martedì 29 agosto 2023

In sei mila all'addio di Carletto Mazzone.

 

Gli ex calciatori in lacrime, una corona di rose rosse come la maglia della Roma, le casacche di Ascoli, Brescia e Perugia, la sciarpa bianconera sopra il feretro, una cerimonia semplice, come semplice e verace era Carletto, striscioni e bandiere al vento per tutta la cerimonia e in 6 mila con gli occhi lucidi a scandire il suo nome, il calcio ha perso uno dei suoi uomini più illustri, uno degli allenatori più amati d’Italia.

Era un allenatore che sapeva unire tutte le anime, Carletto era riconosciuto da tutti i giocatori come un padre, nella sua carriera di allenatore è stato un maestro nel costruire e ricostruire calciatori, ma era la sua dimensione umana che colpiva di più, ispirata all’onestà e alla libertà, un esempio per tutti in un calcio spesso pieno di opportunismi.

Passando al Milan, dalla Turchia arrivano notizie che il Fenerbahçe avrebbe alzato l'offerta per Krunic, il Milan è sceso a 13 milioni, mentre il club turco ne vorrebbe proporre 10 + eventuali bonus, io lo farei di corsa, anche se Pioli lo ritiene importante, primo: perché ha 30 anni e con il contratto in scadenza nel 2024, queste cifre non le prendi più, senza girarci tanto intorno è un mediocre e un adattato (sempre), in fine nel 2024 torna Bennacer e lui tornerà a fare panchina.

Penso invece che il Milan debba pensare ad un giovane rincalzo per Bennacer, credo che possa essere Musah e quindi, diamo fiducia all’italo-americano e prendiamoci questi 10 milioni più bonus, investendoli magari su Dominquez, mentre invece dalla Francia giungono voci che Taremi spinge per venire al Milan, dopo l’acquisito di Pellegrino, il Milan ora può concentrarsi sull'attaccante contitolare di Giroud, Taremi sembrava uscito dai radar, ma a quanto pare spinge per essere il prescelto con Ekitike e Taremi è il mio preferito.

Fra l’altro Taremi ha già raggiunto un accordo da tempo con il club rossonero, il centravanti avrebbe comunicato questa volontà tanto ai propri familiari, quanto alla dirigenza del Porto, l'intenzione del Milan è quella di fare un’offerta last minute per l’attaccante, sperando che il Porto la smetta di chiedere 25 milioni, nonostante manchi solamente un anno alla scadenza del contratto e che fra sei mesi può firmare a zero con qualsiasi altra società.

Dopo la vittoria con il Torino, ci si chiede se sia stato troppo poco il Torino o il Milan tanta roba, sicuramente troppo poco Torino, sono d’accordo con Juiric, che un Torino così dimesso da quando c’è lui non si era mai visto, però è anche vero, che il Milan è stato tanta roba, mi ha stupito la facilità con cui si sono inseriti i nuovi e la crescita esponenziale da una partita all’altra, io però ci andrei cauto, perché potrebbe essere calcio d’agosto, vediamo appena arrivano le coppe.

La mia cautela non è data dal fatto che è impossibile, che senza Maldini il Milan possa andare così bene, io mi auguro che arrivi così fino alla fine, ma quante false partenze abbiamo visto? godiamoci il momento e ne parliamo meglio più avanti, il Milan intanto conferma la buona impressione di questi primi test di campionato, a parte i rigori, che per me erano rigorini, il 4 a 1 rispecchia fedelmente la netta superiorità dei rossoneri, con la piacevole conferma del perfetto inserimento di Reijnders, Pulisic e Loftus-Cheek.

Proprio la preoccupante inconsistenza del Torino, deve invitare alla prudenza e a parlare di scudetto a marzo, dopo avere incontrato tutti gli avversari forti, il Milan ha dimostrato di affrontare gli avversari con la mentalità da grande squadra, non è la squadra che attende, come faceva l’anno scorso, ma vuole passare subito in vantaggio e chiudere la partita, però io continuo a non vedere un gioco netto, chiaro, trovo che al momento il Milan sia basato molto sulla forza dei singoli, cosa che a lungo andare potrebbe pesare.

Confortante è la conferma di Reijnders, che cerca sempre la giocata in profondità e soprattutto quella di Pulisic, anche il Torino come tutte le altre, ha sofferto le accelerazioni di Leao e di Theo Hernandez e la superiorità del Milan, venerdì sera ci sarà modo di capire sul campo della Roma, se questo è davvero un grande Milan.

Intanto Saelemaekers lascia i rossoneri per andare in prestito al Bologna, sulla base di un prestito oneroso di un milione, con diritto di riscatto fissato a 12, il 24enne chiude almeno per il momento, la sua avventura al Milan con 140 presenze e 10 gol.

mercoledì 23 agosto 2023

Trentadue presenze al Milan senza incidere.

De Ketelaere ha lasciato il Milan dopo una sola stagione, in cui Pioli non è riuscito a fargli fare almeno una partita dignitosa, è da quattro giorni all’Atalanta e sembra un altro giocatore, molto simile a quello per cui Maldini e Massara hanno speso 35 milioni e che Pioli non ha saputo valorizzare, a Bergamo alla prima partita e neanche da titolare, ha segnato un gol decisivo. 

