venerdì 26 febbraio 2021

Non è più un Milan da Champions

Pioli può pure contare i giorni (93) che lo separano dalla finale di Europa League, ma con questo Milan è destinato a lasciare la competizione già agli ottavi contro il Manchester United, facendo per così dire la gioia, di chi sostiene che sarebbe il caso di mollare la coppa, per dedicarsi al campionato, dove in tutta onestà al momento non vedo grosse possibilità per il Milan.

Lo abbiamo visto tutti contro la Stella Rossa, che il Milan sta attraversando un periodo molto complicato, come dicevo non si tratta di avere sbagliato una partita (Spezia), è un bel po' che non riesce più ad esprimere quel gioco, che fino a qualche settimana fa lo rendeva imbattibile, da qualche mese oramai (problemi atletici o mentali) le partite sono tornate ad essere una vera sofferenza, come ai tempi di Gattuso.

A proposito, anche se Gattuso non è un tecnico che mi entusiasmi, mi dispiace che l’Italia abbia perso nelle coppe la seconda “sorella” (la prossima sarà il Milan), per una questione di campanile e di ranking UEFA, ma anche perché fuori dalle coppe, il Napoli potrà dedicarsi meglio al campionato (Inter docet) e i partenopei nonostante tutte le sventure, restano una compagine che può approfittare del calo del Milan, per raggiungere un posto in Europa League.

Anche per Stankovic, che a San Siro ha presentato una Stella Rossa che ha fatto una buona partita, ha evidenziato la mancanza di energie e di sicurezze palesate dai rossoneri, il Milan gli è sembrata ed è una squadra stanca, confusa in difesa e che per arrivare fino alla fine del campionato in quella posizione, serve molto di più, al di là delle foto in assemblamento senza mascherina, devo dire che la sua analisi è stata molto lucida e condivisa.

Ho visto una buona Stella Rossa, migliore di quella dell’andata e un Milan scadente, di buono in questa partita c'è stata solo la qualificazione agli ottavi, ma per andare avanti nella competizione, specialmente dopo avere pescato il Manchester, che è considerata la più forte candidata almeno ad arrivare in finale e per continuare a lottare in campionato per le prime posizioni, serve un altro Milan, questo non è più da Champions.

Sarà davvero molto dura, perché il Milan non si è ancora ritrovato, ha fatto un primo tempo davvero imbarazzante e nel secondo tempo ha giocato solo i primi 10/15 minuti, poi, la confusione più totale, siamo arrivati sempre in ritardo sulle seconde palle, non abbiamo mai anticipato l’avversario, abbiamo commesso errori tecnici inammissibili, siamo passati grazie ad un miracolo di Gigio e ad un arbitro puntuale, perché se al 94° anziché fischiare la fine gli concedere di battere l’angolo, non lo so se non ci ricapita di prendere gol come all’andata.

Non siamo stati capaci di gestire l’inaspettato vantaggio su rigore dopo 8 minuti, qualsiasi altra squadra in quelle condizione avrebbe chiuso la partita e la qualificazione già nel primo tempo, non segniamo un gol su azione da quattro partite e in queste 4 partite abbiamo preso 8 gol, con una media di 2 gol a partita, credo e spero, anche se non ne sono sicuro, che Pioli non sia soddisfatto della prestazione, i bonus sono finiti e bisogna cambiare almeno il modulo, per ritrovare il prima possibile il vero Milan. 

Come diceva Stankovic, il Milan attacca con tanti uomini e se non è posizionato bene, è facile trovare il modo per fargli male, per posizionarsi bene deve cambiare modulo, anche se questo è stato per un lungo periodo la fortuna del Milan e di Pioli, oramai gli avversari lo conoscono e hanno trovato la maniera per disinnescarci, se poi a questo aggiungi prestazioni al di sotto delle aspettative, con la difficoltà di arrivare al gol (due rigori e un autogol contro la Stella Rossa), il problema è evidente.

Servirebbe uno sforzo da parte di tutti per uscire dal momento critico, la risposta dopo il 3 a 0 con l’Inter non c’è stata, la prestazione è stata ancora deludente ed è vistoso il calo fisico, mentale e di fiducia, la squadra ha perso la voglia, la convinzione ed è in confusione, con Romagnoli che sta continuando a giocare male, anche stavolta ha molte colpe sul pareggio dell’avversario, perché sul taglio doveva accorciare di più e più velocemente, aveva tutto il tempo e la possibilità di arrivare su Ben Nabhouane ed impedirgli di calciare con facilità.

Romagnoli contro l’Inter è stato un disastro, Lukaku ha fatto quello che ha voluto, gli capita molto spesso di avere delle letture difensive poco corrette, il suo processo di crescita si è fermato da tempo, a 26 anni gli si richiede la maturazione definitiva e non un rinnovo di contratto esoso, che non è all’altezza delle sue prestazioni, forse sarebbe il caso di trovare un’intesa con Raiola, per poterlo cedere e ringiovanire la coppia dei centrali.

A proposito di vendere e comprare, Calhanoglu anche per la questione Covid, sta faticando a ritrovare la forma migliore, forse per questo motivo e/o per mancanza di estimatori a quelle cifre d’ingaggio, dovrebbe arrivare a breve ad un accordo per il rinnovo del contratto, le parti ora sono molto vicine e sia il Milan che il giocatore puntano a proseguire insieme fino al 2025, la differenza tra i 5 richiesti e i 4 offerti, sarà colmata dai bonus su cui stanno lavorando.

mercoledì 24 febbraio 2021

Torniamo a parlare del derby.

Partiamo da un fatto assodato, l'Inter ha piazzato la sua prima fuga stagionale, distanziando in classifica di 4 punti il Milan, Milan che non è più quella macchina perfetta di qualche tempo fa e che ha avuto comunque un ridimensionamento, il calo di rendimento del 2021, ora deve essere affrontato da Pioli, che non dovrà solo ricompattare il gruppo, ma secondo me deve dare anche un nuovo assetto tattico alla squadra, per uscire da questa crisi, che rischia di rovinare quanto di buono è stato fatto fine ad adesso.

