domenica 31 maggio 2020

Il dado è tratto, si parte.


La decisione finalmente è stata presa, il Governo dà il via libera alla ripartenza dei campionati professionistici di calcio a partire dal 20 giugno, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vicepresidente vicario della Figc, ora attende che si facciano le riforme necessarie, pur fissando già la data della ripartenza della prossima stagione dei dilettanti, fissata come di consueto dal primo luglio 2020, al 30 giugno 2021.
L'Assemblea delle 20 Società della Lega di Serie A, collegate in video conferenza hanno accolto con soddisfazione la ripresa del campionato e hanno votato all'unanimità l’inizio della ripresa nel weekend del 20/21 con lo svolgimento dei quattro recuperi, per completare la sesta giornata di ritorno (Atalanta - Sassuolo, Verona - Cagliari, Inter - Sampdoria e Torino - Parma), mentre la regolare programmazione partirà da lunedì 22 giugno.
Juventus, Milan e Inter non hanno preso bene il fatto che l’inizio del campionata, venga preceduto dal completamento della Coppa Italia, devo dire che anch’io come loro avrei preferito che si ricominciasse con i recuperi, invece di tornare in campo subito con semifinali e finali, che comportano una condizione fisica, mentale e adrenalinica molto elevata, cose che si possono avere in una fase più avanzata, specie se le partite per concludersi avranno bisogno dei supplementari e dei rigori, in caso di parità.
Sotto l’aspetto speculativo, per il Milan giocarsi la coppa all’inizio o alla fine non cambia tanto, giocherà in entrambi i casi senza Theo, Ibra e Castillejo, praticamente è oramai spacciato, devo dire che magari proprio la mancanza di stimoli forti per la Juventus, potrebbe avvantaggiare il Milan che non ha niente da perdere, vero che poi nell’eventuale finale mancherebbe sempre Ibra, ma sulle ali dell’entusiasmo potrebbe fare bene anche in finale e comunque la finale dovrebbe garantirgli un posto in Europa League e non quello dei preliminari.
In pratica dal 12 giugno fino a fine agosto sarà una coda di stagione senza sosta, prima la Coppa Italia, poi il campionato e infine le competizioni europee, inoltre, il calciomercato dovrebbe ripartire dal 1 settembre, per concludersi il 5 ottobre, dal 1 giugno al 31 agosto ci sarà la possibilità di sottoscrivere comunque degli accordi preliminari coi calciatori, per permettere alle società di non subire passivamente il mercato aperto delle altre federazioni (Germania e Francia principalmente).
Torniamo al Milan, l'infortunio di Ibra è stata una mazzata tremenda e non c’è molto da fare, tranne un eccezionale ritorno in campo che possa coprire l’assenza dello svedese e che permetta al Milan di raggiungere un posto in Europa League, speriamo che questa sosta abbia fatto di nuovo bene a Rebic, che dovrà riprendere da dove aveva lasciato, se non fare addirittura fare meglio e dimostrare che non è Ibra dipendente, anche perché sembra che Almstadt abbia già avviato il discorso sul riscatto.
Dopo questo infortunio credo che Ibra abbia perso le sue ultime possibilità di essere confermato per la prossima stagione, il Milan quindi in estate dovrà acquistare gioco forza due punte, l’idea è di puntare su un giocatore giovane con una discreta esperienza in Europa e un giovanissimo da fare crescere e lanciare, le caratteristiche del primo portano a Jovic che è a bilancio del Real Madrid per 50 milioni, il Milan punta a un prestito biennale per poterlo pagare tra due anni 30 milioni. 
Tra scadenze e cessioni, il centrocampo del Milan dovrebbe subire un cambio radicale, Biglia e Bonaventura sono già fuori, Paquetà piace a Fiorentina e Benfica, Kessié al Napoli e in Premier League, anche il futuro di Krunic è in bilico, gli unici sicuri da cui partire sono: Bennacer e Calhanoglu, il Milan quindi dovrà inserire sicuramente almeno due centrocampisti con caratteristiche diverse da quelli che restano e sta monitorando con particolare interesse alcuni “esuberi” del Real Madrid.  
Odegaard del Real Madrid e Szoboszlai del Salisburgo sono due che piace molto, senza tralasciare per tanto la pista se pur difficile di Florentino Luis del Benfica e le solite alternative: Koopmeiners dell’AZ Alkmaar, Bakayoko e Louza del Nantes, Thuram del Nizza e l'irlandese Hendrick in scadenza con il Burnley, la speranza del Milan è che oltre a Jovic  dal Real possano arrivare: Odegaard e Lucas Vazquez, che anche se è un ‘91, potrebbe essere il rinforzo ideale per le corsie esterne, un atro nome che potrebbe interessare al Milan e in esubero al Real è Militao, difensore 22enne chiuso da Varane e Sergio Ramos.
Ma quello più caldo sembra essere Odegaard, centrocampista classe ’98 e profilo ideale per i canoni del nuovo Milan, è giovane, ha esperienza e ha una valutazione di 40 milioni, anche per lui si potrebbe provare a prenderlo in prestito con diritto di riscatto, ma il Milan andrà anche alla ricerca di rinforzi per l’attacco, la nuova pista è il 25enne Azmoun attaccante dello Zenit, è una seconda punta (già li abbiamo), non è il giovane da fare crescere e poi ha una valutazione di 30 milioni, che sono tanti per uno che deve fare la panchina.

venerdì 29 maggio 2020

Studia l'italiano e cerca casa a Milano.


