Sicuramente sarà un caso, che nel giorno in cui il Milan viene "esonerato" dalla champions, lo Zenit esonera Spalletti, il tecnico toscano padre del 4-2-3-1, negli ultimi 4/5 anni, è stato accostato con Prandelli a più riprese alla panchina del Milan, l' ex squadra più titolata al mondo, ieri ha scritto la parola fine, alla grande epopea dell'era Berlusconi.
Adesso occorre prendere atto che il ciclo durato quasi 30 anni è finito e che per tutto cè un'inizio e una fine, ora bisogna rifondare e pur troppo questo ha i suoi costi, visto che non si è saputo programmare per tempo, in maniera tale da evitare che si verificasse l'anno zero, ricostruire però un ciclo vincente e duraturo, costruendo dalle basi come è avvenuto quasi 30 anni fa, con gli allora primavera: Maldini, Baresi, Albertini ed Evani e così via, investendo su giocatori giovani e qualitativi, come è stato per Donadoni, Galli ecc.; impiegando magari capitali importanti, per creare le famose plus valenze.
La rifondazione come dicevo ha i suoi costi e se non ci sono i soldi per puntare sui giovani di qualità, allora meglio passare la mano ad un altro imprenditore tifoso, tifoso però come è stato Berlusconi e Squinzi mi sembra l' uomo giusto, intanto cominciamo a risalire la classifica e ad arrivare più in alto possibile, lanciando i giovani interessanti e puntando su quei giocatori da cui la società pensa di ripartire il prossimo anno, per me uno dei tanti da cui ripartire è Poli.
E' sempre tra i migliori in campo, tenacia, mobilità e spirito di sacrificio, lo hanno sempre contraddistinto, fin dai tempi di Treviso, un calciatore buono per Seedorf, per Spalletti e per tanti altri.
Il 4 a 1 testimonia la catastrofe finale, anche se tutto sommato il Milan non ha fatto una cattiva partita, il calcio si sa è fatto di episodi, l'errore di Essien e il gol sul primo tentativo è un episodio, così come è un episodio il mancato 2 a 1 per i rossoneri, nel loro miglior momento, con l'Atletico in chiara difficoltà ed è un episodio la deviazione di Ramì che ha cambiato, risultato e partita.
A quel punto i giocatori hanno perso l'entusiasmo, mentre gli avversari si caricavano e schiantavano il "diavolo", una squadra scarsa (il Milan), contro una buona squadra (l'Atletico), poi se si difende così, ne a uomo e ne a zona, se non si fanno le diagonali (con chi ? visto che oltre a Poli non rientra nessuno), non puoi pensare di affrontare competizioni europee.
Il 4 a 1 testimonia la catastrofe finale, anche se tutto sommato il Milan non ha fatto una cattiva partita, il calcio si sa è fatto di episodi, l'errore di Essien e il gol sul primo tentativo è un episodio, così come è un episodio il mancato 2 a 1 per i rossoneri, nel loro miglior momento, con l'Atletico in chiara difficoltà ed è un episodio la deviazione di Ramì che ha cambiato, risultato e partita.

Così come è impensabile di potere ribaltare il risultato, con un sempre più deludente Balotelli o con l'ingresso di uno "sciagurato" Robinho, il Milan è una squadra di solisti e nemmeno di qualità, intanto questa gente dovrebbe già conoscere il gioco di squadra di suo e poi l'allenatore dovrebbe spiegare i movimenti giusti da fare, perchè anche una squadra scarsa, si vede che almeno si muove bene, poi è quella che è e basta.
Foto tratte dal web.
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