venerdì 17 maggio 2024

Quante bugie.

Lo avevo già accennato nel post precedente, quando ho parlato della panchina per i big, ma io credo che quest'anno più dello scorso anno, lo spogliatoio del Milan era staccato da Pioli, si erano già staccati dall’allenatore lo scorso anno, quando Maldini e Massara sono andati via, i due manager si erano accorti di questo scollamento e avevano intenzione di cambiare l'allenatore, lo hanno detto apertamente a Cardinale, ma non sono stati creduti.

Forse non era di certo Pirlo, il profilo per convincere la proprietà a cambiare, i due erano molto connessi con lo spogliatoio, non so se vi ricordate di Maignan ed Hernandez che in un primo momento volevano andare via, perché non si sentivano più garantiti e credo che quello che pensava Maldini di Pioli, doveva essere lo stesso che pensavano i giocatori, eppure, a parte fare l’errore di confermare l’allenatore, perché non c’era più un rapporto di fiducia con i giocatori, si è impostato il rapporto sulla bugia e lo abbiamo visto con la storia del parafulmine e l’esclusione dei big.

Bugie dette dalla società, bugie dette da Pioli che ha sempre sostenuto che la squadra era con lui, che i dirigenti erano con lui, ma era solo una questione di convenienza generale, la spaccatura con lo spogliatoio alla fine è stato uno degli elementi di collisione, che poi ha fatto sì che a dispetto di Furlani, la società abbia deciso di chiudere con Pioli, quando un dirigente o lo stesso spogliatoio delegittima un allenatore, che invece di andare via rimane, non aiuta la coesione di un gruppo rinnovato, come è successo quest’anno al Milan.

Per queste situazioni esistono i direttori sportivi e i direttori tecnici, una volta direttori generali, cosa di cui il Milan a torto si è voluto privare, altre bugie vengono fuori su Lopetegui, lo aveva “consigliato” Mendes, ma non convinceva nessuno in società già prima della protesta dei tifosi, pare quindi, che non si era mai andati oltre a qualche colloquio, nessun precontratto quasi firmato, niente di niente e a questo punto devono essere grati alla curva sud, per avergli fornito l’alibi con Mendes.

Alla fine è stato scartato senza rimpianti, solo che il Milan non ha ancora scelto il nuovo allenatore, che però deve essere: giovane, internazionale, con una proposta di gioco moderna, capace di lavorare in team con l’area tecnica del club, tradotto in poche parole, deve sottostare a Furlani, più che scegliere un tecnico, mi sembra la partecipazione a un concorso.

Ovvero: cercasi tecnico per la panchina del Milan, sono richiesti: bella presenza, conoscenza dell’inglese, con un proprio portafoglio clienti, auto munito e capace di lavorare in team, i concorrenti potranno presentare la loro candidatura entro e non oltre l’inizio della preparazione, non mi pare che si faccia così, mi pare che si debba avere una idea ben precisa dell’allenatore che vuoi, nome e cognome.

Non si va dalla chiromante (algoritmo) a farsi leggere le carte per farsi dire a chi rivolgersi per allenare il Milan, a queste cose deve pensarci l’intelligenza naturale, quella di un direttore sportivo o tecnico, che faccia questo lavoro, per me, l’allenatore si sceglie già a gennaio, si segue per vedere se corrisponde a quanto desiderato, poi ci si mette in contatto con lui anche se non si può fare, con il suo agente e si capisce se c’è la possibilità di chiudere la trattativa.

Dopo di che ci si porta avanti rispetto alle altre, come ha fatto la Juventus con Thiago Motta (un triennale a 3,5 milioni), si aspetta la fine del campionato e si dà l’ufficialità, senza tutta questa confusione, a oggi non è stata fatta nessuna scelta definitiva e a metà maggio in lizza ci sono ancora diversi nomi, escluso anche Conte, che dovrebbe firmare con il Napoli a una condizione, che centri al primo anno la qualificazione in Champions.

Detto dai media, sembra che il Milan abbia stretto a due i pretendenti o come abbiamo visto i “concorrenti” alla panchina e vuol dire che Conceicao e Fonseca sono: giovani, internazionali, con una proposta di gioco moderna, capaci di lavorare in team con l’area tecnica del club, mentre van Bommel resta l’eventuale nome di scorta.

Conceicao sembra essere passato in seconda posizione, perché è un allenatore duro, vecchio stampo, credo giusto quello che ci vuole dopo il “parafulmine” Pioli, uno con un po' più di “cazzimma”, per Furlani i risultati non sono sovrani, l’importante è che sia capace di lavorare in team con l’area tecnica del club (lui), Conceicao ha dimostrato di saper vincere col Porto, ma è un allenatore vecchio stampo, molto duro, che punta su una grande disciplina e determinazione, anche per i dirigenti.

Per il suo 4-4-2 dal punto di vista tecnico-tattico, non è considerato un innovatore, Fonseca invece sembra seguire una precisa linea di pensiero, certo, se la linea è questa e il Milan non cerca altro che questa categoria di allenatori, ce ne faremo una ragione, incrociamo le dita e speriamo che almeno stavolta abbiano ragione loro, Fonseca che al momento è il più il papabile non è un nome nuovo per il calcio italiano, essendo stato alla Roma per due stagioni, dal 2019 al 2021, sicuramente c’è stato in un periodo particolare della storia giallorossa, però proprio per i suoi trascorsi in Italia, conosce il nostro calcio per averci operato. 

martedì 14 maggio 2024

Mentre il Milan sfoglia la margherita, facciamo il punto sugli allenatori italiani.

Tra i tanti nomi papabili per la panchina del Milan, qualcuno a ragione ci ha messo dentro  anche il nome di Sarri, il tecnico toscano non è mai stato preso in considerazione, perché come Conte e Gasperini non sottostanno alle direttive di chi è preposto a fare altro,  Sarri come tutti spera di restare in Italia, ha avuto delle richieste dalla Premier League e dal Siviglia, ma anche in da Torino e Bologna, per me Torino sarebbe riduttivo per lui, ma Bologna, per la Champions, per la società e per Sartori, sarebbe l’ideale.

