domenica 31 dicembre 2023

Cancellazione Decreto Crescita.

 

Non sarà più utilizzabile dai club di Serie A dal 1° gennaio 2024, io ne avevo già parlato in passato e ho sostenuto che questo Decreto per come era stato istituito era sbagliato, perché se è vero che sostiene i club di serie A, con uno sgravio di tasse su alcuni stipendi e quindi possono essere più concorrenti con i club esteri, è altrettanto vero che riduce il gettito fiscale nelle casse dello stato, a vantaggio della fuga dei capitali all’estero e penalizza i giocatori (lavoratori) italiani e a caduta la stessa nazionale.

C'era una disparità di trattamento troppo evidente, troppo forte per far sì, che la decisione venisse presa al di là dell'aspetto economico, si è ricorso a fare arrivare in Italia calciatori che non meritavano di giocarci, rispetto a quelli che invece erano già presenti nel nostro paese, solo perché l’operazione era più vantaggiosa, ma con il rischio di depauperare il patrimonio del calcio italiano, perché gli stranieri grazie al decreto, avevano un impatto sugli stipendi molto più basso.

Si era parlato anche di mettere una soglia, sotto la quale il Decreto non poteva essere utilizzato, ma alla fine è stato abrogato, sicuramente avrà un impatto negativo nelle società di calcio, ma è altrettanto vero che ne troveranno sollievo tanti giovani italiani, che patiscono la presenza di tanti stranieri, nonché la nazionale, anche se c'è il rischio certo che la serie A possa perdere di competitività, perché certi calciatori sono riusciti a venire in Italia grazie al Decreto Crescita.

I club italiani a volte, hanno offerto condizioni economiche migliori anche rispetto ai club di Premier League e adesso sarà realisticamente impossibile, senza questi sgravi verrà meno la forza contrattuale, quindi da un lato è positivo perché elimina molti stranieri non di livello, favorendo al loro posto gli italiani, dall'altro vedremo ancora meno top player nel nostro campionato, già di per sé carente.

Ci dovrebbe essere un momento, più o meno lungo di difficoltà iniziale, ma alla lunga, con i giovani che avranno la possibilità di crescere nelle massime categorie, potrà essere una scelta vincente, il decreto crescita penalizzava l'intero movimento calcistico nazionale, ora i calciatori italiani e quelli stranieri, potranno competere sullo stesso piano, tutelando le sorti del calcio italiano, lo sviluppo dei vivai e il futuro della Nazionale.

Quindi, di botto cambia anche il mercato di gennaio 2024, al Milan piace Guirassy, che può lasciare subito lo Stoccarda, l’attaccante ha una clausola rescissoria da 17 milioni, il prezzo è buono, anche se il giocatore guineano andrà in Coppa d'Africa, ma lui è pronto a lasciare la Germania già a gennaio, oltre al Milan però, ci sono su di lui anche diversi club inglesi, che possono mettere sul piatto proposte economiche più importanti, anche al netto del decreto crescita.

Quindi il Milan dovrà fare uno sforzo importante, oppure puntare su Colombo, ecco dove sta la novità, nel 1967 il Milan ha fatto rientrare dal prestito al Savona in serie B, un ragazzo di 21 anni, che aveva segnato 15 gol in serie B ed è divenuto subito titolare nel Milan, si trattava di un certo Pierino Prati, che alla sua prima stagione completa in serie A, è stato il capocannoniere con 15 gol, negli anni del catenaccio.

Ha contribuito in maniera decisiva alla vittoria dello scudetto e nella stessa stagione con il Milan, ha vinto la Coppa delle coppe (l’attuale Europa League), battendo in finale l'Amburgo, l'anno successivo da campione d’Italia, ha vinto la coppa dei Campioni (Champions League), dove Prati è determinante grazie alle 6 reti segnate, di cui tre nella finale vinta per 4 a 1 sull'Ajax.

In quell'occasione è diventato il primo e finora unico giocatore italiano a realizzare una tripletta in una finale di Coppa dei Campioni, se allora ci fosse stato il decreto crescita, il Milan avrebbe preferito prendere un Blisset qualunque, non avremmo conosciuto Prati, neanche in nazionale, non avremmo vinto lo scudetto, la coppa delle coppe e la coppa campioni.

Ma in panchina il Milan aveva Rocco e non Pioli, che ha il record di avere fatto esordire 6 ragazzi e tutti insieme arrivano a meno di 180 minuti e poi magari andiamo a prendere Lazetic o Romero, giudicati meglio dei Mannari o dei Paloschi e giochiamo sempre con Krunic, anzi grazie a Dio, la società è finalmente intervenuta, ma torniamo al mercato e più precisamente all’attaccante.

Il Milan l’attaccante lo deve prendere, perché Giroud non prende più una palla e al termine di questa stagione, non dovrebbe essere più confermato, andando via a parametro zero, sembrerebbe che abbia già un accordo con la Lazio e come l’addio di Pioli a fine stagione, anche quello di Giroud è inevitabile e non è da scartare neanche l’ipotesi di un ritiro.

Il decreto crescita ha messo in difficoltà oltre alla trattativa per Guirassy, anche la trattativa per Demiral, il turco classe '98 sta giocando con l'Al-Ahli in Arabia, ma l'alto ingaggio blocca l'operazione, di certo dovrebbe tornare Gabbia, che è una soluzione perfetta, ma un altro centrale serve e io punterei molto su Simic, che con Gabbia, conoscono l’ambiente Milan, il calcio Italiano e non sono più scarsi di tanti altri accostati ai rossoneri e costano niente.

Un’altra trattativa che sembra stia per diventare certa, è la cessione di Krunic, indipendentemente da tutto, il Milan vuole cedere Krunic e arricchire la mediana con Hamed Traoré, ex centrocampista del Sassuolo ora al Bournemouth, sul quale ci sono anche altri club italiani e il Napoli.


Tanti Auguri di un 2024 ricco di gioie e di soddisfazioni

giovedì 28 dicembre 2023

Rotti senza giocare.

