domenica 30 maggio 2021

Poteva essere un’estate serena.


Giusto che un calciatore si affidi ad un professionista, per gestire i propri interessi economici, non è giusto che siano diventati loro i “protagonisti”, che effettivamente pensino principalmente, se non unicamente ai propri interessi, ma anteponendo i propri a quelli degli assistiti, che vengono sempre più in secondo piano, movimentando continuamente i calciatori, per gonfiare il loro conto in banca, con commissioni che spesso sono superiori agli stipendi dei calciatori.

È una situazione che la politica del calcio deve attenzionare e non basta che qualche società comincia a reagire e a non cedere alle richieste assurde ed estorsive, è una scelta forte, che i club da soli non possono affrontare, anche questo è un allarme tipo “super lega”, che non può essere ignorato.

Poteva essere un’estate serena, per la Champions League raggiunta, per essersi liberato dal tormentone Donnarumma e invece si ricomincia con Kessie, sapevamo di non esserci liberati completamente della sagoma ingombrante di Raiola e del suo profeta Gordon Stipic e spunta fuori pure George Atangana, con la sua richiesta di 8 milioni e dell’interesse del PSG disposto ad accontentare il “giocatore”.

A quanto pare il Milan dovrebbe avere chiuso con Raiola, Ibra pur appartenendo sempre alla sua scuderia, ha trattato da solo stavolta il rinnovo e la stessa cosa sembra possa avvenire con Romagnoli, il Milan lo stava mettendo sul mercato, ma l’ex capitano vuole restare e dovrebbe trattare il suo rinnovo, accontentandosi di quanto gli offre il Milan, stessa cosa mi è dato di sapere per De Paul e a Mkhitaryan, devono liberarsi di Raiola o diversamente non rientra più nei piani del Milan.

Il riscatto di Tomori non è in discussione, la difesa del Milan 21/22 partirà dalla coppia Tomori-Kjaer, a cui oltre a Kalulu verrà aggiunto un tassello, per avere un’alternativa di livello, Caldarà rientrerà a Milanello, ma non è l’alternativa di livello, così come non lo è Gabbia, se non dovesse restare Romagnoli, la scelta cadrebbe sui soliti Milenkovic o Pezzella.

Con Kessie a oggi, c'è distanza tra domanda (8, ma inizialmente erano 6) e offerta (4 / 4,5), credo che a 5, 5,5 si possa chiudere, perché è impensabile che vada via anche Kessie, che per me deve essere il nuovo capitano, verrà fatto mercato anche a centrocampo, al momento non si sta pensando ad un sostituto di Kessie, ma a sostituire Meitè che torna al Torino e piace Svanberg del Bologna.

Pur non avendolo ancora messo alla porta, ma non lo aspetteranno all’infinito, Maldini e Massara sono alla ricerca della sua alternativa, il preferito è De Paul, ma a condizione umane, la soluzione più semplice è Ilicic e quella più interessante è sempre il croato del Cska Mosca Vlasic, in attacco si cercano due punte, una dovrebbe essere Giroud e l'altra un giovane da fare crescere, che non costi l’ira di Dio e che possa inserirsi senza troppe pressioni, per questo si fanno i nomi dei due giovani del Tolosa.

Per la fascia destra Castillejo è in uscita, a far coppia con Saelemaekers c’è il ritorno di fiamma per Berardi, il giocatore sembra essere maturato e con De Zerbi si è rilanciato alla grande, è un giocatore in grado di saltare l'uomo e di realizzare tanti gol, al momento con 17 reti e 8 assist in questo campionato, è il preferito perché il Milan in quel ruolo ha bisogno di un giocatore in grado di fare la differenza, la valutazione è di circa 25 milioni e il Milan vorrebbe inserire delle giovani contropartite, per alleggerire il costo del cartellino.

Sempre per il centrocampo, il Milan ha messo gli occhi sul centrocampista olandese del Bologna, classe 1997 Schouten, sul calciatore c’è anche l’Atalanta, mentre su Belotti che non ha rinnovato il contratto, questa volta se arriva l'offerta soddisfacente per il Torino parte, il Milan aspetterà che maturino le occasioni vantaggiose, anche per quei calciatori destinati alla partenza.

La dirigenza rossonera quindi proverà a piazzare: Laxalt che ha interesse anche da club esteri, Caldara e Conti che invece potrebbero avere mercato in Italia, tra squadre di medio-bassa classifica, Castillejo che piace a tre squadre in Spagna. 

sabato 29 maggio 2021

Emery vince ancora.

Anche il Villarreal entra nella storia vincendo l’Europa League, la squadra di una città di poco più di 50mila abitanti, batte un gigante del calcio europeo come il Manchester United, sono serviti 22 rigori per proclamare il vincitore, hanno tirato tutti i giocatori ma è stato decisivo il rigore sbagliato da De Gea, che si fa respingere la palla da Rulli, il portiere che gioca in coppa.

Per il sottomarino giallo è il primo trofeo internazionale e con questa vittoria si aggiudicano anche un posto in Champions League, partendo fra l’altro dalla prima fascia, artefice di questo miracolo sportivo è Unai Emery, che da allenatore ha vinto già tre Europa League con il Siviglia (record nella competizione condiviso con Trapattoni), uno scudetto in Francia, due Coppe di Francia, due Coppe di Lega francesi e due Supercoppe francesi con il Paris Saint-Germain, lui sa come si fa a vincere con poco, ma in Italia non lo chiama nessuno. 

Il Consiglio della Lega di Serie A, ha approvato all'unanimità la nuova formula della Coppa Italia della prossima stagione, il nuovo format vedrà la partecipazione delle 20 squadre di Serie A, le 20 squadre di Serie B e solo 4 di Lega Pro, il torneo si svolgerà secondo un tabellone tipo tennis, ci sarà un turno preliminare di quattro partite, le 4 vincenti si aggiungeranno alle altre 36, le 40 squadre rimaste disputeranno 6 turni eliminatori in gara unica, ad eccezione delle semifinali.

Parliamo adesso di Milan, che piano piano sta riuscendo a migliorare i suoi conti, al 30 giugno chiuderà il bilancio, con la metà del passivo dell'anno precedente, dunque il progetto “vincere in maniera sostenibile” sta andando avanti sulla strada giusta, il Milan che ora è tornato in Champions, deve subito pensare ai rinnovi: importantissimo quello di Kessié, il Milan ha già fatto recapitare la sua offerta, che in pratica raddoppia il suo attuale stipendio, ma le sirene della premier e del PSG, hanno fatto rifiutare al suo agente una proposta di 4,5 milioni.