È vero che da domenica a giovedì c’è poco tempo a disposizione, però già contro la Stella Rossa il Milan deve raggiungere obbligatoriamente il passaggio agli ottavi, vincendo e convincendo, cambiando assolutamente modulo e uomini, puntando su quelli che sono più in forma e più funzionali, perché dobbiamo ritrovare quel ritmo frenetico e quella fluidità di palleggio, che ci contraddistinto per tutto il 2020.

Pioli deve andare in profondità sulle cose, che non hanno funzionato da un mese a questa parte, deve riportare la squadra a giocare come sa fare, perché certe cose non è che le dimentichi, Pioli ora deve essere bravo ad insegnare ai tanti giovani, come vanno affrontati questi momenti di difficoltà e riportare in squadra il giusto equilibrio, il lavoro di Pioli deve essere fatto anche per dimostrare e dimostrarsi di essere ancora forti e che i risultati non sono arrivati per caso.

Il Milan deve necessariamente ripartire, ci sono alcuni giocatori che non sono al massimo della condizione e altri che non stanno più rendendo nei loro ruoli, dove magari erano adattati e anche se con buoni risultati, non può continuare a proporli in una fase così complicata, perché non giova a nessuno, specialmente ai calciatori e a tutta la squadra intera.

Il Milan a mio avviso è competitivo per tutti gli obiettivi stagionali rimasti, a condizione però che torni ad esprimere il calcio veloce, fluido, cinico e combattivo del 2020 e poi dopo l’auspicata vittoria convincente con la Stella Rossa, il Milan dovrà confermarsi anche contro la Roma, per blindare il 2°, il 3° o il 4° posto, senza tralasciare però la possibilità di vincere il campionato, perché è vero che ora il Milan deve guardarsi alle spalle dalle contendenti, che si sono notevolmente avvicinate per un posto in Champions League, ma scordarsi lo scudetto no.

Capisco chi dice che abbiamo diciassette punti in più rispetto all’anno scorso, che effettivamente non è una squadra alla deriva, sono d’accordo che un momento di flessione è fisiologico, ma questo è un momento particolarmente complicato e va ignorato, non tanto per le due sconfitte o per i cinque gol incassati, quanto per gli zero gol segnati, per una squadra che per 24 o 28 partite consecutive, adesso non ricordo, ha segnato almeno due gol a partita.

Non possiamo pensare però che se restiamo fuori dalle coppe non è un problema, quindi se gli attaccanti non segnano, bisogna capire il perché e lavorarci sopra, anche con un cambio di modulo, perché la squadra è in difficoltà e non possiamo nasconderlo.














Per esempio Saelemaekers è arrivato come terzino ed è diventato trequartista, anzi esterno d’attacco, ma se i nostri esterni lui compreso, al momento non vanno, perché non può fare l’esterno d’attacco Theo Hernandez? Parliamo di uno che da terzino ha segnato il doppio dei gol di Saelemaekers e che fa il triplo degli assist, perché non può fare il trequartista a destra? Del resto Rebic, non gioca a piedi invertiti?

Come esterno basso a sinistra nei 4 a centrocampo, possiamo adattare: Saelemaekers Kalulu, oppure Calabria, Theo la davanti diventa devastante e potrebbe essere la migliore spalla per Ibra, perché non possiamo dare per scontato che abbiamo già un posto sicuro in Champions, se fosse così staremmo sbagliando tutto.

Hernandez trequartista non è un’idea pellegrina, perché con un 3-4-2-1, potremmo sfruttare al meglio i giocatori a disposizione, avremo una squadra più compatta e più coperta in fare difensiva, giocando in pratica come gioca l’Atalanta, che gioca con il solo Zapata e due trequartisti, un problema è che il Milan dalla Juventus in poi, non ha più vinto gli scontri diretti e l’altro, è un Milan meno brillante, in difficoltà, un po’ perso e non si può fare finta che non è così.

La difesa ha perso la sua solidità, l’attacco non è più decisivo come prima, il solo Ibrahimovic non basta, servono i gol dei centrocampisti, ma soprattutto servono quelli dei trequartisti (Leao 5, Rebic 4 e Calhanoglu 1), troppo pochi nonostante il gioco molto offensivo fatto dal Milan, perché anche se abbiamo perso contro l’Inter, sono solo 4 i punti di distanza e per me siamo ancora in lotta per lo scudetto, non molliamo e non ci accontentiamo.

martedì 23 febbraio 2021

Milan ridimensionato dai numeri.

 













Ancora una volta devo aprire tristemente il post, con la notizia della scomparsa a 71 anni di Mauro Bellugi, è stato un personaggio importante della storia del calcio e oltre che per le sue capacità tecniche e sportive, è stato apprezzato anche per le sue qualità umane e la sua correttezza intellettuale, dimostrando in occasione del suo recente dramma, l'amputazione delle gambe a causa del Covid-19, una straordinaria forza d’animo, alla famiglia Bellugi e ai suoi cari, condoglianze.

Passiamo da un argomento tristissimo ad uno meno triste, la tristezza della sconfitta del Milan contro l’Inter nel derby, in questa partita il Milan ci ha dato una delle risposte che attendevamo e cioè, che nonostante il campionato esaltante condotto fin qui, il Milan non è nelle condizioni di lottare per lo scudetto e sono implacabilmente i numeri a dirlo, a ridimensionarci.

Intanto il dato più eloquente è quello che riguarda le sconfitte, negli anni precedenti al dominio Juventus, quando i campionati erano più equilibrati, come questo del 2020/21, dicevamo che se una squadra perdeva più di 4 partite, non avrebbe potuto vincere il campionato e il Milan nel solo inizio del 2021, ha già perso 4 partite sulle 9 giocate (Juventus, Atalanta, Spezia e Inter), l’altro dato incontrovertibile, è che tutte le volte che è andata per prima in svantaggio, non solo ha perso sempre, ma non ha nemmeno segnato, ad esclusione del gol contro la Juventus.

