martedì 14 maggio 2024

Mentre il Milan sfoglia la margherita, facciamo il punto sugli allenatori italiani.

Tra i tanti nomi papabili per la panchina del Milan, qualcuno a ragione ci ha messo dentro  anche il nome di Sarri, il tecnico toscano non è mai stato preso in considerazione, perché come Conte e Gasperini non sottostanno alle direttive di chi è preposto a fare altro,  Sarri come tutti spera di restare in Italia, ha avuto delle richieste dalla Premier League e dal Siviglia, ma anche in da Torino e Bologna, per me Torino sarebbe riduttivo per lui, ma Bologna, per la Champions, per la società e per Sartori, sarebbe l’ideale.

Sarebbe l’ideale anche per il Milan, ma non ci sono stati mai sviluppi con i rossoneri, piace invece a Sartori per il dopo Motta e Sartori è uno che se ne intende, ma anche qua bisognerà aspettare le firme, che permetteranno di completare il mosaico delle panchine di Serie A, ovvero: l’Inter confermerà Inzaghi, il Milan dovrebbe andare su Conceicao, la Juventus andrà su Motta, il Bologna su Sarri, la Roma ha già confermato De Rossi e il Napoli, se non prende Conte, potrebbe virare su Gasperini.

A Napoli hanno una gran voglia di ripartire stupendo, Conte potrebbe essere il nome a sensazione, ma per i più realisti Gasperini sarebbe l’ideale, addirittura c’è chi già ipotizza il 3-4-2-1 di Gasperini, partendo chiaramente dai giocatori che restano, Gasperini è sicuramente uno dei papabili per la panchina azzurra, ma credo fortemente che resterà a Bergamo, così come sono altrettanto fortemente sicuro, che a Napoli ci andrà Pioli.

Conte prima si è detto disponibile per la panchina del Milan, ma adesso viste l’indecisione dei rossoneri, ha addirittura bussato alla porta di Milanello, ma pare che questa porta resterà chiusa, anche se da più parti, pensano che alla fine il Milan porterà sulla panchina un nome inatteso e tutti pensano a Conte, per me Conte tornerà in Inghilterra.

A bussare in realtà non è stato nessuno, ma diciamo che Stellini, il vice storico di Conte, in una intervista a Telelombardia, canale seguitissimo dai tifosi, abbia “sponsorizzato” Conte per alcune big italiane e poi il discorso è finito quasi più precisamente sul Milan, come diciamo noi a Palermo: “Parru a me soggira, ca senti me nuora”, per me, vista l’ipotetica confusione e il fatto che il Milan non ha ancora chiamato Conte, malgrado tutto ha fatto bene, per qualcuno invece questa “ingerenza”, è stata controproducente per il tecnico pugliese.

Stellini prima ha detto: “La voglia di tornare è tanta. L’anno (di inattività) è stato vissuto all’insegna comunque del lavoro, dell’aggiornamento (sottolineando che lui non ha fatto come Allegri), è stato fatto un grande lavoro in inverno, perché Antonio vuole sempre aggiornarsi e migliorarsi. Nella prossima avventura, se ci sarà, ci saranno delle novità tattiche (sgombrando i dubbi sul suo integrale 3-5-2), abbiamo lavorato tanto su questo. Conte vuole portare più imprevedibilità e modernità del gioco”. (in corsivo le mie spiegazioni)

Poi ha continuato: “Si parla tanto del fatto che Conte sia un allenatore difficilmente gestibile (riferendosi alla paura che possono avere Napoli e Milan), se stiamo parlando della difficoltà di gestione, questo accomuna tutti gli allenatori importanti come Conte, anche quelli che oggi stanno crescendo, non è mai facile creare sinergie tra club e allenatore.

Perché il club ha sempre esigenze di risultato ed economiche, che non collimano sempre con le esigenze dell'allenatore, che vogliono vincere tutte le partite. Poi ci sono allenatori che questa cosa la nascondono e altri che la rendono trasparente: Conte è uno trasparente, molto esigente, che però ha ottenuto sempre grandi risultati. E questo è il centro della discussione".

Dopo avere minimizzato sull’essere “ingombrante” di Conte, prosegue: “Si dice anche che faccia richieste esose sul mercato, se io guardo alla carriera di Conte, io vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori. E non necessariamente progetti ambiziosi vuol dire giocatori costosi (qui fa capire che pur di rientrare in grande club italiano, è disposto a non fare richieste esose, ingaggio compreso).

