giovedì 3 maggio 2012

Troppo tardi

Lo scivolone della Juventus anche sè non totale è arrivato troppo tardi per poterne approfittare, se mai dovesse succedere che in queste due partite con Cagliari e Atalanta, i bianconeri dovessero perdere altri 2 punti, significherebbe regalare al Milan uno scudetto che il Milan gli ha regalato quando ha giocato con il Bologna, perchè dopo avere perso in casa con la Fiorentina non poteva pareggiare sempre in casa con il Bologna. 
Stavolta non è uno scherzo come il pareggio del Cesena, il pareggio del Lecce è sul tabellone e il Milan al quel punto ci crede davvero, raccoglie le ultime forze psicofisiche e prova a chiudere la partita per evitare di non potere approfittare di un regalo ormai insperato.
Il Milan come sempre parte forte e per i primi 10 minuti si esibisce in un asfissiante tiro a segno che si conclude con la rete di Muntari, che non solo segna il vantaggio ma anche la fine dell'assedio e della partita giocata, che si trascinerà stancamente fino al pareggio del Lecce.
Col Siena si era rivisto il gioco e le stelle di prima grandezza, contro l'Atalanta dopo i minuti iniziali Cassano ha accusato la stanchezza della seconda gara in pochi giorni, limitandosi a cercare solo Ibrahimovic che è tornato quello dell'ultimo periodo, abulico e nervoso e Boateng partito sparato si è spento piano piano.
A questo punto è toccato all'usato sicuro Ambrosini, allo "scarcerato" Mexes e all'incoscenza del giovane De Sciglio, il capitano che rientrava dopo un mese ha tenuto in piedi la baracca dando equilibrio e sostanza in mezzo al campo, il francese che ha scontato la punizione per gli errori di Barcellona e Fiorentina, mette da parte i "giochetti" e bada al sodo, mentre De Sciglio sempre più disinvolto sulla fascia si inserisce con coraggio e puntualità.
Ma nonostante le buone prove di Muntari e Ambrosini il gioco è come spesso accade, il grande assente e neanche il debutto stagionale di Flaminì partito dalla panchina è riuscito a dare senso e vivacità alla squadra più forte d'Italia, poi adesso sono anche sfiduciati da come si sono messe le cose, perchè il fatto che dicano di potere ancora vincere lo scudetto, non significa poi che ci credono.
Ecco intanto per non avere rimpianti (e finiamola con il gol di Muntari) occorre che il Milan vinca queste due ultime partite che gli rimangono, ma sicuramente giocando un calcio di "qualità" pieno di idee e non con una squadra che con la palla al piede è incapace di creare azioni veloci perchè non ce movimento senza palla e non riesce a fare un pressing dignitoso.
Allegri nel Milan ha fatto tante cose buona, ha riportato la squadra a grandi livelli, ha rigenerato tutta la rosa, ha puntato forte sui giovani, ma è rimasto "provinciale", non ha il giusto coraggio di chi deve vincere sempre e si vede che esclude sempre la "qualità" a favore della "quantità", sempre a "fare chiacchere" e sappiamo che chi grida lo fa solo perchè non ha argomenti pratici e infine la gestione del vantaggio sulla Juventus che ha "bocciato" come allenatore di un grande Club.
Si sente parlare di rivoluzione e tutto dipenderà dallo scudetto, via sicuramente Robinho, Zambrotta e Seedorf, per gli altri si vedrà ma credetemi nonostante le assicurazioni, anche con lo scudetto Berlusconi ha già deciso che il ciclo Allegri è finito.

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