venerdì 30 gennaio 2015

Cambiare modulo non può bastare.

Contro il Parma, il Milan deve tornare a vincere, per questo la dirigenza ha dotato l'organico, di due acquisti di rilievo, gli ex nazionali Bocchetti e Destro, Inzaghi sostiene, che per uscire dalla crisi è necessario continuare a lavorare duramente, passando magari dal 4-3-3 al 4-4-2, modulo tattico preferito dal presidente, sponsorizzato con la visita di Sacchi e anticipato ampiamente dal sottoscritto.
Cambiare modulo per conto mio non può bastare, il Milan deve darsi un gioco di squadra, che non può essere nemmeno, quello da provinciale visto nelle prime giornate, ho visto il Parma in coppa contro la Juve e nel suo disastro totale, gioca a calcio, con determinazione e intensità, per non parlare di Palermo, Empoli e così via, in presenza fra l'altro di organici nettamente inferiori.
Destro come centravanti, con alle spalle Menez da seconda punta , Pazzini riserva di Destro, con Cerci che potrebbe essere l’alternativa al francese e in attesa del rientro degli infortunati El Shaaarawy e Bonaventura, agirebbe da esterno a sinistra e Honda a destra, il centrocampo sarebbe poi completato, con la coppia De Jong-Montolivo, con Poli e Van Ginchel alternative. 
A questo punto poche chance per Muntari ed Essien, invece Suso sarà la riserva di Honda finchè non torna El Shaarawy, spingeranno sulle fasce Abate e Bocchetti o a quanto pare Antonelli, in mezzo almeno per adesso, Alex e Ramì, con Bocchetti primo rincalzo, appena si libera dai compiti di fascia, o per l'arrivo di Antonelli (in prestito con obbligo di riscatto a 5 milioni), o quando sarà recuperato De Sciglio.

Dopo la partita con il Parma, resterà ancora tempo per il mercato, lunedì 2 potrebbe essere il famoso giorno del "Condor", ovvero l'ultimo giorno di mercato, che da sempre è il giorno del "condor" Galliani, l'AD rossonero solitamente, assesta un colpo quasi a sorpresa e quasi allo scadere, il più famoso resta quello di Nocerino, milanista a pochissimi minuti dalla chiusura e per 500 mila euro, l'impressione è che la storia si possa ripetere con Munoz.
Per il 24enne difensore, Zamparini alla fine sarà costretto ad abbassare le pretese, il Palermo chiede poco più di due milioni, per un calciatore che il primo luglio andrebbe al Milan a parametro zero, nelle ultime ore di mercato, anche un milione, milione e mezzo per il Palermo, sarebbero sempre meglio che incassarne zero, l'altro colpo dell'ultima ora, potrebbe essere quello di Paulinho.
Il centrocampista del Tottenham dovrebbe andare via in questa finestra di mercato e i rossoneri sarebbero pronti ad ufficializzare un offerta, per annullare l’interesse del Valencia, così come Armero potrebbe passare al Genoa, nelle ultime ore di mercato, da non dimenticare che se dovesse partire Essien, l'ultimo giorno di mercato, potrebbe anche essere speso su Baselli.
Difficilmente Inzaghi resterà la prossima stagione e comunque il Milan ha bisogno di un centrocampista che detta i tempi, non è De Jong e per quello che si è visto nelle ultime due partite, non è nemmeno Montolivo, la "rivoluzione di gennaio" una cosa l'ha detta e cioè, hanno capito che così non si può continuare e bisogna cambiare.
Da giugno ad oggi sono arrivati: Lopez, Agazzi, Alex, Ramì, Armero (Antonelli), Albertazzi, Van Ginkel, Bonaventura, Cerci, Destro, Suso, Menez e forse Munoz e Baselli, mai il Milan aveva cambiato tanto, mai aveva preso tanta gente da riscattare e mai così giovani, perchè Destro ha 23 anni, Munoz anche se venisse a luglio ne ha 24, Suso ne ha 21 come eventualmente Baselli, per non dimenticare, De Sciglio ed El Shaarawy.
Chi li allenerà ? bella domanda, io e il presidente vorremmo Spalletti, non ci dispiacerebbe Prandelli anche se...., ma forse potrebbe essere Montella tra i due litiganti, fatto salvo che terrei sott'occhio la situazione a Parma, Leonardi è un ottimo D.S. ed è stato già cercato e Donadoni che ha il DNA del Milan, è uomo di Leonardi e poi ha esperienza e di recente non ha fatto male. 
Foto tratte dal web.

mercoledì 28 gennaio 2015

Fallimento totale.

