martedì 31 maggio 2022

Dopo quattro anni, il Milan cambia nuovamente proprietà.

A Milano si attende lo sbarco di Cardinale, l’uomo d’affari del fondo Red Bird Capital, che verrà ad apporre la firma sul contratto preliminare con Elliott, per l’acquisto delle quote di maggioranza del Milan, la nuova partnership, vedrà in società ancora la famiglia Singer, con una partecipazione azionaria che si aggira tra il 20 e il 30 per cento, la quota necessaria per far parte del consiglio d’amministrazione.

Attesa febbrile per l’incontro con Maldini, in cui si capirà come Red Bird intenda muoversi sul calciomercato, Maldini ha praticamente chiesto di confermare i 3 colpi su cui lavora da mesi, che servirebbero per alzare il livello della squadra e renderla ancora più competitiva, gli investimenti ci saranno, ma si continuerà su quella che è stata la falsa riga di Elliott, quindi non si spenderanno cifre faraoniche, ma il mercato alzerà il livello del Milan, con interventi mirati.

Capisco che in tutto il mondo si augurano che ci siano delle crepe nel Milan e soprattutto tra i proprietari e i dirigenti, sicuramente è inusuale che non siano ancora stati rinnovati Maldini e Massara, ma non penso che si tratti di un cambio di rotta e se così fosse, sarebbe perché i nuovi proprietari hanno individuato figure tecniche migliori, quindi noi al Milan non ci preoccupiamo, tutti gli altri si e non posso dargli torto.

Il grido d’allarme di Maldini, era rivolto alla proprietà, perché nell’attesa di Investcorp o RedBird, di un closing e di un signing, qualcuno ne vorrebbe approfittarne, per soffiare via ai rossoneri: Origi, Botman e Sanches, tutto qua, ma l’incontro che ci sarà a brevissimo, servirà a scongiurare tutto e per proseguire il lavoro impostato da mesi.

Origi sarà il primo ad arrivare, tutto fatto, mancano le visite e la firma, su Botman il Milan è ancora avanti a tutti ed ecco qui il grido d’allarme di Maldini, bisogna chiudere in fretta per evitare l’agguato sempre insistente dei club di Premier League, per Sanches è quasi tutto a posto, il calciatore per voce del suo procuratore chiede ancora tanto per l’ingaggio, ma se gli metti il contratto sul tavolo, è molto probabile che firmi alle cifre del Milan.

E poi bisogna andare a lavorare sui giovani talenti, su quelli dove devi arrivare per primo, senza svenarti, sono stati ripresi i contatti con l’entourage di Noa Lang e Charles De Ketelaere del Bruge, calciatori sempre graditi, ma per cui non puoi ancora affondare il colpo, se prima non conosci la disponibilità economica della società, per questo Maldini chiede di fare in fretta, non perché a lui servano i soldi del contratto, ma per potere operare come ha fatto in passato e per come farà in futuro.

Fermo restando che andranno via Kessie e sicuramente Bakayoko, il Milan sostituirà il primo con Sanches e il secondo molto probabilmente con Veretout, che continua a piacere ai rossoneri (Pioli), il centrocampista francese è sul mercato e la Roma chiede una cifra intorno ai 10 milioni, Pobega invece prenderà il posto di Krunic, che per me ha fatto il suo tempo al Milan.

Un altro sicuro partente è Castillejo, che ha richieste dalla Spagna, numericamente sarà sostituito da Adli, sempre per quanto riguarda l’attaccante esterno alto a destra, almeno uno dei due, se non entrambi (Messias e Saelemakers) andranno via, il primo è già sulla lista del Monza che avrebbe voluto prenderlo già la scorsa estate.

Il secondo ha estimatori nella Liga spagnola e se si dovessero concretizzare gli acquisti di Lang e De Ketelaere, nel mercato estivo il belga potrebbe essere ceduto per fare spazio a uno di loro, Milan sempre alla ricerca di giovani talenti e tra questi c'è Enzo Fernandez, centrocampista moderno classe 2001 del River Plate, si tratta di uno che può giocare nei 2 o dietro la punta, di uno che ha ritmo, intensità, qualità nei piedi e tiro da fuori, la clausola rescissoria è di 18 milioni, una cifra importante ma nelle possibilità di RedBird.

Red Bird Capital, attraverso questa partnership con Elliott, vuole impostare un progetto di “Media Company”, rendere il Milan un brand ancora più forte, puntare sempre di più sul marchio, attraverso i risultati sportivi, il marketing, l’aumento dei ricavi e l’appoggio dei media, un marchio globale, un progetto per certi versi rivoluzionario per la serie A.  

Chiudo questo articolo con i complimenti a Carlo Ancelotti, che con questa Champions arriva a quattro coppe: due con il Milan e due con il Real Madrid, la sua è la consacrazione, se mai qualcuno l’avesse mai messa in dubbio, questa appena conclusa è stata una grande stagione, per lui e il suo Real Madrid, con la Champions ha vinto pure la Liga, niente male per un “bollito”, che ha vinto almeno uno scudetto nei maggiori 5 campionati europei, certo se una squadra che ha Ancelotti, un monte ingaggio superiore al Milan e non vince mai nulla, siamo sicuri che non sia proprio il presidente quello che non va? 

domenica 29 maggio 2022

Grandi manovre? Molto dipenderà dalle ambizioni di Gerry Cardinale.