Sarebbe l’ideale anche per il Milan, ma non ci sono stati mai sviluppi con i rossoneri, piace invece a Sartori per il dopo Motta e Sartori è uno che se ne intende, ma anche qua bisognerà aspettare le firme, che permetteranno di completare il mosaico delle panchine di Serie A, ovvero: l’Inter confermerà Inzaghi, il Milan dovrebbe andare su Conceicao, la Juventus andrà su Motta, il Bologna su Sarri, la Roma ha già confermato De Rossi e il Napoli, se non prende Conte, potrebbe virare su Gasperini.

A Napoli hanno una gran voglia di ripartire stupendo, Conte potrebbe essere il nome a sensazione, ma per i più realisti Gasperini sarebbe l’ideale, addirittura c’è chi già ipotizza il 3-4-2-1 di Gasperini, partendo chiaramente dai giocatori che restano, Gasperini è sicuramente uno dei papabili per la panchina azzurra, ma credo fortemente che resterà a Bergamo, così come sono altrettanto fortemente sicuro, che a Napoli ci andrà Pioli.

Conte prima si è detto disponibile per la panchina del Milan, ma adesso viste l’indecisione dei rossoneri, ha addirittura bussato alla porta di Milanello, ma pare che questa porta resterà chiusa, anche se da più parti, pensano che alla fine il Milan porterà sulla panchina un nome inatteso e tutti pensano a Conte, per me Conte tornerà in Inghilterra.

A bussare in realtà non è stato nessuno, ma diciamo che Stellini, il vice storico di Conte, in una intervista a Telelombardia, canale seguitissimo dai tifosi, abbia “sponsorizzato” Conte per alcune big italiane e poi il discorso è finito quasi più precisamente sul Milan, come diciamo noi a Palermo: “Parru a me soggira, ca senti me nuora”, per me, vista l’ipotetica confusione e il fatto che il Milan non ha ancora chiamato Conte, malgrado tutto ha fatto bene, per qualcuno invece questa “ingerenza”, è stata controproducente per il tecnico pugliese.

Stellini prima ha detto: “La voglia di tornare è tanta. L’anno (di inattività) è stato vissuto all’insegna comunque del lavoro, dell’aggiornamento (sottolineando che lui non ha fatto come Allegri), è stato fatto un grande lavoro in inverno, perché Antonio vuole sempre aggiornarsi e migliorarsi. Nella prossima avventura, se ci sarà, ci saranno delle novità tattiche (sgombrando i dubbi sul suo integrale 3-5-2), abbiamo lavorato tanto su questo. Conte vuole portare più imprevedibilità e modernità del gioco”. (in corsivo le mie spiegazioni)

Poi ha continuato: “Si parla tanto del fatto che Conte sia un allenatore difficilmente gestibile (riferendosi alla paura che possono avere Napoli e Milan), se stiamo parlando della difficoltà di gestione, questo accomuna tutti gli allenatori importanti come Conte, anche quelli che oggi stanno crescendo, non è mai facile creare sinergie tra club e allenatore.

Perché il club ha sempre esigenze di risultato ed economiche, che non collimano sempre con le esigenze dell'allenatore, che vogliono vincere tutte le partite. Poi ci sono allenatori che questa cosa la nascondono e altri che la rendono trasparente: Conte è uno trasparente, molto esigente, che però ha ottenuto sempre grandi risultati. E questo è il centro della discussione".

Dopo avere minimizzato sull’essere “ingombrante” di Conte, prosegue: “Si dice anche che faccia richieste esose sul mercato, se io guardo alla carriera di Conte, io vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori. E non necessariamente progetti ambiziosi vuol dire giocatori costosi (qui fa capire che pur di rientrare in grande club italiano, è disposto a non fare richieste esose, ingaggio compreso).

L'unico giocatore chiesto espressamente da Conte è stato Lukaku, che poi ha fatto 60 gol all'Inter e ha vinto uno Scudetto: chi non l'avrebbe preso in quel momento? E poi è stato venduto al doppio dei soldi. Anche questo mito è da sfatare: Conte ha sempre preso dei progetti da far crescere, sia in termini sportivi che patrimoniali, e lui il risultato l'ha sempre ottenuto (qui ha sottolineato una grande verità, che i soldi spesi con Conte sono ben spesi)".

Poi comincia a indirizzare i colpi: “Conte vuole solo una squadra pronta per vincere? Non credo esistono dei limiti. Sono etichette messe e certe volte fanno ridere queste cose su Conte. Conte è come tutti gli altri, non uno che sceglierebbe solo certi tipi di progetto. Ultimamente è uscito di Leao associato all'Inter, che non fu preso ai tempi di Conte (si dice che con Conte, Leao sarebbe stato ceduto e lui si è affrettato a smentirlo).

Ma andando indietro nel tempo se si prendeva Lukaku non si prendeva Leao. Qual era la scelta migliore in quel momento? In quel momento la scelta migliore era Lukaku, poi di Leao che fosse un prospetto importante lo si sapeva, ma un allenatore sceglie in base alle sue esigenze. È una cosa ridicola aver tirato fuori questa storia".

Prosegue: “Conte ha tante etichette difficili da togliere, Per lui parlano i risultati. Anche in Nazionale ha creato grande gruppo e trovato risultati. Penso che Leao piaccia un po' a tutti. I grandi giocatori piacciono sempre" e alla domanda: Cosa sceglierebbe Conte tra Milano e Torino? Ha risposto: "Lui prenderebbe il progetto, al di là della questione economica".

La prossima domanda si fa più precisa: Il progetto Milan potrebbe adattarsi a Conte? "Questo non te lo so dire. Dico solo che tutte le grandi squadre, come il Milan, possono diventare dei progetti adatti a Conte: non c'è nessuna preclusione da parte di nessuno. Io e Antonio non ne abbiamo mai parlato eh... Poi come fai a non associare una grande squadra a grandi allenatori, ma questo vale per tutte le squadre e per tanti grandi allenatori".

