sabato 30 aprile 2022

Il Rebic che serve e che ci è mancato.

 

La straordinarietà di questo Milan, è data dal fatto che è vero che ha 5 punti in più dello scorso anno, ma è anche vero che l’Inter ne ha fatti 10 in meno, saremmo lo stesso fuori dalla lotta per lo scudetto, perché anche se non matematicamente, di fatto a 4 giornate dalla fine con l’Inter a 82 punti e il Milan a 74, ciao, saremmo stati solo più tranquilli rispetto allo scorso anno per quanto riguarda un posto in Champions, perché l’Atalanta e la Juventus sarebbero stati a 69 punti, mentre il Napoli a 67.

Più volte si è detto di quanto sono mancati Ibrahimovic e Rebic e lo hanno dimostrato, quando sono entrati nei minuti finali della partita con la Lazio, il croato ha saltato 16 partite su 34 ed è stato decisivo il suo ritorno, come decisivo è stato quello di Ibrahimovic, se i due riescono piano piano a ritrovare la forma migliore, daranno il loro notevole contributo per le ultime 4 partite che restano, come è successo negli scorsi gironi di ritorno.

Il pressing asfissiante su Marusic, agevolato anche dall'intelligente movimento di Ibra, ha permesso a Rebic di recuperare il pallone, metterlo in area e poi da lì Ibra e Tonali lo hanno trasformato in 3 punti, in questo finale di campionato, servirà tantissima cattiveria agonistica, queste ultime quattro partite che restano, si devono necessariamente vincere a parte che ci si gioca lo scudetto, ma anche buona parte del futuro di Rebic e Ibra al Milan.

Sempre di futuro, uno che non rientra più nei piani della società è Bakayoko, il calciatore francese in prestito dal Chelsea, non ha avuto una seconda esperienza positiva ed è destinato a tornare al Chelsea quest'estate, gli agenti del calciatore sono a Milano in questi giorni, per le valutazioni sul futuro del centrocampista, visto che si tratta di un prestito biennale (fino al 30 giugno 2023), il suo ritorno anticipato al Chelsea, potrebbe portare al Milan il classe 2000 del Lione Caqueret.

Il giovane under 21 francese è titolare nell'Olympique ormai da due stagioni, ha il contratto in scadenza nel 2023 e ancora non ha rinnovato, con Kessie e Bakayoko in partenza, oltre a Sanches e Pobega, un quinto centrocampista serve, per affrontare le tre competizioni del prossimo anno e serve pure un attaccante esterno di destra.

Uno che possa assicurare un certo numero di gol e assist, negli ultimi giorni si è parlato di Mahrez del Manchester City, resta viva l'ipotesi Asensio e non è tramontata la candidatura di Berardi, senza dimenticare che piace anche De Ketelaere del Bruges, che può ricoprire tutti i ruoli sulla trequarti offensiva.

Ho sempre parlato di una “primavera” che non gioca benissimo e che non produce risorse per la prima squadra, a febbraio il Milan poteva sognare la zona Play Off e questi erano anche poco, per una squadra che base la sua polita sui giovani e sulla sostenibilità, da quasi due mesi la Primavera perde senza continuità di soluzione e a tre giornate dalla fine del campionato, è finita pericolosamente a due punti dalla zona Play Out.

Il Milan così ha deciso di esonerare Giunti, che non ha portato miglioramenti, sia dal punto di vista del gioco, sia della crescita individuale dei giocatori e per questo finale di stagione a tre partite alla fine, è stata scelta una soluzione interna come traghettatore, affidando la guida tecnica a Christian Terni, dalla stagione 2018/2019 nelle giovanili del Milan, prima sulla panchina degli Under 17, confermato la stagione successiva alla guida degli Under 18 e adesso alla guida dell’Under 19.

Terni da Giocatore ha militato con il Monza e la Solbiatese in Serie C2, nel Corsico in serie D, 6 anni al Varese tra C2 e C1, nel 2001 è passato al Como in Serie B dove ha vinto il campionato ottenendo la promozione in Serie A, resta in Serie B con la Ternana e con la Salernitana, poi due altri scorci di stagione con Cremonese ed Avellino, prima di giocare nella Pro Patria in Serie C1 e chiudere la carriera in Serie C2 con SansovinoRovigo e Casale.

Nell’ambito di crescita, il Milan dovrebbe affidare la squadra primavera ad unospecialista” della categoria, qualcuno come Alberto De Rossi, sulla panchina della Primavera della Roma da ormai 19 stagione, o Nicolato, che nel Chievo ha guida la primavera per 10 stagioni, e da 6 è tecnico delle nazionale Under 18 prima, Under-19 dopo, Under 20 e infine nell’Under 21.

Oppure Stefano Vecchi, che anche se ha all’attivo molti campionati di serie C, dalla stagione 2014-2015 è stato l'allenatore della Primavera dell'Inter e 6 mesi dopo ha vinto il Torneo di Viareggio, nel 2016 vince la Coppa Italia Primavera, nel 2017 vince il campionato e nel 2018 vince la Supercoppa di categoria, dopo la partecipazione alla Youth League, nel 2019  vince il suo secondo Torneo di Viareggio e a giugno si riconferma campione d'Italia Primavera.