 

Leao è al centro dell’attenzione di molti club europei, in particolare adesso c’è il Real Madrid, che dopo aver perso Mbappè, potrebbe puntare decisamente sul portoghese, è chiaro che il Milan deve blindarlo, guadagna 1,5 milioni, ha il contratto in scadenza nel 2024 e una clausola rescissoria di 150 milioni, nessuno in questo momento si sogna di esercitarla, ma se il Milan non lo rinnova, con uno stipendio più alto fino al 20226, perderà anche lui a zero.

Dopo tre prestiti consecutivi, l'ultimo al Torino, Pobega sembra pronto per rientrare e giocarsi le sue carte al Milan, il 23enne centrocampista è stato convocato con Tonali in Nazionale, per disputare la National League, a luglio tornerà e si aggregherà alla squadra di Pioli, cosa che aveva fatto anche lo scorso anno, quando si è preferito mandarlo a giocare.

Io personalmente stravedo per lui e penso che possa come Kalulu e Tonali, diventare uno dei giovani più importanti per il futuro del Milan, adesso che con Juric ha pure cambiato il suo modo di giocare, sia da mediano in un centrocampo a 2 che da trequartista atipico, dotato di una grande capacità di inserimento in area, è importante anche in prospettiva della composizione della lista dei 25, dove servono 4 giocatori formati nel vivaio e se va via pure Gabbia, resterebbero al momento solo lui e Calabria.

So che Pioli non si priverà mai di Krunic, ma Pobega è la sua bella copia, capitolo attaccanti, Origi dopo la finale di Champions sbarcherà a Milano, per completare l’iter necessario per il suo passaggio al Milan, 4 anni a 4 milioni più bonus e poi ci si vede a luglio in ritiro, in attacco la situazione è delicata e ingarbugliata, Ibra si è operato, segno che vuole provare a tornare in campo, ma questo lo sapremo solo dopo il mondiale e quindi le decisioni ulteriori, si prenderebbero nel mercato di gennaio.

Al momento di certo ci sarebbe al centro dell’attacco la coppia Origi-Giroud, il francese ha fatto bene e poi per beneficiare del decreto crescita, deve sottoscrivere un altro anno di contratto, stando così le cose, il terzo attaccante centrale è Ibra, ma almeno fino al mercato di gennaio, gli terrà caldo il posto uno tra Lazetic o Colombo, Lazetic potrebbe andare in prestito a farsi le ossa, perché Colombo potrebbe essere il terzo giocatore formato nel vivaio, per la lista dei 25.

Fermo restando Leao a sinistra, al Milan serve un attaccante esterno alto a destra e un trequartista, in questo ruolo a parte il rientro di Adli e la possibilità di fare giocare Pobega in quel ruolo (per me Diaz e Krunic vanno via), sembrerebbe che il Milan sia molto vicino al 22enne trequartista Noa Lang del Bruges, l'agente e il papà in settimana hanno incontrato i dirigenti a Casa Milan e un primo incontro c’era stato a marzo, il trequartista vuole trasferirsi al Milan, l'accordo economico è già stato trovato per un quinquennale, il Bruges chiede 22 milioni, ma si potrebbe chiudere a cifre più basse.

Poi dovrebbe essere pure il turno di Botman e Sanches, in standby da mesi e un esterno d’attacco molto forte, si è parlato di Berardi, Asensio e Deulofeu, ma il Milan sta seguendo molto da vicino Lingard, in scadenza di contratto col Manchester United e si libererà a zero, ma il preferito resta sempre Mahrez del Manchester City, però per quello che riguarda trequarti e fascia destra, un calciatore che potrebbe ricoprire entrambe le posizioni è il 21enne belga De Ketelaere, sempre del Bruges e valutato 40 milioni, ma è come se ne prendessi 2 da 20.

Capitolo cessioni, abbiamo già detto di Krunic e Diaz, di Lazetic e Gabbia, sono cedibili pure Ballo-Tourè e Rebic, le riserve di Leao e Theo, che potrebbero andare a giocare altrove e infine la questione portieri, penso che Plizzari andrà ancora in prestito, se non sarà addirittura ceduto a titolo definitivo, tra Tatarusanu e Mirante, resterà il secondo per vie delle liste, ma farà il terzo, penso che sul secondo si possa investire su Cragno o su Dragowski.

Per il mercato in attesa di capire se con l’ingresso di RedBird, aumenterà la liquidità a disposizione, si aggiungono ai 29 milioni per il primo posto in serie A, i 23 milioni più incassi dai gironi di Champions e 12 milioni per il riscatto da parte dell’Eintracht di Francoforte dell’attaccante Hauge.

venerdì 27 maggio 2022

American Milan

Campionato finito e checché se ne dica, chi arriva primo con due punti di vantaggio sulla seconda e ha vinto tutti gli scontri diretti, il titolo lo ha meritato, quindi che molti “rosiconi” se ne facciano una ragione e riflettano piuttosto sugli errori che hanno commesso, in modo da fare meglio il prossimo anno e vincere lo scudetto, avvicendandosi con il Milan, come il “diavolo” ha fatto con l’Inter, ammesso che i rossoneri non decidano di migliorarsi e di riconfermarsi.