Che squadra è il Milan? "Il Milan è una squadra forte, che è seconda in classifica. Certo che c'è un gap con l'Inter da colmare, Pioli ha fatto grandissime cose e nella storia di Conte questi gap sono stati colmati. Conte arriva alla Juve col Milan davanti e la Juve torna a vincere, Conte va all'Inter dopo che la Juve aveva vinto 9 Scudetti e questa cosa viene ribaltata".

Certo, ora che il Milan ha chiuso definitivamente la sua stagione, con due gare ininfluenti ancora da giocare, la dirigenza potrebbe pure annunciare il nome del nuovo allenatore e cominciare a programmare sul serio la prossima stagione e scegliendo i rinforzi sul mercato, se non fosse perché mi arrivano notizie di un’autentica confusione in casa Milan, direi che i dirigenti rossoneri hanno già messo tutto nero su bianco e al momento opportuno (non saprei quale), tireranno fuori il sacco e lo svuoteranno, dentro c’è: il nuovo allenatore e già un paio di acquisti e cessioni.

Per quanto riguarda il nome di Antonio Conte, è sempre aleggiato tra i tifosi, che lo considerano il profilo ideale per colmare il gap con l'Inter, ma il club lo ha preso in considerazione solo a gennaio scorso e poi non lo ha più cercato, chiaramente la decisione sul nuovo allenatore può influire anche sul mercato, come diceva qualcuno, oggi l’allenatore è un investimento alla pari di un calciatore, anche più di alcuni acquisti. 

Tuttosport titola: "Conceicao, Sarri e Fonseca dividono. Thiago è il preferito, la Juve però è avanti", vero, quasi tutto vero, Conceicao e Fonseca dividono, Sarri come Conte non ci azzecca nulla e Thiago Motta nonostante la Juve sia avanti è forse il motivo per cui il Milan non ha ancora scelto l’allenatore, perché finché l’italo-brasiliano non avrà apposto la firma sul contratto, il Milan spera di potersi ancora inserire, a margine di un progetto più credibile rispetto alla Juve, so che gli juventini non la pensano così, però questa dovrebbe essere la realtà. 

lunedì 13 maggio 2024

Il Milan torna alla vittoria con l'epurazione dei big e il 4-3-3.

Contro il Cagliari arrivano i tre punti, l’aritmetico raggiungimento del secondo posto e la certezza di disputare la prossima Supercoppa italiana, finalmente una bella vittoria tranquillità, così come dovrebbe essere sempre, Pulisic con la doppietta contro i sardi, fin qui ha realizzato 15 gol e 9 assist, un impatto eccezionale al primo anno in Italia e complimenti a chi lo ha preso, ma ci tengo a precisare, che l’estate precedente lo voleva prendere Maldini, ma Furlani e Cardinale non gli e lo hanno permesso.

Non è polemica, ma solo una doverosa costatazione, solo per sottolineare l’importanza di un uomo di campo, che oggi al Milan non c’è e ricordare che Maldini ha portato a Milano Giroud, ha sbagliato con Mandzukic, però ci ha visto bene con De Keteleare e con Salelaekers, solo che al Milan sono stati allenati male, dico queste cose, per far capire a Furlani e Cardinale, che non solo serve l’uomo di campo come era Maldini, ma deve avere anche un potere decisionale, senza passare sempre da loro due.

Un uomo di campo ce l’hanno tutti tranne noi, perché Ibra al momento è solo una figura di “appannaggio”, oggi se avessimo avuto un Maldini, avremmo avuto già il nome del nuovo allenatore e non sarebbe stato un nome qualunque, per me possono pure continuare a fare finta che si è potuto fare a meni di Maldini, ma detto tra noi, quanto ci manca!?

Contro il Cagliari Pioli ha dimostrato, quanto non era vero che i calciatori del Milan erano con lui, ha dimostrato che approfittavano di lui e che era troppo “aziendalista” e non aveva il coraggio di lasciarli fuori, permettendogli di fare il buono e il cattivo tempo a loro piacimento, l'esclusione di Calabria (che lo contraddiva sempre, Tomori, Theo Hernandez e Leao, al di sotto dei loro standard, è avvenuta perché Pioli oramai non ha più nulla da perdere.

Pioli si è stancato di fare il parafulmine e ha voluto attribuire anche ai giocatori responsabilità importanti, Pioli ha detto ai suoi giocatori che il suo ufficio è sempre aperto e sé qualcuno si fosse sentito di aver dato tutto e/o si fosse sentito un po' stanco, l'ufficio è aperto, ma nessuno si è presentato, nessuno si è presentato per ammettere di avere dato sempre tutto, così c’è stata l'epurazione dei big, che è stata rumorosa e che deve fare riflettere la società.

Serve un allenatore con un grandissimo carattere, che oltre ad avere una visione tecnica più equilibrata, sia in grado di prendere in pugno un gruppo un po' “anarchico” e privo di veri leader, i dirigenti non devono offendersi quando Maldini dice che l'Inter vince perché ha una struttura dirigenziale forte e ben definita, cosa che al Milan non c’è, è vero che bra non è nell’organigramma e che deve imparare, ma Furlani è nato imparato? Perché lui può fare tutto senza avere fatto gavetta e gli altri no?

La società deve capire che il Milan è a un bivio e l’unico che può provare ad alzare l'asticella, come voleva fare Maldini è Ibra, ma questo la società lo ha capito, solo che non vuole farlo e Zlatan non è nella posizione di poterlo fare, per lo stesso motivo per cui è stato mandato via Maldini e non vogliono prendere Conte, perché, come dicono loro non sanno lavorare il “team”, che tradotto in soldoni vuol dire, non permettono a Furlani di intromettersi.

Trovo strano che ancora si stia facendo il casting per l’allenatore, penso che il Milan abbia già scelto, ma qualcuno non è d’accordo e quindi vogliono aspettare per essere prima di fare e comunicare la scelta definitiva, tanto c’è tempo fino al 26 maggio almeno, tanto Pioli gli regge il gioco e alla domanda sul suo futuro ha detto ancora: “Non ho ancora parlato con il club, poi quando ci incontreremo metteremo tutto sul piatto, non è ancora il momento però di parlarne”.

