giovedì 29 febbraio 2024

È stato un buon Milan.

Certo c'è del rammarico, perché il rigore onestamente non c’era e sarebbero stati 3 punti, che avrebbero tenuto il Milan ad un effimero meno 2 dalla Juventus, ma per la sterilità dell’attacco rossonero e meno male che dopo 5 mesi ha segnato Leao, non c’è da stare contenti, senza quel capolavoro dopo 3 soli minuti, i rossoneri avrebbero potuto perdere anche questa partita.

Generalmente la prestazione è stata positiva, personalmente è stato un buon Milan ma non un bel Milan, ha creato e concesso poco, ha indubbiamente giocato meglio dell’avversario, mantenendo un alto grado di attenzione per tutti i 90 e passa minuti, tranne l’ultimo minuto del recupero, che l’Atalanta con Lookman stava portandosi a casa i tre punti, finalmente Pioli ha capito che sarà pure poco spettacolare, ma ha giocato uomo su uomo e non ha lasciato spazi agli avversari, che hanno avuto difficoltà a tirare in porta e con Leao in particolare giornata di grazia.

Il Milan ha cercato la verticalità e la profondità, badando al sodo, senza perdersi in quello stucchevole giro palla fine a sé stesso, Leao non si è reso protagonista di quei “giochetti” come quasi sempre gli capita, il risultato non può lasciare nessuno soddisfatti, tranne l’Atalanta, l’1 a 1 al Milan va stretto, ma c’è da dire che neanche la prestazione lascia completamente soddisfatti, ma è già un bel passo avanti, il Milan ha vinto tutti i duelli, per il bel gioco c’è tempo.

Buonissima la prestazione dei rossoneri, che hanno avuto pure delle occasioni, un po' per sfortuna, un po' per imprecisione e un po' per la bravura di Carnesecchi non è riuscito a segnare, ha dominato il gioco, ma non ha trovato la vittoria, una partita giocata uno contro uno, una partita a scacchi giocata ad alta intensità, così come piace a me.

A sparigliare le carte soltanto la giocata di Leao e l’errore di Orsato che ha decretato un rigore inesistente a favore dell'Atalanta, che ha faticato a cercare la soluzione, la gara è stata scorbutica, come tutte quelle con l’Atalanta, il Milan ha provato a vincerla e almeno l’ha pareggiata, viste le ultime sconfitte con i bergamaschi, può andare anche bene così, l'Atalanta invece l’ha gestita con qualche affanno.

Per quanto riguarda il rigore, non sono d’accordo sul fatto che è un episodio codificato, cioè che è OFR e quindi calcio di rigore, per me e non solo per me, questo non è rigore mai, intanto perché il tocco è leggero, in quanto Giroud non calcia per rinviare e poi quasi si ritrae il piede, tocca leggermente Holm sul braccio o sul petto come dice qualcuno e Orsato aveva fatto bene a lasciare correre, il Var lo ha chiamato al monitor, ma non si vede lo stesso che l’intensità del contatto è maggiore di quanto l’arbitro avesse visto in campo, l’intensità del contatto non è sufficiente per giustificare l’estrema punizione.

Tatticamente si sono intraviste note significative e evidenti, per certi versi è sembrato il Milan di inizio stagione, forse meno brillante, ma più determinato, finalmente l’uno contro uno avanti e a centrocampo e per certi versi anche dietro, ha coperto meglio, anche se ha dovuto rinunciare ad attaccare senza soluzione di continuità, l’uomo su uomo è ormai una peculiarità di tutte le big d’Europa e il Milan deve adeguarsi, se vuole tornare “big”.

Quello che mi meraviglia è che si considerano con le caratteristiche giuste i calciatori, per far diventare il Milan una big, quando non è vero e che questo è un anno di transizione per sperimentare la situazione e renderla definitiva nelle stagioni a venire, perché la stagione di sperimentazione doveva cominciare a settembre e non a febbraio, dopo un altro periodo di mediocrità.

Il centrocampo è nato a tre e poi è stato riportato frettolosamente a due, perché nella mente di Pioli esiste solo il 4-2-3-1, doveva essere un 4-3-3 e invece alla prima occasione ha cambiato, a parte che uomo su uomo non ci abbiamo giocato e né tanto meno pensato di farlo, adesso Pioli cerca di correre ai ripari di una stagione che non si sta mettendo per il meglio e potrebbe (dovrebbe) essere la sua ultima a Milanello.

Adli vertice basso non è il suo ruolo, anche se forse sta crescendo e sta facendo meglio di Reijnders, che neanche lui ha le caratteristiche per farlo ed è una mezzala, Adli in questo nuovo ruolo si è dimostrato saggio e concentrato, doveva farsi perdonare la gara di Monza ed è stato quasi perfetto, contro un avversario non da poco, non forza mai le giocate, è preciso, si spende a chiudere su Koopmeiners, ha visione di gioco di qualità, la prestazione è stata ottima e le sue parole nel post partita sono indice che è molto maturato.

Adli è stato fondamentale nello scacchiere tattico rossonero, anche in ottica di arginamento delle offensive bergamasche, che non a caso sono state pressoché nulle, in particolare il francese è stato attento in difesa e su Koopmeiners, che ha seguito come un’ombra, ma senza mai uscire dalla manovra rossonera, che ha gestito con i tempi giusti e con alcuni lanci precisi e importanti, un ragazzo umile e che si è messo in gioco, dopo le difficoltà incontrate. 

lunedì 26 febbraio 2024

Sorteggio benevolo, agli ottavi il Milan trova lo Slavia Praga

Il sorteggio per il Milan agli ottavi di Europa League, è stato abbastanza benevolo, il suo avversario sarà lo Slavia Praga, tutto sommato un sorteggio positivo e i rossoneri possono tirare un sospiro di sollievo, per non aver incrociato il Liverpool o il Bayer Leverkusen, è chiaro come ho detto, che non può bastare la qualificazione, il Milan deve nutrire ambizioni di vittoria o almeno di finale e non farà molta strada, se giocherà come ha giocato nell’ultima settimana, la fase difensiva continua a essere disastrosa e non penso che possano bastare i rientri di Kalulu e Tomori, bisogna sistemare il modulo e gli uomini nel modulo.