Era solo per fare qualche nome e giusto per dare un’idea.

giovedì 28 aprile 2022

È scudetto con 3 vittorie e un pareggio.

Inaspettatamente il Milan torna di nuovo padrone del suo destino per lo scudetto, ma non è ancora successo niente, due punti di vantaggio a quattro giornate dalla fine possono significare tanto, come possono rappresentare nulla, tutto dipenderà dall’abitudine a sapere vivere questo tipo di tenzioni, se il Milan giocherà queste 4 partite che restano come ha fatto con la Lazio, le possibilità di arrivare al titolo sono alte.

Sinceramente il Milan ha un calendario di gran lunga più difficile dell’Inter, che resta più forte dei rossoneri, ma stando al cammino che ha fatto fini ad oggi, il Milan le difficoltà le ha incontrate contro le piccole, è vero che ha perso con Fiorentina e Sassuolo, ma non è che può perderci sempre, sono squadre che più o meno non hanno più niente da dire al campionato, se non la velleità di battere la prima in classifica.

È chiaro che non bisogna fidarsi di nessuno, la Fiorentina ne ha preso 4 in casa dall’Udinese, dopo che aveva perso con la Salernitana, ma è in corsa per l’Europa League, stesso discorso vale per l’Atalanta e poi i rossoneri soffrono da sempre, Verona e Sassuolo, quindi non è una passeggiata di salute, ma questa è l’ennesima possibilità di dimostrare che sono cresciuti tutti, Pioli e Maldini compreso.

Per questo finale di campionato servono gli attributi e per una squadra prima in classifica, non riuscire a gestire due punti di vantaggio a 4 giornate dalla fine, sarebbe veramente scandaloso, o per lo meno, si avrebbe la certezza che questi giovani non sono ancora cresciuti, o meglio ancora che molti di loro sono un bluff.

Sarebbe bello, che Elliott (e Ibrahimovic) si congedasse con lo scudetto e Investcorp arrivasse da campione d’Italia, ma nella sostanza non cambierebbe nulla, il fondo Investcorp in un modo o nell’altro, non scaricherà una montagna di soldi davanti a casa Milan, perché copierà il modello virtuoso del calcio sostenibile, ma quello che conta più del mercato, è chi guiderà il club.

Gazidis di sicuro accompagnerà la nuova società nella transizione e fino a davanti l’Uefa per il FFP, poi credo che Investcorp ha i suoi manager di fiducia e Gazidis accetterà un’eventuale offerta da Elliott, Maldini, Massara e Moncada, credo che siano al momento imprescindibili e saranno confermati anche Pioli e il suo staff, tranne se la triade “MMM”, non aveva già in mente avvicendamenti, ma non credo.

Piuttosto ci sarebbero due notizie, quella che Yonghong Li vorrebbe fare causa a Elliott per la plus-valenza ricavata nell’affare, con quale coraggio non lo so e il sempre più insistente corteggiamento del PSG a Leao, il portoghese ha un problema non risolto, deve una cifra enorme di risarcimento allo Sporting di Lisbona e deve trovare qualche generoso mecenate (un fesso) che gli paghi i debiti.

Il suo agente, ha fatto sapere di aver ricevuto proposte allettanti per Leao, per costringere il Milan ad un rinnovo con cifre da top player, personalmente continuo a pensare che è un gran talento, ma è molto discontinuo, un altro Dybala per intenderci, per me, se dovesse arrivare davvero una offerta “irresistibile”, lo lascerei partire e mi troverei un sostituto.

Chiaramente ci si chiede, perché Investcorp ha deciso di comprare proprio il Milan? perché non ha una situazione debitoria, per esempio come quella dell’Inter, perché giocherà in Europa, perché Milano è una capitale economicamente mondiale e poi perché ha un costo relativamente basso, rispetto a quello di altre società come il Chelsea, Barcellona o Real, per esempio, è un top club europeo dalla grande storia ed è il brand italiano che tira di più, un fattore non proprio da mettere da parte.

Come cambiano le operazioni di mercato?

Anche con Investcorp, dovrebbe proseguire comunque lo stesso modello di gestione, tanto che le prime indiscrezioni sul management, portano alla conferma di Maldini, Massara e il reparto scouting, al momento non dovrebbe arrivare solo Origi a parametro zero, ma anche un altro attaccante, indipendentemente dall’eventuale rinnovo di Ibrahimovic.

Il Milan è oramai in trattativa con il 27enne belga Origi, non c’è ancora la firma, però da più parti danno l’accordo raggiunto e in caso di addio di Ibrahimovic, arriverà un altro attaccante, i nomi non mancano, però bisognerà capire se questo terzo attaccante sarà Belotti, anche lui in scadenza di contratto, sembra invece che ci sia un intoppo per il passaggio al Barcellona di Kessie.