Non si tratta di Messi ma di Rangnick, che in questi giorni dovrebbe avere un viaggio a Londra per incontrarsi con Elliott e stabilire in maniera ben definita non tanto il progetto, ma il ruolo che lui stesso avrà al Milan e che sembra dovere essere più quello di allenatore con delega sul mercato, con un uomo “mercato” a lui vicino e per questo ruolo si è già stato fatto il nome di Braida, come possibile uomo d’esperienza per aiutarlo.
Nel frattempo Ibrahimovic si è infortunato, il calciatore del Milan più allenato di tutti si è fermato da solo in allenamento, dopo aver avvertito un forte dolore al polpaccio, il Milan tira un grosso sospiro di sollievo, l’infortunio ha provocato una lesione al muscolo soleo del polpaccio destro, ma non ha coinvolto il tendine d’Achille.
I tempi di recupero potrebbero essere di un mese, significa che dovrà saltare 4/5 gare, che dovrebbero essere fra l’altro quelle più difficili, la situazione del Milan purtroppo e molto compromessa e senza Ibra (più tutto il casino Rangnick) è quasi straziante, speriamo sempre in un colpo di coda del diavolo.
L’infortunio di Ibra ripropone sempre più la necessaria ricerca di una punta centrale, Jovic sembra costare tanto e in merito all'attaccante sono tornate in rialzo le quotazioni di Milik, la Juventus offre contropartite tecniche poco gradite al Napoli che chiede sempre 40 milioni, mentre Kessie piace molto a Gattuso e potrebbe essere la chiave per riavvicinare Milik al Milan. 
 Il Milan si sta muovendo con Moncada e Almstadt, per gestire le operazioni indicate da Rangnick e con tanto di relazioni sui giocatori in mano, proveranno a chiudere le trattative che poi verranno ufficializzati poi da Rangnick, non appena potrà essere operativo, ma a questo punto mi chiedo: perché non prenderlo già adesso come DT per seguire gli acquisti e poi se deciderà andrà in panchina nella nuova stagione?
In uscita anche Musacchio, il trentenne argentino oramai è considerato la riserva di Gabbia, che a sua volta è la riserva di Kjaer, sul calciatore ci sono Valencia e Betis Siviglia, che potrebbero rappresentare una valida soluzione per Musacchio e per il Milan, per un valore da scrivere a bilancio di 4.5 milioni, un prezzo sostenibile per chiunque e che evita minusvalenze.
Sempre in difesa ma in entrata, il Milan continua a monitorare Kouassi, che il Milan prenderebbe a zero in quanto è in scadenza di contratto e il ragazzo sembra intenzionato a scegliere una soluzione che gli permetta di avere molto spazio, in questo caso Moncada che conosce bene il mercato francese ha una corsia preferenziale.
Come Kouassi, Dumfries continua a essere la prima scelta nel ruolo di terzino destro, la speranza sarebbe quella di poterlo scambiare o comunque inserire nell’operazione Ricardo Rodriguez come contropartita, dovesse arrivare il Milan dovrà essere sacrificato uno tra Conti e Calabria, Conti non vuole lasciare Milano, quindi potrebbe farlo Calabria che ha gli interessamenti di Siviglia e Bologna e che produce una migliore plusvalenza.
Sempre in Olanda nell'Eredivisie, il Milan tiene sott’occhio il classe ‘97 Mazraoui dell'Ajax, che anche per un diverso valore del cartellino (10 milioni circa), potrebbe essere preferito a Dumfries (20 milioni circa), ecco perchè il calciatore dell'Ajax appare un obiettivo più raggiungibile.
Con gli addii di Biglia e Bonaventura il Milan dovrà rinforzare il centrocampo, come per la difesa Kouassi e Dumfries sono in testa alla lista (20 milioni di spesa in tutto), per il centrocampo Florentino del Benfica e Szoboszlai del Salisburgo sono i nomi più caldi, il Benfica per Florentino ha aperto al prestito biennale con diritto di riscatto, ma ad una cifra attorno ai 40 milioni, manca ancora l’accordo sulle cifre ma la formula potrebbe essere quella giusta.
Per Szoboszlai la richiesta è di 25 milioni e saremmo già a 65 (con mezzo Florentino), solo che c’è ancora la forte concorrenza della Lazio, il Milan vorrebbe arrivare a 20 milioni e se non ci fosse di mezzo la Lazio, sarebbe già riuscito a tirare sul prezzo, forse con il diretto intervento di Rangnick, potrebbero cambiare la situazione.
Sempre per il centrocampo e tra le tante questioni legate alla ripartenza del calcio, c’è anche quella legata alle scadenze dei prestiti e dei contratti, che interessa oltre agli svincolati del Milan (Biglia e Bonaventura potrebbero decidere di fermarsi il 30 giugno), anche la situazione legata ad Ibra (stesso discorso specie se infortunato) e al futuro di Pobega.
Il centrocampista in prestito dal Milan al Pordenone, dovrebbe ritornare al Milan il 30 giugno, ma con la ripresa e la possibile disputa per intero del campionato, porterebbe ad un eventuale prolungamento del prestito, che potrebbe cambiare il futuro di Pobega e l'interesse di molte società di Serie A, per un eventuale prestito del giovane mediano.

giovedì 28 maggio 2020

Al segnale della FIGC scatenate la festa.