La stagione 2023/24, è quella che si prospetta come la stagione del suo rilancio, gli è bastato cambiare aria (allenatore) per ritrovarsi, De Ketelaere prima ha sfiorato il vantaggio con un colpo di testa, poi ha centrato la traversa con un bel mancino e infine, finalmente, ha bucato la rete, tutto questo in 45 minuti, dopo che al Milan in una sola stagione, aveva realizzato un solo assist e la miseria di 22 conclusioni, per altro solo poche nello specchio della porta.

Contro il Bologna il Milan si presenta, con tre nuovi innesti in campo sugli otto acquistati, Musah è squalificato, Chukwueze è in panchina con Sportiello, Okafor e Romero, mentre Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic sono in campo, avvio sprint del Bologna, che colpisce la traversa con Lykogiannis dopo appena 20 secondi e che sorprende tutta la difesa rossonera (cosa non difficile), ma il Milan si riprende subito, prende in mano le redini del gioco, con Reijnders, Loftus-Cheek e Pulisic e all’11esimo sblocca la gara con Giroud.

Cross da destra di Pulisic sul secondo palo, sul quale si inserisce Reijnders, che rimette perentoriamente in mezzo, dove si fa trovare come sempre Giroud che con il destro sorprende Skorupski sul primo palo, dieci minuti dopo arriva il raddoppio con Pulisic, vero è che oltre ai due gol il Milan non è stato pericoloso, però (almeno in questa partita) ha giocato i primi 20 minuti nella metà campo avversaria, lo scorso anno si affacciava dopo 20 minuti per la prima volta nella metà campo degli avversari.

Sicuramente perché quest’anno non ci sono: Tonali, Bennacer, De Ketelaere e Paolo Maldini, ma anche perché giochiamo finalmente con il 4-3-3 e anche se Krunic è un adattato, abbiamo finalmente un play, il Milan nel primo tempo è stato davvero pericoloso, lo è stato perché ha incontrato il Bologna o perché c’era l’entusiasmo della prima partita?

La prova in riferimento al solo primo tempo è davvero convincente, dopo la traversa di Lykogiannis i rossoneri diventano padroni assoluti del gioco, il Bologna riesce a concretizzare qualcosa nella parte finale del primo tempo con Ferguson Aebischer, ma senza preoccupare troppo i rossoneri.

Nel secondo tempo il Bologna prova a cambiare qualcosa, prova ad annullare il pressing dei rossoneri, alza il baricentro, non è più lo stesso Milan brillante del primo tempo, ma riesce sempre a trovare gli spazi, è il Bologna però a imbastire le azioni migliori, con Ferguson prima e con Aebischer dopo, i rossoblù attaccano, ma senza colpo ferire, mentre il Milan prova a bloccare la partita con un lungo possesso palla, in aiuto ai rossoneri arrivano: prima il cooling break e poi le quattro sostituzioni.

Escono Giroud, Calabria, Loftus-Cheek e Pulisic, entrano Okafor, Pobega, Kalulu e Chukwueze, mentre nel Bologna esce Dominguez e dopo una decina di minuti il Milan torna di nuovo in attacco, ma i felsinei sono tutti nella metà rossonera, soffre il Milan, che all'89esimo colpisce il palo con Leo e si porta a casa i primi tre punti, un successo netto che dà grande morale per il futuro.

La squadra nel primo tempo gioca un ottimo calcio, un po' meno nella ripresa, Loftus-Cheek, Reijnders, ma soprattutto Pulisic sembrano già essere totalmente rodati dentro gli schemi rossoneri, mentre Leao e soprattutto Giroud si confermano colonne portanti imprescindibili, il Milan fa gioco con grande intensità e vivacità, mettendo alle corde gli avversari e facendo una mezz'ora di calcio spumeggiante.

Certo, è la prima di campionato e tutto può ancora cambiare, a guardare però il primo tempo la squadra di Pioli dimostra già di essere estremamente solida, forse un po' meno dietro e abbastanza pungente in avanti, a parte che a differenza del recente passato, dimostra di avere una panchina più lunga e a proposito di panchina, dal Club Atlético Platense è arrivato il difensore centrale Marco Pellegrino, il trasferito è definitivo e il Milan ha versato per il giocatore 3 milioni e mezzo.

Inoltre, sono state stabilite delle gratifiche legate a obiettivi sportivi individuali e di squadra, per un totale fino a 2 milioni, allo stesso tempo il Milan riconosce un 10% sulla futura rivendita del giocatore, per il mercato in uscita, Saelemaekers avrebbe un accordo con il Betis Siviglia, manca, però, l'accordo tra gli andalusi e il Milan, dalla Spagna vorrebbero imbastire un'operazione in prestito con diritto di riscatto, al Milan spingono per una cessione a titolo definitivo, Saelemaekers vuole lasciare i rossoneri e trasferirsi a Siviglia.

 

  

sabato 19 agosto 2023

Rivoluzione ancora da completare, ma Pioli deve avere idee e coraggio.