La storia si ripete, ma il Milan ha mostrato di essere duro e di pagare il giusto, anche qua tutti schierati a favore del “presidente”, che però anche lui non può chiedere la luna, sarebbe tragico perdere anche Kessie a zero, quindi credo che se non ci sono i margini per un accordo, tanto vale prendersi questi 40 milioni, oppure lo rinnoviamo alle loro cifre e lo vendiamo subito a 60 milioni.

Purtroppo questo è il problema di chi vuole lavorare valorizzando i giovani, l’Atalanta ci insegna che ogni anno vende i suoi pezzi pregiati, fa cassa, non si fa mettere i piedi in testa, ma ha già pronta l’alternativa da inserire, tre le questioni: gli osservatori del Milan sono ottimi, ma i profili che seguono fanno gola a tutti e diventano difficili da raggiungere; un bravo allenatore che sappia inserirli in breve tempo, magari cambiando sempre modulo e una primavera che sforni talenti a ripetizione.

Ho appena finito di vedere la primavera, che è stata distrutta con il passaggio da Gattuso a Lupi qualche anno fa, non credo che Giunti sia il profilo migliore per fare crescere i giovani, vedo una squadra che arranca a metà classifica e che vince solo con quelle che gli stanno sotto, ha buone individualità, ma sono poco strutturati fisicamente e la squadra è povera nel gioco, penso che Maldini, il quale va sempre a vedere i ragazzi, dia un bel colpo di mano anche in quella direzione.

A proposito di rinnovi e di primavera, il Milan sta proponendo il rinnovo al portiere classe 2002 Jungdal, il danese arrivato nell'estate del 2019, ha anche lui un contratto in scadenza al 30 giugno 2022 e dovrebbe diventare il terzo portiere, prendendo il posto di Antonio, con lui saranno affrontati anche i rinnovi di Calabria e Romagnoli, intenzionati a restare in rossonero, non so quanto però Romagnoli sia “indipendente da Raiola. 

Calhanoglu prima dell’arrivo di Allegri alla Juventus, era dibattuto tra il Milan e gli Emirati, adesso sembra abbia scelto la Juventus alle cifre che chiede lui, Maldini è sempre più orientato su Zaccagni, che ha già un accordo con il Napoli, ma il ragazzo preferisce il Milan e la Champions, un altro nome spendibile potrebbe essere Pessina, praticamente in comproprietà con i bergamaschi, da escludere Ilicic (in fase calante della sua carriera), De Paul e Insigne, troppo cari e con Raiola procuratore, per lo stesso motivo (Raiola), da escludere anche Mkhitaryan.

Sempre per pianificare la prossima stagione, tra le priorità ci sono i riscatti di Tomori e di Tonali, più il rinnovo del prestito di Brahim Diaz, Tomori si è guadagnato sul campo il riscatto e serviranno 28 milioni, non una sterlina in meno, per Tonali servono 15 milioni più 10 di bonus, anche in questo caso il Milan proverà ad avere uno sconto, entrambi i giocatori vogliono restare in rossonero. 

Brahim Diaz è in prestito secco, senza nessuna opzione di acquisto a titolo definitivo, anche lui vuole restare e Maldini lo vorrebbe trattenere, tutto dipende se si trova un accordo conveniente, perché non credo che Diaz interessi a Conte, l'alternativa a Diaz è il turco Under, l’attaccante esterno della Roma ha una quotazione di 15 milioni e con Calhanoglu fuori dal progetto, il Milan potrebbe intraprendere anche una nuova strada tattica, ovvero una punta e 2 trequartisti, Zaccagni e Rebic a sinistra, Under o  Ikoné e Saelemaekers a destra.

Alla fine tra tutti potrebbe spuntarla Ikoné, punta esterna del Lille e compagno di squadra di Maignan, visto i buoni rapporti che intercorrono con la squadra francese, il quale potrebbe prendere il posto di Castillejo, Milan sempre più francese quindi, oltre ai già rossoneri Maignan ed Hernandez, potrebbero arrivare Ikonè, Giroud e due attaccanti del Tolosa (Ligue 2), Adli e Antiste. Lo riferisce questa mattina Tuttosport.  

venerdì 28 maggio 2021

I conti (della serva) su Donnarumma.

Con questo post, è l’ultima volta che parlo di Donnarumma, non è più un giocatore del Milan e come sapete, se non sono proprio provocato, non parlo mai degli affari degli altri club, cosa che ai me, gli altri fanno invece con grande impegno, stavolta non vi spiego i meccanismi della trattativa, ma i costi e benefici, vero è che si poteva fare una grande plus valenza, ma: primo il Milan non era interessato a cederlo e secondo l’obiettivo di Raiola era trattare Gigio a scadenza.

Quindi che sia chiaro il Milan ci perde, ma non ci rimette una fortuna, in realtà si tratta di pochi spiccioli, anche se sarebbe stato meglio recuperare almeno una ventina di milioni, ora affrontiamo economicamente la questione, con i 20 milioni che il Milan doveva dare a Raiola, è stato acquistato e non affittato per 2 anni, Maignan (15 bonus compresi) e gli è stato pagato pure il primo anno di contratto, ora ci sono i due anni di contratto a 12 milioni per Gigio, perché questa era la cifra della trattativa, per un totale di 24 milioni.

I 4 anni di stipendio di Maignan (perché uno l’abbiamo già tolto) costano 12 milioni, meno 2 rimasti dai 20 di Raiola fanno 10, dai 24 milioni di Gigio togliamo i 10 di Maignan, la serva Maldini ha risparmiato 14 milioni per il portiere, che è suo e non è in affitto e che anche se non è tra i primi cinque al mondo, è uno tra i restanti migliori, magari poi si scopre che è il sesto al mondo.

Così, dai 20 milioni che potevano prendere dalla cessione, tolti i 14 guadagnati, il Milan ci ha perso all’incirca 6 milioni, ma se a questi si tolgono le tasse che il Decreto Crescita farà risparmiare, vi accorgete che si tratta veramente di pochi spiccioli e in più abbiamo acquistato la libertà dal tiranno Raiola e la libertà non ha prezzo, senza contare il segnale che ha dato il Milan, ai propri tesserati, ai procuratori e al calcio in crisi in genere.

