lunedì 30 marzo 2020

Niente sarà come prima.


Quindi giorni di quarantena e un paese quasi paralizzato, non sono stati sufficienti per far ripartire il campionato il 3 maggio, ignoranza, superficialità, menzogne a fin di bene, una cosa mi pare certa: la serie A tornerà a giocare, ma solo quando le condizioni sanitarie lo permetteranno e non sarà una decisione delle società ma del governo e comunque tutto dipenderà dal virus.
Mi rendo conto che il calcio e il suo indotto, rappresentano una dimensione economiche importante e che più si va avanti e più sarà difficile per tutti indistintamente, cercare di uscire da questa crisi, dove il calcio non è la priorità, la priorità è la salute di tutti, in una ritrovata compattezza e solidarietà si tornerà a giocare, ma non si sa quando, anch’io preferirei finire in qualsiasi modo il campionato, per definire le classifiche, ma ripartire a maggio sarà impossibile e quindi bisognerà ipotizzare altri scenari.
Ci si può spingere sino a luglio, qualcuno dice anche agosto, io penso invece ad una soluzione più rapida ed ugualmente efficace, dobbiamo smetterla di essere bacchettoni e prendere atto (se pur con notevole ritardo) della situazione reale e non continuare a mettere la polvere sotto il tappeto, sarebbe sbagliatissimo per me invadere la prossima stagione, anche perché c’è l’Europeo.
Quindi Spal e Brescia si facciano l’esame di coscienza e accettino di buon grado di andare in serie B e smettiamola veramente di continuare a parlare di Serie A a 22, questa enorme disgrazia può essere l’occasione per operare una sorta di “stabilizzazione” in tutti i comparti della nostra nuova vita, quando si riparte bisognerà fare un bel po’ di pulizia, specialmente morale, una bella rivoluzione pacifica, dove anche il calcio deve essere considerato un importante settore produttivo del Paese e non il pianeta di tanti ingordi privilegiati.
Rivoluzione! al termine dell'emergenza Coronavirus sarà tutto diverso, cambierà tutto, sarebbe sbagliato provare a mettere delle pezze in un Paese corrotto e iniquo, tantissime cose successe adesso, sono frutto di liti per il potere (economico), di mancanza di programmazione, di sperequazione, vogliamo continuare su questa strada o ci fermiamo a riflettere un attimo e rivediamo tutto? partiamo quindi da una vera e propria rivoluzione economica e culturale, ci rendiamo conto che stiamo ancora provando a tappare le falle di calciopoli?
Cominciamo con portare a 18 le squadre in serie A, andiamo a lavorare sui vivai, ma veramente però, abbassiamo le tasse per tutti e facciamole pagare a tutti, in modo che nei momenti come questi abbiamo le risorse per non dovere chiedere niente all’Europa, non facciamo fregare un’altra volta, sblocchiamo i cantieri e blocchiamo la corruzione, diamo più potere di spesa a tutti (se no non riparte nessuna economia) e cominciare a tagliare gli stipendi e i privilegi, partendo proprio dai giocatori, non è un bel paese quello dove le industrie chiudono e i calciatori si arricchiscono, operiamo una revisione del modello attuale per l’innovazione e il rilancio.
Per quanto riguarda il Milan, qui la situazione è ancora più complicata, perché il Milan la rivoluzione la vuole fare già da qualche anno, ma non sa o non riesce a farla, quindi non ci resta che sperare che adesso magari diventi tutto più facile, oppure saremo quelli che annasperanno di più, sembra che al momento sia tutto fermo, ma io non ci credo, come dicevo più passa il tempo e più si avvicina il momento delle scelte e Gazidis giuste o sbagliate, ha un ventaglio di scelte a disposizione, che ogni giorno valuta e si orienta una volta sull’una e una volta sull’altra.
Ribadisco comunque che il Milan come le altre del resto non sono in uno stallo totale, il Milan al contrario delle altre ha una programmazione più utopistica caso mai, fondata più sul profitto che sui risultati, l’unico dirigente rimasto non avvezzo alle discussioni e quando lo fa, se lo fa, lo fa in inglese, tutte queste questioni sul campionato, gli stipendi, le proroghe, servono a Gazidis per darsi più tempo.
Rangnick non è saltato, bisognerà vedere quando se ne esce da questa situazione e come se ne esce, intanto sugli stipendi la Juventus (sempre attenta ai soldi) ha fatto da apripista e adesso la seguiranno tutte le altre, pensate che Gazidis non abbia già parlato con gli agenti dei calciatori, pensate che non hanno discusso anche con quelli in scadenza, visto che alla ripresa del campionato potrebbero smettere di giocare con il Milan e andarsene altrove? O non si stia provando a fare i conti per capire che tipo di impatto economico avranno queste settimane senza introiti?
Il Milan come gli altri ha gli store chiusi, non ha incassi al botteghino e possibilmente dovrà restituire parte degli incassi dei diritti tv o conteggiarli con la prossima stagione, sponsorizzazioni già in ribasso e ferme con la produzione, così come è difficile pensare di vendere la società o auspicare l’ingresso di nuovi soci, Gazidis con tutto il suo staff di “procacciatori d’affari” ci sta sicuramente lavorando, addirittura il team di economisti si sta arricchendo del danese Rasmussen (dal Copenaghen).
Segno che il Milan non è in stallo, ma per mettere in atto il programma, bisognerà superare le attuali vicissitudini, cercando di contenere meglio possibile i danni e poi incrementare i ricavi quasi sicuramente con le cessioni, visto che comunque sia ha l’obbligo di alzare i ricavi e abbassare i costi, in soccorso potrebbe venirgli incontro proprio il coronavirus, perché di certo i prezzi dei cartellini e gli ingaggi dei calciatori torneranno ad abbassarsi.

sabato 28 marzo 2020

Calcio d’estate.