Situazione in casa Milan, dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia, Berlusconi ha rinnovato la fiducia a Galliani e confermato il tecnico, la partita contro la Lazio doveva essere decisiva, per Inzaghi e per il Milan, non è cambiato nulla, nonostante il difficile momento della squadra e la contestazione della curva, Inzaghi domenica sarà ancora in panchina contro il Parma, vincere per me significherebbe illudersi, perdere forse potrebbe cambiare la panchina. 
Tutto questo è un modo per prendere tempo, sperando in qualcosa di non meglio definito, ma il fatto è che il Milan non può fare un punto in quattro partite, non può non avere i soldi da investire e che quelli guadagnati dalle cessioni devono servire per risanare il bilancio, non può non avere un progetto e non può nemmeno permettersi di spendere neanche 2/3 milioni, così non si va da nessuna parte.
Per gli ultras rossoneri, il responsabile del naufragio tecnico non è l'allenatore, ma Galliani, gli si rimprovera la mancata realizzazione del progetto giovani, che doveva  risollevare la squadra, vero è che sono stati ceduti Cristante e Petagna (quest'ultimo non ha fatto bene neanche nel Latina), ma è pure vero che gioiellini come De Sciglio ed El Shaarawy, sono stati distrutti, che Mostur non è stato mai impiegato e che Albertazzi e Niang, si sono solo peggiorati e non può essere colpa di Galliani, per non parlare di Van Ginkel, promettentissimo giocatore e che non ha comprato Galliani, eppure.....
Come ho avuto già modo di dire qualche anno fa e non intendo difendere "zio Fester", non è che Galliani si frega i soldi che gli da Berlusconi e poi prende i parametri zero, oppure Berlusconi gli mette a disposizione cifre da capogiro e lui con la scelta dei parametri zero lo fa risparmiare, vorrei vedere un altro a fare mercato senza soldi, lui almeno qualcuno buono ogni tanto lo porta.
Allora mandiamo pure via Galliani, ma ricordiamoci che per risolvere il problema, bisogna capirlo ed individuarlo e il problema non è Galliani, intanto il presidente a questo punto, deve tornare ad investire e poi deve allontanare il responsabile vero di questo fallimento, che è il responsabile tecnico. 
Finalmente Inzaghi ha parlato del ruolo di Menez e del 4-4-2 dicendo: "Oggi con il 4-4-2 abbiamo fatto ottime cose, volevo iniziare a giocarci dall'inizio da quando avevo la rosa al completo, ma a questo punto mi sa che devo accelerare il passaggio a questo modulo", io non gli e lo avevo mai sentito dire e poi guarda caso, dopo l'arrivo di Sacchi e dopo avere "sbattuto" ripetutamente contro le sue o le altrui testardaggini, lo ha capito.
Comunque visto che il "capo" gli ha rinnovato la fiducia, Galliani avrebbe già tre trattative di mercato ben avviate, una per reparto dopo aver preso Bocchetti dallo Spartak Mosca ed avere un accordo per Destro della Roma, la punta giallorossa deciderà oggi se trasferirsi o meno, mentre le trattative riguardano: Antonelli esterno del Genoa, Paulinho, centrocampista del Tottenham e Munoz, indipendentemente da Bocchetti e con l'accordo quasi raggiunto.
Per la difesa il genoano è una possibilità concreta, se il grifone riesce ad avere Benito del Benfica, Paulinho invece è legato all'addio di Essien e all'eventuale mancato arrivo di Baselli, mentre a giugno il primo a lasciare il Milan sarà Mexes, che ha il contratto in scadenza a giugno e poi Zapata, per Bonera ci stiamo attrezzando.

Foto tratte dal web.

sabato 24 gennaio 2015

Tutto cominciò con quel maledetto gol..

Quando si dice che un episodio ti cambia la vita e la vita del Milan è cambiata con quel gol annullato a Muntari, Sliding Doors, se potessimo ipotizzare come nel film, l'altra dimensione parallela di quel campionato, ovvero con il gol convalidato, potremmo ipotizzare: il Milan che vince il secondo scudetto di fila (e forse anche il 3° e il 4°), la conferma di Ibrahimovic e Thiago Silva, un Milan più ricco e magari più forte e non saremmo sicuramente in queste condizioni.
L'unico incubo di quest'altra dimensione, sarebbe stato Allegri ancora l'allenatore del Milan, un tecnico sopravvalutato, che nei numeri diffusi in questi giorni, sulla media punti degli ultimi tre allenatori rossoneri, trova conferma dei suoi limiti tecnici, nelle loro ultime 19 gare, Allegri ha totalizzato 22 punti, Seedorf  35 ed Inzaghi 26, tutti più o meno con lo stesso organico, l'unico che ha fatto vedere la sua "impronta" è stato l'olandese, fatto salvo la "buccia" del 4-2-3-1 e poi non so cosa ha combinato, per meritarsi tanto.
E' comunque parere diffuso, che Inzaghi avrà ancora una fiducia a tempo, molto probabilmente, se non quasi sicuramente, le due sfide con la Lazio, diranno se Pippo sarà ancora l'allenatore del Milan o sarà ancora Tassotti a traghettare la squadra fino a giugno, per poi consegnarla a Spalletti, un allenatore di maggior esperienza, dopo i due tentativi di "novizi", sicuramente è escluso un ritorno di Seedorf, che stava provando a riallacciare i rapporti con la società.