L'unico giocatore chiesto espressamente da Conte è stato Lukaku, che poi ha fatto 60 gol all'Inter e ha vinto uno Scudetto: chi non l'avrebbe preso in quel momento? E poi è stato venduto al doppio dei soldi. Anche questo mito è da sfatare: Conte ha sempre preso dei progetti da far crescere, sia in termini sportivi che patrimoniali, e lui il risultato l'ha sempre ottenuto (qui ha sottolineato una grande verità, che i soldi spesi con Conte sono ben spesi)".

Poi comincia a indirizzare i colpi: “Conte vuole solo una squadra pronta per vincere? Non credo esistono dei limiti. Sono etichette messe e certe volte fanno ridere queste cose su Conte. Conte è come tutti gli altri, non uno che sceglierebbe solo certi tipi di progetto. Ultimamente è uscito di Leao associato all'Inter, che non fu preso ai tempi di Conte (si dice che con Conte, Leao sarebbe stato ceduto e lui si è affrettato a smentirlo).

Ma andando indietro nel tempo se si prendeva Lukaku non si prendeva Leao. Qual era la scelta migliore in quel momento? In quel momento la scelta migliore era Lukaku, poi di Leao che fosse un prospetto importante lo si sapeva, ma un allenatore sceglie in base alle sue esigenze. È una cosa ridicola aver tirato fuori questa storia".

Prosegue: “Conte ha tante etichette difficili da togliere, Per lui parlano i risultati. Anche in Nazionale ha creato grande gruppo e trovato risultati. Penso che Leao piaccia un po' a tutti. I grandi giocatori piacciono sempre" e alla domanda: Cosa sceglierebbe Conte tra Milano e Torino? Ha risposto: "Lui prenderebbe il progetto, al di là della questione economica".

La prossima domanda si fa più precisa: Il progetto Milan potrebbe adattarsi a Conte? "Questo non te lo so dire. Dico solo che tutte le grandi squadre, come il Milan, possono diventare dei progetti adatti a Conte: non c'è nessuna preclusione da parte di nessuno. Io e Antonio non ne abbiamo mai parlato eh... Poi come fai a non associare una grande squadra a grandi allenatori, ma questo vale per tutte le squadre e per tanti grandi allenatori".

Che squadra è il Milan? "Il Milan è una squadra forte, che è seconda in classifica. Certo che c'è un gap con l'Inter da colmare, Pioli ha fatto grandissime cose e nella storia di Conte questi gap sono stati colmati. Conte arriva alla Juve col Milan davanti e la Juve torna a vincere, Conte va all'Inter dopo che la Juve aveva vinto 9 Scudetti e questa cosa viene ribaltata".

Certo, ora che il Milan ha chiuso definitivamente la sua stagione, con due gare ininfluenti ancora da giocare, la dirigenza potrebbe pure annunciare il nome del nuovo allenatore e cominciare a programmare sul serio la prossima stagione e scegliendo i rinforzi sul mercato, se non fosse perché mi arrivano notizie di un’autentica confusione in casa Milan, direi che i dirigenti rossoneri hanno già messo tutto nero su bianco e al momento opportuno (non saprei quale), tireranno fuori il sacco e lo svuoteranno, dentro c’è: il nuovo allenatore e già un paio di acquisti e cessioni.

Per quanto riguarda il nome di Antonio Conte, è sempre aleggiato tra i tifosi, che lo considerano il profilo ideale per colmare il gap con l'Inter, ma il club lo ha preso in considerazione solo a gennaio scorso e poi non lo ha più cercato, chiaramente la decisione sul nuovo allenatore può influire anche sul mercato, come diceva qualcuno, oggi l’allenatore è un investimento alla pari di un calciatore, anche più di alcuni acquisti. 

Tuttosport titola: "Conceicao, Sarri e Fonseca dividono. Thiago è il preferito, la Juve però è avanti", vero, quasi tutto vero, Conceicao e Fonseca dividono, Sarri come Conte non ci azzecca nulla e Thiago Motta nonostante la Juve sia avanti è forse il motivo per cui il Milan non ha ancora scelto l’allenatore, perché finché l’italo-brasiliano non avrà apposto la firma sul contratto, il Milan spera di potersi ancora inserire, a margine di un progetto più credibile rispetto alla Juve, so che gli juventini non la pensano così, però questa dovrebbe essere la realtà. 

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