, mancherebbe oltre a quelle del tecnico altre dimissioni, li è solo una questione di coscienza, sta di fatto che sono sconcertato per il non gioco, deluso dei risultati, deluso dai giocatori, deluso dall'allenatore, deluso dagli amministratori delegati e sono deluso anche dal presidente.
Foto tratta dal web.

lunedì 19 ottobre 2015

La magia del ritiro.

Dopo la sosta per la Nazionale il Palermo torna alla vittoria, proprio come era accaduto la passata stagione, di ritorno dal ritiro di Gradisca D’Isonzo, ma non è arrivata solo la vittoria, con lei anche un gioco convincente, la vicinanza del "patron" Zamparini, anche stavolta è stata la giusta medicina per fermare la crisi, segno che il presidente dovrebbe essere più presente.
L’avversario non era certo dei più temibili, ma il Bologna era a sua volta con l'acqua alla gola e quindi poteva risultare indigesto, invece alla fine è venuta fuori finalmente una buona prestazione, con gli esterni che finalmente hanno dato una spinta costante in fase offensiva e grinta in fase difensiva.
In mezzo al campo ennesima prestazione positiva di Hiljemark e Maresca che ha diretto la manovra, la qualità al servizio di Vazquez, che finalmente oltre a decidere l'incontro, è stato una continua spina nel fianco degli avversari, tornato proprio come ai vecchi tempi.
Fondamentale per questi 3 punti la prestazione di Sorrentino, determinante in un paio d'interventi, sembra dunque che il presidente abbia potuto consigliare da vicino l'allenatore, che ha mandato in campo la squadra ideale, stonavano solo Struna e Andelkovic, ma vanno bene per questi momenti di difficoltà.
La gara a Bologna però non era cominciata bene, i rosanero sono scesi in campo timorosi ed hanno subito l'avversario per una ventina di minuti, poi appena sono venuti fuori hanno segnato, mettendo la partita sul piano più congeniale per i rosa, con un Hiljemark sempre più dentro alla squadra e al campionato italiano.
10 punti ottenuti in classifica, per una squadra che lotta per la salvezza sono un buon bottino e poi con la prospettiva di avere ritrovato il gioco, ora sabato sera il Palermo giocherà contro l'Inter, una gara che non sarà facile, ma i rosa sono condannati a confermarsi e poi chissà, potrebbe pure conquistare punti importanti.
Gli stimoli non mancheranno, serve ancora una prova convincente e i punti per muovere la classifica, lo scorso anno Jachini è riuscito a rimettere in sesto la squadra dopo la figuraccia di Empoli e dopo il ritiro dal presidente, Bologna è la partenza ci riuscirà anche quest'anno ?
Intanto ha finalmente tolto dai titolari, Jajalo e Chochev apparsi fuori forma e fuori dal gioco, i due non assicurano un livello alto di prestazioni e a questo punto meglio cambiare, a Bologna si è rivisto Maresca, che comunque non da garanzie per tutti i 90 minuti ora mi piacerebbe vedere anche Brugman alternarsi con Enzo e Goldaniga con Struna.
La squadra fino a Bologna, aveva giocato il calcio peggiore della serie A, la partenza sprint delle prime due giornate, forse aveva fatto male alla squadra e i problemi si erano "mascherati", magari con la prospettiva che andando avanti si sarebbero risolti, con il lavoro e con i risultati e invece non è stato così. 
Per il momento Iachini fuga le ombre di Guidolin (non tanto convinto) di Di Carlo (poco apprezzato dai tifosi) e di Donadoni (sogno proibito di Zamparini), il patron alla guida del club da 13 anni, non si può dire che a Palermo non abbia fatto i propri interessi, la questione stadio, argomento che viene affrontato da anni, pare definitivamente tramontato e Zamparini stizzito come sempre vuole lasciare. Al momento l’unico interesse di Zamparini è lo stadio, senza questa certezza lascerebbe di sicuro e a questo punto speriamo a qualcuno, che pensi di più alla squadra e magari ci riporti in Europa, il Palermo avrebbe potuto intraprendere il percorso del Napoli, stabilizzandosi ai vertici della Serie A.
Ma Zamparini non è De Laurentiis, il nostro presidente ha sempre venduto i giocatori migliori, senza mai pensare a  costruire una squadra d’alto livello, ha cercato giovani talenti da lanciare per ottenere plusvalenze importanti, eppure abbiamo sfiorato la Champions League due volte, nel 2005 e nel 2010, però adesso pensiamo a non fare come 3 anni fa che siamo retrocessi in Serie B, se c'è da fare qualcosa sul mercato e c'è, facciamola, specialmente in attacco e in difesa.
Foto tratte dal web.


domenica 18 ottobre 2015

Ci si aspettava di più.