Partecipare ad un campionato, significa competere per primeggiare (arrivare primo), ovvero, la vittoria finale avviene sommando i punti conquistati e quindi il titolo non viene assegnato “ai punti” come nella box, cioè, rispetto alla forza dimostrata sulla carta, perché in quel caso basterebbe fare il mercato, vedere qual è la squadra più forte, assegnarle lo scudetto ed evitare di giocare il campionato.

Fatte queste doverose spiegazioni per gli ottusi del pallone, parliamo di cose più pertinenti, in una intervista a Pioli, immediatamente dopo la conquista dello scudetto ha detto: “Allo scudetto io ho creduto dall’inizio della stagione e i giocatori lo sanno e io aggiungo che lo sapevano pure loro, nessuno era convinto che dopo il secondo posto dello scorso anno, un altro secondo posto sarebbe stata la felicità.

Credere in un obiettivo migliore, è l’essenza dello sport, della competizione, devi credere in qualcosa di più alto, di inarrivabile per poterla ottenere, ma se pensi di fare ricorso su ricorso e poi credi che la vittoria con il Bologna sia un diritto acquisito, non stiamo parlando più di “competizione” e penso che sia il caso di rivedere un attimino qualcosa.

Nel Milan bisognava alzare l’asticella e fare meglio dello scorso anno, per una squadra che era arrivata seconda, fare meglio era arrivare primi e non fare solo qualche punto in più, Pioli lo sa e lo sapevano tutti anche a inizio campionato, capisco che le sue parole erano scaramantiche, ma fare qualche punto in più, per migliorare la posizione dell’anno prima, senza vincere lo scudetto, non significava nulla, anche se 12 punti da recuperare erano tanti.

Il Milan quest’anno ha totalizzato 86 punti, 7 in più rispetto alla scorsa stagione, ma se l’Inter si fosse confermata a 91 punti o giù di lì, come ha fatto la Juventus per tanati anni, pur migliorandoci di ben 7 punti, non avremmo vinto lo stesso lo scudetto, ecco perché ribadisco, 86 punti sarà sicuramente una buona quota scudetto, ma lo abbiamo vinto per la pochezza degli avversari che hanno competuto con noi.

Ora che abbiamo vinto, ora che siamo usciti allo scoperto, questa squadra deve migliorarsi ancora, perché deve fare 90 punti l’anno e deve alzare l’asticella a livello europeo, non potrà più in futuro, perdere 2 punti con il Torino, 2 punti con il Bologna e 2 punti con l’Udinese, se no fa la fine dell’Inter di quest’anno, altro che raggiungere i livelli di Barcellona, Reala e Bayer Monaco.

Continuando sulla politica di vincere con i giovani e con la sostenibilità economica, dobbiamo tornare a essere competitivi con continuità, pensare in grande con giocatori giovani e sostenibili, ma di un certo livello, per pensare di raggiungere annualmente una quota punti che si aggiri sui 90 e di stazionare tra i quarti e le semifinali di Champions, dove il Milan merita di stare stabilmente.

È un momento cruciale per la storia moderna del Milan, ha vinto un titolo dopo 11 anni di stenti e delusioni, è tornata e deve restare stabilmente in Champions e presto ci sarà anche una svolta societaria, che segnerà un’estate calda anche sotto l’aspetto del calciomercato (lo spero), per RedBird-Elliott, il Milan vale 1.3 miliardi, gli arabi si sono tirati fuori dalla trattativa.

Nel Milan Americano, dovrebbe esserci una quota di partecipazione della famiglia Singer, che vuole rimanere in società a garanzia della continuità, ma anche per monetizzare sui ricavi della costruzione del nuovo San Siro, quello della costruzione del nuovo stadio, è il tema più caldo ed è considerato assolutamente fondamentale da Cardinale.

Il fondatore di RedBird Capital è a Milano e ha già visitato entrambe le aree, predisposte ad accogliere la nuova struttura, San Siro e Sesto San Giovanni, l'intenzione è quella di arrivare all'obiettivo il prima possibile, anche considerando l'eventualità di procedere senza l'Inter, meglio, sia per le difficoltà economiche dei cugini, sia perché né il Real divide lo stadio con L’Atletico e né tanto meno il Barcellona lo fa con Espanyol.

Cardinale e Paul Singer sono a Milano e in settimana è prevista la firma del contratto preliminare per il passaggio delle quote e una volta conclusa la cessione del club, si potrà tornare a muoversi sul mercato estivo e si partirà dai rinnovi, compresi quelli di Maldini e Massara.  

lunedì 23 maggio 2022

Milan Campione d'Italia dopo 4033 giorni.

I rossoneri tornano a vincere lo scudetto dopo 11 anni e 15 giorni, in quella squadra c’era Ibrahimovic e oggi c’è ancora, anche se nei suoi 8 anni e mezzo di assenza, è andato ugualmente a vincere in giro per il mondo, anche 11 anni fa il Milan conquistava il titolo precedendo in classifica Inter e Napoli, speriamo però che non ricorrano gli anni successivi a quello scudetto e che invece sia l’inizio di un nuovo e lungo ciclo.