Tornando al turnover di Monza, è impensabile che giochino sempre gli stessi, soprattutto quando si gioca ogni tre giorni, ma non bisogna stravolgere la squadra, difatti ne sono stati cambiati sei e sul turnover, il suo inventore Capello ha spiegato: "Io dico solo una cosa: il turnover può funzionare anche durante la partita. Cambiare 5-6 giocatori dall’inizio è un rischio, ruotare nei 90 minuti invece è più razionale", anche se i titolari si sono beccati tre gol dal Rennes in un colpo solo.

Sarebbe però ingiusto e sbagliato prendersela con la difesa, è un problema di squadra e di atteggiamento, il Milan non difende da squadra, i centrocampisti non sono sempre tutti compatti nel difendere, come sono compatti nell’attaccare, il Milan deve coprirsi meglio e segnare anche con Leao, contro il Rennes il punteggio è stato una pura formalità dopo il 3 a 0 dell'andata, ma la prestazione è stata folle, la squadra si è spaccata in due dopo 10 minuti.

Il Milan doveva gestire una partita già indirizzata, invece fin dal primo minuto c'è stato il caos, uscite sull'avversario spesso in ritardo e Pioli, che ancora una volta non ha dato equilibrio e solidità difensiva alla squadra, questo è l'atteggiamento di tutte le partite ed è a rischio tutto il percorso europeo, per non dire del campionato, al Milan si sbandierano a parole ambizioni e voglia di vincere, ma i fatti sono ben diversi, mercato e risultati sono stati deludenti.

Come è deludente la questione dello stadio, il Milan deve avere uno stadio tutto suo, come le migliori squadre europee, adesso si scopre che Cardinale ha proposto a Zhang di fare lo stadio insieme, dividendo i costi e di conseguenza le entrate, posso capire se il Milan fa lo stadio a San Donato e lo affitta all’Inter, ma non di tornare insieme ai cugini a San Siro ristrutturato, Cardinale prende il Milan nel suo momento di massimo splendore degli ultimi 10 anni, con lo scudetto appena vinto e in un anno e mezzo di gestione, stiamo tornando ai periodi incerti del cinese.

Intanto il Milan continua a parlare di priorità a San Donato e ascolta però cosa gli dice il sindaco Sala, che sta facendo di tutto per provare a convincere Milan e Inter a restare e a ristrutturare San Siro, il club rossonero nel frattempo incassa la votazione a favore per la trasformazione urbanistica, dell'area che il Milan ha già comprato e dove sorgerebbe lo stadio, ma ci sono molte preoccupazioni comprensibili e condivise dall’Amministrazione, che ritiene il progetto con grandi potenzialità, ma solo se saranno superate certe criticità, ecco perché forse, si sta tenendo in caldo l’ipotesi San Siro. 

Nel frattempo è stato convocato il Consiglio Comunale di Rozzano e tra i punti all'ordine del giorno c'è: “Divieto di realizzazione stadio a Rozzano” e l’Inter comunque non ha ancora acquisto i terreni, Cardinale dice che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport e Red Bird è aperta a collaborare con partner, che potrebbero unirsi come sponsor, come partner nella costruzione del nuovo stadio, oppure come azionisti minoritari.

Per il calcio giocato invece, è stato sorteggiato a Parigi il girone degli azzurri nella prossima Nations League, che scatterà il 5 settembre 2024, l’Italia affronterà Francia, Belgio e Israele nel gruppo 2 della lega A, l’esordio dell’Italia è con la Francia e io spero che sulla panchina azzurra non ci sia Spalletti e che magari sieda sulla panchina del Milan, comunque la fase finale è prevista tra il 4 e l’8 giugno del 2025. 

venerdì 23 febbraio 2024

La qualificazione era il minimo sindacale.

Una volta tanto voglio essere in contro tendenza, contro il Rennes a mio modo di vedere, la sconfitta del Milan è stata una sconfitta onorevole, in fin dei conti ha subito due rigori, che sempre a mio avviso erano dubbi o molto generosi e Maignan non ha dovuto fare miracoli, pochi tiri verso la porta rossonera e nessuno di questi è stato pericolosissimo, ha segnato due gol e per tanto sempre a mio parere, si può dire che il Milan è uscito a testa alta.

In fondo, ha fatto quello che doveva fare in un play off per accedere agli ottavi e dopo avere vinto 3 a 0 la gara d’andata, diciamo che alla fine i rossoneri hanno fatto la gara che serviva, fermo restando le fragilità difensive, il modulo sempre troppo sbilanciato, i macroscopici errori sotto porta di Leao, l’approccio e l’atteggiamento per certi versi censurabile, ha comunque portato a casa il passaggio del turno.

È anche vero che è stata la solita squadra spaccata in due, che come sempre finisce per fare le barricate per difendere il risultato, che ha sofferto anche contro il Rennes, ma l'ha fatto quasi sempre con lucidità, tutte queste cose che sono il Milan di Pioli.2, preoccupa per il percorso futuro della squadra in questa stagione e quindi è molto importante che Pioli trovi qualche rimedio a queste criticità.

La gara come sempre, è stata una sagra di errori e passaggi sbagliati, che non può reggere al confronto di squadre meno modeste del Rennes, così come non si può inneggiare al secondo gol segnato da Leao in Europa League, per quanto è stato fortunoso, dopo avere dimostrato ancora una volta, la sua incapacità di concretizzare i contropiedi e le occasioni che capitano sul suo piede, anche perché non incidono nemmeno Chukwueze e Okafor, suoi eventuali sostituti.

Per arrivare in fondo alla competizione come vorremmo, servirà ben altro, quindi il mio essere contro tendenza, non significa salire sul carro del vincitore (il Milan che passa il turno) e né tanto meno sono per la riconferma di Pioli e non posso non pensare alla possibilità del turnover, prima della prossima partita di coppa, che fortunatamente sarà lo Slavia Praga e forse il turnover sarà meno massiccio, se non con la Lazio almeno con l’Empoli lo farà.