E allora parliamo di mercato, del contatto Milan-Sesko, visto che l'agente del giocatore è a Milano, i rossoneri oltre che l’allenatore, cosa che dovranno risolvere nei prossimi giorni, sono alla ricerca del nuovo centravanti e l'indiziato numero uno sarebbe Sesko, che era già sul taccuino di Maldini due estati fa, con lui candidato è anche Zirkzee, l'olandese ha molta più concorrenza e uno stile di gioco meno d'area di rigore, in più conosce già il campionato.

Lo sloveno gioca sempre per la squadra ma con un maggiore fiuto del gol e si avvicina maggiormente alla tipologia d'attaccante rappresentata da Giroud, per Sesko la concorrenza potrebbe arrivare dalla Premier, ma in ogni caso non sarà una trattativa semplice, per prima cosa va chiarito l'aspetto della clausola rescissoria di Sesko.

Secondo quanto riportato, il valore di questa clausola può variare, partendo da almeno da 50 milioni, che è già una cifra molto importante, il Milan sembra essere consapevole, che qualunque sarà l'attaccante su cui andrà a puntare, dovrà andare a spendere un bel mucchio di soldi, però deve decidersi e sbrigarsi, accelerando e lavorando sulla clausola.

Serve anche un centrocampista difensivo e ritorna in auge il nome di Nico Dominguez, un altro calciatore seguito da Maldini due estati fa e che anche questo non ha avuto il placet della società, il centrocampista classe 1998 del Nottingham Forest, sta giocando con continuità, ma la stagione della squadra inglese è stata tutt'altro che esaltante e non è escluso che l'argentino decida di cambiare ancora squadra e magari di tornare in Italia.

Oltre a Dominguez, sulla lista del Milan restano anche altri profili come Fofana del Monaco, Veiga del Basilea e Amrabat che tornerà alla Fiorentina, dopo l’esperienza al Manchester United, mentre per il centrale difensivo, che è una delle priorità del prossimo mercato si guarda in Spagna, dove è monitorato Marin dell’Alaves in prestito dal Real Madrid. 

sabato 11 maggio 2024

I giorni significati per Conceicao.


 I tifosi vorrebbero un Milan più attivo a livello di comunicazione, con una comunicazione meno ermetica e più chiara, è vero che Furlani ultimamente ha parlato di volere un Milan vincente e su questo è d’accordo anche Cardinale, solo che a queste parole non pare che stiano seguendo i fatti, non si intravede chiarezza e determinazione, serve un cambiamento forte e credo che cominciare almeno da Conceicao, che potrebbe essere l’allenatore perfetto, sia il primo passo verso una nuova direzione.

Poi però ci vogliono degli acquisti mirati e l’attuale squadra mercato nel corso della passata stagione, non ha dimostrato di saper intervenire con precisione e qualità, mancano dei tasselli (3, terzino sinistro, play e un centravanti di scorta), adesso a questi si aggiungono: un nuovo centravanti, un centrale difensivo e almeno un sostituto del big che verrà sacrificato (Maignan).

Alcune trattative sono state già avviate a prescindere da chi sarà l’allenatore, ma credo che le decisioni ultime, dovranno farle con chi guiderà la squadra, al contrario, trovo che si tratterebbe di un altro imperdonabile errore, sia tecnicamente, che di comunicazione, perché come si vede, il tifoso del Milan non si accontenta più, vuole sentire e parlare di ambizioni, che passa anche dalla scelta dell’allenatore.

La contestazione non era solo a Lopetegui, ma anche per la fascia media di allenatori che rappresentava, già Conceicao, Amorim e Thiago Motta non sono dei top, ma sono di una categoria superiore alla media, anche Novellino in riferimento alla lista che si era diffusa in un primo momento, ha detto che non gli sembrava che i sostituti accostati alla panchina erano di livello superiore.

Il Milan non è un buono fruttifero dove depositare i risparmi, siamo stati un po' in difficoltà (non i soli), ma il Milan è tutto un'altra cosa, a parte che senza i risultati sul campo, non si ottengono i numeri economici fuori, la società Milan si è ripresa grazie a Gazidis ed Elliott, un po' pure per Redbird e adesso dopo cinque anni è il momento di approntare un progetto vincente, il Milan non vuole e non può accontentarsi di partecipare, vuole tornare a correre per vincere e da subito.

Conceicao ha incontrato Villas-Boas, per capire se ci sono i margini per essere liberato o andare avanti ancora con il Porto, nei prossimi giorni (il 26 maggio) si conoscerà il nome del tecnico e in quella data potrebbe essere quello di Conceicao, perché non avrebbe senso aspettare 15 giorni una risposta, per poi sentirsi dire: “Mi dispiace, ma resto al Porto”.

Io sono convinto che Conceicao conosce già il suo futuro, ma chiaramente per motivi legati al fine campionato del Porto, a noi non è lecito saperlo, però al Milan il tecnico lusitano lo ha detto e i rossoneri si comporteranno di conseguenza, ovvero, se Sergio resta al Porto, a breve avremo il nome del nuovo allenatore: Thiago Motta, Amorim (clausola alta), Fonseca o van Bommel.

Sicuramente in questa lista non c’è Allegri, che simpaticamente Biasin ha voluto aggiungere, Biasin che stimo moltissimo, indipendentemente del tifo, ci augura questa disgrazia, per essere sicuro che così l’Inter continuerà a stravincere, noi Allegri lo abbiamo sopportato per tre anni e abbiamo già dato, Allegri ha vinto 5 scudetti, perché ha ereditato una squadra fortissima, tra le più forti in Europa e di gran lunga la più forte in Italia.

È stato grazie a questi 5 scudetti che Allegri è stato considerato inopinatamente in un livello alto di allenatori, ma per me appartiene al livello medio di cui si parlava prima, come non è l’abito che fa il monaco, non sono gli scudetti che fanno grande un allenatore, comunque, speriamo che al Milan non facciano questa ulteriore fesseria e speriamo di non dovere aspettare fino al 26 maggio, per sciogliere l'enigma legato al nuovo allenatore.