Il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, a seguito della sospensione definitiva dei campionati non professionistici decreta e elabora l’ipotesi di proposte relative ai meccanismi di conclusione della Serie D, che porterà al vaglio del Consiglio federale della FIGC, che a sua volta ratificherà la decisione di cristallizzazione delle classifiche al momento dell’interruzione della stagione, con il relativo salto di categoria delle prime classificate di ogni girone e la retrocessione delle ultime quattro di ogni raggruppamento.
Un’ufficialità che tutela il merito sportivo del Palermo ampiamente dimostrato, una festa che non potrà avvenire sul campo, perché non potrà compiersi, ma i traguardi da raggiungere sono ancora tanti, il primo fra tutti sarà quello di tornare in Serie B, attraverso la possibile rivoluzione del format della Serie C, per la quale è ipotizzato un passaggio al non professionismo (dilettanti), per i risvolti economici dell’emergenza Covid-19.
Il Palermo, dunque, non ha ancora la certezza di essere ritorno tra i professionisti, ma questo non gli impedirà di pianificare al meglio la prossima stagione di Serie C, a cominciare dalla panchina dalla quale ci si aspettava un gioco un po' più spumeggiante, in serie C è diverso, servono uomini più esperti, più adeguati ad un altro tipo di campionato.
La squadra verrà costruita da Sagramola e Castagnini, quindi per la guida tecnica non c’è premura e la scelta può essere fatta con calma e oculatezza, sono diversi i tecnici interessati alla piazza rosanero, che ha l’ambizione di vincere subito e tornare in serie B, con un gruppo che dovrà essere altamente competitivo anche per la serie C e per la panchina la prima ipotesi dei tifosi è quella di Delio Rossi, giusto per farci tornare a sognare.
Forse più di Guidolin, Rossi è un altro ex tecnico amatissimo, ci ha portato a due punti dalla Champions League ed in finale di Coppa Italia, solo due anni fa è venuto gratuitamente in soccorso ai colori rosanero e anche Delio Rossi sarebbe felicissimo di tornare pure in serie C, con il pubblico che lo riaccoglierebbe a braccia aperte.
In attesa di capire chi sarà il tecnico della prossima stagione è ufficiale la risoluzione con Pergolizzi, il Palermo sembrerebbe essere indirizzato su Fabio Caserta, già giocatore del Palermo nella stagione 2007/2008 e allenatore della Juve Stabia attualmente undicesima in serie B, con la quale dopo un anno come secondo, da titolare della panchina ha ottenuto in serie C un quarto e un primo posto, lo scorso anno.
Intanto il Palermo sta ragionando sui diversi giovani in organico, sono quasi certi di restare a Palermo il terzino Doda e l'attaccante Lucca entrambi classe 2000, a cui verrà proposto il rinnovo di contratto, mentre per Ambro classe 1999, Lucera classe 2000 e Silipo classe 2001, non ci dovrebbe essere il rinnovo e infine c’è il caso Felici, il 2001 che il Palermo vuole trattenere e che il Lecce non vorrebbe mollare, lo stesso discorso vale per Kraja e Langella, per i quali bisognerà aspettare le decisioni di Atalanta e Pisa.
Nonostante l’emergenza sanitaria, il budget dei prossimi due anni è stato riconfermato interamente, così come sono state accettate le dimissioni di Di Piazza da Vice Presidente, a quanto pare a causa di alcuni fraintendimenti sui ruoli, probabilmente magari a causa della distanza, dispiace che già al primo anno ci siano queste spaccature.
L'ex vicepresidente Di Piazza ha spiegato i motivi delle dimissioni e che comunque resterà nel CdA, individuando una serie di comportamenti, che gli hanno impedito di esercitare a pieno il suo ruolo nel fare la squadra, sostenendo di non essere stato mai consultato su decisioni che a suo dire, avrebbero dovuto essere prese dal Consiglio di amministrazione.
Fin qui dispiace, ma il fatto che voglia valutare possibili interlocutori interessati a rilevare la sua partecipazione, lascia tanto d’amaro in bocca, perché siamo solo al primo anno e già le cose vanno per il verso sbagliato per il Palermo e poi la discussione cade su Pergolizzi, decisione tecnica condivisa, ma con le modalità dell'esonero sbagliate.
Non conosco bene i fatti e poi con Pergolizzi bisogna andare cauti, la cosa che si nota in questo momento e che il Palermo sta perdendo i pezzi e la speranza è che siano adeguatamente rimpiazzati, va via pure Felici che torna al Lecce dopo il prestito.

lunedì 25 maggio 2020

Rangnick ha già sentito Calhanoglu.

