mercoledì 28 aprile 2021

Non si può perdere la Champions, dopo un 2020 così.
















Il Milan perde ancora, altro che vincere tutti gli scontri diretti per andare in Champions, dopo questa rovinosa sconfitta contro la Lazio per 3 a 0, è quinta in campionato a causa anche del computo degli scontri diretti, attualmente quindi fuori dalla grande competizione europea e ora rischia veramente dopo un anno eccezionale, di restare fuori dalla Champions per l’ottavo anno consecutivo.

Il Milan a Roma è stato pietoso dal punto di vista tattico, che fino alla partita con lo Spezia era stato invece perfetto, per non parlare poi dei singoli, Pioli continua a ripetere che bisogna cambiare registro, ma il cambio di registro lo deve fare lui, passando al 3-4 o anche 5-1-2.

Fin dal primo giorno ho sempre sostenuto che due centrocampisti sono pochi e non riescono a contenere bene gli avversari, che la difesa è troppo scoperta, ma Pioli non se ne è voluto accorgere, troppo integralista, troppo limitato e lo posso capire se le cose andassero bene come sono andate, è per esperienza personale che dico, che ogni partita è una storia a se, per ogni partita deve cucire l’abito adatto all’avversario, specialmente nei momenti di difficoltà, quando non riesci da imporre il tuo gioco all’avversario.

Con il 3-4-1-2, il centrocampo avrebbe protetto meglio la difesa, che essendo a tre, non si sarebbe trovata sempre 1 contro 1 e non avrebbe preso tutte quell’imbarcate di contropiedi, sapendo fra l’altro di giocare contro una squadra, che fa delle ripartenze veloci il proprio punto di forza.

Non è vero che squadra che vince non si tocca, “squadra che vince si ritocca”, in funzione dell’avversario e dei giocatori a disposizione, questo è il mio modo di vedere il calcio e cambiare assetto tattico dopo 15/20 minuti trascorsi in difficoltà si può fare, anche se praticamente si ammette di avere sbagliato, ma non per questo si deve continuare a sbagliare.

Ora più che la classifica, a preoccupare davvero sono gli avversari (escluso la Juve) che vanno a mille, il peggiore calendario di questo fine campionato e un Milan che si è dissolto nel nulla, un Milan che non c’è più, che ha perso sette partite sulle 19 giocate nel ritorno, un Milan che viaggia ad una media punti da salvezza tranquilla, che ha dilapidato tutto il vantaggio che aveva accumulato sulle rivali e che è la bella copia del Milan di Giampaolo.

Troppo lungo questo periodo di alti e bassi, che in verità adesso sono solo bassi, la squadra ha smarrito entusiasmo e certezze, non giocano più bene, non sono più padroni del gioco e subiscono il gioco di qualunque avversario, specie delle rivali dirette e a cambiare questo trend deve essere l’allenatore, che se non lo sa fare, vuol dire che ha avuto un colpo di fortuna nel creare una macchina perfetta e però non sa come fare a rimetterla in sesto.

Sento parlare di rischio di non centrare la Champions, il rischio c’era la settimana scorsa, adesso il quinto posto e lo svantaggio nei confronti diretti sono una realtà e non un rischio, si rischia qualcosa che si possiede qualcosa e il Milan il posto in Champions non ce l’ha più, caso mai sono le altre tre che rischiano, il Milan oggi rischia di rallentare il processo di crescita sportivo e societario, oltre a quello tecnico.

Non si può stare nei primi quattro posti per trequarti del campionato e poi ritrovarsi in Europa League, io lo considero un grandissimo fallimento, è chiaro che questo calo può significare due cose: la prima che questa squadra è un bluff, che a questo punto bisogna fare una scrematura e ricominciare da capo, capire su quali calciatori puntare, calciatori che devono essere in grado di mantenere e migliorare il loro livello di rendimento e avere la capacità di reagire ai momenti difficili e che capitano a qualsiasi squadra.

Calciatori che tengono al Milan e al suo progetto, che non facciano richieste assurde di stipendio e che permettano la crescita continua e costante del rilancio rossonero, senza dovere ricominciare ogni anno da capo, la seconda, è che la squadra è una buona squadra, ma è giovane e come tutti i giovani peccano d’inesperienza, allora è il tecnico che bisogna cambiare, serve un tecnico che sappia non solo lavorare con i giovani, ma che sia capace di trasferire ai calciatori, esperienza e sicurezza (Ten Hag), per affrontare i periodi clou della stagione.

Bisogna prendere atto che dopo il mercato invernale, il Milan da due mesi e forse più, è tornata ad essere una squadra normale, è venuta a mancare la forza fisica e la personalità di Ibrahimovic, le altre sono cresciute come è giusto che sia, mentre il Milan e la Juventus che hanno allenatori non inidonei sono calati e hanno avuto un cambio di passo preoccupante, non solo per il momento attuale, ma anche per quello futuro.

Il rischio, ma credo che sia più di un rischio, è che la prossima stagione si parta di nuovo con un Milan mediocre che arranca a metà classifica, restano cinque partite per salvare l’intera stagione e scacciare l’incubo dell’esclusione dalla Champions e poi andranno messi in discussione Pioli e molti giocatori, perché non è umanamente concepibile, che il Milan dopo essere stato campione d’inverno, non chiuda il campionato nemmeno tra le prime quattro, non è mai successo che una squadra prima in classifica a gennaio fosse poi esclusa dalla Champions, da cui dipende anche il calciomercato. 

sabato 24 aprile 2021

Aggrappati a Ibra

La Super League si è sfaldata, ma dei 12 club che hanno provato a metterla in piedi, ancora qualcuno resiste e nonostante le minacce, sembrerebbe che la UEFA abbia recepito il messaggio, che qualcosa nell’attuale modello non va, a cominciare dal Fair Play Finanziario, che la stessa UEFA sta pensando già da qualche anno di correggere, con l’introduzione del Salary cap e questa “rivolta” potrebbe accelerare il cambiamento.

