
Una partita gestita male e una formazione sbagliata bocciano all'esame di maturità tecnico e giocatori, buttando via la possibilità di raggiungere il secondo posto e forse anche la champions, è impensabile che in superiorità numerica, una squadra come il Milan non riesca a gestire il pallone e il vantaggio, bastava un pò di convinzione per condurre in porto la vittoria, una squadra che non vince in queste condizioni, vuol dire che non è maturata.
Intanto sempre lo stesso motivo, perchè avendo raggiunto risultati e brio con il tridente delle creste, bisogna sempre trovare per forza un posto a Boateng, sacrificando Niang che segnerà poco magari (anche Boateng) ma è fuori di ogni dubbio che le sue accellerazioni mettono in difficoltà le difese.
In vantaggio di 1 a 0 e di un uomo e con una squadra molla, occorreva recuperare all'errore iniziale di formazione, salvaguardare Muntari ammonito retrocedendo Boateng a centrocampo e mettendo dentro Niang (che recupera anche più di Boateng) per fare intimorire i viola e dare brio alla squadra e ancora sul 2 a 0 mettere fuori Balotelli diffidato per evitare di perderlo contro il Napoli e dare spazio a Pazzini.

Fin qui i motivi della bocciatura del tecnico e adesso quella della squadra che da quando ha perso con il Barcellona non si è più ritrovata, da allora abbiamo vinto senza mai convincere, si è vista una squadra "sgonfia", rassegnata, una squadra matura perde, si rialza e torna grande, posso capire De Sciglio o El Shaarawy, ma gente come Muntari o altri non posso capirlo.
Per come era il risultato abbiamo perso un'occasione importante, il pareggio può anche costituire un risultato importante e prevedibile, ma è chiaro che ora con Napoli e Juventus non si può sbagliare, i punti si sono già persi e non se ne possono perdere altri, certo vincendo con i viola si sarebbe tagliata fuori la Fiorentina.
Si sono commessi molti errori che vanno rivisti e non rifatti in futuro, faranno anche parte della crescita ma da dopo Barcellona è passato troppo tempo per non essere già cresciuti e se si possono accettare gli errori, non si possono accettare questi cali di tensione, che oltre ai 2 punti ci ha fatto subire 2 gol, dopo più di 400' minuti di imbattibilità, anche se solo con due calci di rigore.

Resta un Milan che a Firenze ha fatto un evidente salto indietro sotto il profilo della maturità, non è stato capace di essere grande, giocare con serenità, quella di chi è in vantaggio, quella di chi sa di essere superiore, di chi sa di essere più forte, ma che al contempo è consapevole dell’importanza di una gara potenzialmente decisiva.
Poi a questo bisogna aggiungere un dato significativo, che fin qui ha fatto la differenza in negativo, questa squadra soffre di una strana sindrome da scontro diretto, nelle partite contro le prime otto ha racimolato la miseria di due vittorie contro Juventus e Lazio, poi solo pareggi e sconfitte, spesso addirittura delle beffe.
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