giovedì 2 novembre 2023

Fase difensiva molto scadente.

 

Il pressing va eseguito con la giusta regola ed è poi la conseguenza naturale della squadra corta, stretta, coordinata, che non concede spazi, la riconquista del pallone in zona offensiva e l’ansia per gli avversari, era questo il Milan che ha vinto lo scudetto, faceva pressing, raddoppiava, era attento e aveva una grande intensità.

Questo Milan oggi non applica più quei principi e capisco che è difficile, se Giroud e Leao non rientrano, così vengono a mancare la collaborazione e l’intensità, così non si può fare il pressing perché si riducono in sette o otto a pressare, una squadra ben organizzata, anche in inferiorità numerica può arrivare al tiro, questa organizzazione di gioco al Milan manca e l’allenatore è sempre il responsabile, secondo me e di questo che si lamentavano Giroud e anche Calabria.

Più che altro a generare malumori, sembrerebbe che sia la questione dei mancati risultati, situazione a quanto pare poi rientrata, però rimane lo sfogo, che è figlio di una situazione al limite, il Milan si è ripreso dalla cinquina nel derby con quattro vittorie di fila, però qualche scoria è rimasta, l'involuzione tattica ha creato un certo nervosismo, che è una cosa naturale, ma nella gestione del Milan, verso Pioli i malumori non sono mai stati così visibili, tre casi in quattro giorni sicuramente non passano inosservati.

Calabria con il suo: “Il problema è sia psicologico, sia tattico. Siamo stati sbilanciati, accettando l'uno contro uno, contro questi giocatori", ha fatto delle riflessioni tattiche, che erano un dito puntato sull'allenatore, come Giroud e Leao, che hanno avuto anche loro, il coraggio di dire come stanno le cose, l’attaccante francese ha ammesso che la squadra non aveva idea di cosa fare.

Sembra non ci sia rottura tra squadra e allenatore, ma c’è la consapevolezza che più di qualcosa non stia funzionando in campo e i risultati dal dopo sosta sono evidenti, anche da Napoli il Milan è uscito con quattro infortuni: Kjaer, Kalulu, Pulisic e Pellegrino, questo per il Milan oramai è un nervo scoperto, il problema si ripresenta e gli stop sono tanti.

Infortuni che si presentano ad una cadenza impressionante e il quesito è sempre quello: perché al Milan ci sono tutti questi infortuni e altrove no? E poi, oltre agli infortuni c’è stato un calo mentale pauroso e per una squadra di vertice come il Milan, certe cose non devono accadere.

I cambi poi sono stati imbarazzanti, a parte Pellegrino che ha commesso l’errore su Politano nel primo gol, non si può finire la partita con un attacco composto da: Romero, Jovic e Okafor, per non parlare di Krunic, che ha avuto un inizio non all’altezza della partita, penso che Adli nonostante non sia il suo ruolo, è un’altra cosa, tutta un’altra cifra tecnica e temperamentale.

Per me non è un buon momento, quello che sta attraversando Pioli, al di là delle due sconfitte con Juventus e PSG, deve gestire la solita epidemia di infortunati: Loftus-Cheek, Chukwueze, Bennacer, Caldara e Sportiello, a cui si aggiunge Kalulu, uscito dopo appena 20 minuti e appena rientrato da un infortunio muscolare lungo più di un mese, a quanto pare adesso si tratta di una lesione del tendine retto femorale sinistro, con il serio rischio di un'operazione.

In più deve gestire i mal di pancia di alcuni giocatori e il tanto esaltato mercato estivo, che si sta rielevando parimente imbarazzante a quello dello scorso anno, ma con un’aggravante, adesso lui è il Coach responsabile e non c’è più il parafulmine Maldini, che comunque ha lasciato un rimpianto da 100 milioni al Milan chiamato Kolo Muani, centravanti francese del PSG.

Uno dei migliori in campo nella sfida di Champions contro i rossoneri e che nell’estate del 2022, era stato vicino ad approdare a parametro zero proprio al Milan di Maldini e Massara, svincolato dal Nantes si è trasferito a Francoforte e i tedeschi nell’estate 2023, lo hanno venduto al PSG per 95 milioni di euro, a quanto pare hanno preferito un giocatore più navigato e che Origi poi si è rivelato un vero flop.

La nuova dirigenza comunque non è stata da meno con Jovic, ma la prossima estate se non addirittura a gennaio, il Milan dovrà comprare un attaccante, perché non si può più rimandare e non può essere più un vice o una valida alternativa a Giroud, ma un titolarissimo e torna di nuovo di moda l'ipotesi Taremi, la lista comunque è lunga ed è sempre la stessa: David, Gimenez, Sesko, Zrikzee e Taremi, che specialmente per gennaio non sarebbe da scartare.

L'affare con l'iraniano è saltato solo a causa di un problema di commissioni, il giocatore non sembra comunque intenzionato a rinnovare con il Porto, il contratto che gli scade a giugno 2024, bisognerà vedere cosa faranno i portoghesi in Champions e allora potrebbero liberarlo già a gennaio, ma dietro un piccolo compenso.

Giroud rimane al momento senza alternative e tra il Milan e l'iraniano ci sono comunque degli ostacoli: il probabile passaggio del turno in Champions League del Porto e la concorrenza dell'Inter, dopo di lui il nome più in voga è David, attaccante canadese del Lille classe 2000, anche per lui ci potrebbe essere un approccio a gennaio, ma il club francese non se ne priverà per meno di 50 milioni.

Blitz a Bournemouth per visionare Kelly, promosso a pieni voti da Moncada, che dopo gli infortuni di Kjaer, Kalulu e Pellegrino, è diventato il primo obiettivo del Milan per rinforzare la difesa a gennaio, i rossoneri lo stavano seguendo per l'estate e sarebbe arrivato a costo zero, a questo punto potrebbe arrivare a gennaio e con lui anche Miranda, terzino sinistro del Betis Siviglia è seguito dall’estate scorsa, i rossoneri proveranno a gennaio a portare a Milanello anche il vice-Theo Hernandez. 

Nessun commento:

Posta un commento