mercoledì 25 novembre 2015

Il rilancio di Ballardini.

Ballardini inizia il suo ritorno sulla panchina dei rosa contro una sua ex squadra, quella Lazio che ha allenato nel 2009/2010, proprio dopo essere andato via da Palermo e dove appena arrivato vinse la Supercoppa di Lega a Pechino e anche dall'altra parte l'allenatore è un ex.
Per motivi diversi, si vedono in campo due formazioni radicalmente cambiate, la Lazio per uscire dalla crisi cambia gli uomini, Ballardini per rilanciare i rosa cambia l'idea di gioco, gli schemi e qualche interprete, giusto un paio di inserimenti, quel Brugman e quel Goldaniga, che io ho sempre invocato e che Jachini non ha mai considerato.
Dopo la vittoria con il Chievo, sembrava che Jachini avesse mantenuto la panchina e invece Zamparini aveva già deciso prima della gara, qualunque fosse stato il risultato avrebbe licenziato l'allenatore, la squadra quasi per intero non ha digerito l’esonero di Iachini e con loro moltissimi tifosi, Ballardini ha dovuto subito convincere gli scettici e dare ragione a Zamparini.
I calciatori che sono dei professionisti, alla fine non hanno preso posizione, nel calcio si sa che se il rapporto tra spogliatoio e tecnico non è ottimale, non si possono mai raggiungere i traguardi prefissati, Ballardini ha conquistato subito i calciatori con le sue armi, il lavoro la tattica e i sorrisi e il gruppo ha risposto con grande voglia di imparare
Ballardini non ha usato nes­sun "effetto speciale" per im­pres­sio­na­re o stupire, nes­su­n discredito per sgom­bra­re il fantasma di Ia­chi­ni, i giocatori hanno ap­prez­za­to e ca­pi­to, e per il loro bene e per quello del Pa­ler­mo, hanno deciso di seguire al mas­si­mo Bal­lar­di­ni, poi do­vran­no parlare i ri­sul­ta­ti. 
Bal­lar­di­ni ha por­ta­to i suoi me­to­di, nuove ti­po­lo­gie di al­le­na­men­to, si­ste­mi diversi di in­ter­pre­ta­re il gioco del calcio, molto possesso palla per un gioco più offensivo, un Pa­ler­mo che deve fare la partita in somma e il grup­po ha risposto bene,
Così è stato, bisognava dimenticare Iachini ed accettare Ballardini, in fin dei conti l’esonero non è stato poi così sbagliato, oltre all'assenza di gioco, tra tecnico e presidente si era rotto davvero il rapporto, Ballardini ha dato a questa squadra quel qualcosa che mancava, gioco, idee e convinzione.
Il Palermo di Jachini era diventato prevedibile, Ballardini con le sue idee calcistiche differenti e dando spazio ad alcuni “nuovi” che si erano visti poco, ha cambiato un Palermo che a mio avviso ha fatto un buon mercato, sicuramente incompleto, ma con giovanissimi talenti poco utilizzati. 
Trajkovski, Brugman e Goldaniga, specialmente quest'ultimo che l’anno scorso ha fatto benissimo con il Perugia, giocando con continuità potrebbe diventare un prezzo pregiato anche in serie A, nel nuovo schieramento dei rosa con il 4-3-2-1.
Quindi buona la prima, Ballardini si porta a casa un punto, ma contro la Lazio potevano essere 3, un Palermo che gioca bene, gestisce bene la palla e mostra buona organizzazione di gioco, gioca e convince, un punto importante in trasferta, per affrontare domenica sera al Barbera la Juventus, ma con un altro spirito.
Torna il calcio spettacolo, è veramente un altro Palermo, aggressivo e propositivo, ancora una volta ha avuto ragione quel pazzo del presidente, Goldaniga e Brugman sono stati i due nuovi innesti, due innesti di valore, almeno per quello che si è visto in campo. 
Goldaniga alla prima da titolare in A, ha pure segnato, ha avuto la fiducia dell'allenatore e lui lo ha ripagato con una prestazione importante, Brugman schierato da Ballardini come trequartista a fianco di Vazquez, sciorina una prestazione eccezionale, forse è stato anche il loro mancato impiego, una delle cause del divorzio con Jachini.
E' un pareggio che sta stretto ai rosa, che hanno avuto almeno altre cinque palle gol, tre delle quali capitate sui piedi di Chochev, continue verticalizzazioni, un Palermo che non giocava così bene dai tempi di Delio Rossi, un Palermo che con il lavoro, potrà ancora migliorare e che con un paio di innesti di qualità, potrà pure cambiare obiettivi, non più la salvezza, ma magari l'Europa.
Iachini non credeva più nel progetto, il Palermo come ho già detto in altre occasioni, non ha fatto un mercato scadente, incompleto si, ma Goldaniga, Brugman, Hiljemnark, Trajkovski e Djurdjevic non è cosa da poco e poi con le filosofie di calcio completamente diverse, la squadra e i giocatori, potranno rendere in maniera diversa, più propositivi.
Il Palermo contro la Lazio ha creato tante occasioni da gol, nel calcio come nella vita, bisogna avere anche un po di coraggio e rischiare ogni tanto, domenica ci sarà la Juventus che non è lo schiaccia sassi degli anni scorsi, chi lo sa un altro punticino...., a me Ballardini piace e chi mi conosce lo sa.
Forse il campionato del Palermo comincia adesso, di sicuro è tornato l'entusiasmo per un Palermo trasformato, nella manovra e la solidità difensiva, tutto un altra cosa, una squadra che pur avendo dei limiti d'organico, non era poi così scarsa come si dipingeva e poi speriamo nei corretti di Gennaio.
Già alla prima avventura, Ballardini prendendo la squadra in corsa, costruì un gioco e una mentalità, poi ereditati da Rossi, su cui vi costruì il mancato arrivo in Champions e la finale di Coppa Italia, persa a Roma contro l'Inter.
Speriamo che la cosa possa ripetersi e che stavolta Ballardini non decida di andare in cerca di successi altrove, ma di prendersi le soddisfazioni qui a Palermo con noi, del resto in casa Palermo sono previsti tanti cambiamenti, voci di mercato danno Foschi vicino al ritorno.
Forse adesso non sarà più necessario comprare un difensore centrale, ma un centrocampista di qualità diverso da quelli in organico e un attaccante si, le recenti dichiarazioni di Maresca già fuori dal progetto di Iachini, lo destinano a lasciare il Palermo anzitempo, tanto che i rosa sarebbero alla ricerca di un sostituto nel ruolo per gennaio.
Il Palermo sta cercando di fare un salto di qualità, che gli permetta di puntare ad una tranquilla salvezza, per il centrocampo si parla del regista Valdifiori e Tino Susic centrocampista classe '92 dell'Hajduc, già lo scorso inverno nel mirino di Inter e Qpr, mentre per l'attacco si fa un nome importante da affiancare a Gilardino, il clivense Paloschi.
Foto tratte dal web.

