giovedì 25 gennaio 2024

Un altro difensore e a centrocampo un incontrista.

Siamo oramai agli ultimi giorni di calcio-mercato, chissà perché, ma ero convintissimo che il Milan non avrebbe preso nessuno, se non qualche scarto, ops pardon, qualche saldo di fine mercato, fin qui è arrivato solo Gabbia e Terracciano, il primo perché era in prestito e perché al Valenzia non serviva, il secondo invece era un affare, mentre l’Inter ha preso Taremi e Zieliński, senza spendere un euro.

Noi continueremo invece ad aspettare, che qualche giocatore si presenti ai cancelli di Milanello, secondo le previsioni di medici e preparatori, il primo a rientrare degli infortunati sarà Thiaw seguito poi da Tomori, mentre per Kalulu bisognerà attendere probabilmente il mese di marzo, ciò significa che a febbraio avremo la coppia titolare e quindi possiamo tirare aventi con: Kjaer, Gabbia, Simic e Pellegrino, anche se quest’ultimo non è ancora del tutto guarito.

E poi c’è Hernandez, che all’occorrenza può fare il centrale e a sinistra possono giocare Terracciano o Florenzi, senza nemmeno dovere ricorrere a Jimenez, stessa cosa per il centrocampo, il Milan dovrà giocare ancora con Adli, Loftus-Cheek e Reijnders, tutti giocatori che hanno una proposta di gioco molto propositiva e con meno solidità sotto l’aspetto difensivo, ma non sarà sicuramente Bennacer l’incontrista di cui il Milan ha bisogno.

In coppa d’Africa ha avuto qualche problemino fisico, legato anche al fatto che il suo recupero è stato gestito male, al netto del suo rientro dalla coppa, non sappiamo in quali condizioni si presenterà e ricordiamoci, che per quanto scarsi, numericamente mancano: Pobega e Krunic, un altro centrocampista, d’interdizione, per puntellare il reparto ci vuole, come in difesa ci sono 5 centrali, a centrocampo dobbiamo avere 7 centrocampisti.

Dopo avere detto tutto questo, non posso ammettere che la crisi è oramai alle spalle, sì, ora c’è più convinzione e voglia di far bene, ma è una caratteristica del Milan moderno, del Milan di Pioli, quella che quando il Milan si trova ad un passo dal baratro, si tira fuori per un attimo, si tiene in linea di galleggiamento e quando è sul punto di fare il salto di qualità importante, ripiomba nel baratro, la distanza da Inter e Juventus è tanta, il Milan può solo puntare a blindare il terzo posto.

Sei partite utili consecutive sono tante, ma considerare che il Milan possa avere definitivamente abbandonato l’ultima crisi, non ci credo, forse può centrare l’obiettivo stagionale della qualificazione in Champions, perché non dobbiamo dare per scontato che il Milan sia la favorita in Europa League, ci sono squadre molto competitive e bisogna alzare il livello, rispetto a quello che il Milan al momento è.

Intanto, mentre il sindaco Sala è disperato, perché dopo tutti i comitati di quartiere, dopo i tanti no della commissione di tutela, gli è rimasto San Siro sul gruppone, il Milan sta formalizzando l’acquisto dei terreni e il responsabile del progetto “Nuovo San Siro”, ha informato che i lavori saranno programmati a step, che sono previsti impianti smart, posti più comodi, una grande copertura per il controllo acustico e anche il ridisegno dell’area circostante.

Il sindaco Sala è al lavoro, per cercare di mettere in campo l’idea migliore, per garantire a Inter e Milan un futuro al Meazza, che avrà un grande parco dello sport, aree gioco, due edifici «totem» gemelli, che potrebbero contenere gli headquarter di Milan e Inter, collegati con passaggi sotterranei all’impianto e l’edificio-biglietteria intorno al Meazza più moderno e così anche la cancellata, la costruzione di ristoranti, bar e una moderna sala stampa.

Milan e Inter all’inizio, si sono opposte all’idea di ristrutturare San Siro, perché sostenevano che c’era il rischio di andare a giocare lontano per 2-3 anni, mentre con lo stadio fatto a step, permetterebbe di giocare lo stesso, perdendo pochissima capienza, abbattere o abbandonare San Siro è una cosa che mi spacca il cuore, credo che orami (Cardinale non lo ha mai voluto ristrutturare) per il Milan sia difficile tornare indietro, ma per l’Inter, credo che la cosa possa essere esaminata con grande interesse.

Intanto è arrivata la delibera della giunta comunale di San Donato Milanese, riguardo la realizzazione del nuovo stadio del Milan e relativamente alla proposta di variante urbanistica per l'area San Francesco, dove dovrebbe essere realizzato il futuro Stadio, dovranno essere garantite specifiche importanti, come le infrastrutture, la viabilità, il trasporto pubblico e le questioni ambientali, attraverso il percorso partecipativo portato avanti con la cittadinanza.

Ci sarà lo sviluppo di una nuova stazione ferroviaria, la riduzione dell’utilizzo delle automobili e il recupero di aree destinate al parcheggio, mi pare che in vista degli europei del 2032, per San Donato sia stata una manna dal cielo, un’occasione irripetibile, a parte che la cittadina se ne avvantaggerà sotto tutti i punti di vista, è previsto il recupero delle strutture sportive comunali chiuse, si prevede che l’energia sviluppata sarà in autonomia, basterà per tutto il complesso e in assenza di eventi “l’energy center” potrebbe trasferire energia utile per la città.

Il Milan vorrebbe inaugurare lo stadio ad ottobre della stagione 2027/2028, la sicurezza verrà garantita dal Milan e lo stadio non verrà consegnato senza infrastrutture, ci sarà un potenziamento della rete dei treni, già da anni è previsto il prolungamento della linea gialla della metropolitana, le due squadre di Milano non giocheranno più nello stesso stadio, San Siro resterà in piedi e molto probabilmente sarà la casa dell’Inter.

lo stadio a San Donato, farà diventare la città “calamita” e quindi una città bella, sicuramente porterà sviluppo, inteso anche come posti di lavoro, nel nuovo stadio sono previsti 70mila posti, al suo interno ci saranno: il nuovo museo, degli uffici, un albergo, un ristorante, lo store ufficiale del Milan, un auditorium e circa 3500 parcheggi su due livelli. 

mercoledì 24 gennaio 2024

Nel ricordo di Riva.