Torniamo a parlare di Rangnick, perché più andiamo avanti in questa situazione di virus e più conviene pensare al prossimo campionato, il tedesco dovrebbe arrivare comunque, ma non si sa ancora con quale compito, per me Gazidis che lo conosce, lo sente molto spesso, discutono e si aggiornano continuamente, ma finché il campionato non sarà dichiarato finito, non sapremo mai che ruolo avrà Rangnick nel Milan 20/21.
Rangnick intanto continua ad avere rassicurazioni sul budget a disposizione per il mercato, la proprietà lo considera ancora l’uomo giusto per dare la svolta, ma questa situazione di Corona virus ha raffreddato il tedesco, c’erano degli accordi che prevedevano penali da una parte e dall'altra, queste hanno tenuto in vita il rapporto, ma più passa il tempo e non si sa come finirà questa stagione e più è possibile che non se faccia niente.
Ultimamente il tedesco ha scelto di fare il direttore tecnico, mettendo in panchina Nagelsmann e Hasenhüttl, cosa che potrebbe accadere anche in Italia, se il prossimo campionato non partisse in maniera normale, Pioli, Spalletti, Marcellino o Emery, oppure proprio uno dei due suoi allievi, Nagelsmann e Hasenhüttl, anche se si è tornati a parlare di Campos come direttore sportivo, segno che Rangnick se riuscisse a liberarsi dalle penali resterebbe al Lipsia e qui cambierebbero gli scenari.
Resterebbe comunque la politica di squadra giovane, con cartellini “abbordabili” e salario basso, sarebbe comunque giustificato il riscatto di Kjaer e la cessione di Romagnoli con l’acquisto di Smalling, Donnarumma andrebbe via e io più che Meret (troppo caro per Calabria e Suso), credo che la possibilità di affidare a Plizzari la porta rossonera è sempre più elevata, Plizzari e Pobega, attualmente in prestito a Livorno e Pordenone, sono due profili che potrebbero far parte dell’organico del Milan per la prossima stagione.
Sembrerebbe che il Milan abbia deciso di monetizzare con Donnarumma e Romagnoli, con l’addio quasi certo di Ibrahimovic, sarà Theo Hernandez il pilastro da cui partire per rifondare la squadra, perché è uno dei pochi giocatori considerati incedibili, è intoccabile ed è un punto fermo del gruppo della prossima stagione.
Tutto però potrà essere più chiaro quando si conoscerà la conclusione del campionato, tra le tante conclusioni ne era stata ipotizzata anche una a mio avviso “pittoresca”, con la Serie A a 22 squadre, sono cose inconcepibili e senza logica, non capisco perché cristallizzando la classifica, si possono assegnare gli scudetti, i posti nelle coppe e non si possano decretare le retrocessioni, che cosa non si farebbe per quattro soldi, già viviamo in una serie A indebitata all'inverosimile, che uscirà da questa pandemia con le ossa rotte e invece di ridurre le squadre in serie A che sono già troppe si aumentano?
Non ho mai visto presidenti così attaccati ai soldi e poco attenti alle vicende del paese, Gravina ha escluso questa possibilità e mi auguro che resista nel suo intento, auspico invece che si pensi a ridurle in un prossimo futuro, la cosa importante è invece trovare la possibilità per concludere i campionati, l’Uefa sembra stia pensando a due possibilità per la loro conclusione.
Una darebbe priorità alla conclusione dei campionati e a seguire si giocherebbero gli ultimi turni delle coppe europee, l’altra invece sarebbe quella di ripartire portando avanti contemporaneamente campionati, Champions e l'Europa League, in entrambi i casi comunque si giocherebbe d'estate, magari fino ad agosto con tutto quello che ne segue, come un maxi mercato fino a dicembre.
Io non sono per i mercati lunghi, non ne vedo i benefici, anzi per me è destabilizzante, con giocatori che si allenano aspettando di andare via e allenatori che vedono entrare e uscire i giocatori senza riuscire a portare avanti il lavoro, qualcuno dice: per rilanciare il calcio, credo che per rilanciare il calcio servono altre cose, come per esempio cambiare pochi giocatori, scegliere dei buoni allenatori e mantenerli negli anni.
Oggi voglio chiudere questo post, rivolgendo un pensiero particolare alla popolazione di Villafrati in provincia di Palermo, che è stata dichiarata zona rossa, ho allenato la loro squadra in eccellenza nel 1996, mi hanno accolto benissimo e mi hanno sempre dimostrato tanto affetto, affetto che voglio ricambiare alle tante persone che soffrono e che sicuramente si ricorderanno ancora di Mister Crisà.

giovedì 26 marzo 2020

Ricadute economico-finanziarie incalcolabili.


Fermo il calcio giocato, non si ferma invece quello discusso e chiacchierato, giusto che al contrario del governo politico, almeno quello calcistico che fin qui non è stato all'altezza, non appena si potrà ripartire abbia un’idea di massima su cui lavorare e farsi trovare pronto, per non improvvisare come è successo prima, Uefa compreso, che non doveva sottovalutare la situazione e doveva imporsi come fa per il FPF, a testimonianza che alla fine tutto gira attorno al Dio denaro.
L’Uefa ha definito un piano per finire i campionati, ha stilato una tabella di marcia di sei settimane e mezzo per concluderli, un tour de force che avrebbe inizio i primi di giugno per sforare a metà luglio, giocando chiaramente la domenica e il mercoledì, da metà luglio in poi spazio alle coppe europee, presupponendo quindi in agosto e settembre la finestra di mercato estivo, perché non oso immaginare un mercato tra giugno e luglio mentre si gioca.
Giusto dare priorità alla chiusura dei campionati, ma non credo che possano partire i primi di giugno e di conseguenza finire entro il 15 luglio, perché non credo che saremo usciti da questa situazione prima del 15 luglio, così come con tutto quello che sta succedendo e che deve ancora succedere, non credo che ha decidere sarà il calcio che ha già fatto tanti danni, ma sarà il Governo, perché superato il picco del contagio e con la curva degli infettati in discesa, il pericolo “contagio di ritorno” è reale.
Noi non dobbiamo dimenticare che la Cina sta uscendo adesso dall'epidemia e non ha ancora ricominciato, come potremmo farlo noi che non abbiamo tratto nessun insegnamento dalla loro situazione “primate”, discutere, programmare, prepararsi è giusto, ma che nessuno si illuda, è ancora troppo presto, si possono fare solo delle ipotesi su cui lavorare e man mano modificarle in funzione dell’andamento del virus.
Io resto dall'idea di decidere su cosa fare di questo campionato nel caso in cui non si riesca a finirlo, e su questo in Lega Serie A non c'è un fronte comune, ci sono società forse più lungimiranti, che spingono a mio avviso giustamente per lo stop definitivo del torneo, inseguire chimere, mettere a repentaglio anche la prossima stagione, con gli europei da giocare lo trovo sbagliato, bisogna prendere coscienza dei fatti e decidere la formula.
Tagli degli stipendi? È la voce in uscita che più di tutte influisce sulla gestione ordinaria delle società ed è giusto discuterne, il presupposto da cui si parte è che se i calciatori non si allenano e non giocano non devono essere pagati, su questo non sono d’accordo perché hanno un contratto e se nel contratto questo non è previsto non c’è nulla da dire, sono d’accordo invece sul fatto che per mantenere in vita il calcio e certi privilegi, buon senso voglia che facciano come in Germania, riducendosi volontariamente una percentuale dello stipendio.
Diversa, ma enormemente diversa è la situazione in C e D, i “lavoratori” guadagno il giusto e non li puoi penalizzare, ma è pure vero che la maggior parte dei presidenti sono imprenditori che sono già in ginocchio con le loro imprese, in queste categorie ci potrebbe, anzi ci sarà una notevole riduzione di squadre e quindi di posti di lavoro, il governo dovrà con uno strumento legislativo sul tipo del sistema francese, la possibilità la disoccupazione parziale per tutti i dipendenti, calciatori compresi.
Dal punto di vista economico-finanziario, è fuori da ogni dubbio che ci saranno delle ripercussioni per moltissime società, in tante non avranno le risorse sufficienti per affrontare il mercato, le squadre che parteciperanno alle coppe, in base alle regole sul FPF, potranno chiedere alla Uefa di potere superare i limiti del pareggio di bilancio, per i gravi e imprevedibili fatti verificatisi e indipendenti dalla volontà delle società stesse.
Non voglio sembrare catastrofista, ma alla fine di questa immensa tragedia, bisognerà fare dei sacrifici enormi, fare ripartire l’economia sarà una cosa difficile e non sarà una cosa per poco tempo, non sarà una situazione esclusivamente italiana ma mondiale, dovremo ridimensionare tutto e tutti, per esempio Pallotta svenderà la Roma o non riuscirà più nemmeno a venderla? figuriamoci poi se Elliott riuscirà a vendere il Milan.
Adesso lo stadio a Milano si farà? Quanta gente contava e conta a maggior ragione su questa opportunità di lavoro, sarà una tragedia umana dalle ricadute economico-finanziarie incalcolabili, se non si riapriranno i cantieri, se le risorse non saranno indirizzate per far ripartire il PIL e non saranno controllate, torneremo a galla tra vent'anni, la costruzione dello stadio nuovo a San Siro subirà qualche ritardo (speriamo solo ritardo) e le condizioni economiche generali richiederanno particolari interventi per evitare il crac del sistema.