Più che il turnover di Capello, servirebbe il Milan due di Sacchi, è vero che il Milan ha il turnover nel suo DNA, visto che lo ha inventato Capello quando ha ereditato la squadra da Sacchi, ma i protagonisti di allora, sono ben diversi dai figuranti di adesso e poi il turnover non porta bene a Pioli, basti pensare al Monza quest’anno in campionato, al Torino in coppa Italia la passata stagione e alla Cremonese l’anno scorso, il turnover non è per Pioli, gli porta male.

Jovic ha segnato 8 gol fino a qui in stagione, il suo rendimento però è legato a quando entra, a quando è in coppia con un’altra punta o a quando c’è da recuperare il risultato, ma quando parte dall’inizio le difficoltà esistono e in tema di mercato, hanno deluso le aspettative Musah, Okafor e Chukwueze, in pratica sono le esatte copie di Vranckx, Adli e Origi, meno male che quest’anno il mercato non lo ha fatto Maldini, il loro rendimento è stato in controtendenza a quanto volevano realizzare Furlani e Moncada.

È evidente quanto la rosa del Milan sia più corta del previsto e non rispecchia le intenzioni della società, di dare più soluzioni possibili a Pioli, spero che a fine stagione si facciano le dovute valutazioni, anche per Jovic e non è da escludere un nuovo viavai l’estate prossima, il Milan continua ad avere una fase difensiva terribile e Adli ha dimostrato di non avere nelle sue corde la fase difensiva.


Il francese non ha quel cambio di passo per stare davanti alla difesa, è un giocatore che può giocare in quel ruolo, ma almeno in un centrocampo a tre e con gente come Gattuso e Ambrosini accanto, è inutile continuare a ripetere sempre le stesse cose, questo è un Milan scoperto e i 9 risultati utili consecutivi, per me non devono e non dovrebbero cambiare il destino di Pioli, così come non dovrebbe essere riconfermato solo per questo passaggio di turno.

Per me e spero vivamente che sia così, Pioli non sarà sulla panchina del Milan l'anno prossimo, non vedo un futuro ancora al Milan per lui, il suo ciclo per me si è esaurito, Pioli ha fatto bene i primi tre anni, quando ha fatto molto di più di quello che doveva fare il Milan, ottenendo buoni risultati e un gioco piacevole, ma dopo lo scudetto c’è un po' di confusione e presunzione, questo bisogna ammetterlo.

Passiamo alle riforme, la Federcalcio ha in mente un nuovo piano sui debiti e sull’indice di liquidità più alto, la riduzione del numero delle squadre nel calcio professionistico, regole più stringenti per quanto riguarda le norme economico-finanziarie, per stabilizzare la situazione dell’intero sistema calcio, un processo di risanamento dei conti, che è indispensabile e reso dalla grande crisi legata al Covid, che ha portato le perdite di esercizio del calcio italiano, da 412 milioni nel 2019 a 1,3 miliardi nel 2021/22.

La sola Serie A conta debiti per 1 miliardo, c’è un piano triennale anti debiti per i club e l’irrigidimento di diversi requisiti, portando i controlli della Covisoc da due a quattro nel corso dell’anno e la volontà di innalzare l’indice di liquidità, da 0,6 a 0,7 nel 24-25 e fino a 0,8 nel 25-26, crescente progressivamente fino a 1, equilibrio ideale di qualsiasi azienda e mo’ so cazzi, il rapporto tra attività e passività correnti se violato, bloccherebbe il mercato.

Stesso discorso vale per l’indicatore di indebitamento, il rapporto debiti-ricavi, che entro il 2030 dovrà scendere a una soglia più sostenibile tra 0,65 e 0,7, che è quasi la metà di quello attuale 1,2; insomma le proposte non mancano, ma ora va trovata la giusta chiusura del cerchio, per rendere davvero effettiva una riforma del calcio italiano, prima si fanno e prima si riuscirà a essere competitivi. 

mercoledì 21 febbraio 2024

L’ennesima occasione sprecata.

Per carità, ci può stare prendersela con il turnover eccessivo, effettivamente non aveva senso cambiare così tanto, visto l’ipoteca messa con il 3 a 0 sul passaggio del turno in Europa League, un risultato che si può difendere tranquillamente a Rennes (forse ora non più), se poi non ne siamo capaci, allora facciamo bene a starcene tutti a casa, gli errori dei singoli già li conosciamo, non sono cose di oggi e diciamo che anche questo ci stare.

Il fatto vero è che a Monza il Milan che era in ripresa e al massimo delle sue possibilità, era uscito dalla crisi (per molti ma non per me), si era ripreso a chiedere a gran voce (non io) la riconferma di Pioli e invece credo che sia stato bocciato, c'è un problema di fondo e strutturale, ci sono basi poco solide nel gioco di Pioli e i nodi vengono al pettine non appena abbassi l’attenzione, non appena ti senti più forte.

Acquisisci presunzione e poi vai a Monza e butti al vento la possibilità di stabilizzarti, torni ad approcciare malissimo le partite, per ritmo e convinzione, emergono tutte le fragilità mentali, che a mio avviso trasmette il suo allenatore e non sono d’accordo che il solo cambio di quattro elementi il risultato sia questo, visto il risultato sicuramente sì, però sono convinto che sarebbe successo lo stesso prima o poi.

Lo abbiamo visto con l’Udinese, con il Lecce e con il Bologna e lì non abbiamo fatto turnover, nel campionato italiano nonostante le differenze quasi abissali, non puoi permetterti di considerare il Monza, il Sassuolo o l’Empoli per dire, squadre per cui puoi schierare titolari tutte le seconde linee o gran parte di esse, perché il rischio di perdere c’è anche con i titolarissimi, il Milan degli ultimi due anni, quelli del dopo scudetto, vive sulle montagne russe.

È difficile trovare un equilibrio e sempre lo sarà, finché c‘è questo allenatore, che non ha brillato in altre squadre per continuità, vedi Inter e Lazio per esempio e il fatto che non è stato mai più di due anni nella stessa squadra, arrivando spesso a campionato cominciato e andando via spesso senza finire il secondo anno, la dice lunga, non sono per niente d’accordo sulle valutazioni di alcuni addetti ai lavori, perché ci sono troppi sbalzi, una volta è diavolo e l’altra è santo.