Un altro grande, grandissimo se ne va, dopo Beckenbauer, un altro signore e campione del calcio mondiale ci ha lasciati, persona seria e perbene, con lui è morto il mito del calcio italiano, nessuno ha segnato tanti gol come lui in Nazionale, aveva 79 anni, era il vento, era la bellezza di una forza pura, era la normalità di “Rombo di Tuono”, artefice di uno scudetto incredibile con il Cagliari, adesso ci guarderà da lassù, buon viaggio Gigi, condoglianze alla famiglia, alla Sardegna e al calcio Italiano, che perdono un grande uomo, otre che un grande calciatore.

Parliamo adesso del Milan sceso in campo a Udine, i rossoneri soffrono, ma s'impongono in extremis per 3 a 2 sui friulani e consolidano la terza posizione in classifica a 45 punti, trovano il sesto risultato utile consecutivo, dopo una partita divertente, per chi vuole vedere lo spettacolo in una partita di calcio, 5 gol, un’interruzione per cori razzisti, una partita giocata a un buon ritmo e con frequenti cambi di fronte, un po' meno per noi milanisti, che ogni partita la dobbiamo penare fino alla fine.

Milan più aggressivo e concreto in fase conclusiva, entrambe le squadre alternano azioni manovrate a centro campo e veloci ripartenze, ma bisogna aspettare il finale di gara, le reti di Jovic all'83esimo e di Okafor al 93esimo, regalano il successo a Pioli e alla sua squadra, per difendere meglio la zona Champions, i cambi sono stati vincenti, adesso tutti a elogiare il mercato estivo, quando qualche settimana fa il primo Pioli lo aveva bocciato.

A me fa piacere che parte del mercato stia rispondendo bene, ma chiedo solo un po' di coerenza, la mancanza di coerenza, è segno di non avere chiari i problemi da affrontare e allora, una volta sono bianchi e l’altra sono neri, ma così non c’è mai la soluzione, Jovic e Okafor hanno rovesciato la partita, ma non è la regola, è stato un caso, Soleri è la regola.

Sicuramente sono stati decisivi i cambi di Pioli, ma sono i soliti cambi della disperazione, 5/6 attaccanti tutti insieme, buttati la sperando che qualcosa succeda, non sono cambi ragionati, derivati dalla lettura della partita, delle situazioni, non c’era certezza che Jovic e Okafor avrebbero ribaltato la gara, se no il cambio sarebbe avvenuto prima.

L’interrogativo chiaramente si pone, ma questo mercato estivo è stato un buon mercato o un brutto mercato? È una bugia che la rosa del Milan è scarsa? Per me non è scarsa, non è la rosa dell’Inter, ma forse più o meno si equivale con quella di Juventus e Napoli, le quattro squadre che dovrebbero assicurarsi i primi 4 posti per la Champions, poi la differenza la fa l’organizzazione di gioco.

Capisco che magari qualcuno voglia fare credere che la rosa dei rossoneri sia scarsa, capisco che Pioli si rifugia in questa presunta scarsezza, per trovare gli alibi necessari ai suoi limiti, in realtà non è di primordine, ma sono tutti giocatori di prospettiva, tranne il fatto che è stata assortita male ed è guidata peggio, se inneggiamo alle seconde linee e in questo caso a Jovic e a Okafor, nei momenti di difficoltà per gli infortuni, non si può dire che non si vince con le ultime in classifica, perché le seconde linee non sono all’altezza.

Sicuramente rispetto all’anno scorso, questa squadra ha molte più soluzioni, il mercato è stato più efficace, perché è stato allungato l’organico, ma lo scorso anno, come quest’anno, se il tecnico non considerava soluzioni: Vrankx e Adli, il vero problema per me è il tecnico, ma questa è una mia opinione, vuol dire che se resterà Pioli o il Milan continuerà a giocare così, mi vedrò giocare un’altra squadra, non è un ricatto, anche perché a chi dovrei ricattare?

Sono oramai gli ultimi giorni di mercato, Pioli si aspetta un difensore e un centrocampista, questo vuol dire, che se la rosa non è scarsa è almeno corta, ma abbiamo detto poco fa che non era nell’una e né l’altra, boh! l’acquisto a centrocampo sembra essere complicato, anche perché non so al posto di chi dovrebbe giocare, Loftus-Cheek e Reijnders non si toccano.

Bennacer tornando, se pur in una posizione che non gli si addice, giocherà davanti alla difesa, le tre riserve sono; Adli, Musah e Pobega, la sua assenza è comunque ricoperta da Zeroli, il grande coach dei record di lancio di giovani bravi, non è che adesso si può tirare indietro, deve “cucinare” con i giovani, la dirigenza che non è Ibrahimovic, invece potrebbe accontentare le richieste del tecnico sul difensore centrale.

Buongiorno rimane al Torino a fare la fine di Belotti, più reale è un prestito per sei mesi e tamponare l’assenza dei titolari infortunati, comunque le soluzioni restano: Chalobah del Chelsea, Kiwior dell’Arsenal, Brassier del Brest ed altri ancora, in estate invece deve per forza arrivare un giocatore di livello in attacco. 

La nuova super coppa.

Difficilmente guardo altre partite che non siano del Milan o del Palermo, ma quando c’è qualche finale o qualche squadra che gioca a calcio sul vero senso della parola, allora può pure capitare che veda qualcosa di diverso, ma non le guardo perché mi annoio, non che Milan e Palermo siano il non plus ultra, la super coppa era un po' una finale e poi c’erano la Fiorentina di Italiano e la Lazio di Sarri, che di solito si fanno vedere.

Sono due squadre che, più o meno per lo stesso motivo economico, i due allenatori non riescono a fargli fare il salto di qualità e quindi alla fine in questa supercoppa, sono risultate delle delusioni, ma non è di questo che vi voglio parlare, vi voglio parlare dell’Inter, si, avete letto bene, dell’Inter, mio malgrado, non posso fare altro che i complimenti, a Marotta in primis, ai suoi collaboratori e a Inzaghi, per avere creato un gruppo granitico, con uno smisurato senso dell’appartenenza e che gioca un calcio intenso e appassionante.