lunedì 23 novembre 2015

La svolta in 5 mosse.

La prima mossa della svolta per i rossoneri è stata sbagliata, Juventus-Milan non era solo la sfida per il rilancio verso un posto champions, ma anche il possibile passaggio di testimone per la porta della nazionale tra Buffon e Donnarumma, un confronto fra il presente e il futuro azzurro, magari anche tra Romagnoli e  Barzagli. 
A Torino pur vincendo si è vista una piccola Juve, il Milan che ha perso invece è stato minuscolo, la Juventus ha fatto quello che doveva fare il Milan, rosicchiare punti alla Roma e alla Fiorentina e mantenere la distanza con Inter e Napoli, la Juve ha il merito di averci provato, il Milan invece si è presentato per lo 0 a 0.
Allo Stadium il Milan è stato meno che una provinciale, Buffon ha fatto l'unica parata nel recupero, dimostrando ampiamente di non essere ancora pronto per il salto di qualità, riuscendo a non giocare, a non tirare e a non rendersi mai pericoloso e questa Juve è ben poca cosa.
Serviranno ancora degli anni per la ristrutturazione totale del Milan, dopo lo scudetto che Allegri allora al Milan ha regalato alla Juve, si è improvvisata una rivoluzione, che alla fine si sta rivelando una distruzione, il progetto di rilancio è stato avviato, magari con poche idee e occorre tempo, ma occorre sistemare in maniera più completa e valida l'organico. 

