giovedì 30 novembre 2023

Non trovo le parole, o perlomeno….

Non è una protesta, perché figurarsi, nonostante i pessimi risultati, le pessime prestazioni, la quantità industriale di infortuni, le proteste di tutto il popolo Milanista, addetti al lavoro compreso, Cardinale continua a dare fiducia a un tecnico, che oltre a essere in confusione, è praticamente esonerato dall’indomani che ha vinto lo scudetto.

Si è reso conto anche Pioli, che il suo ciclo al Milan è finito con la lunga crisi dello scorso anno, l’unico a non accorgersene è Cardinale e pensare che gli americani se non porti i risultati ti fanno fuori senza appello, qui oltre ai risultati sportivi, c’è anche la perdita di 20 milioni, quelli che il Milan avrebbe incassato in caso di passaggio del turno.

Una somma composta da premi Uefa, incentivi degli sponsor, un sold out in più al botteghino, che permetterebbe di potere operare nel mercato di gennaio, per rinforzare la rosa a disposizione dell’allenatore, per non parlar, che ogni passaggio di turno, migliora il ranching in vista della nuova Champions, davanti a tutto questo, veramente non trovo le parole.

O perlomeno, in questo ultimo anno e mezzo, ho rappresentato tutti i pericoli, i retroscena, le sfaccettature, ho spiegato, criticato e consigliato, ma adesso ho esaurito gli argomenti, quindi se per un po' non scriverò più, non è una sorta di sciopero “bianco”, tornerò a farlo, quando ci saranno argomenti nuovi di cui discutere. 

domenica 26 novembre 2023

Theo salva il culo a Pioli.

Al Milan serviva la vittoria contro la Fiorentina e quella è arrivata, sicuramente era la cosa più importante, anche se sono state ancora tante le note stonate e soprattutto nelle prestazioni di alcuni giocatori, la vittoria era quello di cui il Milan avevamo bisogno, ma è una vittoria sporca, arrivata solo su calcio di rigore, con un doppio palo della Fiorentina e con due parate miracolose di Maignan.

Tre punti che in campionato mancavano da 49 giorni, m non ci si può sedere sugli allori, bisogna restare concentrati anche adesso che arriva la Champions e poi ancora in campionato, vittoria di vitale importanza, ma il Milan non si può dire guarito, anche se non c’erano tutti i titolari in campo, con una prestazione così insufficiente, non può considerarsi guarito.

Se il Milan vuole lottare per un posto in Champions, occorre ben altro, come occorre ben altro con il Borussia, serve un Milan più tosto e ci vorrà sicuramente una prestazione diversa, rispetto a quella contro la Fiorentina, per Pioli si tratta di un sospiro di sollievo, ritrova i tre punti ma non ritrova il Milan e né tanto meno lo spirito della sua squadra che dice lui.

Dice: “Siamo squadra", ma non convince nessuno, forse neanche lui, perché non può essere “squadra” questo Milan schiacciato nella sua metà campo per quasi tutta la partita, non basta soffrire e avere un po' di fortuna per essere squadra, è necessario tornare con continuità a essere il Milan, una continuità di risultati e di prestazioni.

Sospiro di sollievo un po' per tutti e in special modo per Pioli, un sospiro di sollievo che potrebbe non durare tanto però, perché martedì c'è la Champions e anche la c'è bisogno di continuità di risultati, una continuità che i rossoneri non riescono più a far emergere dall'inizio del campionato, anche questa è una stagione traballante, che va ricostruita.

Non è certo con una sola vittoria che si rimetteranno le cose a posto e sappiamo tutti che non è solo una questione di giocatori che torneranno a disposizione, perché è stato criticato tantissimo l’ultimo mercato di Maldini, questo del duo Furlani-Moncada è stato esaltato per la lunghezza della panchina e poi ci accorgiamo che alla fine è stato un mercato con poca qualità.

Adesso Pioli lo sa, perché Chukwueze che è costato la bellezza di 28 milioni dal Villarreal, è più o meno come De Keteleare, il nigeriano non ha ancora dimostrato nulla e contro la Fiorentina, ha dato prova di un’altra prestazione priva di “squilli”, come Musha, tanto movimento, cuore, anima, ma i piedi non sono dei migliori e nemmeno la testa.

Tante le scelte sbagliate dai due, transizioni gestite male, non mi hanno ancora convinto e nemmeno Jovic lo ha fatto, pochissimi palloni toccati, uno decisivo per il rigore su Theo e un gol clamorosamente sbagliato, non possono giustificare la sua presenza al Milan, ha sprecato un'altra chance e non credo che ne avrà altre, mi ricorda tanto Origi, che come Jovic non è all’altezza del Milan.

A proposito di Origi, il suo rendimento continua a essere deludente e il Nottingham Forest vorrebbe interrompere il prestito, che potrebbe terminare quindi a metà stagione, uno scenario che il Milan vorrebbe evitare, Origi sta vivendo un’altra stagione anonima e il Nottingham Forest se ne libererebbe volentieri al più presto.

Il club inglese vorrebbe interrompere il prestito e ha già pure pronto il sostituto, ma non può semplicemente interrompere il prestito e rispedirlo in Italia, il Milan non lo accetterebbe mai, quindi serve un’altra squadra che decida di ingaggiare Origi (forse neanche gli arabi lo vogliono), in prestito o persino a titolo definitivo, speriamo che una buona sistemazione spunterà.