Il salary cap non è di facile attuazione a causa di realtà complesse e diverse tra loro, però è stato lanciato un allarme che potrebbe essere dannoso e quindi da non sottovalutare, comunque, se non altro sarà avviata una discussione, da cui può uscire un’idea per i prossimi anni, per contenere i costi e provare ad accompagnare le società all'interno di un percorso di calcio sostenibile, un salary cap, che possa evitare situazioni come quella di Donnarumma, i costi devono essere contenuti altrimenti si rischia moltissimo.

Donnarumma: è ufficiosa la notizia dell’accordo che ha raggiunto Raiola con la Juventus, manca l’ufficialità che dipende dall’ingresso in Champions da una delle due squadre, Milan o Juventus, se vanno in Champions tutte e due o il Milan resta fuori, oppure restano fuori entrambi Gigio firmerà per la Juve, se la Juve resta fuori Gigio firma per il Milan, a 8 milioni a stagione per 2 anni e quest’estate sarà ceduto al migliore offerente (Juve o PSG).

Come si nota Gigio sarà praticamente difficilissimo che resti, il Milan non demorde e ci spera, ma sa bene che deve cercarsi un nuovo portiere, per questo ha già un accordo con il 25enne portiere del Lilla, Mike Maignan ha il contratto è in scadenza nel 2022 e guadagna 800mila euro netti a stagione, il costo del cartellino è di 18 milioni e il Milan ha già un’intesa con il giocatore per un contratto di 5 anni a meno di 3 milioni, se poi Donnarumma decidesse di legarsi al Milan per i prossimi 5 anni, una convivenza tra Gigio e Maignan non è da escludere, visti i progetti europei dei rossoneri.

I rinnovi di Donnarumma e Calhanoglu: 8 milioni per Gigio e 4 più bonus per il turco, sono legati fortemente alla qualificazione in Champions League, con l’accesso alla massima competizione europea, potrebbero sbloccarsi entrambe le operazioni, il rinnovo di Zlatan fino al 2022 invece è andato in porto, con una parte fissa più bassa e i bonus (raggiungibili) più alti e dopo la firma di Ibra, si stanno studiano comunque, le altre soluzioni per rinforzare e ringiovanire l’attacco.

L’obiettivo principe resta Vlahovic, il centravanti Serbo classe 2000, rappresenterebbe il profilo ideale da fare crescere sotto l’ala protettiva di Ibrahimovic (cosa che non è riuscita con Leao) e provare a imparare il mestiere, per diventare il nuovo totem dell’attacco del futuro, Commisso chiede una cifra che si aggira sui 40 milioni ed è destinata ad aumentare visto che in 31 partite Vlahovic ha segnato 16 reti, nonostante i presupposti siano buoni, la trattativa resta complicata.

Più abbordabile la trattativa per Belotti, il nome di Andrea oramai ruota nell’orbita Milan ad ogni sessione di mercato, ma stavolta potrebbe essere quella decisiva, visto che anche il contratto di Belotti è in scadenza nel 2022, Andrea ha segnato 12 gol in 29 partite, che sono leggermente di meno rispetto alle sue medie, ma ha fatto molti più assist, che testimoniano la sua duttilità di centravanti di manovra, più adatto per il 4-2-3-1 di Pioli.

Belotti ha 28 anni e più di 280 partite in Serie A, senza dimenticare che è il centravanti della Nazionale, rispetto a Vlahovic ha tanta esperienza e il passaggio al Milan (finalmente), potrebbe rappresentare il clou importante per la sua carriera, ma il Milan ha margini di manovra economica ridotti e quindi Cairo deve abbassare le sue pretese, fin qui sempre molto alte, non per niente Maldini è alla ricerca di un attaccante giovane e promettente, d’acquistare ad un prezzo conveniente.

Io un nome che farebbe al caso del Milan escluso Scamacca ce l’avrei e si tratta di Adolfo Julián Gaich, attaccante argentino classe 1999, giocatore del Benevento in prestito dal CSKA Mosca, è un centravanti dotato di ottima forza fisica, ma che sa essere pericoloso negli spazi aperti, grazie alle sua abilità in progressione e alla sua velocità, è in prestito da gennaio al Benevento, che ha un'opzione per il suo acquisto fissata a 11 milioni e ha già esordito nella nazionale maggiore Argentina.

venerdì 23 aprile 2021

Il Milan gioca e il Sassuolo segna

Purtroppo e a maggior ragione dopo la sconfitta col Sassuolo, si devono fare i conti con la classifica, una classifica sempre più corta, ma fortunatamente ancora positiva, stavolta non ci voleva la vittoria del Napoli sulla Lazio, con un pareggio avremmo respirato meglio noi, la Juventus e l’Atalanta, anche se a guardare bene il calendario, quelli in apnea siamo noi che abbiamo ancora tre scontri diretti e due sono in casa, che è la nostra disgrazia.

Milan 66, Atalanta 65 (per me è lei che arriva seconda), Juventus 65, Napoli 63 (se avesse pareggiato con la Lazio sarebbe stato a 61), Lazio 58* con una partita in meno, potenzialmente a 61 (speriamo di no) e alla prossima se dovesse andare di nuovo male, potrebbe essere a 64, la Roma a 55 non me ne voglia, ma 10 punti, con sei squadre davanti e tutti gli incontri diretti persi, il posto in Champions lo può ottenere solo vincendo l’Europa League.