Adesso anche Pioli ci fa capire che nonostante abbia ancora un altro di contratto, la sua avventura al Milan è finita, lamenta giustamente il modo in cui il Milan lo abbia un po' abbandonato e ora che non ha più nulla da difendere ha smesso di fare il parafulmine, lo dimostra la formazione che è scesa in campo contro il Cagliari, già a Genova era uscito Leao (finalmente), che per l’allenatore: "È stato troppo poco dentro l'area", ma ci sono state anche partite peggiori.

Lui lo ha sempre “scusato” e riproposto, per conto mio non ha fatto bene a Leao e non lo ha fatto crescere come avrebbe potuto, anche i tifosi si sono rotti, di questo clima sempre accomodante, tanto che Leao è uscito tra i fischi e Pioli in merito ha detto: “Quando faccio i cambi non penso di fare una cosa forte” e invece no, i cambi devono essere anche punitivi, devono dimostrare che non hanno fatto bene e che devono impegnarsi di più, se no non giocano.

Era ora (troppo tardi), se avesse avuto la forza di metterli tutti in riga prima, invece di non creare attriti per salvarsi il posto, non avremmo avuto questi anni mediocri e forse lui sarebbe ancora il tecnico del Milan, assecondando i piaceri della nuova dirigenza, ha sbagliato politica.

Per scelta tecnica, contro il Cagliari sono partiti dalla panchina: Theo Hernandez, Leao, Calabria e Tomori, che non hanno fatto una grande stagione, Pioli inoltre ha abbandonato il 4-2-3-1 ed è passato al 4-3-3, che si è ostinato a proporre sempre, anche senza i sotto punta a disposizione, dove ci ha fatto giocare chiunque, sempre a scapito della fase difensiva.

giovedì 9 maggio 2024

La Curva Sud non risparmia nessuno.

 

Il silenzio assordante di Milan-Genoa è surreale, su Pioli già imperversano i titoli di coda e al termine della stagione con ogni probabilità, ci sarà già un nuovo allenatore (Conceicao) in panchina, la posizione di Pioli oramai appare netta, da qualche settimana è un tecnico con la valigia, anche se non è in scadenza, credo e spero che non ci sia più il tempo per eventuali ripensamenti.

Sento sempre dire, che se i nomi per sostituire Pioli sono questi, tanto vale tenere il tecnico ex Inter, per me bisogna cambiare le cose e il fatto che non c'è un nome certo per la sua sostituzione, mi sta un poco sulle palle, ho una paura fottuta, che Furlani riesca a convincere Cardinale a tenere Pioli almeno per un altro anno e sarebbe stato sicuramente così, se non ci fosse stata la reazione compatta della tifoseria, che ha portato al dietrofront la società, per un tecnico equivalente a quello uscente.

La Curva Sud ha deciso di non sostenere la squadra, ma in realtà si è trattato di non sostenere la società in scelte avventate, poi davanti all’ennesima prestazione inaccettabile, al 77esimo ha abbandonato lo stadio e una squadra (società) che resta nel limbo, delle squadre che puntano solo a un piazzamento europeo, questo è troppo, per una tifoseria che ha riempito sempre lo stadio e sostenuto comunque la squadra.

Adesso basta chiacchiere, basta fissare come punto massimo il quarto posto, basta con i numeri catastrofici del Milan in difesa e alle parole di circostanza di Pioli, il problema del Milan è Pioli e la fase difensiva, ma per esempio, sarebbe stato lo stesso così con Italiano, perché sono tecnici che subiscono troppi gol, il Milan è una squadra lunga e larga, che lascia spazio agli avversari.

Non si può attaccare con tanti uomini e poi ci si scopre dietro, non è un aspetto mentale e nemmeno fisico, ma è un aspetto di fase difensiva, un difetto tattico, la protesta della curva è per alcuni giocatori, per l’allenatore e per la società, così come i fischi a Leao, sono anche per la qualificazione in Supercoppa, per cui bisognerà aspettare almeno un’altra giornata di campionato.

Sta per concludersi una stagione mediocre e deludente, dove sono stati fatti tanti errori e ora è arrivato il momento della chiarezza, di sapere finalmente quali sono le reali intenzioni della proprietà, se davvero le sue ambizioni coincidono con quelle del tifo milanista, siamo stufi di dover solamente partecipare, di doverci accontentare di un piazzamento in Champions, bisogna fare molta più attenzione, valutare e scegliere bene per puntare in alto, non c'è più tempo da perdere.

La scelta importantissima è quella dell’allenatore e poi il Milan deve programmare quattro acquisti di livello, è troppo importante scegliere l’allenatore, ancora di più dei giocatori, perché una squadra può essere forte, ma poi se è messa male in campo non vince, una rosa può essere ben allestita e non è stato il nostro caso, ma se poi non viene sfruttata a dovere non si vince, la scelta del tecnico è essenziale.

Come dicevo, il no dei tifosi a Lopetegui è concettuale, non è un no all’allenatore spagnolo, ma a tutti gli allenatori di fascia media, questo campionato quasi concluso, deve essere l’anno zero, adesso il Milan deve ripartire forte, dopo due stagioni deludenti, vogliamo un Milan ambizioso, alcune linee societarie non sono condivise, all'ambiente milanista non piace vivacchiare, senza avere l'obiettivo della vittoria. 

Credo e spero che questa contestazione a Ibra faccia piacere, perché lo fortifica e gli permette di inserirsi con autorità nelle scelte, al Milan è il caos totale e adesso è il momento che Ibrahimovic faccia la sua parte, ammesso che sia veramente l’espressione di Cardinale, mi aspetto che una figura nuova e autorevole come lui, intervenga per evitare questo andazzo che non è da Milan, mi aspetto che sia Ibra a scegliere il nuovo allenatore, mi aspetto che ora Ibrahimovic partecipi e che si esponga nelle scelte.