Alla fine il Milan a difendere la porta, ha messo un portiere di 25 anni e non un 40enne a fine carriera, fresco campione di Francia, uno dei tre portieri della nazionale campione del mondo, quindi il Milan non ha messo in porta uno qualunque, Elliott ha deciso di abbassare il monte ingaggi, per rendere più sostenibile la società e di non cedere ricatti di nessun tipo e questo stiamo facendo.

Raiola ha sempre voluto spostare Gigio a parametro zero a prescindere e non si è trattato di una questione di tempistiche, di base c’era la volontà di non accettare qualsiasi cifra, per arrivare a zero e guadagnare sempre più soldi, è inutile negare che Gigio è stata una delusione totale, non perché è andato via, ma per come, forse hanno ragione juventini e interisti, al Milan ci sono solo degli inetti, ma dimenticano che sono andati a scuola da loro, dimenticano che non è stato rinnovato il contratto a Paratici che paga anche per il presidente e il suo vice.

Noi abbiamo preso Donnarumma a zero, loro hanno perso il top player dei dirigenti a zero (Marotta), che passato all’Inter, nel giro di due anni gli ha soffiato lo scudetto, hanno mandato via un allenatore che gli ha fatto vincere 6 scudetti, ne pagano adesso 3 nello stesso anno, per tornare ad Allegri e hanno affossato i bilanci con l’acquisto di Ronaldo, gli ingaggi spropositati di: Ramsey, Rabiot, Bernardeschi e qui mi fermo.

Ma neanche gli interisti sono stati bravi, anche loro hanno perso il top player degli allenatori a zero, anzi no ci hanno pure rimesso 7 milioni e mezzo e non è finita qui, io consiglierei prima di sghignazzare e sputare sentenze, di guardarsi un attimo dentro a casa loro e poi venire a lezione dal Signor Maldini caso mai, che ha preso Maignan e fino al 2024 non avremo rotture di zebedei, per prolungare il contratto, un po' di pace.

Maignan è stato fondamentale nella vittoria dello scudetto del Lille, facendo vedere tutte le sue qualità e adesso è considerato un grande portiere, Donnarumma è un fuoriclasse e ha qualcosa in più, ma Maignan è un grandissimo portiere, preso ad un buon prezzo, perché il suo valore di mercato in tempi normali e il doppio, è molto forte sulla linea e nel riflesso, è molto reattivo e legge bene il gioco.

La questione portiere in questi giorni ha offuscato il mercato, la questione che c’è al momento in ballo, sembra essere quella legata all’intenzione di non riscattare Tonali dal Brescia, capisco che si tratta di un impegnato di 25 milioni e che dopo il campionato di Tonali possono sembrare tanti, ma credo che il ragazzo abbia tutte le potenzialità per essere aspettato, caso diverso Tomori, per il quale si sta velocemente passando al riscatto.

La Champions (50 milioni) e il secondo posto (27 milioni), hanno portato nelle casse rossonere 77 milioni, a cui si dovranno aggiungere una ventina di milioni per le cessioni e serviranno in maggior parte per l’acquisto della grande punta del futuro, si dice che Giroud sia già cosa fatta, è sicuramente meglio di Mandzukic e magari serve a prendere tempo per arrivare a Vlahovic, che al momento è valutato 60 milioni e non è a scadenza, però sicuramente Giroud esclude Ilicic.

Primo perché lo sloveno è a fine percorso tecnico e poi perché, l’unico “vecchio” funzionale potrebbe essere Giroud, Ilicic no, serve dell’altro e se Calhanoglu non è stato ancora accompagnato alla porta come Donnarumma, vuol dire che potrebbe accettare quanto offerto dal Milan, ma se non fosse così, punterei su Pessina, Zaccagni o De Paul, solo che quest’ultimo però ha Raiola come procuratore ed allora, meglio Mkhitaryan. 

mercoledì 26 maggio 2021

Il 23 maggio.

È una delle date più belle della storia del Milan, in quel giorno del 1968 abbiamo vinto la Coppa delle Coppe contro l'Amburgo, in quel giorno nel 1987 vinciamo con Capello subentrato a Liedholm, lo spareggio con la Sampdoria per partecipare alla Coppa Uefa, dopo essere appena tornati per la seconda volta dalla serie B, serie B che voglio sottolineare e nel 1990 sempre in quel giorno, vinciamo la Coppa dei Campioni contro il Benfica.

1999, l’anno del centenario, il 23 maggio vinciamo lo scudetto a Perugia, il 23 maggio 2007 vinciamo la nostra ultima Champions League contro il Liverpool e il 23 maggio 2021 torniamo in Champions dopo sette anni di assenza, Il 25 maggio 2021 invece è il giorno dell’arrivo di Maignan, che ufficiosamente segna il giorno dell’addio di Donnarumma dal Milan.

Agli anti-milanisti frustrati, che sfogano su di noi le loro rabbie represse spiego; Maldini esattamente lo scorso, più o meno di questi tempi, veniva confermato con Pioli, a dispetto del già sicuro arrivo di Rangnick, nell’estate 2020 Maldini poteva rinnovare Donnarumma, ma non lo poteva fare prima perché non era nessuno, la risposta di un risentito Signor Raiola è stata: non adesso! decido io quando sarà il momento di parlarne.

Questa situazione non “autorizzava” Maldini a vendere il giocatore, anche se per pochi spiccioli (tanto valeva perderlo a zero) e quindi: in primis, restava la speranza di poterne fare una bandiera o venderlo meglio se si fosse trovato l’accordo, mentre Raiola pensava già di portarlo da qualche altra parte (PSG), per farci i soldini, ma gli altri hanno preferito prenderlo l’anno successivo a zero.

Quindi parliamo del nulla, ci fa piacere riempirci la bocca di insulti e nel frattempo si inserisce quella volpe della Juventus, che quando si tratta di parametri zero, perde il lume della ragione, così la volpe bianconera e il gatto Raiola a settembre trovano già l’accordo, il fatto che a dicembre il pizzaiolo di Amsterdam si sia seduto a parlare con Maldini, è stato solo un modo per dire che ha ascoltato il dirigente rossonero e in cuor suo sperava in un rilancio, con annesso aumento del “pizzo”, si! perché le sue commissioni hanno un solo nome “pizzo”.

Così il 25 maggio 2021, è finita l’era di Donnarumma al Milan, anzi dei Donnarumma perché va via pure il fratello, imposto per “ricatto” al duo Fassone-Mirabelli, non siamo contenti e non siamo nemmeno la volpe che non potendo arrivare all’uva grida che è acerba, il Milan ha fatto una mossa coraggiosa, cominciata un paio d’anni fa e proseguita adesso con Donnarumma.