Milan-Fiorentina non ha esaltato nessuno, bellissima la Fiorentina, ma poco concludente, mentre i rossoneri hanno messo in mostra una prestazione scadente, sia dal punto di vista del gioco, che dal punto di vista della qualità, la Fiorentina avrebbe ampiamente meritato il pari e forse anche qualcosa di più, un’altra sconfitta o un altro passo falso dei rossoneri è stato evitato dalle prodezze di Maignan, a conferma che i problemi che c'erano ci sono ancora e che non abbiamo ancora superato il momento di crisi. 

Il mercato invernale del Milan.

 

Manca ancora più di un mese all’inizio del mercato di gennaio, ma in questo periodo si sta cercando di portare a casa Ibrahimovic come dirigente, non è chiaro con quali mansioni, ma se dovesse essere confermato che sarà il consigliere personale di Cardinale, per le questioni Milan e anche per le altre attività del patron statunitense, Pioli continuerà a restare da solo, senza avere nessuno con cui parlare di questioni di campo.

In questi primi tre mesi, si è notato quanto manchi una figura di riferimento come Maldini, al di là del mercato, Paolo e Massara erano una presenza costante, in allenamento e in partita, il confronto era continuo, anche se a Pioli, così come a Cardinale, i modi di vedere del duo milanista non andava bene, però una figura di raccordo con cui confrontarsi, anche se con idee diverse, Pioli ne ha bisogno, perché c'è molto distacco tra la società e la squadra.

Forse la difficoltà sta proprio nel riuscire a trovare un dirigente di spessore, legatissimo al Milan e che la veda come Pioli e Cardinale, all’inizio sembrava che il Milan avesse intrapreso la strada giusta e che potesse fare a meno di due dirigenti importanti, di cui uno che rappresentava il Milan in tutto e per tutto, ora invece, si nota una società forte economicamente, ma in cui manca la figura del direttore tecnico.

In questi momenti di difficoltà, avere qualcuno di “campo” serve e ti accorgi che manca, una figura come Maldini necessita ai giocatori come all'allenatore, fermo restando che per me, il peccato originale non è l’allontanamento di Maldini e Massara, ma la conferma e la fiducia incondizionata a Pioli, tant’è, che gira voce, di un possibile cambio di allenatore, nel caso in cui il Milan non battesse il Borussia Dortmund, soluzione che io avrei già preso da tempo in considerazione e forse è il motivo per cui Ibra tarda ad arrivare.

Dicono che Pioli potrebbe giocarsi la panchina nelle prossime due partite, contro Fiorentina e Borussia Dortmund, con i tedeschi l’incontro è decisivo per la corsa agli ottavi di Champions e per la panchina di Pioli, se pur fresco di fiducia, Pioli non ha ancora ammesso di avere delle difficoltà tecniche e di gioco, ma ha riconosciuto (magari come scusante) una sua responsabilità sugli infortuni, anche se sottolinea, che nelle prime otto partite con la rosa al completo era in testa.

Sicuramente gli infortuni hanno condizionato il campionato del Milan, ma se non vince da quattro partite, non può essere solo questo, qualcuno è fermamente convinto, che se il Milan non dovesse battere il Borussia Dortmund, mercoledì ci sarà il cambio di allenatore, vedremo cosa succederà e chi sarà il successore di Pioli in panchina, visto che non c’è tanta scelta in giro e che adesso gli allenatori si possono liberare e andare ad allenare un’altra squadra, anche nello stesso campionato.

Per quanto riguarda il mercato invernale, sarà sicuramente condizionato dall’annullamento del "Decreto Crescita”, che era oro per il Milan, in quanto nessuno compra di più dei rossoneri all’estero e che ha sfruttato maggiormente questa norma, tanto che nell'ultimo mercato il Milan ha investito quasi 130 milioni all'estero, mentre in Italia ha preso solo tre giocatori: Sportiello, Jovic e Romero e tutti a parametro zero.

Il Milan vuole prendere almeno un difensore, in difesa qualcosa si è sbagliato, è debole e incompleta, poi sta lavorando anche sull’attacco e gli manca un cervello in mezzo al campo come Bennacer, il nome più concreto nella lista dei papabili in attacco è quello di Adams, la punta nigeriana del Montpellier classe 2000, che ha segnato sette reti in undici partite.

Attaccante forte fisicamente (1metro e 90) ma anche veloce, Adams è un profilo di prospettiva per il reparto offensivo, ma da acquistare in corsa per migliorare il reparto offensivo, un attaccante che possa essere una reale alternativa a Giroud, viste le oggettive difficoltà incontrate da Jovic, Giroud non può più giocare un numero elevato di partite come ha fatto lo scorso anno.

Adams al momento è più concreto di Guirassy dello Stoccarda, che ha una clausola rescissoria di 17 milioni, mentre per il mercato estivo, la punta centrale titolare dovrebbe essere David, attaccante canadese classe 2000 del Lille, a cui a giugno rimarrà un solo anno di contratto con il suo attuale club, l’altra priorità è un difensore centrale, si parla di Kelly, ma va convinto il Bournemouth.