Solo per dovere di cronaca, perché Kessie ha già firmato un contratto fino al 30 giugno 2026 con il Barcellona, da 7 milioni di euro a stagione bonus inclusi, non è più un giocatore del Milan e quindi non si tratta di un intoppo che riguarda i rossoneri, in pratica non può essere iscritto nella lista della prossima stagione, se i senatori blaugrana, non si decurtarono lo stipendio. 

mercoledì 27 aprile 2022

Investcorp potrebbe farsi lo stadio da solo

Maldini e Massara, al 99,99 % dovrebbero essere confermati, le operazioni di mercato avviate vanno avanti, però non possono essere ancora finalizzate, il Milan  che ha battuto la Lazio, mi ha particolarmente impressionato, per voglia, grinta e carattere, ho avuto l’impressione che domenica sera sia maturata la svolta, che sia diventata una grande squadra, una squadra che però resta imperfetta e che ha limiti tecnici, trovo esagerato parlare di una squadra che sta andando oltre i propri limiti, piuttosto direi che adesso hanno preso coscienza dei propri mezzi.

Elliott o Investcorp, sicuramente la squadra deve essere rinforzata, Massara seduto in panchina, stava solo scaricando le tensioni di uno scudetto che stava volando via, credo che assieme a Maldini hanno svolto un ottimo lavoro e credo nella loro riconferma, speriamo che se ci sarà il closing, il signing (accordo preliminare tra le due parti) possa avvenire a breve e capire se i due dirigenti possono continuare o no il lavoro già cominciato.

Maldini parlando della vittoria sulla Lazio, ha detto che all'inizio dell'anno in pochi davano il Milan così in alto e che se i rossoneri sono lassù, è perché ci hanno sempre creduto anche quando non lo dichiaravano, che ci hanno sempre pensato io l’ho sempre detto, dopo il secondo posto dello scorso anno, con la squadra in testa per tutto il girone d’andata, non puoi non pensare quest’anno allo scudetto.

Lo scudetto sarebbe un risultato incredibile, dopo solo tre anni della gestione Elliott, ma questa, più di quella dello scorso anno è una grande occasione, senza la Juventus e l’Inter di Conte, il Milan ci deve provare fino in fondo, poi se non lo vince per un punto, hai almeno la coscienza a posto, sai di aver fatto il massimo, il Milan di Elliott in questi anni ha fatto molto bene, è stato oculato nelle spese e capace di azzerare i debiti ereditati, lo scudetto lo merita.

Il Milan è stato bravo sul mercato e sta conseguendo anche notevoli risultati sportivi, tanto che adesso è diventato appetibile per molti investitori, in questi giorni si sta parlando di Investcorp, ma pare che ci siano altri investitori che vorrebbero comprare il Milan, non è successo ancora nulla, ma si sapeva che sarebbe stato solamente questione di tempo e prima o poi, non appena i tempi fossero stati maturi e fosse arrivata una grossa offerta, Elliott si sarebbe fatto da parte, lasciando via libera a fondi e sceicchi.

Difronte ad una proposta da un miliardo e 180 milioni di euro, Elliott non ha potuto dire no e sembra che non ci siano problemi di nessuna natura, le due diligence prevedono che il closing possa arrivare entro la fine del campionato, in tempi rapidi quindi e ci sarebbe pure tutto il tempo per pensare al mercato, che in questo caso dovrebbe andare a migliorare notevolmente l’organico, per tornare ad essere competitivi ad alti livelli anche in Europa.

Sempre secondo i bene informati, notizia riportata da “Calcio&Finanza, non sarebbe da scartare l’ipotesi che Elliott possa restare all’interno del Milan con una quota di minoranza, a quanto pare perché Elliott spetterebbe la delibera del Comune sullo stadio, per vendere anche la quota di minoranza, ma ad un prezzo più alto.

Non so quanto possa essere vera questa ipotesi, ma la cosa più importante è quella di non fare rivoluzioni e di non interrompere il “percorso" tecnico-economico, che si è rivelato ottimo sul campo e fuori, personalmente non credo a questa storia dello stadio, se Elliott decidesse di rimanere, lo farebbe per garantire la “continuità” nel passaggio delle quote e non per gestire e massimizzare insieme i ricavi di uno stadio moderno.

Elliott in società, servirebbe a tagliare fuori l’Inter da uno stadio comune, per realizzarne uno tutto rossonero e se i tempi saranno ancora lunghi, lo stadio potrebbe sorgere anche in zone limitrofi, lo stadio è troppo importante per la crescita del Milan e non so se con l’arrivo di Investcorp, Inter e Milan resteranno unite nel progetto di costruzione un unico stadio.

Sembra invece che proprio le attuali difficoltà nel far partire la costruzione dello stadio, abbiano consigliato a Elliott di concretizzare l’investimento adesso e non dopo la costruzione del nuovo stadio, anche se avrebbe dato al Milan più valore, credo che non si tratti solo di indiscrezioni, ma un abbandono del progetto a San Siro, con una possibilità di staccarsi dall'Inter, quello credo sia possibile.