Muore a 81 anni Gigi Simoni, uno degli allenatori più bravi e rispettati del panorama italiano, un vero signore che tutto il mondo del calcio piange, esprimo anch’io il mio cordoglio per la sua scomparsa.
Rangnick ha telefonato a Calhanoglu, segno che oramai anche lui sta stringendo i tempi, visto che è arrivato il momento di pensare anche al prossimo al campionato e gioco forza bisognerà farlo con questo campionato in corsa, oltre alla speranza che con la stima del tedesco il turco possa finalmente esplodere, questa telefonata mette i titoli di coda sul futuro di Maldini, con Rangnick oramai restano piccole questioni da risolvere, ma il Milan è nelle sue mani.
Futuro lontano anche per Ibrahimovic che sembra però voglia rimanere, magari con un impiego pat-time e se in attacco non riusciranno a chiudere con Jovic, lo svedese potrebbe anche restare gioco forza, mentre crescono sempre di più le possibilità che Gigio Donnarumma continui con il Milan, non vuole il prolungamento per un anno, forse con un quinquennale a 5 milioni più bonus e l’arrivo di Rangnick che piace a Raiola e vorrebbe (oltre a Ibra) piazzare altri giocatori, si può rinnovare.
In attesa di capire le evoluzioni della situazione Ibrahimovic, al Milan serve comunque trovare un grande attaccante (con o senza Zlatan), la davanti è arrivato il momento di non sbagliare più le scelte, perché l’attacco è stato il punto debole degli ultimi anni, Jovic è il discorso più serio e interessante, ma ha fatto bene soltanto una stagione con l'Eintracht,e in coppia con Rebic, non sarà appunto da Real Madrid, ma al Milan potrebbe fare la differenza come Theo Hernandez.
Al momento Jovic sarebbe una scommessa, ci si può fidare di Rangnick che lo conosce e che lo ha richiesto espressamente, ma a cifre (cartellino e ingaggio) diverse e poi c’è lo Sporting Lisbona che sembra abbia fissando un ultimatum per il portiere Maximiano, ad oggi in caso di partenza di Donnarumma credo che il sostituto più accreditato sia il 25enne portiere dello Stade Reims e della nazionale serba Rajković.
Sempre dallo Sporting Lisbona, il Milan sembra non intenda mollare Eduardo Quaresma, 18enne talentuoso difensore portoghese, almeno così si dice, ma la proposta del Milan da 10 milioni (5 cash più una contropartita) è stata momentaneamente respinta al mittente, il ragazzo vorrebbe rimanere allo Sporting ancora per qualche anno per fare il titolare fisso (condizione che al Milan non gli verrebbe garantita), ma c’è un problema di contratto con un rinnovo ritenuto troppo basso.
Il titolare difatti del ruolo dovrebbe essere Kjaer se non addirittura Thiago Silva che vuole tornare al Milan, per tornare in rossonero dovrebbe abbassarsi notevolmente l’ingaggio, la famiglia sponsorizza il ritorno al Milan e sembra non ci sia l’opposizioni di Rangnick, anche l'Everton è sul giocatore, ma l'ipotesi di rivederlo a Milanello ereditare la leadership di o con Ibrahimovic è concreta.
Dalla Germania arrivano tanti nomi che potrebbero interessare Rangnick, alcuni sono solo rumors come Halstenberg terzino sinistro del Lipsia e della Nazionale tedesca (in quel ruolo c’è Theo) e Sabitzer, esterno 26enne austriaco di proprietà del Lipsia e che comunque non sarà facile strappare alla società tedesca, tuttavia, se per Sabitzer dovesse arrivare la chiamata di Rangnick, romperebbe con il Lipsia, ma ha una valutazione intorno ai 35 milioni
Calhanoglu, che già Rangnick voleva al Lipsia la scorsa stagione, farà sicuramente parte integrante del progetto, che credo lo vedrà trequartista dietro le due punte Jovic e Rabic, facendoci capire che uno dei moduli inziali potrebbe essere il 4-3-1-2, che potrebbe diventare 4-4-2 in altre situazioni, ecco perché l’eventuale interesse per Sabitzer (esterno sulla destra) e Boga del Sassuolo (richiesta è di 20 milioni) sulla sinistra, sempre con Jovic e Rebic davanti.
Per la prossima stagione, il Milan deve rinforzare il suo centrocampo, nei tre con Bennacer mezzala, potrebbero esserci il giovane ungherese Szoboszlai del Salisburgo come altra mezzala (su di lui è forte la Lazio) e il ritorno di Bakayoko davanti la difesa, il ragazzo la scorsa estate voleva restare, ma tra il Milan e Chelsea non si è trovato l’accordo per il riscatto, ora vorrebbe tornare e è pure disposto a tagliarsi lo stipendio, però c’è sempre di mezzo il costo del cartellino, Marina non fa sconti a nemmeno, solo una spinta decisa verso il Chelsea del giocatore potrebbe aprire al suo ritorno.
Ora passiamo alla difesa, dove servono un centrale e un terzino: il primo è Kouassi, difensore centrale di piede destro (ottimo con Romagnoli), 187 di altezza, buona tecnica nell’impostazione e con un imperioso stacco di testa, con una giusta gestione Kouassi potrebbe diventare un centrale di altissimo livello, che ha già due presenze in Champions a soli diciassette anni, il Milan sta accelerando per Kouassi e per il terzino occhio Dumfries, per il quale l’Eindhoven può scendere anche a 15-17 milioni e andrebbe a liberare uno tra Calabria e Conti.  

venerdì 22 maggio 2020

Nel 2021 ci sarà la terza coppa europea.


l’UEFA sulla nascita della Europa Conference League (la terza coppa europea) nonostante tutto non ha dubbi, sarà varata nel 2021 (perché è stata eliminata allora la coppa delle coppe?) ma ancora non si capisce chi ci parteciperà, nel frattempo il Consiglio Federale ha deliberato la ripresa dei campionati di serie A, B, C e serie A femminile (prima sospesi),
Se la ripresa non dovesse essere possibile o dovessero essere definitivamente interrotti, sarà individuato un format di playoff e playout (ancora da definire), per assegnare i posti in Europa, le promozioni e le retrocessioni, per la definizione dell’eventuale format, si potrebbe ricorrere a criteri o meriti sportivi ancora da individuare.
La data per completare i quattro maggiori campionati, è stato fissato per il 20 agosto, al fine di permettere il completamento delle coppe europee e delle coppe nazionali, prima del riavvio della nuova stagione agonistica 2020/2021, che avrà inizio il prossimo 1° settembre, per quanto riguarda i dilettanti compresa la serie B femminile, son state interrotte definitivamente tutte le competizioni, lasciando fissato al 30 giugno il termine contabile dell'attuale stagione.
Si sposta ancora quindi la data d’inizio, che ci proietta sempre più ad un campionato lungo quasi due, o meglio uno e mezzo, perché ammesso che si possa finire il 20 agosto e nei dieci giorni successivi si giochino le coppe, il 1° settembre si andrà in campo solo dopo 10 giorni per la nuova stagione e senza preparazione, è vero che la preparazione fisica non servirà ma quella tecnico-tattica sì.
Immaginiamo il 20 agosto l’ultima partita del Milan, lasciando perdere la coppa Italia o la Juventus cha ha pure a Champions, il 21 mattina a Milanello si incontreranno i giocatori e il tecnico che vanno via con i giocatori e il tecnico che arrivano, non si saprà nemmeno in quanti saranno, ma avranno soli 10 giorni per preparare la prima partita, anche se dal 20 a chi sa quando, ci sarà un via vai di giocatori che arriveranno e giocatori che se ne vanno.
In mezzo a tutto questo c’è Rangnick, in altri tempi una scelta certamente positiva, perché rappresenta una svolta assoluta, necessaria, epocale, ma in questo momento particolare che potrebbe diventare storico, condividere le nuove strategie senza contrastarle, diventa una cosa indispensabile, mettendo da parte i paragoni e gli accostamenti tra Rangnick e Sacchi, perché non funzionerebbero, altri tempi e altre difficoltà.
Mi auguro solo che la storia si ripeta, che si possa rivedere un nuovo Milan più veloce e spettacolare di quello visto negli ultimi dieci anni, dopo tutto Rangnick ha sicuramente l’esperienza e trascorsi in Champions League, che non hanno Pioli, Giampaolo, Gattuso, Inzaghi, Montella, Brocchi e via discorrendo, non conosce il nostro calcio e né la nostra lingua è vero, ma in questi primi momenti di inevitabile e grossa difficoltà, deve essere difeso dalla società.
Inizialmente doveva essere una vera e propria rivoluzione, adesso con gli effetti del virus sarà solo una grande riforma, Elliott e Rangnick hanno capito l'importanza di avere un “cuore” rossonero nel gruppo di lavoro, per riuscire ad inserirsi velocemente in una realtà per tanti versi è molto diversa ed è per questo che Rangnick vuole dare un’anima italiana al suo Milan, ha ridotto il suo staff “personale” da venti a otto e sembra possano rimanere: Turci (preparatore dei portieri), il Dott. Mazzoni e la squadra medica, Bonera o Tassotti come viceallenatore, Massaro con un incarico dirigenziale e il D.S. Massara.
La scelta di Rangnick come allenatore-manager, è da considerare innovativa, autorità, potere decisionale sul mercato, controllo dei costi e delle risorse, un progetto così “rivoluzionario” per il calcio italiano, dovrà essere accettato con pazienza e dovrà avere una durata pluriennale, quindi non ci saranno esoneri lampo o revisione dei programmi in tempi brevi, magari nelle prime stagioni Rangnick farà l'allenatore-manager, per poi lasciare come ha fatto a Lipsia la panchina ad un suo allievo (Nagelsmann o Rose).
Molti dubbi sono invece legati al settore giovanile, il lavoro di Carbone come responsabile è stato molto apprezzato, ma Rangnick vorrebbe adottare il metodo “Lipsia” con alcuni suoi uomini di fiducia.