Il Milan non segna, contro Atalanta e Juventus l’attacco è stato inesistente, le punte sono preoccupate più a difendere che ad attaccare, il livello del gioco è basso, tanto che Mihajlovic sta pensando di anticipare, il previsto passaggio alle due punte, senza aspettare di conoscere le condizioni fisiche di Balotelli e Menez.
La fase difensiva dei rossoneri, è nettamente migliorata, ma sono nelle geometrie, nel ritmo e nell’intensità i problemi principali del Milan, i giocatori restano quasi sempre fermi ad aspettare il pallone, mancano i movimenti senza palla, i terzini che vanno in sovrapposizione, sono moltissimi i passaggi sbagliati, sempre in ritardo sulle chiusure e sulle seconde palle.
Le poche note positive di questo scorcio di campionato, sono i due baby Donnarumma e Romagnoli, il portiere ha tutto per diventare grande, il difensore è sempre più sicuro ed autoritario, da sicurezza a tutto il reparto, con questa personalità e qualità, ci sono tutti i presupposti per diventare davvero l'erede di Nesta.
La partita pur non essendo decisiva per il risultato, lo è stata per la mancanza di gioco e di carattere, senza una reazione degna, contro una Juventus dimessa, lo spettacolo mediocre dimostra tutti i problemi e le difficoltà, Mihajlovic è riuscito a sistemare la difesa, a schierare una squadra più compatta, ma è la solita coperta troppo corta.
Trovata la compattezza difensiva, adesso occorre eliminare la sterilità offensiva, perchè così diventa veramente dura rientrare in zona Champions, il prossimo mese dove il Milan incontrerà: Samp, Verona, Frosinone e Chievo, rappresenta l'ultima spiaggia per rimanere agganciato alle zone alte e può ancora risultare il mese della svolta.
A gennaio si riproverà a prendere Witsel, il belga vorrebbe cambiare aria e sarebbe disposto anche a ridursi parzialmente lo stipendio per approdare al Milan, ma servirebbero comunque una ventina di milioni, mentre per Vazquez è un discorso per giugno, piace Lavezzi ma c'è tanta concorrenza, forse il più possibile è Alejandro "papu" Gomez, ma non c'è ancora una trattativa avviata.
In casa Milan ci si è accorti che il mercato non è corrisposto alle esigenze di rinnovamento e rilancio del progetto, quindi alcuni lasceranno il diavolo a gennaio e altri a giugno, in concomitanza con la scadenza contrattuale, nel primo caso dovrebbe trattarsi di De Jong, Diego Lopez e Honda, il primo ha un'offerta del Werder Brema, il secondo un futuro in Premier e il terzo ha una proposta del West Ham.
A sostituirli Witsel o Senzi per il primo, Lavezzi o Gomez per il secondo, a giugno non dovrebbero restare in rossonero: Balotelli, Cerci e Montolivo, ma ci sono altri giocatori in scadenza a fine stagione: Abbiati, Alex, Zapata, Mexes e Nocerino, Abbiati dovrebbe comunque entrare nello staff dei preparatori dei portieri.
Per la prossima stagione, potrebbe esserci un cambio radicale nei centrali di difesa, via i 33enni Alex e Mexes in scadenza, Zapata potrebbe avere una piccola chance di rinnovo, tutto dipenderà dalle prestazioni in campionato e con Romagnoli ed Ely, dovrebbe rivedersi il 21enne Vergara di ritorno dal prestito di Livorno.
Nocerino in scadenza a giugno, dovrebbe andare a gennaio al Bologna, dove ritroverebbe Donadoni che lo ha già allenato a Parma, invece per Montolivo dipenderà dalle buone prestazioni e dall'arrivo o meno di Senzi e Witsel.
Foto tratte dal web.