Il reparto difensivo rossonero è orfano di Kalulu e Pellegrino ancora per diverso tempo, il difensore è stato individuato in Kelly come dicevo, centrale 25enne del Bournemouth che andrà in scadenza di contratto il prossimo giugno 2024 e non ha intenzione di rinnovare, ma il Bournemouth non è intenzionato privarsene a metà stagione, visto che comunque lo perderanno a zero a fine stagione.

Se Kelly non dovesse arrivare, Kiwior in prestito dall'Arsenal sarebbe una delle soluzioni, piace anche Koulierakis del Paok, per cui a gennaio si farà anche un tentativo, il Fenerbahce invece è pronto a fare un nuovo tentativo per Krunic (magari), mentre lo United, sembra preparare la rivoluzione, che dovrebbe essere capitanata da Maldini e Massara, consigliati al club inglese da Ferguson (lui sì che se ne intende), si parla poi di un accordo vicino tra Maldini e l’Al Ittihad, Paolo non ha bisogno di soldi e quello Arabo non è un calcio che lo stimola.

Intanto il Milan la scorsa settimana ha praticamente definito l'accordo con Miranda, il terzino sinistro spagnolo classe 2000, in scadenza di contratto col Betis Siviglia, ma il Milan deve decidere se anticipare o meno il suo arrivo a gennaio, oppure aspettare giugno, nel secondo caso il contratto verrà depositato dopo la sessione invernale di calciomercato e avrà una durata di cinque anni, entrando ufficialmente in vigore a partire dal 1° luglio 2024.

Nel primo caso invece, ci sarebbe da trovare l'accordo sull'indennizzo al Betis e il contratto avrà una durata di quattro anni e mezzo, di certo c’è che il Milan avrà finalmente il vice Theo e che è solo una questione di tempo, i rossoneri poi hanno avuto la deroga per Camarda, Jovic si sta dimostrando poco utile e non ha fatto vedere ancora nulla.

Se la situazione non cambia e non cambia, più che far giocare Camarda, che al momento è aggregato in prima squadra, porterei a casa Colombo, Monza permettendo e passaggio del turno di Champions scontato, finalmente Pioli darà un turno di riposo a Krunic (era ora), spazio a Musah, Reijnders e a Pobega, che sarà pure scarso, ma io lo preferisco al pupillo del coach.

venerdì 17 novembre 2023

Non mandiamo via Pioli, ma possiamo mettere un freno agli infortuni?


Pioli dice che non può essere solo sfortuna, quindi a completare il puzzle della crisi del Milan, oltre alla sfortuna, ci sono pure: la poca sostanza tecnica dell’allenatore e gli infortuni, qui se è vero che, finché il Milan ha avuto un numero di infortuni limitati alla norma era prima in classifica, non si può prescindere da mettere mani allo staff atletico-sanitario e cambiarne le metodologie.

Se questo deve comportare il cambio dello staff atletico-sanitario, che si faccia, il problema dei tanti infortuni è dato dalle tante partite giocate, che comportano un sovraccarico, bene, anche le altre squadre ce le hanno e non hanno il nostro problema, vuol dire che qualcosa o meglio qualcuno va cambiato, io sarei veramente per tutti.

La preparazione estiva viene interrotta dalle tournée per tutti, l'aspetto scientifico viene sempre messo in secondo ordine rispetto a quello economico, ma se le altre non hanno gli stessi nostri stessi problemi, diventa un problema serio, sono aumentati gli infortuni muscolari e se ne sono verificati diversi, ogni anno sono sempre di più, Pioli è il coach, il capo staff e quindi deve prendersi le sue responsabilità.

A chi bisogna chiedere conto degli infortuni, delle prestazioni scadenti e dei risultati mortificanti se non a Pioli, mi dispiace solo che chi è preposto a farlo (la società) non lo fa, forse ripeto, non serve “cacciare” via nessuno (abbiamo cacciato via l’unico incolpevole), ma basterebbe almeno potenziare il settore, gli infortuni sono diventati troppi ed è il momento (veramente lo è da un paio d’anni) di trovare le soluzioni da adottare.

Pioli lavora da anni con lo stesso staff (e si vede), questo è il periodo in cui si tirano alcune somme e ci si prepara al tamponamento delle falle, gli infortuni, il mercato e anche a parte Ibra, uno uomo di calcio al fianco della squadra 24 ore su 24, come facevano Maldini e Massara, ne avevamo due e poi abbiamo deciso di non averne nessuno.

A seguito della situazione sugli infortuni, si è avvertito tantissimo l’assenza di un uomo di calcio, cioè di cultura ed estrazione calcistica, che stia affianco all’allenatore e alla squadra durante gli allenamenti, le patite, le trasferte ecc. a Napoli e a Lecce il Milan si è presentato senza dirigenti di alto livello, perché erano tutti impegnati a Dubai, in Cina e all’estero, a vedere calciatori per il prossimo mercato di gennaio o di giugno.

Per carità, stavano facendo il loro lavoro, quello per cui sono pagati, la squadra e Pioli così sono rimasti da soli, non è che se c’erano Furlan o Moncada sarebbe cambiato qualcosa, ma a fare i figli (alcune volte hai me scemi) ci pensa la mamma e al seguito della squadra deve andarci un dirigente di campo, uno che fa questo lavoro e per cui è pagato, non sarà risparmiando i soldi per Maldini e Massara, che si sanano i bilanci.