"Il rumore del silenzio".

 

L’altro striscione della Curva Sud, appeso nel corso di Milan-Genoa recitava: "Il rumore del silenzio", è un chiaro riferimento alla protesta, che i tifosi milanisti stanno facendo col silenzio all'indirizzo della società, che è in perfetto silenzio nei loro confronti e nei confronti del mondo del calcio in generale, come se il Milan fosse un corpo astratto e questa contestazione nasce dal fatto, che questo Milan così, non tramette sicurezza, la sicurezza di voler competere per lo scudetto.

Questi lunghi silenzi sull’allenatore, questo continuo provare a rimettere in sella Pioli e questo cullarsi su risultati, tutto sommato non male, ma che non sono risultati da Milan, che non bastano e non possono bastare, il fatto che la società sembra non abbia capito o non voglia capire, è questa disparità di vedute, su cosa è il Milan e su come Redbird considera il Milan, il motivo della protesta.

Questo è alla base della contestazione e per tanto riporto di seguito alcuni passaggi del testo, sicuro che il testo integrale lo avete letto più volte e che spiegano le ragioni dell'astensione al tifo, giusto per potere spiegare il mio punto di vista:

“… noi tifosi milanisti ci sentiamo ancora una volta gli unici ad amare follemente il Milan e gli unici a difenderlo sempre, a dispetto di dirigenti e importanti personaggi della società: ma perché ci sentiamo così?

Perché in questi 2 anni dopo lo scudetto, non si è mai parlato chiaramente di quali sono i reali obiettivi che la società e la dirigenza del Milan si è posta?

Perché in questi 2 anni abbiamo solamente sentito parlare della costruzione del nuovo stadio?

Perché in questi 2 anni è mancato qualcosa in sessioni di calciomercato che probabilmente potevano essere gestite meglio, anche vedendo come si sono mosse le rivali del Milan? Perché in questi 2 anni siamo riusciti a perdere tutto ciò che era possibile, spesso in maniera imperdonabile?

Perché dopo ogni sconfitta del Milan non si alza dalla società una voce forte e autorevole a rintuzzare attacchi e falsità, soprattutto quando provengono da certi media spudoratamente al servizio della seconda squadra di Milano?

Perché dopo i vergognosi torti arbitrali di questi 2 anni, anche a livello europeo, non abbiamo sentito la protesta decisa e puntuale in ogni sede da parte della nostra società?

Perché in un settore fondamentale come la comunicazione i dirigenti del Milan ci lasciano sovente basiti con silenzi assordanti, dichiarazioni superficiali e perfino grottesche?

Perché nonostante alcune roboanti promesse sembra che il vero obiettivo della società sia solo la qualificazione alla Champions, quella che per il Milan è il minimo sindacale?

Ecco i motivi per i quali ci sentiamo gli unici a volere davvero un Milan che sia degno della sua storia e del suo blasone, specialmente in questo inizio di maggio in cui dovrebbero essere da tempo chiari gli obiettivi futuri, le strategie e i progetti per raggiungerli e invece neppure sappiamo chi sarà il prossimo allenatore del Milan, con tutti i problemi che derivano dal ritardo con cui non si è ancora presa questa fondamentale decisione…”

In pratica, non è altro che tutto quello che da tifoso del Milan ho espresso anch’io su questo blog in questi due anni, sono verità incontestabili, a cui una società vicina ai propri tifosi dovrebbe rispondere perentoriamente e con chiarezza, scusandosi d’essere stata “momentaneamente” assente, noi, mi aggiungo ai tifosi della Sud, vogliamo tornare ad essere il Milan, non abbiamo nessuna intenzione di sostituirci ai dirigenti, di prendere decisioni per loro, ma non vogliamo una società distante dai tifosi.

Non parlavano nemmeno Maldini e Gazidis, però il clima era più caldo, c’era più partecipazione, già il fatto stesso che Maldini indicava sempre in tre anni il periodo di sofferenza, ci faceva sentire considerati dalla “nostra” società, le difese di Baban quando Gazidis voleva tagliare Pioli, lo sbattimento di Maldini e Massara per rinforzare la squadra e tenere i conti in ordine, il ricorso a Ibra per dare una scossa alla squadra, tutte cose che ci davano la misura di quanto interessasse anche a loro il Milan, tutte cose che alla fine, ci hanno portato alla Champions prima e allo scudetto poi.

Quella società, che non è questa, ci ha ridato il Milan, ce lo ha fatto sentire di nuovo nostro, è a loro che dobbiamo dire grazie, grazie di averci salvato dal fallimento, grazie per averci ridato dignità, grazie per le belle vittorie e grazie per lo scudetto, Redbird e più precisamente Cardinale (Furlani), ha alzato un muro invalicabile, ci ha tagliato il cordone ombelicale che era Maldini, ci ha privato del nostro rappresentante per isolarci e ci tratta solo come Bancomat.

Ripeto, noi non vogliamo decidere per nessuno, ma vogliamo conoscere quali sono gli obiettivi; quale squadra deve andare a giocare nel nuovo stadio; a quali competizioni dobbiamo assistere, alle semifinali di Champions o a un play out di serie B, per che cosa lo stanno costruendo questo stadio, vogliamo sapere se hanno intenzione di spendere soldi per rinforzare la squadra.

Se hanno intenzione di far fare il mercato a una persona competente e magari di acquistare qualche parametro zero come fa l’Inter, che spende poco e vince; vogliamo sapere se avranno ancora intenzione di continuare a fare dichiarazioni superficiali e grottesche e per finire, se hanno voglia di riportare stabilmente tra le prime tre squadre italiane e tra le otto in Europa il Milan.

 

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mercoledì 8 maggio 2024

Sembra stringersi il cerchio attorno al nuovo allenatore.


Lopetegui ha capito di non essere gradito e piuttosto che forzare la mano, per poi vivere una o più stagioni da contestato, ha preferito accettare l’offerta molto più remunerativa del West Ham, solo che quando i tifosi hanno appreso la notizia, anche loro hanno lanciano una petizione contro l'arrivo di Lopetegui, l'accordo è imminente e andrà a sostituire in panchina David Moyes.

