martedì 7 gennaio 2020

Bergamo è una ferita aperta.


È stata una delle sconfitte più brutte della storia del Milan e penso che la ferita resterà aperta ancora per molto tempo, un successo contro la Samp e il ritorno di Ibra, avrebbero mitigato un poco la perenne e cocente delusione, ma se non cambiano registro nelle prossime partite, se non saranno giocate con tanta rabbia e determinazione, continueranno ad essere delle prestazioni assolutamente negative, come quella con i blucerchiati.

L’arrivo di Ibra ha dato una evidente svolta all'ambiente, ma non ancora nei giocatori, onestamente io mi aspettavo un altro tipo di partita e soprattutto un altro risultato, pensavo che il Milan avesse vinto con un bel 3 a 1, con il terzo gol della sicurezza segnato da Ibra entrato nel secondo tempo, la partita in se non è stata brutta ma è stato un Milan lento e prevedibile come sempre, che vede sempre più allontanarsi il traguardo che la proprietà si è prefissato.

Ibra non è ancora al meglio, si è messo in area però e nel secondo tempo al di là di qualche errore difensivo di troppo, il Milan ha giocato meglio, con lui in campo in avanti si è visto qualcosa in più, ma è difficile così arrivare in Europa, la classifica non migliora e contro la Samp si è rischiato pure il disastro, il Milan deve fare un girone di ritorno completamente diverso dall’andata, solo così potrà raggiungere un posto in Europa League, che è ampiamente alla sua portata (chi si accontenta gode).

L'impatto di Ibra sulla squadra è stato assolutamente positivo, ha dato subito sostegno ai compagni e alle azioni, manca l’aggressività e la concretezza sotto porta, Ibra ha già preso in mano la squadra, ha dispensato assist, ha preso tanti palloni di testa ed è già un punto di riferimento, il Milan è andato in area di rigore con più coraggio, i sette punti di distacco dal Cagliari (con lo scontro diretto in arrivo) non sono tanti e poi il calendario è favorevole nei prossimi turni, se riescono a cambiare in fretta, il Milan può recuperare.

Classifica alla mano dopo 18 giornate, il Milan comunque ha solo sei punti in meno rispetto alla scorsa stagione, dove si è persa la Champions per un punto, vero è che Cagliari e Atalanta hanno 9 punti in più e Roma e Lazio 8 in più, ma non è detto che possano continuare a tenere questi ritmi alti, prendiamo un difensore e un centrocampista (per farli giocare) e poi ne parliamo, anche se l’allenatore non lo possiamo cambiare un’altra volta.

Certo come dice Salvini e come sostengo da tempo, perché fare giocare sempre Suso? Ha un atteggiamento indisponente e ha deluso per l’ennesima volta, anzi è stato ancora più inconcludente del solito, ma è davvero il caso di continuare ad insistere sullo spagnolo? Con lo schema a due o a tre punte, il sacrificato deve essere Suso, se andasse in panchina non sarebbe la fine del mondo e forse usciremo da questa crisi.

Per fortuna Gigio è stato insuperabile e con un po’ di fortuna abbiamo evitato un’altra disfatta, la partita contro la Samp ha detto che bisogna ripartire da Ibra, Gigio, Theo, Romagnoli e Bennecer, poi bisogna recuperare Paquetà e Bonaventura, il Milan ha giocato e ha fatto anche buone azioni, ha corso, si è mosso da squadra, ma la davanti manca sempre l’ultimo passaggio, il passaggio decisivo, quello smarcante, quello di qualità, ecco quello manca.

Il Milan si perde negli ultimi 20 metri, arrivano pochi e brutti cross, una volta sul fondo manca la lucidità, la grinta al momento decisivo, si perdono in dribbling o in passaggi di troppo (Suso il peggiore), non credo che con un cambio di schema si risolva il problema del gol, Ibra a parte che è appena arrivato, Piatek è stato ancora una volta impalpabile, ma in verità quanti palloni ha ricevuto? anche Ibra senza assist non può fare miracoli.

Ibra come abbiamo visto, non può bastare per risolvere i problemi della squadra, l'attacco continua ad avere grandi difficoltà e i numeri dell'attacco sono preoccupanti, l'Europa è sempre più lontana, si deve fare meglio in area e subito, sono troppi i tiri rimpallati o i cross fatti sul primo palo, bisogna cercare di fare scelte migliori, non è per avercela con lui, ma questa è la pagella di Suso.

4,5: indisponente. Continua la sua parabola discendente, che non ha ancora trovato il piano finale. Si mangia due occasioni nel primo tempo, con tutti i suoi cross morbidi fa fare un figurone a Colley e sbaglia anche gli appoggi più banali. E San Siro non gliene perdona più una.


Nessun commento:

Posta un commento