mercoledì 25 marzo 2020

L’oro del Milan.


Dopo avere parlato della panchina, come vi dicevo non ho idea di resta e di va via, partono di sicuro Donnarumma e Ibra, loro non sono soddisfatti del progetto e la proprietà li terrebbe solo a costi più contenuti, uno dei tanti punti interrogativi è Romagnoli, ma conoscendo il suo procuratore non ho dubbi, andrà via per lo stesso motivo dei primi due, ha il contratto in scadenza nel 2022, ha uno stipendio di 3.5 milioni a stagione, non rinnoverà a meno di 5, ha molte richieste e l'unica possibilità per cedere alle condizioni del Milan sarà questa estate.
Lo stesso discorso vale per Romagnoli, oggi vale tra i 40 e i 50 milioni, dopo questa pandemia il suo valore scenderebbe attorno ai 30, come gli altri del resto, Musacchio ha un contratto fino al 2021 e dovrebbe restare a fare la riserva di Kjaer e di Gabbia, come Duarte del resto, anche se Ragnick predilige la difesa a 3 e quindi qualche altro centrale dovrà essere preso, si fa il nome di N’Dicka, un classe '99 di ottimo prospetto e che in Bundesliga stava facendo benissimo, costo sui 20 milioni.
In bilico anche Calabria e Conti, mentre per Hernandez dipende solo dalla cifra, se dovesse essere irrinunciabile andrebbe via anche lui, sicuri partenti saranno Bonaventura e Biglia, entrambi con il contratto in scadenza, mentre in entrata sono sotto osservazione il 20enne Louza del Nantes e Szoboszlai del Salisburgo, ma il vero oro del Milan, saranno quei 4 o 5 ragazzi provenienti dalla Primavera, gli attaccanti Capanni e Maldini e i centrocampisti Brescianini e Torrasi.
Castillejo resterà sicuramente, potrebbe benissimo adattarsi al ruolo di quarto esterno destro nel 3-4-1-2 di Rangnick e a contendersi una maglia con Conti, a questo punto il problema è Saelemaekers, in prestito oneroso a 3.5 milioni e ne servono altri 3.5 per il riscatto, ma con soli 32 minuti giocati e con l’attività ferma, diventa assolutamente difficile giudicarlo.
Quindi si "buttano" i 3,5 milioni e si rimanda all’Anderlecht o si pagano gli altri 3,5 milioni e si scommette sul calciatore, io opto per la seconda soluzione, anche perché può giocare a sinistra come vice Hernandez, Laxalt ha un contratto fino al 2022 e potrebbe restare come riserva di Theo Hernandez, anche se il giocatore vuole andare a giocare con regolarità.
Calhanoglu invece tornato nel suo ruolo naturale di trequartista è destinato a sopravvivere all’ennesima rivoluzione, visto che a Rangnick piace e voleva portarlo al Lipsia, con il tedesco o con Pioli continuerà a giocare nello stesso ruolo, dato che Rangnick predilige il 3-4-1-2 , è ad un bivio invece Paquetà per cui il Milan sta valutando la cessione a titolo definitivo, la sua cessione per evitare una minusvalenza, dovrebbe essere fatta per almeno 30 milioni, cifra che difficilmente sarà pagata.
A centrocampo si parla di un ritorno di Bakayoko per fare coppia con Bennacer e cessione di Kessie al Monaco, anche se si intensifica come detto, l’interesse per Louza del Nantes, il classe 1999 di talento che gioca da regista, è un giocatore dai piedi buoni, costa intorno agli 8-10 milioni e liberebbe Bennacer nel ruolo di mezzala, un altro giocatore che rientrerebbe nelle cifre contenute, costa tra i 12-15 ed è molto di prospettiva, è Cuisance del Bayern Monaco.
In avanti attacco a due, con Leao e Rebic punti fermi, fatto salvo il riscatto elevato di Rebic, ma nel caso il croato non dovesse restare, la coppia d’attacco sarebbe tutta portoghese, considerato il rientro di Andrè Silva, ancora giovane e dotato di una buona tecnica.
La Premier League come la nostra serie A, punta ad una ripresa del campionato per il prossimo primo giugno, con l'obiettivo di concludere la stagione entro la metà di luglio, sempre se la situazione andasse a migliorare e all'inizio si giocherebbe magari a porte chiuse, mentre l’inizio della prossima stagione, dovrebbe essere quella prevista, in quanto a fine stagione si disputa l’europeo e non si può posticipare l’inizio.
Per quanto riguarda il taglio degli stipendi dei calciatori di Serie A, ma a maggior ragione anche quelli dei campionati minori, dove c'è chi guadagna qualche migliaio di euro al mese, lo trovo giusto per i calciatori che guadagnano grosse cifre, ma capisco pure che le società di C o di D, hanno già bilanci che si reggono su un sottile filo d’equilibrio.
A proposito di equilibrio poi, Infantino presidente della FIFA, ha giustamente messo in testa alle priorità la salute, ha detto che si torna in campo solo quando non ci saranno più rischi e poi ha annunciato una rivoluzione, ossia si metterà in discussione tutto il sistema, per arrivare ad avere meno partite, quindi meno squadre e più equilibrio tecnico ed economico.

lunedì 23 marzo 2020

Situazione sempre più critica.