 

È il caso di Pobega, un problema all'anca talmente grave, che ha richiesto un'operazione e che prevede un recupero lungo, stimato intorno ai 4 mesi, un brutto colpo per la società, ottimo invece per Pioli, che non rischia più che gli venga venduto Krunic, che ora sarà costretto a sostituire Pobega nelle rotazioni e se per Okafor, anche lui infortunatosi senza giocare, si può ipotizzare come causa un recupero affrettato, per Pobega è chiaro e lampante, che la preparazione atletica in casa Milan va rivista.

Cardinale ha fatto i suoi personali auguri di Natale e di buone feste, con queste parole: "Tutti noi di questa squadra vogliamo la stessa cosa: vincere, essere i numeri uno, essere campioni d'Italia e campioni d'Europa. Non vi è in questo alcuna ambiguità e non è possibile accontentarsi di qualcosa di meno. Il nostro obiettivo non è di vincere ogni tanto, bensì di vincere costantemente e a lungo. Questo è ciò che i nostri tifosi, i nostri giocatori e il nostro staff tecnico si aspettano dalla proprietà, e questo è ciò che daremo loro".

Luciano Rispoli, famoso giornalista televisivo diceva: “Ma che belle parole”, per me sono solo parole, perché un proprietario di club che vuole vincere tutto e vuole essere sempre il primo, non doveva allontanare Maldini e non doveva non sostituirlo, avrebbe già dovuto cambiare lo staff medico-atletico e avrebbe già dovuto esonerato Pioli, quindi come dice Noemi: “Sono solo parole”, mentre noi vogliamo vedere i fatti.

Riguardo a Ibrahimovic, come nuovo collaboratore di Red Bird, l'immagine della sua bellissima rovesciata sulla spiaggia di Miami, ci dice quanto il suo ritorno da dirigente, non sia altro che fumo negli occhi e che come dirigente non sposta niente in casa Milan, se no, in questo momento particolare, dove pare si stia prendendo una squadra di fisioterapisti olandesi e l’allenatore sia arrivato al capolinea, avrebbe dovuto essere a Milanello.

Dicevamo che i giocatori, Pioli, lo staff tecnico e sanitario, hanno bisogno di una presenza dirigenziale importante e costante, in questo periodo complicatissimo serve ancora di più e adesso che c’è Ibrahimovic lui doveva essere la, con loro, mi colpisce perché ai giocatori serve una presenza forte, però ero sicuro che Ibra fosse arrivato solo per zittire la piazza e che non sarebbe stato il collante tra la proprietà e i giocatori.

Trevisani dice: “ci sono un sacco di problemi, ma sento solo #PioliOut", vero, da una persona competente come lui, sento dire cose giuste, ma lui dovrebbe sapere che quando le cose vanno male a pagare è l’allenatore, che è la cosa più semplice e più innocua possibile? Tutto vero, giocatori che non rendono, infortuni, scelte della società, ma Pioli ha fatto fuori con soddisfazione Maldini e con altrettanta soddisfazione ha accettato di essere coach (parafulmine) di questa squadra, quindi le colpe sono solo sue.

Pioli doveva fare come Spalletti, dimettersi dopo avere conquistato lo scudetto, visto fra l’altro che Maldini lo aveva esonerato, andare via da vincitore, non rovinarsi la reputazione e possibilmente trovare un altro club di livello che lo avrebbe gratificato, spezzando però il cordone ombelicale che ha con il suo staff medico-atletico, da cui dipendono i tanti e lunghi infortuni, i giocatori che non rendono, dipende anche da come sono allenati e da come vengono utilizzati e non da chi li ha comprati.

Anche qui è colpa dell’allenatore, Pioli si è sempre vantato di avere avallato tutte le scelte della società, quindi paga pure lui per le scelte sbagliate, Pioli sa di essere un mediocre e si è attaccato a questo colpo di fortuna con tutto il corpo, vuole sfruttarlo il più a lungo possibile, è disposto a qualsiasi compromesso, perché sa che dopo questa felice parentesi, torneranno i tempi bui dell’Inter, seguirà le gesta di Giampaolo.

Di contro Cardinale vuole fare quello che vuole, si circonda di gente disposta a tutto per esaudire i suoi voleri, gente come Maldini, che vuole e può comandare non è gradita, meglio niente o se proprio non se ne può fare a meno, che facciano i consiglieri a Miami, motivo per cui al Milan non verrà Conte, non verrà De Zerbi e non verrà qualche altro.

Pioli mai come oggi è stato a rischio di essere esonerato e non sarà certamente perché il popolo rossonero è #PioliOut, se no l’avrebbero fatto qualche mese fa, ce poco da fare e dobbiamo farcene una ragione, il ciclo di Pioli sulla panchina del Milan è terminato, con tutte le giustificazioni del caso, la situazione è inequivocabilmente questa, non ci possiamo aspettare che Pioli resti per tutta la vita sulla panchina del Milan, solo perché ha vinto uno scudetto, che facciamo esoneriamo Cardinale? Magari, ma non si può.

Il Milan è una squadra che non ha continuità, non è come l’Inter che difende e attacca in maniera compatta, sempre allo stesso modo, verticalizzando e tenendo altissima l’intensità del gioco (eppure ha meno infortuni), si muove in blocco, il Milan invece no e non puoi dare la colpa a qualche altro, la colpa è dell’allenatore, la gente oramai si è disaffezionata, il credito portato dallo scudetto non è illimitato.

lunedì 25 dicembre 2023

venerdì 22 dicembre 2023

Nulla da dire sulla prestazione contro il Monza.

 

Si è rivisto un Milan compatto e soprattutto propositivo, ci sono stati ancora altri infortuni muscolari, ma quelli sono l’alibi preferito da Pioli, che continua a dire che si gioca troppo, come se anche le altre avessero lo stesso numero di infortuni.

Theo Hernandez difensore centrale è un azzardo, dettato dalla mancanza di coraggio di far giocare i giovani, Bartesaghi ha raggiunto le 4 presenze, per un totale di una 20tina di minuti, fatti tutti a risultato acquisito, Camarda e Traorè sono entrati per dagli un po' di passerella e ora anche Simic, con la partita in pieno controllo.