Auguri a Rivera per i suoi 80 anni, devo a lui la mia fede calcistica, avevo 10 anni e lui 21, frequentavo la quinta elementare e non avevo mai dato un calcio ad un pallone, i miei compagni di classe giocavano con le figurine panini, Bonfantino era di Firenze e tifava Fiorentina, Furceri che ho scoperto dopo essere milanista, si è avvicinato a me, con in mano due figurine e mi ha detto: “tu per quali di queste due squadre tifi?”, erano le figurine di Mazzola e Rivera.

Mazzola aveva i capelli neri e il blu delle righe che affiancavano quelle nere, mi davano un senso di cupo, mentre Rivera aveva i capelli biondi e il rosso delle righe tra quelle nere della maglietta, davano alla figurina un senso più vivace ed è stato per questo motivo che ho scelto la figurina di Rivera e quindi di tifare per il Milan, una passione che ho trasmesso ai miei figli, grazie alle imprese del Milan di Sacchi e alle treccine di Gullit, nonché al mio nipotino Martino, che ancora non parla bene, ma una cosa grida chiara e forte, Milan! Milan!

Parlando di Sacchi, non si può fare a meno di parlare di Pioli, nel calcio di una volta, in quello dei Rivera, l'allenatore non contava più del 20%, oggi invece incide nettamente molto di più, specialmente se hai una panchina lunga, lunghissima e sei chiamato a una gestione intelligente e di crescita dei giovani a disposizione, oltre che a una gestione fisica, mentale, di turnover, di modulo, di ruoli, di compiti e di mansioni, dei giocatori e dello staff che ti circonda.

Pioli che secondo me è a rischio, da quando ha “accusato” Maldini di avergli preso dei brocchi, De Ketelaere appena arrivato all’Atalanta, si è distinto dopo una stagione deludente al Milan e sembra essersi infatti già ripreso, in 30 minuti ha sfornato diversi cross interessanti, dribblando rapido i difensori avversari, facendosi spazio con tocchi intelligenti e intuendo tutte le traiettorie migliori in area piccola, per tanto a Pioli serviranno coraggio e idee, nel lanciare i giovani e nell'adattare la squadra e i moduli ai giocatori e non viceversa, come ha fatto fino ad adesso (vedi Krunic).

Le caratteristiche dei singoli devono portare a una “revisione” dei moduli e della loro impostazione, l’allenatore deve assumersi alcune responsabilità nell'evoluzione del gioco dei singoli e della squadra, senza fossilizzarsi sul 4-2-3-1 come il modulo buono per tutte le stagioni o su Krunic che è sempre un ripiego ovunque, ruolo di play maker dove invece potrebbe candidarsi qualcun altro, che potrebbe essere uno tra Musah o Reijnders.

Il mercato è ancora aperto e si potrebbe mandare Krunic a giocare da un’altra parte e prendere un sostituto di ruolo, sempre che il coach lo voglia, Krunić fra l’altro ha comunicato di voler lasciare il Milan, il Fenerbahce ha fatto una nuova offerta di 7 milioni (a dieci si chiude) e una di 3 e mezzo a Krunic che ha accettato, nel caso in cui il pupillo di Pioli dovesse partire, il Milan rimane sempre vigile su Dominguez del Bologna che piace tanto.

Sempre parlando di mercato, arrivano conferme su Pellegrino, il difensore classe 2002 del Platense, è un obiettivo concreto del Milan, che non è interessato solamente a Pellegrino, ma anche a Koulierakis, difensore greco classe 2003 del Paok, la cui valutazione è di circa 10 milioni.

Per quanto riguarda le dimissioni di Mancini, credo proprio che non è vero niente che si è dimesso per accettare un'offerta mostruosa per fare l’allenatore dell'Arabia Saudita, lui sostiene di non avere avuto la giusta tranquillità per lavorare, perché gli è stato cambiato lo staff, cosa che per Mancini non si doveva fare, in quanto il gruppo di lavoro funzionava e pensa che sia stato un modo di Gravina per metterlo alle strette, che non ha voluto che restasse.

Chiaramente saranno stati mesi, che c’era in piedi questa situazione, nessuno si sveglia dall’oggi al domani e si dimette dalla Nazionale, se non ci sono motivi importanti, in Italia poi, dove la parola dimissioni è sconosciuta, Mancini non si sentiva più nell'ambiente giusto, vuol dire che qualcosa non andava più bene, che c'era qualcosa che non andava, avere inserito Bollini, Buffon e Barzagli, è stato come una specie di “commissariamento”, perché se a un allenatore togli lo staff di fiducia è come se togliessi la fiducia al tecnico.

Tutti ritengono azzardata la decisione di Mancini, di abbandonare la nave alla vigilia di due partite importanti per la qualificazione all’europeo, per me non ci sono momenti giusti o momenti sbagliati per dare le dimissioni, quando la misura è colma e le situazioni sono irremovibili, ci si dimette e basta, forse sicuramente sarebbe stato meglio farlo dopo il Mondiale saltato o al termine delle finali di Nations League, perché quando si perde e si rimane, non sia ha più la stessa fiducia, ecco perché doveva farlo prima.