Maldini e Massara per dire o per non dire, Marotta e Ausilio o altri, questo al netto del prossimo arrivo di Ibra, perché lo svedese avrà un ruolo di consulente personale di Cardinale e Pioli come coach resterà ancora e sempre più solo, Zlatan non passerà tutto il giorno a Milanello a seguire gli allenamenti, non viaggerà ovunque con la squadra, perché dovrà occuparsi d’altro.

Anche per il direttore bisognerà muoversi adesso, bisogna trovare una figura che faccia da collegamento tra la squadra e la governance del club, dopo l'addio o l’epurazione di Maldini, non è stata presa un'altra figura di collegamento tra Pioli e la società e ora che Pioli è anche coach, si deve prendere lui la responsabilità di tutto, che prima era molto comodamente per lui, di altri, lo dico da sempre e adesso ne sono ancora più convinto, conviene cambiare.

Certo dipende pure da chi arriverebbe, al momento se non si fanno cose improbabili del tipo: portare a Milanello De Zerbi, Ancelotti o qualcuno di questo livello, che se si liberassero da un altro campionato e potrebbero arrivare già adesso, ci teniamo come traghettatore da Pioli, ma già da adesso bisogna muoversi per organizzare team e staff per la prossima stagione, in soldoni, il prossimo anno a Milanello, tranne il custode, tutti gli altri dovranno essere nuovi.

Sulla possibilità di prendere Conte, lui in corsa non ha preso il Napoli e non prende il Milan, economicamente non rientra nel budget di Cardinale e poi lui non si siede a mangiare in un ristorante da 10 euro, il Milan oggi è una trattoria, bella, ma pur sempre una trattoria e poi, il suo modo di giocare a me non piace e non è neanche lui un allenatore per valorizzare i giovani.

In questi giorni si parla della possibilità di vedere Camarda convocato in prima squadra al posto di Giroud e magari viste le prestazioni di Jovic, si potrebbe ipotizzare anche l’esordio in campionato per il campioncino rossonero, ma Pioli non è un allenatore che rischia, come la buonanima di Mihailovic, Adli ne è un esempio, prima lo ha tenuto un anno in panchina, poi costretto dalle esigenze lo ha fatto giocare in un ruolo che non è suo e nonostante le buone prestazioni, è tornato nelle retrovie come avevo previsto.

Degli ultimi 180 minuti, non ne ha giocato nemmeno uno, nelle ultime due partite Pioli ha dato spazio a cinque dei sei centrocampisti a disposizione, l'unico rimasto sempre in panchina è stato Adli, adesso che Bennacer è tornato in campo con la squadra, forse non troverà più spazio nemmeno in panchina.

lunedì 13 novembre 2023

Troppo presto, molti sono saliti sul carro del vincitore.

 

Ennesima prestazione shock del Milan e ancora altri punti buttati via in stagione, quella contro il Psg in Champions è stato un momento particolare e come avevo previsto, alla prima partita si sarebbe dissolto, dimostrando di non avere continuità mentale e personalità, per non parlare del reiterarsi degli infortuni, non riusciamo a fare tesoro dei nostri errori, contro il Lecce abbiamo perso Loftus-Cheek, Leao e Calabria, una cosa veramente incredibile.

È incommentabile l'epidemia di infortuni che questa squadra si porta dietro da anni e che ha esasperato tutti i tifosi, ma quando si deciderà di intervenire su questa situazione, Pioli casca dalle nuvole e parla di sfortuna, ma se per la questione infortuni può essere estraneo (non lo può), non può esimersi dalle sue responsabilità per la concentrazione e concretezza nell’arco dei 90 minuti e nel miniciclo tra una sosta e l’altra.

Una cosa diventata oramai imbarazzante e in tutto questo non ci mettiamo la quasi beffa finale di Lecce, l'ex arbitro Marelli ci ha spiegato, che Abisso non ha visto in pestone di Piccoli su Thiaw, che comunque è stato casuale e il VAR l'ha corretto, però devo dire che il contatto è leggero e Thiaw si alza subito, poi l’azione prosegue e quindi non c’è l’immediatezza e la volontarietà del fallo, la difesa è immobile ma non per il fallo, perché neanche se ne accorge, tanto che sul gol non protestano.

Sono d'accordo che il VAR sia intervenuto e che Abisso sia andato a vedere, ma per conto mio il gol si poteva pure assegnare, l’arbitro non è stato impeccabile, andava fischiato il fallo su Giroud, il difensore del Lecce ha toccato la palla con la mano e poi da  lì è generata l’espulsione di un sempre più nervoso Giroud, anche questo è sintomo che le cose non vanno come sembra ed è quindi impensabile, che una squadra dai valori tecnici alti e che dovrebbe vincere queste partite con facilità, faccia questo tipo di prestazioni e che abbia questi continui cali di concentrazione.

È incredibile e inaccettabile, che calciatori di così alto livello, non riescano a leggere i momenti di difficoltà di una partita, veramente non ce ne dovrebbero essere e comunque non con questa frequenza e non riescano a gestirli, anche se la gestione della partita è di estrema competenza dell’allenatore, come è competenza dell’allenatore l’assurda gestione dei cambi, come Musah terzino e non subito Florenzi, che era più adatto al livello di passo e velocità di Banda.