La responsabilità della sconfitta è dell’allenatore, così come nella gestione dei cambi e nella formazione iniziale, lo ammette lui stesso, anche se lo dice ma non è convinto, non capisco le scelte contro il Monza, non tanto per il turnover o per Thiaw dal primo minuto, quanto il fatto che per lui uno vale l’altro, Adli e Bennacer insieme, o Musah sostituto di Adli, cambiando notevolmente gli equilibri già precari della squadra.

Il Milan era lanciatissimo e poteva scavalcare la Juventus, invece ha steccato clamorosamente, come spesso gli accade, Pioli va spesso in confusione, ormai è un dato oggettivo, va spesso in difficoltà nel gestire e nel preparare le partite, nelle rotazioni e nella strategia di gara (sempre la stessa), una squadra che dovrebbe lottare per il titolo o comunque per un posto in Champions, non dovrebbe “abbandonare” già a ottobre l’ambizione per lo scudetto.

Quasi tutte le squadra si migliorano con il passare delle partite, il Milan si peggiora e non può essere gestita in questo modo, questa sconfitta con il Monza potrebbe creare una reazione a catena, adesso non lo so più se giovedì basterà il 3 a 0 a Rennes, così come non so più, se poi arriviamo abbastanza tonici per respingere domenica l’assalto dell’Atalanta, che se dovesse vincere andrebbe a 4 punti e con una gara in meno.


Contro il Monza si è visto chiaramente, anche per chi si chiude gli occhi e fa finta di non vedere, che al Milan si è avviato la naturale conclusione di questo ciclo tecnico, al termine del quale la dirigenza dovrà convincersi per forza, a fare una scelta importante per la panchina.

Tornando alle riforme della FIGC, Gravina insiste come me, che la riduzione delle squadre va fatta e che le riforme devono partire da qua, la riduzione del numero di squadre professionistiche, che attualmente sono 100 e sono considerate eccessive già le 20 dalla Serie A, non sono disposte a rivedere il proprio format e anzi chiedono anche la riduzione del numero di promozioni e retrocessioni fra le leghe.

Gravina che sembra essersi svegliato al tramonto del suo mandato, batte giustamente per le infrastrutture e gli stadi, sicuramente il tema più importante, insieme alla sostenibilità economico-finanziaria e gli stipendi dei calciatori, la Serie A propone l'introduzione di un salary cap (se ne parla da tempo) e la riduzione automatica (del 30 per cento) degli stipendi dei giocatori, per le squadre retrocesse, eliminando quindi il paracadute?

Norme più selettive per l'iscrizione ai campionati, soluzioni per una maggiore sostenibilità e competitività, che vadano dalla Serie A alla Lega Dilettanti e a proposito di sostenibilità economico-finanziario, c’è la proposta di avere contratti più lunghi per i calciatori e per il contenimento dei costi, proponendo il modello della Premier League, portando a 8 il numero massimo di anni a livello contrattuale.

Riduzione del numero delle partite, riduzione della Coppa Italia seguendo il modello dell'In-Season Tournament NBA, proposta del VAR a chiamata (sempre la stessa richiesta e mai quella di rivedere il protocollo var), la possibilità di rendere pubblici in diretta i dialoghi con l'arbitro, l'introduzione del tempo effettivo e delle espulsioni a tempo (cartellini blu), alla fine faranno una cagata e tutto il resto resterà invariato. 

lunedì 19 febbraio 2024

Pioli si attribuisce tutte le responsabilità del mondo.

Basterebbe questo per fare un gesto nobile, come ha fatto Ranieri e dimettersi, poi le dimissioni gli e le revocherebbero, però nel frattempo avrebbe fatto un gesto bellissimo, anche se si tratta di frasi di circostanza e che non lo ammette sul serio, perché se ci credesse i quello che ha detto, dovrebbe dimettersi e basta, perché è vero che è lui che sceglie i giocatori, la strategia e che fa i cambi, poi aggiunge: “Abbiamo commesso degli errori che di solito non commettiamo" e lì si capisce che invece sta scaricando la colpa sugli altri.

Per carità, è più giusto così, perché in fondo sono i giocatori che vanno in campo, ma sono troppe le partite con il passaggio “a vuoto” fatte quest’anno e anche l’anno scorso, il Milan gioca veramente male, per non avere colpe importanti anche il coach, è veramente complicato commentare il primo tempo del Milan a Monza, ha fatto troppo poco, poco ritmo, scarsa intensità e troppa leggerezza in fase difensiva, troppo brutta la prestazione del Milan nel primo tempo.

Il secondo tempo devo dire che il Milan mi è piaciuto, anche se in dieci o forse perché in dieci, ma è stato il solito Milan “d’impulso”, quello che si vede ogni fine partita dopo le sostituzioni e sotto nel risultato, che si butta a capofitto nelle metà campo avversaria per recuperare il risultato, ma un Milan arruffone, disordinato e confusionario, un Milan difficile da commentare e difficile da trovare i perché di questa prestazione.

Allora, dato per scontato che “tutte le responsabilità del mondo” sono di Pioli, ma non perché lo dico io, ma perché le scelte le fa lui, tant’è che per definizione, un allenatore viene indicato come “responsabile tecnico”, Thiaw protagonista in negativo, che è stato fuori posizione e molto imbolsito in entrambi primi due gol, diventa una responsabilità dell’allenatore, nel momento in cui è stato messo frettolosamente in gruppo dallo staff sanitario, si è allenato e poi ha giocato titolare.

Ma quando Thiaw si allenava, l’allenatore dov’era? Che faceva? Non è in grado di capire se il ragazzo è nelle condizioni di fare una partita o è meglio aspettare ancora un po', mandandolo magari prima a giocare un paio di partite con la primavera? sicuramente nei due gol, è evidentissimo che ha sbagliato Thiaw, ma forse Gabbia che vive i problemi della difesa, più di noi che stiamo comodamente seduti sul divano, ha ragione che la fase difensiva (non è la sola difesa) al Milan è approssimativa.