Dopo la sconfitta di ieri sera, credo oramai che il Milan sia finito e così anche l'era Berlusconi, altro che Europa, se va avanti così si può rischiare la serie B invece, io non capisco su quali basi Inzaghi, possa sostenere che ne usciranno da questo momento difficile, il Milan è senza gioco, senza idee, senz'anima, non corre, è in confusione, perde tutti i palloni e i contrastasti con gli avversari, tira raramente in porta, non c'è con la testa e nemmeno con le gambe, come si può pensare di venirne fuori !? Bò.
Galliani era allo stadio accanto a Marzullo, che sicuramente alla fine gli avrà detto: fatti una domanda e datti una risposta, io ho visto che dopo un poco ha telefonato, avrà girato (e lo spero), la domanda a Silvio, che invece di intervenire (anche economicamente), si dichiara felice di questa situazione e intanto il Milan sprofonda sempre più in basso, con una squadra e un tecnico inadeguati.
Non mi trovo d'accordo con chi sostiene che la squadra non è competitiva, se parliamo di scudetto o champions, li sono d'accordo, ma che non possiamo come organico competere con Lazio, Sampdoria e Genoa, quello no e poi era dichiarato che si partiva da questa squadra per investire sui giovani di valore per migliorarla, dove sono questi giovani ? e comunque con un altro allenatore, non saremmo messi così male. 
Intanto inanelliamo un'altra prestazione penosa, ancora in vantaggio subito, mettendosi nelle condizioni migliori e come in altre occasioni, ci siamo consegnati totalmente all'avversario, la mancanza di gioco e la confusione più totale, hanno caratterizzato questa gara come le altre del resto e la follia di Mexes, così come le intemperanze di Muntari prima e il nervosismo generale, testimoniano quanto questo Milan, stia andando alla deriva, bisognerà fare qualcosa, ma quando ?
Un mese fa, si parlava della crescita del Milan, contro Napoli, Roma e Real, sembrava avesse raggiunto quel grado di maturità, che questo organico, con il lavoro, aveva raggiunto, invece sono state solo eccezioni, è tornata a non proporre gioco, difende malissimo, non riesce neanche a giocare sulle ripartenze, non sa gestire le difficoltà ed è difficile salvare qualcuno, sono svogliati e disinteressati, segno che non sono più con l'allenatore, cosa intendono fare adesso i vertici societari, per riportare il Milan ai livelli che merita ? 
La priorità adesso mi sembra l'allenatore, di mercato invece tutta la difesa, con in particolare il terzino sinistro, nelle ultime ore sembrano essersi raffreddate le piste che portano a Siqueira e a Pasqual, restano vive quindi al momento, quelle che portano a Douglas Santos dell’Udinese (ora è in prestito all’Atletico Mineiro) e a Guerreiro del Lorient.
Ma anche la punta e non il falso nove, è un'esigenza palese, il Milan dovrà stringere per una punta d'area, lo si è capito con la richiesta che la squadra ha fatto, di avere sempre titolare Pazzini (è rimasto solo lui) e il fatto che addirittura nello spogliatoio rossonero, si è creato un partito pro Osvaldo, il calciatore potrebbe arrivare negli ultimi giorni di mercato, dopo l'eventuale mancato arrivo di Destro, intanto è arrivato Suso, mentre Niang va al Genoa in prestito secco per 6 mesi.
In uscita ci sono Essien e Muntari, che non hanno reso per nulla, per Muntari c'è la pista Major League Soccer, mentre Essien oscilla tra la Major LS, gli Emirati e la Premier, pressante è l'interesse del West Bromwich, andando via, i loro ingaggi servirebbero per acquisire, almeno un difensore di fascia e un centrocampista, per la punta il sacrificato è El Shaarawy.
Foto tratte dal web.

lunedì 19 gennaio 2015

A scuola di 4-4-2.

Sacchi potrebbe avere ripensato, alla proposta estiva di responsabile del settore giovanile rossonero, oppure molto più verosimilmente, il maestro del 4-4-2, potrebbe dare "ripetizioni" a Inzaghi, per accontentare il presidente, che vorrebbe vedere un Milan più spregiudicato, ma di sicuro non farebbe il tutor a Pippo, giocare con una prima punta, che fa da riferimento dentro l'area e che materializza il lavoro della squadra, è piaciuto moltissimo anche ai giocatori, tanto da sponsorizzare l'impiego costante di Pazzini,.
Inzaghi, sembra orientato a passare al 4-2-3-1, sistema di gioco che sopporterebbe la coesistenza di Pazzini (Destro) e Menez e che darebbe la possibilità di schierare tutto il potenziale offensivo del Milan, ma non dobbiamo dimenticare che questo modulo, è stato la buccia di banana su cui è scivolato Seedorf, stesso modulo per cui rischia Benitez.