Badate bene, ho detto appassionante e non divertente, perché nonostante Inzaghi sia cresciuto con tutta la squadra, è un piacere vedere giocare l’Inter, per intensità di gioco, per carattere e per la voglia di vincere, molto spesso è spettacolare e a tratti anche divertente, è commovente come con 850 milioni di debiti, con una squadra fatta tutta di parametri zero, si riescano a raggiungere questo tipo di risultati sportivi ed economici e a sopravvivere con le cessioni eccellenti.

L’Inter mi appassiona, il Milan invece non ci riesce più, Ibrahimovic non so che ruolo abbia di preciso, non so cosa faccia veramente, ma per quello che vedo, non so se la sua figura sia quella che serviva al Milan, dove, il management si arricchisce di uomini capaci alla guida del club, ma continua a mancare un uomo di campo.

È sceso in campo in occasione della ritirata del Milan negli spogliatoi, ma era una cosa che poteva fare chiunque, anzi doveva essere un compito del dirigente accompagnatore, del team manager, ma hanno fatto fuori pure Romeo, si dice che la partita è stata sospesa e tutti sono andati negli spogliatoi, ma non è stata la decisione che ha preso l’arbitro Maresca, di fronte agli inaccettabili cori razzisti nei confronti di Maignan.

Che la decisione l’abbia presa Maresca, è niente di più falso, era stato Maignan a segnalare l’episodio all’arbitro, quando doveva essere lui ad accorgersene, ma fa niente, poi è vero ha fatto diffondere dagli altoparlanti gli annunci che intimavano di interrompere i cori, pena l’interruzione del gioco, ma non è vero che dopo gli appelli la decisione di Maresca è stata quella di interrompere il gioco.

È stato ancora Maignan ad abbandonare la porta e l’arbitro gli è andato incontro, un veloce conciliabolo e Maignan è andato negli spogliatoi seguito per propria volontà dai giocatori, che passando hanno ottenuto il placet di Ibra, se l’arbitro avesse sospeso la partita, le due squadre dovevano rientrare se non negli spogliatoi, almeno nel sottopassaggio, mentre l’Udinese è rimasta in campo con l’arbitro, che non ha sospeso per 5 minuti la partita, ci sono voluti 5 minuti per convincere Maignan e il Milan a tornare in campo.

Quindi ripeto, non è stata una decisione dell’arbitro e non costituisce un’importante prima volta, anche perché mi pare che lo abbia già fatto Orsato qualche anno fa, comunque non è neanche questo, il fatto è che gli arbitri sono totalmente tolleranti, quando qualche calciatore si ribella, loro allora intervengono e si atteggiano o li fanno passare da eroi, cosa ha fatto Maresca quando Maignan è tornato in porta e lo hanno insultato per tutto il resto della gara, per il gesto che ha fatto?

Da regolamento l’arbitro può sospendere la partita in accordo con un agente della Polizia o con il questore, in ogni caso, con un responsabile dell’ordine pubblico presente sul terreno di gioco, facendo diffondere un messaggio con il quale si comunica agli spettatori che in caso di reiterazione di questi comportamenti il responsabile dell’ordine pubblico può chiedere all’arbitro di sospendere definitivamente la partita.

Non è esattamente quello che è successo, ma può andare bene così, però se non si comincia la prima volta, a sospendere definitivamente la partita, la situazione si ripresenterà di nuovo fra qualche mese e se non ci sarà un calciatore che si ribella, sarà sempre lo stesso a prima, naturalmente dopo il clamore, è tutto in mano al Giudice Sportivo e della Procura Federale, se Maignan non fosse uscito, non sarebbe successo niente, come in altre circostanze.

Chiaramente non sono d’accordo per le pene, è un po' come la responsabilità oggettiva, chiudere un settore o in questo caso tutto lo stadio, si danneggia la società e la gran parte dei tifosi che non sono conniventi, così come la multa alla società, la normativa italiana, sarà pure molto rigida e all’avanguardia, ma non viene applicata.

A cosa servono le telecamere? Quando c’è un coro razzista, si individuano i responsabili e non si fanno più entrare in nessuna competizione sportiva, possibilmente facendoli pure pagare, il questore di Udine ha detto che si tratterebbe di un gruppetto molto circoscritto e quindi di facile individuazione, vedremo, ma no perché di mezzo c’era il Milan.

La partita è stata intensa, infinita, ricca di colpi di scena e alla fine a 7 minuti dal termine, con un colpo di coda i rossoneri la riprendono e al terzo minuto di recupero con Okafor la chiudono, chiudendo una girandola di eventi e sancisce la vittoria del Milan, dopo la sospensione l’Udinese l’aveva ribalta e il secondo tempo è stato senza un attimo di sosta. 

venerdì 19 gennaio 2024

Io, Maldini e Adli, ci siamo presi la rivincita.

Sicuramente in questa nuova posizione, Adli convince di più, anche se a parte la sua relativa lentezza, a me e non solo, convinceva anche prima, specie se messo a confronto con Krunic, come Pirlo quando giocava più avanti ed era più giovane, la sua lentezza lo faceva apprezzare di meno, ma giocava tanto lo stesso, intanto adesso io non lo paragono a Pirlo ma piuttosto a Redendo caso mai.

Adli dopo un anno e mezzo passato ad allenarsi e ad aspettare, ha imparato a stare meglio in campo e a giocare con maggiore convinzione, ma tutto questo poteva avvenire prima, solo se avesse giocato un po' di più, non vedo come avrebbe potuto crescere senza mai giocare, gli allenamenti si sono d’accordo, ma poi ci vuole la prova in partita, perché è difficile migliorare solo con gli allenamenti.

Adli non ha mai avuto nessuna considerazione da parte di Pioli, anche perché lo aveva acquistato Maldini, tanto che lo voleva cedere a gennaio scorso e poi quest’estate, Adli ha avuto davvero poche possibilità per dire la sua, se per questo ce li ha tutt’ora, perché prima gli veniva preferito Krunic e adesso Musah, è stato più volte sul punto di partire, ma lui ha rifiutato qualsiasi proposta pur di rimanere a Milano.