Quindi, studiare un nuovo impianto tutto suo, con il fondo del Bahrain specializzato in investimenti immobiliari, si potrebbe pensare di spostare il Centro sportivo di Milanello, nei 27 mila ettari della Maura dentro il parco di Trenno, in questo caso si parla di miliardi di dollari e le idee sono ben chiare, lo stadio è una questione fondamentale dell'operazione, centrale e non unica, perché tra le prospettive di crescita, ci sono: televisioni, sponsorizzazioni, criptovalute e forme di sfruttamento del business calcistico. 

lunedì 25 aprile 2022

Milan aritmeticamente qualificato alla prossima Champions League

Con la vittoria ottenuta contro la Lazio, il Milan a quattro giornate dalla fine del campionato, è aritmeticamente qualificato alla prossima Champions League, primo obiettivo raggiunto, dopo avere perso l’obiettivo della finale di coppa Italia e il passaggio agli ottavi di Champions, in questo se non altro ha ragione Pioli, perché ha fatto meglio rispetto alla scorsa stagione, che ha centrato la Champions all'ultima giornata.

Grazie ai gol di Giroud e di Tonali, queso all'ultimo respiro, il Milan resta in corsa per lo scudetto, resto dell’idea che l’Inter è più forte, per mentalità e per lunghezza dell’organico, però la vittoria è stata meritatissima, anche se per me il Milan non ha giocato bene, dopo un altro gol preso nei primi 4 minuti (segno di un approccio leggero alla partita), la squadra ha ricominciato a giocare, sempre accentrandosi maledettamente nell’imbuto centrale, ma con grande grinta e determinazione, fino ad arrivare alla clamorosa rabbia finale.

Forse il Milan, ha finalmente alzato le proprie aspettative, ha finalmente alzato il livello, ha fatto quello step che chiedevo da mesi e per il quale colpevolizzavo Pioli, che ha ammesso: “una squadra così giovane non ha mai lottato prima di adesso in Italia per lo scudetto ed è normale che sentiamo questa tensione” e qui dico, ma è l’allenatore che deve trasformare questa tensione in grande determinazione, forse il Milan l’ha trovata, ma Pioli non sa come ha fatto.

Lasciatemi essere polemico con Pioli, serve a spronarlo a fare meglio, a imparare lui e a insegnare alla squadra, a gestire le aspettative e le pressioni, contro la Lazio il Milan ha vinto ancora di “corto muso” se vogliamo, ma ripeto, pur facendo il solito gioco confusionale, stavolta ha mostrato quella ferocia che serve per lottare per lo scudetto e nelle ultime giornate specialmente, dove conta possibilmente più degli aspetti tecnici e tattici.

Secondo me il Milan ha fatto (inconsciamente) quel salto di qualità che serviva, adesso ha capito (non tutti e non sempre) che ogni pallone è sempre quello decisivo, che queste partite devi vincerle, i rossoneri hanno bisogno di giocare bene e sempre con questa rabbia per vincere, finalmente ho visto incazzati Giroud e Leao quando Pioli li ha sostituiti, finalmente con Ibra e Rebic abbiamo cambiato modo di giocare, sono arrivate le palle dall’esterno e si creato in area lo spazio per giocare.

Il Milan fa fatica a vincere le partite “sporche”, anche se non dovrebbe, Ibra si è portato a spasso a suo piacimento tutta la difesa, permettendo alla squadra di verticalizzare di più, anche perché fuori Leao, la palla è arrivata più spesso in area, prima che la difesa si schierasse, attenzione! Bravi Giroud e Leao, ma con loro il Milan attacca in maniera diversa, più prevedibile nonostante gli strappi (reiterarti) del portoghese.

Assediare nella loro area le squadre che giocano chiuse, porta a tutti quei batti e ribatti in area, come abbiamo visto spesso nell’area della Lazio, che non portano a niente e resto sempre dell’idea, che anche senza Rebic e Ibra, in questo senso qualcosa si poteva fare, come si poteva trovare prima questa rabbia, senza aspettare di dovere “raschiare il barile” per dare il meglio, ora speriamo che abbia trovato quella mentalità per cui, non devi essere costretto a temere gli avversari, per fare grandi partite. 

Il Milan ha saputo tramutare tutta la rabbia per l’eliminazione dalla Coppa Italia, in energia positiva (era ora), la tenzione e la determinazione si leggeva sul volto di tutti, non abbiamo vinto lo scudetto battendo la Lazio, ma sono stati significati gli abbracci rabbiosi tra tutti i compagni, Maldini sceso in campo come un ragazzino a fare l’invasione e Massara rimasto da solo sulla panchina a riprendersi dallo stress, si vede che è cambiato qualcosa.

Se questo sarà un segnale di maturazione o meno non lo so, lo vedremo nelle prossime partite, ma questa è la rabbia della squadra che vuole vincere, per lunghi tratti e specialmente nel finale, ho visto nel Milan quello spirito che animano le squadre di Conte, il primo posto in classifica è potenzialmente dell’Inter, perché deve recuperare la partita con il Bologna, ma se adesso il Milan le vince tutte, non si può mai sapere, penso e speriamo che sia così, che l’Inter un pareggio lo può fare, vediamo che succede.

Questo è il Milan che voglio, l’Inter sarà pure più forte, però noi non possiamo non arrivare all’ultimo minuto di questo campionato, senza la possibilità di vincere lo scudetto, poi magari lo vince l’Inter con un punto di distacco, bene! Lo scudetto purtroppo lo vince solo una squadra, certo perderlo così ti lascia un enorme rammarico per i punti persi, per colpa tua essenzialmente e per quella degli altri, ma così almeno te ne fai una ragione. 

sabato 23 aprile 2022

Il Milan non vince la Coppa Italia dal 2003.