È stata dura essere milanisti in questi sette anni, dopo che Berlusconi ci ha lasciati poveri e pazzi nelle mani di Yonghong Li, con lo spettro di non potere essere iscritti al campionato, di ripartire magari dalla serie B e con penalizzazioni comprese, è stata dura stare in serie B per i debiti accumulati da Farina, è stata durissima in questi sette anni non potere acquistare nessuno, avere l’UEFA sul collo, rinunciare all’Europa League e lottare spesso per una salvezza tranquilla.

Chi ha a cuore le sorti del Milan, non vuole che si ritorni a quelle condizioni, non saranno certo i due milioni in più per Donnarumma a cambiarci la vita, ma i 20 per Raiola si, il Milan ha cercato con tutte le forze (e anche la Juventus) di entrare in Champions per ottenere i 50 milioni per comprare l’attaccante e adesso ne doveva dava inopinatamente (non sono soldi che gli spettano) quasi metà ad un procuratore arrogante?

Prima o poi qualcuno si deve ribellare a queste angherie e pensare ad un calcio sostenibile come quello dell’Atalanta, per creare qualcosa di positivo, tanto tra le nostre squadre e quelle inglesi, con Real e Barcellona, con Bayer e PSG, c’è un abisso e non saranno i 20 milioni di commissione dati a Raiola, che ci faranno raggiungere quei livelli, cominciamo a spendere meglio i soldi per gli allenatori bravi, senza pensare di poter vincere tutto (la Champions) con Pirlo allenatore.

Il Milan durante l’ultimo anno e mezzo ci sta riuscendo, io e credo la maggior parte dei tifosi del Milan, vogliamo vedere la nostra squadra in salute (economicamente) e che partecipi quasi stabilmente alla Champions, grazie ad una squadra che ci riempia d’orgoglio e che gioca a calcio in maniera spettacolare, secondo principi moderni, non ci interessa raccogliere parametri zero per creare plusvalenze e nemmeno gli esami farlocchi d’italiano, alla fine anche con Ronaldo, la Champions non l’hanno vinta lo stesso.  

Ripeto, non rinnovare il giocatore migliore della squadra è stata una scelta sofferta ma necessaria, dobbiamo creare un Milan sostenibile e questa dimostrazione di forza, invece di essere criticata, dovrebbe essere imitata, è giusto che nessuno debba tenere in ostaggio una società, ora se Donnarumma e Raiola, vogliono comportarsi da signori, devono accettare l’offerta di 8 milioni per due anni e dare modo al Milan di monetizzare qualcosa in questo mercato estivo, come ha fatto Thiago Silva quando è andato al PSG. 

lunedì 24 maggio 2021

Milan: la classifica ti fa giustizia.

Dal 5 a 0, con il conseguente arrivo di Ibrahimovic, alla sedicesima vittoria esterna in un campionato, al secondo posto e al ritorno in Champions dopo 7 anni, tutto in una serata e nel giorno dell'anniversario dell’ultima Champions conquistata nel 2007, Bergamo è un segno, perché è il posto da dove tutto è iniziato, in quel dicembre del 2020, dopo che aveva perso per 5-0 contro l'Atalanta.

Per Pioli già traghettatore, erano giorni contati, al limite mesi e poi sarebbe arrivato Rangnick e si sarebbe messo mani alla rivoluzione “tedesca”, Zlatan si è convinto ed ha deciso di venire in aiuto alla sua squadra del cuore e così da lì è partito questo Milan, una squadra poi ringiovanita ancora in estate e che è cresciuta rapidamente, facendo un grande salto in avanti e dando una grande prova di maturità.

Questa squadra non si meritava di non andare in Champions, forse per la mancanza di continuità si è meritato di non vincere lo scudetto, ma la mancata qualificazione avrebbe compromesso un anno e mezzo di lavoro e la continuità di un progetto, che diventa sempre più importante e che deve crescere ancora, il percorso è ancora lungo, ma la strada è quella giusta, questo secondo posto, questo ritorno a casa Champions, deve essere un punto d'inizio, non un punto d'arrivo, per tornare a stare stabilmente in Champions.

E se l’altra sera contro il Cagliari ero nervoso e deluso, dopo il secondo rigore di Kessie, ho espresso tutta la mia gioia, per questa qualificazione alla Champions, che il Milan si meritava più di altre squadre e approfitto di questo post per complimentarmi con la squadra, con l'allenatore e con la dirigenza tutta, complimenti sinceri e meritati, ma che non mi fanno cambiare idea, su quanto espresso sempre da questo post per tutta la stagione.

Adesso è il momento di festeggiare e poi ci sarà il giorno per tirare le somme, la squadra dovrà essere migliorata ancora, dovrà essere più forte e per squadra intendo giocatori, allenatori e soprattutto preparatori atletici e staff medico, perché sono stati troppi e inspiegabili, gli infortuni che hanno tartassato il Milan quest’anno, ma per questo ci sarà tempo, presto sarà il tempo per Donnarumma e Chalanoglu, per uscire allo scoperto, ma ora è giusto godersi questo successo.

Il ritorno in Champion è e deve essere un ritorno alla normalità, il sostegno alla squadra da parte dei tifosi non è mai mancato e hanno fatto bene a credere in questi ragazzi e nel gruppo che li ha guidati, per raggiungere questo traguardo meritato, traguardo che poteva essere addirittura migliore, ma quello che conta adesso è tenere il Milan stabilmente in Champions, per competere economicamente con gli altri club di serie A e d’Europa, con una squadra che deve diventare più forte e più stabile.

Su questo c’è ancora tanto da lavorare, a cominciare dai rinnovi e dal mercato, se la mia equazione è esatta, Donnarumma (Raiola) a parità di partecipazione alla Champions preferirà andare alla Juventus, che gli offre di più e offre di più anche a Raiola, per l’attaccamento di Gigio al Milan, la trattativa potrebbe essere quella per il rinnovo che non sia oltre ad un biennale, con l’inserimento di una clausola rescissoria bassa, per garantire al Milan un minimo di indennizzo.

Il Milan a quel punto stringerà i tempi con Maignan e con il Lille, visto che il portiere è seguito pure dalla Roma, anche se ha già un accordo di massima con i rossoneri e i rapporti tra i due club sono ottimi, dunque sarà il portiere francese, a sostituire Gigio in porta nella prossima stagione, andrà via anche Calhanoglu, ma non arriverà De Paul perché è troppo costoso e i soldi servono per il grande attaccante e per i riscatti di Tonali e Tomori, credo che a questo punto il Milan si concentrerà più su Mkhitaryan, che su Ilicic.