Ancora qualche giorno e sarà ufficiale


Manca proprio tanto così e il Palermo potrà tornare tra i professionisti e proseguire la sua scalata verso categorie più consone, la società ha giustamente difeso l’allenatore in questo anno di rinascita, ma resto convinto che anche loro come me, sanno che la riconferma di Pergolizzi per la prossima stagione non è la scelta più adeguata.
Per me la scelta dell’allenatore per la prossima stagione e per il prossimo ciclo (non possiamo cambiare allenatore ogni anno) è fondamentale, bisogna lavorare non solo in ottica Serie C, ma bisogna gettare le basi per un futuro da protagonisti assoluti, se pure in una media serie A e a mio parere nonostante la promozione, non vedo in Pergolizzi l’allenatore di un ciclo esaltante per fare il salto di categoria.
Il Palermo è stato primo in classifica dalla prima giornata fino allo stop per il virus, ma a parte l’assenza di un gioco convincente, i rosa hanno stentato spesso prendendosi molte pause, alla guida della squadra che avrà il compito di tentare di ottenere la promozione in B e poi dare l’attacco alla serie A, servirà un allenatore che abbia esperienza e che sia di un livello superiore , come ha fatto il Vicenza con Di Carlo.
I nomi che circolano sono tanti, mi auguro che alla fine non venga scelto il meno adatto, Braglia e Auteri sono due certezze,  Auteri ha vinto tanti campionati di serie C ma non si è mai trovato a suo agio in serie B, mentre Braglia ha vinto in C anche di più e ha fatto di più e meglio la serie B, ma sono tecnici un po' avanti negli anni.
Per quanto riguarda Giovanni Tedesco, la sua esperienza è legata ad un campionato minore (Malta), Boscaglia è un buon tecnico ma non lo vedo da progetto, così come Grassadonia, mi piace tanto invece Caserta, che avrei voluto già al Palermo la stagione appena conclusa, proprio per questo fatto di progettare la serie A con un allenatore che faccia un ciclo.
Caserta non ha l’esperienza degli altri ma se ne parla molto bene e poi è un ex, se proprio dovessi scegliere il profilo vincente sceglierei Braglia, anche se nei prossimi giorni verranno fuori altri nomi, l’altro nodo da sciogliere è quello relativo all’organico, tra chi va, chi resta e chi arriva, la decisione spetterà esclusivamente a Castagnini e Sagramola.
L’anno prossimo Sagramola e Castagnini devono fare meglio di quanto fatto in serie D (non conoscevano la Serie D), i risultati sono arrivati, ma la squadra ha avuto delle difficoltà, in quanto non era stata completata bene (mancava qualche ruolo e si è abbondato in altri), ma essenzialmente si sono presi troppi giocatori “vecchi”, Santana, Ricciardo, Sforzini e qualche altro.
Il mercato quest’anno poi sarà reso ancora più difficile per il tardivo completamento dei campionati professionistici, che fine a quasi fine agosto, avranno i loro giocatori impegnati a terminare i rispettivi campionati e poi si parla anche della riduzione delle squadre professionistiche da cento a sessanta e questo cambierà sicuramente qualcosa nella disponibilità del mercato. 
Lasciamo da parte le vicende del mercato e vediamo un po' come potrebbero essere articolati i prossimi campionati professionistici, la Serie A resta invariata, anche se io ne approfitterei per toglierne un paio, la serie B dovrebbe articolarsi su due gironi da venti squadre (io ne lascerei una a 20), quindi con la serie C che sarebbe non professionistica (questo incide sul mercato) con tre gironi da venti.
La serie D tornerebbe ad essere “l’interregionale”, sempre con nove gironi da diciotto, quindi diciotto squadre saranno promosse d’ufficio dalla serie C alla nuova serie B, mentre altre diciotto dalla D alla C e un numero imprecisato di squadre dall’Eccellenza in serie D, ripescando in tutti i casi le prime classificate, quindi con questa “rivoluzione” la serie C praticamente non esiterebbe più, perché il Palermo si troverebbe di nuovo tra i dilettanti (serie non professionistica), in pratica ancora in serie D.