Comunque, alla fine anche stavolta non c’è andata troppo male, ma la sconfitta con il Sassuolo ci ha inguaiato, il Napoli in due scontri diretti con Inter e Lazio ha preso 4 punti, il Milan con due squadre abbordabili in casa ne ha presi tre, ora il problema sarà quando noi avremo gli scontri diretti e il Napoli avrà due squadre abbordabili, pazienza, vuol dire che dobbiamo sperare che Ronaldo continua a non segnare, che si tolga sempre dalla barriera, ma più che altro che Pirlo continui a mettercelo.

Il Sassuolo ha evidenziato ancora una volta, la difficoltà che ha il Milan nella gestione del risultato e delle partite, meno male che non si fa rimontare sempre (ma quasi), ma comunque finisce tutte le partite in difficoltà, in confusione, la seconda in classifica, che ambisce ad andare in Champions League per poi ben figurare (ed è senza soldi), non può prendere due gol nell’ultimo quarto d’ora, con una squadra che fino a quel momento le era stata inferiore.

La sindrome di San Siro, il crollo dopo i cambi, gli infortuni, sono motivazioni poco chiare per giustificare un 2021 così altalenante e che sa poco di squadra, ha ragione Pioli quando dice che bisogna cambiare pagina, ma quante volte l’ho detto io? E poi se non ci pensa lui a cambiare pagina, non saranno di certo i giocatori, ad ogni sconfitta (e oramai succede ogni due partite), si dice che c’è tanta delusione da trasformare in rabbia, in determinazione, si! Ma quando?

Vero è che la Champions passa dagli scontri diretti, ma questi non li abbiamo ancora vinti e non li vinciamo, comunque, anche vincere con Atalanta, Lazio e Juventus, se non batti Benevento, Cagliari e Torino (in piena bagarre e in grande forma), gli scontri diretti non servono, perché nei calcoli questo era un turno favorevole e non lo è stato.

Servono sempre 80 punti e 14 punti con Lazio, Juve, Atalanta, Cagliari, Benevento e Torino il Milan non li fa, ne servono 80 perché l’Atalanta e la Juventus li fanno, il Napoli no, ma ci andrà molto vicino e noi dobbiamo essere bravi a non arrivare dopo in “vicino” del Napoli che può essere 78 punti.

Dispiace, dispiace perché a me il Milan è piaciuto fino all’ingresso di Raspadori (se per Scamacca ne vogliono 40 per lui ce ne vogliono 100 di milioni), mi è piaciuta la disposizione in campo, mi è piaciuta l’aggressione alta, mi è piaciuto Kessie che si abbassava, mi sono piaciti gli inserimenti nell’area avversaria dei centrali, mi sono piaciuti come si alternavano Calhanoglu e Saelemaekers come sottopunta, anche i terzini se vogliamo mi sono piaciuti e poi basta.

Dispiace perché è stata una bellissima prestazione, rovinata dall’inconcludenza più totale in avanti, anche se una grande squadra deve restare più lucida nei finali di partita e non è per niente vero che se non ci riusciamo ad andare in Champions, saremmo ugualmente soddisfatti.

Magari il Milan non è mai stato da scudetto, ma questo non ci toglie il merito di essere stati tra primi e secondi in tutto il campionato e per la stagione che stiamo facendo, il quarto posto deve essere un obbligo, anche se è diventato un obiettivo difficilissimo, pur essendo il Milan è ancora in vantaggio.

Certo, se contro la Lazio mancherà ancora Ibrahimovic come sembra (un affaticamento al polpaccio lungo un secolo) e dovremmo affidarci ancora al sempre più deludente Leao, possiamo veramente dire addio alla Champions, non è servito nemmeno fargli giocare più vicino Rebic, per rivitalizzare Leao, un Rebic a sua volta che alterna prestazioni sì a prestazioni no e Mandzukic non riesce ancora a incidere.

Il Milan sotto porta fatica tanto, troppo, specialmente nell’ultimo passaggio, mettendo in mostra tutti i limiti di un reparto offensivo, che non ha nel gol la sua caratteristica principale e per questo motivo continuo a ritenere, che Hauge avrebbe potuto avere molto più spazio e comunque con queste premesse diventa difficile vincere la corsa Champions.

Quando è uscito Calhanoglu poi si è spenta la luce e anche Pioli non mi convince più di tanto, poche volte mi ha convinto nella gestione dei cambi, anche lui per me ha le sue colpe, Conte ha stentato all’inizio, ma poi ha messo a punto la squadra ed è andato via che è un piacere, stessa cosa per Gasperini, noi invece abbiamo rotto un giocattolo che funzionava alla perfezione e le colpe sono anche dello staff atletico.

In fatto però è che la strada si fa sempre più in salita e lo dico da due mesi, a sei giornate dalla fine e con il posto Champions in bilico, non si possono perdere a pochi minuti dalla fine, partite dove il Sassuolo per un’ora non aveva fatto che il minimo indispensabile, creando pochi problemi ai rossoneri.

Capisco che Pioli e il Milan pensavano di aver già raggiunto un posto in Champions, ma non è così e non era così, perché io questo scenario preoccupante l’avevo predetto e poi la questione infortuni, non è e non può essere solo sfortuna, c'è un grosso problema di preparazione e di recupero, le ricadute dagli infortuni stanno diventando tante e non è normale, bisogna porvi rimedio.

giovedì 22 aprile 2021

Super lega

La settimana si è aperta con la notizia bomba della Superlega, una notizia a ciel sereno che ha squassato il pianeta calcio e che ha visto subito tutti contro le dodici squadre fondatrici, con i minacciosi presidenti di FIFA, UEFA e FIGC in testa, seguiti dai club esclusi e dai tifosi di tutta Europa, a condannare manifestando apertamente e in piazza, tutto il loro dissenso sulla creazione di un calcio per pochi.