Ha detto sempre di no, si è messo in gioco, ha lavorato e ha sfruttato l’opportunità, la stessa cosa non posso dire di Leao, il suo atteggiamento non mi piace, per conto mio capisco che venga criticato, per quello che può essere, per quanto guadagna, per la considerazione e le aspettative che ha la società, dovrebbe avere almeno un altro atteggiamento in campo, sembra (e forse è così) che della squadra non gli interessi nulla e pecca di narcisismo, si vanta di non so che cosa, ma non sta facendo niente di particolare.

In questa sessione di mercato, al Milan servono almeno un centrale, un centrocampista e un centravanti, la dirigenza ha evidenziato gravi colpe a tutti i livelli, spiace dirlo, ma il centrale, il centrocampista e il centravanti arriveranno? Forse sì, ma andavano presi a dicembre, per utilizzarli fin da subito a gennaio.

Ho trovato commovente l’intervento di Cardinale, che è sceso negli spogliatoi a rinfrancare la squadra, che si, avevano bisogno del sostegno del presidente, ma avrebbero preferito avere i rinforzi prima, ha abbracciato Pioli, per trasmettergli tutta la sua vicinanza, ma per la squadra sperimentale messa in campo contro l’Atalanta, si meritava un comunicato come quello della Roma: "Auguriamo a Pioli e ai suoi collaboratori il meglio per il futuro".

Per il futuro servivano certezze e non invenzioni, la partita ha lasciato un senso di confusione tattica evidente, come la gestione da parte del coach della vicenda Krunic, tolto dal mercato per renderlo centrale nel suo progetto in estate, fuori rosa dopo il ritorno dall’infortunio e svenduto dopo 4 mesi, la vittoria con la Roma secondo me non basta, serve una scossa a tutto l'ambiente.

Guardando alla situazione allenatore per la prossima stagione, sono sempre più convinto che Pioli sia arrivato al capolinea, Cardinale rigenererà la squadra, l’entusiasmo e le ambizioni con Conte, perché la Roma non ha nessun potere finanziario per prendere l’allenato di Lecce, a Napoli c’è troppa confusione su chi fa cosa, Thiago Motta sta rinnovando con il Bologna e Ibrahimovic che è consigliere del capo, gli ha consigliato Conte, anche se si parla per lui, di Napoli e Roma.

Sono tanti i nomi che vengono accostati alla panchina del Napoli nella prossima stagione, da Italiano a De Zerbi, da Conte a Mourinho, adesso si è aggiunto quello di Pioli, se, se ne parla, è possibile che ci sia un fondo di verità e cioè, che il Milan adesso deve pensare al dopo Pioli, che è arrivato il momento, veramente il momento era arrivato due anni fa, quando Maldini ha chiesto a Cardinale l’indomani dello scudetto, di esonerarlo.

Il Milan deve alzare l'asticella e un club serio pianifica il futuro per tempo, con calma, con lucidità, ma deve alzare il livello degli obiettivi, non possiamo continuare a restare fuori dalla nuova supercoppa e dal nuovo mondiale per club, l'aspetto tecnico-tattico non è e non è stato indifferente, nelle altalenanti stagioni di Pioli.

I play utilizzati dal tecnico, non hanno nessuna attitudine difensiva, il Milan per una questione di equilibrio, non può giocare contemporaneamente con Reijnders, Adli (o Bennacer), Loftus-Cheek, Hernandez e pure Leao, la squadra è troppo a trazione anteriore, troppo sbilanciata e la prossima estate al di là dell’allenatore, il Milan deve comprare un giocatore alla Van Bommel, con quelle caratteristiche.

  

martedì 16 gennaio 2024

Il Var e Milan-Atalanta.

Ennesima situazione da Var, gli arbitri non vogliono più arbitrare, è ripresa l’iniziale competizione tra arbitri e “varisti”, non si capisce bene chi arbitra e questo danneggia tutte le squadre, magari quest’anno un po' più sbilanciata positivamente per l’Inter, perché il fallo di Bastoni a palla lontana è fallo d’espulsione tutta vita e gol annullato, è fallo quello di Bissek senza espulsione e gol annullato anche in quel caso.

Era rigore per l'Atalanta lo scontro tra Reijnders e De Roon, l’arbitro doveva almeno andare a rivedere, è una spinta di Reijnders ai danni di De Roon all'interno dell'area di rigore, infatti il calciatore olandese quando si rende conto che De Roon gli ha preso il tempo, lo carica sulla schiena in maniera irregolare lanciandolo contro Gabbia, chiaramente questo scontro è irregolare e senza quella spinta De Roon avrebbe segnato, dunque secondo me è calcio di rigore.

In presa diretta sembrava rigore anche quello di Jimenez, ma se l'arbitro fosse andato a vedere, si sarebbe accorto che quello non era rigore, Jimenez prende per primo la palla e la manda in calcio d'angolo, solo dopo prende il calciatore atalantino, i calciatori dell’Atalanta posizionati in area di rigore, chiedono il calcio d'angolo e non il rigore, perché hanno visto bene, il pallone cambia completamente direzione e tra l'altro non rimane nella disponibilità dell'avversario.

Il tocco di mano nel finale in area atalantina, era rigore e anche quello era da rivedere, il Var è nato per ridurre gli errori gravi degli arbitri, ma oramai gli arbitri non arbitrano più e lasciano che siano quelli del Var ad arbitrare e a prendersi loro le responsabilità (punizioni), di contro i “varisti” richiamo l’arbitro e poi lasciano a lui la decisione, quindi il problema è “l’interpretazione” e la “sovranità in campo”.

C'è una grande confusione, data da un protocollo che lascia molto all’interpretazione e alla leadership di chi sta in campo o al Var, bisogna darsi delle regole (protocolli) precise e poi quando c’è da decidere, deve decidere per me il Var, che ha la possibilità di esaminare meglio e più volte l’episodio, ma separando le due “carriere”, gli arbitri fanno gli arbitri, i varisti fanno i varisti e si segna un limite preciso di competenze.

Non ci sono più certezze, anche perché il Var anziché aiutare l'arbitro nel risolvere problemi grossi, va alla ricerca delle azioni normali, nelle quali in condizioni normali non si vede niente, proprio per creare il caso, cosa di cui non avremmo bisogno, il VAR, inteso come strumento, non è un fallimento, anzi, ha ridato valore al calcio, dando una mano enorme a chi è in campo e evitato 129 grossi errori nella scorsa stagione.