Adesso che non vado più ad allenare, che non mi faccio praticamente le quattro trasferte a settimana, visto che allenavo a trenta chilometri da casa e non posso più nemmeno andare in giro per supermercati, uffici postali e farmacie, non mi resta che stare davanti al PC a commentare con più frequenza quello che si dice in giro.
Allora: dato per scontato che Singer ha incontrato due volte Rangnick a Londra e che dopo questi incontri c’è stato l’accordo sottoscritto o meno; dato che Rangnick dovrebbe allenare il Milan nella prossima stagione a prescindere dalla classifica; assodato che almeno a parole e anche per opportunismo, nell’eventualità di un possibile tentennamento del tedesco, è stata rafforzata la posizione di Pioli, non ci resta altro che attendere l’evoluzione dei fatti.
Per la proprietà Rangnick è ancora comunque la prima scelta, Pioli è il paletto dietro la porta, al tedesco non convince il budget a disposizione per il mercato, però non ha ancora mollato del tutto, in molti vorrebbero vedere Pioli all’opera dal primo giorno di ritiro, io non ho nulla contro di lui, il mio problema resta il suo secondo anno in un club e comunque il Milan 2020 è venuto fuori con l’arrivo di Ibra, senza Zlatan sarebbe rimasto un “Milaniccchio”.
Ibra ha dato una scossa a tutti e a tutto, sia sotto l’aspetto morale che sotto l’aspetto agonistico e del gioco, ma la componente Ibra la prossima stagione non ci sarà e renderà difficile il lavoro di chiunque allenerà il Milan, Pioli compreso, quindi i quesiti sono due: meglio Pioli che ha già “navigato” in questo mare, o qualcuno che in panchina può fare quella differenza che senza Ibra non ci sarà più?
Adesso non so chi resterà e chi andrà via dei giocatori, ma i risultati si sono visti con l’arrivo di Ibra e questo Milan non ha i punti che dovrebbe avere, dovrebbe averne almeno 4 o 5 punti in più, per i motivi favorevoli che conosciamo, anche perché adesso si è visto il vero valore dell’organico, per carità il lavoro di Pioli è stato un buon lavoro, ma solo dopo l’arrivo di Ibra.
Il Milan deve tornare a imporre il suo gioco agli avversari, al momento non abbiamo il fuoriclasse su cui costruire la squadra giovane, come è successo a gennaio e le indicazione al momento sono quelle di abbassare del 30% monte ingaggi e acquisto dei cartellini, vero è che dopo questa pandemia il momento economico mondiale sarà notevolmente diverso, ma credo che sarà difficile anche per Elliott acquistare Messi per 25/30 milioni e dargli un ingaggio tra i 2 e 2,5 milioni a stagione.
Sicuramente i prezzi dei cartellini si abbasseranno, torneranno ad avere finalmente le valutazioni normali, ma anche Donnarumma e Romagnoli saranno “vittime” di questa svalutazione, con il Milan che ha comprato Leao a 35 e adesso lo vende 18 o meglio, nessuno più pagherà Donnarumma 60 milioni, ma Raiola per il suo portiere ne vorrà sempre 10 d’ingaggio.
Il bilancio del Milan già precario, ne risentirà notevolmente e se non si tirano fuori i soldi, sarà un mercato al risparmio peggio degli ultimi, ecco perché credo che diventa importante prendere un tecnico che abbia grandissime capacità, quasi miracolose, che voglia ricominciare dal “basso” e non abbia grandi pretese economiche.
Spalletti per me ha grandissime capacità, antipatico e spigoloso se volete, ma capace, solo che non credo sia disposto a grossi sacrifici economici, un altro che a me piace tanto e lo sapete è Emery, già alla sua prima esperienza da allenatore con il Lorca, subentrato a gennaio 2005, a fine stagione ha portato la squadra alla promozione e la stagione successiva è stato la rivelazione del campionato.
Passato all'Almería la porta alla promozione in Liga (la seconda in tre anni di carriera) e l’anno dopo da neopromossa la porta all’ottavo posto, risultando uno dei tecnici rivelazione della stagione, cosa che gli permette di andare aValencia e porta la squadra in Champions per due anni di fila con due terzi posti e la semifinali di Europa League e Coppa del Re.
Al Siviglia vince l'Europa League per tre volte consecutive e nello stesso anno perde la finale di Coppa del Re, con il Paris Saint-Germain, vince: un campionato, due Coppe di Francia, due coppe di lega e due Supercoppe francesi, certo li è molto facile vincere anche se i risultati europei non sono all'altezza delle aspettative.
Nel 2018 passa all'Arsenal arrivando quinto in campionato e l'anno successivo in Europa League perde la finale con il Chelsea di Sarri, tutto questo non è solo per presentare un tecnico che non ha bisogno di presentazione, ma perché è stato Gazidis a portarlo all'Arsenal, ora: è libero, il Milan si è interessato a lui già nel 2016 prima di scegliere Montella, vince e fa crescere i giovani come Gasperini, ma non credo che costi poco.

venerdì 20 marzo 2020

Identificare la data per la ripresa del campionato.