Per la legge di Lavoisier, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si “trasforma”, quindi per trasformare questi infallibili numeri matematici, occorre che ci sia una trasformazione tecnico-tattica e mentale della squadra, se no rischiamo di trasformare il sogno scudetto in un orribile risveglio in Europa League, 4 punti di distacco con ancora altre 15 partite da giocare, non sono dopo tutto un vantaggio incolmabile, a condizione che si riparta con i fatti e non soltanto con le parole.

I fatti oggi dicono che il Milan, con quasi tutto il suo organico a disposizione, è una buona squadra che esprime a tratti un buon calcio e che ha tanti limiti e che sta attraversando un periodo difficile che capita a tutte le squadre in un campionato, è un periodo di flessione a cui bisogna mettere prima possibile la parola fine e ripartire, adesso se il Milan è tornato “grande”, deve vincere tutte le partite e poi faremo i conti a fine stagione.

Non si può cominciare ad accontentarsi di arrivare tra il secondo e il quarto posto, perché come dico io ai miei ragazzi, per ottenere 80, dobbiamo puntare ad ottenere 100 e quindi non ci possiamo accontentare che abbiamo avuto l'occasione di riaprire il derby, che nel secondo tempo siamo riusciti a giocare nella metà campo avversaria (veramente c’è lo ha concesso l’Inter per fare le sue ripartenze) o che Handanovic abbia fatto tre miracoli.

Per puntare al 100, dobbiamo fare la trasformazione, non dobbiamo essere noi a riuscire a giocare nella metà campo avversaria, ma è il Milan che non deve più concedere agli avversari di fare gioco nella nostra metà campo e i fatti oggi dicono, che sbagliamo troppo spesso l'approccio alla gara e poi magari ci ha sempre pensato Ibra a mettere la partita in discesa e a cambiare l’approccio, ma Ibra non è eterno e poi è sempre più solo in area e in pratica è il solo attaccante a cui aggrapparci. 

Questa è la trasformazione che deve fare, perché il Milan può ancora puntare alla vittoria finale, deve crederci per non finire risucchiato nella mediocrità dell’Europa League, perché il Milan al contrario di altre ha un'identità precisa, che non è il 4-2-3-1 o qualsiasi altro modulo, l’identità è quella di attaccare in velocità con tanti uomini e con ottime trame di gioco, ma oggi questa identità la sta perdendo e la deve ritrovare in fretta, passando a mio avviso ad un cambio di modulo, che già nel precedente post ritenevo necessario.

Le difficoltà erano cominciate contro la Juventus e poi si sono ripetuti contro l’Atalanta, passando poi per un periodo che va dal Crotone allo Spezia, passando per la Stella Rossa, per arrivare all’Inter, anche se la punta dell’iceberg è la sconfitta con lo Spezia, perché se il Milan avesse vinto, la sconfitta nel derby sarebbe stato solo un semplice sorpasso e non la fuga verso la conquista dello scudetto.

L’Inter ha vinto meritatamente ed è meritatamente in testa alla classifica e noi dobbiamo continuare a credere nella possibilità che si possa inceppare anche l’Inter, ma adesso per noi comincia un altro campionato e comincia con la qualificazione agli ottavi di coppa, poi bisogna cominciare a difendere il secondo posto già con la Roma, perché dietro a parte il Napoli, l’Atalanta, la Lazio e la Roma, vanno che è un piacere.

Il Milan deve ritrovare gli equilibri perduti e secondo me ripeto deve cambiare modulo, per sfruttare meglio i calciatori in forma che ha in organico, lasciando fuori gli “ibridi” come Leao e Romagnoli, il capitano ha sofferto terribilmente Lukaku, non è riuscito a giocarvi d’anticipo e poi dal punto di vista fisico e tecnico il confronto è stato impietoso, ma Romagnoli soffre tutti questi tipi di giocatori forti e veloci, ecco perché invoco il passaggio alla difesa a tre, adesso che abbiamo un giocatore come Tomori.

Romagnoli da quando è al Milan, ha praticamente interrotto il suo percorso di crescita, così come sta succedendo a Saelemaekers e per certi versi a Calhanoglu, ecco perché preferirei giocare con tre in difesa, per dare più copertura al reparto difensivo, con quattro a centrocampo: Calabria, Kessie, Tonali e Hernandez, per avere superiorità a centrocampo e una protezione migliore per la difesa e infine andrei a “riempire” l’area avversaria con le tre punte, come fa l’Atalanta o con Calhanoglu dietro le due punte.

sabato 20 febbraio 2021

Era fatta.

Il cambio di Mandzukic nel finale, ha tolto al Milan l’uomo alto in area di rigore, che sul primo palo nel primo tempo ha preso tanti palloni alti sui corner, Meitè al suo posto non ha funzionato e il Milan ha preso al 93° il gol beffa, forse è mancata un po' di malizia o forse un po’ di esperienza, fatto sta che prendere il 2 a 2 all'ultimo minuto e in superiorità numerica, non depone a favore dei rossoneri.

Alla fine era diventata la partita giusta, portare a casa la vittoria sarebbe stato un bel segnale, per le avversarie e per il morale del Milan, anche se non penso che una vittoria o un pareggio, possano eventualmente invertire la crisi, sembrava ormai fatta, mancavano solo pochi secondi e la Stella Rossa era in dieci, invece quel pareggio in extremis, tiene ancora aperto il discorso qualificazione.

Il Milan si è fatto beffare malamente nel finale, forse la squadra non è ancora pronta per i grandi palcoscenici, non si può pensare sul 2 a 1 e con l’avversario in dieci, di essere già agli ottavi di Europa League, tutto sommato il pareggio in trasferta è un buon risultato, ma bisogna capire se il Milan ha bruciato le tappe, realizzando in un solo anno quello che era previsto in tre anni o se in realtà è stata una meravigliosa illusione.

Senza dubbio il Milan si è dimostrato poco lucido, sia a Belgrado che a La Spezia, ora i rossoneri sono chiamati all’esame di tutti gli esami, il derby, certo sarebbe stato meglio arrivarci con il Milan in testa alla classifica, senza la sconfitta con lo Spezia o con un successo a Belgrado, insomma il derby non sarà decisivo per lo scudetto se il Milan vince, sarà invece determinante per il resto del cammino se perde.