Se i rossoneri hanno preso tutti questi gol, non è solo una questione di infortuni, non è colpa di Thiaw o di Maignan, è la fase difensiva che vuole l’allenatore e che non funziona, perché invece di trovarvi un rimedio, filosofessa dicendo: “basta fare un gol in più degli avversari”, magari con Leao, no? ne ha parlato anche Mauro che ha detto: "Se Thiaw è costretto ad andare 3-4 volte a chiudere a destra e sinistra, poi quando deve pensare, ha un po' di acido lattico nei muscoli (aggiungo io per il poco allenamento) e va in difficoltà, lì, è la squadra che ti deve aiutare".

La fase difensiva quindi che non c’è e questa brutta serata con la sconfitta, ha messo a nudo i problemi mai risolti di questa squadra e i limiti di Pioli, nascosti dagli ultimi risultati positivi e ora l’Atalanta è distante 7 punti e ha una gara da recuperare, con dei dati così allarmanti, altro che terzo posto blindato, per uno che ammette (frase di circostanza), che “tutte le responsabilità del mondo” sono le sue, ha anche la colpa del turnover.


Non che il turnover non andava fatto, per conto mio 1 o 2 giocatori andrebbero alternati tutte le settimane, in modo da avere in pratica 15/16 titolari e senza fare troppi rimescolamenti di ruoli, diciamo le classiche scelte tecniche che Pioli non sa cosa sono, o per lo meno, utilizzare i titolari, mettere in ghiaccio la partita e poi dare un po' di riposo ai più stanchi o ai più bravi, di conseguenza non si possono lasciare fuori sei calciatori tutti insieme.

Poi se fosse stato meglio farlo contro il Monza o contro il Rennes non saprei, io sono dell’idea che l’occasione di superare la Juventus e mettersi al secondo posto in classifica non me la sarei fatta scappare, vero che contro il Rennes il 3 a 0 non ti da nessuna sicurezza, ma allora è inutile dichiarare mentendo davanti ai microfoni: “pensiamo una partita alla volta”, altra fase fatta, praticamente di suo questo allenatore non ha nulla, prende tutto in prestito, anche le frasi fatte.

Questa squadra ha evidenti limiti  calcistici in tutti i suoi componenti, in Cardinale che vuole vincere tutto e si affida a Pioli e Furlani, Scaroni che non vuole vincere niente e si accontenta del quarto posto, Pioli che non è mai stato niente di più di un traghettatore, lacune tecnico-tattiche della squadra e nella mentalità di alcuni giocatori, non riesco a capire perché Vrankx non andava bene e Musah è stato definito un talento, o Chukwueze, che è costato quasi quanto De Keteleare e ha fallito come lui non lo dice nessuno.

Ora non è che sono io che gli e la tiro al Milan, ma cosa ho detto qualche settimana fa a chi vedeva un Milan lanciatissimo, che aveva risolto come per incanto tutti i suoi problemi, che io non salivo come tutti gli altri sul carro del vincitore, di aspettare prima di cantare vittoria, perché era ovvio che prima o poi sarebbe venuta fuori la polvere da sotto al tappeto, così come ho letto poco fa: “non è da escludere che Pioli venga confermato”, lo volete confermare? come diciamo noi palermitani: “a finuta chistu c’è, chistu truvati”.



 

domenica 18 febbraio 2024

Il Milan ipoteca il passaggio del turno.

Sarò un inguaribile scettico, ma per me il Milan non ha travolto il Rennes, per come il netto 3 a 0 può far pensare, continuo a ritenere che il Milan giochi a sprazzi, a folate, per me non ha ancora un gioco di squadra avvolgente, è tutto estemporaneo e legato ai guizzi di Leao e Hernandez, quest’ultimo tornato ai sui abituali standard di rendimento.

Continuo a considerare Musah un corpo estraneo a questa squadra e nel Milan, continuo a considerare troppo sbilanciato il 4-2-3-1 e poco al servizio della punta centrale, nel senso che Giroud vede pochissimi palloni, a che servirebbe spendere un pozzo di soldi per un attaccante centrale, se poi la palla sul dischetto non arriva mai? Ma contenti loro (Furlani e Cardinale) contenti tutti, tranne io, contento solo che il Milan va avanti e non di come gioca.

È vero che non si può avere tutto nella vita, quindi mi divertirò guardando giocare l’Inter, rosicherò per gli scudetti che vince e gioierò per tutti i secondi, terzi e quarti posti che arriveranno con il Milan, gioisco per questo primo “round” che il Milan si è preso, ma per me non con forza, il Rennes alla fine è risultato poca cosa, del resto in Francia se escludi PSG e forse adesso più nemmeno loro, non ci sono avversari di spicco. 

La partita finisce 3 a 0, il Milan è trascinato per il momento da uno strepitoso Hernandez e da un puntuale Loftus-Cheek, perché sarà pure che fa un gran lavoro oscuro, ma io fino ad adesso oltre ai bei gol, non ricordo una prestazione indimenticabile, giocate trascendentali, escluso con il PSG in Champions, tranne i gol, gol belli e particolari, quello sì.

Indubbiamente bravo Pioli, per quello che mi può interessare, sicuramente con i se e con i ma non si va da nessuna parte, però se togli i gol di Jovic e di Loftus-Cheek che non erano in programma (più culo che bravura), cosa ti resta di questo Milan? Una squadra arruffona, sbilanciata e a tratti disordinata, che si è forse veramente lasciata la crisi alle spalle e con il rientro degli infortunati, forse troverà una sua identità diversa e duratura.

Intanto ha messo una seria ipoteca sul passaggio del turno, quella è evidente e bisogna dargliene atto, alla vigilia la squadra di Stéphan faceva paura ed è giusto che con Reijnders giochi dal primo minuto Musah, come è giusto giocare con i titolari, tranne Florenzi al posto dell'infortunato Calabria, per portare a casa la qualificazione fin da subito agli ottavi di Europa League.