Con gli esordi in campionato di Bartesaghi, Camarda e Simic, il Milan diventa la squadra ad aver schierato più giocatori nati a partire dal 1° gennaio 2005 in questa Serie A, un record di cui può fregiarsi proprio Pioli, che i giovani (di casa) non li farebbe giocare mai, c’è mancato poco che esordisse pure Jimenez, che era già pronto all'ingresso in campo prima dell'infortunio di Okafor.

Esordi per il record, ma poi alla fine stringi, stringi, verranno accantonati e rispolverati alla prossima necessità, verranno magari dati in prestito e poi si perderanno per pochi spiccioli, io Simic lo avrei voluto in pianta stabile in prima squadra già quest’estate e poi finiamola di chiamarli “giovani”, a 18 anni non sono più dei “giovani”, sono ragazzi con poca esperienza, che nessuno ha il coraggio di fargli fare.

È una storia italiana, ovunque richiedano del personale, lo vogliono esperto e se è esperto non lo vogliono perché è vecchio, ma nessuno al coraggio di formare i ragazzi, forse perché non sono bravi a farlo, Simic per l’ennesima volta dimostrato di saperci stare, di avere cognizione del ruolo, di avere fisicità e affidabilità, senza che l’allenatore debba fare le sue “piolate”, esperimenti strani come quello di Messias lo scorso anno e Pobega o Krunic difensori centrali.

Non credo che queste ultime minchiate saranno annoverate tra i record di Pioli, invece sarà ricordato per essere stato l’allenatore che ha fatto esordire Camarda a 15 anni, in quelle condizioni, tutti avrebbero fatto di meglio, il Milan potrebbe iniziare a raccogliere i frutti del lavoro del suo scouting, con ragazzi che possono ambire a stare in pianta stabile in prima squadra e visto che l’allenatore, coach scusate, non ha dimestichezza con i giovani, quest’estate sarà fondamentale, far partire la squadra Under 23.

La Juventus ne ha tratto i primi benefici e ora anche al Milan i tempi sono maturi, intanto il mercato di gennaio si avvicina, è rientrato Kjaer, è guarito Pellegrino, si può contare su Simic, ma un centrale in attesa di Kalulu e Thiaw serve, più che il rientro di Gabbia, punterei sul sostituto di Kjaer, cha ha i suoi anni e che Pioli non vede più.

Lenglet è un nome plausibile, servono però degli incastri economico-finanziari giusti, specie per quel che concerne lo stipendio, attualmente l’Aston Villa si fa carico del 75% del salario, con il Barcellona che gli versa il resto dei 6 milioni netti che percepisce, il Milan vorrebbe un contributo un po’ più corposo per il prestito di sei mesi, con diritto di riscatto.  

Anche in mezzo credo che bisogna fare qualcosa, sciogliere le riserve su Adli, tornato come avevo previsto e come tutti gli altri giovani nel dimenticatoio e anche su Krunic, davanti, forse non si farà più nulla, viste le prestazioni di Jovic (a me non convincono) e i costi elevati per una punta decente.

Il Milan con il successo sul Monza, ha consolidato il suo terzo posto in classifica e si è avvicinato alla Juventus, tenendo così a bada il Bologna e la Fiorentina, che spingono prepotentemente da dietro, perché nonostante l'eliminazione in Champions League, ci sarebbe una Europa League da provare a vincere, sicuramente dopo avere superato il Rennes negli spareggi per gli ottavi di finale, non credo in una rimonta per lo Scudetto, però non possiamo perdere il quarto posto come lo scorso anno.

Non sono sicuro che arriverà tra le prime quattro, a parte il Napoli, le altre già citate Bologna e Fiorentina, lo inseguiranno fino alla fine, il Milan non ha meritato di andare avanti in Champions, nel complesso ha giocato bene solo due partite, è sempre un Milan discontinuo, che esce fuori nei momenti clou della crisi e poi ci ripiomba dentro, ecco la mia paura, che come la passata stagione, arriveremo in semifinale in tutte le competizioni e fuori dalla Champions.

Il sorteggio dei playoff di Europa League, ha detto che il Milan affronterà il Rennes, forse il Milan non è la più forte tra le squadre scese dalla Champions, occhio allo Sporting Lisbona e al Liverpool, ma direi che con il Rennes è andata bene, già la Roma con il Feyenoord non è uno spareggio agevole.

Il Rennes è una squadra partita con altri obiettivi nel campionato francese, non sta andando bene per niente, è 13cesima in campionato, ha già cambiato a novembre l’allenatore e ha vinto solo 3 partite su 16, sei sono le sconfitte nelle ultime nove gare, è una squadra che ha segnato 20 gol e ne ha subito 21, ma ha tanto talento, anche se ancora non si è visto.

domenica 17 dicembre 2023

Tu chiamalo se vuoi, effetto Ibra.

Allora, non cominciamo con le cazzate, che è bastato nominare Ibra super consigliere di tutto, per cambiare il Milan da così (pessimo per la prima ora) a così (disperato nell’ultima mezz’ora), alla fine se la squadra di Pioli, fosse stata più attenta e applicata, anche con tutti gli infortuni, avrebbe potuto passare il turno in Champions, invece resta fuori dagli ottavi, per me meritatamente, per la differenza reti in negativo rispetto al PSG.

Il Milan alla fine riesce a rendere meno amara questa partecipazione alla Champions, già non dovuta, con la possibilità di continuare il suo percorso europeo in Europa League, competizione per cui si era qualifica a fine della scorsa stagione e per me più attinente alle possibilità tecniche della squadra, Europa League da disputare a febbraio, nel caso in cui il Milan riuscisse a vincere un play off, con una delle squadre classificate al secondo posto della fase a girone della stessa Europa League.

Chiaramente come al solito si apre il dibattito, se per il Milan o qualsiasi altra squadra italiana, sia meglio essere fuori da tutte le coppe europee o provare ad andare fino in fondo all'Europa League, questo dipende dalla profondità della rosa, ma se il Milan ha fatto la Champions, questa profondità di organico ce l’ha e quindi infortuni a parte, i rossoneri devono parteciparvi per vincere, così come devono provare a vincere la coppa Italia, perché checché se ne dica, il Milan è fuori dalla lotta Scudetto.