Così, all'ennesimo appuntamento del venerdì, di Berlusconi con la squadra a milanello, non ha perso tempo per "consigliare" il suo tecnico, invitandolo a schierare un Milan a due punte, per avere una squadra più efficace sotto rete, ma se le due punte oggi possono essere Pazzini e Menez ed El Shaarawy la riserva del francese, manca sempre un'altra prima punta e qui il messaggio va proprio al presidente, che deve impegnarsi a garantire, l'obbligo di riscatto, che la Roma pretende per Destro.
Il giocatore è in cima alla lista e Berlusconi vorrebbe vederlo a fianco di Menez, prima e seconda punta, con tutto il rispetto e le dovute proporzioni, come Gullit e Van Basten, in quel 4-4-2, che ho ipotizzato e che anche il presidente gradisce (ecco perchè il maestro Sacchi), Inzaghi invece approfitta della febbre di Pazzini e ripropone il 4-3-3 con il falso nove e due attaccanti esterni da "recuperare", con il risultato di un Milan fischiato e deludente, alla seconda sconfitta interna di fila.
E' un Milan lento, troppo lento e impreciso nella manovra, un Milan che commette troppi errori, tecnici, tattici e di impostazione, è un Milan senza gioco di squadra, confuso e smarrito, un Milan lasciato lì, alla deriva, un Milan dove non si vede la mano dell'allenatore, un Milan alla Allegri, quello stesso Milan che arrivato ad un certo punto, cominciò a giocare contro l'allenatore, si, perchè una squadra così apatica, priva di amor proprio, di mordente, non può essere altro che una squadra che non condivide più niente con il suo tecnico.
Il problema è serio, il Milan è in crisi di gioco e di risultati, i calciatori non sono pimpanti, determinati, convinti ed è in queste situazioni che l'allenatore deve ricorrere a tutta la sua esperienza (poca), per risolvere i problemi, questo organico sicuramente non sarà competitivo per un posto in champions league, ma è superiore ad Atalanta, Sassuolo e Torino, solo che queste, non giocano con sufficienza, rincorrono gli avversari, sono concentrati su quello che fanno e arrivano sempre prima sulla palla.
Quando vedi che i calciatori non sono così determinati, così convinti, non puoi fare a meno di pensare che la squadra non si riconosce in questo tecnico e il tutto viene rafforzato dalla quasi imposizione di volere titolare Pazzini e dall'arrivo improvviso di un "guru" come Sacchi, è impensabile che alcuni singoli, possano fare prestazioni così scadenti, come Menez, Montolivo, tutta la difesa e la fase difensiva compresa.
Ora il Milan è veramente in crisi ed è meglio correre immediatamente ai ripari (anche con un tecnico nuovo), per ritrovare la voglia e la grinta di inizio stagione o di fine 2014 e poi operare quegli innesti di mercato indispensabili, per migliore l'organico ed essere sicuri di non vivere un'altra, delle ultime deludenti stagioni, bisogna ricostruire al più presto una squadra, che oggi non ha gioco e ne il carisma, per uscire dai momenti di difficoltà.
La partita finisce tra i fischi e non poteva essere diversamente, se si considera che Sportiello non ha dovuto compiere una parata, solo ordinaria amministrazione e può servire a poco, che sui giocatori siano scusati sotto la curva, perchè la storia dice che il Milan, ha preso un solo punto in tre partite del 2015, due delle quali a San Siro, è alla quarta sconfitta interna, ha preso dodici punti nelle ultime dodici partite e la vittoria manca dal 14 dicembre.
Cifre impietose, con il tecnico e i giocatori, confusi, sperduti e una gestione del gruppo oramai andata a quel paese, la situazione è veramente difficile e il doppio impegno con la Lazio, diventa un crocevia decisivo per Inzaghi, serve un svolta definitiva, ma bisogna fare in fretta e in fretta significa, non continuare a buttare via giorni di mercato, servono difensori, un centrocampista e una punta, se non ora, quando ?
Con o senza De Sciglio è impellente l'arrivo di un terzino sinistro, il 28enne Siqueira dell'Atletico Madrid, sembra sia il profilo giusto e che manchi l'ok del presidente, perfetto diamolo subito o passiamo al piano B ovvero Santon, che tornerebbe volentieri in Italia, a centrocampo si cerca un calciatore a costi contenuti, il nome nuovo è Xhaka, classe "92 del Borussia Monchengladbach, svizzero dotato di ottima tecnica, può essere utilizzato come regista davanti alla difesa, ha una valutazione di circa 9 milioni, ma siamo sicuri che serve questo tipo di giocatore ?
Infine Suso, che ha già svolto le visite mediche e oggi sarà a milanello per mettersi a disposizione di Inzaghi già da adesso, numericamente prenderà il posto di Saponara, passato all'Empoli in prestito con diritto di riscatto a 4 milioni, mentre Essien, pare si stia convincendo, ad accettare le proposte che sono arrivate dagli Emirati Arabi, Albertazzi invece dopo avere rifiutato il Bologna, potrebbe accettare l'Atalanta.
Foto tratte dal web.