Torino, Sassuolo e Chievo per decretare la sorte di Mihajlovic, che dopo l’umiliante sconfitta contro il Napoli, dovrà provare con il 4-4-2 o con il 4-3-3, a dare oltre ai risultati anche un gioco convincente e concreto, bisogna badare di più al sodo e raccogliere almeno 7 punti in questo mese di ottobre, sarebbero stati meglio 9, ma oramai è andata così.
Berlusconi vorrebbe vedere nei suoi giocatori il carattere e la personalità di Mihajlovic, che deve trovare la maniera di trasferirlo ai giocatori, dato che sono qualità che non si possono allenare, perchè appena attaccati e alla prima difficoltà si perdono, la situazione deve migliorare e non solo in classifica, perchè dopo avere speso 90 milioni, si deve per forza vedere un Milan che sia competitivo per un posto in Champions nel 2015-2016. 
Contro il Torino pensavamo tutti di vedere un altro Milan, di nuovo c'è stato solo il cambio di modulo e il primo pareggio, ma con il gioco ancora non ci siamo, i rossoneri sono stati più compatti e ordinati, ma la prestazione non ha convinto, una sterile supremazia territoriale e nulla di più, è passato meritatamente in vantaggio e poi si sciolto, rischiando nel finale la sconfitta.
Dopo il vantaggio, appena attaccati dal Toro, sono subito tornate le paure e le ansie che non si riescono a scacciare, se non si riesce in questo non vedremo mai il Milan, già è un Milan che fatica molto a trovare il gol e appena comincia a subire l'avversario, prende gol con troppa facilità, dopo la sosta ed i proclami, ci si aspettava di più da una squadra che  aveva l'obbligo di riscattare le due sconfitte consecutive.
Mihajlovic alla fine ha scelto il 4-3-3, forse per l'assenza di Balotelli (non avrebbe avuto un attaccante in panchina) o magari perchè con gli uomini a disposizione gli è sembrato il modulo migliore, ma io resto dall'idea che con il 4-4-2 (durato solo lo spazio dell'amichevole con il Monza), la squadra non perde in compattezza e che dalle fasce possano arrivare i palloni per le due punte.
Luiz Adriano è stato il peggiore in campo, non è il suo modo di giocare spalle alla porta, fare le sponde o far salire la squadra e dopo di lui Cerci, che invece ha giocato tutto il tempo spalle alla porta, senza mai puntare Molinaro, non ha mai messo un cross e non ha nemmeno converso per il tiro, come faceva  Bonaventura.
Ora se il calcio non lo ha inventato Mihajlovic o non è stato di recente smentito, Luiz Adriano e Cerci così, non possono giocare nel 4-3-3 e nonostante Bonaventura e Montolivo si siano sbattuti per dare un gioco alla squadra, in area è arrivato un solo pallone, quello che il grande Bacca ha messo dentro, il Milan con qualsiasi modulo giochi, è quello che deve fare, andare sul fondo e mettere la palla in mezzo.
E' sempre un Milan troppo lento però a trovare gli spazi per gli inserimenti, così è sempre costretto a far girare la palla e a imbottigliarsi centralmente, dove non riescono mai a passare, ora vorrei capire se si devono valorizzare Cerci e Honda per forza o si possono percorrere strade alternative, magari senza sacrificare De Sciglio che ha fatto bene in Nazionale.
Non sono per distruggere, ma al momento non ci possiamo permettere di recuperare un capitale all'Atletico Madrid o pensare ai giapponesi che non comprano più le maglie di Honda, perchè non riportare Abate nel suo vecchio ruolo ? stesso discorso per Alex, al fianco del giovane Romagnoli, io vedo come Ugo Conti, preferisco De Jong.
Sinisa, un po di iniziativa, un po di coraggio, del resto tutto il giorno a Milanello che fate, se non provare e riprovare le varie soluzioni, tanto ormai sei su una strada senza ritorno, lascia che le mogli "tuittino" tutto il loro disappunto, qui si parla del Milan.
Un appunto anche per Diego Lopez, rimane inoperoso per quasi tutta la partita, merito di un Milan più compatto o per demerito del Torino completamente inoffensivo, ma sul pareggio e su alcuni appoggi di piede, è sembrato molto in difficoltà e non è la prima volta quest'anno, si dia una smossa o si cambi preparatore.
Montolivo non è ancora al meglio, è stato positivo nel primo tempo e poi è calato nella ripresa, Bonaventura  è stato il migliore in campo, ne avessimo altri 10 così, ma non si può certo pensare che il pareggio senza azioni da gol per 60 minuti, possa definirsi un passo avanti per i rossoneri.
Bertolacci è apparso in crescita e prima o poi arriverà al suo standard abituale, lo stesso Bacca ma quello che ancora non riesco a capire è perchè non abbiamo preso Baselli, o proviamo a riprenderci Cristante, Baselli oggetto del desiderio per un anno, conferma le perplessità sul mercato rossonero e avrebbe fatto davvero comodo al nostro centrocampo.
Mihajlovic ci mette comunque del suo, anche con i cambi tardivi, era scontato che il Toro passato in svantaggio avrebbe reagito e con un Montolivo in calando, occorreva blindare il risultato e mettere subito dentro il guerriero De Jong magari per Cerci, mettendosi a 5 a centrocampo, proprio per provare ad evitare paure e ansie, che emergono dal timore di perdere.
Chiaramente non è servito a molto poi, puntellare negli ultimo 5 minuti il centrocampo con Poli e Honda, la squadra era già in barca ed è un peccato perchè, vincere lo sappiamo aiuta a vincere e i 3 punti ci avrebbero fatto comodo, sia in classifica che nel morale, anche perchè per tre quarti di gara il Milan ha fatto meglio degli avversari ed era riuscito ad andare in vantaggio.
Ma tornando ai giovani che ci siamo fatti scappare e alla necessità di dare qualità e futuro al nostro centrocampo, in serie B abbiamo qualcuno che va seguito e lanciato e non regalato agli altri, fra questi Modic del Vicenza, protagonista in prestito alla squadra di Marino, nel consueto e scoperto ruolo, al centro del centrocampo a 3.
Foto tratte dal web

