domenica 5 novembre 2023

Aria pesante a Milanello, si accelera l’arrivo di Ibra.

 

Anche dopo il pareggio di Napoli, Pioli era finito sotto accusa, immaginiamoci adesso, era già nel mirino della critica per le recenti prestazioni e indicato da molti come il responsabile dei risultati e delle prestazioni altalenanti, quindi non sono solo io a criticarlo e credo che i fatti sono inconfutabili, il solo che lo difende a spada tratta è Serafini, sembra però che goda ancora della fiducia della proprietà, ma dopo l’Udinese non ne sono così sicuro.

Cacciare Pioli come dicevo qualche post fa, significa dare ragione a Maldini, che non lo voleva più in panchina già all’indomani dello scudetto, significa sconfessare l’algoritmo e la moneyball, Pioli resterà per tutto quest’anno, tranne se le cose non dovesse precipitare, come la crisi dello scorso anno, allora si è salvato scaricando tutto su Maldini, quest’anno non lo salva nessuno.

Per me porteremo stancamente questo campionato fino alla fine e poi cambieremo tutto, anche perché adesso, non ci sono in giro allenatori su cui costruire un nuovo progetto e non sarà l’arrivo Ibrahimovic a sistemare le cose, nemmeno un ribaltone con Abate, cosa che escludo, Ibra non ha il patentino, verrebbe affiancato da Abate, ma si tratterebbe di una coppia che non ha nessuna esperienza in panchina.

In queste situazioni serve gente navigata, Ibra deve tornare a Milanello, così come deve tornare Maldini e forse pure Gazidis, Zlatan non so bene con quale ruolo o mansione dovrebbe arrivare, ma il suo arrivo nel ruolo di tutor mi lascia perplesso, perché un allenatore non si “commissaria”, come ha fatto De Laurentis con Garzia, quindi o l’allenatore ha la fiducia della società o la proprietà lo esonera.

Ibra non lo vedo neanche come collaboratore di Pioli, perché avrebbe sempre un ruolo marginale, non decisionale, tanto da potere incidere sulla squadra e poi a Ibra potrebbe non interessare, che ci sia una frattura tra Pioli e parte dei giocatori è molto probabile, quasi sicuro, servirebbe un Ibrahimovic con pieni poteri e significa prendere il posto di Maldini e la proprietà non intende farsi comandare da un dipendente.

Se Ibra avesse i poteri, caccerebbe comunque Pioli o Pioli andrebbe via di sua sponte, non metterebbe Abate in panchina, ma si affiderebbe ad un allenatore di suo gradimento, prendendolo da un altro campionato, De Zerbi giusto per dirne uno, l’aria che si respira a Milanello è molto pesante, non si risolve tutto con l’arrivo di un singolo, se pur di peso come Ibra.

La certezza è che il Milan deve dare una svolta alla sua stagione, per non finire ancora una volta dietro la Juventus al quinto posto, contro l’Udinese è stato un Milan desolante, ha inanellato la terza sconfitta in 4 partite e ora si trova a 6 punti dalla vetta dove c’è l’Inter, è paradossale che il distacco è aumentato in una giornata di campionato, che sulla carta doveva essere favorevole al Milan.

Non sono stato profetico e né iettatore, ho semplicemente visto al di là del mio naso, la squadra non è entrata in un tunnel con il buio totale, la squadra è stata sempre in crisi, spezzata da momenti di illusorio fulgore e sistematicamente, quando la panchina trema, il condottiero sicuro della sua leadership, cambia modulo, il cambio della disperazione, che ai più si presenta come un colpo di genio, la famosa Piolata.

Certo in un momento in cui la squadra avrebbe bisogno di certezze, lui si inventa un modulo completamente diverso dall’oggi al domani, con interpreti nuovi e crea più confusione e disorientato, sinceramente per me non era il caso, è strano, come un allenatore navigato possa fare certe cose, non è strano che abbia dei limiti fortissimi e che chiaramente non è un allenatore da top club, è un normalizzatore, un traghettatore, il ruolo per cui è stato chiamato.

Il Milan escluso i due anni, quello dello scudetto e quello prima, poi non ha giocato più bene e adesso contro l’Udinese, addirittura non si è visto uno straccio di gioco, solo palla a Leao e poi vediamo se ci pensa lui, del resto, se l’unico che può fare gioco lo lasci in panchina (Adli) e preferisci sempre il figlioccio Krunic, i risultati a lungo andare sono questi, un Milan troppo brutto, scoraggiato e in sfiducia totale.

È evidente che c’è un problema, quello di cui si era accorto Maldini nell’anno dello scudetto e per essersene accorto ha pagato, anche quest'anno è arrivata la crisi, non so quanto sarà nera, ma è arrivata e ne arriveranno altre, come lo scorso anno il Milan uscirà e entrerà dalla crisi fino a fine campionato, alternandola a momenti sporadici d’orgoglio, non è una situazione normale, soprattutto per una grande squadra, che sta provando a tornare al top, ma è così.

Sento dire che urgono riflessioni serie e profonde, permettetemi, quelle vanno fatte non adesso ma in primavera, prima che finisce il campionato, andavano fatte prima, o per lo meno, sono state fatte riflessioni sbagliate, oramai è tardi, il ciclo dell'allenatore (Pioli) al Milan è finito, ma non da oggi, è finito un anno fa e bisognava sostituirlo.

Il giorno dopo lo scudetto era finito il ciclo dell’austerità, della squadra che andava rivoluzionata ed è stato fatto con un anno di ritardo e pure male, al massimo Pioli andava cambiato durante la scorsa pausa invernale, chiedere scusa a Maldini e Massara e non preparargli l’imboscata, la squadra dopo lo scudetto era arrivata alla fine del ciclo e con lei il suo allenatore.

Un bravo dirigente che conosce le dinamiche dello spogliatoio lo capisce per tempo, io e Maldini lo avevamo capito, serviva la rivoluzione totale, invece si è andati verso la totale riconoscenza e ora cosa c’è da fare? poco o niente, qualsiasi cosa si decida di fare a campionato e Champions in corsa è una scelta delicata, non solo perché non ci sono così tante alternative in giro.

Volendo si può andare al Manchester United e portare a Milanello Ten Hag, o Flik che è libero, con un po' d’inventiva qualcosa si può fare, il problema è che chi viene deve ambientarsi al nostro campionato, deve essere disposto a fare il traghettatore, inteso come disposto a lavorare con quello che c’è in attesa dell’estate e poi ci vogliono i soldini anche per acquistare i giocatori o prendere i parametri zero che comunque costano cari, come fa il buon Marotta.

Una cosa che si può fare immediatamente, è sollevare dall’incarico lo staff medico-atletico e richiamare Maldini e Massara, poi affiancare a loro Ibrahimovic come secondo allenatore imposto dalla società, come era Tassotti con Galliani e Berlusconi, prendere un traghettatore fino alla fine dell’europeo e poi, anzi prima, portare a Milanello Spalletti, senza altre suggestioni del tipo Pirlo.

Ora è meglio pensare ad arrivare nei primi 4 posti, pensare già a novembre di non poterci arrivare è una cosa che fa molto male.

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