Per me, come per parte dei tifosi coinvolti in questa super lega, non ci sarebbe stato nulla di male, affinché il Milan giocasse ogni settimana grandi partite, di grande interesse e di grande spessore, non penso che mi sarebbe mancato il piacere di giocare contro il Crotone con tutto il rispetto, ritendo giusto allo stesso tempo, che sarebbe venuto a mancare lo spirito sportivo.

Però, intanto tutto cambia e non vedo perché in questo senso il calcio non poteva cambiare, le novità sono sempre difficili da accettare, ma non sappiamo se poi alla fine ci sarebbe piaciuta, credo che sarebbe stato più giusto, non dico di provare ma di ragionare sulle idee, poteva diventare un torneo estivo precampionato, un appuntamento fisso come i tornei d’agosto fra squadre blasonate in preparazione, invece di passare alle minacce e ai toni violenti.

In fin dei conti si è trattato di un’idea e non si possono fare i processi sommari alle intenzioni, così come non si può impedire la libera impresa, visto che parliamo di società quotate in borsa, della circolazione di capitali internazionali, di fondi e di un calcio che è diventato business entertainment, già da moltissimi anni, ma che sembra non saperlo nessuno, l’acquisto di calciatore oggi è giustamente considerato un investimento e quindi non ci si può appellare allo spirito sportivo.

Il calcio non è più quello campanilistico senza scopo di lucro, quando nei bilanci figurano le plusvalenze, si parla di guadagni, in borsa si parla di speculazioni finanziari e di estrarre maggiori guadagni dalle competizioni, sfruttando la diffusione globale dei marchi, la Uefa che parla di merito sportivo e funzione sociale dello sport, dimentica che ha permesso agli sceicchi di gonfiare di sponsorizzazioni i bilanci.

È merito sportivo e funzione sociale dello sport, permettere l’arricchimento sfrenato dei top player e dei loro agenti? Che costringono le grandi società a rincorrere introiti sempre maggiori per non rischiare il fallimento, in un momento in cui la gente non va allo stadio e le società sono in difficoltà? quanti calciatori si sono tagliati l'ingaggio? E quanti procuratori sono disposti a rinunciare a 20 milioni di provvigione per un giorno di lavoro, per chiedere aumenti sfrenati dei propri assistiti?

Per non parlare di un tifoso come me, che per vedere il Milan e il Palermo o uno che vede Juventus e Crotone, deve spendere circa 70 euro al mese, 30 con Sky e 10 con Dazn per vedere le due squadre in campionato, altri 20 per vedere le coppe, 5 con Eleven per vedere la Serie C e 15/20 per la connessione internet, poi si vuole tutelare il tifoso?

L’Uefa in questi giorni si è fatta paladina dei principi di libertà e uguaglianza, quando ha permesso un giro d’affari clamoroso, che non perseguiva sani principi sportivi, allora, premetto che non sono un difensore dei poteri forti, ma nemmeno di chi strumentalizza le cose per il proprio rendiconto, di chi è rimasto fuori dalla logica delle spartizioni, perché al Parma (faccio un esempio), non interessa giocare o vincere con la Lazio o con l’Inter, interessa che se Inter, Milan e Juventus vanno via per giocare la super lega, i diritti televisivi da dividersi diventeranno “zero”.

Quindi si agitano le folle con lo specchietto delle allodole dello spirito sportivo, ma in realtà si tratta di soldi, di partecipare alla spartizione dei proventi, l’UEFA non avrebbe più i grandi introiti derivati dall’assenza dei grandi club, però se questa divisione può uccidere il calcio (ma mi è sembrato troppo presto per dare giudizi), dobbiamo prendere però coscienza che in calcio è in agonia e porvi rimedio senza altri indugi.

Di certo c’è che il calcio deve essere rivisto e corretto, bisogna rivederlo nel numero di squadre professioniste (in Italia sono troppe), bisogna rivedere l’articolo 93, introdurre un tetto agli ingaggi, regolare commissioni e poteri dei procuratori e via di questo passo, facendo del calcio “un’azienda” sana e che produca spettacolo ed opportunità, ma se si parla di azienda non so quanto c’entri lo sport, se non essere inclusivo e democratico.

L'attuale situazione del calcio europeo deve cambiare, di conseguenza quello delle varie federazioni e in particolare quello della FIGC intesa come professionismo, perché il sistema inteso come Uefa e l’insostenibilità del calcio moderno, esistente e non funziona, come l’emergenza economica che resta e va risolta, il calcio si sta avviando verso il fallimento e servono riforme forti per risanare una situazione andata oltre il limite.

È un calcio che già non funziona da anni, infarcito di procuratori che guadagnano commissioni altissime e giocatori che percepiscono sempre più milioni dalle società, senza alcun profitto, perché avuto il contratto poi giocano bene 6 mesi (Calhanoglu) e vanno via a zero, creando un danno economico non indifferente all’azienda, un calcio di plusvalenze fittizie e società che non pagano stipendi perché sull’orlo della rovina.

Il fulcro della questione è prettamente economico e di sopravvivenza, si colga l’occasione per cambiare realmente le regole, per aiutare i club in difficoltà economica e soprattutto rendere il calcio veramente competitivo, quindi sospendo ogni giudizio e mi auguro che sia la volta buona che si facciano le riforme nel calcio.

lunedì 19 aprile 2021

Alla fine tutto sommato va bene così.

In mezzo a tanta sofferenza, sono arrivati tre punti pesanti, soprattutto in virtù dei risultati degli scontri diretti, ma c’è da evidenziare la fatica che si fa a portare a casa il risultato, in questo finale di campionato dove tutti corrono, alla fine tutto sommato, possiamo dire che può andare bene così, la Juventus, il Napoli e la Roma si sono fermate e non potevamo pretendere che si fermassero tutte, specialmente la Lazio che giocava con il Benevento e che sta diventato sempre più ostica per la lotta al quarto posto.