mercoledì 14 gennaio 2015

A stento. ma è vittoria.

Dopo "l'horror show", come qualcuno ha definito la prestazione del Milan a Torino, penso sia inutile continuare a parlare di terzo posto, invece forse è il caso di cominciare a giudicare il lavoro di Inzaghi, cercando di capire i progressi del progetto e la leadership dell'allenatore all'interno dello spogliatoio, con tutto il rispetto per Pippo, ma la situazione non è delle migliori, anzi a mio avviso credo stia precipitando.
E' un Milan che più passa il tempo e invece di migliorare fa passi indietro, sia sotto l'aspetto della mentalità, che sotto l'aspetto del gioco, passi veramente preoccupanti e qui Pippo deve avere la personalità, per dirci se è in grado di allenare a questi livelli e se è così, comunque lo deve fare da solo, deve essere l’unico a decidere su uomini e moduli.
E' vero che questo doveva essere l’anno zero, ma strada facendo doveva diventare l'anno uno, così invece si rischia di riproporre l'anno zero anche il prossimo anno, chi mi conosce sa, quanto mi piace il 4-3-3, ma così come lo interpreta il Milan non si può fare, questo modulo nei 3 davanti, va interpretato solo in due maniere, quello più classico con la prima punta di peso centrale e due mezzepunte brevilinei, gente che punta l'uomo e va ad attaccare la profondità, per mettere il traversone in area per l'ariete.
L'altro modo è quello con il falso nove, ma in questo caso Menez deve salire a centrocampo a formare il rombo con i centrocampisti e i due attaccanti esterni devono essere delle seconde punte, tipo Cerci e non improvvisati tali come Bonaventura, a centrocampo, meglio il regista davanti la difesa e in questo caso, Montolivo e non De Jong e le mezzeali alla Gattuso, quindi dinamici e non è il caso di Montolivo o di Muntari, capacissimi nell'interdizione e devono sapersi inserire, come Poli e Bonaventura.
Ora è vero che Menez sta giocando la sua miglior stagione in assoluto da prima punta, ma è altrettanto vero che questa squadra, non può prescindere da un centravanti e allora non potendo rinunciare a Menez e avendo la necessità della prima punta, l'unico modulo possibile è il 4-4-2, con cui Sacchi vinse tutto e di campioni che si sacrificavano ne aveva, quindi con quello che c'è ora al Milan, i 4 a centrocampo sarebbero: Cerci a destra (Honda), De Jong e Montolivo al centro e Bonaventura (El Shaarawy) a sinistra, Menez e Pazzini (Destro) di punta.
Ma al di là dei moduli, è nello spogliatoio che sembra essersi rotto qualcosa, oltre alla sfuriata di Muntari, è il nervosismo in campo, il segnale lampante di come le cose non vanno per il verso giusto, la partita di coppa Italia contro il Sassuolo quindi, doveva servire, oltre alla speranza di ricominciare a vincere qualcosa e al ritorno almeno nell' Europa B, anche a cominciare e rendere più chiare le cose e a capirci tutti di più.
Finalmente una vittoria che conta, il superamento del turno della Coppa Italia, che in questo momento, rappresenta l'unico obiettivo stagionale raggiungibile, è andata decisamente meglio, rispetto all'inizio di questo 2015, la squadra è stata ancora lenta e confusa nell'impostazione, ma se non altro almeno è stata più pressante, più presente direi, addirittura dopo il pareggio su rigore (inesistente), è stata pure arrembante.
Una buona partita se vogliano e una vittoria meritata senza dubbi, ma al primo tentativo e su calcio piazzato fra l'altro (al 46esimo), è andata in tilt, meno male che il gol è stato annullato, buonissima la prova di Cerci e Pazzini, che hanno avvalorato la tesi, che la punta centrale è indispensabile e che il cambio con Torres è più funzionale, ma adesso bisogna farla funzionare questa squadra, è per farlo non bisogna ascoltare nessuno; bisogna schierare l'impianto di gioco migliore e completarlo con gli acquisti necessari, senza adattare nessuno.
Dicevamo quindi delle buone notizie dal reparto avanzato, oltre alla prestazione di Pazzini e quella promettente di Cerci, che non ancora supportata dalla condizione fisica, si è visto un pimpante El Shaarawy calato alla distanza, ma che avrebbe meritato il gol, nonostante le difficoltà croniche del centrocampo, che fatica come sempre a costruire gioco e della difesa, che appena viene messa sotto pressione, prende delle imbarcate terribili, per non parlare, dell'impossibilità di risolvere l'annoso problema dei calci piazzati.
Il Milan una volta in vantaggio prova a chiudere la partita, al contrario di quanto fatto recentemente e potrebbe riuscirci, sul cross di De Sciglio Cerci colpisce il palo e di testa di Pazzini costringe Pomini alla parata miracolosa, ma arriva puntuale il pareggio del Sassuolo ed è bravo il Milan a reagisce, con Cerci che con una bella punizione impegna Pomini e poi da calcio d'angolo, pallone a Poli che colpisce la traversa, sulla respinta De Jong ribadisce in rete.
Intanto per quanto riguarda il mercato, sembra che su Pazzini si stia muovendo la Juventus, ma il suo acquisto sarebbe legato alla cessione già a gennaio di Giovinco alla Fiorentina, solo che la formica atomica, pare si sià già promesso all’Arsenal per la prossima stagione, per il resto si lavora su Destro, Baselli e adesso Siqueira, terzino sinistro in forza all'Atletico Madrid.
Foto tratte dal web.

domenica 11 gennaio 2015

Vergogna !!!