Mkhitaryan ha fatto una grande stagione con la Roma, dimostrando di essere in ottime condizioni fisiche e mentali, di essersi adattato bene al nostro calcio, ha segnato tanto e fatti tanti assist, può liberarsi il 31 maggio a zero e tra i motivi per cui potrebbe non restare a Roma, c'è l'arrivo di Mourinho nella capitale.

A fare da riserva a Mkhitaryan dovrebbe essere Brahim Diaz, il Milan punta a rinnovare il prestito, inserendo questa volta un diritto di riscatto, mentre è difficilissimo che vengano riscattati Dalot e Meitè, così come la permanenza di Mandzukic, se Romagnoli non dovesse accettare il rinnovo, allora potrebbe tornare di moda Pezzella, che pur essendo in scadenza nel 2022, ha deciso di andar via questa estate e il Milan già in altre occasioni ha manifestato il suo interesse, magari in uno scambio con Caldara, ammesso che non si decida di tenerlo.

Ma la questione cruciale è l'acquisto del centravanti, è e deve essere l’acquisto più importante e di conseguenza il più costoso, il sogno è e resta Vlahovic, che potrebbe arrivare tramite i soldi e il fascino della Champions, ma resta un affare molto complicato, così restano aperte le piste che portano ad Abraham del Chelsea (con la stessa formula di Tomori), a Belotti e a quella suggestiva di Icardi, che a fine stagione ha già deciso di lasciare il PSG. 

Non sarebbe chiaramente un'operazione a titolo definitivo (un anno fa il PSG lo ha pagato 57 milioni e il giocatore prende 9 milioni netti a stagione), non sarebbe nemmeno un prestito con diritto di riscatto, si tratterebbe di un semplice prestito, sempre che il PSG sia disposto a questa formula, a concorrere allo stipendio e sempre che non ci siano altri pretendenti.

Il calciomercato del Milan, comunque non sarà fatto da colpi sensazionali, ma da prestiti e rientri dai prestiti, a Milanello rientreranno: Conti, Caldara e Laxalt, che potrebbero colmare alcune lacune di organico, Conti e Laxalt potrebbero prendere il posto di Dalot, ammesso che non sia Kalulu a fare il vice Calabria, mentre Caldara potrebbe restare come centrale aggiuntivo, rinunciando a prendere Pezzella o realizzando una plus valenza con la cessione di Gabbia.

sabato 22 maggio 2021

La Champions si decide all'ultima giornata?

A Pioli fa comodo dire che “Una partita non può rovinare un anno e mezzo di progressi", ma sa intanto che nel calcio basta proprio una partita, per far dimenticare tutto e per stravolgere qualsiasi situazione, se non fosse così, non ci sarebbero le finali o quelle famose partite della vita, considerate tali proprio perché una partita cambia tante cose, in passato ha cambiato la vita e la carriera di molta gente.

Anche sulla crescita ho qualcosa da dire, perché non possiamo dire che siano cresciuti: Romagnoli, Leao, Tonali, Hauge, Dalot e potrei continuare con altri che hanno fatto dei passi indietro, dopo avere raggiunto buoni livelli, credo che non sia il caso di polemizzare oltre, ma la crescita, la maturità di una squadra, che solitamente rispecchia l’allenatore, deve essere certificata proprio in partite importanti, fondamentali e decisive come quella con il Cagliari.

La crescita del Milan era già a giugno scorso sotto gli occhi di tutti, diciamo che nell’autunno 2020 si è confermata, ma non è cresciuta ancora di più e poi nel 2021 ha avuto addirittura un’involuzione, possibilmente a causa del Covid e degli infortuni (li hanno avuti anche le altre però), ma che non giustificano l’altalenante seconda parte di stagione.

Perché se andiamo a guardare bene, non si tratta di una partita, evito di metterci dentro lo United, ma non posso fare a meno di elencare i flop, nelle sei partite in casa con squadre dal nono posto in giù, dove i rossoneri hanno collezionato solo 5 punti sui 18 disponibili: Milan-Parma 2-2; Milan-Verona 2-2; Milan-Udinese 1-1; Milan-Samp 1-1; Milan-Sassuolo 1-2; Milan-Cagliari 0-0.

Andare in Champions e non andarci, nonostante si tratti di una partita, magari di un punto, non è mai la stessa cosa, cambia e cambia di moltissimo, non è più una questione solo di risultati o di classifica e se vogliamo forse nemmeno una questione di 50 milioni di euro in più, è proprio la certificazione del mancato raggiungimento di uno step superiore di crescita, il Milan aveva chiuso il campionato scorso da squadra di secondo “livello”, quest’anno lo step successivo era quello di attestarsi fra le prime quattro e questo non c’è stato.

Cambiano quindi notevolmente i programmi e anche le disponibilità economiche, dai quali dipende la costruzione della squadra del futuro, senza Champions vanno via Gigio, Calha, e probabilmente anche Romagnoli e Kessie, neanche il prossimo anno lo scudetto sarà un obbligo, ma il ritorno in Champions si, così come lo era quest’anno e bisognerà farlo senza questi 4 giocatori e senza 50 milioni.

Domenica scorsa poteva essere una giornata storica e non lo è stata, tornare dopo 7 anni in Champions League non avrebbe avuto prezzo, sarebbe stato di un'importanza straordinaria, la certificazione della bontà del progetto, sarebbe stato il secondo passo, quello necessario per tornare ai vertici della serie A e da lì ritornare a lottare per il titolo, senza dimenticare la cinquantina di milioni che porterebbe ogni anno nelle casse rossonere, necessari per migliorare i conti e per rafforzare ogni anno la squadra.

Il Milan sta facendo anche un bel percorso finanziario, ma in questo percorso è incluso il fatto di arrivare al quarto posto, che è fondamentale per continuare il progetto, perché senza Donnarumma, senza Calhanoglu, senza Kessie e senza 50 milioni, sei costretto a ricominciare da zero, forse bisognava investire qualcosa di più a gennaio, ma la stessa squadra non può fare 7 gol al Torino e zero al Cagliari, entrambe che spareggiano per non retrocedere.