Musah fa l’ingresso in campo come terzino al posto di Calabria, ma va in grande difficoltà, si perde Sansone sul gol dell’1 a 2 e poi commette un erroraccio in fase di possesso palla, con Banda bravissimo a sfruttare l'errore di Musah, ma quello che continuo a non capire e mi manda fuori di testa, è perché sempre e ancora Krunic.

Non è mai stato una cima, non è in forma, fa fatica anche nel fare le cose più semplici, appena si alza il ritmo va in crisi, sbaglia anche in fase di rifinitura, però Adli deve restare seduto in panchina a guardare, i punti dalla vetta ora iniziano ad essere tanti, la Juventus ha vinto di misura contro il Cagliari ed è salita a 29 punti, il Milan ora ha 8 punti in meno dell’Inter.

È troppo tempo che il Milan non vince, manca la continuità mentale e la lucidità, ripeto non può e non deve succedere e comunque non così uguale, un primo tempo con un buono approccio alla gara e poi un altro pessimo, con la rimonta che è pari a una sconfitta, non è possibile fare sempre gli stessi errori, i problemi del Milan non emergono contro il Lecce e neanche a Napoli, ma sono ormai ricorrenti nella gestione Pioli.

Come vi dicevo, avere vinto con il PSG non significava essere usciti dalla crisi, i rossoneri non vincono in campionato da quattro partite, in cui hanno preso solo due punti, tra l'altro frutto di due pareggi con clamorose rimonte subite, per me è crisi nera e profonda come la scorsa stagione, la vittoria in Champions è stata illusoria.

Continuo a pensare che il ciclo di Pioli sia arrivato al termine e se non si vuole o non si può cambiare, sarà lunga arrivare così fino a giugno e nel frattempo lo scudetto della seconda stella è andato via, sento dire che il Milan è molto attivo in vista della sessione invernale di calciomercato, i nomi di Marcandalli (centrale 2002 della Reggiana di proprietà del Genoa) e Adams (punta 2000 del Montpellier), sono sicuramente scelti da Moncada, ma se il coach ha la fiducia a tempo, chi lo avalla il mercato?

Non so quanto sia vero che Pioli ha una fiducia a tempo, sembrerebbe che il suo destino si deciderà contro il Borussia Dortmund e dopo cosa fanno? consegnano a un nuovo allenatore una squadra che non ha condiviso con il responsabile del mercato? E il nuovo tecnico sarà sempre coach oppure no?

giovedì 9 novembre 2023

Bene! Bella partita e ora?

 

Per me, anche se il Milan ha fatto una bella partita, giocata bene, con lo spirito giusto, resta sempre in crisi, è chiaro che se dovesse giocare sempre così, allora ne sarebbe uscito, ma quante volte la scorsa stagione sembrava fuori e poi ce la siamo portata fino alla fine del campionato? Siccome una rondine non fa primavera, dirò che il Milan è uscito dalla crisi, solo dopo che avrò visto come ritorna dalla prossima pausa della nazionale.

Ormai Pioli non è più supportato dall’ambiente e dalla piazza, per me e per altri il ciclo di Pioli è finito, solamente lo scudetto della stella o la finale di Champions lo potrebbero confermare, non rischia di essere esonerato prima della fine della stagione, ma tre sconfitte di fila gli potrebbero essere fatali, contro il PSG il Milan diciamo che è stato spettacolare, o meglio, è stato spettacolare finalmente Leao, ma purtroppo per i tifosi rossoneri e non solo, Pioli non è più “is on fire”, poi per la società non so.

Maldini non voleva confermare Pioli, Ibra qualsiasi ruolo abbia, non avrà questo potere, Furlani ne ha accresciuto la sfera d’influenza e Ibra dovrà corrispondere con l’AD, la partita con il PSG non può chiarire se la squadra risponde ancora al suo allenatore, ma una cosa è certa, non ci sono sostituti pronti per l’esonero, sarebbe un bel salto nel buio.

Infortuni a parte, restano inspiegabili alcune scelte, una su tutte il doppio centravanti, con Jovic al centro e Giroud spostato a destra, con l’Udinese è stata davvero una prestazione piatta, in fase offensiva non c’è stato nulla, Leao ogni tanto ha fatto qualche strappo fine a sé stesso, ma i gol sono importanti, non segna nessuno, contro il PSG invece finalmente, Leao ha giocato per quello che deve essere il suo standard.

Ha fatto una partita eccezionale a livello di qualità, ma anche di voglia, ha fatto una fase difensiva, degna di un grande campione responsabile, è stato presente con continuità per tutta la partita, la speranza è di avere un giocatore così, in grado di fare la differenza in ogni partita, con la giusta mentalità e con la giusta volontà.

Mentalità e volontà, che hanno dimostrato tutti nel Milan, i rossoneri venivano da un mese difficile con zero vittorie e poi è arrivata questa magia della Champions League, la musichetta che risveglia i morti e da nuova linfa ai giocatori, che davanti a un San Siro pienissimo (bisognerà rivedere la capienza del nuovo stadio), hanno permesso al Milan dopo i fischi contro l’Udinese di ricompattarsi.