Fino alla vittoria dell’europeo, avevo visto un grande Mancini e una bella squadra, quello che ho visto dopo, è sempre stato in antitesi con quello che aveva fatto prima, la riconoscenza nel gruppo non è una cosa che si addice al calcio, lui che è molto coraggioso nel lanciare i giovani, non l’ho trovavo coerente con le riproposizioni di Bonucci e Jorginho, giusto per fare qualche nome, la politica calcistica era riuscita a entrare nella Nazionale e alla fine questo è il risultato.

Adesso la Nazionale ha preso in fretta a furia il nuovo allenatore per la qualificazione ai prossimi Europei in Germania, a pensar male si fa peccato, però ci si azzecca e con il senno del poi si spiegano tante cose, Mancini doveva andare via e si era già pensato a Spalletti, che avrebbe portato molta più visibilità a un Gravina in continua crisi, ma De Laurentis si è messo di mezzo con la clausola (perché Giuntoli è stato liberato e Spalletti no?).

Aspettati i tempi “tecnici” per non destare sospetti, Gravina ha cominciato a mettere in discussione Mancini (staff, responsabile ecc.) per portarlo a questa scelta, magari lui se lo aspettava prima e comunque adesso alla guida della Nazionale c’è Spalletti, il migliore che si potesse scegliere e l’immagine di Gravina ne guadagna, anche se per conto mio, può prendere tutti gli allenatori che vuole, ma ha fallito perché serviva riformare il calcio e non lo ha fatto.

Il 9 e il 12 settembre ci saranno le partite con la Macedonia del Nord e con l’Ucraina, dopo aver perso con l’Inghilterra a Napoli, gli Azzurri non possono permettersi altri passi falsi, passano le prime due, ma a questo punto l’Ucraina è un avversario diretto da tenere in forte considerazione, vedremo una nuova Nazionale, con le idee di Spalletti, fra qualche tempo però, rivedremo le nazionali politiche imposte dal sistema, così è sempre stato e così sempre sarà.

Per la questione Spalletti si andrà in tribunale, ma intanto Gravina ha risolto alla grande il problema CT, stando alle “parole” riportate sul contratto, la Nazionale non è un club concorrente, ma siccome non è specificata la parola “club”, De Laurentiis ha ragione, la Nazionale è una concorrente dello stesso sport, per De Laurentiis la clausola non vale se Spalletti andasse a praticare un’altra disciplina sportiva, Aurelio è un volpone e equiparare l’Italia a un club qualsiasi è una cosa infinitamente triste, ma c'è un contratto e va rispettato. 

lunedì 14 agosto 2023

Il solito precampionato non esaltante.

Certo, dopo la grande rivoluzione e non è ancora finita, è chiaro che l’inizio della prossima stagione potrebbe essere deludente, l’importante è che alla fine dell’annata non sia un’annata negativa e che i problemi emersi in questo precampionato siano alla fine risolti, continuiamo a subire troppi gol e a realizzarne ancora meno, la difesa continua a fare tanti errori grossolani di reparto e individuali, ma la fase difensiva deve essere supportata del centrocampo.

Come dicevo precedentemente, è un centrocampo che corre, fatto di tante mezzali e con nessuno che possa organizzare il gioco, Krunic non è a livello da Milan ed è pure adattato, esprime sempre delle prestazioni mediocri, non capisco perché Pioli non lo abbia voluto vendere e non capisco perché non è stato preso Hjulmand o Dominquez, la “fissazione” di Pioli sul bosniaco è allarmante, così come lo era per Diaz, non so come si possa pensare di costruire un centrocampo e tutta la fase offensiva su Krunic.

Serve un bravo interprete del ruolo, senza dovere essere costretti a tornare all’odioso 4-2-3-1, fin qui abbiamo segnato solo un gol su azione e Pulisic, molto bravo per carità, non mi è sembrato quello che possa risolvere questo problema, forse potrebbe farlo Chukwueze, ma fare arrivare un altro play dal mercato sarebbe una buona cosa, a Giroud non arriva un pallone giocabile neanche a pagarlo oro, a parte che il francese ha 37 anni e Okafor non può giocare da centravanti, se non da adattato e servirebbe anche qui un centravanti di ruolo.

Queste sono le maggiori criticità emerse durante questa fase di preparazione, sono da rivedere il mediano titolare e la fase difensiva, il Milan ha sempre subito gol soprattutto e ancora molto spesso da palle inattive, a causa di gravi disattenzioni difensive, va migliorata la fase di non possesso, per non lasciare praterie agli avversari quando ripartono, momento in cui il Milan si fa trovare sempre scoperto.

La squadra sarebbe completa se arrivassero: un play, un difensore centrale e un centravanti, le ultime due amichevoli ravvicinate, hanno dato modo a tutti i calciatori di mettere minuti nelle gambe, ma come indicazioni poco e niente, a parte la prestazione di Loftus-Cheek, i tunisini dell'Etoile du Sahel non sono il Manchester, così come non lo è il Novara, il livello modesto dell'avversario e i ritmi bassi, erano in pratica quelli di una sgambatura, per avere qualcosa di indicativo, bisogna aspettare oramai la prima di campionato.