L’ultimo trofeo conquistato dai rossoneri è stata la Supercoppa Italiana del 23 dicembre 2016 a Doha, 1976 giorni fa battendo la Juventus, anche allora sembrava che da lì si potesse aprire un ciclo, ma non è stato così, di quella squadra sono rimasti Calabria e Romagnoli, per Alessio è stata l'ultima partita, poi abbandonerà maglia e fascia da capitano.  

Da Ibra a Ibra, quando è arrivato al Milan nel dicembre del 2019, Zlatan aveva deciso di accettare la sfida di riportare i rossoneri ai vertici del calcio italiano, l'impatto dello svedese sulla squadra è stato decisivo, il Milan ha conquistato la qualificazione all'Europa League (2020), l’anno successivo la qualificazione alla Champions League (2021), quest’anno lo scudetto (2022) e ha mantenuto la sua promessa.

Tutti ricorderanno nel 2020, alla ripresa del campionato dopo il lockdown, dopo la vittoria in rimonta contro la Juventus, cosa diceva Ibra: che se lui fosse stato con il Milan da inizio stagione, il Milan avrebbe vinto lo scudetto, forse aveva ragione già allora, ma quella dichiarazione ha fatto ridere tutta Italia, tranne i tifosi rossonero.

Non è stato puntualissimo, perché l’anno scorso un suo infortunio non gli ha permesso di mantenere la promessa e si è accontentato del secondo posto e quasi due anni dopo, il Milan è Campione d'Italia e Ibra ha ricordato a tutti che l'ha detto e l'ha fatto, Ibra ha grandi meriti, ha inciso sulla squadra anche senza giocare, è il più prezioso collaboratore di Pioli, il Mental Coach della squadra.

Gli altri meriti vanno divisi con l’allenatore che ha saputo evolversi costantemente e che non ha mai fatto un passo indietro, non si è mai lamentato e ha saputo tirar fuori il massimo da ogni singolo giocatore (speriamo che mantenga questo cambiamento e non torni indietro), con la squadra e con la dirigenza.

È stato lo scudetto di Elliott, che ha messo in piedi una programmazione eccezionale e vincente, fatta di dirigenti capaci, di giovani di qualità pagati anche abbastanza (era Elliott a dare l’ok agli acquisti), affiancati da giocatori esperti e forti (anche qua l’ultima parola era la sua), è stata la vittoria di un sistema di lavoro, che ha scardinato il vecchio sistema delle spese folli e sui parametri zero, uno schiaffo al sistema calcio italiano, cominciato in verità dall’Atalanta e che ora tutti vogliono seguire.

È stata una settimana “particolare” per l’eccezionalità dell’evento conclusivo, ma anche per il continuo gufare, tra interviste e dichiarazioni (molte di cattivo gusto) tutte rifacendosi: prima alla fatal Verona e dopo avere vinto in veneto al 5 maggio, come se perdere lo scudetto all’ultima giornata di campionato, fosse una prerogativa solo ed esclusivamente rossonera, dimenticando volutamente che il 5 maggio è stata l’Inter a perdere lo scudetto a favore della Juventus che le stava dietro di un punto.

Fatal Verona e perché no fatal Mantova, dimenticando la caduta della grande Inter di Helenio Herrera, forse la squadra più forte che si sia mai vista in Serie A, prima del Milan di Sacchi e dopo il grande Torino (a proposito non capisco perché si dice grande Inter, grande Torino e non si ha il coraggio di dire il grande Milan), con la clamorosa papera di Sarti a Mantova, altro che Radu a Bologna.

Partita dopo partita, questo Milan ha vinto lo scudetto con i fatti, non essendo probabilmente la più forte, ma essendo sicuramente la squadra migliore, la più costante, ha fatto 16 risultati utili consecutivi e continueremo ad allungare la striscia il prossimo anno, questo è stato lo scudetto, di chi ha dovuto concordare con l’Uefa un’esclusione dalle coppe, mentre c’è chi vince coppe e scudetti e ci prova ancora con un sacco di debiti sulle spalle.

Queste le parole di Mario Sconcerti a questo proposito: "Sacrificio Bastoni? Sacrificabile a cosa? Le squadre quasi tutte sono in auto finanziamento, il problema dell’Inter è che ha un debito molto alto. Il sacrificio lo hanno già fatto le altre squadre sopportando la differenza tecnica che l’Inter ha fatto con il suo debito, sono stati i 680 milioni di debito dell’Inter che l’hanno portata a vincere il campionato. Sacrificio Bastoni? È una rimessa in regola, una vite che torna a girarsi. Se un difensore porta 60/70 milioni non è un sacrificio, va benissimo. Altra cosa è cedere Lautaro Martinez. Direi che è un colpo di fortuna avere chi ti offre una cifra tale. C’è quasi da ringraziare il cielo. Il calcio è questo oggi, l’Inter lo sa bene".

Il Milan è un miracolo, vero, ma è un miracolo di efficienza, programmazione e competenza, è una realtà solidissima e non è un colpo di culo. 

venerdì 20 maggio 2022

Nel calcio può succedere di tutto.

