sabato 29 febbraio 2020

Il Milan ha già preso la sua decisione.


Il Milan vuole proseguire con Ibrahimovic, che al momento è il leader incontrastato dentro e fuori dal campo, almeno per la prossima stagione, Zlatan dovrebbe continuare ad avere quel ruolo carismatico e di trascinatore nello spogliatoio e in campo, poi, sembra che al Milan condividano la mia idea postata qualche mese fa, quella cioè di un suo successivo passaggio da calciatore a capitano non giocatore e magari ad allenatore.
Parleranno di rinnovo con Ibra prima della fine del campionato, a prescindere dal piazzamento finale, il Milan deve lavorare per l’immediato futuro e Zlatan è un giocatore decisivo che può fare un altro anno a questi livelli, ma sicuramente in un Milan più forte, più competitivo ed essenzialmente più stabile, senza tutti questi continui cambi dirigenziali e continui anni zero.
Spero e credo che il Milan sia pronto a soddisfare Ibra, anche perché Boban e Maldini hanno in mente di alzare la qualità della squadra, al di là che Zlatan accetti o no, l’obiettivo è costruire un Milan più forte, con o senza Ibrahimovic e al termine della stagione, saranno quattro i giocatori rossoneri che entreranno nel loro ultimo anno di contratto: Donnarumma, Calhanoglu, Musacchio e al di là del prestito anche Rebic.
Donnarumma è uno dei giocatori su cui costruire il grande Milan ed è anche il giocatore con il valore di mercato più alto, ma con Raiola le prospettive non sono agevoli, perché se non rinnovi alle sue cifre da capogiro, porterebbe offerte al ribasso e potrebbe anche puntare alla scadenza, chiaramente nessuna squadra può perdere un giocatore come Gigio ad una cifra bassa o addirittura a zero, quindi bisogna rinnovare, anche solo per poter monetizzare al massimo.
In ordine di priorità segue Rebic, il croato è in prestito biennale, quindi anche lui a scadenza giugno 2021, ma la percentuale del 50% su una futura rivendita da parte della Fiorentina, potrebbe rendere proibitivo il prezzo per il riscatto, situazione più semplice per Calhanoglu, resta al Milan o va in Bundesliga, il rinnovo è necessario per non perderlo a zero o a cifre irrisorie, Calhanoglu comunque è un giocatore polivalente e anche l’età è dalla sua parte.
Stesso discorso per Musacchio, è uno di quei giocatori che non ha fatto male, esemplare e anche se è stato scavalcato nelle gerarchie da Kjær e Gabbia, perderlo vorrebbe dire cercare sul mercato un difensore esperto con un rendimento adeguato e che faccia la riserva, ovviamente bisognerà spendere dei soldi, anche se non si tratterebbe di cifre da capogiro.
Poi ci sono cinque giocatori con scadenza giugno 2020, di Ibra ne abbiamo parlato, di Saelemaekers non si può parlare, è in prestito, non lo abbiamo visto quasi mai all’opera ed ha una sua duttilità che non mi permette di capire se serve al Milan del futuro, se dovessi pronunciarmi adesso direi che non serve, di Kjaer sappiamo che al 99 % sarà riscattato, mentre Begovic dovrebbe tornare indietro e in funzione del rinnovo di Donnarumma poi si sceglierà il secondo portiere, Biglia credo sia già in argentina, perché si è già chiusa la sua avventura al Milan.
Saelemaekers potrebbe essere sostituito da Zaracho, per il centrocampista il Racing Club de Avellaneda per ora ha rifiutato l'offerta di 15 milioni e ne chiede 25, il classe “98” predilige giocare da interno sinistro ed è uno dei prospetti argentini più interessanti, mezzala tecnica, fisica e caratteriale, è perfetta nel 4-3-3 e a quanto pare lui ha detto sì al Milan.
Poi dovrebbe esserci il rientro di Pobega, il giovane centrocampista che si sta mettendo in mostra nel Pordenone e che il Milan potrebbe tenere in rosa, con Brescianini, Capanni e Maldini, infine il mercato di svincolati, che se non dovessero essere troppo vecchi e costare tanto d’ingaggio, forse troverebbe d’accordo anche Gazidis, uno di questi potrebbe essere il centrocampista offensivo Willian (che prenderebbe il posto si Bonaventura).
L’effetto Ibrahimovic a convinto la società, il Milan ha capito che per migliorare bisogna fare un mercato di giovani e di esperti, così il 31enne Willian che lascerà il Chelsea, può essere il giocatore che in attacco può giocare a tre o nel 4-2-3-1, poi ci sarà da valutare anche l’ipotesi Thiago Silva che non rinnoverà con il PSG, se abbasserà notevolmente le sue pretese economiche, di oltre la metà di quanto prende a Parigi, il 35enne brasiliano potrebbe tornare al Milan.

