giovedì 31 ottobre 2019

Pensiamo al campo, che è quello che conta.


Partiamo da un fatto incontrovertibile, cioè che al Milan hanno sbagliato tutti e specialmente quelli che vanno in campo, il passaggio agli avversari non lo ha fatto certamente Gazidis, perché se Gazidis ha sbagliato ad affidarsi a Maldini e Boban, che hanno acquistato Rebic e Krunic, non lo possiamo sapere, visto che gli allenatori preferiscono giocare in dieci, pur di non farli giocare, di non farci fare un’idea su chi ha sbagliato.

Sicuramente sono scarsissimi, ma avere la possibilità di vederli giocare e potere capire e giudicare Maldini e Boban con i fatti alla mano è possibile, del resto, non ne che abbiamo nulla da perdere, quindi perché non fare un tentativo? Suso è indispensabile? Perché per una partita non lo lasciamo fuori e vediamo se è vero così?

Pioli sembra avere chiarito la situazione attuale del Milan: “Ad alcuni sembra non importare se si vince o si perde”, ma l’allenatore non è lui? La “cazzimma” ai giocatori la deve dare Gazidis? E se a qualcuno non importa vincere o perdere, perché non lo lascia fuori e mette dentro anche Borini, Brescianini e altri?

La critica è sulle scelte di mercato, sui giocatori acquistati che avrebbero dovuto alzare il livello tecnico della squadra, sicuramente l’errore è stato commesso anche nella scelta degli allenatori, ma lo avevano fatto anche grandi dirigenti in passato, perché per me di allenatori da Milan in giro per il mondo ce ne sono una ventina, ma sono tutti già contrattualizzati e oggi il Milan non può rilanciare sul contratto.

Gazidis ha parlato della strategia del Milan, che è quella di investire in giovani calciatori, che possano diventare dei top players, per i dirigenti questa fase è stata realizzata in estate, con l’arrivo di giocatori al di sotto dei 25 anni e con un ingaggio contenuto (attorno ai 2 milioni), come Leao, Bennacer e Theo Hernandez, ma se gli allenatori non li sanno fare crescere cosa succede? Li va ad allenare Gazidis?

Visto che gli allenatori non riescono a fare crescere i giovani, molto probabilmente a gennaio (non potendo cambiare un altro allenatore) si correrà ai ripari con qualche giocatore d’esperienza per fare crescere i giovani, giocatori che non superino i 29 anni, di carisma e bravi tecnicamente, però bisogna poi farli giocare e nel loro ruolo, senza privilegiare nessuno.

Pioli dice di Paquetà: "A Lucas non sta mancando la voglia di fare le cose, deve incidere di più durante la gara, essere più presente durante le situazioni decisive”, quindi perché non lo fai giocare più avanti? Poi dice: “Siamo tutti chiamati a dare qualcosa in più. Vale per Suso, per Paquetà e per tutti i giocatori del Milan”, quindi anche panchine e le sostituzioni valgono per Suso? Come tutti gli altri.

Pioli continua a difendere Suso, per me è arrivata l’ora di farlo accomodare in panchina, Rebic è l’attaccante esterno titolare della squadra vice campione del Mondo, è possibile che non riesca in questa mediocrità ad accumulare minuti? Non vedo dove Suso può dare maggiori garanzie a Pioli rispetto a Rebic o a Leao, forse oggi nemmeno rispetto a Castillejo e a Borini.

martedì 29 ottobre 2019

Io Suso non lo voglio più.


Ecco come un allenatore che ha la possibilità di rilanciare la sua carriera, dimostra di non essere capace di fare il suo lavoro e non solo si fa male da solo senza motivo, fa male alla società e a noi tifosi, se permettete, ogni partita è un esame per lui, per i giocatori e per la società, noi tutti, avversi compreso, siamo i giudici, che piaccia o no.

Un allenatore che “ripartite dai primi 45 minuti con il Lecce”, non fa altro che dire; “Signori! Io non ne capisco niente, per non sbagliare non prendo nessuna decisione e riparto da quel poco che si è visto”, vero è che in quei 45 minuti ha creato molte palle gol e ha mostrato un gioco discreto, ma è altrettanto vero che le prestazioni di Conti, Biglia e Suso, per restare tra i peggiori, sono state insufficienti.

Un allenatore che fa questo mestiere, conferma il doppio “WM”, i concetti di gioco e cambia quei calciatori insufficienti, anche perché non credo che Duarte, Benasser e Rebic, potessero fare peggio dei tre precedentemente citati, la citazione degli allenatori, dove sicuramente non annovero Pioli dice: “Squadra che vince (anche se con il Lecce non ha vinto) non si tocca, ma si ritocca” e lui questo ritocco non lo ha fatto.

Pioli si allinea al pensiero di Maldini, confermando che il Milan "non può aspettare 10 anni per vincere" ma se si continua a mettere in campo gente fuori ruolo e non in forma (Conti), o giocatori in piena parabola discendente (Suso e Biglia), di anni forse non ne basterebbero neanche 15.