Con il senno del poi, Giroud forse serviva a gennaio, ora serve un centravanti da 20 gol e per quello servono i soldi della Champions, e senza la Champions il progetto subisce una frenata, ricordo che di anni per tornare grandi ne sono già passati tre, le intenzioni di Elliott sono quelle di andare avanti con lo stadio, contenere le spese investendo sui giovani e si andrà avanti a piccoli passi, ma se questi piccoli passi sono “falsi”, non ci sarà mai un’accelerata al progetto.

Il progetto è tornare ad essere una squadra tra le prime dieci-dodici squadre d’Europa, ma non si può restare fermi un anno ed essere costretti a non potere mantenere neanche i pezzi migliori, andando sempre in Champions si possono prendere i giocatori più forti, a Torino tra Juventus e Torino il Milan ha segnato 10 reti senza incassarne uno, era in un trend decisamente positivo, sembra aver ritrovato fiducia e benzina, invece?

Proprio nel momento decisivo della stagione il Milan non c’è e pensare che la Champions League, ci aiuterebbe ad affrontare in maniera diversa anche i rinnovi e i riscatti, per tanto dobbiamo farcene una ragione ed andare avanti meno spavaldamente senza Donnarumma e Calhanoglu, visto che non abbiamo più neanche i 50 milioni per prendere i sostituti.

venerdì 21 maggio 2021

Impresa Palermo

Con una netta affermazione per 2 a 0 a Castellammare di Stabia, il Palermo ha superato anche il secondo turno dei play-off dei gironi ed è passato alla prima fase nazionale, dove il sorteggio gli ha messo difronte un’altra squadra dello stesso girone, quell’Avellino che in campionato ci ha già battuto due volte, ma era anche un altro Palermo.

Il Palermo di Filippi, pur restando una squadra discreta, niente di particolare, adesso è una squadra compatta, determinata e che sa stare in campo, è una squadra che ha trovato continuità di risultati (nelle ultime dieci partite ha perso solo una volta e ne ha vinte sette) e di rendimento in tutti i suoi uomini, ha riportato protagonisti come Floriano, a lungo dimenticati da Boscaglia.

Ancora una grande prova di carattere e di maturità da parte dei rosanero e in particolare di Floriano, Valente, Lancini, Marconi e De Rose, i ragazzi allenati da Filippi, hanno meritato ampiamente di superare il turno, senza se e senza ma, perché hanno giocato bene una gara, che non li hanno visti mai in particolare difficoltà e la vittoria non è mai stata messa dubbio.

Con esperienza e maturità hanno saputo gestire il gioco, le energie e il doppio vantaggio, bene anche la gestione dei cambi, nei tempi e negli uomini giusti, Filippi sembra avere imparato la lezione di Bari e sembra si sia conquistato la riconferma, al di là della categoria o della eventuale nuova proprietà, non è l’allenatore per il mio progetto ideale, ma non si può negare che sta facendo bene.

In campo si vedono calciatori rinati e in ottima forma, i gol di Valente e di Saraniti ne sono l’emblema, il Palermo ora è chiamato a ricompattare le forze, perché come dice Filippi adesso comincia davvero un altro campionato, dove tutto può succedere e dove i rosa hanno bisogno di recuperare più elementi possibili.

Filippi sta facendo davvero un ottimo lavoro, è riuscito a far rendere al massimo ogni giocatore e a cambiare squadra di partita in partita, mettendo in campo sempre la migliore formazione, senza che si notasse il cambiamento, ha dato la giusta umiltà di sacrificarsi e la convinzione, che si può provare a compiere l'impresa finale, lui ci crede e sembra che ci credano anche i ragazzi.

martedì 18 maggio 2021

Non abbiamo mai impegnato Cragno.

Speravo e ne ero quasi convinto, che alla fine un gol nel finale l’avremmo fatto, un gol fatto in qualsiasi modo, per ottenere i tre punti necessari per la qualificazione alla Champions League, visto che avevamo fatto diventare complicata, una partita cruciale.

Ho rivisto una squadra irriconoscibile, rispetto alle due partite di Torino, anzi riconoscibilissima nel suo rendimento interno, la solita squadra macchinosa e senza idee, tenuta in partita da Donnarumma e che gradatamente ci ha fatto perdere, prima lo scudetto e adesso anche un posto tra le prime quattro.

Ancora ora, a distanza di più di 12 ore non riesco a crederci, per la prima volta dopo 50 anni di tifo rossonero, ho visto la partita nervosamente in piedi, io che sono più glaciale di un inglese rilassato, perché si vedeva lontano un miglio, che non riuscivamo ad andare al di là di quelle orrende imbucate centrali, per andare a sbattere sistematicamente sulla difesa del Cagliari.

Purtroppo troppe volte l’ho visto quest’anno e soprattutto a San Siro, spero che i ben pensanti si siano ricreduti su Diaz e che Pioli è un “normalizzatore”, non è un allenatore da primi posti, molta responsabilità è dei giocatori, ma soprattutto è dell’allenatore, i giocatori perché vanno in campo e nessuno aveva un’idea chiara di cosa fare in campo e il secondo perché non ha presentato una squadra degna di un appuntamento così importante.

Una grande squadra queste partite le deve chiudere subito, 2 a 0 a fine del primo tempo e comunque non è concepibile che una squadra in una partita così importante, si presenti così scarica e apatica,  Pioli ha preparato male questa partita,  sempre questo stupido e inutile imbucarsi centralmente, che non produce nulla e poi i cambi fatti così, tanto per farli, sempre un terzino per terzino, una punta per una punta.

Lenti, prevedibili e senza soluzioni, non abbiamo mai aggirato la difesa avversaria, abbiamo tirato poco e male da fuori area, non abbiamo imposto ritmo e partita all’avversario, ma più che altro, l’unico modo che ci restava per scardinare la nutrita difesa isolana, era la torre in area e lo abbiamo messo dentro a 2 minuti dalla fine.

Ora se il Cagliari con la mente sgombra è riuscito a fermarci senza fatica, possiamo pensare di andare a qualificarci in Champions a Bergamo? dove saranno ancora più leggeri di mente del Cagliari e che solitamente giocano sempre in scioltezza? Abbiamo buttato al vento una stagione e un anno e mezzo di lavoro,  non ci sono scuse, abbiamo fallito.

Il progetto dopo il finale dello scorso campionato, prevedeva tornare in Champions, se questo non accadrà e non accadrà, significherà ripartire da zero, perché lo zero del Milan è l’Europa League, sarà stato come essere partiti con Rangnick, tutto lavoro buttato fuori dalla finestra, anche perché spero che non si voglia reimpostare una nuova partenza con un Pioli qualsiasi, perché i progetti nascono dall’ingegnere, qui l’ingegnere chi è?

