venerdì 27 settembre 2013

A.A.A. organizzazione di gioco cercasi.

Il Milan di questo inizio di stagione è il Milan dalla rimonta finale, a volte gli riesce di pareggiare e spesso no, quello che non si riesce a capire è perchè deve andare sempre sotto e di almeno due gol, prima di schiacciare la squadra avversaria e riuscire a segnare a ripetizione nel giro di pochi minuti, per poi racimolare alla fine, dei pareggi che somigliano tanto ad altrettante sconfitte, che lo fanno stazionare nella bassa classifica.
Prestazioni tutto sommato non proprio negative, piene di cuore e volontà, un Milan che dopo tutto non mollare mai, ma senza uno straccio di gioco, di organizzazione delle fasi non può bastare, specialmente ad una squadra che ha ambizioni di alta classifica e deve sempre rincorrere la avversarie che sono tante e tutte in ottima salute.
Bisogna per forza avere un gioco, anche brutto ma che abbia un'idea, una fase difensiva solida e tutti questi pareggi illusori raggiunti miracolosamente, non deve far dimenticare i tanti errori commessi e una squadra in grande difficoltà, anche se le prestazioni non sono poi così disastrose, le occasioni da gol sono state create in buon numero oltre ai tre gol segnati; il vero disastro è la difesa, o la fase difensiva che è inadeguata per una squadra di vertice.
Allegri ha pochissimi attaccanti a disposizione e propone Birsa e Robinho trequartisti alle spalle di Matri, Nocerino per Muntari a centrocampo e in difesa a sinistra e questa volta tocca a Constant, per il resto è il solito Milan visto e apprezzato contro il Napoli, nonostante la sconfitta il Bologna alla ricerca della prima vittoria in campionato, praticamente già sfida  salvezza, davanti ad buon numero di tifosi rossoneri con  le bandiere e gli stendardi (poverini).
Il Bologna parte meglio ma è del Milan il vantaggio, Robinho offre uno splendido assist a Poli, perfetto inserimento in area e batte Curci con un diagonale rasoterra preciso e velenoso, la partita sembra tutta in discesa, con il Milan prende coraggio e comincia a giocare meglio degli avversari e Matri manca due volte il bersaglio.
Il Milan è padrone della situazione, punizione per il Milan con Robinho ostacolato in area da un possibile rigore netto, alla beffa, su rinvio di Curci, la solita difesa rossonera e Laxalt segna, cambiando l'inerzia della partita, ora è il Bologna che prende coraggio e gioca meglio, anche dopo il riposo, con un Milan in confusione, tanto che Laxalt batte Abbiati per la seconda volta.
Tocca a Cristaldo segnare il 3 a 1, Il Milan sembra sconfitto, ma ha il grande merito di non arrendersi, di continuare a crederci e a provarci, a volte confuso e disordinato, ma con quel cuore e quella volontà viste anche contro il Napoli, traversa di Mexes, un paio di tentativi di Matri, un tiro fuori di Niang, si entra nella "zona Milan", ovvero negli ultimissimi minuti e, come a Torino e, parzialmente, come contro il Napoli succede di tutto.
A un minuto dal noventesimo Robinho riapre la partita concludendo in rete dopo l'ennesima mischia, il Bologna comincia ad avere paura, cinque minuti di recupero e Abate riesce a scaraventare in rete da pochi passi dopo un'altra azione confusa in area e segna il gol di un altro clamoroso pareggio.
A quel punto il Milan cerca addirittura di vincere, si sbilancia e rischia di perdere, Diamanti indirizza una palla, che va a schiantarsi sulla traversa, per la disperazione di quelli rossoblu, che si vedono sfuggire una vittoria che sembrava ormai certa, questo 3-3 serve poco ad entrambe, il Milan scivola sempre più giù, ora è a ben dieci punti dalla vetta e lontanissimo anche dalle altre grandi e deve prepararsi ad un'altra miracolosa rimonta, che al momento sembra impossibile giocando in questo modo.
I problemi sono talmente tanti che è difficile anche solo capire da dove iniziare per risolverli; forse da una difesa davvero inadeguata e imbarazzante, che ha già subito dieci gol, alla media di due a partita, che sono troppi anche solo per rimanere nella parte sinistra della classifica, di contro sono pochi i punti conquistati, in virtù di una concorrenza numerosa e agguerrita, serve un'inversione di marcia.

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