Per non parlare delle dichiarazioni sulle condizioni di alcuni giocatori, Piatek: "Non possiamo permetterci che un giocatore non lavori ad entrambe le fasi di gioco (perché Suso lo fa?), Kris sta bene ma non è brillantissimo (non è il solo, eppure Biglia, Conti, Kessie e Suso giocano lo stesso), sta lavorando bene ma non è ancora al 100% (neanche Suso), mentre su Suso: dice di non partire prevenuto nello schierarlo, ma di utilizzarlo in quanto offre più garanzie degli altri, altri chi? Se ad ogni partita è il peggiore in campo e tocca (perdendoli) 4 o 5 palloni?

Queste dichiarazioni dicono due cose: una che non sa fare il suo mestiere e due, che nessuno è stupido e non può provare ad offendere la nostra intelligenza, anche le banalità non vanno dette con questa sfrontatezza, non si può dire : ”Finché Suso mi darà più garanzie giocherà” e “Suso sta bene fisicamente”, perché non è vero ed è troppo evidente il contrario, come; ”Fin quando darà garanzie di essere migliore dei compagni giocherà, vale per tutti” e neanche questo è vero, io sono sicuro che il Milan non abbia nessun bisogno di Suso, neanche per il futuro o per una eventuale plusvalenza, forse in panchina, ma in questo momento non dà niente alla squadra.

La svolta continua a non esserci, ora sono 7 i punti da recuperare sul quarto posto, la Champions comincia a diventare un'utopia e non è vero che Giampaolo non era il vero problema e Pioli non ha la bacchetta magica, Pioli ci sta facendo notare che oltre alle scelte sbagliate di Giampaolo, la squadra atleticamente non c’è, a Pioli la bacchetta magica non manca, manca la competenza di fare le scelte giuste, che sono sotto gli occhi di tutti.

Per tanto “mago Pioli senza bacchetta”, accortosi che abbiamo fatto un passo indietro, che c’è molto da lavorare ed è convinto che la squadra abbia qualità (ma sta in panchina), la sua frase “a livello tecnico abbiamo fatto troppo poco", rafforza la mia tesi che la qualità è in panchina e che bisogna farli giocare e nel proprio ruolo però, perché la strada per uscire dalla crisi è ancora lunga e in salita.

Pioli (non credo che ne sia capace), dovrà fare in fretta perché la classifica è preoccupante, contro la Spal deve vincere a tutti i costi, senza dare più nessuna possibilità a Suso, non capisco perché tutti gli allenatori lo fanno giocare e non lo sostituiscono mai, è avulso e poco concreto, non è decisivo, non fa un cross e sbaglia tutte le scelte, ora se per un buon primo tempo col Lecce si è confermato tutto, per una sconfitta e una classifica preoccupante, bisogna cambiare quasi tutto, perché non si può pretendere di andare in Champions, con Conti, Suso, Biglia, Kessie e un attaccante solo lasciato alla deriva.

Gli errori commessi non sono ammissibili e se riflettiamo, sono stati fatti da i già citati, la pazienza ha un limite, il credito è esaurito, certo, quando i singoli commettono errori che neanche in terza categoria si commettono, sicuramente non è solo un problema dell’allenatore, ma lo diventa quando lui insiste spudoratamente sugli stessi calciatori, perché fare da parafulmini e proteggere chi in campo non li ripaga? e non sono d’accordo sul fallimento del progetto tecnico di Elliott, di una squadra di soli giovani senza vecchi di carisma e carattere, perché Biglia, Bonaventura e Suso sono vecchi, possibile che invece che Bennacer e Rebic abbiano carisma e carattere?

Posso essere d’accordo sul ragionamento, che può valere la pena di investire almeno su 3 giocatori forti ed esperti nel mercato di gennaio, che è diverso da vecchi ed esperti, perché si piò essere esperti anche all’età di Donnarumma, ma, ammesso che poi quando li prendi, non fai giocare sempre gli stessi, senza dimenticarci in tutto questo che la squadra naviga a soli 3 punti dalla zona retrocessione.

Sento che ci potrebbe essere la possibilità di cedere giocatori importanti per ridurre il debito o per rinforzare la squadra e tra i calciatori importanti c’è Suso, ma lo consideriamo ancora importante? Personalmente non so chi potrebbe essere interessato a lui e quanto lo possano pagare, è stato acquistato per un milione, se va via a zero dopo 5 anni, non incide nemmeno nel bilancio, basta! Proviamo a valutare Brescianini e facciamo plusvalenza con lui, ma Suso basta.

Lo scarso rendimento di Suso, secondo me lo mettono indiscutibilmente fuori dal Milan, sembra che abbia mercato in Premier (West Ham e Wolverhampton), prendiamoci quello che ci danno e proviamo a prendere Rodrigo De Paul, che credo sia; esperto, con carisma e con carattere, un esterno offensivo che ha capacità di dare dinamismo, fantasia e gol, cosa che Suso non fa più.

Sul 4-2-3-1 del finale non sono d’accordo, meglio un 3-5-2, Leão e Piatek devono giocare insieme la davanti per completarsi, poi a 5 o a 4 a centrocampo o a 4 o a 3 in difesa, la cosa importante è che giochino i migliori e quelli che non solo stanno meglio, ma che ci mettano qualcosa in più e non è detto che queste attitudini non li abbiano quelli che stanno in panchina, vogliamo vedere un cambiamento radicale e niente altro.