Già in passato è successo di tutto, quindi può succedere che il Milan perda e l’Inter vinca, ma il Milan non ha ancora perso e l’Inter non ha ancora vinto, le due squadre stanno preparando come è giusto che sia i festeggiamenti (una resterà con il colpo in canna senza sparare) e di conseguenza anche la lega serie A si prepara a due premiazioni, solo che anche qua, una non andrà in scena.

Come funziona? La Lega Serie A sarà preparata per la festa Scudetto al Mapei Stadium e al Meazza San Siro, con la coppa e medaglie per tutti i giocatori, sia a Milano che a Reggio Emilia, il presidente Casini si troverà al Mapei (speriamo non ci porti male), mentre l’amministratore De Siervo sarà presente a San Siro.

Di sicuro qualcuno domenica festeggerà, e anche lunedì, perché all'indomani delle partite scudetto, la squadra vincitrice sarà accolta alle 17,00 a Palazzo Marino dal Sindaco Sala e poi andrà in giro per la città, con il classico pullman scoperto, quindi non ci saranno 2 pullman diversi, ma solo uno approntato nella giornata di lunedì con tutti i riferimenti del caso.

Manca quindi davvero poco, anche se questo poco si deve ancora fare, per ciò che ha fatto il Milan durante quest’anno e l’anno scorso, meriterebbe di essere premiato, al di là di chi continua a considerarlo inferiore a Inter, Juventus e Napoli, carta canta, lo scudetto va a chi fa più punti e non alla più forte sulla carta, dopo due campionati interi tra primo e secondo posto, ci preoccupiamo ancora di trovare qualche calunnia?

Serve l’ultimo grande sforzo, “il lavoro non è ancora finito”, quest’ultima partita va preparata più sulla testa, sulle motivazioni, che sulle gambe, oramai il Milan è questo, è quello che può battere chiunque in Italia, ma deve avere tutte “le rotelle” a posto, non deve fare pazzie, oramai si è raggiunta la giusta alchimia, tra società, squadra e tifosi, c’è l’ambiente giusto per fare bene e tutti si sentono parte del progetto.

Per il momento non si può parlare di calcio mercato, ma se ne parla, la FIGC ha ufficializzato le date delle due sessioni di mercato, quella estiva che inizierà 1° luglio 2022 e si concluderà il 1° settembre e quella invernale, che andrà dal 2 al 31 gennaio 2023, è stata ufficializzata anche la data di inizio del campionato che sarà il 12 agosto, per via dei mondiali in Qatar, che si disputeranno tra novembre e dicembre, anche per questo ufficiosamente il calcio mercato partirà il 23 maggio.

Sempre parlando di calcio mercato, accordo già raggiunto per chi lo deve fare il calcio mercato, Maldini e Massara che hanno rinnovato, non c’è ancora l’accordo con chi lo deve finanziare il calcio mercato (RedBird ha superato Investcorp), anche se a detta dei più, Botman, Sanches e Origi, sosteranno le visite mediche e firmeranno a fine stagione, mentre continuano a circolate le voci su Leao accostato alla Juventus solo per la sua presenza a Torino.

Per quanto riguarda il futuro di Asllani, Maldini ha parlato con il presidente dell’Empoli Corsi e con la famiglia del ragazzo, è ipotizzabile che il Milan acuisti Asllani e lo lasci per un altro anno ad Empoli, così come ha fatto con Adli e a proposito di trequartisti, ammesso che Pioli ritorni al 4-2-3-1, si torna a parlare di Brekalo del Torino, nulla da eccepire sul giocatore, ma credo che il Milan stia cercando altri profili e che invece sia il Torino a proporlo per arrivare a Pobega.

Il Milan non ha ancora valutato se riscattare o no Messias, molto dipende dallo scudetto, dal passaggio societario e infine dalle pretese del Sassuolo, perché a quanto pare il Milan sarebbe interessato oltre a Berardi, anche a Scamacca, attaccante alternativo ad Origi, a Raspadori sottopunta al posto di Diaz e a Frattesi, l’alter ego di Tonali.

Finalmente sul Var c’è qualcuno che la pensa come me e cioè, che ci debba essere una specializzazione degli addetti al Var, come gli assistenti di linea, che fanno sempre e solo questo, non è che a volte fanno l’arbitro e altre gli assistenti, bravo quindi Trentalange, mentre per quanto riguarda il premio come Miglior Arbitro emergente dato a Chiffi, non sono d’accordo.

Abbiamo una categoria arbitrale priva di personalità e il var l’ha li ha svuotati di quel poco che avevano, rendendoli solo protagonismi ed esibizioni, il fuori gioco geografico è stata l’ultima genialata di una categoria che non riesce ad ammettere i propri errori e a proposito di errori, il Miglior Arbitro emergente è Sozza, il premio andava a lui.

Nuovo format della Coppa Italia, per dare entusiasmo al torneo, bisogna invertire il fattore campo nei turni preliminari e fare entrare fin da subito anche le prime 8 classificate, questo porterebbe tantissimo pubblico negli stadi e renderebbe la competizione più interessante, così come accade negli altri Paesi. 

mercoledì 18 maggio 2022

Pioli is on fire.