La cosa importante è però, che non si faccia distrarre dalle coppe e perda il quarto posto come lo scorso anno, anche perché, il prossimo anno sarà varato il nuovo mondiale per club e la nuova Champions, dove l’Italia potrebbe partecipare con 5 formazioni della nostra serie A, la vittoria di Newcastle e il fatto di essere rimasti in Europa, dà ancora più linfa alle italiane, per questo nuovo progetto.

Già il Milan è rimasto fuori dalla nuova supercoppa italiana, resterà sicuramente fuori dal nuovo mondiale per club, ma almeno deve entrare nella nuova Champions, solo che non bisogna continuare a mettere la polvere sotto il tappeto, non dobbiamo dimenticare che anche il Newcastle, era rimaneggiato ed è coinvolto in altre grane, che anche contro gli inglesi, la squadra schierata dal Milan era migliore.

Per un'ora i rossoneri hanno fatto fatica a mettere insieme due passaggi di fila e creare un'occasione, la prima ora è stata imbarazzante, la scossa è arrivata poi da un gol casuale, è assolutamente necessario ritrovare quella fluidità di gioco, e quell'organizzazione delle prime 8 giornate, manca ordine e personalità, ritrovare la competitività in Italia e in Europa, contano le idee, la competenza, la logica, l'ambiente ha bisogno di serenità, deve ritrovare fiducia e continuità, orgoglio, autorevolezza e carisma, non vittorie lesinate. 

mercoledì 13 dicembre 2023

Arriva Ibrahimovic

Mancava solo l’ufficialità e adesso è arrivata, Ibrahimovic torna al Milan, non più da giocatore, ma come Senior Advisor di RedBird e del Senior Management del club rossonero, parolone grosse, che possono far pensare a chi sa quale incarico operativo all’interno della squadra, ma che a quanto pare, si riduce a consigliere personale di Cardinale e della dirigenza rossonera.

Non ci sono descrizioni ufficiali dei compiti di Ibra, la gazzetta dello sport lo spiega come interlocutore per Pioli e la squadra, Zlatan offrirà la sua collaborazione a tutte le aree del club, per prima quella sportiva e si confronterà con il coach, anche su questioni tecniche e tattiche, non sarà tutti i giorni a Milanello (se no Pioli si teneva Maldini), ma quando sarà necessario e il tecnico sarà accordo, allora si presenterà a Milanello per dare il suo sostegno alla squadra. 

Quindi, continuerà a mancare la figura dell’uomo di campo e come si legge, è una figura importante per squadra e allenatore, però non sarà con una presenza sporadica, che Ibra può essere di nuovo un punto di riferimento per il tecnico e la squadra, sarà un consulente dei dirigenti e avrà voci in capitolo anche in società, potrà dire la sua anche sul mercato o suggerire il nome di un eventuale prossimo allenatore, ma non sarà lui a prendere la decisione finale (appunto sarà l’algoritmo).

Zlatan sarà impegnato nelle iniziative commerciali e parteciperà anche ad alcuni progetti, tra cui il nuovo stadio, insomma uno che si occuperà di tutto e poi in sostanza non sarà “determinante” in niente, quindi ora che è arrivato lui (come per incanto), non ci saranno più infortuni, il Milan tornerà a fare bel gioco, si faranno più punti, tutto questo perché? perché contribuirà a rafforzarne la cultura vincente, per qualche volta che andrà a Milanello.

Ma quello che mi lascia stupefatto è che “Il suo mandato includerà lo sviluppo dei giocatori e la formazione per alte prestazioni”, dovrebbe tenere almeno una lezione al giorno dopo gli allenamenti, un po' meno mi stupisce, quello per cui è stato veramente preso e cioè, la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan, compresi i progetti speciali di importanza strategica, incluso il nuovo stadio, collaborerà con il team di investimento globale della società, nel supportare il portafoglio (perché è questo l’obiettivo) di investimenti esistente di RedBird nei settori sport, media e intrattenimento.

Lo svedese quindi non sarà tutti i giorni a Milanello, ma potrà andarci tutte le volte che vuole (Pioli), per stare vicino alla squadra e all’allenatore, non sarà il suo tutor, ma sarà invece un importante interlocutore, con cui confrontarsi quotidianamente (solo che a Milanello non ci andrà quasi mai), noi tifosi siamo chiaramente contenti del ritorno di Ibrahimovic, ma ho l’impressione (certezza), che sia per provare a stemperare le tensioni del momento, un parafulmine.

Tranne se, come vorremmo, possa veramente occuparsi del mercato, della squadra e delle responsabilità di Pioli, andando a colmare un vuoto dirigenziale e carismatico, che si creato con l’addio di Maldini, ma non risolverà tutti i problemi, come non li poteva risolvere Maldini, il problema degli infortuni, gli accorgimenti tattici, quelli li deve rivedere e risolvere l’allenatore, Maldini li voleva e li poteva risolvere, ma cambiando proprio l’allenatore.

Con il Newcastle arriverà il primo verdetto della stagione, il Milan può andare agli ottavi di Champions e ci sta che tiri dentro un’altra 20tina di milioni, in Europa League potrà portare a casa anche qualcosina di soldi, oppure la cosa più probabile è che sia eliminato da tutto, ma non sarebbe un bene per il “nostro” campionato, perché il fatto di non avere le partite di coppa infrasettimanali, non migliorerebbe la situazione.

È la notte più importante dell’anno e non della stagione, perché per restare in Europa (almeno in Europa League) deve vincere contro gli inglesi, se dovesse restare fuori da tutto, io non sono dall’idea che la posizione di Pioli potrebbe tornare in discussione, Cardinale più che non cambiare in corsa, non vuole ammettere di avere sbagliato e punta ad arrivare a fine stagione con Pioli


martedì 12 dicembre 2023

Se non va via Pioli, mi limito a commentare le sciocchezze degli altri.