Il primo tempo è stato bellissimo, con azioni da una parte e dall'altra a grande velocità e con grande qualità, il Milan si è difeso con ordine, tenacia e determinazione, complimenti ai ragazzi che hanno sofferto, Pioli sostiene che quello visto contro il PSG non è un Milan diverso, che ha solo pagato a caro prezzo alcuni errori, mi dispiace ma non è così, non si può definire “alcuni errori”, un Leao pessimo per un mese, un Hernandez approssimativo e un Krunic inguardabile.


A proposito di Krunic, è sempre impreciso, non fa girare il pallone con qualità, si perde in scelte poco lucide, Adli gli è di gran lunga superiore, forse non ha la personalità per fare questo ruolo, ma credo che il Milan abbia un giocatore, che per personalità corsa, voglia e inserimenti valga Musah ed è superiore a Krunic, anche Pobega è un brutto anatroccolo, troppo poco considerato in questi momenti di bisogno.

Come non capisco perché non giocare con Reijenders davanti alla difesa come ha fatto contro il PSG e Pobega mezzala a sinistra che è il suo ruolo ed è molto meglio di Krunic? questi sono “alcuni errori” che non hanno commesso i ragazzi, ma il loro coach, se a questo ci aggiungi le prestazioni di Leao, Hernandez e Loft-Chech, il cerchio si chiude, è un altro Milan, non un Milan diverso.

Ma non lo è perché c’erano tutti i titolari, perché l’Udinese non è il PSG e non per il ritorno al 4-2-3-1, è un Milan dove negli ultimi minuti i collaboratori dell’allenatore, gli fanno correggere la sostituzione che stava sbagliando di nuovo, per non fargli ripetere l’errore di Napoli, che per altro stava rifacendo, non gli permettono di fare entrare un altro attaccante esterno ma Florenzi, quello che io ho detto allora.

Sull'imminente ritorno di Ibrahimovic come dirigente, stando a quanto spoilerato non credo che il consigliere di Red Bird possa essere fondamentale sul rendimento della squadra, in pratica non ha nemmeno il ruolo di Maldini, del resto come avevo detto, la proprietà non vuole essere comandata da un dipendente, l'allenatore deve cavarsela da solo, non deve avere un tutor, ma una figura di raccordo con squadra e allenatore, quello che era Maldini, che tutti i giorni era al campo, quella sì e adesso non c’è.

Se il Milan si conferma questo così, per il resto del campionato bravi tutti, ma io non sono convinto che durerà, con o senza Ibra, ora lo vedremo contro il Lecce e nello scontro diretto con il Dortmund, davanti a noi di due punti e che dovrebbe essere una partita decisiva. 

domenica 5 novembre 2023

Aria pesante a Milanello, si accelera l’arrivo di Ibra.

 

Anche dopo il pareggio di Napoli, Pioli era finito sotto accusa, immaginiamoci adesso, era già nel mirino della critica per le recenti prestazioni e indicato da molti come il responsabile dei risultati e delle prestazioni altalenanti, quindi non sono solo io a criticarlo e credo che i fatti sono inconfutabili, il solo che lo difende a spada tratta è Serafini, sembra però che goda ancora della fiducia della proprietà, ma dopo l’Udinese non ne sono così sicuro.

Cacciare Pioli come dicevo qualche post fa, significa dare ragione a Maldini, che non lo voleva più in panchina già all’indomani dello scudetto, significa sconfessare l’algoritmo e la moneyball, Pioli resterà per tutto quest’anno, tranne se le cose non dovesse precipitare, come la crisi dello scorso anno, allora si è salvato scaricando tutto su Maldini, quest’anno non lo salva nessuno.

Per me porteremo stancamente questo campionato fino alla fine e poi cambieremo tutto, anche perché adesso, non ci sono in giro allenatori su cui costruire un nuovo progetto e non sarà l’arrivo Ibrahimovic a sistemare le cose, nemmeno un ribaltone con Abate, cosa che escludo, Ibra non ha il patentino, verrebbe affiancato da Abate, ma si tratterebbe di una coppia che non ha nessuna esperienza in panchina.

In queste situazioni serve gente navigata, Ibra deve tornare a Milanello, così come deve tornare Maldini e forse pure Gazidis, Zlatan non so bene con quale ruolo o mansione dovrebbe arrivare, ma il suo arrivo nel ruolo di tutor mi lascia perplesso, perché un allenatore non si “commissaria”, come ha fatto De Laurentis con Garzia, quindi o l’allenatore ha la fiducia della società o la proprietà lo esonera.

Ibra non lo vedo neanche come collaboratore di Pioli, perché avrebbe sempre un ruolo marginale, non decisionale, tanto da potere incidere sulla squadra e poi a Ibra potrebbe non interessare, che ci sia una frattura tra Pioli e parte dei giocatori è molto probabile, quasi sicuro, servirebbe un Ibrahimovic con pieni poteri e significa prendere il posto di Maldini e la proprietà non intende farsi comandare da un dipendente.

Se Ibra avesse i poteri, caccerebbe comunque Pioli o Pioli andrebbe via di sua sponte, non metterebbe Abate in panchina, ma si affiderebbe ad un allenatore di suo gradimento, prendendolo da un altro campionato, De Zerbi giusto per dirne uno, l’aria che si respira a Milanello è molto pesante, non si risolve tutto con l’arrivo di un singolo, se pur di peso come Ibra.