mercoledì 26 febbraio 2020

Gazidis non è convinto del mix giovani-esperienza.


Gli arbitri in tre giorni ci hanno complicato la vita, prima con il rigore inesistente contro la Juventus che ci preclude sicuramente l’accesso alla finale e poi il rigore scandaloso contro la Fiorentina, che ci tira via dal sogno Champions e mette a rischio anche l’Europa League, dato che la Roma adesso è a +6 e il Napoli ha raggiunto il Milan, aumentando con Parma e Verona (a 36 punti e con una partita in meno) le pretendenti al sesto posto.
Senza ombra di dubbio, il Milan ha confermato la difficoltà a chiudere le partite, sicuramente si tratta della condizione fisica che non ottimale, proprio ora che il cammino verso l’Europa si fa sempre più decisivo, speriamo almeno che la rabbia per il gol annullato a Ibrahimovic e per il rigore concesso ai viola, possa convertirsi in energie suppletive per raggiungere l’obiettivo minimo, fermo restando che il club deve comunque deve farsi sentire e che le spiegazioni di Nicchi non possono bastare.
Intanto bisognerà ammettere che Calvarese ha sbagliato e che è stato prevenuto nei confronti del Milan, perché è questa la realtà, bisogna stabile che un arbitro deve andare sempre a rivedere al VAR l’episodio importante, perché se no non si capisce a che serve la tecnologia, se si usa solo a proprio piacimento, non capisco perché (non voleva cambiare idea) la decisione di non andare a rivedere il rigore fischiato a Romagnoli, dopo che hanno rivisto il gol di Ibra e il fallo di Dalbert, perché la terza volta no?
Adesso per calmare le acque, si torna a parlare che dalla prossima stagione, gli arbitri al termine delle partite potrebbero dare la spiegazione degli episodi controversi, ora: lo hanno già detto anni fa e non lo hanno mai fatto, secondo me non succederà neanche stavolta, e poi per dire che cosa? per arrampicarsi sugli specchi con spiegazioni poco convincenti? su “traduzioni” personali del regolamento? Insomma una presa per i fondelli ufficiale? Non è questo la soluzione del problema.
Di certo c’è che il Milan quando la partita si fa tirata fa fatica a chiuderla e sistematicamente si fa raggiungere e spesso superare, Ibrahimovic ha sicuramente i sui buoni motivi ad arrabbiarsi, forse questo sarà il motivo del suo mancato divertimento, che a fine stagione lo indurrà a non rinnovare, però il Milan ha cambiato il suo approccio alle partite, impone il suo gioco all’avversario per 60/70 minuti, anche se serve più concretezza, serve fare più gol, Ibrahimovic ha svegliato il Milan e Rebic, che ormai è un punto fondamentale della squadra.
Il Milan sta cercando di trovare una soluzione con l’Eintracht fin da adesso, per tenerlo a titolo definitivo, ma sembrerebbe che l'Eintracht avrebbe chiesto 40 milioni, giustificando la richiesta dal fatto che il 50% della eventuale vendita dovrà andare alla Fiorentina, penso che staranno studiando una formula per abbassare il prezzo, ma sicuramente siamo stati degli stupidi a non fissare l’eventuale riscatto subito, a questo punto siccome c’è ancora un anno di tempo, aspetterei momenti migliori, in questo caso peggiori.
L'esplosione di Rebic si può attribuire a Ibrahimovic e al cambio di modulo, quindi siamo sicuri a questo punto che se Ibra non rinnova Rebic si ripete? A proposito, ma abbiamo la soluzione in caso Zlatan non rinnovi? resterà Pioli? Continueremo a giocare con il 4-2-3-1 dove Rebic gioca a meraviglia? Diversamente potremmo anche prenderci l’ennesima fregatura da 40 milioni e non mi sembra il momento, a questo punto aspettiamo, valutiamo, caso mai lo ridiamo all’Eintracht e ne prendiamo un altro.
Un altro riscatto di cui occuparsi sarà quello del 30enne Kjaer, che non sta facendo male e che con Ibra ha portato tanta esperienza, da mettere a disposizione di una squadra giovanissima e che ha bisogno del giusto mix di giovani talenti e giocatori esperti, sicuramente Gazidis non vedrà di buon occhio questo riscatto, così come la proposta di rinnovo a Zlatan, ma sembra che il duo Boban-Maldini sia convito del riscatto.
La coppia è soddisfatta dal rendimento del difensore e vuole esercitare il diritto di riscatto con il Siviglia, trent’anni non sono poi tanti, invece è tanta l’esperienza che il giocatore può mettere a disposizione dei giovani e permettergli di crescere bene senza il pericolo di doverli bruciare, fra l’altro si tratta di una operazione con costi contenuti (bastano due milioni e mezzo di euro), per il cartellino e per l’ingaggio.
Come dicevo, per “guidare” tutti questi giovani il solo Ibrahimovic non può bastare, io da tempo avevo pensato a Thiago Silva, ma anche Kjaer può bastare, anche se sono convinto che un uomo di esperienza a centrocampo, quel famoso Modric, che fra l’altro verrebbe a compensare la partenza di Biglia, ci vuole.