Purtroppo non ci sono vie di mezzo, o questo progetto ha avuto una crescita e quindi un futuro, oppure è  drammaticamente fallito, sia in senso sportivo, tecnico ed economico, dopo due anni ci troviamo fuori dalla Champions all’ultimo chilometro, come era successo con Gattuso, con la differenza che Gattuso non è stato campione d’inverno, non ha fatto 76 punti, giocava in maniera ridicola e ha avuto almeno l’intelligenza di dare le dimissioni.

Adesso la speranza per chi ci crede, è che visto il rendimento esterno e che l’Atalanta è una squadra che non si arrocca a difendere, giocatori e allenatore tirino fuori l’orgoglio, la cattiveria, quella qualità di gioco per cui hanno chiesto aumenti stratosferici e facciano l’impresa, che capiscano tutti che nel calcio e forse non solo, non si vive di rendita, che un posto in Champions è la vita per: Gazidis, Pioli, Gigio e per Calhanoglu.

Andare in Champions è fondamentale per tutti e per tutto, non andarci significa dare un bel colpo di spugna a questo progetto e vararne un altro, io sono molto deluso e con me credo il 99% dei milanisti, è inspiegabile come mai Lipsia, Lille e qualche altra, siano partite in testa, sono arrivate in Champions e noi no, noi abbiamo perso una grande occasione e non si può evitare di fare profonde riflessioni.

Mi dispiace per Pioli e per chi sostiene che non c’è una sindrome della seconda stagione, è sotto gli occhi di tutti che ha ripetuto il finale di stagione che ha fatto con Lazio, Inter e Fiorentina, nel girone di ritorno abbiamo un rendimento da settimo posto, vi immaginate cosa sarebbe stato il nostro campionato, senza tutti quei punti fatti nel 2020?   

venerdì 14 maggio 2021

Adesso bisogna vincerne un’altra.

Le due vittorie di Torino, testimoniano un prodigioso recupero di energie e di armonia interna, quello che li aveva contraddistinto per tutto il 2020, facendo del Milan una grande squadra e che è tornata  in grande condizione, troppi però sono stati i limiti degli avversari, per  permetterci di dare giudizi profondi e definitivi in queste due partite, il giudizio finale sarà dato dai fatti, dalla probabile e indispensabile vittoria con il Cagliari, che sancisce il ritorno dopo 7 anni in Champions, questi saranno gli unici fatti che conteranno.

Certo Pioli è riuscito a fare in modo che la squadra si ricompattasse, il gruppo si era sbracato, era stanco mentalmente e anche appagato, era convinto di avere comunque raggiunto l’obiettivo e devo dire che Pioli in questo ha grandi meriti, pur non vedendolo ancora come un allenatore di prima fascia, invece credo che Maldini abbia superato a pieni voti l’esame da dirigente, purtroppo il Milan ha bisogno di andare in Champions quest’anno e tutto dipende dalla prossima partita.

In molti criticano il rinnovo di Ibrahimovic, ma il Milan ha ancora bisogno di lui, dei suoi gol, della sua presenza, della sua esperienza, dei suoi insegnamenti, di chi tira il gruppo negli allenamenti, perché uno così il Milan ancora non ce l’ha,  anche se i rossoneri devono attrezzarsi di un centravanti, per la possibile Champions e per il futuro, non vedo al momento un altro trascinatore.

Mentre vedevo il Milan dilagare contro il Torino, ho avuto un senso di pietà per Sirigu, che non è un portiere che deve  fare queste figure di merda, anche perché al Torino in questi ultimi anni accade di frequente, così come vale per Belotti, per Baselli e per Mandragora, giocatori che meritano altri palcoscenici, che spesso sono stati accostati al Milan e devo dire che ci starebbero pure bene, come prime alternative.

Che Gigio vada o resti, Sirigu potrebbe essere un gran bel secondo, del resto è il secondo in nazionale, è più giovane e più bravo di Mirante e Tatarusanu e potrebbe essere veramente il secondo affidabile per fare rifiatare Donnarumma o Maignan, stesso discorso per Belotti, piaccia o no è sempre l’attaccante della nazionale e anche lui non è vecchio e potrebbe essere il giusto sostituto di Ibra.

Anche Baselli a centrocampo con Tonali, potrebbero far rifiatare Bennacer e Kessie, darebbe al centrocampo rossonero una bella dose di qualità e di esperienza, per Mandragora il discorso è diverso, uno perché non è di proprietà del Toro e poi perché costa tanto, però per Belotti, Sirigu e Baselli, io un’offerta di 40 milioni a Cairo gli e la farei, soldi che potrebbero entrare dalle cessioni di Conti, Castillejo e Caldara (25/28 milioni), con l’aggiunta di qualche contropartita tecnica come Plizzari o Krunic.

Hauge e Pobega no, credo molto in questi ragazzi e in particolare a Pobega e sul fatto che possa ritagliarsi un suo spazio al Milan, specie se Pioli decidesse di passare a 3 centrocampo, dando più spazio a Tonali e con Pobega ottima alternativa, anche perché c’è da riscattare Tonali e Tomori e non ci sono tantissimi soldi per investimenti “futuribili”, una volta tanto puntiamo sul nostro vivaio, che tutto sommato non è male, il Milan deve saperli aspettare (Locatelli) e loro devono sapere mordere il freno (Cutrone).

Pobega al temine della stagione dovrebbe rientrare a Milanello e l’ipotesi che resti al Milan non è da scartare, come quella di un altro anno in prestito allo Spezia (se resta in serie A) o ad un’altra squadra di metà classifica (Torino o Fiorentina), per farlo crescere ancora, poi il Milan quando avrà capito cosa ne sarà di Donnarumma e Calhanoglu, comincerà a lavorare sul riscatto di Tomori e Tonali e a creare una squadra che abbia un po' di esperienza in più, un mix tra giovani e maturi.


Serve l’ultimo sforzo e bisognerà farlo ancora senza Ibrahimovic, fino ad ora ha saltato 16 partite di campionato e arriverà a 18/19 con le prossime, comincia ad accusare qualche infortunio di troppo, ma al momento è indispensabile per lo spogliatoio e vanno fatti ragionamenti seri in vista della prossima stagione, perché ibra non le giocherà  tutte, bene che vada farà metà campionato come quest’anno.