Premesso che anch’io penso che prima di tre mesi non potremo essere “operativi”, le serie A tutti i campionati europei e di conseguenza anche la UEFA, al fine di farsi trovare pronti ad un eventuale inizio, stanno valutando l’ipotesi migliore per permettere di portare a termine i campionati, strutturandoli in modo tale da evitare eventuali vantaggi per qualcuno per quanto riguarda le coppe internazionali.
Ad oggi la data sulla quale stanno lavorando è quella del 3 maggio, che dovrebbe essere la data per recuperare le partite rinviate e ancora da giocare: Inter-Sampdoria; Verona-Cagliari; Torino-Parma e Atalanta-Sassuolo, ripartendo poi con la normale programmazione, fatto salvo però cancellare la sosta per le nazionali, che permetterebbe di concludere le coppe nazionali nel mese di luglio.
Per evitare ripercussione sul calendario della prossima stagione, il sindacato dei calciatori si trova d’accordo, che questi giorni di stop forzato vengano considerati come giorni di ferie e così la pausa estiva sarà ridotta ad un paio di settimane, questo è quanto tutti ci auspichiamo, perché andare in campo il 3 maggio, significherebbe che nei primi di aprile si comincerebbe ad avere una fase discendente del virus.
Penso che una parte abbastanza numerosa di persone, non abbia capito quanto è seria la situazione e se si dovesse continuare con questi comportamenti demenziali, forse non serviranno neanche i tre mesi scientifici previsti per uscire dalla pandemia e il rinvio dell’europeo al 2021 non sarà servito a nulla, l’ho detto in tempi non sospetti e lo sostengo ancora, non credo che i campionati si possano concludere nel corso della prossima estate.
L'UEFA pensa di bloccare per un anno il Fair Play Finanziario e io spero che un anno basti, perché il dopo coronavirus sarà devastante tanto quanto il virus, l’Europa politica mi sembra intenzionata a fare finalmente “quadrato” per permettere a tutti gli stati di ripartire, ma sarà una ripartenza in salita, forse questo virus è riuscito politicamente a compattare l’Europa, di solito si diventa grandi amici dopo violente litigate, ma bisognerebbe pensare pure ad abbassare ingaggi dei giocatori e ai costi dei cartellini e anche dei politici, troppa pacchia.
Se questa deroga dovesse essere approvata, non significherebbe che non ci sarebbe l’attività di controllo sui bilanci, ma che per questa stagione, le perdite dovute per questa disgrazia in linea di massima non verrebbero contabilizzate, una boccata d’ossigeno per la Juventus alla rincorsa per raggiungere il pareggio di bilancio e ancora di più per il Milan, un po' meno per Inter e Roma appena uscite dal FPF e a lungo controllate.
In questo clima di disperazione, il Milan di Elliott e Gazidis vuole e deve tornare in Champions, una competizione che darebbe ai rossoneri l’antico lustro e per la proprietà sarebbe un’indispensabile fonte di autofinanziamento economico, solo che al contrario degli altri grandi club, il fondo Elliott che si materializza in Gazidis, vogliono farlo con una squadra dall’età media e dal monte ingaggi molto basso. 
Ecco perché Rangnick, per il motivo che è bravo a lavorare con i giovani, anche se negli ultimi tempi sembra che la trattativa sia saltata e prima di Rangnick, anche con Gasperini e Marcelino, alla fine la scelta sembra caduta su Pioli, ma il tedesco potrebbe comunque essere scelto per portare come direttore tecnico il Milan in Champions sull’esempio del Lipsia, una squadra giovane con stipendi molto bassi.
A parte l’Atalanta, per il duo Elliott-Gazidis il Lipsia viene presa come esempio, perché ha un’età media di 23 anni e mezzo, ha un monte ingaggi al di sotto dei 70 milioni lordi e come l’Atalanta è ai quarti di Champions League, creando poi anche una sinergia con il Lilla, altra squadra nelle mani del fondo Elliott, sullo stile della Red Bull. 
Ma tutto questo passa anche da Ibrahimovic, non ha segnato molti gol ma ha avuto un impatto psicologico devastante, la squadra ha acquisito convinzione e i giocatori ora hanno elevato le proprie prestazioni, che lo si voglia o no è il leader che serviva a questi giocatori giovani, il punto di riferimento che mancava, che serve e che mancherà, dato che il giocatore ha 38 anni e dopo la questione Boban-Maldini difficilmente resterà.
Serve dunque un "dopo Ibra” ed ecco subito accostato al Milan Milik, l’attaccante 26enne non ha trovato l’accordo per il rinnovo, e poi la prossima stagione al suo posto dovrebbe giocare Petagna, io lo avrei preso al Milan già nel 2016 quando poi è arrivato al Napoli, dove è stato condizionato dai due gravi infortuni e nonostante ciò ha realizzato 46 reti in 109 partite, di cui 20 nella scorsa stagione, se non avrà altri infortuni e non sceglie la maglia numero 9, può fare bene al Milan.
Ma andando via Ibrahimovic e potendolo sostituire con Milik, il Milan anche in stile Lipsia, ha bisogno di un leader carismatico, serviva qualcuno che possa prendere le redini della squadra con una straordinaria personalità, per aiutare in campo e fuori il gruppo di ragazzi, che Elliott e Gazidis vogliono mettere insieme e tra questi ci sarebbe l’attaccante del Real Jovic (una delle trattative congelate), sembra comunque che il Napoli oltre che su Sirigu, sia anche sulle tracce di Jovic e quindi a maggior ragione per Milik, la prossima stagione si fa davvero dura, su Jovic c'è il Napoli, ma il Milan continua a restare interessato come aveva fatto già la scorsa estate.  
Con la partenza di Boban e Maldini, si complica il ritorno di Thiago Silva al Milan, il progetto era di rinnovare il contratto a Zlatan e integrare un altro grande in difesa, con il ritorno di Thiago si sarebbe potuto sopperire anche alla partenza di Ibra, come leader per i tanti giovani in organico, l'agente del brasiliano aveva cominciato a lavorare con Boban per il suo ritorno, una trattativa che non era ancora decollata e che adesso forse non decollerà più.
Ideale invece sarebbe Donnarumma se non fosse per l’ingaggio, il Paris Saint-Germain resta con il Real Madrid una delle candidate più accreditate, i parigini puntano a prendere Gigio a parametro zero nel 2021 da svincolato, per me Donnarumma dovrebbe lasciare il Milan invece al termine della stagione, troviamo l’accordo di rinnovo con Raiola e lo mettiamo sul mercato, perché solo così possiamo contenere il monte ingaggi e ricavare una bella plus valenza, l’estate scorsa il cartellino del portiere era stimato sui 50/60 milioni, a un anno dalla scadenza e senza rinnovo a giugno lo venderesti sui 25/30 milioni.

mercoledì 18 marzo 2020

Le ultime voci.