Un'altra partita persa, un altro approcciato sbagliato nel secondo tempo, un Milan sempre più in crisi e scudetto che si allontana in maniera netta, Scaroni ha sempre parlato di quarto posto (non raggiungeremo nemmeno quello), Pioli parla di scudetto e se lo dice lui, vuol dire che anche al Milan come tanti, pensavano di potersi cucire la seconda stella sul petto.

Mi dispiace però che tanti giornalisti, una settimana dicano quando il Milan vince, che bisogna essere grati a Pioli a vita o che questo è un Milan che può ancora dire la sua per lo scudetto e dopo un anno e mezzo, tirano fuori la storia che comunque vada è colpa di Maldini, leccando all’invero simile Cardinale, questa che seguono sono le parole di Ravezzani, un giorno sul carro del più forte e il giorno dopo a massacrare qualcuno che non siano Cardinale e Furlani: "Se tutti quanti avevamo compreso gli intenti di RedBird, come ha potuto non accorgersene Maldini dall'interno?!"

Intanto tutti quanti chi? Ricordo a tutti, che Maldini ha voluto assicurazioni da Cardinale, che Singer gli ha garantito che ci fosse stata continuità con Elliott, anzi Cardinale sarebbe stato più parsimonioso e che la firma di Maldini e Massara è arrivata nell’ultimo giorno utile, proprio quando Paolo ha avuto delle false promesse, tanto da ergersi a garante, ma Cardinale in realtà non aveva le stesse idee di Maldini, Paolo se n’è accorto con il tempo, ha detto che non ci stava e il risultato è stato che lo hanno cacciato.

Il primo anno di anomalo c’è stata una mancata valorizzazione del mercato, perché Pioli non è capace e perché sempre lo stesso Pioli sapeva che Maldini lo voleva esonerare e di rimbalzo a creato tutti i presupposti per liberarsi di Maldini, il Milan senza Maldini, si è dimostrato un Milan migliore? E allora perché si deve salvare sempre e solo Pioli e Cardinale, come se questi non avessero nessun potere (colpe) sulle vicende milaniste.

Continuiamo a dare la colpa a Maldini per tutto, teniamoci buoni Cardinale, inneggiamo a Pioli, ma intanto, la rovina del Milan è ancora la da 5 anni, la rovina del Milan è il preparatore atletico, in combutta con Pioli e Cardinale, "Se tutti quanti abbiamo compreso che il problema sono gli infortuni, come possono non accorgersene loro dall'interno?!".

Non è un mistero che Cardinale non puntasse almeno all’inizio a effettuare investimenti per crescere sul medio-lungo termine, ma che si sia posto sin dall’inizio, l’obiettivo di costruire lo stadio, arrivando magari in pianta stabile tra le prime quattro, in modo da potersi garantire il mercato con gli introiti Champions e avere i conti a posto, senza avere gli obblighi che ha una squadra che vince tutti gli anni lo scudetto.

Quindi nessun direttore sportivo che rompa i coglioni, un allenatore mediocre che non vincerà mai più uno scudetto nella sua vita e un preparatore atletico che distrugga tutto quello che si crea, così Cardinale può stare tranquillo, prende gli introiti dallo stadio, dalle cessioni eccellenti e porta a casa un mare di sponsorizzazioni, intanto il Milan è diventato senza offese per le altre, una squadra di metà classifica, l’anno scorso è arrivato quinto, quest’anno chi sa.

A Stefano Sorrentino voglio rispondere con piacere e senza polemica, è stato il portiere del Palermo per tanti anni, persona squisita, calciatore importante e professionista serio, noi del Milan non perdoniamo a Donnarumma, non tanto il fatto di essere andato via dal Milan, ma il modo come è andato via, ma non abbiamo fatto una campagna denigratoria, poi se fa una minchiata dietro l’altro e ha abbassato il suo livello delle prestazioni, con il fatto che a noi non è andato giù come ci ha lasciati, non c’entra nulla.

Parliamo di uno dei portieri più forti in circolazione, a lui non si risparmiano le critiche, perché essendo uno dei più forti non gli perdonano niente, ma non ha niente a che vedere con il fatto di essere andato via dal Milan a zero, senza alcuna riconoscenza, noi tiriamo i “dollarumma”, come l’Inter fischia Lukaku, sono gli altri caso mai, che al primo errore sono lì col fucile pronti a sparargli addosso, come è vero che può crescere ancora tantissimo, ma si è fermato e non è colpa perché i tifosi non gli perdonano di essere andato via dal Milan, provi a rivedere il suo atteggiamento in un atteggiamento meno spavaldo e più umile.

Giusto per dire due parole sulla partita, senza entrare nei dettagli, è stata una brutta partita con tanti problemi tattici e di conseguenza con tanti spazi concessi agli avversari, il Milan fa sempre gli stessi errori (colpa di Maldini) e ha una difesa sempre più orribile, escluso 2/3, tutti gli altri sono ampiamente sotto la sufficienza, come dicevo anche l’anno scorso, le assenze non possono essere un alibi, anche l’Atalanta ha degli infortunati, non ha l’organico del Milan e si parla di un Gasperini a fine ciclo.

Sono d’accordo con Longoni, che la stagione (lui dice quasi) io dico sia finita a dicembre, sono d’accordo pure sul si pensi al prossimo allenatore, ma la settimana scorsa non la pensava così, non si possono avere questi atteggiamenti ondivaghi a seconda dei risultati, se hai un’opinione quella è, non la puoi cambiare ogni settimana.

Il cammino del Milan ormai dall’anno scorso è questo, vinci due partite di fila e poi ne perdi altre due determinanti, io ci andrei piano sulla recente esplosione di Jovic, anche Moncada e Furlani hanno il loro scheletro nell’armadio, per Maldini De Keteleare e per gli altri due Chukwueze, ma la vera colpa è avere riconfermato Pioli e aver deciso nelle scorse settimane di non cambiarlo.