La certezza è che il Milan deve dare una svolta alla sua stagione, per non finire ancora una volta dietro la Juventus al quinto posto, contro l’Udinese è stato un Milan desolante, ha inanellato la terza sconfitta in 4 partite e ora si trova a 6 punti dalla vetta dove c’è l’Inter, è paradossale che il distacco è aumentato in una giornata di campionato, che sulla carta doveva essere favorevole al Milan.

Non sono stato profetico e né iettatore, ho semplicemente visto al di là del mio naso, la squadra non è entrata in un tunnel con il buio totale, la squadra è stata sempre in crisi, spezzata da momenti di illusorio fulgore e sistematicamente, quando la panchina trema, il condottiero sicuro della sua leadership, cambia modulo, il cambio della disperazione, che ai più si presenta come un colpo di genio, la famosa Piolata.

Certo in un momento in cui la squadra avrebbe bisogno di certezze, lui si inventa un modulo completamente diverso dall’oggi al domani, con interpreti nuovi e crea più confusione e disorientato, sinceramente per me non era il caso, è strano, come un allenatore navigato possa fare certe cose, non è strano che abbia dei limiti fortissimi e che chiaramente non è un allenatore da top club, è un normalizzatore, un traghettatore, il ruolo per cui è stato chiamato.

Il Milan escluso i due anni, quello dello scudetto e quello prima, poi non ha giocato più bene e adesso contro l’Udinese, addirittura non si è visto uno straccio di gioco, solo palla a Leao e poi vediamo se ci pensa lui, del resto, se l’unico che può fare gioco lo lasci in panchina (Adli) e preferisci sempre il figlioccio Krunic, i risultati a lungo andare sono questi, un Milan troppo brutto, scoraggiato e in sfiducia totale.

È evidente che c’è un problema, quello di cui si era accorto Maldini nell’anno dello scudetto e per essersene accorto ha pagato, anche quest'anno è arrivata la crisi, non so quanto sarà nera, ma è arrivata e ne arriveranno altre, come lo scorso anno il Milan uscirà e entrerà dalla crisi fino a fine campionato, alternandola a momenti sporadici d’orgoglio, non è una situazione normale, soprattutto per una grande squadra, che sta provando a tornare al top, ma è così.

Sento dire che urgono riflessioni serie e profonde, permettetemi, quelle vanno fatte non adesso ma in primavera, prima che finisce il campionato, andavano fatte prima, o per lo meno, sono state fatte riflessioni sbagliate, oramai è tardi, il ciclo dell'allenatore (Pioli) al Milan è finito, ma non da oggi, è finito un anno fa e bisognava sostituirlo.

Il giorno dopo lo scudetto era finito il ciclo dell’austerità, della squadra che andava rivoluzionata ed è stato fatto con un anno di ritardo e pure male, al massimo Pioli andava cambiato durante la scorsa pausa invernale, chiedere scusa a Maldini e Massara e non preparargli l’imboscata, la squadra dopo lo scudetto era arrivata alla fine del ciclo e con lei il suo allenatore.

Un bravo dirigente che conosce le dinamiche dello spogliatoio lo capisce per tempo, io e Maldini lo avevamo capito, serviva la rivoluzione totale, invece si è andati verso la totale riconoscenza e ora cosa c’è da fare? poco o niente, qualsiasi cosa si decida di fare a campionato e Champions in corsa è una scelta delicata, non solo perché non ci sono così tante alternative in giro.

Volendo si può andare al Manchester United e portare a Milanello Ten Hag, o Flik che è libero, con un po' d’inventiva qualcosa si può fare, il problema è che chi viene deve ambientarsi al nostro campionato, deve essere disposto a fare il traghettatore, inteso come disposto a lavorare con quello che c’è in attesa dell’estate e poi ci vogliono i soldini anche per acquistare i giocatori o prendere i parametri zero che comunque costano cari, come fa il buon Marotta.

Una cosa che si può fare immediatamente, è sollevare dall’incarico lo staff medico-atletico e richiamare Maldini e Massara, poi affiancare a loro Ibrahimovic come secondo allenatore imposto dalla società, come era Tassotti con Galliani e Berlusconi, prendere un traghettatore fino alla fine dell’europeo e poi, anzi prima, portare a Milanello Spalletti, senza altre suggestioni del tipo Pirlo.

Ora è meglio pensare ad arrivare nei primi 4 posti, pensare già a novembre di non poterci arrivare è una cosa che fa molto male.

giovedì 2 novembre 2023

Fase difensiva molto scadente.

 

Il pressing va eseguito con la giusta regola ed è poi la conseguenza naturale della squadra corta, stretta, coordinata, che non concede spazi, la riconquista del pallone in zona offensiva e l’ansia per gli avversari, era questo il Milan che ha vinto lo scudetto, faceva pressing, raddoppiava, era attento e aveva una grande intensità.

Questo Milan oggi non applica più quei principi e capisco che è difficile, se Giroud e Leao non rientrano, così vengono a mancare la collaborazione e l’intensità, così non si può fare il pressing perché si riducono in sette o otto a pressare, una squadra ben organizzata, anche in inferiorità numerica può arrivare al tiro, questa organizzazione di gioco al Milan manca e l’allenatore è sempre il responsabile, secondo me e di questo che si lamentavano Giroud e anche Calabria.