 

Era la serata di lunedì 7 ottobre 2019, quando Giampaolo è stato informato dell'esonero, la società rossonera ha deciso di sollevare l'allenatore dall'incarico e di affidare la squadra a Pioli, definendo con l'entourage dell’allenatore la parte contrattuale su base biennale, Giampaolo e il suo staff hanno abbandonato Milanello, tutti tranne il preparatore dei portieri Turci, che è rimasto nello staff di Pioli e ha continuato a lavorare con Donnarumma, visto l'ottimo feeling che si è creato con Gigio.

L'esperienza di Giampaolo si conclude dopo sette giornate di campionato, con tre vittorie e quattro sconfitte, ma non sono state i risultati in sé a determinare l’esonero, quanto la difficoltà palesata dalla squadra a esprimere un minimo di gioco decente.

Il candidato a sostituire Giampaolo già da qualche settimana era Spalletti, l’allenatore era legato ancora con l’Inter da un contratto di circa 5 milioni a stagione fino al 2021, Spalletti aveva detto subito sì al progetto tecnico del Milan e aveva avviato la trattativa per avere la buonuscita dall'Inter, che a maggior ragione che Spalletti passava ai rossoneri, non ha ceduto alla richiesta dell’allenatore, che a sua volta ha interrotto la trattativa, preferendo aspettare la scadenza del contratto, nonostante avesse già trovato l'accordo con il Milan, sulla base dello stesso ingaggio e della durata (due anni) di quello con l'Inter. 

Lo stop alla trattativa con Spalletti, ha aperto definitivamente la strada a Pioli, che era voluto restare in stand-by aspettando la chiamata del Milan e rifiutando con riserva le proposte di Sampdoria e Genoa, così il 9 ottobre 2019, Pioli diventa l’allenatore del Milan, contro lo scetticismo totale, io compreso che sono rimasto scettico fino alla settimana scorsa, quando mi ha dimostrato di essere veramente maturato e con un coraggio e una determinazione pazzesca, perché quel Milan valeva poco più di Genoa e Sampdoria, però la pressione era diversa ed enorme.

Pioli o Giampaolo erano la stessa cosa, due allenatori mediocri che non si erano mai consacrati, Pioli era un “traghettatore” in attesa che Spalletti sistemasse il suo contenzioso con l’Inter e nonostante Pioli fosse a conoscenza del suo ruolo, ha accettato lo stesso una sfida più grande di lui, destinato a fare la stessa fine di Giampaolo.

La contestazione sotto la sede del Milan è stata durissima, Gazidis addirittura al comunicato degli ultras "Spettacolo indegno", ha detto: "Capisco la loro frustrazione", mentre Pioli, incosciente o beffardo rispondeva: "Voglio un Milan spregiudicato e dobbiamo cercare di andare in Champions, Io dovrò essere bravo a far arrivare il prima possibile alla squadra le mie idee, di intensità e spregiudicatezza, vorrei far giocare un calcio che i ragazzi abbiamo il piacere di giocare, mi sento un insegnante e sono qui per far crescere i giocatori''.

Parole che allora sembravano quelle di un visionario, io facevo “un’acchianata” a Santa Rosalia padrona della mia città ogni giorno e così penso che anche l’intero popolo rossonero si sia rivolto al proprio santo protettore, per fare in modo che Spalletti rinunciasse alla buonuscita dell’Inter e firmasse il contratto per il Milan, mentre Boban incazzato per l’esonero di Giampaolo a sua insaputa diceva: "Con Pioli avremo un gioco migliore", sapendo che peggio di Giampaolo non si poteva fare.

L’avventura di Pioli con il Milan comincia con la contestazione dei tifosi su Twitter con l'hashtag #PioliOut e prosegue con le parole di Gazidis: “stiamo intraprendendo un viaggio che non è facile, stiamo lavorando con dedizione, abbiamo ereditato un club sull’orlo della banca rotta, quindi la strada per tornare in alto sarà lunga e tortuosa, faremo degli errori, ma siamo determinati perché vogliamo che il Milan ritorni ad essere grande come in passato, vogliamo porre delle fondamenta solide per riportare la società a competere con i più grandi club europei".

Sapeva tanto di presa per i fondelli e invece oggi è la verità, la verità di Gazidis e la verità di Pioli, ma ancor di più sembrava una presa per i fondelli, la cessione del Milan da parte di Berlusconi, Pioli era considerato da tutti un "traghettatore" con un passato fallimentare e sarebbe stato così se Ibra sensibile al richiamo del Milan, non avesse rifiutato di andare a Napoli da Gattuso, che lo avrebbe voluto già l’anno prima al Milan e invece fosse tornato a Milanello, Zlatan ha fatto grande il Milan di Elliott, Maldini, Gazidis e Pioli, che da: #PioliOut, è diventato Pioli is on fire.

lunedì 16 maggio 2022

Ancora novanta minuti e sarà scudetto.

 

La lotta per lo scudetto si è fermata a Milano, in un modo o nell’altro Milano sarà ancora, per il secondo anno consecutivo campione d’Italia, Milano si prende la scena e domenica ci sarà una grande festa per le strade e allo stadio, non sono stati ancora definiti i colori della coreografia, di chi festeggerà e di chi resterà a guardare deluso, ma una cosa è certa, ci saranno due pullman scoperti pronti ad aspettare le squadre, ma uno solo andrà in giro per Milano e chiaramente spero che sia quello dai colori rossi e nero.