Con Loftus-Cheek “incursore”, almeno riusciamo a riempire meglio l'area di rigore, è una presenza costante nell’area avversaria, ma quando gli avversari ripartono, la difesa rossonera prende ancora l’infilata, buona l’intesa già collaudata al Chelsea tra Pulisic e Loftus-Cheek, in attesa chiaramente di scoprire Chukwueze, sarà interessante vedere questo nuovo Milan in una partita vera, come quella con il Bologna, Loftus-Cheek dovrà dare quella fisicità alla Kessie che tanto è mancata al Milan l'anno scorso.

Sul campo delle cessioni, De Ketelaere si è trasferito in prestito all’Atalanta, con un prestito oneroso di 3 milioni, il diritto di riscatto fissato a 23, con l’ingaggio totalmente a carico all'Atalanta, il 10% sulla futura rivendita e 4 milioni di bonus in base agli obiettivi, il Milan non ha il controriscatto, però Furlani ha fatto un’altra operazione stupenda.

L’interesse di Guardiola per Paquetá, ci indica come è stata frettolosa la valutazione del brasiliano e come gli allenatori rossoneri di quel periodo, non avessero fatto il massimo per valorizzarlo, Ballo Tourè è in uscita e l'operazione per il trasferimento al Werder Brema in Bundesliga, sarebbe alle battute conclusive, il Milan dovrebbe incassare 4-5 milioni e chiusa la sua cessione, Furlani e Moncada potranno virare finalmente su Calafiori del Basilea 

venerdì 11 agosto 2023

Sarà, ma per me è sempre il solito Milan.

 

Abbiamo vinto un trofeo, ma ai rigori contro il Monza, che se pur è una delle squadre più in forma della serie A, non è una candidata allo scudetto, fin qui il Milan non ha ancora segnato un gol su azione e fra una decina di giorni sarà campionato, ribadisco che il Milan continua ad avere difficoltà a creare azioni da gol, continua a praticare un inutile, sterile e prolungato possesso palla, che non appena gli avversari la conquistano, creano pericoli importanti ad una difesa sempre meno protetta e in difficoltà.

Meno male che c’è Maignan, che ha salvato ancora una volta il Milan dalla figuraccia, con una doppia parata nel primo tempo e una nella ripresa su Caprari, lui è sempre una sicurezza tra i pali, Kalulu si fa saltare con troppa facilità, Tomori soffre le incursioni rapide, Loftus-cheek corre dal primo all'ultimo minuto, non si fa mancare gli inserimenti senza palla, ma come gli altri centrocampisti non costruisce azione per gli attaccanti.

Krunic si vede poco, sia in fase di impostazione, che da schermo davanti alla difesa, Reijnders con il pallone tra i piedi sa cosa fare, gioca sempre in avanti e in verticale, ma gioca per sé, come Leao, che quando parte palla al piede non lo ferma nessuno, però fallisce in maniera rocambolesca due grandi occasioni, Pulisic si procura il rigore, lo sbaglia e poi segna sulla ribattuta, è tra i più attivi in campo, gioca tanti palloni e prova sempre a puntare l'uomo, ma anche lui non ha mai giocato un pallone per Giroud.

Per me è il marchio di fabbrica di Pioli, puoi cambiare modulo, puoi cambiare giocatori, puoi “venderti” Maldini, ma uno che nasce tondo non può morire quadrato, pensa di avere inventato il calcio e non si muove dalle sue posizioni, personalmente spero tanto in Musah, anche se per le sue caratteristiche può solo fare la mezz’ala in un centrocampo a 3, altrimenti nel 4-4-2 come esterno a destra e poi la Liga e la Serie A sono molto diverse, anche se potrebbe adattarsi facilmente.

La Cremonese ha preso il portiere classe 2002 Jungdal, l’operazione è a titolo definitivo a costo zero, con una percentuale sulla futura rivendita, mentre Messias è stato ceduto in prestito al Genoa con obbligo di riscatto, al verificarsi di determinate condizioni, contestualmente il Milan ha prolungato il contratto del giocatore fino al 30 giugno 2025.

Quello del Milan mi sembra un bel mercato, è andato a rinforzare la rosa dove c'era più necessità, gli acquisti mi piacciono un po’ tutti (non sono dei fuori classe), Pulisic, Reijnders e Chukwueze su tutti, con lui e Leao sulle fasce il Milan può essere devastante, il mercato per essere ottimo, deve fare ancora qualcosa in entrata e molto anche in uscita, sicuramente ci sono tanti giocatori pronti a esplodere, spetterà poi a Pioli consacrarli o trasformarli in brutti anatroccoli, come è successo per De Keteleare (l’Atalanta non spenderebbe tutti quei soldi), Vranckx e Adli.


Trovo che la società si sia mossa bene sul mercato, per lo scudetto vedo ancora il Napoli davanti a tutti (non credo che faccia come Il Milan), l’Inter non è ancora al completo, i soli Frattesi e Sommer non possono bastare a colmare la distanza con Kvaratskhelia e Osimen, La Juventus è in stand-by, ma come sempre verrà fuori pur giocando un pessimo calcio, mentre della Lazio non ne parla nessuno, che per me si giocherà lo scudetto con Juventus, Napoli e Inter". 