1987 – 2019, un Palermo lungo 22 anni


Nel 1987 una nuova società ha riportato il calcio a Palermo ripartendo dalla C2, l’avventura di quella nuova società è durata 22 anni, dopo la promozione del vecchio Palermo dalla C1 alla serie B nel 1985, un’infinita serie di vicissitudini, ha raggiunto una salvezza risicata ma poi è fallita, la nuova società nata nel 1987 ha ridato alla città e alla gente, la possibilità di continuare a vivere il calcio e i colori rosanero.
22 anni dopo la storia si ripete e stavolta è toccato a Mirri e Di Piazza fare rivivere il calcio a Palermo, allora il vecchio Palermo è stato coinvolto nello scandalo Totonero bis, è stato retrocesso prima e poi radiato per fallimento, nel 1987 è stata creata una società grazie ad un azionariato popolare rilevata da Lagumina e grazie ad una particolare deroga è ripartita dalla serie C2, l’attuale serie D.
Anche questa nuova società è fallita dopo averci regalato il periodo più bello e più florido del nostro calcio, abbiamo partecipato quasi stabilmente alle coppe, abbiamo rischiato di andare in Champions, abbiamo visto indossare i nostri colori a Pastore, a Miccoli e a Cavani, colori indossati da Barzagli, Zaccardo e Barone campioni del mondo quando erano a Palermo e poi abbiamo visto un lento declino concluso con un altro fallimento.
Anche nel 2019 una particolare deroga ha permesso a Mirri e Di Piazza di ripartire dalla serie D (l’equivalente della serie C2), ancora una volta gli imprenditori palermitani riportano a Palermo il calcio, dopo che qualche signore del nord si è stancato di “giocare”, ha rotto il giocattolo ed è andato via, anche  nel 1988 dopo un solo anno, come in questa stagione ma in maniera diversa e particolare, la squadra rinata dai Palermitani ha ottenuto la promozione immediata.
Il Palermo 1987 concluse il campionato con il minor numero di sconfitte (4), il maggior numero di vittorie (19) e 57 gol fatti, il Palermo 2019 festeggia con otto partite d’anticipo, una promozione arrivata d’ufficio a causa della sospensione dei campionati, ma che l’ha visto protagonista assoluto per tutta la stagione, 7 punti di vantaggio sulla seconda e 16 dalla terza, con sole 3 partite perse, il maggior numero di vittorie (20) e 47 gol segnati.
Il Palermo 1987 ha dovuto aspettare sedici anni prima di tornare in serie A e un paio d'anni dopo ha disputato l'Europa League arrivando fino gli ottavi di finale (migliore piazzamento), il Palermo attuale anche se in un'annata da dimenticare per il virus, ci ha fatto dimenticare i tempi bui in cui Zamparini aveva trascinato questi colori, ma stavolta dopo avere ricominciato per l’ennesima volta, siamo sicuri che con Mirri e Di Piazza non impiegheremo 16 anni per arrivare in serie A.
Il Palermo 1987 nel primo anno di C1, ha disputato la Coppa Italia di Serie C arrivando in finale e perdendo contro il Monza (promossa in Serie B), questo è l’augurio che mi sento di fare al Palermo 2019, di tornare ad essere protagonista in serie A come ci compete, passando velocemente nella massima serie senza aspettare 16 anni e un imprenditore del nord.
Gli auguro di disputare ancora tante finali, nella coppa Italia di serie C (speriamo solo una), nella coppa Italia maggiore (tante) e di partecipare e vincere anche qualche finale in Europa, dopo 22 anni abbiamo  ancora lo stadio che venne dichiarato inagibile e che per l'intera stagione a causa dei lavori di ristrutturazione per Italia “90”, ci ha costretti a giocare per un anno sempre in trasferta, speriamo che con la promozione in B arrivi pure lo stadio nuovo e cosa più importante il centro sportivo.
Grazie, infinitamente grazie, ai presidenti, ai calciatori, alle autorità e a tutti quello che hanno permesso che il calcio a Palermo non morisse, avremmo voluto giocarcela fino in fondo, legittimare sul campo la stragrande supremazia, ma quest’anno cose ben più importanti, ci hanno tolto il piacere di fare le cose per bene, la FIGC - lega nazionale dilettanti ha deciso che non sussistono ancora le condizioni per finire il campionato e ha decretato la promozione in serie C, delle 9 prime in classifica dei rispettivi gironi, anche se l'ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni.
Per Lucchese, Pro Sesto e Mantova sarà un gradito ritorno, il più atteso è quello del Palermo, che dopo appena un anno fra i dilettanti torna fra i professionisti, conquistano la promozione anche: Grosseto, Campodarsego, Matelica, Turris e Bitonto, mentre per il Foggia si aspetta di capire se andrà in Serie C tramite i ripescaggi.

mercoledì 20 maggio 2020

Ora Gazidis dovrà dare un'accelerata.