Vergogna, ma non perchè lo striminzito pareggio è stato ottenuto con il Torino, perchè i granata hanno disputato una partita perfetta, una di quelle che ti riconciliano con il calcio, così come aveva fatto una settimana prima il Sassuolo e che come i granata hanno meritato il risultato, anzi il Torino meritava la vittoria, la vergogna sta nel fatto che non si possono interpretare le partite, con tutta questa rassegnazione e passività, pensando solo a difendersi e a rinviare il pallone il più lontano possibile, credo che anche una squadra di dopolavoristi,  specie in parità numerica, non avrebbe lasciato tutta questa iniziativa all'avversario.
Vergogna, perchè non si può passare, dal calcio "Champagne" visto contro il Real, dalla solidità dimostrata contro la Roma, dal gioco di squadra espresso contro il Napoli, allo squallore totale contro Torino e Sassuolo, perchè non si possono fare un passo avanti e tre indietro, perchè a questo punto della stagione non è ammissibile, che la squadra viva in questa condizione.
Vergogna, perchè non c'è nessuna crescita, sembra una squadra che si vede solo la domenica prima della partita, manchiamo di condizione fisica e mentale, arriviamo sempre per secondi, sulle prime e sulle seconde palle, non riusciamo a fare un minimo di pressing organizzato, non vinciamo mai un duello, poi quelli aerei....meglio stendere un velo pietoso e quelle poche volte che prendiamo la palla, la perdiamo subito senza riuscirla mai a trattenere.
Vergogna, perchè nonostante Diego Lopez, Menez, Bonaventura, De Jong, Montolivo, El Shaarawy; Honda, De Sciglio ecc, (non ditemi che ci sono tante altre squadre messe meglio), non riusciamo a fare la "rivoluzione", perchè dopo un breve periodo "frizzante", siamo tornati apatici, senza la voglia di giocare e se lo potevo capire con Allegri, non lo capisco con Inzaghi o meglio, non voglio nemmeno lui ?
Vergogna, perchè Montolivo e De Jong hanno perso il duello (con tutto il rispetto) con Vives e Gazzi e non menziono quelli con Missiroli e Magnanelli, o con Rigoni e Maresca, per non parlare di De Sciglio e Darmian o di Quagliarella e Martinez contro la nostra difesa.
Vergogna, perchè Inzaghi o chi per lui, continua ad ostinarsi a giocare con il 4-3-3 ma senza attaccanti, perchè si ostina e ripeto lui o chi per lui, a fare scendere in campo sempre De Sciglio e Muntari, vergogna perchè non ci possono essere "figli e figliastri", se il Faraone va in panchina perchè non in forma, lo stesso deve valere per De Sciglio e perchè Muntari non è in condizione di giocare e non è degno di restare al Milan.
Vergogna per l'atteggiamento tenuto da Muntari e per quello "non tenuto" da tutti gli altri, vergogna perchè siamo il Milan e non vuole capirlo nessuno, vergogna perchè non possiamo e non vogliamo finire così.
Dobbiamo quindi accontentarci di un punto che muove la classifica e che è sempre meno esaltante o di una squadra che dopo essere passati in vantaggio, subiscono l'avversario per i restanti 95 minuti, se l'effetto del vantaggio, è quello visto contro Torino e Sassuolo e non solo, forse è meglio evitare di segnare per primi e specialmente così presto.
Mi dispiace per Inzaghi, ma tutto questo è chiaramente responsabilità della guida tecnica, che oltre alla confusione per le scelte tecniche e tattiche, non riesce a dare gli giusti stimoli motivazionale, ad una squadra che con il vantaggio, anzi chè esaltarsi si spaventa e diventa troppo presto rinunciataria e passiva, pensando solo a difendersi, senza mai cercare di chiudere la partita, anche il Sassuolo a Palermo o anche altre squadre, sono rimaste in inferiorità numerica e pure se la sono giocata senza timori e paure.
Il Milan dimostra un nervosismo eccessivo, commette un'esagerata quantità di falli, colleziona una marea di cartellini gialli, tutti segnali di una squadra che non è tranquilla e che non si deve confondere, la determinazione e la grinta, che sono altre cose, calciatori che non sono davvero motivati e "intensi", che non corrono, che non lottano su ogni pallone, senza agonismo in sostanza e questo è un campanello d'allarme.
Siamo sicuri che i giocatori seguono ancora Inzaghi, o lo hanno abbandonato come hanno fatto con Allegri ? ammettere di avere fallito, non è poi la fine del mondo, c'è ancora il tempo (per un altro tecnico) e il modo (il mercato) per rimediare.
Il Milan può essere riveduto e corretto quanto vogliamo, ma senza centravanti, dovrà sempre affidarsi alle magie di Menez e quando il francese non "incide" siamo con il sedere per terra, ecco perchè continuo a ripetere che bisogna cambiare l'impianto di gioco e chiaramente anche l'atteggiamento, perchè dobbiamo continuare a segnare subito, ma approfittare della condizione ideale, per controllare a proprio piacimento la partita, ripartendo in contropiede, giocando nel modo preferito.
Meno male che Diego Lopez è stato strepitoso e che un colpo di testa di Darmian ha colpito il palo, se no non avremmo portato a casa neanche questo punticino, di De Sciglio poi non si riesce a capire la sua involuzione, non riesce più a ritrovarsi, è irriconoscibile, così come non si capisce come mai, cambiano gli allenatori, cambiano i calciatori, adesso c'è Diego Lopez, bravo anche nelle uscite alte, eppure continuiamo a prendere gol sulle palle inattive.
Ma a preoccupare non è solo il problema dei gol subiti su palla inattiva, ma anche la difficoltà sulle verticalizzazioni con palla in movimento, che ha messo in crisi, una difesa sempre sorpresa e schierata male, un centrocampo che non "argina" e non "propone", più la mancanza di un centravanti di peso, che là davanti, farebbe a sportellate con i difensori avversari, difendendo il pallone, facendo salire e respirare la squadra.
Il Milan non vince in trasferta dalla vittoria contro il Verona, da allora ha conquistato solo due vittorie in undici partite, troppo poche per aspirare al terzo posto, specie per una squadra senza determinazione e motivazione, che gioca in maniera troppo nervosa e fallosa, con un approccio mentale inadeguato, con un tecnico un po' sperduto e spaesato, come i suoi giocatori, ora serve davvero e non solo a parole "cambiare", a cominciare dalla Coppa Italia.
A Milano Galliani, tra i tanti con cui ha parlato, lo ha fatto anche i dirigenti dell’Atalanta, motivo della discussione Baselli, il talento del 1992 tra i più interessanti, è da molti club, tra cui il Milan, che vorrebbe bloccarlo già in questa sessione di mercato, per poi chiudere la trattativa per la prossima stagione, a meno che Van Ginkel non torni già a gennaio al Chelsea.
In quel caso, potrebbe esserci subito un trasferimento a Milanello, anche se la soluzione migliore sarebbe rimanere all'Atalanta fino a fine stagione, per giocare con continuità, ma dall'Atalanta potrebbero arrivare anche le soluzioni per il terzino sinistro, il 26enne Brivio ora in prestito al Verona e in prospettiva il classe 1992 terzino destro Zappacosta.
Il Milan ora ha la necessità di acquisire un nuovo centravanti, uno che piaccia ad Inzaghi e di prospettiva, poi se costasse poco ancora meglio, l'indiziato è sempre Destro della Roma, poco impiegato e che vorrebbe giocare di più, è un'idea di Galliani già da quest'estate e lo ha cercato pure prima di Natale, adesso però sembra essere cambiato qualcosa.
La Roma sembra più disponibile, tanto che pare si siano già allacciati i contatti con Sabatini e Vigorelli, pare quindi che i giallorossi, sarebbero disposti ad un prestito con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni, ma il Milan dovrà sicuramente prima cedere Pazzini, che potrebbe anche essere inserito nell'operazione o finire ad una tra Sampdoria, Schalke 04 e Burnley. 
Con l’acquisto sempre più probabile di Destro, El Shaarawy giocherebbe ancora di meno e pare che il Milan abbia preso in considerazione la possibilità di cederlo per circa 15 milioni di euro, a gennaio sarà difficile trovare un acquirente, così il Toro potrebbe approfittare per avere in prestito Stephan con eventuale diritto di riscatto, con il  Milan che valorizzerebbe il giocatore, evitando il deprezzamento per il Faraone costretto in panchina.
Dopo la punta a completare il rinnovamento (almeno quello di gennaio), occorrono altri giocatori tra difesa e centrocampo, sulla fascia sinistra si continua a lavorare su Vangioni e Pasqual, mentre a centro della difesa, il desiderio resta sempre Nastasic del City, con la consueta formula del prestito, con il solito diritto di riscatto, mentre il nuovo a centrocampo è quello di Obi Mikel del Chelsea.
Tra quelli che andranno via a gennaio c’è Saponara, la destinazione uscirà tra Empoli, Sassuolo, Torino, Parma, Cesena e Bologna e poi c'è Niang, che pare molto vicino al Newcastle, il suo trasferimento in Inghilterra, potrebbe servire per arrivare al terzino sinistro Santon, in uno scambio di prestiti o Moussa Sissoko, 25enne centrocampista della Nazionale francese.
Foto tratte dal web.