Sulla partita, tecnicamente è difficile dare un giudizio, non ci sono punti di riferimenti in campo, il Milan oggi non è una squadra ma una accozzaglia di individui, adesso sono tornati in gruppo in gruppo Bonaventura e Caldara, Caldara magari ancora non ha la partita nelle gambe, ma Bonaventura si, al limite fa la staffetta con Paquetà, ma deve tornare a giocare, è il giocatore esperto, di carisma e ha carattere.

mercoledì 23 ottobre 2019

Un vecchio “WM” anni ’50’


Contro il Lecce nel nuovo Milan si è visto qualcosa di diverso, sia sotto l’aspetto della voglia, che anche dal punto di vista tattico, una strano schieramento tipo anni ‘50’, a mio avviso non era proprio il doppio vu emme, ma più un 4-2-4, perché Hernandez e Conti hanno fatto i terzini e Calhanoglu con Paquetà gli esterni alti, comunque sia per un tempo è stato un buon Milan, con un atteggiamento diverso e tutto sommato è stato anche un Milan piacevole.

Se! si trattasse veramente del “WM”, cioè se veramente Pioli avesse in mente di adottare questo sistema di gioco, prevede tre difensori puri, quindi Duarte o Caldara con Musacchio e Romagnoli, un quadrilatero di centrocampo formato da due mediani di copertura, Kessie e Bennacer o Biglia e da due mezzali pronte ad inserirsi, o meglio: Calabria o Conti con Hernandez o gli stessi Calhanoglu e Paquetà? sicuramente due di loro escludono gli altri due e poi tre attaccanti che occupano in ampiezza tutto il settore.

I tre attaccanti potrebbero essere Suso (tanto giocherà sempre), Piatek e Leao, alla fine però nel calcio moderno i due esterni in fase di non possesso dovranno mettersi in linea con i difensori e quindi non credo che Pioli si privi di Calabria e Hernandez, Calabria farebbe il terzo in difesa e sull’esterno a destra resterebbe Calhanoglu, che vista la prestazione di domenica ci può stare.

Caso mai se Pioli avrà coraggio, Suso potrebbe accomodarsi in panchina per fare posto a Paquetà, ma a quel punto si potrebbe anche ipotizzare che in attacco si passi alle due punte (Leao e Piatek) con il trequartista Paquetà per come era stata pensata in sede di mercato, di sicuro bisognerà ripartire dall’esperimento di domenica che è stato molto interessante.

Contro il Lecce si è visto un Milan più aggressivo e concentrato, i giocatori nei loro ruoli che hanno reso meglio, fin dai primi minuti si è vista un’intensità sconosciuta, adesso però serve anche la continuità, cosa che non ha più Biglia, non ha né il passo e né la continuità per fare il titolare, ma non mi ha convinto solo Biglia, anche Suso, si parla di rilanciare Bennacer, un giocatore su cui Pioli punta molto, ma non sono convinto che a fargli posto sarà Biglia, così come non vedo il perché Leao e Piatek non devono poter giocare insieme.

Suso continua a non convincermi, non lo ha fatto da trequartista, né da esterno e neanche da seconda punta, penso che sia arrivato il momento di farne a meno, il Milan anche se non di primo livello, ha una rosa ampia e può trovare le soluzioni per allestire una squadra in grado di arrivare a competere per la Champions, senza dover per forza passare da Suso e i tifosi milanisti non abbiamo torto se condividiamo l'hashtag #susoout, ma perché deve giocare sempre?

Suso è un giocatore di indubbia qualità, ma col passare degli anni è diventato ripetitivo e prevedibile, il suo gioco "limitato" ha influenzato molto negativamente quello della squadra, Pioli non può fossilizzarsi su Suso, deve provare e rischiare con Calhanoglu, Piatek e Leao contemporaneamente in campo, ma vogliamo provare a vedere come sarebbe il Milan senza Suso?

Abbiamo con chi sostituirlo (Rebic) anche se neanche lui ha brillato contro il Lecce, Bonaventura, Borini e Castillejo, ma io oggi preferirei schierare il duo Piatek-Leao con alle loro spalle Calhanoglu, con Rebic in panchina per dare il cambio agli attaccanti, Piatek, contro il Lecce, ha segnato facendo una rete da punta vera e ha la voglia di far bene, bisogna far coesistere Piatek e Leao, c’è poco da fare.

mercoledì 16 ottobre 2019

Speriamo bene!


Bilancio 2018/2019 del Milan? come sempre ognuno dà le proprie interpretazioni, ci sarebbe una tesi che dice: se a giugno 2018 era a -36 milioni, a fine anno fiscale è in positivo per 83 per una differenza di 119 milioni di euro. Un numero che indica significativamente il percorso di risanamento nei conti del Milan dall'arrivo di Elliott, nonostante una perdita da 146 milioni di euro nel consolidato, un bilancio appesantito strategicamente per alleggerire i prossimi.

Poi ci sarebbe: per sopperire alle perdite ha convertito in equity una porzione che rimaneva del bond da 120 milioni sottoscritto sulla borsa di Vienna nel 2017 e un ulteriore credito da 10 milioni di un prestito pre-esistente. Le banche hanno inoltre aperto nuove linee di credito verso il club dopo averle chiuse durante l'era cinese, un segnale forte di fiducia verso gli azionisti del Milan.