Nonostante i segnali sempre più frequenti e sempre più concreti dell’arrivo di Rangnick a Milanello, Ibrahimovic non ha chiuso le porte al Milan, ora però tocca a Gazidis incontrare Ibra anche per dirgli di no, Zlatan sostiene che per lui non è una questione di soldi e forse anche un bel progetto giovani gli garberebbe, di contro il Milan sembra disposto ad una deroga sugli stipendi per lui e Gigio, allora cosa si aspetta?
Ma anche solo per cominciare a parlarne, a prendere tempo, qua le domande sono due; una che anche il Milan ha davvero intenzione di proseguire con Ibra? (come lascerebbe pensare), l’altra che sta aspettando di capire come finisce veramente con Rangnick? (sembrerebbe che possa saltare tutto da un momento all’altro).
Si! Perché saranno pure invenzioni giornalistiche, ma si percepisce di un Rangnick che ogni giorno tira la corda sempre di più, alzando i toni e rincarando le richieste, il fatto che “el mudo” Gazidis non parli, non mi sembra proprio che lo faccia perché acconsente, su Rangnick ne hanno detto di tutto e di più, ma nessuno ancora ha parlato di ufficialità.
Perché se il tedesco non arriva né come allenatore né come DT, il Milan dovrebbero cambiare i programmi anche se continuerebbe a puntare su giocatori giovani, significherebbe avere perso un sacco di tempo e alcuni vantaggi sulle avversarie, per non parlare che nel frattempo potrebbe perdere Ibra, che oggi con Gigio sono il fulcro della squadra.
Il faccia a faccia con Gazidis con i due campioni sarà fondamentale e deve avvenire presto, per capire noi e loro la volontà del club nei confronti di Ibra e sul rinnovo di Donnarumma, la scelta del prossimo allenatore (fatta ma non ancora definita) e i programmi saranno importanti per tutti, perché da un giorno all’altro la “rivoluzione” potrebbe essere “rivoluzionata”.
Non parla con Zlatan e Gigio, ma non parla neanche con Maldini e non a caso si torna a parlare di Luis Campos, il direttore sportivo già accostato al Milan la scorsa estate, quando ha declinato ed è poi arrivato Boban, si sa che ha chiesto alla sua società di essere liberato e questo vuol dire che vuole andare in un altro club, potrebbe essere che Elliott si sia stancato  già di Rangnick e propenda per una soluzione più “tranquilla”? con o senza Maldini Campos potrebbe rappresentare una buona alternativa.
E allora cambierebbero totalmente i programmi, l’allenatore e rinforzi, non arriverebbero più i calciatori segnalati espressamente da Rangnick, possibilmente si partirebbe dalla conferma di Donnarumma, si abbandonerebbe magari la pista Boga del Sassuolo che per la sua velocità piacerebbe a Rangnick e magari preferendogli la classe e l’esperienza di Ibra.
Intanto Gazidis e Raiola hanno comunque parlato, di Ibra penso, ma di sicuro di Durmfries e anche di Romagnoli, del nuovo contratto di Gigio no ne hanno parlato, Raiola vuole vedere prima come finisce, anche se la volontà di Donnarumma è quella di rimanere al Milan, Raiola giustamente considera Gigio uno dei migliori portieri al mondo (in questo non ha torto) e vorrebbe che cominciasse a giocare la Champions League, magari assecondando Gigio che vorrebbe farlo con il Milan.
Ma il Milan deve farla però questa squadra per andare in Champions, ecco perché le due parti stanno aspettando, Gazidis vuole vedere di allestire una squadra che garbi a Raiola e Raiola vuole vedere se la squadra che metteranno in piedi partirà da basi importanti, chiaramente senza scendere dall’attuale livello di stipendio e a quanto pare l’arrivo di Rangnick rappresenta un fattore positivo.
Davanti a una squadra che soddisfi Raiola, possibilmente con Ibra dentro, le contrattazioni potrebbero essere anche veloci e positive, l’altro problema se poi alla fine così si può chiamare sarebbe la permanenza di Antonio Donnarumma, una volta accontentato Raiola, automaticamente si aprirebbero le porte per il rinnovo anche di Romagnoli, ma ora Gazidis dovrà dare un'accelerata importante per soddisfare le richieste di Raiola e quelle di Rangnick.

lunedì 18 maggio 2020

Gigio e Ibra già fuori dal progetto?


Ancora nessun incontro con Ibra e Donnarumma, questo mancato faccia a faccia fa capire e avvalora tante cose, il gioco di Rangnick o di chi per lui è fatto di verticalizzazione ossessiva, recupero palla in brevissimo tempo e ribaltamento dell’azione con la conclusione in porta, in un tempo ancora inferire, questa è la teoria, che può differire dalla pratica solo di qualche secondo, Rangnick vuole questo e la stragrande maggioranza dei calciatori milanisti non sono dinamici e dal ritmo elevato come vuole lui.
Questo di tipo di gioco mette in discussione il caracollante Kessie, l’indolente Leao, tutti i centrali di difesa compreso il capitano Romagnoli e per finire anche il vecchio Ibra, serviranno quindi calciatori rapidi e veloci nel cervello e resistenti nei muscoli, per sostenere il suo ritmo molto elevato, sicuramente non sarà molto estetico nell’espressione del gioco, ma fin qui sono falliti tutti gli altri tentativi e non ci rimane che quest’ultimo.
Per questi ed anche per altri motivi, l’incontro con Gazidis non c’è ancora stato e forse non ci sarà mai, così è difficile che Ibrahimovic possa restare, non ha più nelle gambe il ritmo che chiede Rangnick, Ibrahimovic è ancora un giocatore che fa la differenza, ma non più a quei ritmi, se si è deciso di intraprendere una nuova strada dobbiamo assimilare anche questa rinuncia, sempre che poi magari alla fine Rangnick non accetti e allora forse ricambiando registro, Zlatan possa tornare di attualità.
Il nome nuovo che inizia a circolare in ambienti milanisti è quello di Boga del Sassuolo (su cui però c’è anche il Napoli), piace perché ha fatto bene ed è giovane, perché si può utilizzare sia nel 4-4-2 che nel 4-3-3, che sono i due moduli di riferimento di Rangnick, anche se contro il Friburgo Nagelsmann ha giocato con un 3-4-3 di Gasperiniana memoria, cose che comunque non inciderebbero nell’utilizzo di Boga, per il quale servirebbe comunque una spesa importante.
Premesso però che Boga non andrebbe a sostituire Ibra, dicevo che Gazidis non ha ancora parlato nemmeno con Donnarumma, è possibile che come per Zlatan il confronto non serva, perché hanno già deciso di cederlo, in quanto di gran lunga fuori dai paletti di ingaggio e perché grazie alla sua cessione, si possono prendere tre buoni giocatori e finanziare parte della “rivoluzione” tecnica.
Tanto che il Milan sembrerebbe interessato a Neto, ex portiere della Fiorentina e della Juventus, ora vice di Ter Stegen al Barcellona, ma anche qui c'è la concorrenza di Atletico Madrid e Siviglia, non c’è concorrenza invece per Andrè Silva, il direttore tecnico dell’Eintracht ha espresso l’intenzione di tenerlo, ma ha considerato ancora presto una trattativa definitiva, confermando che Andrè Silva e Rebic sono due trattative slegate l’una dall’altra.
Sicuramente per Rangnick il passaggio dal calcio tedesco a quello italiano non sarà semplice, ha però una grande esperienza, criteri di gioco collaudati e risultati prestigiosi, come la semifinale di Champions contro il Manchester United con lo Schalke04 e il terzo posto in Bundesliga con il Lipsia (poi lasciato a Nagelssman), sotto l’aspetto tattico non è un integralista, utilizza spesso diverse soluzioni tattiche.
Al Lipsia ha utilizzato il 4-4-2, mentre allo Schalke04 ha adottato il 4-3-3, senza disdegnare per altro la difesa a tre, che quest’anno sta adottando il Lipsia, con la predilezione però delle due linee da quattro, è molto concreto e rigido nel sistema di gioco, la costruzione dal basso non fa parte della sua idea di calcio, l’impostazione con i centrocampisti nei momenti di difficoltà della partita, viene costituita dal lancio lungo sugli attaccanti, per alzare il baricentro e andare ad attaccare gli avversari nella loro metà campo.
Il gioco in verticale serve anche a favorire gli inserimenti degli esterni, con l’obiettivo di creare densità nell’area di rigore avversaria, ma non è da escludere che Rangnick possa fare soltanto il direttore tecnico, in quel caso per la panchina oltre a Nagelsmann, un altro candidato è Marco Rose attualmente al Borussia Mönchengladbach, se non dovesse invece arrivare completamente, spero che Spalletti ci ripensi.