domenica 23 febbraio 2020

….ma cosa giochiamo a fare!?


Dispiace dovere parlare più di arbitro che di calcio, ma l’errore di presunzione dell’”arbitro” cresce in maniera esponenziale di settimana in settimana, ci sono sempre più errori e più polemiche, eppure è stato introdotto il VAR, beh! Proprio introdotto, non mi sembra, perché la maggior parte delle volte è ignorato o smentito.
La partita era in pieno controllo il Milan, anche se la pressione della Fiorentina 10 contro 11 si era fatta seria, ma senza quelle decisioni “arroganti” e indiscutibilmente sbagliate, il Milan vince la partita tranquillamente e con merito.
Sicuramente il Milan poteva gestire meglio quella situazione, la classe arbitrale aveva qualcosa da farsi perdonare nei confronti Commisso e bisognava immolare una squadra sull’altare del “compenso”, chi meglio del Milan che subisce e tace con signorilità, si nota chiaro nella soddisfazione dei dirigenti viola, “rigorissimo”, un po’ come dire e con questo siamo pari, ma mentre i conti tornano per la Fiorentina, non tornano per il Milan.
Grave errore di Calvarese nell'episodio del gol di Ibrahimovic, gravissimo errore sull’episodio del rigore e gravissimissima poi la mancata concessione di un rigore per il Milan su Hernandez a fine gara, anche perché se fino a quel momento (il gol annullato e l’espulsione) per le decisioni importanti Calvarese è andato al monitor, perché non andarci anche per il rigore, bene, d’accordo è il VAR che non lo manda a rivederlo, perfetto, allora è un’associazione di arbitri mandati per placare Commisso.
Esaminiamo il gol annullato. Ibra tocca la palla con la parte superiore del braccio, perché Castrovilli con la spalla, spinge il braccio di Zlatan sul petto e che se la trova addosso, la palla finisce sui piedi di un calciatore viola che ne è in pieno possesso, anche se non la tocca, poi Ibra gli e la toglie da dietro mentre D’Albert provava a tenerlo distante per poi giocarla, quindi questi famosi 10 secondi di possesso dell’avversario dopo il tocco di mano ci sono stati, a parte che applicare il regolamento in questo caso è da ebeti o in mala fede.
La conferma che Calvarese e la sua allegra compagnia siano andati a Firenze per fare perdonare la categoria arbitrale, è proprio sul rigore, un duello spalla a spalla, che finisce con il calcio netto sulla palla di Romagnoli e la normale e conseguente caduta uno sull’altro per l’inerzia dell’azione, devi essere chiamato dal VAR a rivedere che Romagnoli interviene chiaramente sul pallone e non commette quindi fallo ai danni di Cutrone, dopo la farsa del gol annullato devi per forza andare a vedere, ti spetta.
La firma sullo sdebitamento della classe arbitrale nei confronti della Fiorentina, avviene sul finire di gara, quando Hernadez si lancia in area e il difensore lo ostacola nella corsa, quante volte abbiamo detto in altre occasioni, certo non è che si poteva togliere, ma intanto procura un danno a Hernandez che non può proseguire l’azione in area.
Per carità, ho sempre detto che alla fine gli errori arbitrali si equivalgono, ma quelli di Calvarese contro il Milan adesso cominciano a essere tanti, troppi, al VAR in Roma-Milan dello scorso anno, atterramento clamoroso di Kolarov su Suso in area e sempre al VAR nella scorsa stagione in Juventus-Milan, tocco netto di braccio di Alex Sandro sul cross di Calhanoglu, in quei casi non ha corretto le decisioni errate degli arbitri e non ha concesso i rigori sacrosanti.
Con una regolare conduzione di gara, avremmo sorvolato sugli oramai cronici venti minuti finali, giocati stranamente in affanno dai rossoneri, specialmente contro i viola che dominati per oltre u’ora, in vantaggio di un gol e di un uomo, purtroppo succede spesso e la spiegazione non può essere che il grande dispendio di energie nella prima ora di gara, non è adeguatamente sostenuto dalla condizione atletica e che quindi le sostituzioni dovrebbero essere programmate ed effettuate, prima che la squadra va in confusione.