Stando a tutto questo non dovrebbe esserci preoccupazione per il rosso di -146 milioni dell’ultimo bilancio, in quanto si tratterebbe di un percorso di crescita che non prevede risultati nell’immediato, ma a lungo termine, in pratica, spesso, in finanza, si preferisce far emergere subito le criticità del bilancio (ripulitura del bilancio), ovvero “scaricare” tutte le spese, anche quelle preventivate per il futuro, su un’unica annata sportiva, in modo da ripartire da zero pianificando le stagioni successive.

A quanto pare sono stati effettuati forti investimenti (265 mln di euro) per migliorare non solo alla rosa ma anche alle infrastrutture, come il riammodernamento dei campi di Milanello, una nuova sala stampa e aggiustamenti al centro sportivo Vismara, per una perdita di -146 mln.

Il bilancio del Milan in rosso era atteso ma non così negativo, la difficile situazione a livello di ricavi (cessione calciatori compresa), la necessità di investimenti sul calciomercato (150 milioni), creano indubbiamente preoccupazione, ma senza la ricostruzione di una rosa competitiva, senza il ritorno in Champions e senza un nuovo stadio, non ci sarà la possibilità di rientrare con il bilancio e portare il Milan al posto che gli compete.

Se non altro il Milan è tra le poche società italiane che non hanno debiti con le banche: questo significa che, al di là degli squilibri economici, Elliott sta investendo sul Milan e diventa fondamentale la partita che si sta giocando in consiglio comunale sullo stadio. Soltanto avviando il progetto della costruzione del nuovo impianto, Elliott magari potrà andare sul mercato e cedere il club ad un nuovo compratore ad 800-900 milioni, dando in mano a questo nuovo soggetto un club in ricostruzione con un asset cruciale come lo stadio.

La perdita consolidata dell'esercizio non intacca, almeno per ora, il patrimonio netto del Milan. Questo grazie a Elliott che ha portato a un aumento del capitale sociale di 265,5 milioni di euro. Questo si legge nel bilancio dei rossoneri, che spiegando come il patrimonio sia ora a 83,3 milioni di euro, in aumento sensibile rispetto al -36 di un anno fa. Cosa significa? Che Elliot ha deciso di ricapitalizzare nell'anno dell'esclusione all'Europa League, quello che non verrà conteggiato, per riportare i rossoneri a una soluzione ottimale di bilancio, con soldi che sono andati a finanziare la campagna acquisti estiva.

martedì 15 ottobre 2019

Aspettiamo di ripartire


Si va contro il Milan per partito preso, qualche anno fa queste stesse persone che oggi criticano il Milan e la sua dirigenza criticavano: Berlusconi, Galliani, Fassone e Mirabelli, è chiaro che queste critiche erano rivolte per il loro comportamento “fallimentare”, quindi non ci si deve stupire se poi qualcuno tira fuori una storia di serie D e nemmeno delle difficoltà che i dirigenti attuali hanno ad operare.

Intanto non sono passati un mese e mezzo come dicono tutti, ma 111 giorni per l’esonero di Giampaolo, che sono quasi quattro mesi e in un campionato che ne dura dieci, quattro mesi sono quasi la metà del tempo a disposizione, se con lo stesso tempo la mano dell’allenatore si vede sia nella Juventus che nell’Inter, perché nel Milan si doveva vedere fra quattro anni la mano di Giampaolo?

La verità è che ognuno di noi ha un suo modo di divertirsi e a quanto pare molti si divertono a criticare il Milan qualsiasi cosa faccia, mentre altri li appoggiano per sentirsi importanti, meno male che ci sono persone che nella loro fede riescono a restare obiettivi come Ielpo, indiscutibilmente conoscitore di calcio, professionista serio e affermato fuori dall’ambiente, parlo di Ielpo perché condivido in pieno il suo pensiero.

Giampaolo inspiegabilmente ha mostrato dei limiti, ha avuto la sua grande occasione ma non l’ha sfruttata, sono mancati gioco e risultati per potere attribuire tutto alla mancanza di esperienza dei dirigenti, in fondo lui ha avuto la stessa squadra di Gattuso, quindi già collaudata e amalgamata, che un “maestro” come lui doveva migliorare in uno schiocco di dita, non è vergogna dire che Giampaolo non è un allenatore da Milan.

Giampaolo è stato troppo integralista, non tanto sul modulo o sui propri concetti di gioco, quanto sull’utilizzo dei giocatori, perché in realtà ha cercato di cambiare, ma sempre con gli stessi uomini e anche le scelte sono state incomprensibili, giocatori fuori ruolo e a mio avviso, non per logica ma per dispetto, un allenatore bravo deve saper nascondere i difetti della squadra e dei propri calciatori, mettendo tutti nelle condizioni migliori.

Anch’io come Ielpo l'avrei cambiato anche prima, non si capivano i concetti su come schierava la squadra, posso essere d’accordo che non aveva i giocatori adatti al suo gioco, ma doveva cambiare gioco in funzione dei giocatori, tolgo gli “insostituibili” e metto gli altri più adatti al gioco.

Se decido di giocare con la difesa a 3, aggiungo Duarte e faccio fuori Calabria per dire, non faccio giocare Calabria o Hernadez da difensore centrale e comunque non lascio fuori quelli con più qualità per adattarne altri, in nome del fatto che non hanno ancora acquisito i concetti, come se chi andava in campo avesse capito qualcosa.