A Belgrado si è visto un ottimo Kalulu, che ha fatto una buonissima partita anche da terzino, spinge e copre con intelligenza, dandomi ragione nell’essere preferito a Dalot, anche Tomori ha fatto una buonissima partita, senza dare mai la sensazione di andare in difficoltà, due giovani, due nuovi, due che si stanno imponendo meglio del più navigato e mai definitivamente esploso Romagnoli.

Theo Hernandez vuole diventare il più forte terzino al mondo, ma deve crescere in fase difensiva, dove è sempre molto timido, anche se è vero che Rebic spesso non gli dà una mano e tanto meno lo aiuta Leao quando gioca in quella fascia, peccato per Bennacer, che stava cominciando a mettere minuti nelle gambe, ottimo anche Krunic, che quando gioca nel suo ruolo (quasi mai), quello che preferisce, dimostra di avere dinamismo e belle giocate.

Delude ancora terribilmente Meitè, che continua a non convince, Castillejo è sempre molto fumoso e poco incisivo, Rebic stenta a riacquistare la forma e il solito Leao, dovrebbe essere quello che va a sparigliare gli avversari, dando quella spinta in più e invece produce molto poco.

Il 2 a 2 subito nei secondi finali della partita, mette in evidenza un Milan troppo lezioso e con poca voglia, cosa che per certi versi si era notata anche contro lo Spezia, la Fiorentina venerdì ha battuto nettamente i liguri per 3 a 0, confermando che è vero che lo Spezia ha fatto una gara impeccabile, ma che il Milan, se è sempre quello che abbiamo imparato a conoscere in quest’anno, quella partita non può perderla mai al mondo, la Fiorentina ha fatto contro i liguri, quello che non ha saputo fare il Milan.

Contro l’Inter il discorso deve essere diverso, torneranno Ibrahimovic, Calhanolgu e Saelemaekers, rientreranno Calabria, Kjaer e Kessie, ma deve rientrare anche il vecchio atteggiamento, quello avuto fino a qualche mese fa e che conosciamo, deve ritornare “l’alta velocità”, perché il Milan contro l’Inter non può permettersi di giocare su ritmi bassi, perché è quella la qualità del loro gioco, mettendo la parola fine a partite e prestazioni non eccezionali.

Il Milan ha sbagliato la partita contro lo Spezia e contro l’Atalanta, in entrambe è stato sbagliato l'atteggiamento, diciamo che può capitare un passaggio a vuoto, due in questo caso, ma non tre, nonostante la stagione più che positiva, una sconfitta con l’Inter certificherebbe che il Milan si è inceppato, che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe e che non riesce più a tenere il passo di prima.

Non dobbiamo dimenticare che nel 2021 sono arrivate 4 sconfitte in 10 partite, che per una squadra che punta allo scudetto (ha l’obbligo di tentare) sono tante, se si tratta di una fisiologica flessione o di un naturale rallentamento, lo vedremo in seguito con le partite importanti: Inter, Stella Rossa e Roma decideranno la stagione, il Milan non ha molte opzioni, deve solo farsi trovare pronto e dimostrare di non essere in crisi.

È il momento di ricominciare a correre, ci sono tre partite fondamentali in una settimana, oltre al derby con l'Inter, c’è la trasferta con la Roma, per il prestigio e la classifica in campionato e poi c’è il ritorno con la Stella Rossa, che con la qualificazione agli ottavi, porterebbe nelle casse rossonere anche 1,1 milioni. 

venerdì 19 febbraio 2021

La macchina Milan si è inceppata?

A Belgrado, hanno fallito le famose alternative, quelle che durante le molteplici e numerose assenze, non avevano fatto rimpiangere i titolari e avevano mantenuto il Milan su standard brillanti, i migliori in campo alla fine sono stati i titolari, evidenziando e smentendo che al Milan chiunque giocasse, la prestazione della squadra non cambiava mai.

La speranza è che Stella Rossa e Spezia, siano stati due incidenti di percorso, perché in caso contrario la situazione si farebbe molto pericolosa, contro la Stella Rossa, anche se in formazione largamente rimaneggiata, una volta in vantaggio per 2 a 1 e con gli avversari (mediocri) ridotti in dieci, il Milan doveva chiudere la partita e la qualificazione agli ottavi, segnando il terzo e se era il caso anche il quarto gol.

In un modo o nell’altro comunque, non si poteva e non si doveva, concedere un calcio d’angolo al 93° e ancor meno non si doveva fare tirare in porta l’avversario e prendere gol, ci sono stati alcuni errori inaccettabili, per una squadra in testa alla classifica, compreso l’ultima ingenuità, perché di questo si tratta, che evidenziano come le alternative, non siamo poi effettivamente da Milan e da Milan europeo, perché il Milan alla fine magari poi passerà il turno, ma non è all’altezza di competere con i prossimi più quotati avversari.

Per tanto dico a chi pensa che se il Milan dovesse uscire dall’Europa League, che non sarebbe un grave danno, perché consentirebbe ai rossoneri di competere alla pari con l’Inter che non ha le coppe, che è solo una questione di tempo, al prossimo avversario di spessore siamo fuori, ma se la macchina si è inceppata, se non torna al 100% della sua forma, fisica, tecnica e mentale, anche se siamo fuori dalle coppe, non potremo competere ugualmente per lo scudetto e anche ad un posto in Champions.

Non dobbiamo dimenticare, che non c’è solo l’Inter come rivale per lo scudetto e che c’è comunque pure la Juventus, al di là di chi dovrà incontrare il Milan nelle prossime partite, la Juventus ha 42 punti, deve recuperare la partita con il Napoli e la vince, perché i bianconeri non perderanno due volte contro i partenopei e si porterebbe a 45 punti, 2 punti gli e li danno per il probabile 3 a 0 a tavolino, per la storia dei tamponi della Lazio e sono 47, con un Milan non al 100%, la Juventus a fine campionato si piazza davanti ai rossoneri.