domenica 17 maggio 2020

Senti il “cugino” Brehme.


Riporto di seguito alcuni tratti dell’intervista fatta a Brehme in relazione al possibile arrivo di Rangnick al Milan, mettendo in considerazione tre cose, la prima che non è milanista e quindi non è di parte, la seconda che il ricordo di Brehme è quello di una persona seria ed equilibrata e la terza è che conosce il calcio tedesco e i suoi personaggi non solo per sentito dire.
Si dispiace per Maldini e per la situazione che si è venuta a creare, conosce bene Rangnick e lo considera l’uomo giusto per ricostruire il Milan, uno che ha sempre fatto bene in realtà del genere, perché non dobbiamo dimenticarci che oggi il Milan non è una società di calcio come le altre, è in un profondo baratro: economico, tecnico e dirigenziale da sette anni, allenarlo sarebbe per chiunque una missione impossibile, che non può essere per gente normale.
Forse il vero errore in questi anni è stato quello di considerare il Milan una squadra normale, con un normale avvicendamento di proprietà e invece non è così, pertanto le “cose normali” a questo Milan non possono bastare, serve un “pazzo”, una pazzia, una cosa fuori dall’ordinario, quello che hanno fatto: Ajax, Liverpool, Lipsia, Atalanta per certi versi e che sta provando a fare lo United, cambiare tutto e tutti.
Continua: sa far giocare bene i suoi calciatori (non li impoverisce come è successo negli ultimi anni al Milan), ha molte idee tattiche ed è sempre capace di sorprendere (proprio come Gattuso), anche se a quanto pare potrebbe non essere lui a sedere in panchina e Brehme parla anche di Nagelsmann: "È un allenatore giovane, molto bravo, sta facendo strada. Ma per me non è ancora pronto per andare all’estero, ha solo 32 anni. Adesso da noi riprende il campionato, per fortuna. Vediamo come finirà la stagione il Lipsia; è terzo, si è qualificato ai quarti di Champions. Insomma è una squadra in ascesa. Ma le esperienze all’estero sono diverse".
Quindi Rangnick si, mentre Nagelsmann no e continua il caos al Milan, Rangnick per accettare ha chiesto anche garanzie di investimenti e per rivoluzionare una squadra con tanti innesti nuovi, servono risorse economiche importanti, oltre a idee e intuizioni, cose che Rangnick ha dimostrato di possedere e di accettare con coraggio e determinazione sfide difficili, sfide complicate che rasentano il miracolo, un progetto ambizioso ancora di più di quanto non si possa immaginare, spero tanto di non sbagliarmi così come ho fatto in questi ultimi sette anni lunghi e tormentati, dove non è sempre stata colpa di Gazidis.
Comunque caos a parte, la strada intrapresa sembra oramai decisa, poi tutti i pezzi dovranno combaciare, ma il continuo parlare di alcuni calciatori è segno evidente che le scelte sono state fatte e su queste si sta insistendo per portarli in porto quanto prima (prima che ci arrivi l’Inter), il terzino destro sembra oramai scelto e si tratta di Dumfries del PSV, è uno dei profili più interessanti del prossimo mercato del Milan, in Olanda i rossoneri sono sempre il Milan e poi con il PSV c’è in ballo il riscatto di Rodriquez, il costo del cartellino è di 25 milioni, ma i prezzi in questo periodo diminuiranno.
Dumfries è un giocatore che può giocare su tutta la fascia destra dove è molto pericolo, come Theo deve migliore in difesa, dove ha giocato spesso bene, ma deve migliorare e comunque gioca pure in nazionale come terzino destro ed è stato il capitano del PSV in questa stagione, Dumfries andrebbe a completare la fascia destra con Saelemaekers, che con l’arrivo di Rangnick ha ottime possibilità di rimanere, il riscatto sarebbe un investimento per un giocatore che a giugno compirà 21 anni.
Saelemaekers nasce come terzino destro, ma gioca come esterno d’attacco e sa usare anche il piede sinistro, un jolly per le due fasce, che agevolerebbe il passaggio di Laxalt allo Spartak e la cessione di uno tra Conti e Calabria, il PSG sta delineando le sue strategie di mercato e il difensore centrale Kouassi sembra essere fuori dai piani del club parigino, probabilmente nel giro di qualche settimana verranno avviati i contatti e anche con il Nantes per Louza.
Sul centrocampista classe 1999 c’è il forte interessamento il Milan (Rangnick), costo del cartellino 10 milioni, su cui però c'è anche il Lione, la rivoluzione a centrocampo del Milan, potrebbe passare da Szoboszlai del Salisburgo, Ricci dell’Empoli, Koopmeiners dell’AZ Alkmaar e sicuramente da Florentino Luis, nella trattativa già avviata tra Milan e Benfica, potrebbe essere inserito Paquetà, l’ostacolo al momento è il conguaglio a favore dei lusitani non inferiore ai 15 milioni di euro.