Pioli come allenatore è diverso, anche se neanche lui brilla per gioco e risultati, spero che sia intelligente e parta dai giocatori e non dal modulo, certo sarebbe stato meglio ripartire da uno come Spalletti, il Milan avrebbe bisogno di un condottiero, come dice Ielpo, speriamo che Pioli lo sia, del resto sul mercato degli allenatori oltre a Spalletti che ha fatto una stupidata, non c'erano altre alternative e a Giampaolo non lo seguiva nessuno.

Tutti i ben pensanti avevano sempre chiesto di sentire parlare Gazidis, come se andare in giro a raccontare i propri problemi o meglio piangersi addosso, fosse stato un atto di sapienza e la risoluzione dei problemi, i panni sporchi si lavano in casa e i problemi della pentola li conosce i mestolo che gli gira dentro, se al Milan non parlano, si tratta di dirigenti scarsi perché non parlano, quando parlano, sono dirigenti scarsi perché non si sentono dire quello che vorrebbero.

Le dichiarazioni di Gazidis, erano la fotografia della condizione finanziaria in cui Elliott ha preso il Milan, gli e lo hanno chiesto sempre e lui ha risposto senza volere offendere nessuno, ecco perché non parla, perché poi come è normale la verità disturba e anch’io penso che non è come dice Berlusconi, proprio la Serie D magari no, ma la Serie C la rischiavamo sul serio, non è poi una questione di categoria, ma che era ed è evidente, il fatto che il Milan fosse in una situazione finanziaria difficile, se non disperata.

Se Elliott invece di prendere il Milan, avesse chiesto indietro i soldi, il Milan sarebbe fallito sicuramente e poi non so come sarebbe finita, in questa situazione poi ci sono regole di FPF più rigide e tutto diventa più complicato, se Galliani dice che sono stati costretti a vendere il Milan, vuol dire che qualche debituccio c’era (e lo sappiamo) e mancavano le risorse per continuare, quindi dopo il passaggio cinese, il pericolo della serie D possibilmente sarebbe stato reale.

Berlusconi però deve dimenticare che se il Milan è in queste condizioni è anche per gli ultimi anni della sua gestione, che non sono stati meno disastrosi di questi, a parte il fatto che è stato lui a vendere il Milan a un cinese misterioso e non ad altri acquirenti, che aveva promesso di passare il Milan in "mani sicure" e invece Mr. Li ha dato al Milan un anno da incubo e non aveva nemmeno la possibilità di iscriversi al campionato.

Anche l’avvocato Cantamessa, quando dice che non può raccontare molte cose del passaggio a Yonghong Li, non è che esclude totalmente Berlusconi dal suo contributo nella difficile situazione finanziaria attuale,  dicendo che tecnicamente (di fatto magari no) Gazidis avrebbe ragione e poi c’è Fabbricini, ex commissario straordinario della FIGC, che in quel momento ha espresso preoccupazione sul futuro del Milan e che dopo Berlusconi il rischio di andare a picco era concreto, ora la società si è riassestata.

Il Milan di oggi non è favorito per il quarto posto, ci sono quattro squadre nettamente più forti: Juventus, Inter, Napoli e Atalanta e poi ci sono Roma e Lazio che sono a livello dei rossoneri, se il Milan non da una scossa fortissima (anche a livello di top player), difficilmente può arrivare al quarto posto, però è importante che il Milan ci creda fino alla fine e l’esonero di Giampaolo mi sembra evidente.

l rientro di Caldara e la nuova considerazione per Brescianini, sono le novità che potrebbero aiutare il Milan a restare in scia, per potere poi a gennaio intervenire ancora per migliorare l’organico, dopo avere visto e capito però, di che pasta sono fatti i nuovi acquisti, nuovi perché poco “usati”, ma vecchi perché sono al Milan già da quattro mesi.

giovedì 10 ottobre 2019

#PioliOut.


In realtà l’hashtag o per lo meno l'oggetto della protesta è rivolto a Boban e Maldini, che dopo avere esonerato un tecnico “mediocre” ne hanno preso uno altrettanto, senza aspettare magari che la vicenda Spalletti-Marotta si raffreddasse o che comunque il cambio fosse definitivo e di livello, l’hashtag doveva essere indirizzato al Milan che è uscito sconfitto da questo periodo.

Boban è l’uomo nuovo, è quello a cui non è piaciuto subito Giampaolo, avrà “minacciato” e ottenuto pieni poteri, è stato lui a prendere la decisione avallata alla fine anche da Maldini e l’intero staff, non so se per “arrivismo” o perché Maldini ancora non riesce ad entrare nel personaggio, non so se è un bene o un male, ma adesso a comandare è Boban e dopo quello che si è visto fin adesso in campo, credo che sia la soluzione migliore.

Boban sostituisce di fatto Leonardo e Maldini continua il suo apprendistato, solo che al contrario di Leonardo che non era riuscito ad imporsi all’esonero di Gattuso, “Zorro” ha messo fine ad una pericolosa agonia che poteva diventare “irreversibile”, il fatto che si sia sbagliato, non significa che non si può tornare sui propri passi e ammettere l’errore, come l’allenatore fa le sostituzioni, anche i dirigenti fanno i loro cambi, magari in panchina ne hai uno uguale a quello che esce, però speri che cambi le cose.