Certo ci andrebbe bene anche il terzo posto, ma non dobbiamo dimenticare una Roma in buona salute, che si trova a 6 punti e che potrebbero essere azzerati nelle prossime due partite (Inter e Roma) e quindi anche qua, un Milan non al 100%, potrebbe sprofondare al quarto posto, ma tutto questo sempre senza fare i conti con l’Atalanta, che è vero che si trova a 9 punti di distanza, ma potrebbe essere a soli 3 punti fra due partite e a fine campionato c’è a Bergamo lo scontro diretto, che a parità di punti, vede l’Atalanta quarta e noi ancora una volta in Europa League.

Non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma se il Milan non torna la 100%, se non torna ad essere quella macchina perfetta che abbiamo ammirato, se continua a perdere pezzi per strada (Bennacer prima e Ibra per Sanremo poi), alla fine avremmo fatto un altro campionato anonimo, sicuramente diverso e più meritevole rispetto ai nove campionati precedenti, ma pur sempre un campionato “fallimentare”, perché, come vedete dall’esaltazione al fallimento, passa pochissimo.

Prima di passare di nuovo alla partita con la Stella Rossa, voglio parlare un attimo di Ibra a Sanremo, che è un discorso direttamente collegato al “fallimento” e ai rinnovi, anche loro direttamente collegati al posto Champions, intanto con ogni probabilità Bennacer nel derby non ci sarà, ha riportando un problema muscolare al flessore della coscia destra, al suo posto giocherà Tonali, che contro la Stella Rossa, è entrato bene in un momento particolare della gara, ha dimostrato di stare bene, ha portato sostanza in fase di non possesso e ha fatto vedere buone cose in impostazione.

Ibra andrà sicuramente a Sanremo, Raiola e di conseguenza Zlatan, avevano già sottoscritto l’accordo con Amadeus, con vincolato al patto di riservatezza, quando la trattativa per il rinnovo non era ancora iniziata e nel momento in cui lo hanno detto a Maldini, non credo che sarebbe stato il caso di rinunciare allo svedese per 5 giorni di assoluta follia e poi non sarebbe stato nemmeno il caso di fare irrigidire Raiola, anche se ancora non ha dimostrato gratitudine al Milan, sul rinnovo di Donnarumma.

Al momento non ci sono certezze, ma credo che come ho detto qualche mese fa, Ibra dovrebbe essere fisicamente sul palco solo per due serate e dovrebbero essere la prima e l'ultima, compatibilmente con le partite del Milan, le altre sere, magari sarà in collegamento da Milano, non credo proprio che si possa fare diversamente, anche perché il suo sostituto Mandzukic, non è ancora in perfetta forma.

Contro la Stella Rossa, ha creato spazi per i compagni e venuto spesso a saltare in area (con lui in campo Pavkov non avrebbe segnata il gol del 2 a 2), ha fatto il centravanti di raccordo, in fase di cucitura del gioco ha fatto anche bene, ma in area di rigore non si è visto, le alternative messe in campo non lo hanno aiutato, giocando poco per lui, c'era grande attesa per vederlo in campo dal primo minuto e schierato come centravanti al posto di Ibra, Mario si è impegnato come sempre, ma è apparso fuori condizione.

Tornando alla questione del Milan al 100% e di un “fallimento” in mancanza della Champions, se non si sono ancora chiusi i rinnovi, molto dipende anche da questo, la società continua ad esprimere fiducia e del resto non potrebbe essere diversamente, perché sia per il Milan che per i procuratori, è fondamentale per i rinnovi l’accesso in Champions.

Che si voglia o no, al di là dei soldi che arriverebbero dalla Champions, il Milan in estate sarebbe costretto a rivedere i propri piani, resterebbe sempre l’idea di rafforzarsi e di provare di nuovo a dare l’assalto alla Champions, ma con disponibilità economiche diverse e con Donnarumma e Calhanoglu, che preferirebbe altre offerte da club, che invece la Champions la farebbero.

Maldini non ha torto a dire: “Siamo sereni. Stiamo lavorando in maniera proficua e siamo fiduciosi, i ragazzi sono molto legati al Milan”, perché in effetti con l’accesso del Milan alla Champions, i procuratori dei giocatori, accetterebbero di incontrarsi a metà strada tra offerte e richieste, ma in caso contrario, non ci sarebbero i presupposti per poterli trattenere, neanche per tutto l’oro del mondo.

Ecco perché il fallimento, perché oltre a Donnarumma e Chalanoglu, non rinnoverebbe nemmeno Ibra e diventerebbero improponibili anche gli altri rinnovi, costringendo il Milan a ricominciare tutto da capo, tant’è che per Gigio circolano voci di offerte da parte dell'Inter (penso solo voci viste le vicende cinesi) e dalla Juventus, stesso discorso per Calhanoglu.

Ora siccome non voglio annoiarvi ulteriormente, della partita con la Stella Rossa ve ne parlerò al prossimo post, prima di parlarvi della grande vittoria del Milan nel derby, perché non sono pessimista, mi sto solo limitando a raccontare i fatti.

mercoledì 17 febbraio 2021

Il Milan è rimasto a Milanello

Il Milan a La Spezia ha rimediato la terza sconfitta del 2021, contro una sola e fra l’altro in coppa del 2020, il Milan dunque, sta pagando lo stress di stare in testa alla classifica per così tanto tempo, speriamo che si tratti di solo di un periodo di stanchezza mentale, che coincide spesso con l’abbassamento dell’attenzione e che non sia come sperano i nostri cugini, che abbiamo finito la benzina.

Sicuramente è stato il peggior Milan della stagione, perché contro Juventus ed Atalanta, abbiamo perso con l’onore delle armi (conto l’Atalanta meno) e con la giustificazione degli assenti, ma stavolta niente di tutto questo, non siamo mai stati in partita e non siamo mai stati pericolosi, questo lo dimostra il fatto che non abbiamo fatto nessun tiro e tanto meno nello specchio della porta, tanto che Provedel non ha dovuto fare una parata.