Rebic e Leao hanno dimostrato di non essere delle prime punte, quindi servirà lavorare sul mercato per una prima punta affidabile e di grandissima prospettiva, Vlahovic (21 anni e 21 gol) nonostante Comisso continui ad aumentare il prezzo (60 milioni), è sempre più nel mirino della dirigenza, la trattativa è iniziata, ma per formalizzare l’offerta, bisognerà aspettare i 50 milioni della qualificazione in Champions.

Arrivare al serbo, per il prezzo e per la concorrenza, sarà davvero difficile, ma nella lista c’è sempre Belotti, che è in scadenza nel 2022 e che potrebbe andare al Milan per una cifra attorno ai 25 milioni, diversamente si batteranno le piste estere, in ogni caso è necessario acquistare un altro attaccante centrale, soprattutto in caso di Champions League. 

martedì 11 maggio 2021

Bisogna vincerne almeno altre due.

L’arbitro Valeri, dopo quanto fatto in precedenza, non poteva mostrarsi prevenuto, Diaz non è un giocatore scarso, è il fisico che l’aiuta e a Pioli per non essere un allenatore che sbaglia sempre la seconda stagione, non basta avere vinto una partita con una squadra alla deriva, dopo tanti flop e la certezza che non siamo sicuri di fare la Champions.

Ho fiducia nell’operato di Maldini e so per certo che farà quello che è giusto per il Milan, cosa che farà anche con Donnarumma, si sente dire che il ragazzo dopo la partita con la Juve, abbia deciso di firmare per restare e che i dirigenti gli abbiano detto di no, perché la firma sarebbe arrivata fuori  tempo massimo.

Per me resta valido il mio teorema, se la Juve resta fuori dalla Champions e il Milan la fa, resta in rossonero, in tutti gli altri casi va alla Juventus, quindi dobbiamo aspettare il 23 maggio oppure mercoledì sera, se la Juve perde con il Sassuolo e il Milan batte il Torino, allora si che Gigio annuncerà di restare al Milan per due anni, a 8 milioni a stagione.

Non posso mettere in dubbio che il 3 a 0 di Torino sia stato meritatissimo e che passerà alla storia, perché rappresenta la prima vittoria del Milan dopo 10 anni e allo Stadium, ma sul fatto che Diaz è molto più incisivo di Calhanoglu e per questo merita di rimanere anche il prossino anno, non sono molto d’accordo,  sono invece assolutamente d’accordo sul riscatto di Tomori.

Poi se Romagnoli riesce a ragionare con la sua testa e capisce che per il suo rendimento, è già tanta roba se resta in rosa con lo stesso stipendio, resterà perché è una valida alternativa ai due centrali e il dopo Kjaer, senza pensare però che non è più il capitano e nemmeno titolare, bravo sicuramente Pioli, ma deve essere sempre più coraggioso, facendo giocare di più Tonali e Hauge di Krunic e Castillejo.

Il contratto a Ibrahimovic è stato rinnovato perché è indispensabile nello spogliatoio, mentre Donnarumma è fazioso, ingordo e dispettoso, non si tratta di una differenza di 2 o 4 milioni, si tratta di equilibri aziendali e di questi tempi, con l’Inter che non può pagare gli stipendi, con Juventus, Real e Barcellona ridimensionate,  l’offerta è addirittura generosa.

Per tanto la logica e il buon senso suggeriscono a Raiola un accordo-compromesso, a maggior ragione se la Juventus non raggiungerà un posto in Champions, sono d’accordo che poi una volta raggiunta la Champions, per il Milan non deve bastare partecipare, che è quello che ha fatto la Juventus in questi anni, anche se ha preso e strapagato Ronaldo, non sempre si può comprare tutto.

Chiaramente il Milan ora deve darsi una dimensione più europea, ma lo può fare anche con Maignan, che conta più presenze di Gigio in Europa e per quanto riguarda la clamorosa bocciatura dell’Inter in Europa, gli fa da contraltare la meravigliosa avventura dell’Atalanta, che pure in Italia non arriva mai prima.

Pensando alla Champions e in ogni caso al futuro, è utile andare a caccia di giovani talenti, quanto di vecchi marpioni, per vincere servono esperienza e qualità, come quella di Ibra e Kjaer, ma anche giovani di prospettiva e affidabili, che non ti chiedano la luna e che ti diano modo di programmare, é il momento quindi che il fondo Elliott deve investire, il giusto, ma deve investire.

Più che su Donnarumma, deve investire su Vlahovic e Tomori, che possono rappresentare il futuro di qualità e che devono fare esperienza all’ombra di Ibra e Kjaer, con lo stipendio di Donnarumma si possono pagare gli stipendi a questi due, con quello che chiede Raiola, anche quello di Maignan, senza essere più scarsi di adesso.

Questo è il momento di prendere Vlahovic, 21 anni e vicecapocannoniere del campionato con 21 gol, fatti in una Fiorentina mediocre, è un attaccante rapido e freddo, capace di segnare in tutti i modi e degno erede di Ibra, un acquisto che sarebbe un vero investimento  per il futuro, sempre che poi non passi nella scuderia di Raiola.

La dimensione europea passa pure dalla panchina e se Juventus e Inter non vincono in Europa, è perché in panchina non hanno avuto un tecnico “europeo”, non considero Allegri e Conte, dello stesso spessore di Flick o di Emery, senza scomodare per tanto mostri sacri come Klop e Guardiola, l’ultima Champions italiana è quella di Mourinho, autentico tecnico internazionale, Pioli non lo è, non disprezzo il suo lavoro, ma Pioli non ha caratura “europea”.

Con Dalot, che dovrebbe tornare a Manchester per fine prestito, il Milan potrebbe pensare a uno tra D’Ambrosio dell’Inter e Hysaj del Napoli, esperienza e qualità con il contratto in scadenza, sono due opportunità a parametro zero, che andrebbero a coprire la mancata plus valenza di Gigio, operazione che andrebbe al di là della qualificazione in Champions e che già conoscono la serie A.

Serie A che ha riformato la Coppa Italia, escludendo le squadre di Serie C e D, per incassare di più dai diritti tv e dal 2024 anche dalla nuova Champions League, 100 partite in più e 7 finestre aggiuntive, per cui diventa inevitabile ridurre a 18 il numero delle squadre per ogni campionato, addirittura Germania e Inghilterra meditano l'abolizione della coppa di lega.

La prossima Serie A 2021/22, comincerà il 22 agosto e dovrebbe finire il 22 maggio 2022, la pausa natalizia sarà dal 23 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022.