È stata un’altra partita dove il Milan ha confermato tutti i suoi limiti e la difficoltà ad andare in gol, nonostante e in maniera confusa, i rossoneri hanno creato diverse occasioni, ma senza la necessaria lucidità e la cattiveria giusta per metterla dentro, c'è tanta delusione perché il risultato dell’andata faceva ben sperare e perché adesso si teme il contraccolpo psicologico, per continuare a lottare per lo scudetto.

Adesso bisognerà dimostrare quella maturità che fin qui non c’è stata, Pioli è chiamato a far reagire subito la squadra, perché adesso non possiamo più assolutamente sbagliare, bisogna stringere i denti, lottare fino alla fine e concentrarsi sullo scudetto, mancano 5 gare (6 per l’Inter) e nonostante i 2 punti in più in classifica, non tutto dipende dai rossoneri, l'Inter ha il destino nelle proprie mani, ma le vie degli arbitri sono infinite, non si sa mai.

Cosa ha detto questo derby per il Milan, che ha evidenziato tutti i suoi limiti, compresi quelli offensivi, la squadra di Pioli non è certo nel momento migliore della stagione ed è costretta ad affrontare problemi strutturali, di assenze e di una mancanza di proposta di gioco convincente, l’Inter ha vinto con merito e per quanto visto in campo, il Milan ha perso forse in maniera un po’ troppo severa.

Adesso bisognerà vedere, se questo 3 a 0 avrà una ricaduta sul campionato e sulla preoccupante sterilità in attacco, inoltre è preoccupante l’apatia mostrata nei primi minuti di gioco, con uscite con i tempi sbagliati e scalate molto pigre, Theo Hernandez ha lasciato libero Darmian di alzare la testa e crossare per Lautaro e l’argentino libero di calciare in mezzo a cinque difensori del Milan fermi.

Il Milan a quel punto ha dovuto cambiare strategia, limitandosi però al lancio lungo verso Giroud e scontrandosi però con la mancanza di qualità e precisione di Leao, Saelemaekers e Messias, ne Diaz prima e ne Kessiè dopo, come trequartisti fanno della creatività il loro punto di forza, purtroppo il Milan è prevedibile, quando attaccare contro la difesa schierata e questo recentemente capita molto spesso.

Il Milan riesce a superare i limiti tecnici con l’intensità, ma anche questa ultimamente si è vista poco e poi è un Milan impreciso nonostante il dominio, ammirevole la vitalità messa in campo dai rossoneri dopo lo svantaggio, però continua sistematicamente ad attaccare centralmente e trova intasato, non gioca quasi mai sugli esterni e non hanno combinato molto, neanche con tutta quella serie di cross da calci da fermo.

Il Milan viene da una coda lunga di prestazioni un po’ così, si è dimostrato più volenteroso, ma ha confermato i suoi limiti offensivi, un problema che il Milan si porta dietro da tempo ed è stato spesso bravo a superarlo con il gioco verticale, nascondendo una preoccupante mancanza di alternative, che potevano essere recuperate sul mercato di gennaio.

Già a fine anno alcuni limiti nell’organico erano apparsi evidenti e un po' lo sta pagando in queste ultime partite, Pioli dovrà essere bravo (ne è capace?) a trasformare l’energia e la rabbia del derby, in una forza positiva per dare il meglio di sé in questo sprint finale, tornando a giocare con leggerezza e convinzione.

Intanto è notizia dell’altro giorno, che il Manchester United si affiderà per la panchina dalla prossima stagione e fino al 2025 a Erik ten Hag , con opzione per un'ulteriore stagione, Ten Hag prima di passare all'Ajax nel 2017, ha lavorato al fianco di Pep Guardiola al Bayern Monaco e questo è quanto dire, con l’Ajax ha ottenuto il riconoscimento internazionale di un gioco divertente, offensivo e prolifico, la semifinale di Champions League nel 2019 e due scudetti olandesi

Anche lui è bravo a lavorare con i giovani e lo cito visto che le scorse settimane avevo parlato di Pioli e di un suo possibile sostituto, uno si è già accasato e quindi meno concorrenza per Stefano, ma è preoccupante anche la primavera di Giunti, dopo la lezione di calcio subita contro la Sampdoria, il Milan riesce a perdere contro il Pescara già retrocessa, sconfitta pesantissima, che ora lo costringe a guardarsi le spalle per evitare i playout, un’altra batosta.

I dirigenti farebbero bene se rivedessero anche qua, qualcosa per il futuro e in vista fra l’altro di un altro cambio epocale, la trattativa tra Investcorp ed Elliott sembra proseguire spedita, tra gli obiettivi della probabile nuova proprietà, oltre al miglioramento della squadra, alla costruzione del nuovo stadio, alla valorizzazione e sviluppo dell’immagine del club nel mondo, ci sarebbe anche il potenziamento delle strutture legate al settore giovanile, il Milan vanta strutture avanzate a livello tecnologico, anche lontane dal top delle squadre europee ed americane.