Ci sta che si possa perdere con lo Spezia, ma non ci sta che i liguri sia stati padroni assoluti e incontrastati, per tutti i 90 minuti, attenzione, il risultato è giusto e sacrosanto, ma non può essere per il Milan, sacrosanta questa sconfitta con questa prestazione, perché è pur vero che lo Spezia si è confermato come una delle più belle e piacevoli sorprese del campionato, ma è sempre lo Spezia e noi siamo sempre il Milan.

Non dobbiamo dimenticare che siamo la squadra “rivelazione”, quella che con poche altre fa il più bel gioco d’Italia, che siamo la squadra compatta, capace di superare brillantemente le molteplici difficoltà incontrate ogni partita e nella sostanza, non è questa disastrosa sconfitta il problema, ma tutte queste sconfitte (3), ravvicinate tra di loro, che mettono paura e fanno calare paurosamente la media punti.

Vero è che non siamo partiti per vincere lo scudetto, ma è pure vero che sarebbe un peccato perderlo con lo Spezia, vero è che l’obbiettivo è e resta un posto in Champions, ma ci sono 7 squadre in dieci punti e nessuna dà segnali di cedimento eccessivo, con queste sconfitte, adesso non abbiamo più il passo delle prime, ma un passo da Europa League e questo sta succedendo proprio ora, che bene o male abbiamo recuperato tutti.

Nella sconfitta contro lo Spezia, ho rivisto i fantasmi di Giampaolo e non vorrei che sia arrivata la fatidica “mezzanotte” di “cenerentola”, che il bel principe rossonero si sia trasformato in rospo e che Pioli sia tornato ad essere l’allenatore sfigato del secondo anno, perché anche con l’Inter dopo una serie eccezionale di vittorie, prese un tunnel nerissimo ed è stato esonerato, mi auguro di no e che Pioli abbia sfatato abbondantemente questa etichetta.

Fatto sta che è stata una terribile sconfitta, una sconfitta seria, perché con l'Atalanta, puoi anche perdere senza toccare palla, con lo Spezia no, l'ultima volta che è successo di perdere senza mai tirare in porta, è stato nella prima partita del campionato 2019/2020, Udinese-Milan e in panchina c’era Giampaolo, anche ora come allora, il Milan non è praticamente sceso in campo, è rimasto a Milanello.

È oramai da tanto tempo, che il Milan non faceva una prestazione così brutta, contro l’Atalanta bene o male aveva reagito e contro la Juventus aveva giocato fino alla fine, ma contro lo Spezia al di là dei troppi errori, il Milan non c’è stato fisicamente e soprattutto mentalmente, non è riuscita a mettere in campo il suo ritmo alto e a spezzare quello altissimo degli spezzini.

È stato un Milan senza lucidità, sia in fase di costruzione, che in quella di realizzazione, un Milan troppo brutto per essere il Milan, che è chiamato a dimostrare fin da subito, contro la Stella Rossa prima e contro la capolista Inter poi, che non è tornato il Milan disastroso e inconcludente di un anno fa, in queste partite vedremo se si è trattato di uno schiaffone benefico o se questa brutta sconfitta ha lasciato il segno, sul presente e sul futuro.

A primo acchito è sembrato un problema di testa, un po' come ha ammesso Romagnoli, si è sottovalutato l'avversario, ma per certi versi, anche contro il Crotone nonostante il 4 a 0 il Milan non aveva fatto una gran bella partita e comunque, per una squadra che vuole vincere lo scudetto e tornare grande in Europa, sottovalutare questa o queste partite è un grave errore, come è un grave errore da parte di Pioli, non avere anche lui un piano B.

Non ci capita mai di giocare con tre centrali, Tomori sulla destra su Saponara, Romagnoli sulla sinistra su Gyasi e Kjaer “libero” di raddoppiare, con tre centrocampisti, Saelemaekers a tutto campo su Augudero, Bebbacer e Kessie a zona sugli altri centrocampisti e con le due punte più vicine.

Non ci capita mai di rispondere all’avversario “rivoluzionando” qualcosa in campo, come faceva Ancelotti, sostituiamo sempre: un terzino per un terzino, un esterno per un esterno o un mediano con un mediano e visto che scrivo per dire la mia, vi posso dire che una partita può nascere storta, ma se l’allenatore la sa leggere e ha l’esperienza giusta, se non la cambia, ne limita i danni.

Dico questo perché mi è successo e perché l’ho fatto, l’ho fatto in una gara di ritorno di coppa; Cinisi-Cus Palermo, gli avversari avevano un trequartista come Augudero e mi aveva messo in grossa difficoltà, perdevamo 1 a 0 e in corso d’opera ho “sacrificato” il mio Saelemaekers sul loro trequartista, mettendomi con le due punte, liberando il mio centrocampo e ho pareggiato la partita, la stessa cosa ho fatto nella partita Finale-Delfini, quella addirittura l’ho vinta 1 a 0 e so che c’è qualcuno che legge, che queste cose le sa.

Questo per dirvi che non si deve essere “integralisti”, che ogni tanto sacrificare l’estetica del gioco, per un po' di vecchio e sano gioco all’italiana non fa male, ogni tanto qualche marcatura spietatamente a uomo fa bene, buttare qualche palla in tribuna come faceva il grande Franco Baresi o impostare la partita sul: “non gioco io e non faccio giocare nemmeno te”, ci vuole, così si diventa grandi e si vincono titoli e trofei a mani basse, proprio come ha fatto Mourinho al tempo del triplete.

Buona la scelta di far giocare Kjaer e Bennacer dall'inizio, per far mettere loro minuti nelle gambe e se il problema è stato mentale, nelle prossime partite non dovrebbe esserci quest’approccio mentale e a proposito di approccio mentale, una riflessione su Dalot è obbligatoria, considerato il rendimento e la situazione contrattuale del giocatore, trovo più appropriato che a sostituire Calabria d’ora in poi sia Kalulu, che è un patrimonio del Milan e i soldi di un eventuale riscatto di Dalot, li spenderei per il vice Hernandez, che al momento sarebbe il portoghese.

venerdì 12 febbraio 2021

Serie A rissosa.