Ci sono state anche 12 chiamate sbagliate, può succedere perché dietro a ogni tecnologia ci sono sempre delle persone, il VAR è uno strumento straordinario, che va migliorato nel protocollo, nella gerarchia a chi spetta la decisione finale, nel complesso di superiorità o inferiorità, nella concezione sbagliata che ogni chiamata è una penalizzazione e soprattutto, visto che si lamenta un esiguo numero di arbitri, lasciare gli arbitri a fare il loro lavoro e formare i varisti, come si formano i Match Analyst.

Caso emblematico il fallo di Bastoni su Duda, non tanto per mettere il “cappello” su un immeritato scudetto dell’Inter, ma quanto perché per quello che è trapelato dall’ascolto della discussione arbitro e var, sicuramente il var vede meglio, sicuramente il var richiama l’arbitro, ma altrettanto sicuramente la decisione finale per me spetta al var, quindi se il var gli dice: “Fischia! Fischia!” e tu non fischi, allora fischio io, se no gli errori ci saranno e a quel punto veramente il var non serve.

Perché ci sono mille interpretazioni, non si capisce più niente, con la stessa situazione che viene gestita in modo diverso, da arbitri diversi e in partite diverse, non va bene perché il var sta perdendo di credibilità, si sono ridotti drasticamente gli errori, ma è aumentato il dubbio e il malcontento. 

Milan alla francese: Adli, Theo e Giroud, ma…

Il Milan ha battuto la Roma con i gol francesi di Adli, Theo e Giroud, ma non dimentichiamoci, che anche se non ha segnato, Maignan ha più volte salvato il risultato ed è francese anche lui, i rossoneri consolidano il terzo posto in classifica e aumentano le possibilità che anche quest’anno si possano qualificare in Champions League, sicuramente è stato un buon Milan: tonico, a posto fisicamente, tecnicamente ha commesso molti meno errori, ma non lo trovo ancora arrembante.

Non è per fare lo schizzinoso, ma siccome il Milan di Pioli ci ha abituati a questi continui alti e bassi, mi prendo i tre punti, mi prendo il terzo posto più saldo, mi prendo Adli e per il resto, a cominciare dalla “continuità”, ne parliamo più avanti, perché ho visto una Roma in netta difficoltà e io voglio vedere questo Milan anche con squadre, che queste difficoltà non ce le hanno.

Per ora resto giù, lascio a gli altri salire sul carro dei vincitori, sul carro di chi sostiene che è bastato il discorso di Dio Cardinale e tutti gli infortuni che ha pianto Pioli fino a una settimana fa, sono guariti come per miracolo, quando si vince con una Roma a pezzi o con un’altra squadra in difficoltà, è bravo Pioli, è stato fatto un mercato eccezionale e chi più ne ha più ne metta, quando si perde con l’Udinese, Pioli intanto è sempre bravo, ma si è perso perché il Milan ha l’infermeria piena.

Una volta Hernandez centrale è una genialata e Jimenez è un meraviglioso atto di coraggio, di un tecnico che vede lontanissimo, la partita successiva, quando Jimenez la stecca, allora non si può fare a meno di Theo sulla fascia e finalmente centrale gioca Gabbia, che era stato preso per questo, questa ipocrisia a me non piace, continuerò a criticare l’operato di tutta la governance, coach compreso e non salirò mai sul carro del vincitore, per poi scendere la partita successiva.

Si dice adesso, che Adli si è preso in mano definitivamente il Milan, ma se lo avesse fatto giocare di più lo scorso anno, lo avrebbe fatto già prima, se invece di insistere con il 4-2-3-1, si fosse dimostrato meno integralista, Adli sarebbe titolare già da mesi, avrebbe giocato al posto del suo pupillo Krunic, che ancora oggi non riesco a capire come è potuto succedere, che Krunic sia andato via dal Milan, è stato consumato un crimine.

Adesso Adli “è un centrocampista impressionante, grande passo, grande qualità, leadership, capacità nel leggere i tempi di gioco”, adesso lo dicono tutti e in questa storia sapete chi è quello bravo? Ma indiscutibilmente Pioli, dimenticandoci che Adli non lo ha fatto mai giocare, come faceva con Thiaw.

Quello bravo invece è stato Adli, che ha rifiutato tutte le cessioni, perché la verità, quella scritta e che lui, confortato nella scelta da Maldini, non è voluto mai andare via, io veramente posso dire  “lo dicevo”, adesso, dopo che si voleva sbarazzare di Adli in ogni modo, il più grande coach di tutti i tempi, è stato “lungimirante” (il sorriso ironico non si vede).

Comunque, se nessuno si accorge di niente, vuol dire che gli va bene così, a me no e sul carro dei vincitori non ci salgo, passiamo al mercato, quello estivo non è stato eccezionale, per una parte è stato un buon mercato, ma è stato un mercato con delle lacune, che infortuni o no, ad oggi non abbiamo ancora colmato, bene Terracciano, serviva un vice Theo, forse sarebbe stato meglio un altro profilo, ma il giocatore è in rampa di lancia e può andare bene così.

Il sogno mio era già da un paio d’anni Dragusin, ci abbiamo pensato tardi, quando è diventato troppo costoso e se ne sono accorti tutti, vedevo bene anche Buongiorno, però onestamente, con Tomori, Thiaw e Kalulu, Buongiorno era un eccesso e penso che se il Milan si accontenterà di questa sua dimensione, di essere il primo dopo i primi, ovvero, dopo i primi due o tre più forti, c’è il Milan, Buongiorno è sprecato, oppure è sprecato uno tra Thiaw e Kalulu.

Per me, l’acquisto di Buongiorno, significa vogliamo vincere lo scudetto e lottare per vincere la Champions, però e non è detto che non lo facciano la prossima estate, si prende un allenatore internazionale (Guardiola, Klopp, Nagelsmann, Ancelotti e così via), si prendono due centravanti di un altro pianeta, un centrocampista alla De Bruyne e qualche altro giocatore del tipo Hakimi.