mercoledì 7 gennaio 2015

Complimenti Sassuolo, vittoria meritata.

Il Milan non perdeva la prima gara alla ripresa del campionato dopo la sosta per le festività natalizie da ben 17 anni, era il 1997 e a Roma perdeva con la Lazio 3 a 0, da allora aveva ottenuto 14 vittorie e 3 pareggi, il Milan ha chiuso il 2014, battendo il Napoli, pareggiando all'Olimpico contro la Roma e vincendo l'amichevole contro i campioni del mondo del Real Madrid, con un una prestazione convincente.
Ma la partita contro il Sassuolo, rischiava di essere la partita sulla quale si può scivolare e così è stato, avere perso contro il Sassuolo, ha reso praticamente inutile, tutto quello che si era fatto fino a fine anno e che chiaramente non si possono lasciare ancora punti per strada, anche sè la classifica può risultare è corta e il terzo posto è lontano 5 punti. 
E pensare che il 2015 era iniziato bene, la dirigenza aveva creduto nella possibilità di raggiungere il terzo posto, c'era l'esigenza di rinforzare l'organico e non ha perso tempo, mettendo fin da subito Cerci a disposizione di Inzaghi, c'è la consapevolezza che la rosa va completata e rinforzata e in questo mese di gennaio, si muoverà ancora sul mercato. 

I tifosi aveva cominciato a credere alla rinascita, tanto che si sono presentati in 35 mila e davanti all'ennesima occasione sprecata e alla bruttissima prestazione, non hanno potuto fare a meno di fischiare, una squadra che fa un passo avanti e due indietro, passando in vantaggio come spesso gli accade, per poi sparisce dal campo e farsi rimontare.
Un nuovo passo falso e non è la prima volta in questa stagione, i rossoneri sprecano ancora una volta la possibilità di dare una svolta al progetto, fallendo un'altra prova decisiva, restando una squadra deve crescere, servirà subito la reazione, bisogna rimboccarsi le maniche e tornare a lavorare con metodo ed intensità, per raggiungere i risultati di squadra e di tenuta mentale occorrenti.
L'attacco stecca ancora, agli attaccanti non arrivano pochi palloni, serve più qualità in mezzo al campo, la difesa ha sofferto moltissimo e in mezzo al campo, si sono trovati enormi difficoltà in fase di impostazione, troppi i passaggi sbagliati e specialmente nelle ripartenze, limitando i rifornimenti per gli attaccanti, a cui è mancata comunque convinzione e incisività, il Milan ha tirato pochissimo in porta, un solo vero tiro lo ha fatto Pazzini, segno che occorre la punta in area e cambiare modo di giocare.
Alle punte non arriva la palla, perchè in mezzo al campo ci sono pochi giocatori di qualità e quindi molte lacune da colmare, soprattutto a centrocampo, nonostante Montolivo, gli altri hanno grosse difficoltà, in particolare Essien e Muntari, per non parlare dell’apatia di De Sciglio e di un El Shaarawy, tornato anche lui sotto tono, se a questo aggiungi anche  il crollo mentale, la frittata è fatta.
Menez non era in grande giornata, ma non può cantare e portare la croce, Cerci ha avuto un buono impatto, e sembrato voglioso di mettersi in gioco, ma torno a ribadire che: in attesa dei giocatori di qualità in mezzo al campo, Bonaventura deve tornare a giocare a centrocampo, e siccome non si può prescindere da Menez e serve la punta in area, due soli sono i moduli, il 4-2-3-1 di difficile attuazione per i due di centrocampo o il 4-4-2 o meglio se vogliamo 4-2-4 e qui comunque entra in ballo il mercato.
Capitolo mercato mercato quindi: il Milan ha dichiarato (come sempre) che non farà più nulla, dopo Cerci e Suso, lo spagnolo dovrebbe arrivare a luglio, ma i rossoneri lo vorrebbero già a gennaio e comunque hanno bisogno di un centravanti di fisicità e che faccia gol, ecco perchè si continua a parlare di Destro, Martinez ed altri, segno che se è possibile qualcosa in avanti si farà e a proposito di centravanti, Niang piace all’Udinese e anche al Newcastle, in prestito secco oppure un diritto di riscatto alto, se no non si fa niente.