mercoledì 11 novembre 2015

Chievo decisivo

L'annuncio che il Palermo nella mattinata di martedì esonerava Iachini, è arrivato come un fulmine a ciel sereno, il Presidente aveva chiesto i 3 punti ed erano arrivati, nella serata della domenica e per tutto il lunedì, non si era sentito tuonare Zamparini per l'ennesima partita senza gioco e succube degli avversari, quindi si pensava che l'agonia del tecnico sarebbe stata  rimandata di un mesetto, quando dopo le sconfitte con Juve e Lazio, saremmo finiti di nuovo sul fondo della classifica.
Oramai Zamparini se le era  messo in testa che doveva cambiare il tecnico e lo ha fatto, riaffidandola dopo 6  a Ballardini fino al 30 giugno 2016, se si tratti della decisione giusta o sbagliata, non possiamo certamente saperlo, forse serviva la scossa ad una squadra che navigava pericolosamente in zona retrocessione e che non ha mai avuto un gioco.
Domenica il Palermo come al solito non ha brillato, anzi, quindi i tre punti senza gioco non potevano salvare Iachini, la squadra ed i tifosi hanno sempre fatto capire da che parte stavano, ci si aspettava due settimane di lavoro per recuperare il gioco, ed invece è arrivata la decisione di cambiare adesso, proprio per dare al nuovo tecnico un po di tempo per lavorare.
La maggior parte del popolo palermitano, crede che Zamparini ha sbagliato il momento dell'esonero e sperano che ora questo cambio dia i suoi frutti, Ballardini subentra a Iachini e con lui il nuovo staff, Regno il vice, Venturati ex preparatore atletico dell'Italia di Prandelli e Melandri che è già stato al Palermo, sono confermati poi Sicignano preparatore dei portieri e Viviani collaboratore.
Ballardini è andato via nel 2009 perchè c'erano dei problemi con il presidente, chi vive nel calcio sa che:.... mai dire mai e sicuramente i due si saranno chiariti, la rosa a disposizione del nuovo tecnico non è eccezionale ma è buona, Sorrentino, Gonzalez, Lazaar, Rigoni, Maresca, Vazquez, Gilardino e Hilijemark non sono poco, per me Ballardini è uno di quei pochi tecnici migliori e pur dispiacendomi per Jachini, penso, spero e credo, che Davide possa dare quel "quid" che manca a questa squadra, che ha sempre come obiettivo la salvezza tranquilla.
Resta comunque un bel ricordo di Jachini e l'immagine dell'abbraccio della squadra, ma Zamparini aveva già deciso, non c'era più feeling, nello spogliatoio c'è aria di amarezza, ma ormai non si può più tornare indietro, Ballardini dovrebbe giocare con due punte, ci sarà anche un cambio radicale in difesa e di conseguenza a centrocampo. 
I due centrali di difesa dovrebbero essere Gonzalez ed El Kaoutari, con a sinistra e Lazaar a destra Rispoli, tre a centrocampo con Maresca, Hiljemark e Rigoni, Vazquez dietro le due punte Quaison e Gilardino, che il mercato avesse indebolito la squadra era evidente, però nessuno si sarebbe aspettato questa involuzione nel gioco.
Come già detto Iachini ha le sue colpe, la difesa fa acqua, il centrocampo non costruisce e non filtra, l’attacco è sterile, la squadra non ha gioco e non mostra una propria identità, è questo quello che Jachini non è riuscito a dare, quello che Zamparini pensa si possa dare e per cui ha scelto Ballardini.
Se il cambio in panchina si rivelasse sbagliato, si rischierebbe di compromettere in maniera decisiva la stagione, come è stato nell' anno della retrocessione con i cambi di: Sannino, Gasperini, Malesani, ancora Gasperini e ancora Sannino, una scelta avventata e poco ragionata rischierebbe seriamente di ripetere un 2013 bis.
Ora ci sarà la pausa per le gare delle Nazionali, così che Ballardini avrà il tempo per provare a dare la propria impronta alla squadra, in vista di una gara molto difficile in casa della Lazio, vorrei sperare che almeno il nuovo tecnico, tenga in grande considerazione tre ragazzi che per me meritano molto di più di quanto abbiano avuto con Jachini, Goldaniga, Brugman e Trajkovski.
Il sogno di Zamparini era quello di riportare in rosa Francesco Guidolin, il tecnico di Castelfranco Veneto non sembrava particolarmente convinto di tornare in rosanero e poi il Milan pare che avrebbe congelato l'allenatore veneto, disposto anche a traghettare i rossoneri fino al termine della stagione, se il tecnico serbo, dovrebbe essere il prossimo allenatore a perdere il posto in Serie A.
A Zamparini non era andata giù la prestazione di Napoli e la sconfitta del Barbera contro l'Empoli ha fatto peggiorare le cose, adesso serve calma e sangue freddo, per lasciare lavorare il nuovo tecnico, chiamato a riportare in acque tranquille, un Palermo spettacolare e battagliero, come quello dello scorso campionato.
Foto tratte dal web.

martedì 10 novembre 2015

Donnarunna night.