 La Procura federale della Figc, si muove anche sulla lite tra Agnelli e Conte, oltre a quella tra Ibrahimovic e Lukaku, si indaga sui relativi comportamenti di dirigenti e tesserati, io voglio dire una cosa, fa bene, anzi benissimo la procura ad indagare, ma sarebbe anche il momento di smetterla di girarsi sempre dall’altra parte, quando in ballo ci sono personaggi scomodi.

Ci sono delle regole di comportamento e vanno rispettate, quindi Simone Inzaghi la deve smettere di stare sempre fuori dall’area tecnica, andando avanti e indietro e fino a quasi in campo, ma non è lui il colpevole, sono i “quarto uomo”, quelli che devono fare il loro dovere, così come nella lite con Ibra e Lukaku, era l’arbitro che doveva intervenire con un doppio rosso, invece di scappare nello spogliatoio.

Quindi indagare si, ma anche sui comportamenti arbitrali, perché anche Chiffi doveva sorvegliare l’ingresso delle squadre nel tunnel e intervenire almeno nel referto per il dito medio di Conte, ma se nessuno scrive niente o si fa finta di non vedere e sentire, la procura poi finisce per indagare solo sulle accuse di razzismo e non su alcune connivenze scontate.

Voglio aprire un attimo un discorso su Conte, ma è possibile che un allenatore deve essere così scalmanato in panchina? È possibile che deve offendere sempre tutti e trasmettere nervosismo ai suoi giocatori e anche agli avversari?

Se facciamo un discorso cronologico, prima Conte se le presa con Maresca, poi sempre Inter, Lukaku nel derby è entrato in campo nervosissimo, cercando con chi litigare e infine il teatrino con quelli della Juventus, non difendo nessuno, però riportare tutto in condizioni di sobrietà no? Di finirla con questo lassismo verso i poteri forti? mi pare che sia arrivato il momento di tenere un contegno esemplare anche a bordo campo.

Chi vuole allenare deve tenere un comportamento consono alla sua figura, chi non ci sta, non avrà il permesso di andare in campo, così come un calciatore non può chiede l’ammonizione per un avversario, nello stesso modo un allenatore non può prima di affrontare gli avversari, mettere in dubbio gli arbitraggi precedenti e i tanti rigori assegnati, perché in quel caso si vogliono condizionare le scelte dell’arbitro, questo non deve avvenire, bisogna tenere un’etica professionale e nel caso essere deferiti.

A proposito di questo, devo dire a tutti quelli che fanno finta di non capirlo, che il Milan ha tutti questi rigori, perché gioca costantemente nelle aree avversarie, gioca un gioco veloce e proposito, che va a sbattere sui “pullman” avversari messi in area per difendersi e nonostante tutto, è difficile difendersi contro una squadra che attacca ed entra in area con velocità, intanto i rigori sono tutti sacrosanti e di seguito ho raccolto una “storia” di questi rigori.

I 14 rigori concessi finora al Milan in campionato stanno facendo molto discutere nelle ultime settimane. C'è addirittura chi è convinto che i rossoneri siano in vetta alla classifica solo grazie a tutti questi penalty. Forse, dietro a questa tesi fantasiosa, c'è l'invidia di chi, nonostante abbia una rosa sulla carta più forte, è costretto ad inseguire la formazione di Pioli dalla prima giornata di Serie A. Anche perché, andando a vedere tutti i rigori fischiati a favore del Diavolo, si può tranquillamente osservare che solo uno non c'era, vale a dire quello contro la Roma. 

Ecco i 14 rigori nel dettaglio: 

1° rigore - Milan-Bologna: prima giornata di campionato, l'arbitro La Penna concede un calcio di punizione per un intervento di Orsolini su Bennacer, ma viene richiamato dal VAR che lo avvisa che il fallo, assolutamente netto, è avvenuto dentro l'area e quindi l'arbitro cambia la sua decisione e concede il tiro dal dischetto ai rossoneri. 

2° rigore - Crotone-Milan: lancio in profondità di Theo Hernandez per Rebic, che controlla di petto e viene messo giù in area da Marrone. Fallo netto anche in questo caso e rigore concesso giustamente ai rossoneri. 

3° rigore - Inter-Milan: all'11', perfetta ripartenza del Milan con Calhanoglu che lancia Ibrahimovic in profondità, lo svedese entra in area e viene messo giù ingenuamente da Kolarov. Rgiore solare che viene fischiato senza esitazioni dall'arbitro Mariani. 

4° rigore - Milan-Roma: dopo un rigore inesistente concesso ai giallorossi (è Bennacer a subire il fallo e non a commetterlo), non sembra esserci nemmeno quello per i rossoneri per un lieve contatto tra Mancini e Calhanoglu. In questo caso, si tratta del classico rigore di compensazione per pareggiare l'errore precedente. 

5° rigore - Milan-Verona: altro rigore netto per i rossoneri per un fallo di Lovato che, nel tentativo di rinviare il pallone, colpisce Kessie e Guida non ha dubbi a fischiare il penalty. 

6° rigore - Milan-Fiorentina: perfetto filtrante di Calabria per Saelemakers che entra in area di rigore e viene contrastato al momento di calciare da Pezzella. Abisso ci pensa un attimo e poi fischia il rigore per il tocco del difensore viola sul piede dell'attaccante belga. Corretto dare anche questo penalty. 

7° rigore - Milan- Fiorentina: Abisso fischia un altro rigore ai rossoneri, questa volta per un fallo di Caceres su Theo Hernandez. Il terzino milanista arriva sul fondo, sterza e il giocatore viola lo spinge a terra con entrambe le mani. Nessun dubbio per il direttore di gara, che valuta falloso la spinta di Caceres. 