È una sfida tosta, tra due squadre in ottima forma fisica e mentale, sarà pure retorica o scaramanzia, fate voi, ma questa è una delle volte in cui servirebbero due scudetti, perché veramente lo meritano entrambe le squadre, l’Inter nel suo insieme è più forte, il Milan ha quei due punti in più che compensano il divario tecnico tra le due squadre, la storia purtroppo si ricorderà solo di una, di quella che ha vinto lo scudetto, magari dopo essere arrivati a pari punti.

È naturale che a essere ricordati vorremmo essere noi, questo scudetto può essere il premio per Pioli, Maldini, Massara, Gazidis ed Elliott, chiuderebbe il cerchio per chi va via come Ibra e Kessie, sarebbe un bel regalo di benvenuto al nuovo acquirente chiunque esso sia, vero è che lo meriterebbero anche quelli dell’Inter, ma loro lo hanno già vinto lo scorso anno e poi si sono già consolati con la coppa Italia e la supercoppa, almeno questo fatelo vincere a noi.

Milano da 2 anni sugli scudi, ma non può vincere tutto sempre la stessa squadra, lasciate che lo scudetto e i 100 milioni vengano al Milan e che si prenda pure qualcosa, che se la merita, sta dimostrando tutta la sua forza, la sua maturità, la sua capacità (finalmente) di mutare dentro la stessa partita, ha ritrovato lo spirito di una volta, quel senso di appartenenza che fa la differenza e con il quale si può fare qualsiasi cosa.

Domenica questo Milan si gioca la storia e il lavoro di due anni e mezzo, deve arrivare alla partita decisiva, mentalmente perfetto, senza incertezze e continuare a giocare per attaccare a viso aperto, lo scudetto si deciderà veramente al photofinish, con il Milan a Reggio Emilia per il 19esimo scudetto e l’Inter in casa per il 20esimo.

Il primo posto ti permette di essere ricordato nella storia e negli almanacchi, ti dà la possibilità di andare in Champions come testa di serie e ti porta quei 100 milioni per comprare un centravanti di caratura internazionale, per elevare notevolmente l’attacco e il gioco della squadra, giusto per fare un esempio, uno sulla falsariga di Osimhen, che andrà via da Napoli, ma per i soldi della premier, anche se di attaccanti simili ce n’è sono pochi in giro.

Per noi lo scudetto avrebbe anzitutto il valore di alzare un trofeo dopo diversi anni, una bella sensazione che i cugini hanno provato lo scorso anno, ci metterebbe a pari con gli scudetti, per continuare il ciclo milanese, che ha finalmente spezzato la decennale egemonia juventina, per due squadre che continueranno a dividersi lo stadio e aumentare l'appeal e il valore del marchio Milan.

Credo che il Milan sia pronto per vincere lo scudetto, cosa che non era lo scorso anno, non nascondo che ho un po' di paura per quest’ultima partita, prima ci hanno gufato con la fatal Verona, adesso ci gufano con il 5 maggio, ma al di là del fatto che bisogna pensare ad un altro tipo di attacco, sia negli uomini che nella concezione stessa, nelle ultime partite ho visto un Milan finalmente consapevole di essere tornata una grande squadra nel panorama nazionale e sullo slancio di questa stagione, scudetto o no, ora il Milan può crescere anche in europa.

Il primo tempo della partita contro l’Atalanta è stato povero di contenuti tecnici, contratto per l’importanza della posta in palio anche per l’Atalanta, che rischia di restare fuori dall’Europa, confermando per tanto la fine di un ciclo, nel secondo tempo la svolta della partita, è stata quella che Pioli ha fatto da qualche gara e che io chiedo da due anni, un 4-3-3 con il vertice basso e un attaccante “mobile” alla Osimhen, o tipo Immobile se volete.

Fuori Saelemaekers che non è mai stato un attaccante esterno, ma può essere una buona mezzala e Giroud, con Rebic che va a strappare al suo posto, quello che al momento è di Leao e il portoghese che va a fare l’Osimhen, togliendo il riferimento fisso in attacco e sfruttando gli spazi che i bergamaschi concedevano alle nostre ripartenze, ed è proprio così che nasce l’1 a 0, non solo non da più punti di riferimento, ma gli attaccanti esterni possono tagliare immediatamente per la punta e inserirsi a sua volta negli spazi, senza dovere aspettare che la difesa avversaria si sistemi.

Quello spazio che trovano anche Tonali e Krunnic, ora che abbiamo messo in soffitta “il sottopunta”, quello spazio che ha trovato Theo Hernandez per il raddoppio, che personalmente ritengo giocatore più adatto per il 3-4-3, poi una menzione particolare va a Kalulu. che è diventato insuperabile, con Tonali e Leao, bisogna anche blindare il soldato Kalulu.

Intanto sembra confermato l’orario dell’ultima partita, che dovrebbe essere alle 15.00 di domenica, si preannuncia un’invasione di tifosi milanisti a Reggio Emilia, anche se non ci saranno i biglietti per tutti, però servirà tutta la spinta dei tifosi, anche di quelli fuori dallo stadio, per poterci giocare bene il nostro jolly.