Certo se fosse vero e credo che sia vero, non puoi tenere un allenatore che per ripicca ti lascia fuori i calciatori che hai comprato e non solo la squadra gioca male, ma devi andare a chiedere i cambi di Leao e Paqueta, per dimostrargli che stava sbagliando, tanto che poi si sono poi rivelati vincenti, si! Magari la toppa Pioli sarà peggio del buco, ma abbiamo il peggiore attacco della serie A e non si faceva così male da sette anni, eppure di allenatori mediocri in questo periodo ne sono passati.   

Sicuramente sono tutti responsabili di quello che sta accadendo, ma se non altro siamo all'inizio e le cose si possono raddrizzare, credo che obiettivamente nessuno pensa di avere una squadra fortissima, ma non siamo neanche la squadra che si è vista finora, se vogliamo Pioli ha un compito facile, dare un gioco migliore per arrivare a dei risultati migliori, in linea con le qualità della squadra e delle aspettative del club e si può fare senza essere scienziato.

Io non sono tanto convinto che non si può giocare bene e arrivare a giocarsi un posto in Champions puntando su un gruppo di under 23, con un allenatore alla prima esperienza in una grande squadra, non capisco la prima esperienza, Sacchi, Capello, Trapattoni e potrei continuare, prima di vincere quale altra esperienza avevano di grande squadra? Addirittura loro non avevano nessuna esperienza rispetto fra l’altro a Giampaolo.

Sarebbe stato più giusto completare il progetto con qualche giocatore di esperienza, ma per esperienza cosa intendiamo? Biglia, Suso, Donnarumma non hanno esperienza? Forse vogliamo parlare di top player, ma lo sappiamo tutti che quelli oggi non ce li possiamo permettere, però con quelli che siamo possiamo e dobbiamo fare molto meglio, perché visto lo stato dei conti almeno per quest’anno e forse anche per il prossimo, non ci saranno campioni o tecnici di grande rilevanza.

Boban ha chiesto carta bianca, ha deciso di prendersi in prima persona la responsabilità del cambio di rotta, ha cercato e scelto un tecnico che facesse giocare i nuovi acquisti, per poterli valutare e valutare il Milan, uno che faccia l’aziendalista facendo giocare i nuovi, che sono un patrimonio della società e che devono essere valorizzati per poterci permettere i top player.

Al momento Boban e Maldini a fine anno faranno la fine di Leonardo e proprio per questo Boban ha voluto cambiare, per giocarsi la sua riconferma fino in fondo, avrebbe voluto giocarsela con Spalletti (anch’io), ma non è stato possibile e comunque non si poteva restare a guardare morire il Milan, solo per non ammettere di aver sbagliato,  è ovvio che tutto dipenderà dai risultati, quelli cambiano tutto, sperando che Pioli si presenti come ha fatto all’Inter, non proprio con 9 vittorie di fila ma quasi.

Almeno dal contratto fatto a Pioli (guadagnerà 1,5 milioni), si capisce che tutti devono guadagnarsi le riconferme e i soldi che portano a casa, un bonus per la Champions da 500mila euro mi sembra ottimo, è l’obiettivo che ci serve e bisogna stimolarlo, non può sicuramente interessarci la salvezza, se ci salviamo solamente senza raggiungere la qualificazione alle coppe europee, l’accordo si scioglierebbe a giugno (traghettatore). 

Il Milan ha delle buone qualità, è un gruppo che può fare bene, l'allenatore deve farlo esprimere al meglio e se Suso è un giocatore di qualità indiscutibile bisogna che lo dimostri, la sua centralità deve essere sorretta dalle prestazioni e non dalla clausola, voglio sperare che Pioli riesca nel tentativo di riportare Suso ad alti livelli, senza sacrificare nessuno e senza renderlo un equivoco tattico, essere intoccabile sicuramente non favorisce Suso, per cui dovrebbe essere ancora 4-3-3 per “recuperare” Suso, Paquetà è ritenuto anche da Pioli mezzala e quindi dovremo continuare a vivere nella "dittatura" tattica del 4-3-3, senza nessuna possibilità di sperimentare un altro modulo.

Tutti dicono sempre perché Gazidis non parla, l’ha fatto ricordato che Elliott ha salvato il Milan dal fallimento ereditato insolvente e pericolosamente avviato ad una retrocessione in Serie D, a causa di enormi violazioni finanziarie, il percorso è difficile e ci vorrà del tempo per riportare la società in una posizione dove è giusto che stia.

martedì 8 ottobre 2019

Il fallimento di Maldini e di Boban.


La vittoria in rimonta sul Genoa non ha convinto comunque e Giampaolo che non aveva più da tempo la fiducia della società, non è riuscito ad evitare l’esonero, Boban sosteneva da tempo che Giampaolo non fosse adatto per il Milan, l’intransigenza del tecnico non si sposava con la gestione di una grande, del passato sì ma sempre una grande, purtroppo paga (anche il Milan e i tifosi) per le tre partite di fiducia condizionata con Torino, Fiorentina e Genoa, giocate male.

Così il Milan ha esonerato Giampaolo, che ha tradito il grande entusiasmo della società e che nel tecnico aveva grandi aspettative, specialmente per la sua capacità di far giocare bene le sue squadre, invece è stato risucchiato in una terribile parabola discendente, non riuscendo mai a dare un'identità di gioco e di formazione alla squadra.