Bisogna prenderne atto, che il ciclo di Pioli è finito da tempo, caro Ravezzani, come mai se tutti quanti lo abbiamo compreso, non se ne accorgono loro dall'interno?!", non sappiamo però se hanno iniziato a guardare al futuro, perché non essendoci in giro niente a livello Milan, traghettatore per traghettatore, tanto vale tenersi lui, sarà un'agonia arrivare fino al termine della stagione, ma chi di dovere doveva pensarci prima, molto prima, comunque abbiamo un tecnico che all’88esimo fa entrare Adli, una mossa tattica determinante, se proprio la doveva fare, perché non faceva entrare Pobega? 

lunedì 4 dicembre 2023

Ultimatum Cardinale: “Pioli, o svolti o salti".

 

Chi l’ha detto? Tutto sport titola così il suo giornale, ma dalla riunione di Milanello non è uscito questo e non c’è stato un comunicato ufficiale in tal senso, è logico che i termini della discussione sono stati questi, ma o svolti o salti, gli e lo aveva già detto lo scorso anno Maldini e Cardinale ha fatto saltare Maldini e Massara, quindi non sono così sicuro che se non svolta salta.

Magari poi si scopre che salta Bonera, o Furlani, il signor so fare tutto io magari torna a fare l’AD, anche se dovesse saltare Pioli (non lo hanno fatto e non lo faranno), sarebbe un altro grandissimo errore affidare la panchina ad Abate, a uno senza nessuna esperienza e che in fin dei conti, sta facendo bene solo quest’anno con la primavera, perché lo scorso anno è stato disastroso.

In caso di una mancata svolta, ma di una situazione disastrosa, che vedrebbe finalmente Pioli lontano dal Milan, non serve un allenatore senza esperienza, serve un traghettatore con tanto di palle e Abate al momento non lo è, escludo Tudor perché vuole un contratto più lungo e poi perché è un altro Pioli, un mediocre, forse, la soluzione migliore per traghettare il Milan, ammesso che venga esonerato Pioli, potrebbe essere la coppia Shevchenko-Tassotti.

Due milanisti che conoscono l’ambiente, il primo ha una discreta esperienza, Tassotti è stato l’angelo custode di tanti grandi allenatori passati dalla panchina del Milan, lui sì, che ha l’esperienza per consigliare Scheva e tirarci fuori dai guai, per giugno, il sostituto di Pioli potrebbe essere Thiago Motta, poi tutto passa dall’algoritmo, non riesco ancora a competere con le intelligenze artificiali.

A complicare le cose c’è anche l’infortunio di Thiaw, alla fine Simic non ha giocato contro il Frosinone, però anche questo, abbiamo un tecnico che non utilizza mai i giovani, Simic aveva fatto benissimo quest’estate e sta facendo ancora bene, perché non tenerlo in considerazione, 10 minuti ogni tanto e oggi avremmo un ragazzo “inserito” già con i grandi.

Ma Pioli non ne vuole sapere di lavorare con i giovani, così preferisce affidarsi a Theo centrale e a Florenzi al suo posto, anche per il mercato invernale, si starebbe pensando in maniera concreta, di provare a riportare Gabbia a Milanello, attualmente in prestito al Villarreal, mentre con il ritorno in campo di Bennacer, Pioli potrà contare su Loftus-Cheek e Reijnders a centrocampo, oltre a Musah, Adli e Pobega per le rotazioni.

Il suo rientro a questo punto, pare che non escluda più Adli come pensavo, ma il figlioccio di Pioli Krunic, il coach oltre alla faccia ha perso pure i poteri, Krunic contro il Frosinone non si è mai riscaldato, tant’è che è rimasto in panchina per tutta la gara, su questa scelta pesano: le difficoltà per il rinnovo, un Adli dichiaratamente migliore e le offerte dalla Turchia, con il Fenerbahce sempre molto interessato ad acquistarlo già a gennaio.

Per quanto riguarda la gara con il Frosinone, come avevo scritto non parlerò più delle partite, fino a quando non ci saranno novità importanti, quella di Theo centrale e il ritorno in campo di Bennacer, mi sono sembrate notizie importanti, poi per il resto, il Milan vince senza entusiasmare e dopo la vittoria striminzita con la Fiorentina, Pioli raccoglie altri tre punti.

Menomale che arrivano queste vittorie sporche, perché la Roma si è fatta sotto ed è già al quarto posto, non mi sembra invece importante la prestazione Jovic, ha fatto quello per cui è pagato, niente di trascendentale, così come non sono d’accordo con chi sostiene, che Jovic ha dimostrato di non essere il disastro che dicevamo in molti, se e sottolineo se, dovesse continuare a giocare così è una buona riserva, punto.

Come dice Bucchioni: “Jovic rinato? Attendiamo ancora qualche altra partita prima di emanare verdetti”, troppo presto per dirlo, adesso sono cinque o sei anni che la sua carriera è contrassegnata da troppi alti e bassi e una poca costanza di rendimento, una partita non può bastare, invece trovo importante parlare delle critiche fatte a Maldini per le sue dichiarazioni, su cui mi sono già espresso.

Tutti sono rimasti sorpresi dalla tempistica, ma dico io, se lo hanno chiamato per parlare in questo momento, cosa doveva fare, aspettare che il Milan vincesse lo scudetto? Non credo proprio che sia stato lui a proporsi per l’intervista adesso, il Milan, nelle persone tirate in ballo, allora quando dovrebbero smentire? in quale occasione? Se ci sono occasioni per dire a domanda, quello che si pensa.

giovedì 30 novembre 2023

Non trovo le parole, o perlomeno….

Non è una protesta, perché figurarsi, nonostante i pessimi risultati, le pessime prestazioni, la quantità industriale di infortuni, le proteste di tutto il popolo Milanista, addetti al lavoro compreso, Cardinale continua a dare fiducia a un tecnico, che oltre a essere in confusione, è praticamente esonerato dall’indomani che ha vinto lo scudetto.

Si è reso conto anche Pioli, che il suo ciclo al Milan è finito con la lunga crisi dello scorso anno, l’unico a non accorgersene è Cardinale e pensare che gli americani se non porti i risultati ti fanno fuori senza appello, qui oltre ai risultati sportivi, c’è anche la perdita di 20 milioni, quelli che il Milan avrebbe incassato in caso di passaggio del turno.