La notizia non ha riscontrato grande successo tra i tifosi del club londinese, che hanno prontamente manifestato il loro disappunto nei confronti di Lopetegui, con commenti di grande sfiducia e pessimismo, così come hanno fatto i tifosi del Milan, addirittura i fan del West Ham, hanno lanciato una petizione online, per dire ufficialmente no a Lopetegui: "West Ham say no to Lopetegui", questo è il nome della raccolta firme, visibile su “change.org.”, un'iniziativa simile a quella dei tifosi del Milan contro Lopetegui.

Adesso sembra che il preferito degli outsider sia Conceicao, ripeto, nessuno in società ha detto nulla, non c’è nessun comunicato ufficiale o spifferi ufficiosi, certo, è chiaro che Conte e Thiago Motta sono un’altra cosa, ma se Conte è scomodo e Thiago Motta se l’è già accaparrato la Juventus, Conceicao è un nome spendibile, perché non stiamo parlando di un allenatore come altri diecimila.

Lo sciopero della Curva, è una protesta contro il silenzio sul futuro, di una società tra le migliori al mondo e che deve programmare per forza un futuro migliore e all'altezza del nome di questa Società, chiaramente, tutti gli allenatori che si sono sentiti circolare, non lo sono, Conceicao invece per me lo è, ha sicuramente molta esperienza internazionale, non ha allenato in Italia, però in Italia ha giocato e con lui non significherebbe fare un salto nel vuoto, perché comunque al Porto in sette anni, ha fatto sempre primo e secondo.

Arriva al Porto nel 2017 e vince il campionato al primo anno, al secondo vince la super coppa nazionale, si piazza secondo dietro al Benfica per soli 2 punti e perde la finale della coppa del Portogallo e coppa di lega, in Champions viene eliminato dal Liverpool agli ottavi nel 17/18 e ai quarti nel 18/19, nel 19/20 arriva terzo nel girone di Champions, vince il campionato, la coppa di Portogallo e perde ancora in finale di coppa di lega.

Nel 20/21 vince la Supercoppa di Portogallo, in Champions si ferma ai quarti di finale, in campionato si piazza secondo e si ferma in semifinale in entrambe le coppe nazionali, nel 21/22 vince per la terza volta il campionato, mentre in Champions si piazza terzo nei gironi, retrocedendo in Europa League, da cui viene eliminato agli ottavi.

Vero è che il campionato Portoghese non è la Liga, la Bundesliga o la Premier, però oggi è più o meno sui livelli della lega serie A e della Ligan e poi, ha lavorato e fatto bene con quello che gli hanno dato, in sette anni ha fatto sempre bene, non si ricorderanno di lui per un solo campionato vinto in cinque anni e di un paio di secondi posti a 20/22 punti di distacco.

Penso che non potendo arrivare a Klop, a Conte, a Thiago Motta, a De Zerbi e a Gasperini, Conceicao è un profilo convincente e piace anche ai tifosi, perché si tratta di un allenatore di grande esperienza internazionale e con un ottimo palmares, negli ultimi sette anni ha vinto 10 trofei, tre volte il campionato, tre volte la Coppa di Portogallo, tre volte la Supercoppa di Portogallo e una Coppa di Lega portoghese, diciamo un po' come Simone Inzaghi.

Il suo modulo di riferimento è il 4-4-2 di Sacchiana memoria, ma a secondo dei giocatori a disposizione e degli avversari che incontra, può giocare con il 4-2-3-1, ma anche con il 4-3-3, insomma, non è integralista (testone) come Pioli e poi sappiamo che i moduli sono solo numeri, quello che importa è l’interpretazione e l’equilibrio, quindi, Conceicao è il nome nuovo che avanza ed è in pool, grazie a Jorge Mendes che lo sta sponsorizzando.

La difficoltà è data dal fatto che aveva rinnovato con il vecchio presidente e ora il nuovo presidente Villas Boas dovrebbe liberarlo, tranne se non gli fa un dispetto e non lo libera, oppure se non chiederà al Milan un risarcimento, personalmente non credo che ci dovrebbero essere problemi, piuttosto mi aspetto problemi economici con Pioli, che per andare al Napoli vorrà pagato l’ultimo anno di contratto.

Forse stavolta la dirigenza ha ragione nel chiudersi dentro un rumoroso silenzio, che comunque ha le ore 
contate, perché dopo l’insediamento di Villas Boas e l’incontro con Conceicao, si saprà se “habemus” 
l’allenatore o dovremmo ancora traccheggiare con i soliti nomi, fatto salvo l’arrivo di un nome 
(speriamo top) nuovo per la panchina.
Prendo a prestito una frase: “Dopo tante belle parole, è arrivato il momento dei fatti” e io mi chiedo: ma 
quali tante parole? Mi piace ricordare che a oggi non ha parlato nessuno, né Cardinale, 
né Furlani e né tanto meno Ibrahimovic, sicuramente le proteste della curva hanno avuto un 
ruolo determinante, per un no a un certo tipo di profilo mediocre di allenatore.
La dirigenza ora deve mostrarsi in grado di far svoltare davvero questa squadra, con un tecnico che abbia una 
chiara identità di gioco, una grande organizzazione di gioco, specie a livello difensivo e 
anche là davanti, dove è vero che si attacca, ma troppo allo sbaraglio e all’impronta, il più 
delle volte data da un incostante ed evanescente Leao.

venerdì 3 maggio 2024

Il Milan non sa ancora chi sarà il prossimo allenatore e già fa mercato.

È per questo motivo, che il tifo farà “sciopero” nella gara contro il Genoa, non vuole imporre niente a nessuno, ma vuole che la società, non abituata a fare calcio, si renda conto che sta commettendo degli errori, nessuno ha minacciato niente di grave o ha messo paura, però, se Lopetegui non è già l’allenatore, vuol dire che hanno capito quello che stanno combinando, la loro incompetenza e l’assenza di obiettivi, perché non è possibile, che a Maggio, non sappiano ancora chi scegliere come allenatore per la prossima stagione.