La proprietà del Golfo però, vorrebbe investire anche nel lungo periodo e quindi sul settore giovanile, investimenti milionari in questo ramo, sono fonte di plusvalenza certa, una mentalità di progresso necessaria ed inevitabile, per la crescita della società e per la ripartenza del calcio italiano.

Tornando a chi pensa di risolvere i problemi del calcio italiano, con l’uomo contro uomo, con il singolo che spicca sul collettivo, rispondo come dice Ghirelli, il calcio è di fronte a un problema profondo, bisogna essere un passo avanti rispetto agli altri e noi oggi siamo più di un passo indietro invece, serve una profonda riforma dei vivai, di un progetto di crescita rapido e di innovazione, un progetto come quello del City e a quanto pare, Ghirelli ne ha presentato uno simile sugli NFT. 

giovedì 21 aprile 2022

Per il Milan una punizione eccessiva.

 

Senza ombra di dubbio la vittoria dell’Inter è meritata, ma il Milan ha fatto un gran secondo tempo e se avesse pareggiato, non avrebbe rubato nulla ai cugini interisti, io pur essendo tifoso, come la maggior parte degli allenatori, per distorsione professionale, seguo la partita con un occhio diverso, più attento, più tecnico, guardo i movimenti, l’impostazione e i giocatori al netto della loro prestazione.

È chiaro che nonostante l’impegno e le occasioni avute dal Milan, nel secondo tempo e anche alla fine della primo, sono soddisfatto da tifoso, ma scuoto la testa da tecnico, da tecnico esigente tra l’altro come sono, sento dire che bisogna tornare all’uno contro uno, a mettere l’individualità davanti al collettivo, ma sarà perché ho vinto con il collettivo o perché sono un fissato per l’organizzazione del gioco, ma il Milan del secondo tempo e dell’ultimo anno, mi pare che si sia affidato di più al singolo e non mi pare migliorato.

Le ritengo dichiarazioni estemporanee, figlie della seconda esclusione dell’Italia dal mondiale, ma i problemi della nazionale e del calcio italiano sono altri e abbiamo visto che fine ha fatto l’album delle figurine del PSG, le squadre devono essere dei collettivi, è nella parola stessa si squadra, devono essere organizzate, unite e compatte, devono muoversi insieme, a distanza di dieci metri tra loro e tra i reparti, poi se dentro a questo meccanismo, c’è pure chi sa giocare a calcio, meglio.

Guardo il City, il Liverpool ed altre, la storia è così, se vuoi vincere a tutti i livelli, bisogna fare così, il Milan è stato timido fin dall’inizio, ha fatto il calcolo giustamente, che era l’Inter a dovere fare la partita e gli ha permesso di passare subito in vantaggio, mettendola nella condizione migliore, di puntare sul contropiede, tutto giusto, se non fosse per l’atteggiamento poco aggressivo e per il fatto che si sono persi Lautaro, chi lo marcava?

Il Milan è stato troppo timido e troppo disattento, i rossoneri hanno migliorato notevolmente la fase difensiva, ma solo questo non basta più se fai fatica a segnare, non basta avere Calabria, Tomori, Kalulu, Hernandez e Maignan, se non segni, o meglio se Calabria e Hernandez non ti mettono in condizione di segnare, poi diventa difficile anche recuperare, Giroud è stato servito poco e male, con l’Inter il Milan non ha giocato da squadra, così come nell’ultimo periodo, ci sono stati tanti singoli e poco squadra.

La difesa è buona, ma è la fase difensiva che non è buona, se si torna a giocare di squadra e si aggiusta anche qualcosa là davanti, il Milan può ancora vincerle tutte ed arrivare al titolo, ma adesso la vedo molto dura, l’Inter è avvantaggiata perché può sfruttare la partita in più e la maggiore esperienza, il Milan ci ha stupiti quando ha giocato da squadra, quando faceva il pressing organizzato e recuperava palla alta, quando c’era l’organizzazione tra i reparti e tra i singoli, adesso i rossoneri mostrano tutti i loro limiti.

Nel Milan di oggi non c’è compattezza i giocatori non si muovono collegati tra loro, spesso, molto spesso non sanno a chi dare la palla e non tengono le distanze, che sono fondamentali nel calcio moderno e vanno rispettate, motivo per cui io qualche settimana fa ho lasciato la squadra che allenavo, questo è il problema, se non riesci ad ottenere quello che serve dalla squadra, tanto vale andare via, invece di stare lì a lamentarti per l’ennesimo errore arbitrale, si! Perché di errore arbitrale si tratta.

Se l’arbitro convalida il gol, così come doveva, sicuramente il Milan non avrebbe pareggiato, con tutti i limiti che ha dimostrato non lo avrebbe fatto, ma il gol non doveva essere annullato e intanto mancano 25 minuti più recupero alla fine, certo, una squadra che attacca e sbaglia tante palle gol, non segna neanche se il gol gli e lo regali.