mercoledì 7 ottobre 2015

Palermo double face.

Con il senno del poi si può affermare che anche nelle vittorie delle prime due giornate, si è evidenziata la mancanza di un’idea di gioco, solo che i punti conquistati, avevano fatto passare quest’aspetto in secondo piano, ora, con la mancanza di risultati, il fatto è evidente e pur con una buonissima volontà, non si riesce a capire il tipo di gioco espresso dai rosa, al di là della disposizione tattica.
Per certi versi Zamparini ha ragione, la squadra non morde più e non ha quella fluidità di gioco dell'anno scorso, per non parlare di giocatori irriconoscibili, come Vazquez e Gonzalez e delle molte incongruenze tattiche e di formazione, che il sempre più confuso non che disperato Jachini, improvvisa ad ogni partita.
Certo a Zamparini due errori gli e li devo imputare, il primo che avendo venduto Dybala a maggio, ha preso il sostituto Gilardino, l'ultimo giorno di mercato e l'altro che adesso con Djurdjevic infortunato, un altro attaccante tra gli svincolati, andava e va preso.

Di contro le colpe di Jachini sono: il continuare a giocare come lo scorso anno nonostante altri interpreti; di non avere definito il modulo tattico, di continuare ad insistere con alcuni giocatori fuori condizione e dulcis in fundo, le "invenzioni" cervellotiche di alcuni giocatori in certi ruoli.
Allora, se io ho un attaccante solo, Gilardino, sta bene o no lo metto dentro dal primo minuto, gli faccio fare "minutaggio", lo tengo in campo fin chè può e poi lo cambio con un giocatore a secondo di come si è messa la partita, quindi adotto un sistema di gioco adatto alle caratteristiche tecniche di Gilardino, ovvero durante la gara dovranno arrivare cross da ogni dove.
Quindi devo aumentare gli esterni, bassi e alti e mettere a fianco di Gilardino, un compagno con cui dialogare, Vazquez, mentre le coppie di reparto sulle fasce, potrebbero essere; Lazaar e Quaison a sinistra, Rispoli e Trajkovshi a destra, Rigoni ed Hiljemark davanti alla difesa, così come gioca il biondo numero 10 con la Svezia U.21.
La squadra non riesce a proporre più un gioco fluido, capace di impensierire gli avversari, a parte i troppi errori in mezzo al campo e in fase d’impostazione, ad oggi questa squadra non ha la minima idea di gioco e non può essere colpa del mercato di Zamparini,  Iachini ci ha sempre stupito, per la capacità di lavorare con il materiale a disposizione, può ancora farlo ma deve cambiare tattica e idea di gioco. 
Già dalla gara contro il Bologna, che sulla carta non è proibitiva, ci sarà bisogno di una scossa, sia sul piano del risultato, che su quello del gioco, Jachini deve ritrovare il Palermo in tutta fretta, perchè dopo Bologna ci saranno, Napoli e Inter e la pazienza di Zamparini ha un limite, bisogna ripartire da una delle due facce della partita contro la Roma, chiaramente dal secondo tempo.
Ripartire da quella squadra combattiva e piena di entusiasmo, che con l'ingresso di Gilardino ha cambiato registro, bisogna rimboccarsi le maniche e pensare al ritorno in campo dopo la sosta per le Nazionali, dopo quattro sconfitte consecutive quasi cinque, bisogna tornare alla vittoria o comunque a fare punti, il campionato è lungo e forse la sosta arriva nel momento giusto, confortati anche dal ritorno al gol di Gilardino e da un'altra prova maiuscola di Hiljemark.
La panchina di Iachini è a rischio e con Zamparini la possibilità di esonero in caso di un ulteriore K.O. è concreta, anche se non c'è certezza che le cose possano cambiare in meglio, pensiamo a tre anni fa, non bastarono sostanzialmente cinque cambi e una marea di calciatori a gennaio, per evitare la catastrofe, chiaramente facciamo corna.
Foto tratte dal web.