Passiamo alla classifica così ci togliamo subito il dente, l’Inter a 75 punti ha vinto lo scudetto e non conta, se non altro potremmo essere interessati ad arrivare secondi con meno punti di scarto possibile, Milan 66, abbiamo gli stessi punti della passata stagione, ma con sette gare ancora da giocare, praticamente le sette partite di Giampaolo dell’anno scorso, con una differenza, che in queste sette partite dobbiamo prendere 15 punti, visto che dietro corrono e ora la quota da raggiungere è 81 punti.

Dietro di noi al terzo posto c’è l’Atalanta a 64, che per come gioca in scioltezza e per lo scontro diretto con noi a Bergamo, finirà sicuramente seconda, però credo che sia stata meglio la vittoria degli orobici a quella della Juventus che è rimasta a 62 punti, 4 punti di distacco a sette partite dalla fine non sono pochi e poi c’è il Napoli al quinto posto a 60 punti, che è il vero problema, perché possiamo fare tutto ma non possiamo arrivare al quinto posto, 6 punti dovrebbero bastare, a condizione che noi facciamo i 15 punti necessari.

Al sesto posto c’è la Lazio che ha 58 punti, ma deve recuperare una partita con il Torino sicuramente a giochi fatti, ovvero con il Torino salvo e quindi potenzialmente la pongo a 61 punti al quinto posto e per tanto a 5 punti dal Milan con lo scontro diretto a Roma, dove però io ho previsto una vittoria rossonera, perché se perdiamo con la Lazio cappottiamo, la Roma è settima a 54 punti, a otto punti dal quarto posto, è sicura di andare in Europa League e spera di vincerla per andare in Champions.

Sette giornate di campionato alla fine per strappare un pass per la prossima Champions League, una volata finale dove il Milan non può più sbagliare, in settimana nascerà proprio la nuova Champions League e noi che siamo stati in testa per quasi tutto il campionato non possiamo mancare a questa “vecchia” edizione, il Comitato Esecutivo della UEFA approverà il nuovo formato per la massima Champions, che dovrebbe partire dalla stagione 2024/2025

Alla nuova Champions League, parteciperanno 36 squadre contro le attuali 32, nella prima fase ogni squadra giocherà 10 partite anziché 6, non ci saranno i gironi con gare d’andata e ritorno, ma ci saranno delle teste di serie, ogn’una giocherà contro 10 avversari diversi e alla fine ci sarà una sola classifica, due dei quattro nuovi posti, verranno assegnati a club che non si sono qualificati in base al merito, ma sono posizionati in alto nel record storico della Uefa, verranno privilegiate in pratica le squadre di maggior blasone.

Un cambiamento un po' controverso, a cui ci abitueremo e per il quale continueremo a rimpiangere sempre la vecchia coppa delle coppe, ma torniamo a parlare di una cosa buona, della vittoria a San Siro contro il Genoa, finalmente dopo tanto tempo il Milan è tornato a vincere tra le mura amiche, una vittoria sporca per come è arrivata, sofferta come sempre per via del poco cinismo sottoporta, una vittoria meno faticosa, se Rebic avesse segnato prima il gol del 2-1.

Un Milan brutto, sporco e ancora poco cattivo, ha ottenuto una vittoria importante, soffrendo come sempre nel finale e salvandosi con un doppio intervento di Kjaer e Tomori sulla linea, dopo un’uscita errata di Donnarumma (nuovo portiere della Juventus), in questo finale di stagione comunque poco importa come si vince, l’importante è che si vince, che arrivino i tre punti per la classifica e la certezza di un posto in Champions League, fermo restando che per arrivarci serve un Milan migliore.

È un Milan stanco e una squadra che ha scoperto tutte le sue carte, mettendo in evidenza a sprazzi la sua qualità, cosa che non può andare bene per affrontare la prossima Champions, poteva essere un Milan più incisivo in contropiede e non lo è stato, arroccandosi spesso dietro la linea della palla, senza mai creare la possibilità per uscire, risente anche psicologicamente della difficoltà di giocare in casa, ma speriamo che questo successo possa averlo eliminato.

Decisivo invece è stato l’ingresso in campo di Mandzukic, così come doveva essere e purtroppo non è stato, sottolineando quanto non fosse peregrina l’idea di Maldini e Massara, di vedere in Mandzukic il giusto sostituto di Ibra, il croato che non giocava da tempo, ha giocato 27 minuti ed è risultato fondamentale sulle palle alte e sul calcio d’angolo che ha portato al gol, anche se poi si tratta di un’autorete di Scamacca.

La grinta con cui è entrato in campo il croato, è 300 volte di più di quella di Leao e questo deve essere d’esempio per tutti, per fare bene e dare il 200% in questo finale di stagione, Mandzukic è stato utile sul gol del 2 a 1, ma è stato utile per la squadra e per la partita, Pioli non ha dovuto modificare nulla, perché il croato ha sostituito in tutto e per tutto Ibra, è andato su tutti i palloni di testa e ha fatto la boa, si è sbattuto e ha sudato, pur non essendo ancora al meglio della condizione.

Leao è pieno di talento, ma è troppo lezioso e ancora non sa cosa farsene di tanto talento, non lo sa utilizzare e forse non lo utilizzerà mai bene, è un giocoliere ma non è un calciatore e non gli sono bastati due anni a fianco di Ibra per capire come si fa, i giovani vanno aspettati ma non in eterno, non è un centravanti d’accordo (per me non può fare altro ruolo)! che cos’è allora? Un incorreggibile indolente.

Intanto Leao non ha fornito ampie garanzie nel ruolo di prima punta e questo problema resta oggetto del mercato per la prossima stagione, anche quest’anno come la scorsa estate, c’è la necessità di avere in squadra un vice Ibrahimovic, Leao non si è dimostrato una prima punta e probabilmente non sarà mai un grande calciatore, è un attaccante, forse esterno, che potrebbe diventare forte, ma non è un attaccante da affiancare a Ibra o che lo possa sostituire.