Non è o non era Lopetegui il problema, la scelta del tecnico basco, ci dice che la società ha come obiettivo il famoso quarto posto (fisso) e ha intenzione di fare ancora il mercato con gli algoritmi e poi, così come hanno fatto con Pioli, consegnargli un manipolo di calciatori, che Lopetegui o chi per lui, poi avrebbe dovuto mettere insieme alla bene e meglio, per raggiungere le prestazioni mediocri di quest’anno e un posto in Champions.

Quindi, noi non abbiamo nulla contro Lopetegui e né tanto meno con Pioli, noi vogliamo che la società abbia in testa obiettivi da Milan, che alzi l’asticella, come ha detto Cardinale e come piace a Ibra, dobbiamo vincere e allenatori come: Pioli, Lopetegui, Fonseca e gli altri, non sono allenatori per gli obiettivi da Milan, per vincere, una società che guida il Milan, sa già a gennaio che la stagione del Milan è stata mediocre e non aspetta che successa un miracolo nelle ultime partite, per capire che la prossima stagione si deve cambiare l’allenatore.

Quindi, a marzo/aprile si sceglie il tecnico e si comincia in maniera informale a programmare la campagna acquisti, con il parere del nuovo tecnico, si rinnova chi va rinnovato, si cominciano a intrecciare trattative con gli agenti dei calciatori che interessano e poi quando parte il calcio mercato, non devi fare altro che mettere nero su bianco e ufficializzare tutte le trattative, lasciando da trattare ancora qualcosa che non si è potuto realizzare prima.

Per cui, se non hai ancora scelto l’allenatore, come fai a fare con certezza i nuovi acquisti, tranne se, l’allenatore non deve inchinarsi ed eseguire, se un allenatore si inchina ed esegue, non possiamo pensare mai di vincere, per esempio, vero è che il reparto dei centravanti deve essere riveduto e corretto, ma facciamolo almeno con il benestare del nuovo tecnico, alla fine, la dirigenza fa tutte cose “politicamente scorrette” e poi, tiene “correttamente” il silenzio sul nuovo allenatore? No! Non sa cosa fare, non sono d’accordo tra di loro.

Fatte queste precisazioni, parliamo di mercato, la partenza di Giroud lascia libero il posto da titolare, la società ha deciso che sarà sostituito da un centravanti più giovane e mi pare il minimo, ma chi sarà, quali caratteristiche deve avere, dovrebbero essere cose che bisogna chiarire con l’allenatore, se no poi, hai la famosa squadra che non è stata costruita per lui, anche se è un ottimo alibi, per giustificare le cattive prestazioni e la classifica mediocre.

Come succedeva per Pioli: “Ah! Ma gli manca un play, gli manca il sostituto di Theo, gli manca il terzo centravanti, oppure Jovic non è il sostituto ideale di Giroud, poverino Pioli cosa può fare”, queste cose devono finire, dobbiamo avere un uomo di campo a cui affidare le scelte e poi se sbagli paga e non l’AD che si riconferma DS, nonostante la sua chiara incompetenza.

Sembrano o sono cose fatte apposta, a quanto pare Jovic resta e gli faranno pure un contratto pluriennale, dirvi adesso se fanno bene non lo so, perché non conosco l’allenatore, tranne se non gli impongano di giocare con il 4-2-3-1, chiunque esso sia e allora prenderanno gente che secondo il grande esperto di calcio Furlani, possa andare per questo modulo e visto che è stato detto più volte anche da altri, che Jovic non può fare il terminale nel 4-2-3-1, allora lo confermiamo e gli prolunghiamo pure il contratto.

Cominciamo male ed è questo che i tifosi vorrebbero evitare, vogliono far capire alla società, anche se non so quanto lo vogliano capire, di fare le cose fatte bene, certo, dopo un inizio scadente, Jovic si è ritagliato il posto da riserva di Giroud, ha segnato 9 gol, che non sono pochi per il minutaggio che ha giocato, per conto mio, resta solo da capire, se farà il terzo centravanti, se sarà la riserva di Loftus-Cheek come sotto punta o se con il prolungamento di tre anni, servirà come pedina scambio per arrivare ad un altro giocatore.

Comunque vada, il prossimo anno il Milan avrà un nuovo centravanti e come dicevamo, non sappiamo se il nuovo allenatore vuole un attaccante centrale di peso, oppure uno di movimento, fatto sta, che se vuoi prendere un buon attaccante da Milan, non spenderai meno di 60/70 milioni di solo cartellino, un centinaio di milioni comprensivo di ingaggio e commissioni, mettiamo che Cardinale abbia intenzione di spenderli e se poi non è adatto al gioco del nuovo allenatore che fai? Butti via 100 milioni?

Il candidato preferito dal tifo è Zirkzee, perché dal Milan non lo ha detto nessuno, Zirkzee può essere perfetto per un 4-3-3 allenato da Motta, in questo 4-2-3-1 non ce lo vedo, perché lì io ci vedo un attaccante di peso, uno come Vlahovic, come Osimhen, quindi, così come per l’allenatore, discuterò, più approfonditamente su quello che decideranno i dirigenti, che sono in religioso silenzio, più che per rispetto, perché non hanno le idee chiare tra di loro.

Per quanto ho detto prima e anche per la grande concorrenza sull’attaccante del Bologna, credo che sia più adatto e più probabile Sesko del Lipsia classe 2003, al suo primo anno in Bundesliga e non da titolare, ha segnato 11 gol, più 4 tra Champions e DFB Pokal o/e Guirassy dello Stoccarda, 25 gol in campionato e una clausola appetibile di 17.5 milioni.

Ecco perché dico e/o, perché in due ti costerebbero come Zirkzee e avresti i due attaccanti che si possono alternare, anche in funzione delle loro caratteristiche e degli avversari, poi le altre scelte sono un po' più dietro: David che dovrebbe andare al Napoli, Gyokeres e Gimenez che costano un botto.