Nonostante la terribile situazione, sembra che più si vada avanti e più le società stiano pensando alla prossima stagione, al Milan pare che per diversi motivi, ogni giorno si rafforza sempre più la posizione di Pioli sulla panchina, negli ultimi mesi dopo avere concordato con Rangnick, la stima di Gazidis e il suo apprezzamento per il lavoro di Pioli dentro e fuori dal campo è aumentata.
Gazidis ha apprezzando l’equilibrio tattico e l'approccio alle partite che Pioli ha saputo dare, oltre ad una certa abilità nella gestione dello spogliatoio, tanto che non è detto che Rangnick arrivi al Milan come allenatore, diventa sempre più probabile che arrivi come direttore tecnico, perché il tedesco fra l’altro non è tanto convinto del progetto rossonero, nel quale non intravede le garanzie tecniche sufficienti.
Chi lo conosce lo definisce brillante e ambizioso, sicuramente è uno scopritore di talenti: Matip, Firmino, Naby Keita, Mané, Tyler Adams, Cunha, Forsberg, Upamecano, Haaland e Timo Werner Massimo, sono alcuni tra i più importanti e proprio questo potrebbe essere effettivamente il suo ruolo più adatto, certo fino ad adesso Gazidis non ha scelto, si è solo limitato ad opporsi e se stavolta scegliesse bene? Ripeto come direttore tecnico, perché il nostro calcio è difficile e lui come Guidolin sotto pressione va in difficoltà.
Pertanto Rangnick al Milan può anche arrivare con un ruolo diverso da quello di allenatore, ruolo che fra l’altro non ricopre più da qualche anno, comunque tra futuro della dirigenza e quello della panchina, oltre ad Ibrahimovic tiene banco Donnarumma, il suo contratto scade nel 2021, ma quest’anno deve essere rinnovato oppure ceduto, altrimenti andrà via a zero e non sarebbe un altro bel colpo.
Sono sicuro che non ci sarà nessuna eccezione e Gigio andrà sul mercato al migliore offerente e per questo in questi giorni i dirigenti (Moncada) stanno sondando il terreno per trovare l'eventuale sostituto, per sostituire il portiere della nazionale, bisogna prendere almeno il secondo portiere azzurro attuale, Sirigu o quello futuro che per adesso fa il terzo nelle gerarchie azzurre e che è Meret, senza tralasciare Musso.
Entrambi hanno per motivi diversi la possibilità di andare al Milan, se Sirigu a 33 anni avesse la possibilità di chiudere la sua carriera al Milan, non se la lascerebbe sfuggire, attualmente guadagna meno di due milioni e rientrerebbe nei parametri, non rientrerebbe però nella filosofia Gazidis per l'età (farebbe uno strappo?), anche se potrebbe essere la chioccia per Plizzari, talentuoso portiere ma non ancora pronto.
Spingevano per Sirigu Maldini e Ibrahimovic, ma ora che loro non ci saranno più, l’obiettivo più immediato diventa Meret, a Napoli con Gattuso ha perso il posto e lo stesso Napoli sta pensando a Sirigu per il futuro, a questo punto l’equazione è semplice, Sirigu passa al Napoli liberando il 23enne Meret, che rientrerebbe nei parametri d’età e anche d’ingaggio, senza dimenticare che a Gattuso potrebbe piacere qualche suo ex pupillo, che farebbe da contropartita tecnica.
Ma di queste cose se ne occuperà Rangnick, come dirigente o come manager si occuperà lui di mercato, un mercato dove per sua abitudine ha sempre puntato sui giovani di talento e per migliorare questo Milan attuale, servirebbero un terzino destro tipo Hernandez, un centrale di difesa (Upamecano), un paio di centrocampisti e un attaccante (vice Ibra), solo che non dobbiamo pensare che si possono spendere 50 milioni per un giocatore, come possibilmente poteva spendere in altre società, come Schalche e Lipsia.
Cominciano ad uscire i primi nomi di giocatori che potrebbero interessare a Rangnick, il centrale Ampadu, il terzino Mukiele e il mediano Haidara del Lipsia, Koch del Friburgo, Verschaeren dell’Anderlecht, Koopmeiners e Boadu dell’Az Alkmaar, David del Gent, Arp del Bayern Monaco, Isak del Real Sociedad, Osimhen del Lilla e Atal del Nizza, chiaramente tutta gente che io non conosco, conosco invece Szoboszlai del Salisburgo e il terzino Ajer del Celtic.
Infine Pobega, dopo la stagione positiva con il Pordenone, ha già un sacco di richieste di mercato, il Milan sta monitorando con grande attenzione, per valutare un suo rientro alla base, oppure concedergli una stagione di adattamento ad un calcio di più alto livello con il Benevento.

domenica 15 marzo 2020

È tempo di riprendere?


Stando a quello che si sono dette società di calcio e giocatori, lunedì 16 molte squadre dovrebbero riprendere gli allenamenti in vista di una ripresa del campionato, ma quale campionato? Quali allenamenti? Pensavo che si fossero dati una data così vicina per non creare panico, sapendo che in realtà sarebbe stata troppo vicina e invece c’è qualcuno che crede veramente di potere ricominciare.
Ma come non si fa a capire la grave evoluzione dell’infezione nel mondo, il suo progressivo aggravamento della situazione e la forte preoccupazione per la tutela della salute di tutti, voglio pensare che quello di riprendere l’attività si tratti di uno scherzo, come si fa a parlare di calcio in questi giorni così difficili e drammatici, noi lo facciamo per tenerci compagnia, per tenere alto il morale, ma non è la stessa cosa di chi vuole tornare in campo per paura di essere penalizzato se si “congela la classifica”.
Capisco che molti dirigenti continuano a lavorare (da casa e non in campo) per sistemare i conti, i contratti con gli sponsor, i vari adempimenti amministrativi e magari nel frattempo portano avanti qualche trattativa, che era stata avviata e per non trovarsi impreparato alla ripresa, ma da qui a scendere in campo per allenarsi e come abbiamo visto con la possibilità di passarsi il virus ne passa.
Leggere o scrivere qualcosa di calcio o sulla propria squadra, è un po' come fare due chiacchere da bar fatte in casa, parlare del Milan che ha annunciato il rimborso dei biglietti e della quota abbonati di Milan-Genoa, dei versamenti fatti dalla fondazione Milan, della vicinanza della società alla gente, per noi è un passatempo ed è il lavoro amministrativo dei dirigenti, che nel frattempo nel chiedere ad un altro collega come vanno le cose li dà loro, ne approfitta per chiedere magari all'Atalanta, se è soddisfatta di Caldara e può pensare di contare sui 18 milioni per il suo riscatto.
Un’occasione per scambiarsi opinioni e magari decidere di riscattare Kjaer che ha dimostrato di essere un buon giocatore e di avere dato certezze alla difesa milanista, di avere dato qualità ed esperienza al fianco di Romagnoli, sembra che anche Kjaer, come Caldara all’Atalanta si sia trovato bene e quindi i due riscatti (già fissati) si possono fare, così come penso che un accordo economico soddisfacente si possa trovare e poi per il riscatto di Kjaer servono solo 2.5 milioni.
Si tratterebbe di una cifra che permetterebbe al Milan di tenere un calciatore serio e apprezzato e di realizzare una plus valenza di 15 milioni, magari dopo averne parlato con Rangnick o con Pioli, solo che c’è una cosa che non capisco, la proprietà è soddisfatta di Kjaer e Ibrahimovic, tanto da volere creare i presupposti per proseguire insieme con loro, ma allora tutto questo “casino” fatto con Boban è solo per Rangnick?
Io ho l’impressione che qualcosa non quadra, ricordo che la proprietà aveva detto esplicitamente di volere una squadra under 23 e nonostante tutto non ci sarebbe stato spazio per Kjaer e Zlatan, fra l’altro non graditi da Rangnick, cosa è cambiato adesso? Si sono accorti di avere fatto una scelta sbagliata o adesso Rangnick si è tirato indietro e per farsi scusare da Pioli, hanno deciso di rimettergli a disposizione i due “vecchietti”?
Intanto sembra sempre più credibile, che ci siano poche possibilità che Rangnick venga a Milano, la bomba di Boban se non altro ha avuto l’effetto di cambiare le carte in tavola e stando a quello che si capisce in questi giorni terribili per il paese, non mi stupirei di decisa un’inversione di marcia e che alla fine non arrivasse più Rangnick.
Il virus ha messo tutto in stand-by, i rinnovi, la scelta dell’allenatore, i dirigenti e anche le trattative su alcuni giocatori come per esempio Zaracho, l’argentino è uno degli obiettivi di mercato di Boban e Maldini, ma lo è pure per Elliott e Gazidis? Se Maldini dovesse restare la trattativa potrebbe proseguire, ma l’allenatore? Quali sarebbero le intensioni di Rangnick? Perché credo che Pioli abbia già dato il suo benestare alla trattativa.
Speriamo comunque che tutto finisca presto e che si ritorni alla normalità, una normalità che non arriverà dall’oggi al domani, una normalità che pagheremo a caro prezzo e da cui verremo fuori con le ossa rotte, non credo che il campionato possa riprendere presto, credo che ci saranno delle assegnazioni d’ufficio e qualche spareggio, per poi ripartire a settembre, ma almeno avremo superato l'emergenza.

