Per me, anche se il Milan ha fatto una bella
partita, giocata bene, con lo spirito giusto, resta sempre in crisi, è chiaro che se dovesse giocare sempre così, allora ne
sarebbe uscito, ma quante volte la scorsa stagione sembrava fuori e poi ce la
siamo portata fino alla fine del campionato? Siccome una rondine non fa
primavera, dirò che il Milan è uscito dalla crisi, solo dopo che avrò visto
come ritorna dalla prossima pausa della nazionale.
Ormai Pioli non è più
supportato dall’ambiente e dalla piazza, per me e per altri il ciclo di Pioli è
finito, solamente lo scudetto della stella o la finale di Champions lo
potrebbero confermare, non rischia di essere esonerato prima della fine della
stagione, ma tre sconfitte di fila gli potrebbero essere fatali, contro il PSG
il Milan diciamo che è stato spettacolare, o meglio, è stato spettacolare
finalmente Leao, ma purtroppo per i tifosi rossoneri e non solo, Pioli non è
più “is on fire”, poi per la società non so.
Maldini non voleva confermare Pioli, Ibra
qualsiasi ruolo abbia, non avrà questo potere, Furlani ne ha
accresciuto la sfera d’influenza e Ibra dovrà corrispondere con l’AD, la
partita con il PSG non può chiarire se la squadra risponde ancora al suo
allenatore, ma una cosa è certa, non ci sono sostituti pronti per l’esonero,
sarebbe un bel salto nel buio.
Infortuni a parte, restano
inspiegabili alcune scelte, una su tutte il doppio centravanti, con Jovic al
centro e Giroud spostato a destra, con l’Udinese è stata davvero una
prestazione piatta, in fase offensiva non c’è stato nulla, Leao ogni tanto ha
fatto qualche strappo fine a sé stesso, ma i gol sono importanti, non segna
nessuno, contro il PSG invece finalmente, Leao ha giocato
per quello che deve essere il suo standard.
Ha fatto una
partita eccezionale a livello di qualità, ma anche di voglia, ha fatto una fase
difensiva, degna di un grande campione responsabile, è stato presente con continuità per tutta la
partita, la speranza è di avere un giocatore così, in grado di fare la
differenza in ogni partita, con la giusta mentalità e con la giusta volontà.
Mentalità e volontà, che hanno dimostrato tutti nel Milan,
i
rossoneri venivano da un mese difficile con zero vittorie e poi è arrivata
questa magia della Champions League, la musichetta che risveglia i morti e da
nuova linfa ai giocatori, che davanti a un San Siro pienissimo (bisognerà
rivedere la capienza del nuovo stadio), hanno permesso al Milan dopo i fischi
contro l’Udinese di ricompattarsi.
Il primo tempo è stato bellissimo, con azioni da una parte e
dall'altra a grande velocità e con grande qualità, il Milan si è difeso con
ordine, tenacia e determinazione, complimenti ai
ragazzi che hanno sofferto, Pioli sostiene che quello visto contro il PSG non è
un Milan diverso, che ha solo pagato a caro prezzo alcuni errori, mi dispiace
ma non è così, non si può definire “alcuni errori”, un Leao pessimo per un mese,
un Hernandez approssimativo e un Krunic inguardabile.
A proposito di Krunic, è sempre impreciso, non fa girare il pallone con qualità, si perde in scelte poco lucide, Adli gli è di gran lunga superiore, forse non ha la personalità per fare questo ruolo, ma credo che il Milan abbia un giocatore, che per personalità corsa, voglia e inserimenti valga Musah ed è superiore a Krunic, anche Pobega è un brutto anatroccolo, troppo poco considerato in questi momenti di bisogno.
Come non capisco perché non
giocare con Reijenders davanti alla difesa come ha fatto contro il PSG e Pobega
mezzala a sinistra che è il suo ruolo ed è molto meglio di Krunic? questi sono
“alcuni errori” che non hanno commesso i ragazzi, ma il loro coach, se a questo
ci aggiungi le prestazioni di Leao, Hernandez e Loft-Chech, il cerchio si
chiude, è un altro Milan, non un Milan diverso.
Ma non lo è perché c’erano
tutti i titolari, perché l’Udinese non è il PSG e non per il ritorno al 4-2-3-1,
è un Milan dove negli ultimi minuti i collaboratori dell’allenatore, gli fanno
correggere la sostituzione che stava sbagliando di nuovo, per non fargli
ripetere l’errore di Napoli, che per altro stava rifacendo, non gli permettono
di fare entrare un altro attaccante esterno ma Florenzi, quello che io ho detto
allora.
Sull'imminente ritorno di Ibrahimovic
come dirigente, stando a quanto spoilerato non credo che il consigliere di Red
Bird possa essere fondamentale sul rendimento della squadra, in pratica non ha
nemmeno il ruolo di Maldini, del resto come avevo detto, la proprietà non vuole
essere comandata da un dipendente, l'allenatore deve cavarsela da solo, non
deve avere un tutor, ma una figura di raccordo con squadra e allenatore, quello
che era Maldini, che tutti i giorni era al campo, quella sì e adesso non c’è.
Se il Milan
si conferma questo così, per il resto del campionato bravi tutti, ma io non
sono convinto che durerà, con o senza Ibra, ora lo vedremo contro il Lecce e nello scontro diretto
con il Dortmund, davanti a noi di due punti e che dovrebbe essere una partita decisiva.
Nessun commento:
Posta un commento