La Roma è la grande delusione, senza un giocatore di livello internazionale da mettere in attacco vicino a Dybala, non può trascinarsi così per un’intera stagione, il Milan ha fatto la rivoluzione, ci vorrà tempo e bravura per amalgamarli, senz'altro non sarà tra le squadre che giocheranno per titolo, Inter e Juventus sono forti e non sono ancora complete.

domenica 6 agosto 2023

La lista Champions League.

Nella lista A dei 25 calciatori da inserire in Champions League, devono esserci 17 giocatori “stranieri” e 8 giocatori formati in Italia, di cui 4 formati nel club, questi 8 devono avere tra i 15 e i 21 anni di età e per tre stagioni sportive o almeno per 18 mesi (anche non continuativi), devono aver giocato in un club italiano e quindi calciatori formati in Italia, ma non si possono avere più di quattro giocatori formati in Italia, gli altri 4, devono avere sempre tra i 15 e i 21 anni di età e per tre stagioni sportive o almeno per 18 mesi (anche non continuativi) hanno giocato nel Milan, quindi calciatori formati nel club.

Poi c’è la seconda lista, la lista B, dove un giocatore può̀ essere iscritto, se è nato dal 1° gennaio 2002 in poi ed è stato idoneo a giocare per il club in questione per un periodo ininterrotto di due anni dal compimento del 15° anno di età, al momento della sua iscrizione alla UEFA, oppure per un totale di tre anni consecutivi con un solo prestito a un club della stessa federazione per un periodo non superiore a un anno.

I giocatori di 16 anni possono essere iscritti se sono stati tesserati con il club negli ultimi due anni senza interruzioni, i club possono iscrivere un numero illimitato di giocatori nella Lista B durante la stagione, tuttavia, la lista deve essere consegnata entro e non oltre le 24:00 CET del giorno prima di ogni partita.

Le liste possono essere modificare nuovamente, se i club raggiungono la fase a eliminazione diretta, prima degli ottavi di finale e possono iscrivere un massimo di tre nuovi giocatori entro le 24:00 CET del 2 febbraio, i tre giocatori possono essere stati schierati da un altro club nella fase di qualificazione, negli spareggi o nella fase a gironi di Champions League, Europa League o Conference League.

Allora, andiamo a vedere quella che potrebbe essere al momento la lista Champions da presentare a settembre: 1. Maignan; 2. Kalulu; 3. Thiaw; 4. Kjaer; 5. Tomori; 6. Theo; 7. Reijnders; 8. Krunic; 9. Loftus-Cheek; 10. Musah; 11. Leao; 12. Saelemaekers; 13. Chukwueze; 14. Okafor; 15. Pulisic; 16. Giroud e mancherebbe il 17esimo giocatore.

Nella lista dei calciatori formati in Italia: 18. Sportiello; 19. Mirante; 20. Florenzi e anche qua mancherebbe il 21esimo giocatore, mentre nella lista dei calciatori formati nel Milan: 22. Calabria; 23. Pobega; 24. Colombo (che potrebbe partire) e pure qua mancherebbe il 25esimo calciatore.

Il 17esimo calciatore, dovrebbe essere acquistato o potrebbe essere “ripescato” da quelli che al momento sono fuori dal progetto: De Ketelaere, Messias, Adli, Origi, Ballo-Touré e Caldara, senza dimenticare che dalla lista è stato escluso Romero, per il 21esimo, se non dovesse arrivare nessuno, potrebbe essere “ripescato” Caldara, cresciuto nel vivaio italiano, mentre il 25esimo posto potrebbe essere occupato da un ragazzo della primavera: Simic o Bartesaghi.

Intanto Krunic spinge il Milan ad accettare l'offerta per andare al Fenerbahce, i rapporti tra i rossoneri ed il centrocampista sono ottimi e potrebbero accontentarlo, in questo caso il Milan dovrebbe prendere però un altro centrocampista, ma per il momento i turchi non arrivano ai 10 milioni di euro che chiede il Milan, l'offerta potrebbe essere alzata e quindi i rossoneri starebbero pensando a de Roon, mediano classe 1991 dell'Atalanta e della nazionale olandese. 

Il piano B potrebbe essere rappresentato da Dominguez, ma il Bologna chiede 15 milioni oppure da Schouten, sempre del Bologna, oltre al giovane figlio di Fernando Redondo, Federico, capitano dell’Under 20 argentina, il Milan è al lavoro anche per il vice-Theo Hernandez, per il quale è stato bloccato Calafiori e ha già raggiunto un accordo di massima con il Basilea per il prestito, i rossoneri in questo ruolo stanno cercando un giocatore italiano e non è escluso che non portino in prima squadra il terzino sinistro classe 2005 della Primavera Bartesaghi.

Tutto questo se il Milan riuscirà a vendere Ballo-Touré, aveva un accordo con il Fulham, ma il giocatore ha rifiutato il trasferimento, il Bologna lo segue da tempo e nelle ultime ore è piombato il Werder Brema, le due società stanno trattando, ma c'è ancora un milione di distanza, dai 4 milioni chiesti dal Milan e 3 offerti dal Werder.