Da qualche tempo si parla effettivamente del progetto di riforma del calcio italiano e della Lega Serie A, che ha preso visione degli urgenti correttivi da introdurre da tempo e chiede un riequilibrio dei pesi nel Consiglio della Figc e una maggiore autonomia della Serie A in stile Premier, chiede inoltre una percentuale del volume delle scommesse e l'abolizione del divieto di sponsorizzazioni dal betting, oltre al ripristino del beneficio per gli “impatriati”

“Gli impatriati, sono lavoratori che trasferiscono la residenza e l'attività lavorativa in Italia, dopo essere stati all'estero per almeno 2 anni”, d’accordo che De Keteleare per esempio, può essere un lavoratore che trasferisce la sua residenza e la sua attività in Italia, ma dopo essere stato all’estero per almeno due anni cosa significa? Dovrebbe valere per un calciatore italiano che va a giocare all’estero e dopo due anni decide di “impatriare”, di ritornare.

Oppure un calciatore nato in Italia e che ha sempre giocato all’estero e vuole “impatriare” o anche uno straniero, tipo Ibrahimovic, che ha giocato in Italia, è stato residente in Italia, ha lavorato in Italia e allora “impatria”, quindi questa tipologia di calciatori può fruire delle detrazioni fiscali, per tutti gli altri no, quindi per me è stato un abuso della legge, trasfigurata come tutte le leggi italiane a proprio piacimento, per togliere ai poveri e dare ai ricchi.

Si esatto ricchi, perché non siamo nemmeno più in presenza di un presidente degli anni passati, ma in presenza di fondi, che i soldi ce li ha eccome, quindi trovo giusto che questa cuccagna sia finita, anche se sono d’accordo con Abodi, che la legge modificata, ovvero non estesa a tutti, ma solo a quei casi che ho citato prima.

La vera riforma invece secondo me era quella della riduzione delle squadre, in A, in B e in C, ma questa non la vuole nessuno, perché vorrebbero stare tutti in serie A, per usufruire dei diritti televisivi e i soldi del coni, che già in serie B sono molto diverse, quindi la serie A resta a 20 squadre, anche se Inter, Juventus, Milan e Roma non sono d'accordo e per me giustamente, perché sono le squadre che maggiormente fanno le coppe e si lamentano delle troppe partite infrasettimanali.

Cosa per altro, che lamentano anche altre, ma che però non vogliono perdere i soldi, quindi la riduzione del campionato da 20 a 18 squadre non si fa, di cosa si è parlato allora fin ora? E in buona sostanza, se non si comincia da qua, quali riforme puoi fare? Le piccole si oppongono, ricorrendo alla rappresentatività dei territori, non so quanto possa interessare alla Lazio per esempio, o a qualche altra squadra.

Molti calciatori non trovano più il tempo di allenarsi, dormono in aereo tra una partita e l’altra, si comprimono i tempi di recupero e si rischia di diventare insostenibile, a parte i risvolti economici anche sulla gestione dei diritti tv, il cui valore è in calo, per un campionato oramai di secondo piano, la Serie A rischia di sbagliare e penalizzare anche le piccole, miopi, perché un campionato di valore è interesse di tutti. 

venerdì 16 febbraio 2024

Bene, bella vittoria, complimenti.

 

Vincere l'Europa League significherebbe risolvere tante incertezze, principalmente per quanto riguarda la vicenda Pioli, nel dopo partita tutti erano convinti come me, che si è vero Pioli ha vinto uno scudetto “difficile”, perché non era la squadra più forte, però la stagione immediatamente dopo lo scudetto, è arrivato quinto in campionato, è uscito dallo scudetto e dalla coppa Italia a gennaio ed è stato umiliato nella semifinale di Champions.

Ecco perché l'Europa League può cambiare le sorti del futuro della panchina di Pioli, anche un secondo dopo essere uscito dallo scudetto e dalla coppa Italia, ancora una volta prematuramente, con la solita crisi annuale di risultati e di gioco non può bastare, il 90 per cento dei tifosi e degli addetti ai lavori, dopo 5 anni di acrobazie in panchina, vuole qualcosa di nuovo, di più stabile, qualcosa che li entusiasmi di più di una serie di vittorie al cardiopalma, strappate per i capelli dopo 90 minuti scadenti.

L’obiettivo Europa League è più un obiettivo per Pioli che per la società, non che mettere in bacheca questa coppa sia una cosa brutta, anzi, ma è sicuramente la grande opportunità per Pioli, per risolvere le incertezze su chi siederà in panchina il prossimo anno, anche se per me vincere una coppa o uno scudetto, non significa conferma automatica, per me conta il calcio che propone l’allenatore e quello del dopo scudetto non mi piace.

Non mi piace questo atteggiamento di vittima, questo suo essere “politico”, di arrampicarsi sugli specchi, questo suo dire e non dire, di giustificare tutti e tutto, fatta salva qualche subdola vendetta, questo fatto che non ha coraggio specialmente con i giovani e che è integralista, sono proprio queste cose cha hanno stufato noi tifosi, dopo 5 anni vorremmo vedere di meglio.

Come la scusa degli infortuni, è un grande alibi gestito in maniera ridicola, anche dal punto della comunicazione (altro aspetto negativo del tecnico), io, come sono sicuro la stragrande maggioranza di tifosi e addetti ai lavori, sono restio comunque ad una sua possibile conferma nella prossima stagione, io non sono soddisfatto di come gioca il Milan, anche se vince e non mi accontento di qualificarmi in Champions, per manifesta inferiorità tecnica di: Atalanta, Roma e Lazio, con tutto il rispetto.

Non penso che il Milan vincerà l'Europa League e credo che Pioli abbia finito il suo tempo comunque, non lo vedo un allenatore da record, non è minimamente paragonabile ai Sacchi, agli Ancelotti, ai Rocco, ai Capello o ai Liedholm, per me è stato al Milan più di quanto meritasse, ineccepibile il lavoro fatto negli anni prima dello scudetto, ma il lavoro compiuto dallo scudetto vinto in poi è da criticare, compresa l’aria di onnipotenza che ha acquisito.