Il sostituto di Ibra serve eccome, la permanenza di Mandzukic non passa solo da queste ultime partite e dall’apporto che potrà dare, ma essenzialmente dalla volontà di cambiare modulo, perché con il 4-2-3-1, il centravanti è Ibra e la sua riserva deve essere il suo successore, quindi un giovane o un quasi giovane e non può essere Mandzukic, potrebbe essere lui se il Milan dovesse giocare con due punte, Ibra e Rebic, allora si prenderebbe sempre il giovane (Vlahovic) di riserva allo svedese e il croato farebbe la riserva a Rebic, tutto qua.

Restando con questo modulo, vedo Leao e Mandzukic tra i partenti, a sinistra saranno confermati Rebic e Hauge che avrà più spazio, a desta con Saelemaekers arriverà uno tra Thauvin, Orsolini o Ikonè, mentre al centro con Ibra ci sarà la punta “giovane”, Vlahovic è quello più adatto a diventare il nuovo Ibra, ma difficilmente accetterà di fare la riserva anche se solo per un anno e poi costa troppo.

Belotti è l’esperienza ma non ha più margini di miglioramento, potremmo prenderlo la prossima estate quando Ibra smette per fare coppia con Vlahovic o con Scamacca, l’ex Sassuolo ha margini di miglioramento enormi e accanto ad Ibrahimovic potrebbe imparare tantissimo, potrebbe diventare un grandissimo attaccante e sarebbe un buon investimento per il futuro. 

sabato 17 aprile 2021

Comunque vada, mai più con Raiola.

Si è capito che il Milan ha una sua politica economica, che possa o no pagare di più Donnarumma, la cifra è quella prendere o lasciare, tutti i discorsi sul bacio della maglia, sulla gratitudine, sul fatto che sia tifoso del Milan, o dall’altra parte, quanto deve spendere per un altro portiere, se dargli quello che vuole e poi venderlo per non perderlo a zero e via dicendo, non hanno più senso e credo che non se ne debba parlare più.

Il contratto è la, pronto da firmare oppure ne firma uno con un’altra squadra, lo può fare e poi adesso non ci sono nemmeno gli spettatori che possono tirargli i dollari in campo e il Milan così si può dedicare al suo futuro, un futuro che costa mediamente tra 110 e 130 milioni, ma solo se ci pensa adesso, prima che partono le aste e poi a quel punto di milioni potrebbero volercene più di 150.

Bene, tutti lì a dire dove prende questi soldi, intanto non c’è più il FPF, adesso chi può spendere lo può fare e il Milan tra i tanti è quello che questa cifra la può mettere insieme: con soldi investiti dal fondo, con parte dei ricavi della Champions (vero ancora non ci siamo) e oltre al budget annuale, una somma se pur piccola arriverebbe dalle cessioni, perché comunque vada, il Milan deve fare un ulteriore salto di qualità.

Questo per grandi linee potrebbe essere il Milan 2021/2022; Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori, Hernandez, Kessie, Bennacer, Thauvin, Pessina, Rebic, Ibrahimovic, 15 milioni per Maignan, 25 per il riscatto di Tomori, zero per Thauvin e 10 per Pessina (la metà del valore di 20 milioni), con 50 milioni (quelli ricavati dalla Champions), completiamo l’undici titolare, se poi volessero restare Donnarumma e Calhanoglu, questo costo si abbasserebbe della metà, i solo 25 milioni per il riscatto di Tomori.

Il Milan caso mai, deve migliorarsi e quindi spendere di più sulle seconde linee, molti per me non sono all’altezza dei titolari, intanto il terzo portiere in un modo o nell’altro non ci costa nulla, perché potrebbe essere Mirante a zero (poi si vedrebbero le gerarchie con Tatarusanu), oppure Plizzari (stesso discorso) e in ultimo, ma non tanto ultimo, Jungdal, il portiere della primavera, considerato un ottimo profilo di prospettiva.

Il vice Calabria sarà Kalulu e il vice Theo uno tra Hysaj (che pare averci ripensato) e D'Ambrosio dell'Inter, uno comunque a zero, D’Ambrosio in scadenza a giugno, ha una proposta dall’Inter di un anno di contratto, il Milan gli e ne offre due, per i due vice centrali ci sarebbero: Gabbia (in notevole crescita) e Caldara di ritorno dal prestito dall’Atalanta, che potrebbe tornare a giocare a buoni livelli, tranne se non entra in una trattativa per Tomiyasu.

Con i fratelli Donnarumma via e secondo me va via pure Romagnoli, se fosse così mai più con Raiola, la cessione di Romagnoli dovrebbe portare al Milan 25 milioni, in pratica quelli che servono per riscattare Tonali, a centrocampo so che vorrebbero riscattare Meitè (a me non piace) e verrebbe pagato con la cessione di Krunic, così anche a centrocampo non avremo speso soldi del fondo, male che vada (io lo preferirei), possiamo contare sul rientro di Pobega.

Pobega è nel mirino della Lazio, del Leicester ed Eintracht, ma il Milan non ha espresso la volontà di volersene privare, magari non lo considera ancora pronto per il Milan e potrebbe darlo in prestito con la stessa formula delle Spezia, specialmente all’Eintracht con cui ci sono ottimi rapporti e a proposito il Milan nei prossimi giorni, dovrà affrontare la situazione dei giocatori in scadenza e in prestito.