Kjaer ha il contratto in scadenza a giugno, il Milan di Pioli o di un altro allenatore non lo tiene, adesso che c’è l’emergenza o a giugno, un centrale il Milan lo dovrà prendere e se non combina con Buongiorno (Cairo non scende di prezzo), è più facile che arrivi Nianzou del Siviglia, o Brassier del Brest, che piace molto più di Nianzou, ma il prezzo è ancora molto alto, in estate entreranno 3 milioni per Messias, 4,5 per Krunic e altri 23 per De Ketelaere, buon marcato. 

venerdì 12 gennaio 2024

Dopo la Champions, il Milan esce anche dalla Coppa Italia.

 

Il Milan perde contro l'Atalanta ed è fuori anche dal secondo obiettivo stagionale, ma possiamo metterci anche lo scudetto e in questo caso sono tre, ad essere realisti è rimasta solo l'Europa League, come obiettivo concreto in stagione, io continuo a non capire, come fanno tanti buonisti a non vedere, che all'undici di gennaio la stagione del Milan non ha molto altro da dire e se si escludono le due stagioni, quella dello scudetto e quella del secondo posto, sono tutte così da 15 anni.

Una volta per i debiti di Berlusconi, un’altra volta per il cinese, poi per Inzaghi, per Brocchi, per Gattuso e per Giampaolo, adesso per Pioli, anche se come la metti la metti, Pioli cade sempre in piedi, io continuo ad avere dubbi, molti dubbi sulle scelte di Pioli, sia nella partita contro l’Atalanta, che in altre, il mercato e il gioco di Pioli non hanno portato grandi risultati e spesso la posizione di un singolo giocatore ha creato troppi problemi.

Non hanno pagato le scelte di Musa e Jovic e il Milan ne esce con le ossa rotte, ricorrere agli errori del Var, per nasconde la polvere sotto il tappeto, non mi pare una pratica intelligente, se perdiamo con le grandi e allora ci può stare, se perdiamo con le piccole (Atalanta esclusa) e allora si ricorre agli infortuni, al mercato di Maldini, al Var, ma non si vede mai che Pioli ha snaturato tatticamente la squadra, creando un bel po’ di confusione, non si vede mai che il Milan non gira.

Vinciamo una partita sporca e allora siamo fuori dalla crisi, grande Pioli, adesso puntiamo a vincere questa coppa o quell’altra coppa e alla fine siamo stati eliminati ancora una volta dalla Coppa Italia, ora, perché non si riesce a dire che il Milan ha fallito, perché non si riesce a dire che Pioli ha fatto molte scelte discutibili, anche contro l’Empoli, solo che è finita 3 a 0? fanno bene i tifosi a sommergerli di fischi.

Siamo delusi, solo un grande percorso in Europa League e la qualificazione alla prossima Champions, potrebbero salvare la stagione della squadra e la panchina di Pioli, se no è un altro flop e pensare che eravamo passati anche in vantaggio con Leao, ma poi è arrivata la solita rimonta, non riusciamo a tenere un vantaggio e finché vinciamo e tutta bravura di Pioli con le sue “Piolate”, quando ci facciamo rimontare, le minchiate di Pioli, diventano gli errori degli altri.

Non è così, la differenza tra le due squadre è stata sostanziale, l'Atalanta dopo una prima mezzora nella quale non è riuscita ad esprimere gioco, senza però subire niente di pericoloso dal Milan, ha poi mostrato nella restante ora gi gioco, tutta la sua identità agonistica e l’efficace organizzazione di gioco, al contrario di quelli del Milan, tutti i giocatori sapevano cosa fare e come farlo.

Il Milan in questa prima mezzora di Atalanta impacciata, ha fatto vedere delle buone premesse, ma di occasioni poche, come ogni partita si affloscia dopo il vantaggio e si spegne dopo il primo gol degli avversari, è incapace di riprendersi la partita o di creare pericoli dalle parti del portiere avversario e la colpa non deve andare al valore dei calciatori, che erano mediocri anche quando il Milan era in testa alla classifica nelle prime giornate o ai tanti infortuni o a chissà quale operatore di mercato.

La colpa è nella grande confusione che ha Pioli, confusione che trasferisce poi alla squadra e ai giocatori, lo ammette anche lui nella conferenza stampa post partita, dicendo che è mancata lucidità, compattezza, ordine, ha adottato un modulo diverso da quello sempre utilizzato, con cui ha più certezze, la “Piolata” di Calabria braccetto di destra, Theo braccetto di sinistra, Musah esterno altro, Reijnders mediano e Loftus-Cheek bo? Non ha pagato.

Al 70esimo poi la rivoluzione copernicana, Terracciano all'esordio esterno sinistro, Theo dietro di lui, Simic largo dall'altra parte, con Musah mediano, Jovic e Giroud davanti, in sostanza ha snaturato molti giocatori e le loro caratteristiche, facendo un possesso palla sterile, così come nella maggior parte delle sue partite, non si può non capire, che ancora una volta il Milan ha fatto male.

Come dice la rivista Forbes: "Guardare i rossoneri è frustrante, Pioli non sembra trovare risposte", la serie di risultati positivi per molti, è sembrata che avesse scacciato “la crisi”, invece come sostenevo io, era una parte del periodo d'incertezza, che vive la squadra e il suo allenatore, Pioli ha dimostrato anche lo scorso anno, di non essere in grado di trovare risposte ai problemi del Milan, le sue idee spesso falliscono e lui non ha mai un piano B.

Dicono che è l’effetto “esonero sulla testa”, che non permette al tecnico di essere “libero” di esprimersi, ma un tecnico bravo o no, ma con la sua esperienza, dovrebbe vivere in maniera diversa la pressione dell’eventuale esonero, per me è sempre un modo molto buonista, per trovare a tutti a costi le giustificazioni al tecnico.

Il ciclo di Pioli è finito, lo sa il tecnico che spera in un altro miracolo (stavolta Maldini a pagare per lui non c’è), lo sa la società che ha già avuto contatti con Conte e Motta, lo sanno i tifosi che hanno però paura di un’altra riconferma dell’allenatore, oggi non è il caso di fare la fine del Napoli, ma a fine stagione le strade del Milan e quella di Pioli si separeranno.

giovedì 11 gennaio 2024

Contro l'Empoli un bel Milan, ma non esaltiamoci troppo.