Io penso che dallo scudetto in poi, è iniziata la parabola discendente di Pioli, Maldini se ne era accorto e non è stato ascoltato, succede a tutti che dopo un paio di annate buone, le cose non vanno più per il verso giusto, è successo a Sacchi e a Capello, la crescita dei giocatori non c’è e se qualcuno cresce, la crescita è risicata, tranne a imporsi dopo che sono andati via dal Milan, Calhanoglu su tutti e Leao che continua ad avere gli stessi difetti.


Resto sempre fiducioso, che Spalletti dopo l’Europeo dia il ben servito alla Nazionale e si sieda sulla panchina del Milan, come è sempre stato un mio desiderio e quello di Maldini nel 2019, così avrà pure fatto l’anno “sabatico” che aveva manifestato di fare a De Laurentis, la Nazionale verrà affidata giustamente a Ranieri, che merita di chiudere la carriera con questo riconoscimento. 

A proposito di commissari tecnici, la Federazione saudita ha attaccato Mancini per il suo "Atteggiamento inaccettabile", è furiosa dopo l'eliminazione e l’abbandono del campo, Mancini si è pentito di avere accettato il calcio asiatico e per non rinunciare alla barca di soldi che ha sottoscritto di guadagnare, ha pensato bene di farsi esonerare, lasciando il campo prima ancora che finisse la sessione dei rigori.

La federazione Saudita ha pensato all’esonero, poi ci ha ripensato e per un discorso economico ha deciso di continuare con il tecnico di Jesi, quindi niente esonero e niente ritorno in una panchina Italiana, come Mancini sperava, sicuramente però non sarebbe più tornato sulla panchina dell’Italia,

Il contratto di Mancini prevede che lui e il suo staff, devono passare almeno 183 giorni all’anno nel paese arabo, in caso contrario l’ingaggio verrà dimezzato, in caso di esonero invece, la federazione Saudita pagherebbe una penale altissima, questo è quello che vorrebbe Mancini e magari sottoscrivere un contratto con il Napoli.

giovedì 15 febbraio 2024

Tre punti importanti per i rossoneri

Il Milan ha capitalizzato al massimo la rete di Theo Hernandez a metà del primo tempo, ha sfiorato il raddoppio all’inizio della ripresa e poi il Milan ha sofferto la reazione del Napoli rigenerato dall'ingresso di Politano e ha rischiato all'89esomo il pareggio con il palo colpito da una deviazione causale di Simic, nel tentativo di intercettare un tiro di Lindstrom.

Altri tre punti per il Milan, che contro il Napoli ha cercato di disputare una partita più accorta, aspettando il Napoli per provare a colpire in contropiede, i partenopei sono usciti con aggressività sul portatore di palla del Milan e hanno creando densità in mezzo al campo, che ha tolto ai rossoneri spazio e tempo per costruire le giocate, nella ripresa il copione è cambiato, il Napoli trascinato da Politano è venuto fuori e dalle parti di Maignan sono arrivate molte conclusioni dalla distanza.

È stata la vittoria di un gruppo che sta crescendo, che sta diventando più solido, all’interno però di una partita ancora povera di contenuti tecnici ma intensa e molto combattuta, anche se Il Milan sta viaggiando su ritmi esaltanti, merito anche di Gabbia, tornato al Milan con una consapevolezza diversa dei propri mezzi, l’esperienza al Villarreal lo ha fatto maturare sia dal punto di vista mentale che tattico, ora non può essere più il quinto dei centrali.

Gabbia è un giocatore solido, un serio lavoratore, a mio avviso non giustifica le scelte di mercato per gennaio, perché si poteva e si è potuto fare a meno di un altro difensore centrale, ma non di un centrocampista centrale d’interdizione, caso mai mi fa dovere segnalare, che in cinque mesi trascorsi in Spagna con un altro allenatore, Gabbia ha fatto un miglioramento che non ha fatto in quattro anni passati con Pioli ed è tornato un giocatore trasformato.

Da un problema risolto per il Milan a un problema da risolvere per il sindaco di Milano Sala, queste le sue parole: "Se vanno via Inter e Milan, cosa faccio con San Siro? Milan e Inter hanno garantito di stare a San Siro fino al 2030", da parte mia dico che per quanto riguarda la data “2030”, non dovrebbero esserci problemi, il Milan ha una consegna stimata dello stadio di San Donato per fine 2028 e basterà mettere qualche bastone tra le ruote, che la consegna sicuramente slitterà per il 2029/2030.

E questa è fatta, credo che il Milan sia molto più avanti dell’Inter per lo stadio, per tanto sono sicuro che nemmeno l’Inter lascerà San Siro prima del 2030, piuttosto il problema sarà dopo il 2030, ma credo che per allora lui avrà finito il suo doppio mandato e poi saranno cazzi di chi viene dopo e di chi ne ha preteso il vincolo a spada tratta, non è semplice oggi fare uno stadio in un territorio molto urbanizzato ed è legittimo, che le squadre cerchino la possibilità di farne un altro da un’altra parte.

Lo stadio per le società di calcio oggi fa parte del loro patrimonio, al comune di Milano facevano comodo i miliardi di Milan e Inter, quindi dovevano essere più lungimiranti e trovare in questi 3 anni di dibattiti inutili il giusto compromesso, per tenere a San Siro le due squadre, anche se sarebbe stato più opportuno tenerne una o così come stavano facendo inizialmente.

Sono convinto che nel 2029 il Milan potrebbe lasciare San Siro, ma l’Inter resterà la, quindi secondo me non si pone il problema di che cosa ne sarà di San Siro, se così non fosse, certo non è un pacchetto di sigarette vuoto che puoi buttare via e anche a volerlo vendere, a chi? E poi per farne cosa? chi può permettersi uno stadio del genere? Quindi la soluzione è quella di convertirlo, ma la sovraintendenza non vuole e resterà lì, una cattedrale nel deserto, o meglio un edificio fatiscente in mezzo alla città.

Purtroppo è troppo tardi sindaco Sala, troppo tempo perso e troppi capricci di chiunque assecondati, tanto che adesso neanche il 'nuovo' San Siro interessa più, al Milan sicuro, forse all’Inter che ha qualche problemino sì, quindi ora non resta che convincere Inter o Milan, perché ogni società deve avere nel suo patrimonio la proprietà dello stadio (per questo Cardinale ha comprato il Milan), a ristrutturare il Meazza, in cambio di una lunga concessione del diritto di superficie, che secondo me non può bastare, a chi dovrà spendere almeno 300 milioni per ristrutturarlo.