Il fuorigioco è passivo e non geografico come ci hanno detto a Napoli, quando parte il tiro, Kalulu si muove dall’altra parte allontanandosi e quindi si disinteressa della palla e si sposta dalla visuale di Handanovic, che ha la linea di visione ostruita già da quattro suoi compagni, regolamento alla mano: “un calciatore è in posizione di fuorigioco, nel momento in cui il pallone viene giocato o toccato da un suo compagno e deve essere punito soltanto se viene coinvolto nel gioco attivo”.

Kalulu non interferisce con un avversario, impedendogli di giocare il pallone e non ostruisce “chiaramente” la linea di visione di Handanovic, ma solo “parzialmente”, il regolamento è molto chiaro: “il gol deve essere annullato se il giocatore ostruisce chiaramente la linea di visione e non è “chiaramente”, quindi questa rete non andava annullata, è di questo avviso anche l’ex arbitro Bergonzi: “Kalulu fa un movimento ad allontanarsi dalla traiettoria. Chi disturba la visuale sono i giocatori dell'Inter e non Kalulu".

martedì 19 aprile 2022

Il Milan non è in crisi, ma bisogna cercare qualcosa di diverso.

 

Eccomi qua, le vacanze di Pasqua mi hanno un po' distolto dalle vicende rossonere, ma sono tornato al mio posto, anche contro il Genoa il Milan non è stato esaltante, gli attaccanti non riescono più ad incidere come facevano prima e il Milan si ostina a volere sfondare centralmente, Ibrahimovic è alle prese con gli infortuni e gli altri uomini gol non sono più pervenuti.

Altro stop per Ibra, che richiederà un trattamento di almeno 10 giorni, cosa che gli farà saltare almeno altre 3 partite, a questo punto servono soluzioni nuove, diverse, i tiri anche se tanti non sono mai pericolosi, gli infortuni sono tanti, Ibrahimovic, Rebic e Castillejo, non hanno giocato quasi mai e il futuro dello svedese credo che sia già segnato, ritiro e proseguimento col Milan da dirigente.

In questo momento della stagione, i giocatori devono dare qualcosa in più, chi va in campo deve dimostrare di essere un giocatore da Milan e lo deve dimostrare anche il tecnico, che deve creare nuove soluzioni di manovra, per cambiare qualcosa in zona gol, perché così non basta, l’Inter adesso è favorita per la partita in meno e perché sembra avere superato il momento di crisi, il calendario dei rossoneri è molto difficile e contro il Genoa se pur ha vinto, non ha fatto meglio delle due precedenti partite.

Forse è vero che la squadra ha capito l'importanza del risultato ed è contratta, se è così, comunque ci vuole una crescita rapida, perché non si può buttare via una possibilità del genere in un campionato avvincete sì, ma comunque mediocre, classifiche a confronto rispetto alla scorsa stagione, il Milan ha 5 punti in più, ma è l'Inter che ha nove punti in meno e che rende questo campionato “interessante”, rispetto alle altre stagioni.

Incredibile è invece la Fiorentina e il suo allenatore (Italiano), rispetto alla stagione scorsa ha fatto 23 punti in più e ha perso Vlahovic, così come è incredibile l'Atalanta, che ha 13 punti in meno e credo che il ciclo epico sia finito, infine voglio spendere due parole sul VAR, penso che anche qui bisogna “dividere le carriere” e poi, per me deve intervenire sempre e su tutto, facendo in modo però, che l’arbitro in campo non sia un burattino.

Per la vendita del Milan, sembra ci siano solo conferme dal Bahrain, si tratta di un’operazione da circa un miliardo di euro e si parla di un possibile closing entro la fine del campionato, trattative iniziate un mese fa e dopo avere avviati i contatti tra le parti, si è passati all’incarico per le due diligence, che stanno conducendo ancora la trattativa e con Investcorp, che come succede in questi casi ha l’esclusiva della trattativa per due settimane.

Stando quindi ai bene informati, il Milan è molto vicino a passare dalle mani del fondo Elliott (ottimo lavoro) a quelle di InvestCorp, un fondo del Bahrain che ha alle sue spalle Mubadala, personalmente non so chi sia, però dicono che non sono gli ultimi arrivati e che al contrario del fondo della famiglia Singer, i fondi del Middle-East intendono avviare una politica di investimenti molto importanti, anche sullo stadio.

Investcorp ha i soldi per fare lo stadio (non che Elliott non li avesse) e viste le lungaggini del dibattito pubblico sul nuovo San Siro, non è da escludere che Investcorp decida di farsi l’impianto da solo (magari), Investcorp rispetto a Elliott, dovrebbe essere più deciso anche sul mercato, perché al contrario di Elliott che acquista aziende, le risana e poi le rivende, Investcorp vuole vincere.

Vuole riportare il Milan alla dimensione del Milan di Berlusconi e che detto tra noi è quella che ci appartiene, seguendo comunque la sostenibilità creata da Elliott, ecco perché i dirigenti dovrebbe essere confermati, il Milan potrebbe dunque diventare la terza sorella di Psg e Manchester City, ma anche la più blasonata.

martedì 12 aprile 2022

Doppio colpo dal Lille: accordo per Botman e Renato Sanches.