sabato 15 febbraio 2020

Ora testa al campionato.


Anch’io come credo la maggior parte di noi, sono soddisfatto della prestazione del Milan contro la Juve in Coppa Italia e voglio fare i complimenti alla squadra e a Pioli, so riconoscere quando una cosa è fatta bene oppure no, all’inizio l’ho criticato, mi sono proposto però di fargli i complimenti non appena me ne avrebbe dato modo e quindi complimenti sinceri, se li merita.
Contro la Juve era importante dare seguito alla prestazione fatta contro l’Inter, per dimostrare che non era stata solo una partita “riuscita” e basta, che il Milan adesso è questo, che questa squadra ha finalmente tirato fuori il carattere, che i giovani stanno maturando al di là del risultato e che ha quella qualità che ho sempre sostenuto che ci sia.
Il progetto comincia a prendere forma, certo c’è rammarico per due grandissime prestazioni in cui non è arrivato nulla, ma ci consola il fatto che adesso il Milan può valere la quinta forza del campionato, forse ora vale anche come l’Atalanta, bravo Boban ad imporsi e pretendere a gennaio un mercato diverso, dopo avere preteso prima anche un tecnico diverso.
La strada sembra stavolta veramente quella giusta, forse è troppo tardi per andarci a prendere quel benedetto quarto posto, ma adesso in barba ai soliti scettici, possiamo farci un pensierino, una squadra che ha tenuto bene testa alla Juventus, anche in dieci dopo l'espulsione di Theo Hernandez, è una squadra che deve credere alla possibilità di arrivare quarta.
Il 4-2-3-1 funziona, peccato che l’organico non è completo e parzialmente non è adatto, il ritorno di Torino purtroppo sarà tremendamente in salita, arrivarci con la vittoria e senza il gol subito sarebbe stato l’ideale, anche senza i tre squalificati, il ritorno della semifinale per noi è diventato oramai un terno al lotto, il Milan però adesso non può permettersi più di sbagliare in campionato.
Nelle ultime due partite con Inter e Juventus, il Milan per gran parte della partita ha fatto meglio dell'avversario e solo due episodi alla fine lo hanno condannato, adesso che c’è stata la crescita, bisogna dare anche continuità alle prestazioni e ai risultati, avere la convinzione che anche se l’obiettivo è difficile, deve essere il quarto posto, poi sicuramente non ci arrivi, ma siamo il Milan e dobbiamo crederci.
Non è una squadra che può vincere lo scudetto, ma è una squadra per arrivare in Champions, ha qualità ed è stata criticata in maniera eccessiva, abbiamo detto sempre che i giovani si devono aspettare e loro stanno arrivando, ma serve pure qualcuno esperto per guidarli e adesso c’è.
Adesso ci sono le basi per costruire il futuro, deve cominciare a pensare e a comportarsi da grande squadra, deve crederci di esserlo per acquisire la mentalità vincente della grande squadra, l'Atalanta sta in salute, ha dieci punti di vantaggio e lo scontro diretto a favore, ma una grande squadra non deve pensarci, i conti si fanno alla fine e poi si vede.
Piuttosto questa squadra che arrivi quarta o che arrivi sesta (perché questo deve essere il campionato del Milan), ha come prossimo step di crescita, quello di continuare a togliere altri rami secchi e programmare la sostituzione di chi non può essere eterno e non parlo solo di Ibrahimovic, contemporaneamente Elliott deve scegliere se vendere o se proseguire e infine fare chiarezza su chi deve comandare, se un dirigente economico (Gazidis) o quello tecnico (Boban-Maldini).
Che Ibrahimovic decida di smettere a giugno 2020 o a giugno 2022, il Milan deve avere già individuato il suo clone, sotto il punto di vista tecnico e mentale, per dare continuità di crescita al progetto e continuare ad avere un valore aggiunto (Messi-Modric) che guidi i giovani e un attaccante capace di tenere palla e dare il tempo di inserimento alle seconde linee (Scamacca?).
Per alcuni giocatori non ci possono essere vincoli o remore, quello che serve, serve e basta, stesso discorso vale per l’allenatore, Pioli sta facendo bene, però: al Modena nella prima stagione sfiora i play-off e nel campionato successivo è esonerato, a Parma fa bene nella coppa europea e male in campionato, viene esonerato, al Chievo fa 11° posto e l’anno successivo a Palermo viene esonerato, senza neanche cominciare il campionato.