A centrocampo piace Mario Suarez dell'Atletico Madrid, il club spagnolo vorrebbe cederlo solo a titolo definitivo, poi ci sarebbero i nomi di: John Obi Mikel del Chelsea e Thiago Motta del Psg, a parte che a me il brasiliano non piace e poi è vecchio, vero che è in rotta con i francesi e vorrebbe andare via già a gennaio, ma ha un contratto sostanzioso, bonus inclusi e quindi dovrebbe essere presso chè impossibile.
Proprio perchè non è vero che non farà più nulla al mercato, il Milan sta stringendo per chiudere Nastasic del Manchester City, già molto vicino allo Shalke 04, la trattativa ancora non conclusa, spinge il Milan ad inserirsi di prepotenza, visto il gradimento del giocatore, che vorrebbe tornare in Italia, si tratterebbe del prestito con diritto di riscatto, con la speranza che le cifre non siano eccessive, data la necessita di sfoltire la rosa e le richieste di Nastasic di avere più spazio.
La strategia di un radicale svecchiamento da giugno in poi, dovrebbe riguardare Pazzini, Mexes, Essien, Bonera (finalmente) e Abbiati, con quella più importante di De Jong, intanto il Milan che è in cerca di un nuovo terzino sinistro, se Albertazzi dovesse andare via, si tornerebbe su Santon del Newcastle, da poco rientrato da un infortunio al ginocchio, e comunque in grado di giocare sia a sinistra che a destra, l'alternativa, resterebbe lo scambio Armero-Antonelli, perchè Vangioni del River Plate per 7 milioni di euro, è un prezzo salato.
Foto tratte dal web.

domenica 4 gennaio 2015

Tra mercato e Sassuolo.

Il Milan si presenta a San Siro, con la vittoria sul Real Madrid, nella calza della befana i rossoneri hanno trovato il loro quarto trofeo, della Dubai Challenge Cup, che il diavolo aveva già vinto nel 2009, 5 a 3 contro l'Amburgo ai rigori, nel 2011 battendo per 2 a 1 l'Al Ahli e nel 2012 contro il PSG per 1 a 0, ma nella calza della befana, i rossoneri hanno trovato anche il 27enne Cerci, calciatore nel giro della nazionale e nel pieno della maturità, alla ricerca di tornare devastante come la scorsa stagione.
L'ultima notizia di calcio mercato, sarà forse una suggestione o un mio grande desiderio, visto che mi sono sempre chiesto il perchè, Klose poteva giocare nella Lazio e non poteva farlo nel Milan, è la nuova idea per l'attacco, si tratterebbe di uno scambio tra Pazzini e Klose, i due sono in scadenza e insoddisfatti del loro inizio di stagione e poi la Lazio, oltre ad avere mostrato interesse per Pazzini, ha dato a Klose la disponibilità a lasciarlo partire.
Si tratterebbe di una soluzione "tampone", in attesa del mercato estivo, a giugno infatti là davanti, e soprattutto se dovesse arrivare il terzo posto, si punterà decisamente su Destro, ma se la richiesta continuerà a restare sopra i 20 milioni, il Milan passerebbe a ragionare su Immobile, che potrebbe in estate andare sul mercato, per una cifra attorno ai 15 mln, pagabile possibilmente con gli eventuali introiti della Champions, senza il bisogno di sacrificare un pezzo pregiato come El Shaarawy, necessario invece in caso di fallimento del  terzo posto, l'alternativa comunque resterebbe sempre Okaka.
Milan resta sempre forte su Brozovic della Dinamo Zagabria, solo che la richiesta è abbastanza alta, anche qui i rossoneri stanno preparando l'alternativa, così si torna a pensare a Dzemaili del Galatasaray, infine il sorteggio dei gironi del Viareggio, che prenderà il via il prossimo 2 febbraio, il Milan campione in carica, è stato inserito nel Girone 1 del Gruppo A, con Palermo, PSV Eindhoven e agli australiani dell'APIA Leichhardt.
Dopo l'arrivo di Cerci che certi versi sistema un pò di cose, ovvero è più funzionale di Torres, colma il vuoto temporaneo lasciato da Hondà e ringiovanisce l'organico, ma adesso il Milan deve fare almeno altre due operazioni, un terzino e un centrocampista. 
Un esterno sinistro in alternativa a De Sciglio, meglio se si sa adattabile anche a destra quando Abate, i nomi restano quelli di Pasqual e Vangioni, con il primo in scadenza a giugno e a gennaio potrebbe lasciare Firenze, mentre l’argentino che non è sul mercato, per 8/9 milioni potrebbe diventare rossonero.
Per il centrocampista, Brozovic che il Milan vorrebbe a gennaio costa parecchi soldi 10 milioni, mentre Baselli non lascerà l’Atalanta prima di giugno, a questo punto ci sarebbero le occasioni low cost, a spese contenute, ma prima esce un giocatore e poi ne arriva un altro, tipo Torres-Cerci. 
In questo caso molto gira attorno al rinnovo di De Jong, che è sempre più lontano e che potrebbe lasciare il Milan già a gennaio, per poi non perderlo a parametro zero a giugno, sarebbero pronti ad accogliere l'olandese, il Manchester United e dallo Schalke 04, quindi dovesse arrivare l'offerta giusta, i rossoneri potrebbero puntare su Brozovic o su Illarramendi, che comunque è l'obiettivo numero uno per il centrocampo.
Ma non solo movimenti in entrata nella sessione di gennaio, ma sopratutto in uscita, dove nella lista dei partenti ci sono Zaccardo, Albertazzi, Saponara e Niang, sul francese ci sarebbero: Newcastle, Udinese, Torino e Olympiacos e potrebbe lasciare il Milan in prestito, ma anche a titolo definitivo, per una cifra tra i 4 e 5 milioni, mentre per Saponara, si profila un prestito al Parma con Nocerino di rientro dal Torino, mentre sembra essere durata poco l'esperienza di Marco van Ginkel al Milan, che potrebbe tornare ai blues e successivamente in prestito al Vitesse.
Foto tratte dal web.