8° rigore - Sampdoria-Milan: cross in area di Tonali per Theo Hernandez che va in contrasto aereo con Jankto, la palla finisce sul suo braccio e per questo Calvarese concede il penalty ai rossoneri. Da regolamento, la sua decisione è corretta come ha spiegato l'ex arbitro Bergonzi: "Per i falli di mano bisogna rifarci al regolamento. Non devono essere vicini, non ci deve essere la volontarietà e un braccio che va verso il pallone. Il braccio alto è sempre pericoloso e stavolta c'era. Per me Jankto non voleva prendere il pallone, ma quel braccio era in una posizione pericolosa e Calvarese ha punito quello".

9° rigore - Milan-Lazio: intervento scomposto in scivolata di Patric che nel tentativo di contrastare il tiro di Rebic lo colpisce nettamente in area di rigore. L'arbitro Di Bello, molto vicino all'azione, concede giustamente il penalty. 

10° rigore - Benevento-Milan: nessun dubbio nemmeno in questo caso, Rebic anticipa il difensore giallorosso che lo atterra e Pasqua non può fare altro che concedere il tiro dagli undici metri alla squadra di Pioli. 

11° rigore - Milan-Torino: il VAR richiama Maresca per un intervento in area di Belotti su Diaz. Dal replay, si vede bene che l'attaccante granata tocca il pallone, ma prima colpisce il ginocchio del trequartista rossonero. L'arbitro rivede così la sua decisione e concede giustamente il rigore al Diavolo. 

12° rigore - Cagliari-Milan: Ibrahimovic scatta in profondità e arriva prima sulla palla di Brahim Diaz, Lykogiannis lo carica da dietro e lo atterra. Corretta la decisione di Abisso, confermata poi anche dal VAR. 

13° rigore e 14° rigore - Bologna-Milan: Doveri concede due penalty piuttosto solari ai rossoneri. Nel primo caso, è evidente la trattenuta di Dijks su Leao, mentre nel secondo è netto il tocco (doppio) di mano di Soumaouro.

martedì 9 febbraio 2021

Regia di Ibra e fanno 500.

Il Milan risponde in modo perentorio alle vittorie di Inter e Juventus, guidando praticamente le tre squadre in fuga per lo scudetto, fuga che si sta materializzando, grazie alle contemporanee sconfitte della Roma, del Napoli e al pareggio dell’Atalanta, con questa vittoria il Milan ha messo tra se e il quinto posto occupato dalla Lazio, la bellezza di 9 punti di vantaggio, per il raggiungimento dell’obiettivo minimo stagionale, anche se proprio i biancocelesti capitolini, sono la squadra più in forma tra le inseguitrici.

Nel primo tempo la prova dei rossoneri non mi è piaciuta, avremo pure il miglior terzino sinistro d’Europa, però su quella fascia si è ballato per tutto il primo tempo, visto che Theo è bravissimo da attaccare e un po' meno nel difendere, certo non si può avere tutto nella vita, però Rispoli e Ounas ci hanno messo in difficoltà per tutto il primo tempo, tanto che Kessie è stato richiamato da Pioli ad abbandonare la zona centrale, dove il solo Meitè non riusciva da arginare il trio di centrocampo, Benali, Zanellato e Vulic.

Nel secondo tempo Ounas ha perso un po' di smalto ed Hernandez è potuto venire fuori prepotentemente e Kessiè ha potuto prendersi in mano il centrocampo, a quel punto il Crotone si è fermato e con l’ingresso di Calhanoglu il Milan è diventato devastante, archiviando un’altra prestazione convincente da capolista.

Adesso bisogna pensare alla partita con lo Spezia, che non sarà per niente facile, il Milan sta bene fisicamente e mentalmente, non ha la partita infrasettimanale come Inter e Juventus, dovrebbero rientrare oltre a Calahanoglu anche Tonali e Bennacer, quindi questa diventa una partita che non si può e non si deve sbagliare, per poterci presentare al derby, almeno con i due punti di vantaggio.

Meglio sarebbe se Juventus e Inter stanche delle fatiche di coppa, si fermassero rispettivamente con Napoli e Lazio, in modo che in caso di vittoria (obbligatoria) con Lo Spezia, possiamo aumentare il vantaggio e renderlo più rassicurante, con in più un Rebic che sta risbocciando sotto porta, per fa in modo che il sogno continui.

Il Milan non è partito per vincere lo scudetto, ma una volta che siamo meritatamente in testa, proveremo a restarci fino alla fine, specialmente ora che è tornata a funzionare bene la coppia Ibra-Rebic, abbiamo resistito nelle partite dove c’erano tante assenze, ora che stiamo recuperando tutti, grazie all'autostima, alla fiducia e alla velocità del gioco, dobbiamo consolidare la nostra posizione.

Ibrahimovic finalmente ha raggiunto i gol numero 500 e 501, ma lo svedese più che altro ha messo in evidenza una forma fisica e mentale invidiabile a 39 anni, forma che gli potrebbe aprire la strada per il rinnovo e fare parte di questa favola anche per il prossimo anno, il Milan sicuramente vorrà andare avanti con lui, almeno ancora per un altro anno e a quanto pare anche lui è convinto di potere restare.

Adesso è arrivato però il momento di avere altre certezze, quelle su Gigio e Hakan, il rilancio del Milan nel calcio che conta, passa principalmente da loro, a cui deve essere dato il giusto e non spropositato riconoscimento economico, sembra che Calhanoglu sia pronto a firmare il rinnovo e che ormai l’accordo è vicinissimo, così come per Calabria e Kessie.

Il Milan vuole "blindare" pure Bennacer, anche se è in scadenza nel 2024, per Kessie si dovrebbe passare dai 2.2 milioni attuali, a qualcosa in più di 3 milioni e lo stesso accordo potrebbe essere raggiunto con Bennacer, Gigio non ha nessuna intenzione di andare via, ma ci sono ancora alcuni dettagli da sistemare e prima di tutto l'ingaggio.

Il Milan ha proposto 7,5 milioni più bonus, mentre Raiola insiste per dieci, l’altro nodo è la durata del contratto, per Raiola fino al 2024, per il Milan fino al 2026 e infine la clausola, Raiola la vorrebbe inserirla, mentre il Milan non d'accordo.