Al Bologna sostituire Bisoli e fa il nono posto con 51 punti di cui 50 ottenuti nelle 33 partite nella sua gestione, l’anno successivo viene esonerato, alla Lazio arriva 3º e la stagione successiva viene esonerato, novembre 2016 va all’Inter vince 9 partite di fila tra campionato e coppe,  a maggio 2017 viene esonerato, alla Fiorentina fa un ottavo posto e l’anno successivo contestatissimo si dimette.
È questa sua tendenza a fare bene appena arriva e a rilassarsi il secondo anno, che non mi permette di pensare a lui come prossimo allenatore del Milan e poi c’è un contratto che parla chiaro, che lui ha firmato, che ha la riconferma e il prolungamento solo con il quarto posto.
È per questo motivo che si fanno un sacco di nomi per “disfarsi” di uno che sta facendo bene, anche l’Inter pur avendo conquistato la Champions con Spalletti lo ha cambiato con uno ritenuto migliore e addirittura la Juventus che aveva vinto cinque scudetti con Allegri, ha cambiato per uno ritenuto migliore, ora dico: perché per gli altri vale tutto e per il Milan c’è sempre questa rottura di scatole?
Se ci sarà motivo di migliorarsi lo faremo, se no restiamo con Pioli, ma di sicuro il Milan non cambia così per cambiare, l’UEFA ha escluso il Manchester City dalla Champions League per le prossime due stagioni, per il fair play finanziario e gli ha dato pure una multa di 30 milioni di euro, ma non è di questo che voglio parlarvi.
Se Arnault (come si continua a dire) comprasse il Milan (una delle condizioni per cui Raiola lascerebbe al Milan Donnarumma) e Guardiola decidesse di accettare un Milan in Europa League, invece di un City senza coppe, terreste Pioli? Allora parliamo dei rigori.
Per me Il problema è la norma che non è chiara, anzi l’hanno ingarbugliata a posta, in modo che all’interno di tutti queste pieghe, si potesse trovare sempre la giustificazione per l’arbitro, servono regole precise, la palla presa in area è sempre rigore e basta, così non si presta a interpretazioni, è uguale per tutti, è uguale anche per De ligt (non si capisce perché i suoi tocchi di mano, non sono mai rigore e tutti gli altri si).
Se si lascerà sempre spazio all'interpretazione, ci saranno sempre errori e polemiche, rigore a parte e non solo il solo, la direzione di Valeri nel suo insieme non mi è piaciuta, forse non era rigore quello di Calabria e lo era quello di Rebic, manca l’uniformità.
L’arbitro può non decide bene, perché non è facile decidere in pochi secondi e magari in una posizione non ideale, il VAR ha tutto il tempo e tutte le posizioni che vuole, non deve mandare l’arbitro a rivederlo, deve decide per lui e poi io più che la “chiamata”, allargherei le competenze del VAR a tutto il campo, perché non ha senso prendersi un rigore (anche giusto) e poi magari c’era da fischiare prima un fallo a metà campo.
Il rigore non c'era perché l'azione nasce da un fallo evidente di Alex Sandro su Ibrahimovic, poi Calabria salta di testa e mentre è ancora in area viene colpito dal pallone mentre è di spalle, anche se ha il braccio largo, questo gli serve per “atterrare” in equilibrio, un gesto naturale che l’arbitro ha interpretato fatto con malizia, non si può arbitrare credendo di sapere cosa passa nella mente del calciatore, ci si deve attenere ai fatti e alle regole, non si deve interpretare e nemmeno affidarsi alla discrezionalità.
Comunque sembra che il Milan a proposito di migliorare e consolidare il gruppo, stia pensando di nuovo a Bakayoko attualmente in prestito al Monaco, il giocatore non ha dimenticato il Milan e ha voglia di tornare, mi pare che possa essere considerato come un gesto di scuse e proprio questa volontà potrebbe risultare decisiva per averlo ancora a Milanello.
Si parla anche di Rodrigo De Paul, senza asta con Inter e Napoli e con una richiesta congrua, è un giocatore che secondo me al Milan ci può stare e che potrebbe diventare magari quel valore aggiunto per il dopo Ibra, un altro nome che ricorre spesso è quello di Zaracho, “talentuoso” centrocampista del Racing Club de Avellaneda, il Milan ha già offerto 15 milioni, il Racing ne vorrebbe 20, se il giocatore vale e nessuno apre l’asta, potremo aggiungeremo un altro talento da fare maturare e quindi da aspettare.