Contro l’Atalanta, i rossoneri erano chiamati ad ottenere il quarto successo consecutivo, i bergamaschi complice un Milan abulico, hanno giocato una grande partita, invertendo di fatto, quelli che erano i valori in campo, con la conseguente "incazzatura" di Berlusconi con Mihajlovic e con tutta la squadra. 
Dopo tre vittorie consecutive e la bella prestazione con la Lazio, ci aspettavano molto di più, se non altro la certificazione della svolta, a parte il fatto che la davanti hanno vinto tutti e siamo dovuti scendere di nuovo dal treno per l'europa. 
Ora il campionato si ferma due settimane, buone per recuperare qualche infortunato, se le nazionali non ce ne consegnano degli altri e comunque con poche possibilità di lavorare sulla squadra viste le numerose assenze, per provare a presentarsi contro la Juventus, con la squadra quasi tipo. 
Cinque risultati utili consecutivi, comunque hanno rilanciato il Milan in classifica, portandolo a quota 20 punti, con l’Atalanta ci si aspettava nonostante le assenze di Bertolacci e Bonaventura, un Milan che potesse ugualmente con i sostituti, fare una prestazione convincente, del resto si giocava in casa e contro l’Atalanta, non certo contro il Barcellona.
E invece si è vista una squadra in balia dell'avversario per quasi tutta la partita, a causa della poca qualità messa a fianco di Montolivo e nonostante gli 86 milioni spesi è innegabile che il Milan abbia bisogno di ricambi di qualità a centrocampo e sugli esterni, la società una volta capito con quale modulo deve giocare, dovrà andare sul mercato di gennaio per completare l'organico, perché se si fermano i nazionali Montolivo, Bertolacci e Bonaventuta, il ricambio qualitativo, non è adeguato.
I problemi veri sono come detto da sempre a centrocampo, un reparto che bene o male ha trovato la sua fisionomia, gli infortuni e le indisponibilità vanno messe nel conto e una squadra come il Milan dovrebbe avere dei sostituti all'altezza, Bertolacci e Romagnoli non sono stati degli acquisti sbagliati, ma serve ancora altra gente.
A gennaio serve uno sforzo aggiuntivo per rendere la rosa più completa e razionale, si dovrà porre rimedio sul mercato con giocatori funzionali, come in attacco per esempio, le prolungate assenze di Balotelli e Menez, crea un problema di alternative e che Honda e Suso non sono due esterni ed hanno un rendimento scadente.
Alla riapertura delle liste, si potrebbe intavolare un discorso con l’Atalanta per: De Roon, Grassi e il Papu Gomez, meglio della pista che porta a Vazquez, l’italo-argentino piace ma è un’operazione per la prossima estate, mentre il Milan ha bisogno di inserimenti di qualità adesso. 
Dopo 3 vittorie consecutive e con in particolare quella sulla Lazio, dovevano costituire il punto di svolta della stagione, dando un senso alla sensazione di una squadra, che avesse trovato la sua quadratura, con i calciatori che avevano un nuovo atteggiamento.
A secondo delle caratteristiche o della condizione dei giocatori, l’allenatore scegliere di conseguenza il modulo, che per il futuro sarà il 4-4-2 ? Mihajlovic lo ha annunciato, non appena recupererà gli attaccanti infortunati, il tecnico ha capito che con gli uomini a disposizione, sarebbe meglio passare al 4-4-2, con questo modulo ci sarà maggiore compattezza e concretezza. 
Il 4-4-2 permetterebbe ai rossoneri di schierare sempre due punte, sfruttando al meglio il grande potenziale offensivo, anche se non sarà facile cambiare nuovamente sistema di gioco, bene o male il Milan ha trovato alcune certezze e cambiare ancora potrebbe essere un rischio, del resto se vogliamo, potrebbe essere stata un'involuzione dovuta alle assenze pesanti di Bonaventura e Bertolacci.
Certo al Milan devono ringraziare paradossalmente Donnarumma, il più giovane, il più inesperto e il meno caro, a 16 anni la nota più lieta insieme a Calabria e per certi versi anche Niang, la prestazione di Donnarumma è stata eccezionale, decisivo almeno tre volte, ma questo resta comunque un gruppo in costruzione.
Mihajlovic riavrà Bonaventura e forse Bertolacci con la Juve, indispensabili per una squadra che non ha una rosa eccellente, forse la sosta arriva al momento giusto per ridare fiducia al gruppo, perché contro la Juventus serve un'altra mentalità.
Con l'arrivo del mercato si apriranno nuovi scenari, in entrata (qualche nome comincia a circolare) e in uscita, per dare ad alcuni giocatori più continuità, almeno per i giovani come Jose Mauri e Suso, ma anche per i più esperti come Nocerino e Honda, il secondo piace in Premier League West Ham su tutti. Suso è seguito dal Granada e dal Bologna ma non è l'unico, Corvino segue anche Nocerino e Josè Mauri, si è poi ipotizzato uno scambio José Mauri all'Inter e Ranocchia al Milan, di sicuro i due giocatori probabilmente lasceranno le loro squadre a gennaio.
Foto tratte dal web.

martedì 3 novembre 2015

Attento Beppe.