 

Il Milan con una bella e netta vittoria sull'Empoli, ha migliorato la sua posizione e ora il quinto posto è più lontano, questo potrebbe dare più sicurezza e fiducia alla squadra, che con un secco 3 a 0, è tornato a conquistare tre punti in campionato fuori casa dopo 3 mesi, il girone d'andata si è concluso e il Milan ha un punto in più rispetto alla passata stagione, un solo punto in più non significa che stiamo facendo meglio.

Tanto meno che un’eventuale crisi come quella dello scorso mese di febbraio non è scongiurata, perché anche quest’anno (marchio di fabbrica Pioli) la squadra ha vissuto di molti alti e bassi, ecco perché non mi esalterei più di tanto, anche perché lo scorso anno c’era un punto in meno e una qualificazione in Champions in più, che poi alla fine ha fatto tutta la differenza del mondo, specie nella conferma di Pioli.

Al momento il bilancio del Milan non è positivo, per gli alti e bassi, ma anche per l’uscita dalla Champions, per non parlare del 5 a 1 nel derby, la brutta sconfitta in casa con l’Udinese, per non parlare dei pareggi e della sconfitta con l’Atalanta in rimonta per le avversarie, comunque per concludere, visto che io non voglio parlare del Milan di Pioli, ma alcune volte mi scappa la lingua, nel bilancio non proprio positivo, ci metterei il fatto che Pioli spesso è un po’ frastornato, in confusione e spesso in alcune scelte di chi entra dalla panchina.

Non un bilancio positivo e un altro flop della premiata ditta: Furlani-Pioli-Moncada, sé Romero lo avesse preso Maldini, non lo avrebbero più fatto entrare nemmeno a Milano, comunque c’è l’accordo tra Milan e Como per il prestito secco di Romero, l’esterno offensivo classe 2004 arrivato in estate a parametro zero, ha avuto il placet del Milan, che vede di buon occhio la destinazione per il calciatore.

Presa anche la decisione per Krunic, che chiude l'avventura al Milan, ormai da settimane era ai margini e fuori dal progetto tecnico, infatti i rossoneri hanno accettato l'offerta del Fenerbahçe e così il centrocampista bosniaco si trasferirà in Turchia per cinque milioni, pare che a sostituirlo sia Terracciano e non Guido Rodriguez, centrocampista argentino del Betis che ha anche il passaporto italiano o Torreira del Galatasaray, oppure Ricci del Torino.

Pare che adesso,il Milan stia puntando tutto sul difensore e impiegherà tutto il budget di gennaio per un altro centrale, il nome caldo è quello di Brassier del Brest, che chiede poco più di 10 milioni e su cui però c'è anche il Monaco, l'alternativa potrebbe essere Mukiele del PSG, visto che il Milan è arrivato troppo tardi per Dragusin, su cui era forte il Tottenham.

Ma passiamo alla coppa Italia, dopo la Champions e lo scudetto, il Milan è fuori anche dalla Coppa Italia, perde 2 a 1 in casa contro l'Atalanta e il pubblico di San Siro giustamente non gradisce, dalla Curva Sud piovono fischi assordanti nei confronti della squadra e di Pioli, la curva ha "respinto" il tentativo della squadra di andare come di consueto, sotto al settore a chiedere scusa.

I rossoneri sono stati ricacciati via da fischi assordanti, del resto che senso ha chiedere scusa ad ogni due per tre, ci si può scusare una volta, due, ma poi non deve più succedere, nonostante l'assedio finale, il Milan è apparso lento e a tratti stanco, con poche idee e con polemiche per un presunto tocco di mano nel finale di partita da parte di Holm, Pioli per me è stato ancora una volta un’altra delusione.

Per Pioli è sempre colpa di qualcuno, stavolta è colpa del Var, le altre volte è colpa degli infortuni, un’altra volta ancora è colpa di Maldini, ma lui non ha colpe mai, il Superman di Milanello ha solo meriti, ha vinto uno scudetto e ci sta vivendo di rendita, come se la vittoria di uno scudetto, dovrebbe bastare a coprire i disastri per altri 10 anni.

Per me, Milan, Inter e Juventus, devono ogni anno puntare a vincere lo scudetto, tranne qualche anno disgraziato per penalizzazioni o bilanci, chi non vince lo scudetto deve vincere la coppa Italia e/o, almeno l’Europa League, non è possibile che queste 3 squadre, non siamo finaliste ogni anno in coppa Italia, visto che entrano alla fine (devono vincere solo 3 partite) e giocano quasi sempre in casa.

A onore del vero negli ultimi 10 anni, Inter e Juventus la coppa Italia l’hanno vinta, hanno fatto delle finali e hanno vinto anche qualche scudetto, è il Milan che a parte quello scudetto, poi non ha vinto nulla, non è concepibile che Scaroni dica che la coppa Italia sia un fastidio, perché io gli chiedo: un fastidio a cosa? Siamo fuori dalla lotta scudetto a dicembre e la coppa Italia comincia a gennaio e usciamo sempre fuori alla seconda partita.

Quindi, prima dell’inizio della seconda fase di Champions, alla quale non partecipiamo sempre, ma può una squadra blasonata come il Milan, non vincere una coppa Italia da 21 anni? senza avere vinto niente negli ultimi 10 anni, caro Franco (Ordine), che ti stimo tantissimo, lo abbiamo capito tutti o quasi che Pioli resterà fino a fine anno, per mancanza di alternative valide, ma non vedo il motivo perché a lui bisogna perdonargli tutto.

A proposito, sento parlare di Conte (per me va alla Roma), di Motta (potrebbe andare a Napoli), ma Spalletti potrebbe a fine europeo dimettersi e andare al Milan, anche Sarri potrebbe puntare a un livello più alto della Lazio e senza dimenticarci che Gasperini potrebbe avere concluso il suo ciclo all’Atalanta.

martedì 9 gennaio 2024

Trovato l'accordo con Verona per l'acquisto di Terracciano.

Il Milan ha raggiunto l'accordo con Verona per l'acquisto di Terracciano, il difensore classe 2003, si trasferirà a titolo definitivo per 4,5 milioni più 1 di bonus, restano da sistemare gli ultimi dettagli, Terracciano ha cominciato come mezzala, ma nelle 18 partite disputate in Serie A in questa stagione, ha ricoperto più ruoli, giocatore di piede destro, ha giocato 9 partite da esterno di centrocampo di destra, 5 da terzino sinistro, 2 da esterno di centrocampo di sinistra e due da difensore centrale come braccetto di destra, nel 3-4-2-1.