sabato 14 marzo 2020

Rangnick? Mi avvalgo della facoltà di non conoscerlo.

A quanto pare anche se si sono già parlati con Gazidis, al momento il vaglio delle posizioni di Maldini e Massara, dovrebbe essere trattato in estate, quando l’onda emotiva del virus e della bomba Boban si sarà calmata, da quello che si capisce al momento, la proprietà non vorrebbe rinunciare a Maldini, anche se eventualmente si rimetterà alle sue decisioni.
Quindi per ora non ci saranno colloqui o incontri, anche perché la situazione di Rangnick non è poi così fluida come si pensava, si sa che lascerà comunque la Red Bull, che Elliott gli ha già fatto un contratto che prevede pure delle penali, ma visto l’ambientino che si è venuto a creare al Milan, il manager tedesco comincia ad avere qualche perplessità, così si fortifica la posizione di Pioli in vista della prossima stagione, possibilmente ancora con Maldini e Massara.
Dalla Germania arriva notizia che per il momento Rangnick non sembra essere interessato alla proposta del Milan, fatta a quanto pare dopo la vergognosa sconfitta di Bergamo, facendo accelerare il ritorno di Ibrahimovic e l’incontro segreto con Rangnick, con cui hanno raggiunto l’accordo, quindi una scelta dettata dal momento e di cui a quanto pare nessuno è più convinto, quindi Rangnick potrebbe non accettare più il ruolo di allenatore e direttore sportivo del Milan.
Intanto da qui è nato tutto il casotto che ha dato il colpo di grazia al Milan, che faticosamente stava per rialzarsi, francamente Rangnick io non lo conosco, conosco i suoi risultati e questi danno l’impressione di un allenatore di grande personalità, con le idee chiare e particolari, chi lo conosce lo ritiene deciso e determinato, in grado di avviare una ricostruzione.
Sempre chi lo conosce sostiene che possa essere un allenatore adatto per una rifondazione, ma questa “ricostruzione” quanto deve durare? È chiaro che abbiamo perso già tre anni, adesso deve essere una ricostruzione lampo, deve avvenire subito, quindi va bene l’allenatore adatto a ricostruire, ma non con gli under 23 perché non ce n’è più il tempo, qualsiasi scelta si faccia deve poi essere sostenuta con i giocatori funzionali al progetto.
Nuova rivoluzione in casa Milan, Rangnick (un giorno è vicino e uno è lontano) o Pioli guideranno un gruppo composto principalmente da giovani, Maldini e Massara devono affrontare in questi tre mesi cinque scadenze contrattuali, i contatti telefonici con i procuratori avverranno anche in questi giorni infausti, i giocatori in scadenza sono: Bonaventura, Ibrahimovic, Begovic, Kjaer e Saelemaekers, per tutti sarà difficile la loro permanenza al Milan e dovranno essere rimpiazzati nel prossimo mercato estivo.
Anche il futuro di Donnarumma, Romagnoli, Rebic, Biglia, Kessie, Theo Hernandez e Calhanoglu è in bilico, visto che adesso hanno un buon mercato, tante richieste e con loro si può monetizzare, in pratica dovrebbero lasciare il Milan una decina di calciatori tra gli attuali e tra i possibili arrivi c’è Zaracho del Racing de Avellaneda e alcune altre trattative che al momento sono congelate.
Potrebbero restare i difensori: Calabria, Conti, Duarte, Gabbia, Laxalt e Musacchio, i centrocampisti: Bennacer, Krunic e Paquetà, gli attaccanti: Castillejo e Leao, a questi si aggiungeranno dal rientro dei prestiti Reina e Rodriguez ma non è detto che restino, considerando tutte queste probabili partenze, il Milan potrebbe ritrovarsi con solo 11 giocatori da cui ripartire e aver sicuramente una maggiore libertà di scelta, per quella decina di giocatori nuovi da acquistare e per la promozione di alcuni giovani del vivaio.
Parliamo di calcio per stare insieme, per provare a non pensare a quello che sta succedendo in Italia e nel mondo, solo per distrarci vista l’impotenza del momento, senza dubbio non lo facciamo per scelleratezza, come si vede ancora in alcuni campi di calcio anche europei, con l’UEFA che sembra avere preso finalmente coscienza anche lei della grave situazione, presente e futura, l’interrogativo non deve essere come salvare il calcio, ma su come salvare l’umanità.
Comunque tornando al calcio, che non è quello che ci interessa di più, come per il futuro fisico e economico di tutti noi non c'è nessuna certezza, possiamo solo fare le ipotesi più positive possibili, ma non sappiamo come finirà e come finirà la Serie A, nei prossimi giorni l’UEFA dovrebbe decidere cosa fare con gli Europei, la decisione è una, quella di posticiparlo al 2021, per quel periodo dovremmo essere ripartiti nella vita normale e ogni campionato dovrebbe avere la sua naturale conclusione.
Speriamo vivamente che nei primi mesi dell’estate saremo fuori da questa sciagura e in estate ci sarà modo e maniera per risollevarci, leccarci le ferite e far ripartire con il calcio la nostra vita e la nostra economia, qualcuno azzarda l’ipotesi di far ricominciare il campionato ad inizio maggio e cercare di farlo terminare entro il 30 giugno, giocando in pratica ogni tre giorni, io me lo auguro, ma prevedo tempi più lunghi. 
Comunque, ipotizzando che l'Europeo si disputerà nel 2021 e che i campionati possano concludersi entro la fine di giugno, succederebbe che in poche settimane le squadre dovrebbero prepararsi per la nuova stagione, praticamente di seguito a quella precedente, io credo che anche così, bisognerebbe far slittare l’inizio di qualche mese (settembre invece di agosto), effettuare più turni infrasettimanali e quindi ridurre se non eliminare il campionato spezzatino e rimettersi in “quota”, riportando a fine stagione 2020/2021 la serie A a 18 squadre.
Senza considerare che oltre al campionato, c’è da portare a termine Champions ed Europa League, capisco che La Lega Serie A e tutte le altre Leghe europee, vogliono portare a terminare i loro campionati nazionali, ma per riprenderli servirà che ci siano le condizioni sanitarie che lo permettano, per cui credo che sia opportuno che si faccia un “super tavolo tecnico”, che una volta raggiunto l’obiettivo primario della tutela della salute decida ad unanimità cosa fare, evitando di assumere decisioni singolari come quelle viste in questi giorni.
Capisco cosa significherebbe per le società terminare la stagione anzitempo, ma non abbiamo capito cosa significherà per tutti noi il dopo corona virus, sarà come uscire da una guerra, non so quanti di noi conserveranno il posto di lavoro e in quanti potranno permettersi di andare allo stadio, in questi giorni abbiamo provato a salvare un giocattolo con cui in un prossimo futuro giocheranno solo in pochi e solo per questioni finanziarie legate ai proventi dai diritti tv.
Si teme che molte società piccole e medie possano trovare problemi di liquidità, anche la stragrande maggioranza dei cittadini del mondo temono di trovare problemi di liquidità e di lavoro, vuol dire che torneremo ad un professionismo più umano, ad un calcio più genuino, ad uno “sport” popolare e non più veicolo di arricchimento e intanto speriamo che questa emergenza finisca rapidamente per tutto e per tutti. 