Le scelte non proprio azzeccate, un modulo (il 4-3-1-2) accantonato troppo presto dopo tanto lavoro dopo la prima sconfitta, il passaggio al 4-3-3 per provare a favorire Suso nella sua posizione congeniale largo a destra, l’utilizzo quasi insistente dei nuovi acquisti estivi, bocciati con Paquetà senza averli mai provato in partita e l’insistere come per ripicca sulla vecchia guardia, dopo che in estate si sono investiti molti milioni pensando di rinforzare l’organico, gli sono stati fatali. 

Sette partite saranno sicuramente poche per giudicare, ma finora si è visto un Milan senza gioco e senza identità come quello di Gattuso, perché è ancora il Milan di Gattuso, Giampaolo era stato preso perché era definito un maestro di calcio, per dare un gioco che con Gattuso non c’era, prima di diventare come Gattuso l’eterna agonia, viste le sconfitte e una classifica non all’altezza, si sono anticipati i tempi.

La mancanza di esperienza a certi livelli e le ripetute contraddizioni, hanno portato Pioli sulla panchina del Milan, mi dispiace dirlo ma nonostante i due anni di contratto Pioli arriva al Milan come traghettatore, troppe le incognite per chiedergli di più, a Pioli il Milan può chiedere di portare un minimo di risultati e di gioco, la squadra non sarà fortissima (vorrei vedere con Spalletti) ma può e deve fare meglio rispetto quello che ha fatto.

Visto che non è arrivato Spalletti, almeno Pioli è considerato un “normalizzatore”, di solito fa bene il primo anno quando arriva, poi quando deve dare di più si perde, come allenatore non si discosta molto da Giampaolo, molti esoneri e molti piazzamenti a metà classifica, mentre scrivo spero che il fatto di avere rimandato la firma a l’indomani e spostato l’allenamento al pomeriggio, possa servire ad arrivare a Spalletti.

Per Luciano e per il Milan sarebbe prendere insieme un treno importante, Spalletti per quella che è la situazione Milan per me è perfetto, ha ottenuto ottimi risultati con l’Inter e con la Roma in momenti di FPF, la scelta di Pioli è l’ennesimo fallimento del Milan, ma in particolare è il fallimento di Maldini e di Boban, che per disperazione hanno preso un tecnico conteso da Sampdoria e Genoa, un tecnico da bassa classifica.

Con Pioli il Milan dovrebbe giocare con il 4-3-3 (qual è la novità?), Biglia che Pioli ha alla Lazio dovrebbe essere preferito a Bennacer (quindi anche con lui i nuovi non giocherebbero), accanto a Biglia giocherebbe Kessié, mentre per l’altra mezzala, forse Paquetà avrà la meglio su Calhanoglu, ma resterebbe fuori comunque Bonaventura, in attacco al centro ci sarò Piatek, l’immancabile Suso ma forse a sinistra e finalmente dall’altra parte un nuovo acquisto, uno tra Leao e Rebic.

Dove arriveremo lo sa solo Dio, di sicuro una società come il Milan doveva muoversi prima e meglio, perché rischia di buttare via un'altra stagione, con Boban e Maldini che andrebbero a pagare per questo fallimento, la sosta viene in aiuto al cambio in panchina, c'è più tempo per il nuovo tecnico per lavorare, quello che mi sarebbe piaciuto è che questo tempo lo avesse avuto Spalletti al Milan.

sabato 5 ottobre 2019

Adesso che si fa?


Maldini non è tornato in tribuna nel secondo tempo e Boban è andato via, hanno litigato per Giampaolo? E chi ha vinto? Oppure non sono tornati per andare a convincere un allenatore a prendere il Milan? Cacceranno comunque Giampaolo o daranno le dimissioni?

Certo è che non si può esonerare un allenatore che vince, sono d’accordo che al 92° se Reina non para il rigore non vince più, nel senso che per me non ha meritato la vittoria, si è smentito lasciando prima fuori Leao e Paquetà e poi li ha messi dentro con i risultati che tutti sapevamo, ma essenzialmente non abbiamo mai giocato, la vittoria è frutto di 10 minuti di follia genoana.

Adesso che ha vinto che si fa? L’esperienza di Gattuso è servita oppure no? Basterà vincere una partita ogni tre per confermarlo fino alla fine? Chi crede ancora in questo progetto che non si capisce, ricominciare fra un anno fuori dalle coppe e senza soldi cosa cambia, se si ricomincia adesso con un altro allenatore?

Borini diceva prima della partita “altre figuracce non si possono fare”, questa si può considerare una figuraccia oppure no? Si può considerare un possibile punto di partenza? E poi ci sono le parole Giampaolo, Suso: "Ha fatto una grandissima partita, con grande personalità”, per minchiate senza senso ha battuto pure Spalletti.

Ora, quando il punto di vista dell’allenatore è questo, come possiamo pretendere che possa cambiare qualcosa, per lui l’asino vola e vai toglierlo dalla testa, per lui Suso e Calhanoglu sono Messi e Cristiano Ronaldo, indispensabili e imprescindibili, cose vuoi fare? Quando si arriva al Milan si acquisiscono doti di onnipotenza, si moltiplicano il pane e i pesci, si cammina sulle acque, si mettono fuori i giocatori buoni e si fanno giocare gli scarponi.

