lunedì 6 settembre 2010

Questa è vera rivoluzione.

Dopo la deludente stagione 2007-2008, il Palermo inizia la ricostruzione dalle fondamenta, via Amauri, Zaccardo e Barzagli, chiamati da grandi club per confrontarsi in Champions, arrivano comunque: Amelia, Nocerino e Liverani, tutti con trascorsi in azzurro, ma si parla di fondamenta,


cioè anche parte della dirigenza, così Foschi fa la campagna acquisti e cessioni. e poi passa la mano a Walter Sabatini, ormai ai ferri corti con Lotito.
Con Foschi va via pure qualche suo collaboratore come: Schio, Castagnini (poi capo degli osservatori Juventus) e Pasquale Sensibile (attualmente D.S. del Novara).

Con Sabatini arriva una vecchia conoscenza dei tifosi Federic Massara, osservatore per il settore giovanile, e l'ingresso all'ECA, che gli permetterà di ricevere degli indennizzi dall'UEFA, per i calciatori utilizzati dalla nazionale, ricevendo già 121.837 euro di rimborso.
Agosto diventa movimentatissimo, sconfitta in coppa italia, Sabatini "taglia" Melo (preso da Foschi), e lo sostituisce con Succi, mattatore in coppa con il Ravenna, Jankovic va in prestito a Genoa, e alla prima di campionato (seconda sconfitta in due gare), viene esonerato pure Colantuono, sostituito da Ballardini, questo l'ultimo atto della rivoluzione di Zamparini.

Ballardini si presenta subito vincente, battendo Roma, Genoa e Juventus, e convincente, finalmente il Palermo gioca per vincere, imponendo il proprio gioco anche fuori casa, e avendo finalmente un gioco, la stagione 2008-2009 vede la squadra lanciata verso i primi posti, vittorie con Milan e Sampdoria, ma un finale un poco incerto però non consente al Palermo di classificarsi per le coppe.
Foschi ormai è un gradito ricordo, che ci ha regalato prima di andare via Kjaer, Cassani, Balzaretti e Cavani, ora siamo una SQUADRA, con un suo gioco, con un allenatore, capace di imporre il suo gioco con chiunque, questo è il vero "voltare pagina".
Ma non tutto è bene quel chè finisce bene, Zamparini ci resta male per la mancata ammissione alle coppe e lo "esterna" a Ballardini, che se lo lega al dito e accetta il contratto con la Lazio.
Il presidente è un grande, ma perchè non sta zitto ogni tanto, abbiamo guastato quanto di buono si era fatto, tanto decide lui, e così fa un altro errore per sostituire Ballardini si affida a Zenga.


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