Una somma composta da premi Uefa, incentivi degli sponsor, un sold out in più al botteghino, che permetterebbe di potere operare nel mercato di gennaio, per rinforzare la rosa a disposizione dell’allenatore, per non parlar, che ogni passaggio di turno, migliora il ranching in vista della nuova Champions, davanti a tutto questo, veramente non trovo le parole.

O perlomeno, in questo ultimo anno e mezzo, ho rappresentato tutti i pericoli, i retroscena, le sfaccettature, ho spiegato, criticato e consigliato, ma adesso ho esaurito gli argomenti, quindi se per un po' non scriverò più, non è una sorta di sciopero “bianco”, tornerò a farlo, quando ci saranno argomenti nuovi di cui discutere. 

domenica 26 novembre 2023

Theo salva il culo a Pioli.

Al Milan serviva la vittoria contro la Fiorentina e quella è arrivata, sicuramente era la cosa più importante, anche se sono state ancora tante le note stonate e soprattutto nelle prestazioni di alcuni giocatori, la vittoria era quello di cui il Milan avevamo bisogno, ma è una vittoria sporca, arrivata solo su calcio di rigore, con un doppio palo della Fiorentina e con due parate miracolose di Maignan.

Tre punti che in campionato mancavano da 49 giorni, m non ci si può sedere sugli allori, bisogna restare concentrati anche adesso che arriva la Champions e poi ancora in campionato, vittoria di vitale importanza, ma il Milan non si può dire guarito, anche se non c’erano tutti i titolari in campo, con una prestazione così insufficiente, non può considerarsi guarito.

Se il Milan vuole lottare per un posto in Champions, occorre ben altro, come occorre ben altro con il Borussia, serve un Milan più tosto e ci vorrà sicuramente una prestazione diversa, rispetto a quella contro la Fiorentina, per Pioli si tratta di un sospiro di sollievo, ritrova i tre punti ma non ritrova il Milan e né tanto meno lo spirito della sua squadra che dice lui.

Dice: “Siamo squadra", ma non convince nessuno, forse neanche lui, perché non può essere “squadra” questo Milan schiacciato nella sua metà campo per quasi tutta la partita, non basta soffrire e avere un po' di fortuna per essere squadra, è necessario tornare con continuità a essere il Milan, una continuità di risultati e di prestazioni.

Sospiro di sollievo un po' per tutti e in special modo per Pioli, un sospiro di sollievo che potrebbe non durare tanto però, perché martedì c'è la Champions e anche la c'è bisogno di continuità di risultati, una continuità che i rossoneri non riescono più a far emergere dall'inizio del campionato, anche questa è una stagione traballante, che va ricostruita.

Non è certo con una sola vittoria che si rimetteranno le cose a posto e sappiamo tutti che non è solo una questione di giocatori che torneranno a disposizione, perché è stato criticato tantissimo l’ultimo mercato di Maldini, questo del duo Furlani-Moncada è stato esaltato per la lunghezza della panchina e poi ci accorgiamo che alla fine è stato un mercato con poca qualità.

Adesso Pioli lo sa, perché Chukwueze che è costato la bellezza di 28 milioni dal Villarreal, è più o meno come De Keteleare, il nigeriano non ha ancora dimostrato nulla e contro la Fiorentina, ha dato prova di un’altra prestazione priva di “squilli”, come Musha, tanto movimento, cuore, anima, ma i piedi non sono dei migliori e nemmeno la testa.

Tante le scelte sbagliate dai due, transizioni gestite male, non mi hanno ancora convinto e nemmeno Jovic lo ha fatto, pochissimi palloni toccati, uno decisivo per il rigore su Theo e un gol clamorosamente sbagliato, non possono giustificare la sua presenza al Milan, ha sprecato un'altra chance e non credo che ne avrà altre, mi ricorda tanto Origi, che come Jovic non è all’altezza del Milan.

A proposito di Origi, il suo rendimento continua a essere deludente e il Nottingham Forest vorrebbe interrompere il prestito, che potrebbe terminare quindi a metà stagione, uno scenario che il Milan vorrebbe evitare, Origi sta vivendo un’altra stagione anonima e il Nottingham Forest se ne libererebbe volentieri al più presto.

Il club inglese vorrebbe interrompere il prestito e ha già pure pronto il sostituto, ma non può semplicemente interrompere il prestito e rispedirlo in Italia, il Milan non lo accetterebbe mai, quindi serve un’altra squadra che decida di ingaggiare Origi (forse neanche gli arabi lo vogliono), in prestito o persino a titolo definitivo, speriamo che una buona sistemazione spunterà.

Milan-Fiorentina non ha esaltato nessuno, bellissima la Fiorentina, ma poco concludente, mentre i rossoneri hanno messo in mostra una prestazione scadente, sia dal punto di vista del gioco, che dal punto di vista della qualità, la Fiorentina avrebbe ampiamente meritato il pari e forse anche qualcosa di più, un’altra sconfitta o un altro passo falso dei rossoneri è stato evitato dalle prodezze di Maignan, a conferma che i problemi che c'erano ci sono ancora e che non abbiamo ancora superato il momento di crisi. 

Il mercato invernale del Milan.

 

Manca ancora più di un mese all’inizio del mercato di gennaio, ma in questo periodo si sta cercando di portare a casa Ibrahimovic come dirigente, non è chiaro con quali mansioni, ma se dovesse essere confermato che sarà il consigliere personale di Cardinale, per le questioni Milan e anche per le altre attività del patron statunitense, Pioli continuerà a restare da solo, senza avere nessuno con cui parlare di questioni di campo.

In questi primi tre mesi, si è notato quanto manchi una figura di riferimento come Maldini, al di là del mercato, Paolo e Massara erano una presenza costante, in allenamento e in partita, il confronto era continuo, anche se a Pioli, così come a Cardinale, i modi di vedere del duo milanista non andava bene, però una figura di raccordo con cui confrontarsi, anche se con idee diverse, Pioli ne ha bisogno, perché c'è molto distacco tra la società e la squadra.