Trattandosi di un destro, sarà sicuramente la riserva di Calabria, con Florenzi che sarà dirottato stabilmente come riserva di Theo, almeno per quest’anno, in attesa di capire se il Milan riscatterà Jimenez, che tanto sta già facendo parlare di sé, per la qualità e la personalità, cresciuto nel Real Madrid, il terzino sinistro classe 2005, è al Milan in prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni e contro-riscatto a favore del Real Madrid, da esercitare solo nell'estate 2025 e 2026 e per una cifra ragionevolmente superiore almeno ai 10 milioni. 

È chiaro che se il buon giorno si vede dal mattino, un riscatto per 5 milioni in prospettiva è comunque un buon affare, se poi il Real, lo dovesse contro-riscattare anche per 10 milioni, il Milan avrebbe fatto una buona plusvalenza e in quel caso, se non dovesse arrivare Miranda, si potrebbe dirottare a sinistra Terracciano, forte delle sue 5 presenze da terzino sinistro nel Verona, poi comunque, ogni trattativa può essere ridiscussa con un nuovo accordo che soddisfi le parti, come è accaduto per Brahim Diaz.

Tanto, che già il Milan vuole cambiare termini dell'accordo con il Real e sta già lavorando al suo riscatto, però vorrebbero cambiare i termini dell'accordo, pagarlo meno di 5 milioni, mettendo però una serie di bonus che consentirebbero al Real Madrid di incassare più soldi, nel caso in cui Jimenez dovesse crescere e giocare tante partite. 

Il giocatore intanto si trova benissimo e spinge per restare al Milan, che lo considera il club ideale per la sua crescita, tant’è che ci sono molti giovani interessanti, nell’emergenza i rossoneri hanno ritrovato la strada giusta, in tutto questo però, non abbiamo preso in considerazione, la possibilità che il Milan il prossimo anno abbia un nuovo allenatore (quasi sicuro).

È un argomento che non ho voluto trattare, perché penso che non ci sia nulla di concreto, nel senso che, o hanno già l’accordo per filo e per segno con il nuovo allenatore, o sperano che anche quest’anno Pioli riesca a salvarsi dall’esonero, magari vincendo l’Europa League, per me il Milan ha già scelto Thiago Motta, per gentile concessione di Cardinale, al Milan comanda Furlani, lui spera di tenere ancora Pioli e nel caso di evidente fallimento, ha già abbozzato qualcosa con Thiago Motta.

L’ex Inter sta dimostrando un certo valore, ha carisma ed esperienza internazionale, ha voglia di arrivare, non costa tanto e non pretende nessuno di particolare, per praticare un gioco divertente e vincente, il profilo che piace a Red Bird, del resto adesso al Milan, lo scudetto non te lo chiede nessuno, Conte non ha più grosse frecce al suo arco, è stato alla Juve e all’Inter e al momento non ci torna più, se no lo avrebbero preso quest’estate.

Non andrà all’Atletico, al Real e nemmeno al Barcellona, non andrà al PSG, così come non andrà più in nessun’altra squadra inglese, gli restano solo tre opzioni: Napoli, Milan e Roma, certo, al Milan verrebbe per annullare il gap che c’è con l’Inter e la Juventus e per vincere subito, ma il Milan non gli riconoscerà mai più di 6/7 milioni più bonus, non gli rifarà la squadra, perché di questo si tratta e poi il Milan è un ristorante da 10 euro.

Al Milan gli sarà permesso di continuare ad avere questo suo atteggiamento “spaccone”, quindi: deve abbassare terribilmente il suo ingaggio, deve vestirsi di umiltà, se no vedi le liti che faranno con Ibra e deve cambiare modulo, ripartendo da questo Milan, quello con Calabria, Adli, Kjaer, Florenzi, Giroud, Jovic e Terracciano, io sono comunque un nostalgico, a me piace Di Francesco, ma fate finta che non ho detto niente.

Piuttosto, Conte o Motta, c’è a mio avviso un problema Leao, mi prendo tutti gli insulti di chi dice che Leao è un campione e non si può pretendere di più, ma a me Leao non piace, sono con chi lo contesta e sono per la sua partenza in estate, il campione è Mbappè, non è Neymar, tranne se, cambiando allenatore, non riesce a trovare continuità, se no per me è l’eterna incompiuta.

Anche Barzagli la pensa come me: "Un giocatore del genere deve migliorare ogni anno, deve essere determinante e fare la differenza, quello che fa adesso non basta più" e aggiunge: "Io non accetto, che per un giocatore del genere si continui a dire: "Eh ma se sorride, se sta bene...". Un giocatore del genere deve migliorare ogni anno, deve essere determinante, deve fare la differenza. Se hai quelle qualità lì, non esiste più il "potrei". Mi metto lì, miglioro, divento decisivo, e divento il numero uno, non a chiacchiere. Lo faccio perché ho le possibilità".

Barzagli continua: "Non esiste vedere giocatori talentuosi che giocano e... "sì, potrei fare di più ma mi diverto". Non esiste, mi alleno. Leao quest'anno, al di là delle piccole difficoltà che ha avuto il Milan, anche se è stato fuori un mese, deve far vedere in qualcosa che è diverso dagli altri, perché lo è. E non solo nelle qualità, anche come leadership, come tutto. Crescere come giocatore, perché è di un altro livello. Non basta più la sgasata e l'assist, se vuoi diventare il numero uno non basta più. Ne ho visti tanti e se sento "eh ma lui", lui cosa? Se non ti metti e non hai la testa per farlo, rimani così".

Pensieri miei e parole di Barzagli, il Barcellona è interessato al suo acquisto, bene, con i soldi della clausola, prendiamo due attaccanti forti da 70 mila euro ciascuno e ci sistemiamo là davanti, Leao per le sue aspettative e per il suo ingaggio, non sta facendo vedere il proprio talento, è ancora discontinuo, sempre svogliato e incapace dopo tutti questi anni, di prendersi la squadra sulle spalle, come deve fare un vero campione.