lunedì 10 febbraio 2020

Ancora non ci credo.

Non riesco ancora a credere, che dopo cinquanta minuti di ottimo calcio e sul 2 a 0 fatto tra l’altro al 46esimo, sia finita con una colossale rimonta, senza che mai fra l’altro l’Inter abbia surclassato in campo il Milan, per poterla giustificare.
Bella partita, bella squadra il Milan del primo tempo, giocatori stretti, squadra alta e compatta, poi il gol di Brozovic preso all’improvviso, ha messo paura ai ragazzi di Pioli, li ha confusi, non sono più riusciti a fare bene le cose, ma l’Inter non è stata devastante, giusto dice Ibra: a quel punto della partita serviva l’esperienza per gestirla meglio, non tanto la partita ma la situazione.
La partita non è uscita così come per magia dal cilindro, è stata studiata in settimana e bravo Pioli, complimenti, due disattenzioni però hanno penalizzato la prestazione, la reazione mentale non la puoi allenare, le partite cambiano e non puoi sapere come cambiano, serviva sicuramente molta più attenzione, molta più esperienza e forse anche un po' di abitudine a giocare certe partite.
Giovedì sera a San Siro ci sarà la Juventus per la semifinale di andata di Coppa Italia, sarebbe auspicabile che non ci fosse turnover vista l'importanza della sfida e per capire se il Milan ha la capacità di ripetere la stessa prestazione, perché adesso sono tre gli interrogativi, uno l’ho accennato nel post scorso e si riferiva al dopo Ibra (pressoché immediato), un altro è proprio quello legato alla prestazione del derby e l’interrogativo è: è stato un caso o il Milan adesso è questo?
Ha fatto indubbiamente una grandissima partita, ma è successo perché era il derby e quindi con motivazioni diverse potrebbe non ripetersi? oppure il Milan si è assetato su questi livelli e quindi oltre alla presenza di Ibra, Pioli sta facendo un grande lavoro? Sono cose da analizzata bene, ma assolutamente riconfermando uomini e modulo, sarà una squadra giovane, sicuramente inesperta e anche incompleta, ma come dico da sempre è di qualità.
Due disattenzioni purtroppo hanno complicato la partita, se però si riuscisse a migliorare il livello di attenzione e di lucidità, si potrebbe dare davvero una svolta alla stagione e al futuro del Milan, futuro dove non è contemplato Zlatan, che a 38 anni ha ancora una volta dimostrato di essere giocatore di un'altra categoria, anche se non è bastato ad evitare una sconfitta bruciante, forse anche di più di quella di Bergamo.
Sono passati quattro anni dall'ultima vittoria rossonera in un derby, in pratica l'occasione per interrompere questa striscia negativa e quella di eliminare la Juventus e battere l’Inter in finale di coppa Italia, che comunque non credo possa rimettere in panchina Pioli, Gazidis vorrebbe portare Rangnick  al Milan, ma questa mossa non da molte certezze, per il modello che lui stesso ha dichiarato di volere seguire, Gasperini sarebbe l’ideale, io ho un debole per Luis Enrique, ma credo fermamente in una nuova candidatura di Spalletti.
Il tecnico di Certaldo è tornato allo scoperto, segno di riavvicinamento al Milan, Pioli per meritarsi la conferma deve arrivare a quel benedetto quarto posto, intanto a proposito di gente con la mentalità vincente, il carisma e l’esperienza per far crescere i giovani, Thiago Silva ha il contratto che scade a fine della stagione e non c’è da parte del PSG volontà di rinnovare con il 35enne brasiliano, potrebbe essere lui contrattualizzatile già da febbraio, a prendere il posto in rosa di Kjaer.
Sempre in sede di mercato per la prossima estate, su chi dice che il Milan ha commesso un errore a vendere Piatek, io posso dire che Piatek non poteva restare a fare la riserva, Ibra si sostituisce solo con uno come lui, forse si pensa appunto alla prossima estate? Vuol dire che faremo rientrare Andrè Silva che con l'Eintracht Francoforte ha già segnato il suo quinto gol stagionale, proveremo a tenere possibilmente anche Rebic, ma intanto sono arrivati parecchi soldi.