Ecco la lista A per la Champions allo stato attuale:

I 17 stranieri: Maignan, Krunic, Kalulu, Kyaer, Tomori, Thiaw, Hernandez, Saelemaekers, Musah, Leao, Giroud, Okafor, Reijnders, Loftus-Cheek, Chukwueze, Pulisic e Romero.

I 4 formati in Italia: Florenzi, Caldara, Sportiello e Mirante; i 4 formati nel club: Calabria, Pobega, Colombo e Bartesaghi, mentre sono fuori rosa: Adli, Ballo-Tourè, Bennacer, Messias, De Ketelaere, Origi, Lazetic e Jungdal. 

sabato 5 agosto 2023

L’affare stadio finalmente sembra essere entrato nella fase calda.

 

Rozzano è il posto dove l’Inter ha deciso di farsi lo stadio, finalmente ha capito che deve arrangiarsi da sola, mentre San Donato Milanese è il posto scelto dal Milan, Furlani ha ribadito chiaramente che il Milan non vuole fare e non farà, come è giusto che sia, lo stadio con l’Inter, il Milan vuole un impianto tutto suo e nelle prossime settimane, è prevista un importante accelerazione per la costruzione del nuovo stadio.

Lo stadio è un’altra grossa spinta per la crescita del Milan, come è stato il mercato 2023 e nel frattempo si deve cominciare a sfoltire i ranghi, cominciano a partire alcuni esuberi o calciatori esclusi dal progetto, dopo che ha definito e chiuso il 20enne centrocampista Musah, arrivato dal Valencia per circa 20 milioni e aumenta la necessità di sfoltire l’organico, il giocatore americano ha anche il passaporto italiano e verrà tesserato come comunitario.

Quello che è cambiato di più è il reparto offensivo, ripartendo dai confermatissimi Giroid e Leao, i nuovi innesti consentiranno a Pioli di variare modulo, passando dal 4-2-3-1 al 4-3-3, il Milan è una delle protagoniste di questo mercato estivo e i dirigenti adesso sono al lavoro per definire anche le diverse e necessarie uscite, tra queste dovrebbe esserci anche Colombo, a meno che, non si decida di tenerlo come alternativa a Giroud.

Un 2002 di talento, come tutti i giovani deve giocare, deve acquisire minutaggio, deve continuare il suo percorso di crescita e per questo non può essere relegato alla panchina come terza punta centrale, per tanto con l’uscita di Ballo-Touré, ci saranno due arrivi sicuri: un terzino sinistro cresciuto in Italia per la lista Champions e un terzo centravanti oltre a Giroud e Okafor.

Tra i giocatori formati in Italia come vice Theo, i nomi più caldi sono Rogerio e Calafiori, ma in questi ultimi giorni, avanza la candidatura di Luca Pellegrini, giocatore di proprietà della Juventus, ma che ha giocato l'ultima stagione in prestito alla Lazio, Luca ha dato la sua priorità al Milan, i bianconeri vogliono cederlo a titolo definitivo, mentre i rossoneri ragionano su un prestito con diritto di riscatto, mentre per il terzo centravanti, sono sfumati il 2003 Veliz del Rosario Central e il 2001 del River Plate Beltran.

Servirebbe poi un difensore centrale giovane, che prenderà il posto di Gabbia e un altro centrocampista, che possa alternarsi a Krunic, mentre nel frattempo si sta lavorando soprattutto sul mercato in uscita, visto che adesso sono tanti, troppi, i giocatori che devono lasciare Milanello: Caldara, Messias, Adli, Ballo-Tourè, Saelemaekers, Origi, Vasquez, Lazetic e Jungdal, oltre a De Ketelaere che non ha convinto e che non troverebbe posto neanche tra le riserve, per lui ci sarebbe un fortissimo interessamento dell’Atalanta e uno forte del PSV, anche il Lens è tra le squadre interessate a lui.

Il Milan ha ceduto a titolo definitivo Rebić al Beşiktaş e Gabbia in prestito al Villarreal, i rossoneri hanno a disposizione al momento quattro centrali di difesa: Tomori, Thiaw, Kalulu e Kjaer, servirebbe un altro centrale, in un primo momento si era pensato a un giovane, ma poi viste le traballanti prestazioni in difesa, si starebbe optando per un profilo più esperto.

Il difensore classe 1995 del Barcellona Lenglet, che ha giocato l'ultima stagione in prestito al Tottenham, è in uscita e potrebbero bastare anche meno di 10 milioni, è un profilo esperto, non troppo giovane, né troppo vecchio, con 50 presenze in Champions League, mentre il Fenerbache ha fatto un'offerta ufficiale per Krunic (io lo venderei subito), ma Pioli lo considera uno degli uomini chiave.

Il Milan è quasi pronto a partire, dopo gli otto acquisti: Sportiello, Romero, Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders, Okafor, Chuckwueze, Musah e le cessioni di Tonali, Rebic e Gabbia, la dirigenza deve lavorare molto sul fronte uscite, deve preparare la lista Champions e sono molti i giocatori che devono trovare una sistemazione, entro la fine del calciomercato, tra questi c'è De Ketelaere.