giovedì 12 marzo 2020

Io resto a casa.


La situazione d'emergenza legata al Coronavirus, anche nel calcio è in continua evoluzione, capisco che se si è giocato domenica per concludere le giornate di campionato con le partite rinviate, anche le partite europee si dovevano giocare per completare il turno, il fatto è che per il momento la UEFA non sta pensando al rinvio delle competizioni, si parla di decisioni che verranno prese nelle prossime settimane, dipende dal propagarsi o meno del virus in Europa, ma intanto ci sono lavoratori del pallone che in Italia stanno provando a contenere il virus e altri invece che devono allenarsi, magari veicolandolo.
Anche in questo caso l’Europa da una pessima immagine di sé, l’Unione europea dimostra anche attraverso le sue istituzioni, di essere l’unione di pochi stati (due) e la disunione con tutti gli altri, stiamo vivendo una situazione di grande emergenza e il calcio, deve essere solidale con il paese che si trova in difficoltà e non andare in contraddizione con le disposizioni italiane.
Se in Italia si decide di non giocare perché la situazione è gravissima, l’Uefa si deve allineare perché contrariamente impone alle squadre italiane delle competizioni europee di allenarsi, mettendoli a contatto e in una situazione che potrebbe allargare il contagio, magari rendendo vani i grossi sforzi che si stanno facendo da noi per limitarlo, a parte il fatto che il Corona virus non è solo in Italia, ma è un problema europeo e anche mondiale.
In Italia fino al 20 marzo non ci sarà nessuna attività sportiva e allenamenti anche in Lega Pro, per i provvedimenti assunti dal Presidente del Consiglio dei Ministri che recita più o meno: “atteso il divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, in tale periodo i tesserati interessati saranno chiamati ad osservare le restrizioni imposte dai DPCM del 08/03/2020 e del 09/03/2020.”, quindi per non disattendere il provvedimento e per rispettare la propria salute e quella degli altri, nel corso della sosta non saranno consentite attività sportive e allenamenti.
Tanto che la Fiorentina sospenderà tutti gli allenamenti fino a data da destinarsi, il Centro sportivo rimarrà chiuso e tutti i dipendenti lavoreranno da casa, anche il Cagliari a sospeso gli allenamenti e a Milanello sono sospese le attività, per tutte c’è un ipotetico ritorno ad allenarsi tra sabato 14 e domenica 15 marzo, salvo nuove indicazioni, ma cosa importante è che durante il periodo di stop forzato, i giocatori sono invitati a rimenare a casa e ognuno potrà allenarsi in maniera facoltativa, nessun obbligo, perché non può essere così per le squadre che giocano in Europa?
Al termine del consiglio federale sono state fatte delle proposte per affrontare con le idee più chiare la fine del campionato, partendo giustamente dall'esigenza che si possano recuperare le competizioni sportive (tutte), tutto dipenderà dalla lunghezza dell'emergenza e una volta terminata, la speranza è che si possa riprendere il campionato e per tanto la prima ipotesi trattandosi di tempi brevi, sarebbe quella di recupere le giornate di campionato, facendo ricorso allo slittamento del calendario.
Poi si è pure ipotizzato un piano B nel caso il campionato non potrebbe ripartire, veramente non si tratta di un piano ben preciso, ma diverse ipotesi che verranno votate al momento, una  potrebbe essere la non assegnazione dello scudetto e la consolidazione delle posizioni in classifica di quel momento, oppure l'introduzione dei playoff e dei playout, tenuto conto dell'esigenza di comunicare le squadre che hanno diritto a partecipare alle competizioni internazionali, io propenderei per questa soluzione, ma speriamo che Aprile ci liberi da questo virus e ci riporti alla vita.
Su questa soluzione è d’accordo anche Arrigo Sacchi, giusto per provare a dare un senso all’attuale campionato, anche se fosse stato meno combattuto e anche Marco Bellinazzo, sempre se non si riuscisse a completare la Serie A nei tempi, anche Costacurta e Brambati sono d’accordo, la cosa importante oltre a quella che finisca presto questa maledetta storia del virus, è che niente venga assegnato a tavolino, che se lo giocassero a carte o a bocce, che facessero come gli Orazi e i Curiazi, ma niente a tavolino.