sabato 8 febbraio 2020

Aspettando il Derby

Il pareggio in settimana tra Lazio e Verona, valorizza di più quello di domenica scorsa ottenuto dal Milan con gli scaligeri, anche se resta sempre una grande occasione perduta, da tempo e da più parti sento dice che il Milan dovrebbe ripartire con un programma a lungo termine, ma il Milan degli ultimi anni lo ha sempre fatto, ha puntato sui giovani e ha lasciato scadere i contratti dei vecchi come: Abate, Montolivo e Bertolacci, giusto per dirne qualcuno, più a lungo termine di così!?
Il fatto che poi ogni anno è costretto a cambiare tanto, non significa che ha abbandonato il programma a lungo termine, non è che cambia per il solo gusto di cambiare, cambia la proprietà, cambiano gli obiettivi e cambiano i protagonisti per raggiungerli, ognuno porta una novità e nel frattempo c’è da sostituire i vecchi che vanno via, poi ci sono dei giocatori che non si ambientano e bisogna cambiarli, ma se è per questo anche l’Inter ha cambiato tanto.
Per esempio l'assenza di Bennacer si è notata tantissimo, ma più che altro si è notata l’assenza di un suo sostituto e/o di compagni di reparto capaci di non farne notare la sua assenza, per non cambiare sempre il Milan cosa dovrebbe fare, tenersi Biglia e gli altri fino al 2030? E poi magari domani arriva Spalletti con il suo 4-2-3-1 e deve lavorare per forza con questi giocatori?
Certo! Il Milan ha bisogno di stabilità, dalla proprietà, ai calciatori, passando per i dirigenti e per gli allenatori, Gattuso in un anno e mezzo di Milan ha avuto tre direttori sportivi, Mirabelli, Leonardo e per un certo verso anche Maldini, in un anno siamo passati dal 4-3-3 di Gattuso, al 4-3-1-2 di Giampaolo (non considero gli altri tentativi disperati), per finire con il 4-4-2 di Pioli, mi pare chiaro che questi moduli non li puoi fare sempre con gli stessi giocatori.
Quindi non è che il Milan cambia tanto, non si è ancora trovato il tecnico giusto per ripartire con un programma a lungo termine e ci sta, la Juve tornata dalla serie B ne ha cambiato di tecnici e giocatori prima di imbroccare il suo programma a lungo termine, ma anche l’Inter l’ha fatto, la Roma come il Milan non lo ha ancora trovato ed ha cominciato pure prima, purtroppo il tempo per “cuocere le uova” ci vuole, meglio sicuramente se si “cuocessero” con un po' di Europa, magari con una Champions, che se avessimo avuto Zlatan lo scorso anno non ci sarebbe sfuggita.