In tribuna oltre allo staff dirigenziale al completo, c’erano anche Galliani e Nesta, nella mattinata la squadra primavera si è salvata dalla retrocessione in primavera 2,  complimenti intanto ai ragazzi, al bomber Nastri e al tecnico Terni, chi sa se la presenza di Nesta non è stata casuale, o se Maldini e Massara non lo hanno invitato per affidargli la squadra primavera, lui non è uno specialista della categoria, però hanno detto un gran bene di lui come allenatore, forse con la primavera, potrebbe avere più fortuna e rientrare a casa come ha fatto Dida.

domenica 15 maggio 2022

Cambiano le strategie di mercato?

Al di là della cessione del Milan o dal raggiungimento del massimo risultato in campionato, nelle ultime 9 partite di campionato, gioco forza Kalulu e Tomori sono diventati la coppia d’oro e pilastri imprescindibili della difesa rossonera, è chiaro che adesso, davanti al fatto che in queste 9 partite il Milan ha subito solo 2 reti e ha la miglior difesa del campionato al pari di Inter e Napoli (31 gol in 36 partite), ci si chiede se è ancora il caso di pensare a Botman.

Romagnoli potrebbe decidere di restare, Kjaer si presenterà al ritiro dopo i problemi fisici, per portare a termine il suo contratto, ma sa già che come Romagnoli dovrà riconquistarsi il posto e sa pure che non sarà per niente facile, quindi se Romagnoli si convince di fare il quarto centrale e di accettare la proposta rossonera, trovo inutile investire tanti soldi per Botman, che fra l’altro chiuderebbe le grandi possibilità di crescita di Kalulu.

Queste risorse economiche potrebbero essere dirottate altrove, una cosa però è sicura, Botman e Romagnoli non saranno insieme la prossima stagione, Van der Meyde ex calciatore dell'Ajax è convinto, anzi è certo che Botman andrà al Milan e che si tratti di un grande acquisto, è un giocatore molto forte è un ottimo difensore, quindi è un’occasione da non perdere, considerata l’età di Kyaer.

Se il Milan è ancora in corsa per lo scudetto, lo deve sicuramente alla difesa, visto che l’attacco fatica a segnare, chiaramente senza sottovalutare le prestazioni di Maignan, nel ruolo del centravanti il Milan deve e può investire una quantità diversa di soldi, anche perché a parer mio, davanti occorre ringiovanire e rivoluzionare l’organico, adesso è tornato a pieno regime Rebic, che ha espresso un ottimo gioco, giocando da centravanti.

Questo non è per dire che abbiamo trovato il centravanti e non si compra più nessuno, ma che per il gioco di Pioli, il centravanti classico fa fatica ad imporsi, perché deve partecipare alla costruzione dell'azione e poi deve attaccare velocemente la profondità, sotto questo aspetto il croato ci è mancato, ma al di là del fatto se venga confermato o venduto, giustifica la scelta di Origi come tipo di punta centrale.

Il reparto offensivo è ancora pieno di incognite, per la situazione legata a Ibra, al momento sembra essere confermata oltre all’arrivo di Origi, anche la permanenza di Giroud, se va via Ibra come sembra, potrebbe arrivare un altro attaccante, ma non si se per fare il primo, il secondo o il terzo e non si sa se sarà giovane oppure già navigato.

Ci sarebbe poi da sciogliere i nodi legati a Brahim Diaz e Rebic che potrebbero essere ceduti, ma il ruolo dove è focalizzata di più l’attenzione è quello dell’esterno destro d’attacco, non credo che sia tramontata la candidatura di Berardi, quella di Asensio possibilmente sì, ma è spuntato un nome nuovo, si parla di Deulofeu come possibile acquisto per “rimpolpare” il reparto.

Rimpolpare quindi, significa da aggiungere all’eventuale titolare, un attaccante esterno capace di mettere a segno gol e assist, scontato che Castillejo sarà ceduto in Spagna e più precisamente al Valencia, per quanto riguarda Saelemaekers e Messias, uno dei due, se non entrambi saranno ceduti, la sensazione è che sicuramente non sarà riscattato Messias, per costo, età e contenuto tecnico.

Deulofeu ha giocato nel Milan per sei mesi 4 anni fa, ha segnò 4 gol e fatti 3 assist in 18 partite, lasciando comunque un ricordo molto positivo, lo stesso Gerard è rimasto legatissimo al Milan e sarebbe entusiasta di tornare, in questi 5 anni Deulofeu è cresciuto moltissimo, ha messo a segno 12 gol e tanti assist in questo campionato, in più lui che giocava alto a sinistra, adesso gioca anche a destra, proprio dove il Milan ha necessità.

A questo punto con Berardi e Deulofeu, ma non si è ancora parlato di costo dei cartellini, ingaggio ecc, Saelemaekers diventa in più, non credo che possa essere ceduto, potrebbe restare e se si passasse al centrocampo a 3, in quel caso il suo dinamismo e la sua grinta, potrebbero tornare utili a centrocampo, l'anno prossimo ci saranno in rosa anche Lazetic e Colombo, che sembrano destinati a partire in prestito nella massima serie.