lunedì 5 ottobre 2015

Dopo la sosta si deve ripartire.

La sconfitta del Milan contro il Napoli non è giustificabile e come era successo lo scorso anno per Inzaghi, è stato cancellato quanto di buono si era visto ad inizio stagione, Mihajlovic ha provato a metterci del suo, a trasmettere cattiveria e determinazione, ad una squadra che non ha più la mentalità vincente e le sconfitte di Genova prima e col Napoli ora, hanno abbattuto un gruppo che ha troppa paura e troppe difficoltà.
Il Milan ha collezionato 4 sconfitte su sette gare e ha incassato 13 reti, non ha mai segnato quando a perso e non ha mai ribaltato lo svantaggio, dopo 90 milioni di euro spesi, non possono essere questi i risultati ottenuti, anche se l'organico è incompleto, questo Milan sembra più fragile e disorientato di quello di Inzaghi. 
Mihajlovic non riesce a dare un'identità e una fisionomia di gioco alla squadra, non è un Milan diverso da quello di Inzaghi, mo sono diversi gli investimenti fatti, che non giustificano un tracollo del genere e che fa riflettere su come è stato costruito questo organico, senza regista ne trequartista e troppi giocatori mediocri e senza personalità. 
La Curva Sud ha prima sostenuto a gran voce la squadra, salvo poi riprendere i cori di contestazione, davanti ad un Milan allo sbando, in un San Siro tornato quasi a risplendere di circa 50000 spettatori, anche se per lo più tifosi partenopei.
Il Milan eppure ha un buono inizio, i rossoneri ci mettono impegno e decisione, provando a fare la partita, un inizio che fa ben sperare, c'è coraggio, ci sono buone idee e c'è voglia di fare, ma al primo episodio sfavorevole, c'è il crollo mentalmente ed è ancora lo sciagurato Zapata, che rilancia maldestramente su Insigne, che serve Allan, con la squadra in uscita. 
Il Milan resta in partita e prova a reagire, anche se non si procura nessuna occasioni da gol, nella ripresa però arriva il tonfo, dopo tre minuti arriva il raddoppio e il Napoli così domina agevolmente, un Milan che si è sgonfiato, con un pressing feroce che toglie il respiro e innesca le ripartenze micidiali. 
Inutile gettare la croce addosso ai giovani difensori, perchè si tratta di ragazzi promettenti, che bisognerebbe fare crescere con compagni esperti e forti al loro fianco e non lo sono sicuramente Zapata, Mexes e Alex, il Milan è oramai K.O., i tifosi lasciano in anticipo lo stadio, rassegnati a un'altra stagione anonima e ricca di vergogne e delusioni.
Il Milan ha corso poco, è stato poco reattivo e poco determinato, ha solo buttato palloni in avanti, è oramai una squadra allo sfascio e la sosta deve servire per ripartire, a ripresentare una squadra che faccia veramente il salto di qualità e torni ai livelli della sua storia e del suo blasone, i giocatori sono usciti dal campo tra i fischi e nemmeno la società è rimasta soddisfatta.
Dopo la partita, c’è stata sicuramente la solita telefonata tra Berlusconi e Galliani e sicuramente si sarà parlato anche della posizione di Mihajlovic, io credo che gli daranno ancora una possibilità dopo la sosta, se non dovesse cambiare registro, non lo terranno come hanno fatto con Inzaghi, fino a fine stagione, uno per la diversità degli investimenti e secondo perchè Pippo era un'istituzione rossonera, Sinisa non ha lo stesso credito.
Anche il tecnico è consapevole, che l'obiettivo del Milan se pur con un organico incompleto è tornare in Europa e che il tempo a disposizione è sempre di meno, forse addirittura dopo la sosta non ne avrà di più, lui non è tipo che da le dimissioni, ma la sua posizione adesso è molto in bilico.
Foto tratte dal web.