Ma parliamo di cose reali, partiamo più che da Ibra da Bennacer, da Theo Hernandez, da Romagnoli e spero da Donnarumma, se tutti gli altri non si danno una mossa o non troviamo un allenatore che li valorizzi a pieno, per puntare ai primi posti bisogna per forza cambiare tutti gli altri e la rivoluzione non la fai tutta in una estate (impossibile), la dovrai fare poco alla volta e a questo punto tutti a chiedersi; cosa fare il Milan in estate?
Intanto dove sarà il Milan in classifica in estate? Sembrerà banale ma tutto dipenderà dalla classifica, che cambierà tante cose, per primo la scelta dell’allenatore, con questa società non vedremo ma i uno dei migliori dieci allenatori al mondo (Klopp, Guardiola ecc.) sedere in panchina, quindi se ci riusciamo, potremo puntare ad un allenatore di primo piano ma non di primissimo e i nomi sono quelli: Allegri, Spalletti e Rangnick e comunque secondo me, pur avendo un contratto particolarmente articolato, se non è Champions Pioli non resta.
La crescita del Milan, il ritorno agli antichi splendori, passa oltre che da una gestione economica di alto livello, anche da un tecnico che abbia la personalità di allenare il Milan con tutti gli annessi e connessi, deve sapere gestire la crescita dei tanti giovani del progetto milanista, attirare grandi campioni per guidare i giovani e accattivarsi l’esigente pubblico rossonero, attraverso un chiaro e palpabile progetto di rilancio, senza voli pindarici o navigazioni a vista.
Niente da eccepire su Pioli, ha forse capito in ritardo che bisognava badare al sodo, ma poi per il resto c’è la sta mettendo tutta, ha fatto qualche scelta con coraggio ed essenzialmente sta mantenendo un profilo basso, ma senza il quarto posto non vedo proprio una sua conferma, se non entri in Champions è bocciatura per tutti, anche se non è colpa tua, tranne se, non si trovano altri prospetti superiori come è successo da ottobre e in quel caso si continuerà con l’usato sicuro.
Nonostante la società non si sbilanci e giustamente, l’idea resta quella di prendere in estate un allenatore per fare il salto di qualità (ammesso che sia), perché è il momento che tutti questi giovani spicchino il volo e al di là della possibilità di prendere Rangnick del Lipsia, il nome di Spalletti rimane quello più serio, perché ha già dimostrato in passato d’essere capace a portare una mentalità vincente, sia alla Roma che all’Inter.
Un’altra certezza è che chiunque arrivi, serve un giocatore che faccia coppia a centrocampo con Bennacer un giocatore che si completi in maniera adeguata con l’algerino, uno che non tenda a spingere troppo, che faccia la fase di contenimento, quando Bennacer viene in avanti a creare gioco e qui torna in ballo un calciatore simile a Bakayoko, permettendo all'algerino di avere maggior libertà di muoversi a tutto campo e poi un altro Ibrahimovic.