“Non voglio che si dica che sarà l’allenatore anche l’anno prossimo, deve fare un campionato come quello dell’anno scorso, metà classifica. Il contratto scade, ma ho il diritto di portarlo avanti, in base ai comportamenti vedremo. La certezza è che lui non deve sentirsi sicuro di essere confermato”.
Con queste parole Zamparini aveva messo sul chi va là il suo tecnico, parole chiare e se vogliamo anche giuste, una "lavoratore" deve fornire sempre il massimo dell'impegno, senza vivere  sugli allori e sentirsi automaticamente confermato, dalla stagione importante dello scorso anno, per carità a Jachini non si può imputare uno scarso impegno, ma lui stesso sa che il calcio non ha memoria.
Contro l'Empoli è arrivata la seconda sconfitta consecutiva, al culmine di una gara giocata sotto tono, è vero che poteva esserci un rigore in favore dei rosanero, per fallo su Gilardino ancora sullo 0 a 0, però il Palermo ha fatto davvero poco, gli avversari sono invece scesi in campo con la giusta cattiveria agonistica. 
Il Palermo non può continuare a non vincere, per non trovarsi in una posizione in classifica a rischio, bisogna cercare delle soluzioni per riprendere a giocare e fare punti, evitando di dovere ricorrere a soluzioni estreme.
Jachini era obbligato a vincere con l'Empoli e adesso è obbligato a vincere con il Chievo, si tratta di appuntamenti importanti con la vittoria, che non si possono perdere, pena il rischio dell'esonero e non non ci sono, ne se e ne ma, quando bisogna invertire una tendenza si comincia sempre dal cambio della guida tecnica. 
Su quante fossero le colpe e di chi, mi sono già espresso abbondantemente, ma vedere giocare il Palermo contro Napoli ed Empoli, non si può fare a meno di rivedere il Palermo che poi è retrocesso tre anni fa, una grande e totale confusione.
Qualcosa si deve fare e pure subito, ma non bisogna farsi prendere dal panico, bisogna evitare di fare le cose così tanto per farle o in preda al nervosismo, bisogna evitare di cambiare altri 5 tecnici come allora o 20 giocatori a gennaio, quindi dico a Zamparini che se deve cambiare di farlo per un tecnico di provata "competenza" oppure andiamo in B con Jachini.
A Jachini dico di mettere da parte orgoglio, punti di vista o chi sa cos'altro e mi riferisco: al modulo, ai giocatori e che so, magari alla preparazione tecnico-tattica, con Di Carlo non risolviamo il problema e magari invece cambiando Goldaniga con Struna, passando ad un modulo con più presenza in attacco o con più compattezza, mettiamo tutto a posto.
Credetemi, mi viene difficile parlare tecnicamente di questo Palermo, tranne dire che c'è molta confusione, tanta disorganizzazione e poca coesione, posso dire che non è possibile lasciare da solo Gilardino o chi per lui, contro una difesa intera, o giocare sempre in 9 perchè Struna e Andelkovic è come se non ci fossero.

Anche su questo ho disquisito abbondantemente, ora mi vorrei soffermare un attimo sul cambio della guida tecnica, credo che allenatori più "capaci" di Jachini ce ne siano disponibili una decina e 5 o 6 di questi non verranno mai a Palermo, quindi andiamoci piano, se parliamo di Novellino o di Guidolin, allora potrei capire il tentativo, per altri no.
Novellino è tecnico capace che per me ha diritto più di altri (Castori, Sannino, Stramaccioni ecc.) di stare in serie A e poi è l'unico a non essere stato esonerato da Zamparini, Guidolin vorrebbe rientrare ed è stato contattato da molte squadre in questo periodo, lui vuole deciderà con calma e gli piacerebbe una Nazionale.
Foto tratte dal web

lunedì 2 novembre 2015

E' veramente la svolta ?