Il Sindaco Sala si è ridotto troppo tardi a implorare Inter e Milan o solo l’Inter a restare a Milano nel “nuovo” San Siro e su questo è d’accordo anche lui, sul fatto che le squadre restino a Milano, o almeno una è vero, ma perché le hanno ostacolato prima in tutti i modi possibili e anche impossibili? è importante per Milano e per San Siro, ma bisogna risollevare l’interesse almeno dell’Inter, perché il Milan oramai è partito per la tangente.

Negli ultimi 8 anni di incontri se ne sono fatti a iosa e però non c’è mai stata la volontà dell’amministrazione di agevolare la ristrutturazione di San Siro, secondo i nuovi canoni della fruizione dell’impianto, il Milan ha già versato 40 milioni di euro per acquistare i terreni per il nuovo stadio a San Donato e non tornerà indietro per dividere con l’Inter: campo, manutenzione, uffici e ricavi. 

lunedì 12 febbraio 2024

Che fine ha fatto Terracciano?

 

Il Milan continua a vincere e battendo il Napoli per 1 a 0, torna a vincere uno scontro diretto con una big del nostro campionato, anche se a questo Napoli di big è rimasto poco, i partenopei hanno fatto una buona gara e il risultato lo dice, ma è oramai una squadra da Europa League, poco più e poco meno di un Bologna o di una Fiorentina, vince il Milan che sale a 52 punti, un ruolino di marcia niente male, ma per me è ancora un Milan che non convincere.

Nonostante, solamente in due precedenti occasioni ha fatto meglio nell'era dei tre punti (1995/96 e 2003/04) e in entrambi gli anni è arrivato lo scudetto, vedo un Milan impacciato, poco fluido, incostante e con ritmi ancora non all’altezza degli anni passati, spero che continui a essere in crescendo e che vinca gli scontri diretti, compreso quelli con Inter e Juventus, eguagliando se non migliorando la stagione 2021/22, che poi è stata quella dello scudetto numero 19, sarebbe un’impresa per arrivare prima dei cugini alla seconda stella.

Rispondo a Pellegatti, ma senza polemica, che io tifo Milan, voglio tanto bene alla mia squadra ed è per questo che per lei voglio il massimo come allenatore, come un padre vuole il marito migliore per sua figlia, penso che l’amore per la propria squadra debba essere incondizionato, però non ci si deve accontentare di Pioli o essergli grati a vita, voglio tifare Milan ed essere tranquillo e felice, negli ultimi due anni non è stato così.

Sarei pertanto felice della seconda stella, ma vorrei comunque un altro allenatore, so che se vincesse questo scudetto, Pioli sarebbe confermato per almeno altri 2 anni, ma la mia sarebbe una felicità dal gusto amaro, nel 21/22 la vetta allora era solo a una lunghezza a questo punto della stagione, mentre oggi è potenzialmente a 11 punti di distanza.

Nonostante il terzo miglior cammino nella storia, non credo proprio che possiamo pensare di togliere lo scudetto (quasi cucito) all’Inter, dovremmo continuare a marciare così speditamente e vincere tutti gli scontri diretti, non credo che questo possa avvenire, così come non credo che arriviamo in finale di Europa League, anche se è alla nostra portata.  

Certo, il campionato è ancora lungo e possiamo sognare, tutto può ancora succedere, anche che non arrivi la riconferma di Pioli, io penso che non dipenda soltanto dall’Europa League, ma da come si svolgerà il resto del campionato e il piazzamento finale, non dimentichiamo come è finita lo scorso anno, certo, se vincesse l’Europa League e quindi si qualificasse in Champions, sarebbe complicato che si decida di esonerare Pioli.


Dopo la vittoria con il Napoli, il Milan si appresta a debuttare in Europa contro il Rennes, la squadra non è al top ma si è ripresa, ha raggiunto una buona intensità, ma non è quella giusta per l’Europa, è ancora una squadra molto “isterica” dal punto di vista dell’intensità, l’arma in più per questo Milan è Theo Hernandez, che è sembrato tornato allo standard delle sue migliori e abituali stagioni, Leao ha fatto forse la sua migliore partita di questa stagione, resta solo al momento però, il suo grande potenziale.

Io sono convinto che Mbappé lascerà il PSG e che in caso di partenza dell’attaccante francese, i parigini non punteranno su Leao ma su Osimen, al massimo su tutti e due, ma il PSG deve sostituire un attaccante che segna e non può sostituirlo con uno che strappa 2/3 volte a partita e non segna, anche se il campionato francese e più semplice del nostro, Leao è il miglior clone di Mbappé è vero, ma segna poco.

C’è chi sostiene come me, che Leao deve fare il salto di qualità, ma qualcuno lo deve “insegnare” dal punto di vista tecnico, perché commette gli stessi errori che commetteva quattro anni fa, segno che non è allenato come dovrebbe essere allenato, vedi Gabbia e CDK, che sono andati via e sono altri giocatori, se ancora oggi Leao non è “esploso” definitivamente, è colpa di chi non lo sta facendo crescere, ecco perché anche se Pioli vincesse campionato e Europa League io non lo confermerei.

L’allenatore non può essere aziendalista, perché si accontenta di quello che gli dai e ti fa risparmiare, deve anche essere o principalmente, uno che ti migliora quel poco che gli danno (Gasperini), Pioli è aziendalista della sua azienda, è il Checco Zalone del posto fisso al Milan, non ho visto in questi suoi 5 anni in rossonero l’esplosine di grandi giocatori.

Se si eccettuano Calhanoglu solo l’anno del secondo posto e Kessie solo l’anno dello scudetto, poi gli altri sono messi da parte (Vranckx e Terracciano) e vengono fuori nell’emergenza (Thiaw e Adli), Leao resta il giocatore più importante del Milan, sul suo talento non si discute, ma il portoghese ha difficoltà nel fare la scelta giusta, grande coach dove sei?