Forse la difficoltà sta proprio nel riuscire a trovare un dirigente di spessore, legatissimo al Milan e che la veda come Pioli e Cardinale, all’inizio sembrava che il Milan avesse intrapreso la strada giusta e che potesse fare a meno di due dirigenti importanti, di cui uno che rappresentava il Milan in tutto e per tutto, ora invece, si nota una società forte economicamente, ma in cui manca la figura del direttore tecnico.

In questi momenti di difficoltà, avere qualcuno di “campo” serve e ti accorgi che manca, una figura come Maldini necessita ai giocatori come all'allenatore, fermo restando che per me, il peccato originale non è l’allontanamento di Maldini e Massara, ma la conferma e la fiducia incondizionata a Pioli, tant’è, che gira voce, di un possibile cambio di allenatore, nel caso in cui il Milan non battesse il Borussia Dortmund, soluzione che io avrei già preso da tempo in considerazione e forse è il motivo per cui Ibra tarda ad arrivare.

Dicono che Pioli potrebbe giocarsi la panchina nelle prossime due partite, contro Fiorentina e Borussia Dortmund, con i tedeschi l’incontro è decisivo per la corsa agli ottavi di Champions e per la panchina di Pioli, se pur fresco di fiducia, Pioli non ha ancora ammesso di avere delle difficoltà tecniche e di gioco, ma ha riconosciuto (magari come scusante) una sua responsabilità sugli infortuni, anche se sottolinea, che nelle prime otto partite con la rosa al completo era in testa.

Sicuramente gli infortuni hanno condizionato il campionato del Milan, ma se non vince da quattro partite, non può essere solo questo, qualcuno è fermamente convinto, che se il Milan non dovesse battere il Borussia Dortmund, mercoledì ci sarà il cambio di allenatore, vedremo cosa succederà e chi sarà il successore di Pioli in panchina, visto che non c’è tanta scelta in giro e che adesso gli allenatori si possono liberare e andare ad allenare un’altra squadra, anche nello stesso campionato.

Per quanto riguarda il mercato invernale, sarà sicuramente condizionato dall’annullamento del "Decreto Crescita”, che era oro per il Milan, in quanto nessuno compra di più dei rossoneri all’estero e che ha sfruttato maggiormente questa norma, tanto che nell'ultimo mercato il Milan ha investito quasi 130 milioni all'estero, mentre in Italia ha preso solo tre giocatori: Sportiello, Jovic e Romero e tutti a parametro zero.

Il Milan vuole prendere almeno un difensore, in difesa qualcosa si è sbagliato, è debole e incompleta, poi sta lavorando anche sull’attacco e gli manca un cervello in mezzo al campo come Bennacer, il nome più concreto nella lista dei papabili in attacco è quello di Adams, la punta nigeriana del Montpellier classe 2000, che ha segnato sette reti in undici partite.

Attaccante forte fisicamente (1metro e 90) ma anche veloce, Adams è un profilo di prospettiva per il reparto offensivo, ma da acquistare in corsa per migliorare il reparto offensivo, un attaccante che possa essere una reale alternativa a Giroud, viste le oggettive difficoltà incontrate da Jovic, Giroud non può più giocare un numero elevato di partite come ha fatto lo scorso anno.

Adams al momento è più concreto di Guirassy dello Stoccarda, che ha una clausola rescissoria di 17 milioni, mentre per il mercato estivo, la punta centrale titolare dovrebbe essere David, attaccante canadese classe 2000 del Lille, a cui a giugno rimarrà un solo anno di contratto con il suo attuale club, l’altra priorità è un difensore centrale, si parla di Kelly, ma va convinto il Bournemouth.

Il reparto difensivo rossonero è orfano di Kalulu e Pellegrino ancora per diverso tempo, il difensore è stato individuato in Kelly come dicevo, centrale 25enne del Bournemouth che andrà in scadenza di contratto il prossimo giugno 2024 e non ha intenzione di rinnovare, ma il Bournemouth non è intenzionato privarsene a metà stagione, visto che comunque lo perderanno a zero a fine stagione.

Se Kelly non dovesse arrivare, Kiwior in prestito dall'Arsenal sarebbe una delle soluzioni, piace anche Koulierakis del Paok, per cui a gennaio si farà anche un tentativo, il Fenerbahce invece è pronto a fare un nuovo tentativo per Krunic (magari), mentre lo United, sembra preparare la rivoluzione, che dovrebbe essere capitanata da Maldini e Massara, consigliati al club inglese da Ferguson (lui sì che se ne intende), si parla poi di un accordo vicino tra Maldini e l’Al Ittihad, Paolo non ha bisogno di soldi e quello Arabo non è un calcio che lo stimola.

Intanto il Milan la scorsa settimana ha praticamente definito l'accordo con Miranda, il terzino sinistro spagnolo classe 2000, in scadenza di contratto col Betis Siviglia, ma il Milan deve decidere se anticipare o meno il suo arrivo a gennaio, oppure aspettare giugno, nel secondo caso il contratto verrà depositato dopo la sessione invernale di calciomercato e avrà una durata di cinque anni, entrando ufficialmente in vigore a partire dal 1° luglio 2024.

Nel primo caso invece, ci sarebbe da trovare l'accordo sull'indennizzo al Betis e il contratto avrà una durata di quattro anni e mezzo, di certo c’è che il Milan avrà finalmente il vice Theo e che è solo una questione di tempo, i rossoneri poi hanno avuto la deroga per Camarda, Jovic si sta dimostrando poco utile e non ha fatto vedere ancora nulla.

Se la situazione non cambia e non cambia, più che far giocare Camarda, che al momento è aggregato in prima squadra, porterei a casa Colombo, Monza permettendo e passaggio del turno di Champions scontato, finalmente Pioli darà un turno di riposo a Krunic (era ora), spazio a Musah, Reijnders e a Pobega, che sarà pure scarso, ma io lo preferisco al pupillo del coach.