Il Milan piano, piano, sta trovando un certo equilibrio di gioco e una quadratura di uomini e modulo, dopo 7 punti in 3 partite, la gara con la Lazio costituiva un test veramente importante per la continuità, per la classifica e per certificare la svolta, di un Milan che non inanellava 3 vittorie di fila, da aprile 2014.
La netta e convincente vittoria di Roma è un’iniezione di fiducia, una prova importante di tutta la squadra e un test di maturità, anche se resta da capire, quanto il Milan sia definitivamente cambiato e se adesso può davvero lottare per la Champions.
Milan ancora con il tridente Cerci, Bacca e Bonaventura ed ora con questi risultati, non è detto che si passi al preannunciato 4-4-2, dispiace proprio adesso che la squadra gira, sia arrivato l'infortunio di Montolivo e del ritrovato Bertolacci, che con il 4-3-3 o con il 4-4-2, la loro probabile assenza, interromperà inevitabilmente il processo di crescita.
Il Milan ora deve crederci davvero, la crisi è possibile sia ormai alle spalle e dopo questa vittoria con la Lazio, i rossoneri possono veramente sperare in un piazzamento europeo, magari il terzo posto no, ma il quinto posto dove si trova adesso si, certo a soli 5 punti dal vertice occupato da Inter e Fiorentina e con una maggiore solidità difensiva, credere in un sogno è d'obbligo.
Molti giocatori sono in un ottimo stato di forma, Bonaventura che è stato ammonito salterà l'Atalanta, Cerci è tornato quello di Torino, Bacca su 9 tiri totali nello specchio della porta ne ha trasformato 6 in gol, Montolivo davanti alla difesa distribuisce e imposta, infine Bertolacci che si inserisce con profitto e puntualità, con queste condizioni l'obiettivo terzo posto è raggiungibile.
Se questa è stata davvero la vittoria della svolta, ce lo diranno le prossime partite, certo è che il modulo e gli interpreti, hanno dato finalmente un'identità alla squadra, sono arrivati 10 punti su 12 e i rossoneri hanno finalmente ottenuto un successo nel cosiddetto "scontro diretto" per l'alta classifica. 
Un'ulteriore vittoria sabato prossimo contro l'Atalanta e magari un particolare intreccio di risultati, aprirebbe scenari che solo una settimana fa sembravano impossibili, grazie ad una squadra umile, ordinata, compatta e determinata, che riesce a chiudere tutti gli spazi, limitando al minimo la pericolosità degli avversari e in possesso di buone trame di gioco e di attacchi efficaci.
La Lazio in questa stagione in casa aveva solo vinto, otto vittorie consecutive e questo Milan ha vinto e convinto, è stato concreto ed efficace per tutta la partita, sciorinando veramente un'ottima prestazione, tutto il contrario delle vittorie contro Sassuolo e Chievo, stentate, sofferte e non tanto meritate.
Buone tutte le prestazioni individuali, con una menzione in particolare per Donnarumma che su un retropassaggio un po' corto, si esibisce in un pericoloso ma efficace dribbling su Felipe Anderson, a dimostrazione che questo ragazzo ha davvero personalità e coraggio, così come le uscite aeree in area sempre determinate e sicure. 
Milan riveduto e corretto, con nuovi e vecchi protagonisti che si amalgamano, i costosi Bacca e Bertolacci, i ritrovati Cerci e Mexes, i giovani Donnarumma e il sempre più convincente Romagnoli, per finire ai nazionali De Sciglio e Montolivo, formano una squadra che ora gioca su ottimi livelli. 
Ovviamente non bisogna esaltarsi troppo, si attendono ulteriori conferme, magari il poker con l'Atalanta ed è inevitabile a questo punto tornare a parlare di mercato, si riprendere in esame Witsel e spunta anche il nome di Maxwell, mentre è sempre più sicuro il tesseramento di Boateng, ma a partire da gennaio e un adeguamento di contratto per Donnarumma.
Ma non si pensa solo al mercato in entrata, in uscita Galliani è in attesa di una risposta dal Bologna, a cui ha offerto Nocerino, José Mauri e Suso, mentre Honda potrebbe andare in Premier e piace anche al Valencia, non si ha certezza che resti fino a giugno Balotelli, Klopp lo vorrebbe riportare a Liverpool già da gennaio. 
Foto tratte dal web.