L'Atalanta ha già presentato al Milan una proposta che i rossoneri hanno già accettato, manca solo l’assenso del giocatore, poi c'è Adli, per cui rimane valida la soluzione Salernitana e in dirittura d'arrivo c'è Vasquez, per il portiere colombiano è previsto un suo passaggio in prestito allo Sheffield, nella seconda divisione inglese.

Rimangono in uscita anche Origi, Messias e Ballo-Touré: il belga ha estimatori in Premier League, Turchia e Arabia Saudita, ma per il momento non sono arrivate offerte, per Messias c'è un interessamento del Besiktas, che dal Milan ha già acquistato Rebic, per quanto riguarda Ballo-Tourè, invece, il Bologna e il Fulham avevano fatto passi in avanti, ma la situazione non si è più evoluta.

venerdì 4 agosto 2023

Il Milan resta una squadra di ripartenze e transizioni.

 

La partita col Barcellona ha fatto vedere poche luci e molte ombre, bene Reijnders come mezzala, tanto che è stato il migliore in campo, ma il centrocampo rossonero si è maggiormente occupato di interdire, senza mai o quasi creare azioni da gol, male la difesa, protetta come sempre male dall’organizzazione del centrocampo, Pulisic dopo due buone partite stavolta è sparito di scena.

Al di là del risultato mi chiedo, ma i gol su azione dove sono? Ovviamente in questo Milan c’è ancora qualcosa che non va e amichevoli estive o no, il risultato così come in campionato, il più delle volte è figlio della prestazione e in sostanza, se il Milan in questa tournée americana, non è riuscito a vincere una partita, c'è di che riflettere.

Nonostante la bella rivoluzione numerica, tecnicamente e tatticamente è lo stesso Milan dell’ultimo anno mezzo e il campionato comincia tra tre settimane, sappiamo tutti che il buongiorno si vede dal mattino e poi magari si rischia si trascinarsi questi problemi (l’allenatore) per tutto l’anno, queste, sono le indicazioni che ci ha dato questa tournée.

L’apporto di Loftus-Cheek ha dato più sostanza al centrocampo, mancava la sostanza, ma secondo me era anche una questione di giocare a tre (come sostenevamo io e Maldini) e anche se adesso c’è la sostanza, è ancora un Milan slegato, Krunic con tutta la sua buona volontà, non è il giocatore capace di legare il gioco a centrocampo, cosa che potrebbe essere risolta a quanto pare con l’inserimento di Musah, sempre se il coach non intenda ripristinare il vecchio 4-2-3-1, perché c’è da trovare posto a Chukwueze.

Sicuramente è un centrocampo ben diverso (senza Tonali e Bennacer), con movimenti e interpreti diversi, più strutturati, più verticali, più portati a sganciarsi, ma è sempre una squadra avara di azioni da rete, tanto da non giustificare gli inserimenti di Reijnders e Loftus-Cheek, se poi la difesa non ha maggiore copertura, cosa che succedeva lo scorso anno ed è successo anche in questo scorcio di calcio giocato, ancora adesso, il Milan è risultato essere in un singolo, nello spento Leao, quando si spegne lui, si spegne tutto il Milan, un difetto che i rossoneri si portano dietro da sempre.

Con la Juventus bisogna notare che si è trattato di un passo indietro rispetto al Real e con il Barcellona è stato un passo ancora più indietro, troppo lunghi i periodi di gara in cui il Milan ha subito gli spagnoli, in una preoccupante fase difensiva, dove non si è salvato praticamente nessuno, Tomori, continua negli scricchiolamenti già visti nella scorsa stagione e Thiaw al momento non è quello ammirato nella parte finale del campionato, male Florenzi e decisamente male pure Hernandez.

Qui non è questione che manca Maldini e questione che c’è ancora Pioli, se la difesa è quella dello scorso anno, non è stata toccata dal mercato e si comporta esattamente come lo scorso anno, io una riflessione la farei, Pulisic è stato il peggiore, soprattutto in relazione alle sue potenzialità, non vorrei fosse un altro Diaz, peraltro non è una novità nella carriera dell’americano.

Pioli si professa soddisfatto, ma come fa a essere soddisfatto dei tre davanti che non hanno segnato, che ha fatto fatica a togliere la palla al Barcellona e in fase difensiva ha concesso tanto agli spagnoli, continuiamo a perdere troppi palloni, la palla va gestita meglio e Leao non deve essere l’unica opzione, il portoghese ha confermato di essere di un’altra categoria è vero, ma come sempre si è “acceso” a tratti, il Milan per diventare grande, deve avere altre soluzioni (cambiare allenatore).

Il Milan preoccupa per i tanti palloni persi, per l’attacco asfittico e per la difesa balbettante, ha confermato di avere già una sua fisionomia, ma è quasi identica a quella del Milan passato, fa male in transizione, aggredisce a tratti l’avversario, si compatta nella sua metà campo e commette gli stessi errori individuali, ha la stessa sofferenza a destra, Loftus-Cheek come Leao si accende e si spegne, Pulisic si è visto molto poco, Giroud si è visto quasi mai e la difesa ha ballato come e più delle altre volte.