Più che altro a generare malumori, sembrerebbe che sia la questione dei mancati risultati, situazione a quanto pare poi rientrata, però rimane lo sfogo, che è figlio di una situazione al limite, il Milan si è ripreso dalla cinquina nel derby con quattro vittorie di fila, però qualche scoria è rimasta, l'involuzione tattica ha creato un certo nervosismo, che è una cosa naturale, ma nella gestione del Milan, verso Pioli i malumori non sono mai stati così visibili, tre casi in quattro giorni sicuramente non passano inosservati.

Calabria con il suo: “Il problema è sia psicologico, sia tattico. Siamo stati sbilanciati, accettando l'uno contro uno, contro questi giocatori", ha fatto delle riflessioni tattiche, che erano un dito puntato sull'allenatore, come Giroud e Leao, che hanno avuto anche loro, il coraggio di dire come stanno le cose, l’attaccante francese ha ammesso che la squadra non aveva idea di cosa fare.

Sembra non ci sia rottura tra squadra e allenatore, ma c’è la consapevolezza che più di qualcosa non stia funzionando in campo e i risultati dal dopo sosta sono evidenti, anche da Napoli il Milan è uscito con quattro infortuni: Kjaer, Kalulu, Pulisic e Pellegrino, questo per il Milan oramai è un nervo scoperto, il problema si ripresenta e gli stop sono tanti.

Infortuni che si presentano ad una cadenza impressionante e il quesito è sempre quello: perché al Milan ci sono tutti questi infortuni e altrove no? E poi, oltre agli infortuni c’è stato un calo mentale pauroso e per una squadra di vertice come il Milan, certe cose non devono accadere.

I cambi poi sono stati imbarazzanti, a parte Pellegrino che ha commesso l’errore su Politano nel primo gol, non si può finire la partita con un attacco composto da: Romero, Jovic e Okafor, per non parlare di Krunic, che ha avuto un inizio non all’altezza della partita, penso che Adli nonostante non sia il suo ruolo, è un’altra cosa, tutta un’altra cifra tecnica e temperamentale.

Per me non è un buon momento, quello che sta attraversando Pioli, al di là delle due sconfitte con Juventus e PSG, deve gestire la solita epidemia di infortunati: Loftus-Cheek, Chukwueze, Bennacer, Caldara e Sportiello, a cui si aggiunge Kalulu, uscito dopo appena 20 minuti e appena rientrato da un infortunio muscolare lungo più di un mese, a quanto pare adesso si tratta di una lesione del tendine retto femorale sinistro, con il serio rischio di un'operazione.

In più deve gestire i mal di pancia di alcuni giocatori e il tanto esaltato mercato estivo, che si sta rielevando parimente imbarazzante a quello dello scorso anno, ma con un’aggravante, adesso lui è il Coach responsabile e non c’è più il parafulmine Maldini, che comunque ha lasciato un rimpianto da 100 milioni al Milan chiamato Kolo Muani, centravanti francese del PSG.

Uno dei migliori in campo nella sfida di Champions contro i rossoneri e che nell’estate del 2022, era stato vicino ad approdare a parametro zero proprio al Milan di Maldini e Massara, svincolato dal Nantes si è trasferito a Francoforte e i tedeschi nell’estate 2023, lo hanno venduto al PSG per 95 milioni di euro, a quanto pare hanno preferito un giocatore più navigato e che Origi poi si è rivelato un vero flop.

La nuova dirigenza comunque non è stata da meno con Jovic, ma la prossima estate se non addirittura a gennaio, il Milan dovrà comprare un attaccante, perché non si può più rimandare e non può essere più un vice o una valida alternativa a Giroud, ma un titolarissimo e torna di nuovo di moda l'ipotesi Taremi, la lista comunque è lunga ed è sempre la stessa: David, Gimenez, Sesko, Zrikzee e Taremi, che specialmente per gennaio non sarebbe da scartare.

L'affare con l'iraniano è saltato solo a causa di un problema di commissioni, il giocatore non sembra comunque intenzionato a rinnovare con il Porto, il contratto che gli scade a giugno 2024, bisognerà vedere cosa faranno i portoghesi in Champions e allora potrebbero liberarlo già a gennaio, ma dietro un piccolo compenso.

Giroud rimane al momento senza alternative e tra il Milan e l'iraniano ci sono comunque degli ostacoli: il probabile passaggio del turno in Champions League del Porto e la concorrenza dell'Inter, dopo di lui il nome più in voga è David, attaccante canadese del Lille classe 2000, anche per lui ci potrebbe essere un approccio a gennaio, ma il club francese non se ne priverà per meno di 50 milioni.

Blitz a Bournemouth per visionare Kelly, promosso a pieni voti da Moncada, che dopo gli infortuni di Kjaer, Kalulu e Pellegrino, è diventato il primo obiettivo del Milan per rinforzare la difesa a gennaio, i rossoneri lo stavano seguendo per l'estate e sarebbe arrivato a costo zero, a questo punto potrebbe arrivare a gennaio e con lui anche Miranda, terzino sinistro del Betis Siviglia è seguito dall’estate scorsa, i rossoneri proveranno a gennaio a portare a Milanello anche il vice-Theo Hernandez.