Ho parlato di Galtier, già quando Gattuso ha lasciato il Milan, allora l’allenatore francese era al secondo posto in classifica con il Lille, è diventato allenatore del Lille nel 2017 e al primo anno lo ha salvato dalla retrocessione, nel 2018-2019, l’anno di cui Gattuso era alla fine della sua avventura al Milan, si è classificato secondo in campionato e ha riportato il Lille in Champions.

Nella stagione successiva, 2019-2020 si è classificato quarto, mentre nella stagione 2020-2021 ha vinto la Ligue 1, dopo un testa a testa con il Paris Saint-Germain, ottenendo per la terza volta, il premio come miglior allenatore della Ligue 1, nel 2021 è passato al Nizza, dove attualmente è quinto, Galtier comunque è persona capace di lavorare con i giovani, quindi in linea con le richieste del Milan.

Non mi trovo d’accordo né con Scaroni e né tanto meno con Pioli, quando a giustificazione di alcuni risultati, dicono che il Milan quest’anno aveva come obiettivo il quarto posto perché non è vero, l’obiettivo del Milan già a inizio stagione era quello di lottare per il titolo fino alla fine del campionato, non mi sta piacendo come sta gestendo la stagione, però ad oggi è primo a +2 su Inter e Napoli, anche se l’Inter deve recuperare una gara e va bene così, ma non dobbiamo nasconderci dietro al dito.

Il Milan è ancora in lotta per il campionato e come dice Pioli tutto può succedere, però non occorre aspettare la fine del campionato per tracciare il bilancio, perché le critiche sono giuste, la squadra e il suo allenatore hanno dei limiti, la rosa e lo staff tecnico vanno migliorati, perché non si possono perdere 4 punti in questo momento delicato, è vero che non si può fare moltissimo, ma Pioli deve trovare le soluzioni perché è lui che deve fare la differenza.

Di sicuro c’è che Maldini e Massara stanno lavorando da tempo sul mercato e che stavolta arriveranno tasselli importanti, il Milan sembra essere pronto a investire 100 milioni nel mercato estivo e punta a rafforzare un po' tutti i reparti, vista la necessità di aumentare il livello di competitività in Italia e in Europa.

Al Milan manca poco per la chiusura dell’affare Origi, per cui manca solo l’accordo definitivo, ha pensato di riscattare Florenzi dalla Roma per 4 mln e mezzo, riscatto che sarà importante anche per la questione delle liste e dei giocatori formati in Italia.

Sembrano chiusi anche gli affari Botman e Renato Sanches, in attacco se come sembra Ibrahimovic è orientato verso l'addio a fine stagione, si pensa al futuro e i ragionamenti sono proiettati verso Scamacca, sostituto ideale, di prospettiva e di livello, ma sui c’è forte l’Inter, senza trascurare di migliorare anche sulla trequarti e si parla del belga e De Ketelaere.

Al momento Asensio non ha preso alcuna decisione, il suo contratto scade a giugno 2023 e il Real Madrid gli ha offerto il rinnovo alle stesse cifre del contratto attuale, per evitare di perdere il giocatore a zero e comunque se arrivasse una richiesta, verrebbe presa in considerazione, il Real valuta Asensio 25/30 milioni, una cifra che il Milan può trattare e per l'attaccante, sarebbe una soluzione per rilanciarsi, ma ci sono due ostacoli: l’ingaggio perché chiede circa sette milioni a stagione e la fortissima concorrenza di squadre di Premier League, Berardi è l’altro nome che interessa, il Sassuolo al momento chiede 30 milioni, se dovesse scendere o consentire formule di pagamento vantaggiose, il Milan lo prenderà.

In fase di definizione anche i contratti di Leão e Bennacer, ma il Milan dovrà per forza guardare anche al mercato italiano, per costruire una lista con tutti i parametri richiesti e sicuramente potrebbero partire Bakayoko e Ballo-Tourè, valutazioni in quest’ultimo scorcio di stagione per Ibrahimovic, Zlatan ha capito che il suo ruolo dentro la squadra, è in base alle sue condizioni fisiche e sa bene, di non poter più pretendere lo spazio che aveva prima, prenderà una decisione dopo aver parlato anche con Maldini e Massara.

Cambia il financial fair play e arriva una prima forma di salary cap, il Comitato Esecutivo dell'Uefa ha approvato il nuovo regolamento riguardante le licenze per i club e la loro sostenibilità finanziaria, queste norme entreranno in vigore nel prossimo giugno e andranno a pieno regime in tre anni, i nuovi requisiti sui ricavi e la norma che regolarizza i costi di gestione, porteranno un migliore controllo delle spese in relazione ai salari dei giocatori e ai costi per i trasferimenti, la normativa limita la spesa per gli stipendi, per i trasferimenti e per le commissioni degli agenti al 70% delle entrate del club.

Praticamente meglio della Superlega, che poneva i costi di gestione al 55%, andando di fatto incontro alle grandi squadre, l'Atalanta e il Milan rientrerebbero in questo 70%, per le altre italiane ci sarà da lavorare tanto per incrementare le entrate e la prima tappa sarà quella di saldare i debiti già esistenti, le sanzioni saranno in termini di punti e di esclusione di giocatori, questa è la risposta all'esigenza di calmierare il costo dei procuratori, che è diventato molto rilevante nei bilanci societari.