Si diventa tutti Einstein, tutti inventori della relatività nel calcio, profondi conoscitori di concetti nascosti nel recondito dell’animo del calciatore, unici depositari della verità sul calcio e si compiono scelte come l'esclusione di Leao, che farebbero rabbrividire anche il Dalai Lama, al Milan dovrebbero istituire il Nobel per gli allenatori, tutti quelli che arrivano diventano scienziati di una materia semplicissima come il gioco del calcio.

Una cosa posso affermare senza ombra di smentita, Giampaolo e nella confusione più totale (come quella successa ai suoi predecessori), che detta in parole povere non è adatto ad allenare il Milan, le sue scelte e la mancanza di uno straccio di gioco, lo collocano alla stregua di Gattuso (mai più per favore), Montella, Brocchi e Inzaghi, è veramente incomprensibile come si possano lasciare fuori così tanti buoni giocatori tutti insieme, in una squadra che perde e gioca male, no! mi sono sbagliato, volevo dire non gioca.

Solitamente si dice bene i 3 punti, ma con questa prestazione a che servono i 3 punti? Una prestazione che ha lasciato molte perplessità, possiamo pure ipotizzare di ripartire da Leao, Paquetà, Bonaventura, Rebic, Bennacer, Caldara, ma giocheranno sempre per i fatti loro perché non c’è un gioco, sarà la solita accozzaglia, siamo stati persino in sofferenza con un uomo in più e per tutto il finale.

Non vorrei che questa vittoria rimandasse l’esonero e salvasse la panchina di Giampaolo, personalmente non vedo i presupposti per continuare e la mancanza di Maldini e Boban in tribuna nel secondo tempo dice qualcosa, ritengo ancora che questa squadra può giocarsela per il quarto posto, ma bisognerà buttare via tutte le filosofie e fare le cose semplici, naturali del gioco del calcio.

E ora che fare? Cambiare allenatore, ma con un'alternativa valida, un tecnico che possa riprendere il progetto pluriennale e non un traghettatore, niente di esotico o di trascendentale, un tecnico all'altezza: Spalletti, Garcia e persino Allegri, una certezza insomma.

giovedì 3 ottobre 2019

Pre esonero

Maldini dà la fiducia a Giampaolo (significherebbe sconfessare la sua scelta), fosse stato per Boban (arrivato dopo) Giampaolo non allenerebbe più il Milan, credo che si sia venuta a ricreare la stessa situazione dello scorso anno con Leonardo, Maldini e Gattuso, per ora Giampaolo resta ma si aspetta la svolta già contro il Genoa, un gioco migliore e tre punti, per non dovessi affidare ad un altro tecnico.

Shevchenko al momento non vuole lasciare l'incarico di c.t. dell'Ucraina e poi in corsa …. , Spalletti si è un po’ defilato mentre, Wenger, Allegri e Blanc sono costose suggestioni, credo che il possibile erede di Giampaolo possa essere uno tra Rudi Garcia, che al contrario di questa estate è disponibile e comunque Spalletti, che cederebbe al gusto di prendersi una rivincita a Milano, ma che giustamente al momento porta rispetto al collega.

La svolta? Io credo che non sia una cosa per niente facile, specie se come si dice, voglia ricorrere a Rodriguez e Borini, forse non riuscirebbe nemmeno mettendo in campo “i trascurati” Paquetà, Rebic e Bonaventura, ma credo che solo così si può salvare e iniziare un ciclo nuovo con nuove prospettive, Paquetà non può continuare a restare fuori, deve trovargli la giusta collocazione in campo, anche a scapito dei mamma santissima e lavorare sulle sue potenzialità, disegnandogli attorno la squadra.

Proprio quello che fa e che non riesce con Suso, Lucas potrebbe portare fantasia e imprevedibilità a una manovra per niente produttiva a livello offensivo, dietro alle due punte Leao e Rebic (visto il momento di appannamento di Piatek), tornando così al progetto originale con altri interpreti e con meno concetti difficili, a centrocampo Bonaventura è pronto, deve solo essere lanciato definitivamente, è in crescita e voglioso di riprendersi il suo posto.

Jack, Ante e Lucas, ha bisogno di giocare per ritrovarsi, ma di giocare con Theo, Bennacer e gli altri, il posto a Borini, Rodriguez, Suso e Calhanoglu, troviamoglielo in panchina.

A proposito, l’esordio di domenica con il Colceresa è stato il mio 33°, di cui una ventina di questi esordi vinti, il Colceresa è stata la mia 26° squadra che ho allenato e così ho raggiunto il mio piccolo record personale, di avere allenato squadre di tre provincie diverse: in provincia di Palermo, di Padova ed ora di Vicenza, spingendomi a giocare con avversari della provincia di Treviso, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, non sono ancora però un allenatore a livello europeo per pretendere il Milan, vedrò di lavorarci.

Ho già superato abbondantemente le 650 panchine (punto alle 700), con circa 370 partite vinte, circa 100 pareggiate e quasi 180 perse, al momento ho lavorato per tre volte con i giovanissimi, a Capaci ho fatto sei partite senza perderne una e mi è valsa la promozione in corsa agli allievi regionali, a Santacristina ho preso la squadra in corsa nel girone di ritorno, ho perso solo lo scontro diretto a Mondello con la Parmonval e sono arrivato secondo, mentre con l’Evergreen ho perso solo contro l’Alberto Amedeo e sono arrivato primo, vincendo anche la finale per il passaggio ai regionali.

Questa è la mia quarta esperienza con i giovanissimi, ma difficilmente sarà storica.