In difesa tranne Theo Hernandez, bisogna rinnovare Kjaer e Calabria oltre a Romagnoli e sono tutti in scadenza nel 2022, Dalot è in prestito e tornerà al Manchester United, Tomori verrà riscattarlo, magari a un prezzo un po' più basso, mentre a centrocampo escluso Bennacer, è scontato il riscatto di Tonali e forse di Meité, Kessié invece è in scadenza 2022 e deve rinnovare con un'offerta al rialzo.

Diaz torna a Madrid, Calhanoglu alla fine potrebbe convincersi a restare, Castillejo andrà via e con la sua cessione si potrà finanziare Pessina, Ibrahimovic è confermato mentre Mandzukic no, Leao andrà via a maturare da un’altra parte, in prestito secco, con obbligo o diritto o definitivamente non lo so, ma deve liberare il posto all’attaccante del futuro: Vlahovic, Scamacca o Belotti, parzialmente finanziati dall’eventuale cessione di Leao o completamente dal fondo.

Appendice di mercato sarà invece il centrocampista classe 2004 Walz, il 16enne ragazzino prodigio del Dortmund, è osservato con grande attenzione dal Milan e a breve dovrebbe esserci un incontro tra la dirigenza del Milan e l’agente del giocatore, che grazie a Dio non è Raiola, che nelle prossime settimane arriverà a Milano, per cercare di trovare l’accordo definitivo, per il passaggio del centrocampista dal Borussia Dortmund al Milan.

venerdì 16 aprile 2021

E poi bisogna rinforzare anche la corsia di destra.

Mentre si attende la firma del rinnovo per Ibrahimovic e di capire cosa farà Calhanoglu, si aspetta pure di capire che ne sarà di Diaz, se Mandzukic resterà per un altro anno, la sorte di Hauge e se Leao sarà sacrificato per fare posto al nuovo vice Ibra, tre sono le certezze, Rebic e Saelemaekers che restano e Castillejo che se ne va.

In un modo o nell’altro, bisognerà rinforzare la corsia di destra e il primo nome che risalta è quello di Ilicic, per me è una trovata giornalistica, il Milan lo prenderebbe a costo zero, ad un certo tipo di ingaggio e più come vice Ibra che altro, per me il Milan sulla destra vuole mettere un punto fermo per i prossimi 4/5 anni e per me Ilicic non è la prima scelta, ma è la soluzione nel caso che non si intreccino le tesserine del puzzle.

Le tesserine del puzzle che devono incastrarsi sono: quella di Vlahovic della Fiorentina, ma se il serbo dovesse finire all’asta da un’altra parte, l’altra tesserina è Scamacca e se anche questa dovesse fallire, partirebbe il ballottaggio tra due “vecchi”: Mandzukic ed Ilicic, che potrebbe essere preso più in considerazione che a Milanello non resti né Calhanoglu e né Diaz e per la fascia desta se parte Castillejo e non arriva Thauvin.

Indiscutibilmente il rinforzo per antonomasia è Vlahovic, solo che sta attirando l'attenzione di diversi club e la Fiorentina lancerà un’asta, a cui il Milan non parteciperà, con l’agente del giocatore ci sono stati già dei contatti, ma questo non significa proprio nulla, perché visto l’interesse così importante, la Fiorentina punta a ricavare addirittura sui 60 milioni, quindi difficilmente sarà lui l’erede di Ibra.

Alla fine l’erede di Ibra potrebbe essere Scamacca, si parla di lui come erede di Ibra da quando lo svedese è arrivato per la seconda volta al Milan, io stravedo per lui e per Vlahovic, li vedo bene insieme e complementari, un bell’attacco giovane a due punte, con un altrettanto giovane trequartista (Pessina) che gli garantisce i rifornimenti, sarebbe la vera rivoluzione del Milan, Scamacca comunque è più abbordabile e non è detto che abbia una vena realizzativa inferiore al serbo.

Scamacca in una intervista ha dichiarato: "Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 38 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia". Non significa che il Milan l’ha già preso, ma che lo tiene in grande considerazione e che il ragazzo accetterebbe la destinazione e la collocazione, ma dove il Milan deve fare un salto di qualità è sull’esterno desto d’attacco e si ritorna a parlare di Thauvin, per il quale la richiesta di un ingaggio da 4 milioni netti a stagione, aveva allontanato in un primo tempo i dirigenti rossoneri.

Ora da parte dell’entourage del giocatore, ci sarebbe un’apertura a concedere uno sconto sull’ingaggio e sarebbero diminuite anche le commissioni, il cambio di rotta di Thauvin, avrebbe spinto il Milan a ritornare sulle tracce del 28enne, che prenderebbe il posto di Castillejo, con Saelemaekers che diventerebbe la sua alternativa, senza dimenticare Orsolini prima di Ilicic.

Al Milan, con Ibra o senza, con Vlahovic o con Scamacca, servono i gol e gli assist dagli esterni di fascia e se Rebic riesce bene o male a farlo, a destra questo non succede e la soluzione Ilicic, per quanto di qualità è una soluzione a tempo, come quella di Ibra, il Milan invece deve costruire situazioni più stabili, senza dovere ogni anno andare in cerca di “saldi”, per ricominciare sempre da capo.

Più e meglio di Ilicic vedo allora Fine moduloIkoné del Lille, l’esterno francese di 22 anni è giovane ed estroso ed è un profilo da Milan, l’ostacolo è la valutazione che ne fanno i francesi di circa 40 milioni, che rende la trattativa molto complicata, sempre dalla Francia arriverebbe il portiere Maignan, per sostituire l’ostinato Donnarumma, che per me da tempo ha un accordo con la Juventus.

Per quanto riguarda il reparto difensivo, l'intenzione è quello di riscattare Tomori, mentre per Romagnoli le cose sono molto complicate, intanto la nuova coppia di centrali sarebbe Kjaer-Tomori e a lui resterebbe il ruolo di prima scelta tra le riserve, perderebbe la fascia di capitano che credo vada a Kessie e non percepirebbe nessunissimo aumento, tre cose che Romagnoli non accetterebbe, per tanto sarebbe meglio per tutti se cambiasse aria.

Saltato lo scambio di comodo proposto da Raiola con Bernardeschi, sembrerebbe che il Barcellona abbia fatto un pensierino su Romagnoli, la sua cessione finanzierebbe il riscatto di Tomori e le altre risorse verrebbero impiegate per il riscatto di Tonali e Meité (non riscatterei il torinista), mentre Krunic andrà via e a quanto pare potrebbe essere ceduto anche Pobega al Leicester, ma non so con quale formula.

Trovano conferme le indiscrezioni su Pessina, che potrebbe essere quel trequartista giovane che rifornisca Vlahovic e Scamacca e poi c’è Caldara che torna al Milan e che potrebbe essere inserito in una eventuale trattativa per il difensore giapponese del Bologna Tomiyasu, nel caso in cui uscisse Romagnoli e Kalulu verrebbe utilizzato da terzino, il Milan valuta il giapponese 15 milioni, ma il Bologna non si muove da 20.
 

mercoledì 14 aprile 2021

Vincono tutte le sette sorelle.

Più ci penso e più non riesco a darmi una spiegazione, tredicesima vittoria fuori casa (e un pareggio), 40 punti sui 63 complessivi, conquistati lontano da San Siro, eppure molte avversarie al Meazza, tengono un atteggiamento propositivo (vedi Sampdoria), che non giustificano i risultati ottenuti in casa, dove il Milan deve assolutamente migliorare, si tratta di una costante e quindi c’è un motivo, che non può ricercarsi nell’assenza di Ibra o di Bennacer e né tanto meno nel rendimento altalenante di Theo Hernandez e Saelemaekers.

Resto sempre convinto della mia idea che potendo, bisognerebbe cambiare la maniera di stare in campo, leggo un sacco di elogi su Pioli per il suo passaggio dal 4-2-3-1 al 3-4-1-1, se fossimo stati in undici, sarebbe stato quel 3-4-1-2 che predico da tempo, che ha consentito al Milan di disporsi a 5 e alzare un muro a protezione della propria area.

Inter 74, Milan 63, Juventus 62, Atalanta 61, Napoli 59, Lazio 55* (* una gara in meno) e Roma 54, la Lazio recupererà mercoledì la gara con il Torino e speriamo che almeno lei possa fermarsi, perché qui le sette sorelle non mollano nulla.

Parliamo un attimo di Dazn, prima di addentrarci nelle trattative di mercato, in molti avevano sollevato dubbi sull’effettiva fruibilità del servizio in tutta Italia (io per primo), dato che molte zone del Paese non dispongono tutt’ora di una linea internet abbastanza veloce, per potere trasmettere in maniera efficiente le partite.

Pare che per le aree senza rete, Dazn sarà anche sul digitale terrestre, grazie ad un accordo già concluso con Cairo Communication, dove i canali del digitale, non saranno sintonizzabili da un televisore o da un decoder del digitale terrestre che non saranno canali aperti a tutti e alla collaborazione con TIM.

Il flusso verrà codificato dal TIM Vision Box, aggiornato per l’occasione e dove la connessione IP non fosse sufficiente, il sistema passerà alla soluzione di backup, con un aggiornamento del software.

Mi sembrava utile rendere nota questa informazione e adesso passiamo ai rumours di mercato, il primo riguarda la visita del procuratore di Insigne a Casa Milan, che va in scadenza nel 2022 e se non fosse perché c’è di mezzo De Laurentis e l’ingaggio è salato, potrebbe anche essere un'occasione di mercato, sempre in caso di qualificazione alla Champions e sempre se decida di continuare con il 4-2-3-1.

La vera priorità è in altri ruoli e più che pensare all'esterno sinistro, il Milan deve pensare ad una nuova prima punta, che se ci fosse stata in questa stagione, molto probabilmente saremmo ancora in Europa League, molto più vicini all’Inter e con un piede in Champions League, a meno di un impatto stravolgente di Mandzukic in queste ultime partite, la permanenza del croato sembra difficile.

Quindi il Milan si muoverà per rinforzare l’attacco e oltre all’imminente  rinnovo di Ibrahimovic, l’obiettivo è di prendere un giocatore d’area che possa alternarsi con Ibra e i nomi più gettonati restano quelli di Belotti e Vlahovic, molto costosa soprattutto la punta della Fiorentina e per tanto possibile, solo se nella trattativa la Fiorentina accettasse Leao come contropartita tecnica, per abbassare il prezzo che non sembra essere meno di 40 milioni e sembra pure che Leao sia una contropartita molto gradita.

Un’altra pista porta ad Eduard del Celtic e anche qua per abbassare il prezzo del cartellino il Milan potrebbe inserire come contropartita Laxalt, che è attualmente in prestito secco al Celtic, Eduard è un profilo giovane che viene ritenuto adattissimo a raccogliere l’eredità di Ibra e poi spunta di nuovo il nome di Milik, che se dovesse lasciare già a fine stagione il Marsiglia, il Napoli otterrebbe una percentuale sulla vendita e quindi il Milan se lo prende potrebbe fare un favore al Napoli.

Quando a gennaio Milik si è trasferito al Marsiglia, con il Napoli hanno pattuito per la vendita circa 13 milioni, ma nel contratto il Napoli per evitare che Milik potesse andare alla Juventus o al Milan, avrebbe inserito una clausola rescissoria di 15 milioni, sulla cessione immediata a fine stagione, ma in realtà il Milan avrebbe messo gli occhi su un altro attaccante del Marsiglia, si tratta del 31enne Germain, che ha deciso di non rinnovare ed è finito ai margini della squadra francese.